Lunedì 27 febbraio a Ortovero sarà una giornata dedicata interamente al Pigato. Laboratori didattici, contest, degustazioni e un incontro con l’attore Pino Petruzzelli. Appuntamento promosso dalla Scuola di Ortovero, l’IC di Alassio e l’Istituto Agrario di Albenga in collaborazione con il Comune di Ortovero e la Cooperativa dei Viticoltori Ingauni. L’appuntamento si terrà presso il Salone Enologico di Ortovero dal mattino fino alla sera. Al termine della mattinata gli alunni della scuola media di Ortovero parteciperanno al contest “Disegna l’Etichetta”: ogni studente dopo aver ricevute le dovute informazioni sul vitigno del Pigato dovrà disegnare una possibile etichetta su un foglio da disegno e una giuria di esperti voterà la migliore. L’elaborato selezionato diventerà un’etichetta per un’edizione limitata di circa mille bottiglie della cantina dei Viticoltori Ingauni. Il drammaturgo e attore Pino Petruzzelli mostrerà agli studenti l’importanza del racconto e delle storie che possono ruotare intorno ad un prodotto storico del territorio.
Pino Petruzzelli sarà l’ospite speciale della giornata e alle 18 sempre presso il Salone Enologico, presenterà il suo libro “Io sono il mio lavoro”.
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“Gusta Cherasco”, più di 50 gli espositori animeranno la “Piazza del vino e del cibo”
Dalla robiola di Cherasco De.Co. alla salsiccia di barolo, dallo zafferano al miele, dalle lumache alle rane fino ai tartufi e alle dolci coccole come il biscotto ranocchio di Roreto e i rinomati e deliziosi “Baci”. E, naturalmente, vino con produttori ed etichette non soltanto locali, come il Barolo Mantoetto, o piemontesi, ma provenienti dalle zone della “Linea gotica”, storicamente considerata tra le più vocate per la produzione enoica nel nostro Paese. Sono questi alcuni degli ingredienti principali che daranno vita alla seconda edizione di Gusta Cherasco, dopo il successo di pubblico del 2021. Nata da un’idea dell’omonima Associazione, la manifestazione è organizzata dal Comune di Cherasco e dall’Associazione Cherasco Eventi per promuovere e sostenere le innumerevoli specialità ristorative, enogastronomiche e legate al mondo dell’ospitalità del territorio, con qualche chicca proveniente da altre zone del Piemonte e d’Italia.
L’appuntamento è per sabato 22 (dalle 11 alle 23, inaugurazione alle ore 10 con autorità locali) e domenica 23 ottobre (dalle 10 alle 21) nel cuore della cittadina piemontese, presso la Piazza Arco del Belvedere. Lunedì 24 ottobre chiusura in grande stile con una cena nel segno della solidarietà (ore 20).
Saranno più di 50 gli espositori che animeranno la “Piazza del vino e del cibo” Cheraschese con le specialità di un territorio ricco di eccellenze agroalimentari e da sempre votato all’ospitalità turistica, capace di offrire ai turisti sapori, emozioni, bellezze naturali e tante occasioni di benessere.
I visitatori potranno così curiosare tra i diversi stand, degustare e acquistare prodotti deliziosi e unici nel loro genere, scoprire nuovi sapori e conversare con i produttori presenti alla manifestazione, per conoscere dal vivo storie virtuose di eccellenza produttiva e artigiana.
Così come lo scorso anno, in entrambe le giornate sarà attivo il ristorantino curato dal Melograno Catering di Cherasco, che proporrà in degustazione piatti tipici accompagnati da vini e altre eccellenze del territorio.
GLI APPUNTAMENTI DI APPROFONDIMENTO
“Nutrizione e attività fisica… gli strumenti per guadagnare anni di vita in salute” sarà l’argomento affrontato nel pomeriggio di sabato 22 ottobre, dalle 17 e 30 alle 19 presso la Sala Consigliare del Comune di Cherasco. Un tema di grande attualità, che sarà sviscerato dal punto di vista della prevenzione dei rischi cardio vascolari con il cardiologo Massimo Conti, da quello della digestione, con il gastroenterologo Floriano Rosina, fino ad affrontare il variegato mondo delle diete con la dietista Teresa Mannarino.
Altrettanto intriganti si preannunciano gli abbinamenti proposti da “Gli Amici del Sigaro Italico”, sabato 22 ottobre sotto i portici di Palazzo Mantica.
Alle ore 18.30 andrà in scena “Sigaro e Barolo di Roberto Voerzio” (prenotazioni al n. 0172.427050. Costo di partecipazione 20 euro a persona), mentre alle 21.30 appuntamento con “Il sigaro incontra i distillati e i baci di Cherasco” (prenotazioni al n. 0172.427050. Costo di partecipazione 10 euro a persona). L’iniziativa è vietata ai minori di 18 anni.
NON SOLO CIBO…
Se il cibo e il vino saranno i principali protagonisti della due giorni di Gusta Cherasco, ampio spazio sarà dato anche ad altri aspetti dello stare bene e del godersi la vita: a cominciare dalla scoperta dei magnifici dintorni di Cherasco con i suoi tesori enologici.
Sabato 22 (dalle ore 15.30 alle 17) e domenica 23 (dalle 10.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 17), infatti, i più sportivi potranno avventurarsi in sella a un’e – bike noleggiata da Idea Bici, in un tour per esplorare alcuni dei vigneti più affascinanti della zona, accompagnati da guide certificate della Regione Piemonte.
Per prenotarsi è necessario contattare il numero 338.6420588 oppure lo 0172.495864. Il costo di partecipazione è di 10 euro a persona.
Il senso dell’olfatto non sarà stimolato soltanto dai profumi delle specialità enogastronomiche, ma sarà esaltato dall’ Experience olfattiva con L’Acqua di Cherasco in un vero e proprio “Salottino delle essenze per Gusta Cherasco”.
Sabato 22 alle ore 18 e domenica 23 alle ore 16, sotto i portici di Palazzo Mantica, i partecipanti vivranno un’esperienza unica, grazie all’audace abbinamento tra il Bacio di Cherasco e una delle essenze dell’Acqua di Cherasco. Per info e prenotazioni contattare il n. 0172.427050.
Dai sapori ai saperi. Accanto alla mostra mercato dei prodotti enogastronomici, Gusta Cherasco offrirà infatti anche importanti momenti di riflessione su temi di stringente attualità per il mondo del cibo, del vino e della salute personale.
Particolarmente attesa sarà la masterclass “La Linea Gotica del vino” in programma domenica 23 ottobre a partire dalle 11 presso la Sala Consigliare del Comune di Cherasco (costo di partecipazione 15 euro – 10 euro per i Soci della Banca del Vino – prenotazioni a info@bancadelvino.it o al numero 0172.485418).
Organizzata da La Banca del Vino, la masterclass vuole porre l’attenzione sulla problematica dei cambiamenti climatici in corso rapportati all’agricoltura e, più in generale, alla produzione vitivinicola, attraverso un percorso di degustazione di 6 vini areali, tutti uniti dal fil rouge della Linea Gotica, il 45° parallelo storicamente considerato tra i più vocati per la produzione enoica nell’emisfero nord. I produttori, moderati e incalzati da Fabrizio Gallino, collaboratore della Banca del Vino e di Slow Wine, racconteranno le loro esperienze e si interrogheranno sui processi e le strumentazioni da mettere in piedi per salvaguardare la produzione senza perdere di vista il mantenimento di una sempre più necessaria sostenibilità ambientale.
Sempre il vino protagonista nella masterclass “Il Barolo di Cherasco e del Versante Occidentale”, in programma domenica 23 ottobre alle 15.30 presso la Sala Consigliare del Comune di Cherasco. Guidati da Fabrizio Stecca, i partecipanti affronteranno un viaggio multisensoriale tra i cru che guardano il Monviso, attraverso la degustazione di 4 diverse etichette di Barolo (su prenotazione al n. 0172.427050. Costo di partecipazione 25 euro).
Durante Gusta Cherasco, inoltre, sarà possibile visitare la mostra dedicata al genio di Joan Mirò dal titolo “Genius loci: l’alfabeto del segno e della materia”, inaugurata il 15 ottobre presso Palazzo Salmatoris (sabato e domenica aperta dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30, intero 12 euro, ridotto 6 euro).
Anche i più piccoli sono invitati alla festa di “Gusta Cherasco” grazie all’animazione garantita dall’Associazione l’Albero Inverso “Un Castello da Paura”. Appuntamento domenica 23 ottobre a partire dalle 13 di fronte al Palazzo Comunale. Per informazioni e prenotazioni contattare il numero 3334047601. Il costo è di 5 euro a bambino.
SOLIDARIETA’
Gusta Cherasco non si ferma però nel week end ma prosegue con un’appendice dedicata alla solidarietà.
Lunedì 24 ottobre, infatti, alle ore 20 presso il Ristorante sotto al padiglione, è in programma una cena solidale organizzata in collaborazione con i ristoratori dell’Associazione Gusta Cherasco.
La cena sarà realizzata in collaborazione con il Catering Inclusivo “Bundamangè”, un progetto unico nella provincia di Cuneo per creare concretamente un’opportunità di inserimento lavorativo per studenti ed ex studenti con disabilità e giovani dell’Associazione Centro Down di Cuneo.
Il costo della cena ammonta a 50 euro bevande incluse. Il ricavato della cena verrà devoluto alla Fondazione Cucine Colte.
GUSTA CHERASCO
Sabato 22 ottobre 2022 dalle 11 alle 23
Domenica 23 ottobre 2022 dalle 10 alle 21
L’ingresso è gratuito e la manifestazione si svolgerà al coperto
Servizio taxi e navette
Cantine Aperte in Vendemmia Appuntamento in Piemonte dal 4 settembre al 16 ottobre
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Enoteca Regionale dell’Albugnano: un’estate alla scoperta del territorio tra pic-nic sull’erba, degustazioni guidate e “Scuola del vino
Nata con l’obiettivo di valorizzare i vini di qualità del territorio di riferimento, compreso tra la Collina Torinese e il Nord Astigiano, ma anche i prodotti agroalimentari, biologici e tipici locali, oltre che il vasto patrimonio rurale, culturale e artistico di questa incantevole area del Piemonte, l’Enoteca Regionale dell’Albugnano ha in calendario diverse iniziative aperte a un pubblico variegato di esperti, wine e food lovers, turisti ed esploratori ma anche semplici curiosi.
Si comincia lunedì 13 giugno, a partire dalle ore 20.45, con la prima lezione di “A Scuola del vino”, un corso di sei appuntamenti per offrire strumenti introduttivi di avvicinamento al mondo del vino, sotto la guida dell’insegnante e sommelier Ezio Cravero. Questa prima tappa del percorso porterà i partecipanti dalla vite al vino, in un viaggio attraverso la vigna per arrivare al momento in cui il vino scende nella bottiglia. Non solo teoria ma anche gustosa pratica con tre spumanti in degustazione.
“A scuola del vino” proseguirà con due appuntamenti a settimana per concludersi il 28 luglio e accompagnerà gli “studenti” dai vini dell’astigiano a quelli della Penisola fino ad alcune proposte internazionali, attraverso degustazioni, analisi olfattive e visive e abbinamenti con prodotti gastronomici.
Per partecipare al percorso “A Scuola del vino” è necessario contattare Andrea Binello Tel. 339-839448 e Mauro Roggero – Tel. 331-3829380). Il calendario completo de “A Scuola del vino” è disponibile sulla pagina FB dell’Enoteca (@enotecaregionalealbugnano).
Venerdì 17 giugno, a partire dalle ore 18.30, l’Enoteca Regionale dell’Albugnano organizza presso il proprio “giardino segreto” immerso nel verde un goloso “pic-nic in enoteca” per assaporare le eccellenze enogastronomiche del territorio. Ingredienti della serata saranno una copertina e un cestino per pic-nic, piattini gourmet proposti dagli agriturismi locali che metteranno sul piatto le tipicità locali, e, naturalmente, alcune delle migliori etichette vinicole della zona. Un vero e proprio battesimo per la neonata Enoteca, un primo importante appuntamento per stare insieme all’insegna dello svago e dei sapori autentici e per conoscere, attraverso il meglio della gastronomia, un territorio ricco di eccellenze, di storia e di cultura. Per partecipare al pic-nic, al costo di 25 euro, è necessario prenotarsi a https://esperienza.com/prodotto/picnicalbugnano/
Il programma di appuntamenti dell’Enoteca proseguirà nei mesi successivi con un approfondimento sui vini dell’Estate, in programma a metà luglio, nuovi pic-nic nel giardino segreto e tante altre iniziative che saranno svelate nel corso del tempo.
Enoteca Regionale dell’Albugnano
Via Roma, 9 – 14022 Albugnano (AT)
Cresce l’interesse online per il vino: +115% per i vini rosati rispetto all’anno precedente
Dal 10 al 13 aprile i più grandi appassionati ed esperti di vino si ritroveranno a Verona, dove – con cadenza annuale dal 1967 – si tiene il salone Internazionale del vino, ossia Vinitaly.
Con l’accelerazione della digital transformation registrata negli ultimi 2 anni, i comparti food e beverage hanno fatto registrare online picchi mai raggiunti prima in Italia ed il settore vinicolo è uno di quelli che maggiormente è stato interessato da questo trend. Per tale ragione, idealo – portale internazionale leader in Europa nella comparazione prezzi – ha indagato per capire come si siano modificate le preferenze degli italiani digitali quando si parla di vino.
Interesse. Negli ultimi 12 mesi l’interesse nei confronti del mondo del vino in Italia è cresciuto online del +16%[1]. In dettaglio, l’acquisto di vini bianchi ha subito un’accelerazione del +32%, mentre quello di vini rossi un esiguo + 3,5%. Nell’eterna lotta tra bianco e rosso, però, pare che a spuntarla sia il vino rosato, che quest’anno ha fatto registrare una crescita di interesse del +115% rispetto all’anno precedente. Campionato a parte, infine, quello del prosecco, che online continua ad essere il prediletto dagli internauti, registrando una crescita del +180% rispetto all’anno passato[2].
Sebbene le crescite maggiori siano legate a prosecco e vino rosato, chi la fa ancora da padrone quando si parla di interesse vero e proprio è il vino rosso, che coinvolge oltre il 50% delle ricerche totali di vino, seguito dal bianco, il cui interesse si attesta invece sul 24,5%.
Target. Va segnalato come la fascia d’età che ha registrato un incremento più alto di interesse nei confronti del vino è quella tra i 18 e i 24 anni, +150% di ricerche online rispetto all’anno precedente. Diversamene, le altre fasce d’età hanno fatto registrare tendenze più o meno costanti rispetto al 2020-21. Non solo, da segnalare come negli ultimi 12 mesi l’interesse femminile per la categoria vino sia cresciuta di oltre il +200%, a fronte di un +80% legato all’interesse maschile[3].
Prezzi. Rispetto a un così importante incremento di interesse, i prezzi dei vini online hanno – invece – subito importanti cali. Nel dettaglio, i prezzi dei vini bianchi sono scesi del -25% nel corso dell’ultimo anno, quelli dei vini rossi quasi del -15%, mentre i rosati sono quelli che hanno tenuto i prezzi più costanti, con una diminuzione dei costi pari solo al -7%[4].
Ciononostante, chi acquista il vino online vorrebbe pagarlo meno: in media il 30% in meno secondo quanto riportato dalla funzione “prezzo ideale” di idealo, un sistema di alert che permette all’utente di fissare in anticipo il prezzo considerato giusto per un certo prodotto e di essere avvisato nel momento esatto in cui quel prezzo viene raggiunto. Soprattutto i vini rosati, secondo gli internauti, hanno costi troppo elevati (il desiderio sarebbe quello di pagarli il 60% in meno)[5].
Risparmi. Il boom della vendita di vino online è sicuramente incentivato dalla possibilità di risparmiare notevolmente se si acquista nel mese più vantaggioso grazie alla comparazione prezzi. Chi ha acquistato online vino nel corso dell’ultimo anno ha potuto beneficiare in media di un risparmio massimo del -28%. In dettaglio, sull’acquisto dei vini bianchi il risparmio è stato superiore al -36%, con i rossi si è attestato al -31%, mentre per i rosati si è fermato al -11%[6].
I vini più amati. Tra i vini rossi, i più apprezzati online quest’anno sono stati il Tignanello IGT della cantina Marchesi Antinori, seguito dal Bruciato Bolgheri DOC e dal Sassicaia Bolgheri della Tenuta San Guido. Tra i bianchi, invece, è stato premiato il Lugana Cà dei Frati, seguito dal Cervaro della Sala della cantina Antinori e dal Vermentino di Sardegna Argiolas Costamolino. Per i rosati, infine, quasi plebiscitario l’interesse per il Calafuria Tormaresca del Salento[7].
Il mese preferito. Il periodo preferito per gli amanti del vino è dicembre, in concomitanza probabilmente con il periodo natalizio e le feste in famiglia: nel 2021, il mese di dicembre ha segnato il picco annuale nell’acquisto di vini bianchi e rossi, oltre che di prosecco. A differenza del rosato, che ha registrato il suo picco a settembre[8].
Toscana, regina del vino. A livello territoriale, la regione che più sfrutta la spinta dell’e-commerce nella vendita di vino è la Toscana, seguita da Sicilia, Puglia, Sardegna e Veneto. Solo al settimo posto la Lombardia e addirittura all’ottavo il Piemonte[9].
Curiosità. L’aperitivo più famoso a base di prosecco è sicuramente lo Spritz, ormai diffuso in tutta Italia e sempre più anche all’estero. Anche in questo caso, le preferenze online degli italiani si dividono tra chi opta per quello a base di Aperol e chi, invece, sceglie il Campari. Negli ultimi 12 mesi, l’aumento di interesse nei confronti dell‘Aperol è stato quasi il triplo in più rispetto al Campari: +71% rispetto al +25%[10].
“Il comparto vino è uno di quelli che negli ultimi anni ha trainato la crescita online del settore food & beverage, che per molto tempo è stato relegato alla sola dimensione offline – ha commentato Antonio Pilello, responsabile della comunicazione di idealo per l’Italia – L’aumento di interesse online è legato alla possibilità di risparmio offerta dall’e-commerce e dalla comparazione prezzi ma anche ad una più vasta offerta: basti pensare alla nascita delle nuove enoteche digitali che offrono interessanti selezioni e scontistiche, ma anche alla digitalizzazione di cantine e aziende vinicole che hanno deciso di diversificare il proprio business con l’inizio e con il protrarsi della pandemia di COVID-19”.
A proposito di idealo
idealo è un comparatore prezzi con oltre 130 milioni di offerte di oltre 30.000 negozi online.
L’azienda viene fondata a Berlino nel 2000 e da allora è cresciuta costantemente. Dal 2006 entra a far parte del gruppo editoriale Axel Springer SE (editore anche di Bild Zeitung). Attualmente è presente in Germania, Austria, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, con sei portali nazionali. Nel corso dei suoi primi 22 anni di attività ha ricevuto eccellenti recensioni e ha vinto numerosi test condotti da enti autorevoli e indipendenti impegnati nella tutela dei consumatori. Nel 2014 ha ottenuto dall’ente di certificazione tedesco TÜV Saarland il marchio di “comparatore certificato” per la qualità delle informazioni reperibili sul portale e le misure a protezione dei dati degli utenti. idealo mette a disposizione dei propri utenti centinaia di test sui prodotti e opinioni di altri utenti, non limitandosi ad offrire un servizio di comparazione per individuare i prezzi più convenienti, ma ponendosi anche come una guida autorevole e imparziale allo shopping online con schede tecniche, filtri di ricerca avanzati e recensioni di esperti. Oltre 1100 persone provenienti da quasi 40 nazioni lavorano nella sede di Berlino. idealo è una partecipazione di maggioranza di Axel Springer SE.
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Per maggiori informazioni: www.idealo.it
Albenga città del vino, le aziende della Piana risorsa fondamentale per l’economia
La viticoltura ad Albenga si è consolidata nei secoli, introdotta e diffusa da marinai e commercianti che a partire dall’alto medioevo hanno portato da altri paesi la filosofia e le coltivazioni, lentamente adattatasi.
Il tempo ha permesso di migliorare le tecniche di coltivazione, le particolari condizioni climatiche della Piana di Albenga, una fascia di terra collinare affacciata sul Mediterraneo e protetta dalle Alpi, hanno permesso di esaltare nei vini del territorio, freschezza e sapidità.
Diverse iniziative sono state avviate nel comprensorio ingauno volte a promuovere l’autoctono come vino di territorio, legato da un rapporto di identità-tipicità. Un tema che oggi si collega al più vasto tema della biodiversità e che da anni è anche fattore di sviluppo per l’enoturismo. L’enoviaggiatore infatti è attratto dal vitigno autoctono perché richiama un luogo specifico e conferisce alla esperienza di viaggio un motivo forte di richiamo e interesse. In questi anni si è potuto avvertire il desiderio di molti viticoltori di essere nuovamente presenti per raccontare in diretta i loro vini, ma anche l’entusiasmo degli enoappassionati e degli operatori del settore nel tornare a degustare. Tra i turisti è emersa una positiva sensazione sulla vitalità del vino locale. Un segnale sicuramente positivo che fa ben sperare anche per il futuro.
Oggi Albenga è riconosciuta come città del vino e Pigato, Rossese e Vermentino (anche Superiore e Passito) sono l’ eccellenza dell’enologia ingauna, rappresentata da 8 cantine che ne sono promotrici: Anfossi, Bio Vio, Cantine Calleri, Cascina Feipu, Dario Enrico, La Vecchia Cantina, Torre Pernice e Sommariva.
Rossese di Dolceacqua, il vino simbolo della Riviera di Ponente
E’ un vino di colore rosso rubino intenso che, in giovane eta’, puo’ presentare alcuni riflessi violacei passando, dopo 3-4 anni, alla tonalita’ granata.
E’ fragrante e fruttato, persistente con profumo di rosa rossa, sentore di fragolina di bosco; al gusto e’ morbido, abbastanza caldo, sapido, con un leggero retrogusto amarognolo.
Dopo alcuni anni i sapori tendono ad appiattirsi, ma la morbidezza rimane.
Viene prodotto in purezza o con un 5 % di uve rosse non aromatiche, si abbina molto bene con alcuni piatti regionali quali il coniglio alle erbette o le verdure ripiene alla genovese, ma si accompagna anche con anatra al forno al rossese, capretto in umido e formaggi poco stagionati.
La sua temperatura di servizio e’ di 18° C , ed il periodo migliore per la sua degustazione e’ quello che va fino al terzo anno di vita, anche perche’ un invecchiamento superiore e’concesso solo al Dolceacqua Superiore che puo’ essere immesso sul mercato solo dopo il 1° Novembre dell’ anno successivo alla vendemmia.
Riparte “Adotta una botte”, l’idea per diventare produttori di vino
Tra chi ama il vino c’è un sogno ricorrente. Crearne uno. Pensarlo, poi costruirlo, affinarlo, apporre un’etichetta. E ora si può. Il progetto “Adotta una botte”, sviluppato a Dorgali, fa il bis con l’annata enologica 2021, quella conclusa nei giorni scorsi, con una vendemmia che ha fatto registrare tassi di qualità elevati in tutta Italia, Sardegna compresa.
Proprio l’Isola, la terra del Cannonau, si rende protagonista con questa novità, già adattata a molti ambiti e infine poi accolta dalla Cantina Berritta. Come si può diventare produttori senza possedere terra, attrezzature, competenze? È questa la domanda che si è fatto Antonio Berritta, il fondatore e vigneron della Cantina, una vita trascorsa tra i filari, ma anche a condividere la propria passione con tanti amici che magari hanno sempre covato il desiderio di affacciarsi anche loro al mondo del vino. Ecco dunque l’idea, che rende possibile quello che appare difficile: diventare produttore di un vino speciale, quello fatto con le proprie mani.
La Cantina Berritta l’ha proposto l’anno scorso e all’appello hanno risposto numerosi appassionati, facendo registrare un sold out e convincendo così l’azienda a rimettere in moto la macchina organizzativa. Anzi pensandola più in grande, con un raddoppio delle barrique a disposizione. Dalla vendemmia appena terminata, sei barrique di rosso Cannonau, prodotto con tecniche sostenibili, nel rispetto dell’ambiente e con la certificazione biologica, attendono infatti di essere adottate con “Adotta una botte 2021”. Da ogni barrique nasceranno circa 300 bottiglie. Si potrà scegliere di adottare un’intera botte oppure la metà (150 bottiglie). E seguire da vicino tutte le fasi di trasformazione dell’uva: dalla macinazione, alla fermentazione, dal travaso alla sfecciatura e, infine, gli assaggi. Ogni nuovo produttore avrà il compito di scegliere quanto tempo il vino permarrà in Cantina e dovrà prendere importanti decisioni che plasmeranno il carattere del prodotto finito, sotto la supervisione, i consigli e il contatto diretto della Cantina Berritta.
«Amare il vino significa prendersene cura – spiega Antonio Berritta, vigneron e fondatore della Cantina – ma anche godersi dei momenti di felicità quando lo si gusta in compagnia. Il lavoro in vigna mi ha sempre accompagnato per tutta la mia vita e conosco bene la voglia di tanti appassionati di creare un proprio vino o una propria etichetta. E adesso è possibile, e sono contento di poter metter a disposizione non solo il frutto del nostro lavoro, ma anche le nostre competenze e i nostri consigli, in modo da proseguire anche nell’opera di promozione del buon vino, di Dorgali e della Sardegna».
L’adozione di una barrique sarà dunque un viaggio ricco di emozioni, della durata di un anno, che permetterà di creare un prodotto personalizzato sui propri gusti. Al termine dell’esperienza si riceverà il vino imbottigliato e si dovrà soltanto apporre l’etichetta frontale. A quel punto sarà davvero giunto il momento di stappare la bottiglia, per la felicità dei wine lovers, ristoratori, aziende o appassionati a questo mondo, che hanno scelto di partecipare all’iniziativa. E per chi non ha il tempo di vivere un’esperienza completa da vignaiolo, la Cantina ha studiato un’alternativa. Dalla vendemmia 2020, infatti, sono disponibili delle barriques di Cannonau di Sardegna DOC Biologico pronte per essere imbottigliate, con la possibilità di svolgere alcune modifiche di affinamento. Qualora poi si voglia ottenere una consegna apposita per il Natale 2021, allora si potranno richiedere solo entro il prossimo 5 novembre.
Per informazioni dirette sul progetto “Adotta una botte 2021. Diventa produttore di un vino speciale: il tuo”, si può contattare la Cantina Berritta, scrivendo una mail a info@cantinaberritta.it o telefonando al numero +39 3773526459.
La Cantina Berritta produce i suoi vini tramite metodi di coltivazione tradizionali. Per maggiori informazioni, richieste e commenti è possibile visitare il sito web www.cantinaberritta.it e i canali social Facebook e Instagram.
Coldiretti: “Sarà una vendemmia di ottima qualità”
Partita la vendemmia in Liguria delle uve da spumante e a seguire le restanti tipologie con solo qualche giorno di ritardo per il meteo, in particolare la siccità si è fatta sentire sulle viti più giovani. La conclusione sarà tra metà e fine settembre e le prospettive sono di un’ottima qualità.
A livello nazionale si prevede un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri, ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. Nonostante il calo a livello nazionale, l’Italia quest’anno è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna che hanno subito un contenimento dei raccolti, anche se più marcato per i cugini d’Oltralpe.
“Con la vendemmia – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – si attiva un motore economico importante per la nostra regione, che non dipende solo dalla vendita del vino ma anche dalle opportunità di lavoro che questo settore genera lungo tutto la filiera, con un notevole numero di persone impegnate sia direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. La coltivazione della vite nella nostra regione viene condotta grazie ai tipici terrazzamenti su circa 2.000 ettari di terreno nei quali si producono vini che vantano il fregio di ben 8 DOC (DOC 5Terre, DOC Rossese di Dolceacqua, DOC Riviera Ligure di Ponente, DOC Golfo del Tigullio – Portofino, DOC Val Polcevera, DOC Colline di Levanto, DOC Colline di Luni e DOC Ormeasco di Pornassio) e 4 IGT ( Colline del Genovesato, Liguria di Levante, Colline Savonesi, Terrazze dell’imperiese). L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano – concludono Boeri e Rivarossa – è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing ed il rapporto sempre più direttore con i consumatori. Sul lato consumi, ci sono buone prospettive di ripresa con le riaperture delle attività ristorative e dell’export così gli eccellenti vini della Liguria potranno continuare ad essere apprezzati sul mercato nazionale ed estero, sia dalla ristorazione sia dai singoli consumatori”.
Dietrofront per le etichette allarmistiche, evitati danni a vini DOC e IGT savonesi
Importante dietrofront per le etichette allarmistiche che, a livello europeo, avrebbero potuto colpire le bottiglie di vino ed altri prodotti agroalimentari, minando l’export di grandi eccellenze territoriali come i Vini DOC e IGT savonesi.
È come commenta Coldiretti Savona i contenuti della Comunicazione sul “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” approvata dalla Commissione Europea, e le rassicurazioni verbali arrivate dal Vicepresidente della Commissione europea Margaritīs Schinas, riconoscendo che è del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici, al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione, come la birra e il vino, che in Italia sono diventati l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol. Le parole del Commissario devono ora tradursi in atti concreti, che riconoscano la specificità del vino escludendolo dall’ambito di applicazione delle raccomandazioni contenute nel piano, ma a preoccupare sono anche i limiti posti all’attività di promozione per prodotti simbolo del Made in Italy compresi la carne rossa ed i salumi. Il testo prevede che la Commissione “proporrà un’indicazione obbligatoria della lista degli ingredienti e delle indicazioni nutrizionali sulle bevande alcoliche entro la fine del 2022 e degli allarmi salutistici entro la fine del 2023” rivedendo anche la “politica di promozione sulle bevande alcoliche” e su questo vanno ora garantite le opportune esenzioni per vino e birra.
“Nella nostra provincia – affermano il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il Direttore Provinciale Antonio Ciotta – si producono vini d’eccellenza sempre più apprezzati sia sul mercato interno sia su quello estero, ed è importante evitare che etichette semplicistiche e fuorvianti compromettano il commercio di tali produzioni, che puntano tutto sulla qualità e su una tradizione millenaria custodita dagli imprenditori del territorio. Possiamo contare su varietà come Pigato, Vermentino, Granaccia, Rossese e Lumassina, tutte uve che permettono di realizzare vini d’eccellenza per i quali sono riconosciute le denominazioni DOC “Riviera Ligure di Ponente” e IGT “Colline Savonesi”. Il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi, quindi, in decisioni che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Non bisogna dimenticare che la nostra Dieta Mediterranea, fondata su un’alimentazione diversificata che con pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, hanno consentito agli italiani di conquistare il primato europeo di longevità. Dobbiamo sempre difendere le tipicità tradizionali dei nostri territori, eccellenze che hanno bisogno di farsi ulteriormente conoscere sul mercato e che, senza sostegni alla promozione, rischiano di non avere questa possibilità”.
Covid, vini e spumanti i più colpito dai limiti per le feste natalizie
Il taglio dei brindisi di fine anno a tavola per effetto del coprifuoco, della chiusura dei ristoranti e dei limiti ai festeggiamenti nella case, rischia di rappresentare un duro colpo per i consumi di vino e spumanti italiani: anche con un Natale più sobrio, tra le mura domestiche, per sostenere la ripresa dell’economia locale, è bene scegliere di cenare e soprattutto brindare con vini DOC 100% Made in Liguria, eccellenze che, nonostante la situazione, continuano a farsi strada sul mercato internazionale, facendo segnare un +8,9% nei primi sette mesi del 2020, in controtendenza rispetto al mondo del vino italiano in calo del 3,2%.
E’ quanto afferma Coldiretti Liguria, sul possibile impatto dell’eventuale estensione del coprifuoco alle 22.00 alle feste di Natale a Capodanno, nonché della chiusura di bar e ristoranti alle 18 anche nelle regioni meno a rischio come le gialle, oltre all’invito a cene e pranzi più sobri, con meno commensali.
“Il settore del vino e degli spumanti – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato Confederale Bruno Rivarossa – rischia di essere quello più colpito dalle limitazioni dei festeggiamenti anche tra le mura domestiche, soprattutto per la riduzione dei commensali, dal momento che, comunque, si dovranno evitare pranzi e cenoni che, l’anno scorso, contavano in media 9 persone. Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero pesa così anche sui nostri vini, che hanno dovuto già gestire un anno difficili per le chiusure del canale Ho.re.ca e la riduzione del turismo straniero che, da sempre, apprezza notevolmente le nostre produzioni, che vantano il fregio di ben 8 DOC (DOC 5Terre, DOC Rossese di Dolceacqua, DOC Riviera Ligure di Ponente, DOC Golfo del Tigullio – Portofino, DOC Val Polcevera, DOC Colline di Levanto, DOC Colline di Luni e DOC Ormeasco di Pornassio) e 4 IGT ( Colline del Genovesato, Liguria di Levante, Colline Savonesi, Terrazze dell’imperiese). Tuttavia l’azione imprenditoriale messa in piedi dai nostri produttori e, ovviamente la qualità del vino, hanno fatto in modo che, almeno il mercato estero, continuasse a svilupparsi: ora più che mai è fondamentale sostenere questa crescita con un piano straordinario di internazionalizzazione a livello nazionale. Inoltre è vitale, per permettere al settore di uscire dalla crisi, prevedere importanti investimenti pubblici e privati. Suggeriamo, infine, all’intera cittadinanza di salutare questo complicato anno scegliendo sempre vino locale o comunque Made in Italy nell’ottica della campagna #iobevoitaliano, in modo da sostenere sempre le imprese del territorio, l’occupazione e l’economia regionale”.
Diminuisce il consumo del vino, allarme dal Consorzio del Vino Chianti
Un tracollo nel consumo del vino del 70%, è il costo stimato dell’ultimo decreto del Governo che chiude i locali alle 18. E’ l’allarme lanciato dal Consorzio Vino Chianti, che riunisce 3.000 produttori per 15.500 ettari di vigneto per una produzione di 800mila ettolitri e diffuso via Askanews.
“Il 70 per cento del vino si consuma dall’aperitivo in poi – spiega il presidente del Consorzio, Giovanni Busi – è un colpo durissimo al settore. Tutto questo senza considerare che i ristoratori, i locali e le enoteche si sono adattati puntualmente ad ogni disposizione, accogliendo i clienti in totale sicurezza. Hanno fatto sacrifici economici importanti, anche indebitandosi ulteriormente, pur di restare aperti”.