Dalla Geopolitica alla Astropolitik, focus a Caserta

“The Universe Game – Lo Spazio dalla Geopolitica alla Astropolitik” è il titolo della Conferenza nazionale che si terrà il 9 ottobre 2020 a Caserta, presso la Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare.

Organizzata dal Club Atlantico di Napoli, dall’Università’ della Campania L. Vanvitelli e dal Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA), la Conferenza nazionale sullo Spazio vedrà la partecipazione di alti rappresentanti del mondo istituzionale, accademico ed industriale per discutere del ruolo attuale dell’Italia nel contesto europeo e internazionale e delle politiche di utilizzo dello Spazio a scopo di sicurezza, esplorazione, osservazione, monitoraggio e sfruttamento commerciale.

In particolare, nell’ambito delle due tavole rotonde, il Convegno si propone di analizzare lo scenario geopolitico mondiale che si è andato delineando in questi anni e che sta profondamente influenzando le attività spaziali, anche con la progressiva militarizzazione dello Spazio resa esplicita dalla costituzione delle Forze Armate spaziali negli Stati Uniti e in Francia.

La necessità, per il nostro Paese, di saper cogliere le opportunità che derivano dallo Spazio adottando le giuste politiche di supporto alla crescita di tutte le realtà di eccellenza – università, centri di ricerca e industrie – presenti in Italia è oggi sempre più stringente. In questo senso il recente accordo USA-Italia per una cooperazione nel programma Artemis della NASA per l’esplorazione lunare rappresenta un importante passo del nostro paese verso una decisa collocazione geopolitica nello Spazio.

Il rilancio economico del Paese non può prescindere dai settori strategici ad alta innovazione, come quello spaziale, capace di ricadute positive e trainanti per l’intera economia nazionale. Introdurranno i lavori gli interventi istituzionali del Sottosegretario di Stato Dott. Giuseppe De Cristofaro su delega del Ministro Università e Ricerca Prof. Gaetano Manfredi, e dell’Ammiraglio Sq. Carlo Massagli, Cons. Mil. PCDM e Segretario COMINT.

Le conclusioni saranno affidate all’Ing. Giuseppe Morsillo, Presidente del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA), e all’Ing. Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

L’astronauta Luca Parmitano e la nostalgia per la Luna

“Credo che, in questa decade, il progetto di ogni astronauta della mia generazione sarà quello di dare il proprio contributo a una missione sulla Luna, sicuramente da parte mia c’è quella volontà, quel desiderio e quella spinta. È indubbio”.

Così l’astronauta italiano dell’Esa e colonnello pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare, Luca Parmitano, primo comandante italiano della Staziona spaziale internazionale, rispondendo ad askanews circa un suo possibile coinvolgimento nelle missioni lunari “Artemis” che riporteranno l’uomo sulla Luna, auspicabilmente dal 2024.

Parmitano, proprio nel giorno del 51esimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna, avvenuto il 20 luglio 1969 con la missione Nasa “Apollo 11”, era collegato con la sede dell’Asi (Agenzia spaziale italiana) a Roma per un bilancio della missione dell’Esa “Beyond”, a una anno esatto dal lancio.

“Il sogno di ogni astronauta è quello di volare nello Spazio – ha precisato Parmitano – ogni missione ha un suo valore, una sua aspettativa e un suo appeal innegabile. Il mio compito non è quello di dire se sarò io o se sarà qualcun altro; il mio compito è quello di essere la persona giusta per la prossima missione che mi verrà assegnata, che sia di lunga durata o di breve durata, sulla Stazione Spaziale, su un altro mezzo o sulla Luna. Qualsiasi sarà il mio futuro come astronauta, lo affronterò con lo stesso entusiasmo. Poi è lecito avere dei sogni”.

Elon Musk dà il via ai voli spaziali per privati

Oggi, mercoledì 27 maggio 2020, inizia l’era dei voli spaziali commerciali. È il nuovo importante passo degli Stati Uniti nell’ambito della ricerca aerospaziale; il lancio del primo equipaggio umano con un’astronave americana costruita da un’azienda privata, la prima in partenza di nuovodal territorio americano, dal pensionamento degli Space Shuttle avvenuto nel 2011.

Si tratta della Crew Dragon della SpaceX del patron di Tesla, Elon Musk. Eccola mentre viene trasportata sulla rampa di lancio 39A della base Nasa di Cape Canaveral, in Florida, la stessa dell’Apollo 11 che portò il primo uomo sulla Luna.

Gli astronauti NASA Bob Behnken e Dug Hurley – entrambi al loro terzo volo spaziale – dal 13 maggio 2020 sono in quarantena non solo per la pandemia di Covid-19 ma per la procedura che prevede ogni lancio verso la Stazione spaziale internazionale, doveovviamente non si vuole correre il rischio di portare “ospiti indesiderati” come virus e batteri.

La missione Demo-2 ha il compito di testare definitivamente e convalidare il sistema di lancio di SpaceX composto dalla navetta Crew Dragon e dal razzo Falcon 9, parzialmente riutilizzabile, nell’ambito del programma Commercial Crew della NASA per dare il via a una nuova fase nell’ambito dell’esplorazione spaziale che ha l’obiettivo ambizioso di riportare l’uomo sulla Luna e arrivare anche su Marte.

Una curiosità: per la prima volta, a portare gli astronauti sulla rampa di lancio non sarà più lo storico pullmino della Nasa delle missioni Apollo, qui usato per l’ultima missione Shuttle, la Sts-135 ma una Tesla Model-X elettrica. La rivoluzione comincia anche da qui.

Con la testa nello Spazio, debutta la space economy

Dobbiamo già abituarci anche se la space economy è appena all’inizio. Tuttavia si annuncia come una grande opportunità per il futuro: in collegamento dalla Stazione Spaziale Internazionale l’astronauta Luca Parmitano ha salutato così il New Space Economy Expoforum 2019.

Per l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) la space economy passa anche per la Stazione Spaziale, che adesso sta dando i suoi risultati: “erano inimmaginabili soltanto dieci anni fa” e ora è “un esempio autentico di una grande collaborazione internazionale. Sono sorpreso – ha aggiunto – dai risultati incredibili che possiamo raggiungere oggi, grazie alle conoscenze accumulate nei 21 anni di presenza dell’uomo a bordo della Stazione Spaziale, e siamo soltanto all’inizio del nostro viaggio nello spazio”.

In futuro “milioni di città sulla Terra potranno beneficiare delle tecnologie che usiamo ogni giorno qui”, ha detto ancora AstroLuca riferendosi alle tecnologie allo studio sulla stazione orbitale per ridurre l’inquinamento e risparmiare energia. “L’obiettivo è fare della Terra un posto piacevole in cui vivere”. Per questo è importante creare contatti e nuovi network,nuove opportunità a livello nazionale e internazionale e nuove opportunità economiche.

Mai come adesso è chiaro che “lo spazio è un vettore economico e di grandi opportunità di crescita per tutti e soprattutto per le generazioni del futuro” ha rilevato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Giorgio Saccoccia.

Lo spazio è anche “apertura di nuove frontiere, coraggio, esplorazione, ma sta diventando sempre più economia”, ha rilevato il fisico Roberto Battiston, responsabile della New Space Economy della Fondazione Amaldi e presidente del comitato scientifico del New Space Economy Expoforum 2019. “A che cosa servirà la space economy? Non possiamo prevederlo, ma lo stiamo costruendo”, ha detto.

Non è un caso che a ospitare il primo appuntamento dedicato al dialogo fra industria, ricerca e spazio sia il Lazio che, ha detto l’amministratore unico della Fiera di Roma Pietro Piccinetti, è presente l’intera filiera spaziale in un Paese in cui sono attive oltre 250 aziende impegnate in settori legati all’aerospazio.

Benvenuti nel fantasioso condominio di Hong Kong

Il loro unico scopo è fornire un’abitazione a quante più persone in uno spazio piccolo e densamente popolato. Il risultato? Sono centinaia di finestre tutte uguali che danno le vertigini per il semplice motivo che è impossibile abbracciarle tutto con lo sguardo.

Hong Kong è una città in perenne ricerca di spazi per accomodare i suoi sette milioni di cittadini e qualcuno ha pensato che, impilando le case una sopra l’altra, si poteva risparmiare un sacco di spazio.

Ecco come sono nati gli enormi quartieri residenziali di periferia. É una ripetizione ipnotica degli stessi schemi e degli stessi colori che potrebbe tranquillamente passare per un pezzo di arte astratta.

Una curiosità circa un terzo della popolazione di Hong Kong vive in questi condomini da brivido che possono ospitare fino a 36 mila persone e che di fatto hanno ridisegnato il panorama urbano della cittá.

Nella maggior parte delle foto di turisti compaiono gli edifici del quartiere residenziale più antico della città, il “Shek Kip Mei”, composto da 7,363 appartamenti colorati di rosso, blu e grigio senza uno schema preciso.

Luca Parmitano parla dallo spazio con gli studenti di Settimo Torinese

L’appuntamento è per lunedì 14 ottobre alle 11.37. Quel giorno e a quell’ora Luca Parmitano diventato il primo comandante italiano della Stazione spaziale internazionale parlerà via radio con gli studenti della scuola S.M. Calvino – Istituto Comprensivo Settimo IV di Settimo Torinese e dell’Istituto Comprensivo Statale Don Milani di Monza.

L’astronauta italiano è il terzo europeo a vedersi assegnato questo ruolo. Il primo, nel 2009, è stato il belga Frank De Winne, seguito, il 3 ottobre 2018, dal tedesco Alexander Gerst. In meno di un anno, dunque, saranno due i comandanti europei. Parmitano manterrà il ruolo di responsabile per la parte restante della sua permanenza a bordo che si concluderà a febbraio, quando farà ritorno sulla Terra.

Queste le domande dei ragazzi alle quali risponderà il comandante dell’ISS

S.M. Calvino – Istituto Comprensivo Settimo IV & Istituto Comprensivo Statale Don Milani

1. Quando hai deciso di essere un astronauta?
2. Qual è stata la cosa più bella che hai fatto nello spazio?
3. Perché hai deciso di andare nello spazio?
4. Qual è la prima cosa che hai fatto quando sei arrivato sulla ISS?
5. Da quanto tempo sei là?
6. Nella ISS si capisce dov’è il basso e dov’è l’alto?
7. Per quanto tempo resterete nello spazio?
8. È facile ambientarsi nella stazione spaziale?
9. Quanto tempo ci vuole per arrivare sulla stazione spaziale?
10. Il cielo visto dalla ISS è nero?
11. Come dormi nella navicella?
12. Cosa ti sei portato a bordo della ISS?
13. Cosa fate nel vostro tempo libero?
14. Avete mai provato a giocare a calcio sulla ISS?
15. Come ci si sente a guardare la Terra dalla navetta spaziale?
16. Riuscite a vedere le stelle e a riconoscere le costellazioni?
17. Com’è l’impatto dall’atmosfera terrestre allo spazio?
18. A quale velocità viaggiate e quante albe e tramonti vedete in 24 ore?
19. È pesante la vostra tuta spaziale?
20. Fa freddo lassù? Fa freddo nello spazio?
21. Qual è stato l’astronauta più giovane ad andare sullo spazio?
22. Quando potrò partire anche io per la stazione spaziale?
23. Cosa si prova a stare nello spazio?
24. Cosa si prova a toccare il suolo terrestre dopo essere stati nello spazio?
25. Si può vivere sulla Luna?
26. Cosa vorresti fare nel futuro?
27. Cosa mangi sull’ISS?
28. Che cosa vorresti cambiare della stazione spaziale?
29. Cosa bevi sull’ISS?
30. Come vi arriva il cibo?

“Io, Malerba professione astronauta. La lunga strada per arrivare nello spazio”

Tutti avremmo voluto fare l’astronauta. Franco Malerba ci è riuscito. Nel 1992, fu il primo. La strada fu irta di prove da superare ed esami. In un ricordo molto lucido del protagonista, il libro ”Professione astronauta. La lunga strada per arrivare allo spazio”. (Sagep) ripercorre tutte le tappe della sua ascesa, raccontando le scelte e i retroscena – a volte singolarmente intrecciati con la storia d’Italia della fine del secolo scorso – che hanno designato Franco Malerba primo italiano a volare nello Spazio.

Franco Egidio Malerba (Busalla, 10 ottobre 1946) Ufficiale di complemento per la Marina Militare, è stato il primo astronauta italiano della storia, avendo fatto parte dell’equipaggio portato in orbita dallo Space Shuttle Atlantis il 31 luglio 1992 nel corso della missione STS-46.

Laureato in ingegneria elettronica e in fisica con specializzazione in biofisica, tra il 1970 e il 1975 è assistente ricercatore al Laboratorio di Biofisica e Cibernetica del CNR di Genova, ove collabora ad un lavoro sperimentale sulla biofisica delle membrane. Nel 1971 è conferente di cibernetica e teoria dell’informazione presso la facoltà di fisica dell’Università di Genova, mentre l’anno successivo ricopre il ruolo di assistente ricercatore estivo al Centro di Ricerca Nato Saclant de La Spezia, ove lavora sulle metodologie di rilevamento ed elaborazione dei segnali per sistemi sonar.

Nel 1977 Malerba viene scelto dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come uno dei quattro candidati Payload Specialist europei per la prima missione Spacelab, diventando membro dello staff del Centro Tecnico Europeo (ESTEC) del dipartimento scientifico spaziale dell’ESA, nella divisione specializzata sulla fisica dei plasmi, lavorando allo sviluppo, il collaudo, e la qualificazione dell’ES020 – PICPAB (un esperimento internazionale sulla fisica dei plasmi nella ionosfera per il primo Spacelab payload, andato in orbita nel 1983), coinvolgendo l’uso di fasci di particelle cariche accelerate.

Dopo essere stato selezionato come Payload Specialist dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dalla NASA nel 1989 per la missione TSS-1, diviene un membro dello staff ASI e viene assegnato al Johnson Space Center della NASA ad Houston per l’allenamento. Nel settembre 1991 viene designato Prime Payload Specialist per la missione TSS-1.

Di lì a poco Malerba diviene il primo cittadino italiano a volare nello spazio, a bordo della STS-46 (dal 31 luglio, 1992 al 7 agosto 1992), occupandosi tra le altre mansioni di testare il satellite italiano Tethered.Dopo la missione, Franco Malerba è stato uno dei membri fondatori della Società Spaziale Italiana (SSI).

 

Un hotel nello spazio, soggiornare costa 10 milioni di dollari

Si chiama Orion Span la startup americana che realizzerà e renderà disponibile le novità a partire dal 2021. Obiettivo principale realizzare la navicella albergo. Si chiamerà Aurora Station e, una volta realizzata, potrà essere utilizzata sin da subito. Con l’auspicio, magari, di abbassare progressivamente i costi. Nell’albergo “spaziale” si potrà soggiornare e viaggiare in 6 più due membri dell’equipaggio per 12 giorni. E soprattutto si potrà assistere allo spettacolo di 16 albe. Un viaggio straordinario, ma non per tutte le tasche. Tutto incluso il costo del soggiorno in orbita è all’incirca di 10 milioni di dollari. A detta dei progettisti, che stanno utilizzando la formula del crowdfunding per cercare finanziamenti, comunque ci sarebbe già chi ha manifestato un certo interesse per la novità versando un anticipo di 80mila dollari per prenotare il viaggio.

Una donna italiana per la prima volta nello spazio

Roma. Per la prima donna italiana a volare nello spazio si cominciano già a scandire i giorni e le ore che mancano al lancio. Samantha Cristoforetti si prepara a partire per la Stazione Spaziale Internazionale a bordo della navetta russa Soyuz e il lancio è in programma alle 22,01 di domenica 23 novembre. Leggi tutto “Una donna italiana per la prima volta nello spazio”