“Io Sofia e l’amore per la natura”, la ragazza “Alfiere della Repubblica”

C’è anche la giovane scout quasi diciottenne dell’Agesci Sofia Ferrarese tra i 25 giovani che hanno ricevuto gli Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” conferiti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’onorificenza viene assegnata a ragazze e ragazzi che si sono distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali. Sono giovani che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempio dei tanti ragazzi meritevoli del nostro Paese.

La giovanissima Sofia, appartenente al gruppo Agesci Brugine 1, ha ricevuto l’Attestato per aver preso parte l’estate scorsa, insieme ad altri 600 ragazzi, al progetto di Club alpino italiano e Agesci “Sentieri per domani” per il recupero dei sentieri danneggiati dalla tempesta Vaia. Gli scout hanno trascorso cinque settimane (20 luglio – 24 agosto 2019) in dieci località sulle montagne del Bellunese e del Vicentino, occupandosi di pulizia dei tratti sentieristici, sistemazione di muretti a secco, scalini, parapetti e riparazione della segnaletica verticale e orizzontale. In tutte le operazioni , svolte in sicurezza, i ragazzi sono stati accompagnati dai volontari del Cai che si occupano di manutenzione dei sentieri.

Come recita la motivazione, Sofia Ferrarese è stata premiata «per aver promosso la conoscenza della montagna e il rispetto della natura, per la passione e l’impegno con cui lavora al ripristino dei sentieri montani danneggiati dalla tempesta Vaia nell’ottobre 2018. Sofia è una ragazza scout dell’Agesci, che si è distinta per la passione e per l’impegno nelle attività di ripristino e di ricostruzione dei sentieri montani danneggiati dalla tempesta Vaia. In questa azione costante, ha dato prova di amore verso la natura, di grande senso di responsabilità, di disponibilità al servizio dell’intera collettività. L’attività svolta da Sofia è parte di un progetto più ampio – Sentieri per domani – che ha visto fianco a fianco l’Agesci e il Cai, da sempre impegnati nella realizzazione di iniziative che hanno lo scopo di far conoscere meglio le montagne e di sviluppare nella comunità il rispetto dell’ambiente».

«Man mano che muovevamo i nostri passi lungo quei percorsi devastati, la voglia di rendersi utili prendeva il posto della fatica e la soddisfazione, una volta visto il lavoro finito, ha ampiamente ripagato ogni sforzo», racconta Sofia. «Quest’esperienza mi ha fatto toccare con mano la responsabilità che ognuno di noi ha di prendersi cura di ciò che ci è stato donato e di custodirlo, per lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato».

Grande soddisfazione è stata espressa, oltre che dal papà Andrea e dalla mamma Annamaria, dai vertici del Club alpino italiano, a partire dal presidente generale Vincenzo Torti e dal vicepresidente Erminio Quartiani.

«Ritengo che il riconoscimento attribuito a Sofia Ferrarese confermi l’attenzione e la sensibilità del Presidente Mattarella, ampiamente emerse nelle occasioni di incontro, verso chi abbia a cuore l’ambiente e la sua frequentazione rispettosa», ha affermato il presidente Torti. «Plaudo alla lungimiranza del Cai Veneto che ha saputo trasformare il dramma di Vaia in una occasione di collaborazione con Agesci, dalla quale sono emersi esempi come quello di Sofia, il cui impegno e dedizione dicono di una gioventù cui poter consegnare con fiducia il testimone».
Il vicepresidente Quartiani con delega all’ambiente e alle relazioni istituzionali ha aggiunto: «Per la prima volta la più alta carica dello Stato, con l’attestato di Alfiere della Repubblica alla più giovane partecipante al progetto Sentieri per domani, ha riconosciuto l’alto valore sociale della lunga collaborazione tra Club alpino italiano e l’associazionismo scoutistico. Sofia Ferrarese rappresenta l’esempio coerente delle giovani generazioni per condividere e sviluppare la risposta agli effetti dei cambiamenti climatici nell’ambiente montano e per stabilire un nuovo equilibrio tra attività umane e montagna».
Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Carrer, responsabile del gruppo di lavoro Cai-Scuola (che tiene i rapporti con il Miur) e past president del Cai Veneto: «Siamo molto felici e commossi: questo è un riconoscimento individuale e allo stesso tempo collettivo, che va a tutti i gruppi e alle oltre 30 squadre dell’Agesci che nell’estate scorsa hanno partecipato al progetto e a noi del Cai Veneto, che lo abbiamo sostenuto e reso possibile. Un progetto che ha avuto ricadute positive su tutta la regione e sulla montagna veneta, diventando una grande opportunità di formazione per i 600 giovani protagonisti».

 

Torna a risplendere la casa di Stella del Presidente Sandro Pertini

Stella. E’ un mondo di ricordi che racchiude un pezzo di storia italiana quello che appare agli occhi del visitatore varcando la soglia della casa natale di Sandro Pertini a Stella San Giovanni, nel Savonese. Il restyling dell’edificio, appena ultimato, ha permesso di recuperare anche foto e scritti inediti del presidente della Repubblica “più amato dagli italiani”. Documenti che rivelano un aspetto piu’ intimo del personaggio e meno conosciuto. Tra le ‘chicche’ anche la vecchia bicicletta ormai arrugginita che Pertini utilizzo’ ai tempi della Resistenza partigiana e il letto con la cassettiera in legno, al cui interno celava i suoi scritti e dove lui morì.

“Si tratta di un cimelio importante – ha detto Elisabetta Favetta, presidente dell’associazione Amici di Sandro Pertini –
il letto venne fatto realizzare sul modello di quello che aveva in carcere sull’isola di Santo Stefano, ai tempi in cui era
prigioniero politico. Un letto che Pertini volle anche nella sua residenza romana, vicino alla Fontana di Trevi”.

La casa di Stella San Giovanni è stata restaurata dalla Regione Liguria in occasione del 12mo anniversario della nascita di Sandro Pertini che ricorre il 25 settembre, giorno in cui e’ atteso il presidente Sergio Mattarella.

“Il ricordo di Pertini è sempre vivo nella memoria degli italiani. Il suo esempio di lotta per la libertà e la democrazia
deve essere trasmesso ai giovani, che non hanno chiaro che cosa sta succedendo in Italia. Pertini vivrebbe male questo momento storico: c’e’ molta confusione, si sono persi alcuni ideali per cui lui ha combattuto e mancano i punti di riferimento”, dice Favetta.

Quarant’anni fa il terremoto in Friuli, venerdì arriva Mattarella

Oltre 100 eventi da maggio a settembre per non dimenticare l’Orcolat, il terremoto in Friuli del 1976. Le commemorazioni culmineranno venerdi’ con la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’Auditorium della Regione Fvg – che verra’ intitolato ad Antonio Comelli, presidente regionale della ricostruzione – la lunga serie di eventi, cerimonie e iniziative organizzati per ricordare il 40esimo anniversario del sisma che provoco’ in Friuli oltre mille morti. Con essi la Regione Friuli Venezia Giulia, il Consiglio regionale, l’Associazione Comuni terremotati e sindaci della ricostruzione del Friuli hanno voluto rileggere la storia delle comunita’ coinvolte e la loro ricostruzione, ma con lo sguardo rivolto alle prospettive future, per raccontare la forza straordinaria di un modello di sviluppo orientato alla rinascita culturale, economica e sociale e basato sulla condivisione delle scelte e sulla collaborazione di tutte le istituzioni. Complessivamente oltre cento eventi, da maggio a settembre, per declinare – come ha avuto modo di sottolineare la presidente del Fvg, Debora Serracchiani – “il Modello Friuli di ricostruzione e rinascita dalle macerie del sisma nell’attualita’ e interpretarlo nel futuro, investendo sulla formazione e sulla prevenzione” all’insegna del ricordo, identita’ e rinascita.

Grazie al contributo e al lavoro dei sindaci della Ricostruzione e degli Enti locali che subirono i maggiori danni dalle onde sismiche del 1976 il programma di 103 eventi e’ stato messo a punto della Regione, con in primo piano il Consiglio regionale, la Protezione civile, le direzioni regionali della Cultura e delle Infrastrutture, ma anche con la collaborazione (tra i tanti) dei Vigili del Fuoco, della Diocesi di Udine, dell’Ateneo friulano. Il tutto grazie all’intervento finanziario della Regione per complessivi 600.000,00 euro. Tutte le altre iniziative animeranno l’intera area terremotata, in un arco di circa nove mesi nel corso dei quali si legheranno il ricordo e la memoria, la prevenzione, l’organizzazione dell’emergenza, la preparazione e la prevenzione, l’accoglimento e la solidarieta’. Ma non solo, ove si pensi che il Consiglio regionale ha deciso di centrare le sue attivita’ soprattutto sul recupero della ponderosa attivita’ legislativa, che ebbe inizio con le prime norme urgenti prodotte dall’Aula gia’ l’8 maggio 1976.

Tra i tanti eventi da sottolineare (in chiave di prevenzione e formazione) l’avvio a Portis Vecchio di Venzone della Scuola internazionale di formazione in materia di gestione della risposta in emergenza, con il coinvolgimento dell’Universita’ di Udine e del Corpo dei Vigili del Fuoco, nonche’ (tra il 12 e il 18 settembre) una settimana di esercitazioni testando il sistema integrato di risposta in emergenza sismica, con la partecipazione di Veneto, Trento, Bolzano, Austria, Slovenia e Croazia. Numerosi poi gli appuntamenti espositivi storico-culturali (tra gli altri, il concerto dell’Orchestra accademica di Berlino a Gemona il 7 maggio e la mostra Memorie. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli), accanto alla realizzazione di una nuova Sala multimediale al Museo Tiere Motus di Venzone, un percorso di rivisitazione dinamica del terremoto all’ex Cinema Odeon di Udine e il completamento/valorizzazione del Castello di Colloredo di Monte Albano, che sara’ ultimato definitivamente nel 2018.

Il prossimo 6 maggio inoltre alla messa delle 20 che si rinnova ogni anno a ricordo del sisma del 1976, oltre ai gemonesi che vi partecipano per ricordare le persone che hanno perso, ci saranno anche i podisti della “staffetta del ricordo” organizzata dall’associazione Comuni terremotati e sindaci della ricostruzione del Friuli con il Dopolavoro ferroviario di Udine. Sara’ un percorso da 454 chilometri, affrontati per due giorni ininterrottamente a staffetta. I podisti si scambieranno una mattonella con la scritta “Oggi come ieri il Friuli non dimentica”. Sempre il 6 maggio il Teatro Verdi di Pordenone portera’ sul palco colui che anche “The Guardian” definisce “uno dei massimi violoncellisti al mondo”, il tedesco Alban Gerhardt.

Ed infine per il 40esimo gli alpini dell’8 Reggimento della Brigata Julia diventano cittadini onorari di Venzone. E’ una scelta fatta dall’amministrazione comunale – spiega il sindaco Fabio Di Bernardo. La consegna ufficiale ai rappresentanti del Reggimento avverra’ il prossimo 29 maggio, la giornata scelto da Venzone per ringraziare tutti quelli che si sono impegnati all’indomani del sisma. Le prime tende montate a Venzone furono proprio quelle degli alpini. Il 29 maggio sara’ anche la data di un altro evento significativo: all’interno della caserma Feruglio, sara’ predisposta una tendopoli per ricordare quei momenti difficili.

A “Bluewago” il premio nazionale per l’innovazione dei servizi 2015

Roma. Bluewago, la piattaforma online per prenotare la vacanza in barca, è stata premiata nell’ambito del «Premio Nazionale per l’Innovazione dei Servizi 2015» Confcommercio all’interno della categoria Turismo. Leggi tutto “A “Bluewago” il premio nazionale per l’innovazione dei servizi 2015″