L’ultima Ruota, un viaggio in bici per la cultura e lo spettacolo dal vivo

L’ultima Ruota è un viaggio in bici per la Cultura e lo Spettacolo dal Vivo che parte da Milano mercoledì 24 febbraio 2021 e arriva a Sanremo lunedì 1 marzo, il giorno prima dell’avvio del Festival. Lavoratori e lavoratrici del mondo della Cultura e dello Spettacolo dal Vivo salgono in sella per dar vita ad un’azione dal forte valore poetico e politico. Dopo un anno esatto dall’inizio della pandemia, non solo non c’è ancora un programma per la riapertura di teatri e cinema, ma continua a mancare completamente da parte della classe politica la volontà di ascoltare le istanze dei lavoratori per garantir loro la tutela di diritti fondamentali e il rispetto della loro dignità, umana e professionale.

Un viaggio di 300 chilometri, diviso in 6 tappe, circa 50 chilometri ciascuna, che da Milano a Sanremo attraversa Lombardia, Piemonte e Liguria, sostando nelle città di Pavia, Novi Ligure, Genova, Savona e Laigueglia, durante il quale saranno raccolte testimonianze, lettere e messaggi dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo e di tutte le persone che vorranno manifestare la loro solidarietà per affermare con forza che la Cultura è necessaria per la salute psicofisica dei cittadini e delle cittadine. La carovana a pedali si fermerà in piazze, farà capolino davanti a scuole, musei e teatri, luoghi vitali per le comunità locali, chiusi e annichiliti nelle loro attività.

L’Ultima Ruota è un’azione coraggiosa, democratica, epica e gentile com’è la bicicletta, che porta a spingere sui pedali all’insegna di salite e discese, glorie e fatiche. La bicicletta è la cifra stilistica di questa impresa eccezionale, metafora del mestiere dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo dal vivo. Per sostenere L’Ultima Ruota è attivo il crowdfunding al linkhttps://buonacausa.org/cause/ultima-ruota.

L’Ultima Ruota è Covid Free: la carovana si muoverà nel rispetto dei protocolli sanitari e prima di partire tutti i partecipanti faranno il tampone.

L’Ultima Ruota si fa portavoce degli articoli della Costituzione italiana che difendono e tutelano la cultura del Paese e che in questo momento storico sono disattesi:

Art. 4: Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Art. 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Nell’ultima tappa, a Laigueglia, per dare supporto al gruppo e tagliare insieme il traguardo di Sanremo si unirà al viaggio Bruno Zanoni, ultima maglia nera del Giro d’Italia.

Durante questa impresa ciclistica da Milano a Sanremo non ci saranno vincitori o vinti perché è solo con l’unione di tutti e di tutte che il Settore dello Spettacolo dal Vivo potrà davvero ripartire.

Per questo motivo i promotori de L’Ultima Ruota chiedono ai loro colleghi Amadeus e Fiorello, conduttori del Festival di Sanremo, e a tutti i cantanti e i musicisti, che parteciperanno alla competizione canora, di dare voce alle migliaia di lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura e affinché il nuovo Governo prenda in considerazione l’urgenza delle risposte che il Settore necessita da un anno.

L’Ultima Ruota diventerà un documentario girato dalla regista Claudia Cipriani, che accompagnerà i protagonisti di questa impresa eccezionale per tutto il viaggio, da Milano a Sanremo.

In attesa della partenza si svolgeranno altri importanti appuntamenti organizzati dai lavoratori e dalle lavoratrici del mondo della cultura e dello spettacolo:

Sabato 20 febbraio, a Milano, L’Ultima Ruota aderisce alla Cultural Mass: alle ore 14 in Triennale, e alle 16, in piazza della Scala, si raccolgono i messaggi e le lettere dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo dello spettacolo e della cultura.

Domenica 21 febbraio, alle ore 11.30, a Brescia, corso Zanardelli 9/a, davanti al Teatro Grande, saranno raccolti messaggi e le lettere per L’Ultima Ruota grazie a BULLS (Brescia Unita Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo) e alle altre realtà dello Spettacolo dal Vivo presenti sul territorio.

Martedì 23 febbraio, ore 15.30, a Milano, davanti alla Prefettura in via Fatebenefratelli, si svolgerà il presidio delle Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo, indetto dal Coordinamento Spettacolo Lombardia, in occasione dell’anniversario dell’inizio del lockdown dei teatri e dei cinema italiani.

L’Ultima Ruota
Milano – Sanremo – Le sei tappe

Mercoledì 24 febbraio – Prima tappa: Milano – Pavia
Partenza: alle ore 9, piazza XXIV Maggio. Interverrà l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, che leggerà la sua lettera al nuovo capo del Governo Draghi. Interverranno gli attori Valerio Buongiorno e Arianna Scommegna, Renato Sarti e Francesca Biffi.
Arrivo: ore 15.30, piazza della Vittoria. Incontro con i lavoratori del Teatro Fraschini e gli studenti della scuola di Teatro e Teatro sociale, insieme ai musicisti di Spaziomusica. Letture di Gino Cervi e Davide Ferrari.

Giovedì 25 febbraio – Seconda tappa: Pavia – Novi Ligure
Partenza: ore 9, Castello di Pavia.
Arrivo: ore 16.30, viale dei Campionissimi, davanti al Museo dei Campionissimi. Incontro con le realtà culturali presenti sul territorio.

Venerdì 26 febbraio – Terza tappa: Novi Ligure – Genova 
Partenza: ore 9, viale dei Campionissimi, Museo dei Campionissimi.
Arrivo: ore 17.30, piazza Rostagno. Ai Giardini Luzzati incontro con il Coordinamento Emergenza Spettacolo Liguria, il Teatro della Tosse, in collaborazione con Goodmorning Genova e tutte le realtà culturali e gli artisti della città.

Sabato 27 febbraio – Quarta tappa: Genova – Savona
Partenza: ore 9, piazza della Maddalena.
Arrivo: ore 15, piazza Armando Diaz, di fronte al Teatro Chiabrera. Incontro con Circolo ARCI La Saletta che organizza “Protesta Sonora” e Inquadro Clown e altri artisti della città: Aps Filmare, Officine Solimano, Raindogs House musica live, Cattivi Maestri teatro, Nuovo Film Studio cinema.

Domenica 28 febbraio – Quinta tappa: Savona – Laigueglia 
Partenza: ore 9, via Chiodo 9.
Tappa intermedia a Albenga: ore 15, piazza San Michele, incontro con associazioni Krono Teatro, Zoo, Associazione Cosa Vuoi che ti Legga.
Arrivo: ore 17, Molo Centrale. Incontro con l’Associazione Qui LaigueigliaE30 e  Associazione Vecchia Laigueglia dove avverrà la lettura di Emilio Grollero.

Lunedì 1 marzo – Sesta tappa: Laigueglia – Sanremo
Partenza: ore 9, corso Badarò.
Tappa intermedia a Imperia, ore 14, la biblioteca civica, in piazza De Amicis. Incontro con FEM Spettacoli e gli artisti del territorio.
Ripartenza per Sanremo alle ore 15.

Arrivo a Sanremo alle 16.30, piazza Cristoforo Colombo.

L’Ultima Ruota è un’azione corale, per la cui realizzazione serve il prezioso sostegno di tutte e tutti. Per questo motivo è stato attivato un crowdfunding, attivo al link: https://buonacausa.org/cause/ultima-ruota.

Donazioni anche sul conto corrente de L’Ora Blu: IT86W0844020100000000043510 – Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza.

Puoi inviare adesioni, lettere e messaggi oppure per fare un tratto di strada pedalando con L’Ultima Ruota scrivere a lultimaruota2021@gmail.com.

Pedalano: 
Massimo Mennuni, scenografo e illuminotecnico
Rita Pelusio, attrice comica e regista
Paola Piacentini, speaker radiofonica e giornalista
Roberta Paolini, attrice
Marta Pistocchi, musicista
Diego Draghi, attore circo teatro
Walter Palagonia, direttore artistico L’Ora blu
Enzo Bernasconi, cicloviaggiatore, sostenitore di numerose campagne umanitarie
Vincenzo Contento, macchinista di scena
Francesco Citterio, tecnico
Guido Foddis, musicista e fondatore della Repubblica delle Biciclette
Davide Mantovani, musicista

Supporto ammiraglia: 
Diego Simonetto, tecnico
Monia Giannobile, tecnica
Raffaele Rizzo, clown
Elisa Magni, attrice e illustratrice

Ciclofficina a pedali: Giorgio Lazzaroni
Fotografo: Ivano De Pinto
Documentarista: Claudia Cipriani
Social Media: Lorenzo Bicci, musicista e tecnico
Logistica: Catia Rossini

Aderiscono: Coordinamento spettacolo Lombardia, Saltimbanchi senza frontiere, L’Ora blu, Attrici e attori uniti, Brescia Unita Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo, Teatri Uniti di Como, Sarte di Scena, ARCI Lombardia, ARCI Liguria, Teatro Fraschini Pavia, Teatro Franco Parenti, Teatro della Cooperativa, ATIR – Teatro Ringhiera, MTM Teatro, Teatro Elfo Puccini, SLC-CGIL Lombardia, SLC-CGIL Milano, SLC-CGIL Pavia, Fisac-Cgil Lombardia, Cgil Imperia, Bikeitalia, Teatro Delivery Milano, Cultural mass, FIAB, Circolo Arci La Saletta festival “Protesta Sonora”, Emergenza Spettacolo Liguria, Brigata sanitaria, La Repubblica delle Biciclette, Qui Laigueglia30 e associazione Vecchia Laigueglia, Audrey ANPI, Circolo Arci Scighera, Circolo Arci Lato-B, Teatro della Tosse, Goodmornig Genova, Giardini Luzzati, Cmc Nido di Ragno, Kronoteatro, FEM Spettacoli, Teatro del Piccione, Inquadro Clown, Aps Filmare,  ARCI Prov Savona, consorzio Officine Solimano SV, Raindogs House musica live, Cattivi Maestri teatro, Nuovo Film Studio cinema, Cicliste per caso, Monica Nanetti, Upcycle Milano Bike cafè, La stazione delle biciclette, Mariateresa Montaruli, Federazione Operaia Sanremese e moltissime altre realtà del mondo dello spettacolo e della bicicletta.

Sostengono: Sistema Garibaldi – Teatro Bisceglie, Marco Pastonesi, Leonardo Manera, Alberto Patrucco, Alessandra Faiella, Renato Sarti, Arianna Scommegna, Diana Ferri, Paola Landini, Lella Costa, Marco Baliani, Germano Lanzoni, Paolo Scotti, Marco Rampoldi, Valerio Buongiorno, Claudio Cremonesi, Enrico Vezzelli,  Matilde Facheris, Francesca Biffi, Marco Cacciola, Carlotta Viscovo, Anna Marcato, Domenico Ferrari, Lello Cassinotti e molti altri professionisti e personaggi del mondo dello spettacolo.

L’Ultima Ruota è realizzata anche grazie al sostegno di due realtà con un forte impegno sociale e civile: l’Associazione Culturale L’Ora Blu, nota per la ciclostaffetta “L’Agenda Ritrovata”, e Radio Popolare, media partner dell’evento, che in tutto questo difficile anno ha dato voce alle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo dello spettacolo e della cultura.

L’Ultima Ruota
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“Nessun artista, nessun attore verrà dimenticato”, parola del ministro Franceschini

Nessun artista verrà dimenticato: nessun attore, nessun musicista così come nessun lavoratore del mondo dello spettacolo. Non parlo delle grandi star, che hanno le spalle robuste, parlo delle professionalità più indifese: le prime misure sono a loro tutela” così nel corso del Question time alla Camera il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha annunciato di aver firmato oggi il decreto che avvia le procedure per il riparto di 20 milioni di euro a sostegno delle realtà delle arti performative che non hanno ricevuto contributi provenienti dal FUS nel 2019. Tali risorse provengono dai fondi istituiti con il decreto “Cura Italia”, varato dal Governo lo scorso 17 marzo, che destinano 130 milioni di euro alle emergenze dello spettacolo e del cinema.

“Questo stanziamento – dichiara il Ministro Franceschini – fornisce una prima risposta alle tantissime piccole realtà che operano nei settori del teatro, della musica, della danza, del circo prive del sostegno statale e pertanto sottoposte a maggiori incertezze. Un mondo fatto di professionisti abituati a vivere del proprio talento che ora conoscono un momento di dura difficoltà e meritano il pieno sostegno delle istituzioni”.

Le risorse verranno ripartite in parti uguali per ciascun beneficiario e verranno devolute ai soggetti che presenteranno domanda nel rispetto di quattro semplici requisiti: prevedere nello statuto o nell’atto costitutivo lo svolgimento di attività di spettacolo dal vivo; avere sede legale in Italia; non aver ricevuto nel 2019 contributi dal FUS; aver svolto tra il 1° gennaio 2019 e il 29 febbraio 2020 un minimo di 15 rappresentazioni e aver versato contributi previdenziali per almeno 45 giornate lavorative.

Le domande potranno essere presentate nelle modalità e secondo le scadenze che verranno rese note dall’avviso che verrà pubblicato dalla Direzione generale Spettacolo entro cinque giorni dalla data di registrazione del decreto. I contributi saranno erogati entro il 30 giugno 2020.

Vincenzo Mollica: “Vi racconto il mio ultimo Festival di Sanremo”

«Da Amadeus mi aspetto un bel festival. Lo stimo molto, è un bravo conduttore e un grande appassionato di musica, che è fondamentale. Il suo garbo ne faceva uno dei candidati naturali ad entrare con il festival nelle case di tutti gli italiani. E poi per me questo festival sarà soprattutto una festa di congedo e mi fa un piacere immenso che proprio quest’anno ci siano Fiorello, Roberto Benigni e Tiziano Ferro a cui sono molto legato». Alla viglia del suo ultimo Sanremo da inviato del Tg1, Vicenzo Mollica si è raccontato così all’Adnkronos. Sulle polemiche che hanno preceduto il festival, il giornalista ha detto: «Sanremo è diviso in tre fasi. C’è il prefestival che è fatto di polemiche, il festival che è fatto di canzoni e il postfestival che è fatto di oblio. Perché tutte le polemiche non se le ricorda nessuno e quello che restano sono le canzoni», ha aggiunto sorridendo.

Per Mollica, Sanremo 70 è un’edizione ‘ad honorem’: «Dovevo andare in pensione lunedì scorso, il 27 gennaio, quando ho compiuto 67 anni. Ma la Rai mi ha prorogato il contratto di un mese per permettermi di fare questo Sanremo. Un regalo dell’ad Fabrizio Salini e del direttore del Tg1 Giuseppe Carboni, che hanno subito accolto una scherzosa ma determinata campagna di Fiorello per farmi seguire per il tg questo ultimo festival, che per me è il 39mo. Non solo – ha svelato – questo mi permetterà di compiere il 25 febbraio i miei 40 anni di Tg1, prima di lasciare la redazione il 29 febbraio». Un addio al ruolo di giornalista del Tg1 ma magari un ‘arriverdercI’ all’azienda, alla quale la sue esperienza potrebbe ancora tornare utile: «Non corriamo. Questo poi si vedrà. Intanto mi godo questo Sanremo», ha assicurato. «Dopo 40 anni si chiude una stagione molto bella, direi fantastica, per me. Ma non vivo questa cosa con tristezza. Avere la possibilità di raccontare tante storie, avvenimenti, notizie importanti per la testata ammiraglia e nello spirito del servizio pubblico, è un’esperienza impagabile. Fui assunto dal primo direttore del Tg1, Emilio Rossi, che fu per me un grande maestro, mi insegnò molto bene come doveva comportarsi un giornalista del Tg1 e le relative responsabilità».

Ma a mandarlo per la prima volta a Sanremo fu il successore di Rossi al Tg1, Franco Colombo: «Era il 1981 e vinse Alice con ‘Per Elisa’». Com’è cambiato il festival da allora? «Il festival non è mai cambiato, almeno nel suo spirito principale di grande festa nazional-popolare che unisce il Paese. Ogni anno c’è qualcuno che si lamenta che il Sanremo corrente non rappresenta il Paese. Invece l’Italia si è sempre rispecchiata un pò nei Sanremo, dalla musica al costume». Sul momento che ricorda con più tenerezza di questi 39 festival a cui assistito, Mollica non ha dubbi: «L’ultimo festival di Lucio Dalla nel 2012, quando dirigeva l’orchestra per Pierdavide Carone. Fu una settimana di incontri e chiacchiere con lui e Michele Mondella, il suo press agent storico e grande amico. Poco dopo il festival Lucio, come sappiamo, ci lasciò all’improvviso. Ma io conservo quei ricordi preziosi». Un’altra edizione, quella «emozionante e particolare fu il festival di Vasco con ‘Vita Spericolatà nel 1996. E poi direi – aggiunge il giornalista – tutte le volte che Roberto Benigni, Fiorello e Adriano Celentano sono passati dal festival di Sanremo». Quanto al momento di più grande tensione vissuto a Sanremo, «senz’altro – ha ricordato Mollica – quando Baudo interruppe lo spettacolo per dissuadere un uomo che voleva buttarsi dalla galleria dell’Ariston».

A Nanchang in Cina un “raduno artistico” di droni da lasciare a bocca aperta

L’evento aveva lo scopo di promuovere lo sviluppo del settore dell’aviazione cinese ed è stato un vero successo.

Non capita tutti i giorni di assistere a una manifestazione del genere: un “raduno artistico” di droni. Nel cielo di Nanchang è apparso un gigantesco jet fatto di droni luminosi. Da lasciare a bocca aperta anche le altre coreografie che hanno creato splendidi giochi di luce e riflessi nell’acqua sottostante. Per l’esattezza sono stati fatti volare circa 800 piccoli velivoli controllati a distanza e dotati di luci che, per la cerimonia di chiusura dello show, hanno incantato gli spettatori unendosi in forme davvero inaspettate.

Una cerimonia in grande stile, dunque, per mostrare al mondo gli sviluppi e i progressi compiuti dalla città cinese in campo aeronautico, con novità e velivoli di tutti i tipi, da quelli civili a quelli spaziali, passando appunto per i droni.

“Effe ti mar” da Farfa al teatro Sacco di Savona

“Effe ti mar” da Farfa con l’adattamento e la regia di Felice Rossello e Antonio Carlucci sarà lo spettacolo che verrà messo in scena sabato 16 novembre alle 21 al Teatro Sacco di via Quarda Superiore a Savona. La produzione dello spettacolo è della Libera Compagnia Teatro Sacco e vedrà sul palco Guglielmo Bonaccorti. Franco Bonfanti, Antonio Carlucci, Alessandra Crescini, Alessio Dalmazzone, Manuela Salviati, Elena Tura. Le scenografie sono di Beppe Schiavetta in collaborazione con Vittoria Carrieri e Elisa Lollini, il trucco è di Juri Barberio.

NOTE DI REGIA Di questo manoscritto, finora inedito, mi risulta ci siano solo due copie; la prima l’ho vista al MART di Rovereto e credo sia l’originale che ha scritto Farfa; la seconda è stata consegnata da Farfa in persona, nel 1957, a mio padre perchè voleva che la rappresentasse. E’ una copia ricopiata dall’originale con pastelli, matita e penna con alcune varianti rispetto a quella del Mart. Prima di tutto l’anomalia, rispetto ai nostri tempi ma anche rispetto all’ anno della stesura del testo, è che Farfa, futurista, usi un sistema passatista cioè trascriva a mano come un amanuense. In questo aveva ragione mio padre quando chiamava Farfa passatista e romantico, ma il testo così com’è, è bello da vedere, la carta di quaderno della III elementare è dolce da toccare, la scrittura coi pastelli colorati è essa stessa un’opera d’arte; insomma: si fa un tuffo nel passato. Anzi la scrittura disordinata, le cancellature danno un senso di umanità, di imprecisione, oso dire umanistica che la macchina per scrivere e il computer, siano sempre benedetti, non danno. Mio padre medico e regista a tempo perso e con lui Gigi Caldanzano sostenevano che l’opera non era realizzabile in teatro. Era vero io perchè Farfa in quell’opera aveva dato delle idee a chi doveva scrivere la drammaturgia e farne la regia . Diciamo che aveva scritto cioé un trattamento, direbbe uno sceneggiatore cinematografico. Farfa era un poeta e pittore non certo un drammaturgo. Come pittore aveva avuto alcune idee scenografiche meravigliose da trasformare in azione scenica Tutto ciò, a mio padre e a Gigi erano sfuggito. La prima scenografica era quella del gran libro multicolore le cui pagine si aprivano e da cui apparivano per ogni pagina le opere di Marinetti che altro non erano per Farfa che ballerine vestite di carta colorata, con cui Marinetti dialogava. Chi sa di futurismo vedrà in quest’idea Depero il grande burattinaio futurista che Farfa conosceva. Io sono resto affascinato da questi colori da come il momento della morte di quello che Farfa riteneva un grande poeta fosse un momento variopinto, forse per esorcizzare la morte che arriva al momento giusto e se lo porta via. Basterebbe questa idea per tentare di scrivere un’opera teatrale, magari tradendo quello che è lo spirito di Farfa che vedeva in Marinetti un eroe della letteratura, anche perchè gli era grato di averlo incoronato poeta futurista sopra il cielo di Albisola, ma comunque rendendo omaggio alla sua visionarietà. Io non credo che Marinetti sia stato un grande della letteratura. Sarebbe troppo lungo dire il perchè qui, ma che avesse dato spunti per modificare il mondo artistico italiano, paludato, paludoso, polveroso. Per darmi ragione basterebbe dire che Marinetti dopo avere tuonato contro le Accademie diventò accademico. In cosa ho tradito Farfa nel testo che ho adattato? Soprattutto facendo del dialogo Marinetti Morte un dialogo tragicomico. Ma ormai, con buona pace di Farfa e in parte anche mia, a scuola preferiscono ancora D’Annunzio a Marinetti (e i due si odiavano, anche se non lo dicevano); Ungaretti, Montale, Quasimodo. Anche l’Europa ha preferito Quasimodo e Montale a lui se è vero, come è vero, che ha dato il premio Nobel a Quasimodo e Montale. Caro Farfa, non potevo mettere in scena un libro con più di quaranta pagine colorate alte almeno 3 metri e profonde due da cui uscivano tutte le 40 circa opere di Marinetti, non ci stavano sul palco e non è teatro dire tutto; quindi il mio tradimento è una questione di spazi e tempi teatrali, poco futurista lo so, molto positivista. Quindi mi sono limitato ad alcune opere e a poche pagine che potessero essere girate sul palcoscenico. Infatti io credo che il testo che ho adattato al di là dei personaggi e delle battute che spero piacciano, sia godibile per la bellezza delle scene e per i colori, perchè teatro vuol dire soprattutto vedere e qui da vedere c’è tanto. Anche perché le scene le ha disegnate Peppe Schiavetta! Rifatevi quindi gli occhi! Se poi anche il testo vi aggrada ve ne sarò grato.

Felice Rossello

Per rispettare la normativa vigente sulla sicurezza, il Teatro ha una disponibilità di posti a sedere limitata, pertanto è molto gradita la prenotazione.

INFO E PRENOTAZIONI

TEL: 331.77.39.633 – 328.65.75.729

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Festeggia 450 puntate Tgevents, il format tv sempre in movimento

I personaggi del mondo della tv, dello spettacolo, del cinema e della cultura sono stati protagonisti e tutt’ora collaborano con «Tgevents Television». Si tratta del format televisivo della durata di 12/24 minuti che dal 18 dicembre 2007 va in onda su più di 80 prestigiose emittenti del digitale terrestre ed è sempre on line su www.tgevents.it. Il format, curato dall’agenzia Eccoci di Marco Dottore e Luca Galtieri, con la regia di Alessia Nasi e Enzo Antinoro, ha appena festeggiato la puntata numero 450.

Un record per una trasmissione nata 12 anni fa quasi per gioco come spiega Luca Galtieri: «Girando le piazze italiane per tour e spettacoli di carattere nazionale abbiamo raccolto moltissimo materiale da videointerviste a documentari e molti approfondimenti curati dalla nostra redazione in collaborazione con professionisti da tutta la Penisola. Da qui è nata la voglia di misurarci con trasmissioni più blasonate, ma mantenendo sempre un nostro stile semplice e mai banale. Abbiamo cominciato così la nostra avventura raccogliendo, di volta in volta, successi anche prestigiosi che ci hanno stimolato a proseguire su questa strada». Infatti su Tgevents Television non vengono trattati argomenti legati alla politica o alla cronaca, ma esclusivamente di eventi a 360 gradi.

Un esempio per tutti? «In questa speciale puntata ripercorreremo le principali manifestazioni che abbiamo seguito negli ultimi anni con un occhio diverso: il Reality Festival, dedicato alla kermesse canora di Sanremo, Sci di fondo on the beach, una speciale gara con gli sci ai piedi sulla che in primavera si svolge sulla spiaggia e ancora Footgolf sulla spiaggia con i grandi campioni del calcio del passato a favore dell’Airc, quindi le imprese della Nazionale Calcio Tv negli stadi d’Italia sotto il segno della solidarietà, il Festivalmare con i personaggi del mondo dello spettacolo come New Trolls, Matia Bazar, Gatto Panceri, Roberto Vecchioni. Ma Tgevents Television ha anche seguito i grandi concerti come quello di Roger Hodgson, leader dei Supertramp, impegnato quest’estate nella sua unica tappa italiana. Inoltre abbiamo raccontato da vicino l’emozione della mostra del cinema di Venezia con i nostri inviati, siamo stati protagonisti del contest Genova per Voi da dove escono oggi i migliori autori della musica italiana».

Fanno parte del format condotto dalla giornalista Elisabetta Mandraccio e da Luca e Marco anche «Alza il volume», rubrica dedicata al mondo dei libri, «L’Italia vista dall’alto», con un drone Tgevents Television raccontiamo dal cielo le bellezze dei paesi italiani da un punto di vista inedito; «90 secondi a tutto gas», un finestra sul mondo dei motori, «Ma si, prendila così», un mental coach diretto e sincero, «Gli artigiani della qualità», parodie comiche ed esilaranti, «Imitalent» di Claudio Lauretta, le mini serie tv curate dai «Kakafoku», «Gli estremi rimedi», «Travel Guide», i viaggi in giro per il mondo e le follie dell’estate con il «Tgbeach», versione estiva di Tgevents Television in giro per le spiagge italiane con il folle gioco del «Cantadoccia» dove si canta sotto la doccia ripresi dalla telecamera e circondati da belle ragazze. «Mettere insieme questa macchina – ammette Marco Dottore – non è stato facile, ma con passione e professionalità crediamo di aver raggiunto un nostro obiettivo dando vita ad un format aperto a tutti senza esclusione di alcuno. L’unica regola da rispettare – conclude Marco Dottore – è quella del buongusto e della correttezza. Il nostro motto è Insieme si cresce».

Tgevents Television è un programma offerto da… GALUP 1922

A Laigueglia lo spettacolare Sbarco dei Saraceni

A Laigueglia già si respira aria di festa. Venerdì 27 luglio, in uno dei borghi più belli d’Italia, torna lo “Sbarco dei Saraceni” che evoca la storia del terribile comandante Dragut. Prima dello sbarco, accompagnato come sempre da uno spettacolo pirotecnico mozzafiato e ogni anno ricco di sorprese, Laigueglia si anima con feste e eventi che fanno da cornice alla manifestazione del 27 luglio.

Si comincia lunedì 23 luglio con “Costruiamo le marionette dei pirati”, appuntamento alle 21 in piazza Marconi con il laboratorio e l’animazione per i bambini a cura della Pro Loco di Laigueglia. Da lunedì 23 a mercoledì 25 luglio, piazza Marconi, dalle 18 alle 23, farà da cornice alle “Frittelle di Dragut” per assaporare una prelibatezza locale. Martedì 24 luglio alle 21 altro laboratorio a cura della Pro Loco con animazione per i bambini in questo caso impegnati a costruire il veliero dei saraceni. Mercoledì 25 luglio visita guidata nei luoghi saraceni a cura della professoressa Anna Celant Marino con rito alle 18 in via Mazzini nei pressi dell’anfiteatro. In serata “Lo sbarco è dei bambini”, baby dance, trucca bimbi e animazione sempre in via Mazzini a partire dalle 21. Giovedì 26 luglio, vigilia dello sbarco, turisti e residenti saranno coinvolti in una emozionante “Caccia al tesoro dei pirati saraceni” che inizierà alle 17,30 in via Mazzini.

Venerdì, serata dello “Sbarco dei Saraceni”, lo spettacolo piromusicale dal molo centrale inizierà alle 22. Ma lo sgherri sarà in acqua con la battaglia che rievocherà il saccheggio di Dragut del 1546. La lunga notte del saraceno con intrattenimento musicale nelle piazze del centro storico, a cura dell’Associazione commerciale “Mare e Mestieri”, concluderà la giornata di festa nel borgo laiguegliese. Tra l’altro, da qualche anno, lo spettacolo si apre con la rappresentazione del paese, ovvero prima che arrivassero i saraceni, quando ancora regnavano pace e serenità. Mentre gli uomini pescavano in mare il corallo, le donne rammendavano e si occupavano dei bambini.