“Musica che unisce”, su Rai 1 show di artisti per la Protezione Civile

Andrà in onda questa sera (31 marzo) dalle 20.30 su Rai 1 “Musica che unisce”, raccolta fondi interamente destinata alla Protezione Civile, impegnata quotidianamente contro ‪il coronavirus.

Il grande show andrà in onda senza interruzioni pubblicitarie, con la voce narrante di Vincenzo Mollica. Ad arricchire l’evento con interventi, performance e appelli, il contributo da remoto e a titolo gratuito di personaggi e artisti del mondo dello spettacolo.

Tantissimi i nomi della musica italiana che hanno aderito generosamente regalando alcuni momenti preziosi e inediti, come il sentitissimo medley al piano di uno straordinario Cesare Cremonini, che unisce tutta l’Italia con alcune delle sue canzoni più note e le sue toccanti parole, o Andrea Bocelli con quello che lui stesso definisce “un tuffo nel passato”, o le voci di Giuliano Sangiorgi e Diodato che si incontrano, a distanza, per un duetto inedito su “High and Dry” dei Radiohead. E ancora Marco Mengoni che si esibisce voce e piano e poi chiama i suoi coristi per un’interpretazione intima e potente insieme di due grandi classici come “What the world needs now” e “A Change Is Gonna Come”.

I Pinguini Tattici Nucleari dedicano “Bergamo” alla loro città così colpita e i Negramaro dividono lo schermo in sei parti e si riuniscono per regalare alcuni dei loro grandi successi, attraversando virtualmente tutta l’Italia; Diodato si esibisce anche in versione solista con le sue canzoni ormai entrate nell’immaginario nazionale. Riccardo Cocciante si conferma generosissimo artista eseguendo anche “Tu Italia”, accompagnandosi al pianoforte, e profondo nelle sue parole rivolte al pubblico. Da Los Angeles arriva la voce potente di Tiziano Ferro che si esibisce con suoi brani famosissimi e la commovente cover di “Almeno tu nell’Universo”.

Generosissimo Gigi D’Alessio che al piano chiude il medley dei suoi successi riprendendo il tema de “La vita è bella” di Piovani. Tornano ad incontrarsi le voci di Francesca Michielin e Fedez, mentre Paola Turci ci regala un’interpretazione intensa e una delicatissima cover di un classico di Veloso.

E ancora l’esibizione toccante di Alessandra Amoroso e di Emma, introdotta da un messaggio molto commovente. Brunori Sas emoziona tutti con i suoi testi sempre profondi ed attuali. La voce limpida di Elisa si unisce alla chitarra di Andrea Rigonat per una performance intima di alcuni suoi brani come l’indimenticabile “Luce (tramonti a Nord Est)”. Francesco Gabbani ci coinvolge con i suoi brani più recenti e Levante regala al pubblico la potente “TikiBomBom”. E ancora Il Volo si unisce a distanza per sostenere questo progetto con tutta la loro forza vocale ed emotiva, Tommaso Paradiso sceglie, tra i brani da eseguire, anche un significativo “Non avere Paura”. Anche i Måneskin hanno voluto dare il loro contributo rock unendosi solo virtualmente, così come Mahmood che sceglie di accompagnarsi alla tastiera per i suoi successi più recenti.

Gazzelle si racconta con un brano ormai è entrato nell’immaginario collettivo e non manca il timbro inconfondibile di Marco Masini direttamente dal suo studio di registrazione. La voce sicura di Ermal Meta arriva con una profonda interpretazione di un grande classico internazionale e Ludovico Einaudi che regala due variazioni al piano di “Una mattina” e “Nuvole bianche”.

Virginia Raffaele e Roberto Bolle realizzeranno un fascinoso e ironico balletto virtuale. Anche Paola Cortellesi e Pierfrancesco Favino lavoreranno in coppia, recitando un dialogo che prende spunto da queste settimane così anomale. Gigi Proietti declamerà lo splendido testo di “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori. Enrico Brignano sarà alle prese con alcune sue sorridenti riflessioni. Luca Zingaretti terrà attaccati gli spettatori allo schermo con un monologo da lui scritto e un appassionato invito a donare per la Protezione Civile.

Dal mondo sportivo Andrea Dovizioso, Bebe Vio, Federica Brignone, Federica Pellegrini, Roberta Vinci, Valentino Rossi e Gregorio Paltrinieri.

Non mancherà uno spazio informativo, grazie al Ministero della Salute con esperti del mondo scientifico quali il Prof. Walter Ricciardi, Consigliere del ministro della Salute, il Prof. Giuseppe Ippolito, Direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, il Prof. Giovanni Rezza, Direttore Dipartimento Malattie Infettive – Istituto Superiore di Sanità e la ricercatrice, sempre dell’ISS, Flavia Riccardo.

Sarà possibile donare a favore della Protezione civile non soltanto tramite bonifico utilizzando l’IBAN in sovraimpressione, ma anche con carta di credito all’indirizzo www.rai.it/musicacheunisce.

Lo show sarà disponibile su tutte le piattaforme Rai: RaiPlay, canali YouTube e Facebook. E in simul cast su Rai Radio2.

L’intera serata sarà trasmessa anche da Radio Italia Solomusicaitaliana.

LE DONAZIONI
Questo il conto corrente messo a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile:

Banca Intesa Sanpaolo Spa – Filiale di Via del Corso, 226 Roma

IBAN: IT84 Z030 6905 0201 0000 0066 387 – BIC: BCITITMM

Indicare nella causale: Musica che unisce

Sarà possibile effettuare la donazione con anche un semplice click direttamente sulla piattaforma Forfunding messa a disposizione da Intesa Sanpaolo e personalizzata: musicacheunisce.forfunding.it

WEB
Per tutte le informazioni su donazione ed evento, visitare il sito internet ufficiale www.musicacheunisce.it

Vincenzo Mollica al Festival di Sanremo per l’ultima volta: “Tolgo il disturbo, la Rai è stata la mia famiglia”

Sarebbe dovuto andare in pensione il mese scorso, ma la Rai gli ha allungato il contratto per poter partecipare al Festival di Sanremo che ha seguito con passione e professionalità.

“Con quel poco di vista che mi è rimasta, vi posso dire che me la cavo discretamente e mi tolgo dalle scatole e me ne vado in pensione. Ho due compagni di viaggio: glaucoma e Parkinson. La Rai è stata la mia casa. Ringrazio tutti voi per l’affetto”, ha detto il grande giornalista Vincenzo Mollica dopo il commosso omaggio ricevuto sul palco dell’Ariston. I giornalisti gli hanno rivolto un lunghissimo applauso. “Un pilastro del Festival, un maestro del nostro mestiere, ci mancherà”.

Amadeus, commosso, ha definito Mollica “La storia del Festival”. Sanremo 2020 per il giornalista e inviato del Tg1 è stata un’edizione “ad honorem”. Oltre ad Amadeus a tributare l’omaggio al giornalista è stato anche Fiorello, suo grande amico che durante il programma Viva Raiplay aveva trasformato Mollica in un simpatico pupazzo.

Stefania Sandrelli, Vasco Rossi e Roberto Benigni hanno fatto arrivare il loro saluto a Mollica tramite video-messaggio.

 

Vincenzo Mollica: “Vi racconto il mio ultimo Festival di Sanremo”

«Da Amadeus mi aspetto un bel festival. Lo stimo molto, è un bravo conduttore e un grande appassionato di musica, che è fondamentale. Il suo garbo ne faceva uno dei candidati naturali ad entrare con il festival nelle case di tutti gli italiani. E poi per me questo festival sarà soprattutto una festa di congedo e mi fa un piacere immenso che proprio quest’anno ci siano Fiorello, Roberto Benigni e Tiziano Ferro a cui sono molto legato». Alla viglia del suo ultimo Sanremo da inviato del Tg1, Vicenzo Mollica si è raccontato così all’Adnkronos. Sulle polemiche che hanno preceduto il festival, il giornalista ha detto: «Sanremo è diviso in tre fasi. C’è il prefestival che è fatto di polemiche, il festival che è fatto di canzoni e il postfestival che è fatto di oblio. Perché tutte le polemiche non se le ricorda nessuno e quello che restano sono le canzoni», ha aggiunto sorridendo.

Per Mollica, Sanremo 70 è un’edizione ‘ad honorem’: «Dovevo andare in pensione lunedì scorso, il 27 gennaio, quando ho compiuto 67 anni. Ma la Rai mi ha prorogato il contratto di un mese per permettermi di fare questo Sanremo. Un regalo dell’ad Fabrizio Salini e del direttore del Tg1 Giuseppe Carboni, che hanno subito accolto una scherzosa ma determinata campagna di Fiorello per farmi seguire per il tg questo ultimo festival, che per me è il 39mo. Non solo – ha svelato – questo mi permetterà di compiere il 25 febbraio i miei 40 anni di Tg1, prima di lasciare la redazione il 29 febbraio». Un addio al ruolo di giornalista del Tg1 ma magari un ‘arriverdercI’ all’azienda, alla quale la sue esperienza potrebbe ancora tornare utile: «Non corriamo. Questo poi si vedrà. Intanto mi godo questo Sanremo», ha assicurato. «Dopo 40 anni si chiude una stagione molto bella, direi fantastica, per me. Ma non vivo questa cosa con tristezza. Avere la possibilità di raccontare tante storie, avvenimenti, notizie importanti per la testata ammiraglia e nello spirito del servizio pubblico, è un’esperienza impagabile. Fui assunto dal primo direttore del Tg1, Emilio Rossi, che fu per me un grande maestro, mi insegnò molto bene come doveva comportarsi un giornalista del Tg1 e le relative responsabilità».

Ma a mandarlo per la prima volta a Sanremo fu il successore di Rossi al Tg1, Franco Colombo: «Era il 1981 e vinse Alice con ‘Per Elisa’». Com’è cambiato il festival da allora? «Il festival non è mai cambiato, almeno nel suo spirito principale di grande festa nazional-popolare che unisce il Paese. Ogni anno c’è qualcuno che si lamenta che il Sanremo corrente non rappresenta il Paese. Invece l’Italia si è sempre rispecchiata un pò nei Sanremo, dalla musica al costume». Sul momento che ricorda con più tenerezza di questi 39 festival a cui assistito, Mollica non ha dubbi: «L’ultimo festival di Lucio Dalla nel 2012, quando dirigeva l’orchestra per Pierdavide Carone. Fu una settimana di incontri e chiacchiere con lui e Michele Mondella, il suo press agent storico e grande amico. Poco dopo il festival Lucio, come sappiamo, ci lasciò all’improvviso. Ma io conservo quei ricordi preziosi». Un’altra edizione, quella «emozionante e particolare fu il festival di Vasco con ‘Vita Spericolatà nel 1996. E poi direi – aggiunge il giornalista – tutte le volte che Roberto Benigni, Fiorello e Adriano Celentano sono passati dal festival di Sanremo». Quanto al momento di più grande tensione vissuto a Sanremo, «senz’altro – ha ricordato Mollica – quando Baudo interruppe lo spettacolo per dissuadere un uomo che voleva buttarsi dalla galleria dell’Ariston».

Vincenzo Mollica, volto noto in tv un pilastro per la Rai

Lo ha raccontato sabato scorso in un lunga intervista al Corriere della Sera. Vincenzo Mollica, 66 anni volto noto del giornalismo italiano, pilastro del Tg1, è quasi cieco, ha il morbo di Parkinson e il diabete. Prima scriveva, leggeva e disegnava. “Ignoro che cosa sia la depressione. Mi sostengono la famiglia e il lavoro”, racconta di sé stesso. E di andare in pensione non ci pensa minimamente. Ogni giorno la moglie lo accompagna in ufficio alla Rai la mattina e lo va a riprendere la sera e così continuerà fino a gennaio del 2020. Come vive la giornata? “Cerco solo il lato migliore delle persone. Non da pirata, con la benda sull’ultimo occhio che mi rimane. Da cronista. Evito di avvicinare chi non mi piace”.

Da sempre di occupa soprattutto di spettacolo, non hai perso l’entusiasmo, né tanto meno la voglia di svolgere il lavoro che ama: il giornalista. Ma ha problemi di salute: un glaucoma gli ha mangiato il 95% del nervo ottico dell’occhio destro, mentre dal sinistro non ci ha mai visto a causa di un’uveite che lo ha colpito da piccolo, seguita da un’iridociclite plastica. Quando aveva 7 anni i genitori lo portarono dall’oculista e lui, origliando da dietro la porta, ascoltò il dottore mentre diceva che sarebbe diventato cieco.  “Da quel momento adottai una tecnica – ha raccontato al Corriere – imparare a memoria tutto quello che mi circondava, in modo da ricordarmene quando sarebbero calate le tenebre”. Poi sono arrivati altri problemi: “Le mani che tremano? – ha continuato – quello è il morbo di Parkinson”.