A Varazze tutti a bordo di “Hansa”, la barca che fa navigare le persone con disabilità

“Vela per tutti, nessuno escluso” è il service del Rotary Club Varazze Riviera del Beigua e del Rotary Club Savona, assieme a B.Braun, Lega Navale Italiana sezione di Savona, FIV, Varazze Club Nautico e patrocinato dalla Regione Liguria e dai comuni di Savona e Varazze.
Grazie al prezioso contributo di tutte queste associazioni, sabato 15 ottobre, circa 15 persone del Gruppo Adulti Cavalieri Amici, Associazione Genitori La Nostra Famiglia ed Il Faggio hanno vissuto un’esperienza unica.
E’ stata fondamentale la presenza e la professionalità del Primario dell’Unità spinale dell’ospedale di Pietra Ligure Prof. Antonino Massone.

Classe Hansa è una tipologia di imbarcazione che, grazie ad una serie di servomeccanismi, rende possibile navigare a vela anche alle più gravi condizioni di disabilità. Si tratta di imbarcazioni estremamente stabili e di semplice utilizzo anche grazie alla supervisione in barca di istruttori.

Giorgio Rutelli (presidente Rotary Club Savona): “Sole, mare, aria, vento: tutti devono poterne godere….nessuno escluso. E il Rotary si impegna con le sue risorse affinché ciò si possa realizzare”

Elisa Bribo’ (presidente Rotary Club Varazze Riviera del Beigua): “Quello di poter praticare uno sport in questo caso la vela è un diritto che deve essere garantito a tutte le persone, compresi coloro che lottano con una disabilità. Questo è l’obiettivo del nostro service: avvicinare i ragazzi alla vela nonostante le loro disabilità  tutto è possibile e nessuno deve esserne escluso!”

Giacomo Emanuele Tomasello (Regional Sales coordinator B.Braun Group): “B.Braun, azienda multinazionale dei dispositivi medici si impegna quotidianamente a rendere più sostenibili i propri prodotti mantenendo i più alti standard di sicurezza. La diminuzione delle materie plastiche riduce l’impatto ambientale dei presidi tutelando l’ambiente terrestre e marino. Anche per la nostra attenzione alla riduzione delle microplastiche nelle acque sosteniamo la vela paralimpica con il supporto alla Classe Hansa 303 che permette a tutti coloro che vogliono provare a veleggiare anche con le più diverse disabilità fisiche.”

Info: Elisa Bribo’ Presidente Rotary Club Varazze Riviera del Beigua Mob: 3391009555 email: info@hotelastigiana.it

La bella stagione de “La Pesa” di Varazze si preannuncia ricca di eventi e serate dal gusto esotico

La bella stagione de La Pesa si preannuncia ricca di eventi e serate dal gusto esotico: da venerdì 13 maggio, tutti i giorni, dalle 17.00 all’01.00, sarà infatti possibile prendere un aperitivo, cenare e godersi le notti d’estate, immersi nel caratteristico stile mediterraneo del chiosco varazzino con vista sul mare del Ponente Ligure.

A La Pesa si respira un’atmosfera vivace e divertente: il locale, ispirato alle mete più in voga delle Isole Baleari, da queste “prende in prestito” l’arredo dai colori caldi e il tipico mood rilassato.

Il risultato è una location che promette di incantare i propri ospiti, dove è possibile scoprire innovative proposte food e una drink list originale, entrambe caratterizzate da un twist di sapori internazionale, accuratamente unito ai gusti della tradizione gastronomica ligure.

“Con La Pesa ho voluto portare ‘a casa’ tutto il bello dei locali delle Baleari. Ero a Formentera quando, tre anni fa, durante un aperitivo, ho sentito che era arrivato il momento di far partire questo progetto: il chiosco ha aperto al pubblico la scorsa estate e abbiamo avuto un riscontro davvero positivo. Siamo pronti a replicare!”, racconta Davide Pastorino, imprenditore e founder del locale. “I nostri clienti ritroveranno tutti gli elementi che hanno determinato il successo dello scorso anno: un mood decisamente rilassato e divertente, una drink list e una proposta food originali, caratterizzate dall’utilizzo degli ingredienti tipici della Liguria. Ci penserà anche il nostro team a rendere le serate degli ospiti speciali: tutti i ragazzi che lavorano a La Pesa hanno maturato esperienze in importanti locali all’estero, e questo ci aiuta a rendere ancora più distintiva la nostra offerta”, conclude Pastorino.

Dal prossimo venerdì a La Pesa sarà possibile ordinare nuove proposte, realizzate con gli ingredienti della tradizione locale, ma che strizzano l’occhio ai piatti internazionali più amati: in menu – tra gli altri – il Ceviche di branzino, le gustose Seppie scottate con sugo di coniglio alla ligure e le tipiche bruschette di brandacujun, preparate con pane tostato servito con stoccafisso, patate, aglio e prezzemolo. Anche la drink list si presenta ricca di novità e grandi conferme: immancabile il Passione Mare, best seller della scorsa stagione, un cocktail a base di Gin Mare, Ketel One Vodka, maracujia e Ginger Ale; disponibili in carta anche il Plantation 3 Stars Rum, preparato con Lime, Zucchero e Basilico, e il Portofino 75, a base di gin e caratterizzato da sentori di lavanda e limone. Per gli ospiti che desiderano gustare un analcolico, Carmela, Sunset e Violetta sono i tre drink freschi e beverini tra cui è possibile scegliere.

Ma non è tutto. Per la stagione estiva 2022 La Pesa ripropone aperitivi esclusivi con DJ set e ospiti internazionali, oltre che cene e serate a tema; quella dedicata al sushi, caratterizzata da preparazioni realizzate con pesce fresco, si preannuncia imperdibile.

Il chiosco, frutto di un’opera di riqualificazione urbana, ospita oggi più di 100 coperti; i tavolini sono posizionati dove prima si trovava un distributore di benzina e la storica pesa pubblica, dalla quale il locale trae il proprio nome.

La Pesa

Piazza Dante Alighieri, 29 – Varazze

Orari– tutti i giorni, dalle ore 17.00 alle ore 01.00

 

A Varazze “La Pesa” si prepara alla stagione estiva e riapre le porte al suo chiosco

L’atmosfera è quella vivace e suggestiva che si respira nei locali delle Baleari, la vista è quella del Ponente Ligure con i suoi meravigliosi colori. La Pesa è il chiosco moderno che rompe gli schemi, il luogo ideale per concedersi una pausa in un contesto divertente e innovativo, caratterizzato da una forte impronta internazionale.

In vista della prossima riapertura estiva, prevista per domenica 15 maggio, il cocktail bar nato da un’idea dell’imprenditore Davide Pastorino nel 2021, scalda i motori nei weekend con una speciale formula primaverile: tutti i fine settimana, dalle ore 10.00 alle ore 22.00, è infatti possibile gustare la proposta del chiosco, caratterizzata da un twist di sapori internazionale unito sapientemente agli ingredienti della tradizione gastronomica ligure

Dopo anni vissuti a Londra – racconta Davide Pastorino – ho sentito la necessità di tornare in Italia per riscoprire e valorizzare gli elementi caratteristici della mia terra d’origine facendo tesoro delle esperienze maturate all’estero. Il progetto de La Pesa nasce nel 2019 e si concretizza con l’apertura della scorsa estate; l’obiettivo è quello di offrire ai clienti un’esperienza non convenzionale nella Riviera Ligure, portando “a casa” lo stile dei chioschi esotici e adattando la proposta gastronomica alle tipicità del territorio savonese”.

Il sabato e la domenica i brunch lovers potranno scegliere tra i grandi classici, come l’Avocado on Toast, e i piatti iconici dell’insegna, come il Casa Carmelina, pane tostato servito con ricotta salata, salame, pomodori secchi e pistacchio. Con la proposta dolce Amore e Iodio – pane tostato servito con burro e confetture di stagione – tutti i palati saranno accontentati. Disponibile in carta anche una selezione di Yogurt Bowl con granola o frutta fresca.

Il menu Brunch è semplice e genuino, accompagnato da una cocktail list caratterizzata da tre drink leggeri e beverini, dai classici Mimosa e Bellini allo speziato Bloody Maria, con Vodka Ketel One, Succo di Pomodoro, Tabasco, Worchester Sauce, Limone, Sale e Pepe.

La Pesa – aggiunge Davide Pastorino – deve la sua anima internazionale anche al suo team, composto da professionisti che hanno lavorato nei locali di tutto il mondo, un elemento che contribuisce a definire il carattere innovativo di questo cocktail bar. Non solo, anche il design e la selezione musicale sono studiati per far viaggiare con la fantasia i nostri ospiti. Con la proposta primaverile apriamo la stagione, che si preannuncia ricca di appuntamenti speciali. Desideriamo fortemente replicare il successo dello scorso anno”.

La Pesa, frutto di un’opera di riqualificazione urbana, è situata a pochi passi da uno dei mari più belli d’Italia e ospita più di 100 coperti. Un locale caratterizzato da un design moderno e uno stile mediterraneo, caldo e autentico, tipico dei locali della Isla. 

La Pesa

Piazza Dante Alighieri, 29 – Varazze

Orari– sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle ore 22.00 (fino al 14 maggio)

Giornata del Mare a Varazze, SAT incontra gli studenti sull’educazione ambientale

SAT ancora in prima linea nell’educazione e sensibilizzazione ambientale in tema di rifiuti. A Varazze si è svolta la “Giornata del Mare”, con oltre 200 bambini e ragazzi dell’Istituto Comprensivo “N. Mandela” che hanno partecipato agli incontri, che hanno visto SAT presente con i suoi tecnici per affrontare il tema della raccolta differenziata.

Negli incontri tenuti dal personale SAT sulla spiaggia della baia varazzina, ragazze e ragazzi si sono confrontati sulla gestione corretta dei rifiuti come elemento imprescindibile per la tutela dell’ambiente, della scarsità delle materie prime e di come nel tempo sia cambiata la percezione del problema “rifiuto”.

Un’ultima parte dimostrativa, che ha coinvolto attivamente i partecipanti, è stata dedicata alla corretta raccolta differenziata e all’etica ambientale.

L’appuntamento, che è stato possibile celebrare nuovamente dopo due anni, ha visto la promozione dell’evento da parte del Comune di Varazze, con la presenza del sindaco Luigi Pierfederici e dell’assessore all’Ambiente Maria Angela Calcagno, della Marina di Varazze e dell’Istituto Comprensivo locale.

Per Varazze, forte della sua storia millenaria sul mare, è stata una giornata particolarmente significativa per fare conoscere l’importanza del mare dal punto di vista economico, culturale e naturalmente per imparare a tutelare e rispettare questa incredibile risorsa che per l’ambiente e la sua tutela è quanto mai basilare.

Proprio a tutela dell’ambiente marino SAT ha ricordato gli effetti inquinanti della dispersione della plastica in mare, che tramite le sue micro particelle entra nella catena alimentare con pericoli seri per la nostra salute.

Dunque, non disperdere mai bottiglie, contenitori e sacchetti nell’ambiente: utilizzare sempre gli appositi raccoglitori per la plastica di SAT, conferendo correttamente questa tipologia di rifiuto.

Hanno contribuito all’organizzazione oltre a SAT, Mekab, Varazze Club Nautico, Lega Navale di Varazze, Associazione Pesca Sportiva, Guardia Costiera, Rotary Riviera del Beigua, La Redancia, Museo del Mare, Sommozzatori della Marina, Pelagos e CEA Riviera del Beigua.

A Varazze la presentazione del libro di Gino Rapa “Testa di Rapa”

Continua il lunedì letterario di Varazze nella civica biblioteca “E. Montale”

Il “Lunedì letterario” nella civica biblioteca “E. Montale” di Varazze, diventato ormai un appuntamento fisso per i molti amanti della lettura, continua nel mese di marzo 2022 con due appuntamenti.

Le opere saranno presentate alle ore 17.00 nelle date di lunedì 14 e lunedì 21 marzo. Lunedì 14 sarà presentato il volume “La ragazza di Albisola- Varazze.1902 Descrizione di un mortale incidente.” Monologo in dialetto ligure e incontro con gli autori Carlo Emilio Gadda, il maggiore scrittore del 900 italiano, amava la Liguria e Varazze. Tre varazzini, devoti gaddiani ovvero Beppe Olcese, ingegnere come Carlo Emilio, Giovanni Damele, professore universitario a Lisbona, Michele Parodi, avvocato, hanno condiviso la loro passione letteraria, raccolto due brevi scritti liguri dell’autore lombardo con commenti e chiose. Il piccolo volume, edito dal mecenate Beppe Olcese, presenta gli scritti “La ragazza di Albisola” e “Un tragico incidente”. In questi frammenti, il lamento di una ragazza per il fratello e la sventurata caduta del senatore Negri, sindaco di Milano, alla Madonna della Guardia a Varazze, trovano, nella “spirale delle concause” che governa il mondo, proprio grazie allo sguardo, alla sensibilita’ di Gadda, consolazione e pieta’. Voce narrante: Gianni Way.

Lunedì 21 marzo sempre alle ore 17.00 sarà la volta di ‘ Testa di rapa. Curiosità sulla lingua che parliamo e non sempre conosciamo” di Gino Rapa.  Il volumetto di quasi duecento pagine che raccoglie tante curiosità sulla lingua italiana che tutti parliamo, ma che non sempre conosciamo. Nato dal successo di una rubrica quotidiana, prima su Facebook e poi anche radiofonica, il testo, stampato dalla tipografia Ciuni con l’apporto grafico di Marco Garofalo, presenta in copertina un disegno di Mauro Moretti, illustratore di fama che ha legato il suo nome a campagne pubblicitarie notissime o a collaborazioni con grandi artisti come Roberto Vecchioni. Ciliegina sulla torta la prefazione di Fiorella Mannoia.

Ingresso libero per massimo 25 posti a sedere, nel rispetto della normativa vigente anti-covid. E’ Obbligatorio indossare la mascherina tipo Ffp2.

Marco Venturino alla finale mondiale del Gelato Festival World

Un “Artigiano in Liguria” rappresenterà l’Italia alla finale mondiale del Gelato Festival World Masters, il principale torneo internazionale di categoria che si terrà l’1 e il 2 dicembre a Bologna. Marco Venturino della gelateria “I Giardini di Marzo” di Varazze e Celle Ligure , con il gusto “Bocca di Rosa”, ispirato alla famosa canzone di Fabrizio De André, è stato selezionato tra i migliori quattro gelatieri in Italia.

“La Regione ha investito in questi anni sull’artigianato di qualità e quindi sono particolarmente contento di rappresentare nella finale mondiale la Liguria e, soprattutto, l’eccellenza dei nostri gelatieri, rientranti nel marchio regionale “Artigiani In Liguria” – racconta Marco Venturino – Il gelato, che prende nome dall’omonima canzone di Fabrizio De Andrè, è al cioccolato bianco aromatizzato con acqua di rose, direttamente provenienti dai produttori del nostro entroterra”.

“Orgoglio ligure che testimonia il valore del nostro artigianato sulla scena nazionale e internazionale – commenta l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – E che arricchisce di prestigio il marchio regionale “Artigiani In Liguria”, di cui Marco Venturino è rappresentante. A lui il più grosso in bocca al lupo in vista della fase finale”.

Un catalogo turistico del territorio? Ecco la proposta di Varazze

Il tavolo di lavoro CLT (Comitato Locale del Turismo)  ha approvato un’idea concreta per iniziare una promozione turistica comune: un catalogo turistico del territorio, 92 pagine in cui è inserita tutta l’offerta turistica della nostra città: Hotel, alberghi, b&b, stabilimenti balneari e ristoranti che si potrà visionare al seguente link  https://portamiavarazze.it/catalogo-turistico-varazze-pdf/

Questo catalogo, la cui grafica e impaginazione è interamente sovvenzionata dai proventi della tassa di soggiorno,  si andrà ad unire alla brochure Varazze and the Seven Wonders creando un  unicum di tutto quello che il nostro territorio offre ai turisti: paesaggi, mare, entroterra, enogastronomia, natura, eventi e cultura nonché la possibilità di pernottamento, di svago nei bellissimi stabilimenti balneari e di consumare un buon pasto in uno dei tanti ristornati presenti.

Il suo obiettivo è quello di rappresentare il territorio e tutti gli operatori nostrani insieme, con una comunicazione unica, semplice e coordinata. Il catalogo, che sarà per ora stampato in italiano, verrà distribuito prima di tutto alle Fiere cui contiamo di poter tornare a partecipare nuovamente molto presto. Il target sono i turisti potenziali e le agenzie turistiche i tour operator, molti dei quali abbiamo già incontrato nelle precedenti fiere.

Gli operatori presenti hanno compilato un modulo online http://www.comune.varazze.sv.it/c009065/po/mostra_news.php?id=327&area=H e ci hanno invitato le loro schede. Per chi mancasse – avvertono gli ideatori – il catalogo rimarrà online, prima di essere stampato, ancora qualche giorno e potrete inviare le vostre schede a cultura@comune.varazze.sv.it.

Un passo importante – spiega il Vicesindaco Luigi Pierfederici – che è in linea con il programma turistico che ci eravamo prefissati prima del COVID: il prodotto Varazze va creato, messo a sistema e poi pubblicizzato. La sinergia che vogliamo ricercare con gli operatori del settore turistico presenti sul territorio, soprattutto in un momento storico come questo dove non possiamo permetterci di non avere una visione condivisa dello sviluppo turistico della Città, passa anche dal tavolo del CLT.. Un tavolo di lavoro e confronto dove con la collaborazione da parte di tutti possiamo raggiungere scopi condivisi e migliorare l’offerta turistica locale.

Il covid ha estremamente modificato e snaturato sia la domanda che l’offerta turistica e proprio per continuare ad essere competitivi dobbiamo fare sinergia comune“.

Un catalogo – conclude l’Assessore al turismo Bettina Bolla – con una grafica colorata, accattivante, di facile consultazione che mette a sistema, per la prima volta, tutti gli operatori turistici, un importante passo avanti nella promozione del prodotto Varazze. Dopo il sito www.portamiavarazze.it  che pubblicizza gli eventi, la brochure Varazze and the Seven Wonders con le bellezze naturali, architettoniche ed enogastronomiche della nostra Città, un altro elemento di promozione che porteremo, come promesso, nelle fiere di tutta Italia e di tutta Europa”.

Val Nervia misteriosa, Pigna e Varazze legate nel segno del Beato Jacopo

La Loggia tardo-medievale con piazza Castello a Pigna, la piazza principale di Castelvittorio. Sono i siti dell’Alta Val Nervia finiti recentemente sotto la lente degli studiosi a caccia di una sorta di “cerchio magico” dal sapore misterioso su remote ritualità, antiche magìe, simbologie esoteriche. A stuzzicare la curiosità di alcuni esperti è soprattutto il monogramma di Cristo “IHS” adottato nel XVI secolo da Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù approvata da papa Paolo III nel 1540. Il monogramma è visibile su due portali in pietra della Colla a Pigna, una delle piazze più affascinanti e misteriose della Liguria. Un’influenza gesuita sul posto, quindi? L’unica presenza finora storicamente accertata di Ordini religiosi nella vallata alle spalle di Ventimiglia, è quella dei Padri Benedettini nell’Alto medioevo, ossia circa quattro secoli prima del 1500 i quali, con il loro ora et labora, hanno contribuito fattivamente a introdurre l’olivicoltura in queste campagne. Ma il monogramma “IHS” è ben visibile nei luoghi pubblici dei due paesi della Val Nervia, così come altri simboli dello scudo, già templare, crociato. E tanto basta per stuzzicare  la curiosità degli studiosi.

Le ricerche, ancorché difficili, proseguono. Un legame, seppur generico, del giovane cavaliere Iñigo Lopez (nome originario di Ignacio di Loyola) con la Liguria è tuttavia accertato. Nel 1521, nell’assedio al castello di Pamplona ad opera dei francesi, da combattente al servizio di don Antonio Manrique, duca di Najera e viceré di Navarra, viene ferito ad una gamba. Trasportato nella sua casa di Loyola, subì due dolorose operazioni, nonostante le quali fu costretto a zoppicare per tutta la vita. Ma, proprio nel momento della sofferenza, Domine Iddio operò nel plasmare l’anima di quell’irrequieto giovane. Durante la lunga convalescenza, non trovando in casa libri cavallereschi e poemi a lui graditi, prese a leggere, prima svogliatamente e poi con attenzione, due testi che gli procurò la cognata: la “Vita di Cristo” di Lodolfo Cartusiano e la “Legenda Aurea” (La vita dei santi) di Jacopo da Varagine (1230-1298). Dalla meditazione di queste letture, si convinse che l’unico vero Signore al quale poteva dedicare la fedeltà di cavaliere, era Gesù stesso. Il Beato Jacopo di Varazze, appare quindi un chiaro anello di congiunzione tra il cavaliere basco, prossimo santo della cristianità, e il territorio ligure. Un legame culturale, ascetico, di conversione attraverso lo studio di testi cristiani. Ma null’altro. All’abbazia benedettina di Monserrat, il futuro protagonista della Riforma cattolica nel XVI secolo fece una confessione generale, si spogliò degli abiti cavallereschi pronunciando voto di castità perpetua. Ancora un cenno ai benedettini, ma niente di un’opera gesuita nell’angusta valle Nervia intemelia. Comunque un’altra traccia che ci riporta nell’entroterra tra i “codici” racchiusi nelle incisioni pignasche e castelluzze sulle pietre scolpite dei due paesi. Sulle quali, oltre al monogramma di Gesù e dei cavalieri templari, ne figura una con cinque fiori di cinque petali, probabilmente la “rosa” utilizzata in oscuri riti di iniziazione o forse divinatori, con la data che indica l’anno 1550. E, a completare il bouquet fiorito, la testa del diavolo cornuto, che parrebbe ricondurre alla figura dell’angelo caduto dal Cielo. Un po’ poco per chiunque. Ma tracce meritevoli di approfondimenti per studiosi a caccia di riferimenti storici più consistenti.

Giorgio Caudano, insegnante e storico locale, è generalmente scettico sulle tante interpretazioni esoteriche che fioriscono come i fiori a cinque petali sparsi qua e là. “Ognuno sembra dare le proprie interpretazioni di fronte a queste antiche tracce. Tutte rispettabili, sia chiaro. Io sostengo che qualche ulteriore approfondimento storico-umanistico, vada comunque fatto prima di arrivare alle conclusioni. E secondo me, bisognerebbe cominciare dall’antica chiesa romanica di Sant’Tommaso di Pigna, antecedente alla parrocchiale di San Michele, nei cui resti figurano alcuni reperti degni di nota”. Il riferimento è ad alcune formelle di terra rossa incastonate nell’intonaco dell’antico luogo di culto che risale ai primi insediamenti nel paese (secoli XI-XII). Secondo alcuni studiosi, infatti, quei reperti potrebbero far pensare a qualche spedizione locale di ritorno da una Crociata in Terrasanta. Ex voto? Bottino di saccheggi? Chissà.

Ma a Sant’Tommaso ci sono altri elementi degni di nota. Si tratta dell’allineamento della luce del sole tra le navate nei giorni del solstizio. Un fenomeno che potrebbe indicare una sorta di grande asse globale tra i luoghi di culto dedicato a questo Santo. E ciò in un’epoca in cui astronomia e geografia erano soltanto scienze nascenti.   Ancora, un’indagine archeologica potrebbe restituire l’immagine di una cripta dalla complessità rara per il Ponente (affine a quella di San Paragorio a Noli) e magari chiarire la cronologia del ragguardevole edificio, ancora piuttosto problematica anche per l’assenza di documenti, per cui del tutto ipotetica è una sua origine benedettina. Misteri profondi, affascinanti. Altro che riti esoterici e acrobazie interpretative. Qui ci vorrebbero archeologi e storici specializzati.

Ma altri segni, altri reperti aspettano di essere compresi, interpretati. Come il rosone scolpito in marmo bianco della stessa parrocchiale di San Michele Arcangelo, al centro del paese. E’ enorme. Collocato sopra l’ingresso principale della chiesa sul quale figura soprattutto la scultura del Santo patrono che uccide Satana con la lancia. “In questo caso – spiega Caudano – ci sono da individuare i segni dei petali così cari agli studiosi. Anche perché si tratta di disegni che, ad esempio, troviamo identici in alcuni edifici della Cappadocia turca. Più che di riti, direi che si tratti di una sorta di cammino culturale”.

E infine: sotto la Loggia medievale di Pigna, appesa alla colonna centrale, c’è un misterioso anello, apparentemente usato dai proprietari di bestiame per legare i propri animali in un momento di sosta. Qui siamo nel campo dei “si dice” di paese: l’anello, secondo testimonianze orali non controllate, sarebbe invece stato usato – in epoca remota – per legarvi persone da sottoporre a pubblica fustigazione, e particolarmente, le mogli infedeli da parte dei mariti traditi. Una barbarie difficile da ricostruire, anche perché la Loggia di Pigna è stata gran parte distrutta da un bombardamento nella Seconda guerra mondiale, e ricostruita dopo il 1945. L’anello, quindi, non è sicuramente un manufatto antico, e non è detto neppure che ne sia stato ricollocato uno allo stesso posto al momento della ricostruzione della piazza coperta. Un altro fatto truculento nella stessa Loggia è invece stato tramandato, e storicamente verificato, dall’epoca napoleonica. Riguarda la vicenda di un pericoloso brigante soprannominato Batitun, catturato e ucciso dai soldati dopo alterne vicende e scorrerie con grande allarme sociale in tutta la vallata. Infine, a severo monito per chiunque, le guardie decisero di decapitare il cadavere dell’uomo, e di esporre la sua testa proprio sotto la piazza coperta di Pigna.

Angelo Verrando

 

 

 

Sade Patti vince “Cinemadamare 2020”

Il premio come “miglior film” della tappa di Varazze di Cinemadamare 2020, va alla regista italiana Sade Patti e il titolo dell’Opera, invece, è “Solo per tre”, un fil ispirato alla storia di sua nonna.

I premi assegnati dallo staff ai giovani filmmaker sono invece quelli tecnici e artistici: a vincere il premio come miglior attrice è stata Maura Oricchio dalla Svizzera per il film vincitore “Solo per tre”, mentre quello per il miglior montaggio è stato assegnato a Nicolò Goattin per “Strategia della tensione” di Anabella Funk, e la miglior produzione è andata a Denis Nazzari per il suo cortometraggio “Roba mia”, e infine la miglior cinematografia è andata a Edouard Lemiale dalla Francia per “The One Blind Show”.

Alla presenza del vicesindaco Luigi Pierfederici e dell’assessore al Turismo Bettina Bolla, si è consumata l’ultima serata di attività della Carovana del Campus Itinerante che ha scelto Varazze come unica tappa ligure di Cinemadamare. Sono stati presentati ben 13 film in questa straordinaria Weekly Competition e per il pubblico è stato semplice notare come il periodo di produzione nella città di Varazze sia stato particolarmente intenso con un risultato finale del tutto eccezionale. Oltre ai film sono stati proiettati anche le clip realizzate dallo Staff di Cinemadamare, che hanno posto l’attenzione sulle caratteristiche più peculiari delle tradizioni della città al centro del arco ligure, dal Santuario di Santa Caterina, al Lungomare Europa, dal Museo del mare, all’arte della costruzione di barche a mano.

Il risultato di questa settimana di lavoro stato è sorprendente considerando soprattutto che è la prima volta che tutti questi giovani cineasti scoprono il territorio varazzino. Il tessuto sociale e le attività economiche di Varazze hanno risentito positivamente dell’attenzione di Cinemadamare in questa settimana, che hanno vissuto una settimana di allegria e vitalità.

I filmmaker hanno tutti dichiarato di essere stati affascinati e colpiti immediatamente da Varazze e dalle sue risorse, che hanno ispirato una delle Weekly Competition più belle e intense di quest’anno.

Parole di soddisfazione per l’ottimo risultato della settimana di produzione anche da parte del direttore di Cinemadamare Franco Rina, che ha seguito la manifestazione da Roma, che dichiara che: “Dopo aver visto la qualità dei lavori dei nostri filmmaker, e dopo aver registrato l’entusiasmo del pubblico posso certamente affermare che l’incontro tra la nostra kermesse e la comunità di Varazze ha portato a realizzare tanti bei film.  La gara di questa settimana è stata avvincente e combattuta e tutti i nostri Cidiemmini, hanno dato il meglio per questo generoso Comune che ci ha ospitato”.

 

Il coraggio di Ilaria: “Ho scalato il Monte Bianco per le mie Alice e Federica”

“Questa è la mia storia. La storia di una donna alla quale la vita ha dato molto ma ha tolto anche tanto. Cinque anni fa ho perso Alice e Federica, le mie figlie, nate prematuramente in una calda giornata di ottobre. Abbiamo lottato per giorni. Tredici per l’esattezza. Loro troppo piccole per vivere e io ad un passo dalla morte per arresto cardiaco. Poi il buio e la mia lenta ripresa, con la maschera per la ventilazione indosso giorno e notte. Dal letto della Rianimazione il pensiero era sempre lo stesso: ‘Se esco viva da qui voglio andare in montagna. Voglio rivedere la neve che dona bellezza ad ogni cosa sopra la quale si posa e respirare senza questo maledetto aggeggio’”. E’ il racconto di Ilaria Pietropaolo, 39 anni, vive a Varazze, lavora come infermiera nel reparto Dialisi di un ospedale di Genova che ad agosto ha scalato il Monte Bianco per ricordare le figlie Alice e Federica.

“Pur avendo assistito personalmente, come infermiera in dialisi, centinaia di persone nella mia condizione, non ero consapevole che di lì a poco sarebbe iniziata la salita più dura, quella del ritorno a casa e della quotidianità. Per fuggire dalla curiosità morbosa di chi fa domande talvolta inopportune ecco la mia prima salita sul Monte Beigua in solitaria (con valori di emoglobina quasi incompatibili con la vita), la mia prima arrampicata, la mia prima salita con gli sci e il mio primo 4000″.

“Alla montagna devo tanto. Mi ha ridato la forza, la fiducia di potercela fare anche quando si perde la capacità di coniugare i verbi al futuro. E poi la storia di Marta, che si intreccia con la mia: una giovane donna che muore mettendo al mondo ciò che di più bello due persone possano desiderare. E con lei se ne va anche suo figlio. E così mi metto in contatto con Christian, marito di Marta, che ha saputo trasformare il suo dolore in forza, fondando la Marta4kids e percorrendo quattromila chilometri a piedi per l’Italia, raccogliendo fondi per la ricerca a favore della fibrosi cistica. A tutti racconta che il senso della vita, anche quando appare ingrata e ingiusta, è l’amore per gli altri”.

“Decido che per ricordare Alice e Federica, Marta e suo figlio posso dare un aiuto a Christian in montagna. E così, dopo cinque anni di sofferenza, allenamenti in quota, gioie e una serie di fatiche inenarrabili, alle 7.20 del 26 agosto arrivo sulla vetta del Monte Bianco. Sobrietà di gesti e pensieri, l’aria che via via si fa sottile e un’alba che ricorderò per sempre. Questa salita la dedico a loro”.

Le vignette di Ciarlo per sorridere su temi seri saranno distribuite ai bambini di Varazze e Pigna

Due disegni creati dall’agile matita di Roby Ciarlo per illustrare con simpatia le storie
“Altre vite” e “Giallo Nervia” firmate dal giornalista-scrittore Angelo Verrando che le
ha presentate a Pigna e a Varazze. Messaggi simpatici e accattivanti destinati
soprattutto ai bambini delle scuole e, più in generale, ai giovanissimi.

E’ l’obiettivo che si prefigge l’autore il quale ha più volte sottolineato l’importanza dell’incontro tra generazioni per far emergere, come nel racconto di “Altre vite”, le storie famigliari di ciascuno con tutte le vicissitudini e i momenti felici che ne hanno caratterizzato l’esistenza.

Lo slogan proposto da Verrando nei diversi dialoghi con i lettori è “I giovani di oggi parlino con i giovani di ieri per favorire l’incontro – e non lo scontro – tra generazioni diverse”.

Per “Giallo Nervia” il tema è altrettanto serio, anche se di fantasia: viene introdotto il tema della ricchezza immediata, inattesa e improvvisa in una piccola comunità di campagna, come una sorta di virus che tutto travolge e stravolge. Si troveranno gli anticorpi per guarire da tutto questo luccichìo
effimero? Bisognerà cercare la cura anche nel piccolo cinese della vignetta di Ciarlo?

Da Varazze a Gaeta, la missione del ventenne Andrea Giana

Varazze. In bici per 700 chilometri da Varazze a Gaeta per partecipare al Festival dei Giovani. Una
pedalata in solitaria e non su una bici qualsiasi. Andrea Giana, 20 anni, di Varazze, salirà in sella ad una tall bike, una bici modificata in altezza che monta due telai, uno sopra l’altro, stravagante ma di sicuro impatto. L’impresa di Andrea Giana, ambasciatore di “Noisiamofuturo” iniziata oggi. E’ partito oggi dalla sua città alla volta di Gaeta, meta d’arrivo il Festival dei Giovani Italiani che si terrà dal 14 al 16 aprile, richiamando migliaia di giovani da tutt’Italia.

Sette le tappe da Varazze: La Spezia, Lucca, Siena, Bolsena, Roma, Latina e finalmente Gaeta. Qui ad attenderlo ci saranno i giovani di Noisiamofuturo, la community di ormai 15mila ragazzi, da cui è nata l’idea del Festival dei Giovani.

“Un viaggio concreto, fatto di sudore sui pedali ma anche un viaggio ideale che chiama a raccolta i tanti ragazzi che da tutta Italia si sono dati appuntamento a Gaeta”, racconta.