L’olandese Mathieu Van der Poel vince la Milano-Sanremo

Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) ha vinto la 114a Milano-Sanremo presented by Crédit Agricole, prima Classica Monumento della stagione. Dopo aver attaccato lungo l’ascesa del Poggio, il corridore olandese si è imposto per distacco sul traguardo di via Roma. Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) e Wout Van Aert (Jumbo-Visma) completano il podio della Classicissima.

ORDINE D’ARRIVO
1 – Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) – 294 km in 6h25’23” alla media di 45.773 km/h
2 – Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) a 15″
3 – Wout Van Aert (Jumbo-Visma) s.t.
4 – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) s.t.
5 – Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck) a 26″

Mathieu Van der Poel, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “Una vittoria speciale in una gara speciale, un traguardo su cui tutti vogliono trionfare. Non mi stavo nascondendo alla Tirreno-Adriatico, non ero sullo stesso livello degli altri. Con il team ci siamo allenati bene in settimana e oggi i miei compagni di squadra hanno fatto un lavoro eccellente. Festeggeremo a dovere questo splendido risultato”.

Il Festival di Sanremo, la scaletta delle cinque serate

PRIMA SERATA, MARTEDÌ 7 FEBBRAIO
Conduce Amadeus con Gianni Morandi e Chiara Ferragni.

Nel corso della serata prevista l’interpretazione-esecuzione di 14 canzoni in gara da parte dei rispettivi 14 Artisti in gara. Le canzoni/Artisti sono votate, in maniera disgiunta, dalle 3 componenti di voto della Giuria della Stampa, Tv, Radio e Web: giuria della carta stampata e tv; giuria delle radio; giuria del web col peso ciascuna di 1/3. Alla fine della serata classifica delle 14 canzoni ascoltate e votate.

Ospiti: Mahmood e Blanco che eseguono Brividi, canzone vincitrice della scorsa edizione, e I Pooh. Presente anche Elena Sofia Ricci per promuovere Fiori sopra l’inferno, serie tv su Rai 1 dal 13 febbraio: entrerà sulle note di “Combattente” di Fiorella Mannoia, come rivelato dall’Ansa.

SECONDA SERATA, MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO
Conduce Amadeus con Gianni Morandi e con Francesca Fagnani.

Vengono eseguite le restanti 14 canzoni, votate sempre e solo dai 150 della Sala Stampa nelle sue tre distinte componenti con un peso relativo di 1/3 ciascuno. Alla fine della serata viene stilata la classifica congiunta di tutte le 25 canzoni/Artisti in competizione, risultante dalle percentuali di voto da queste ottenute nel corso della Prima Serata (le prime 12 o 13) e di quelle ottenute nel corso della Seconda Serata (le seconde 14). Non si sa se la complessiva verrà mostrata al pubblico a casa.

Ospiti: l’inedito trio composto da Al Bano, Massimo Ranieri e Gianni Morandi e i Black Eyed Peas. Ospite comico Angelo Duro. Altri ospiti: Francesco Arca per presentare la fiction Resta con me.

TERZA SERATA, GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO
Conduce Amadeus con Gianni Morandi e Paola Egonu.

Si ascoltano tutte le 28 canzoni in gara, votate questa volta però dalla Demoscopica e dal televoto, con un peso del 50% ciascuno sul totale. Al termine della serata viene stilata una classifica complessiva delle 28 canzoni in gara risultate dalla media tra le percentuali complessive di voto ottenute dalle canzoni nel corso della Terza serata e quelle ottenute nelle Serate precedenti. Non dovrebbe essere quindi mostrata al pubblico la classifica parziale della sola serata, ma solo la complessiva delle tre serate già svolte.

Ospiti: I Maneskin, Peppino di Capri.

QUARTA SERATA, VENERDÌ 10 FEBBRAIO – SERATA COVER
Conduce Amadeus con Gianni Morandi e Chiara Francini. I 28 artisti in gara eseguono la Cover scelta tra le canzoni italiane ed internazionali degli anni ‘60, ’70, ’80, 90’ e’00 (come da variazione del Regolamento di dicembre 2022).

Continua a leggere dopo la pubblicità
Gli Artisti possono cantare in una lingua straniera e devono esibirsi con un ospite (che sia un singolo artista o un gruppo non importa) “di conclamata fama italiani o stranieri“.

Vota il pubblico a casa tramite il Televoto (con un peso del 34%), Giuria della Sala Stampa, Tv, Radio e Web in maniera congiunta, come unica componente di voto (33%) e la Demoscopica (33%). Le percentuali sono le stesse dello scorso anno. Alla fine della serata ci sarà la classifica delle Cover, che potranno portare a un riconoscimento per chi ha avuto più voti.

In ogni caso i voti attribuiti in questo caso agli Artisti confluiscono nella classifica generale dell’edizione: la media tra le percentuali complessive di voto ottenute dagli Artisti nella serata delle Cover e quelle ottenute dalle canzoni/Artisti nelle Serate precedenti determina infatti una nuova classifica delle 28 canzoni/Artisti in gara. Tutti i duetti e le cover li trovate qui.

Ospiti: il cast di Mare Fuori.

QUINTA SERATA, SABATO 11 FEBBRAIO – LA FINALE
Conduce Amadeus con Gianni Morandi e Chiara Ferragni. Si riascoltano tutte e 28 le canzoni in gara che vengono votate solo tramite Televoto. La media tra le percentuali di voto ottenute in Serata e quelle ottenute nelle Serate precedenti determina una nuova classifica delle 28 canzoni/Artisti: le prime cinque vengono fatte riascoltare live o tramite clip e si procede a una nuova votazione: azzerati tutti i voti ottenuti fino ad allora, l’ordine del podio viene deciso con la votazione delpubblico con il Televoto (34%), della Giuria della Stampa, Tv, Radio e Web, in maniera congiunta (33%), come unica componente di voto, e della Demoscopica (33%). La più votata vince Sanremo 2023 e conquista il diritto di partecipare all’Eurovision Song Contest 2023, a maggio a Liverpool.

Ospiti: Gino Paoli, Ornella Vanoni, Depeche Mode. Per il segmento fiction, Luisa Ranieri per la fiction Le indagini di Lolita Lobosco. In serata previsto anche un videomessaggio di 2′ del presidente ucraino Zelensky.

Per  Autunno Eventi Edoardo Bennato,  sabato 19 novembre al Roof Garden del Casinò di Sanremo

Autunno Eventi al Casinò di Sanremo vuol dire Edoardo Bennato il 19 novembre alle 20.30. Un appuntamento con la  grande musica d’autore su invito, da tempo Sold Out.

Protagonista il Roof Garden  nell’ importante  proposta d’intrattenimento Vip del Casinò. Dopo otto prestigiosi eventi  da marzo a settembre,  sabato 19 novembre dalle 20.30 entusiasmerà il pubblico Edoardo Bennato,  il cantastorie che da quarant’anni immortala con le sue canzoni il mondo odierno, fatto di buoni e cattivi, sbeffeggiando i potenti e inneggiando alla forza umana della gente, passando per il più classico tra i sentimenti ispiratori dei poeti della canzone, l’amore. Edoardo Bennato presenterà un concerto proponendo i suoi brani più celebri e una selezione di successi di chiara ascendenza rossiniana, in un programma già sperimentato che vedrà la presenza di un quartetto d’archi, il Quartetto Flegreo.

La ricorrenza  di Sant’Ambrogio, l’8 dicembre, starter delle festività natalizie, verrà festeggiata in allegria con Leonardo Manera, che si presenta al pubblico del Roof Garden con  “Homo Modernus”  spettacolo che unisce il sorriso alla concreta considerazione del nostro modo di vivere, con la divertita e talvolta profonda analisi di tutti i cambiamenti che quotidianamente ci troviamo ad affrontare.

 La canzone d’autore nei brani indimenticabili di Eugenio Bennato, la comicità dissacrante ma elegante di Leonardo  Manera, ovvero uno degli attori storici di Zelig, componenti importanti di due eventi  che supportano la proposta turistica della città. Il Casinò propone intrattenimento che trasmette allegria, buon umore,  spettacoli d’autore ed enogastronomia di grande qualità.

SABATO 19 NOVEMBRE 2022

Edoardo BENNATO

Musicista e cantautore italiano di Bagnoli, periferia di Napoli. Dopo una esperienza musicale trascorsa a Londra inizia a esibirsi come one-man-band suonando simultaneamente la chitarra, il kazoo e il tamburo a pedale producendo una propria e originale tendenza musicale direttamente influenzata dai grandi nomi del blues e del rock – come Neil Sedaka, Paul Anka, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Ray Charles ed Elvis Presley – e contaminata da accenti propri della musica mediterranea.
Il suo album di debutto è Non farti cadere le braccia, pubblicato nel 1973; nel 1977 con l’album Burattino senza fili diventa il primo artista italiano a realizzare video-clip e in seguito, grazie a un trionfale tour in giro per l’Italia, diviene il primo cantante nazionale a segnare gli 80 mila spettatori nel celebre stadio di San Siro a Milano; un evento che lo porterà a varcare i confini italiani con il primo tour europeo.
Tra gli innumerevoli successi ricordiamo in questa breve biografia la canzone ufficiale dei Campionati Mondiali di Calcio del 1990 Un’estate italiana, cantata insieme a Gianna Nannini; brano che rimase nelle hit parade per 4 mesi.
Nel 2007 firma la colonna sonora del musical teatrale Peter Pan nella versione italiana; un incredibile successo di pubblico e critica che ha portato il cantautore a produrre una versione inglese delle celebri canzoni tratte dall’album Sono solo canzonette, progettando così una nuova versione teatrale in lingua inglese.
Nel 2010 escono due lavori discografici: un Lp completamente inedito dal titolo Le vie del rock sono infinite, nel quale è possibile ritrovare l’imprevedibilità e l’acuto sguardo osservatore dell’artista, e MTV Storytellers, una raccolta dei successi più noti ma anche di nuovi brani ri-arrangiati e cantati insieme ad artisti quali Morgan, Roy Paci, Giuliano Palma & The Bluebeaters, i Finley.
A fine ottobre 2015 esce Pronti a salpare, 14 brani inediti che riescono a fotografare con sarcasmo e ironia la società in cui viviamo. Il brano che da titolo all’album vince nel 2016 il premio Amnesty International.
Oggi, con all’attivo 28 album, Edoardo Bennato è ancora in piena fase creativa. Nel 2020, in pieno lockdown, realizza con il fratello Eugenio il brano La realtà non può essere questa, il cui ricavato è andato completamente all’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli;  a novembre è uscito il suo ultimo album Non c’è : otto i brani inediti e  quattordici canzoni di repertorio, che hanno reso Edoardo Bennato uno dei più grandi artisti della nostra musica.

Nel 2021, a 45 anni dalla sua pubblicazione, Sony Music/Legacy Recordings rilancia uno dei più grandi capolavori della discografia rock italiana: LA TORRE DI BABELE, album iconico della carriera di EDOARDO BENNATO e punto di riferimento dell’anticonformismo musicale e ideologico del 1976, in una speciale edizione celebrativa con la rimasterizzazione dei nastri originali e con 16 brani live del ’76 e ’77.

IL CONCERTO

Torna il cantastorie che da quarant’anni immortala con le sue canzoni il mondo odierno, fatto di buoni e cattivi, sbeffeggiando i potenti e inneggiando alla forza umana della gente, passando per il più classico tra i sentimenti ispiratori dei poeti della canzone, l’amore.

Edoardo Bennato presenterà un concerto proponendo i suoi brani più celebri e una selezione di successi di chiara ascendenza rossiniana, in un programma già sperimentato che vedrà la presenza di un quartetto d’archi, il Quartetto Flegreo.

Il connubio è reso possibile dalla curiosità che Edoardo Bennato rivela fin dai suoi esordi per il repertorio classico e operistico, permettendoci così di scoprire citazioni colte all’interno delle sue canzoni; talvolta attinte dalle opere di Gioachino Rossini o dalle operette, ora da altre sofisticate fonti librettistiche, pur sempre familiari e care all’immaginario collettivo.

Durante il concerto verranno proposti anche canzoni tratte dal suo ultimo album ‘Pronti a salpare’, in cui l’artista fotografa con la sua caratteristica ironia uno spaccato del nostro mondo contemporaneo, senza mai dimenticare le proprie radici.

A Sanremo si respira aria di “Premio Tenco”

Tutto pronto a Sanremo per la 45^ edizione del Premio Tenco, la storia rassegna della canzone d’autore. L’evento, come sempre, sarà ospitato aTeatro Ariston, all’ex Chiesa Santa Brigida e nella Sede del Club Sanremo, il 20, 21 e 22 ottobre 2022, con un’anteprima il 19.

In programma spettacoli, mostre e presentazioni da pomeriggio a notte fonda nelle più suggestive location della città della canzone

Mercoledì 19 ottobre
Masterclass con MORGAN – “Le canzoni su cui è nato il club Tenco”, proiezione del film “Bella Ciao” e serata “Casa Rambaldi”, un ponte culturale tra Italia e Barcellona con JOAN ISAAC, MAX MANFREDI, ROGER MAS, MORGAN, RUSÓ SALA, WAYNE SCOTT e l’ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO

E inoltre le tre serate al Teatro Ariston (ore 21)

Giovedì 20 ottobre (dedicata ai vincitori delle Targhe Tenco 2022)

‘A67, FERDINANDO ARNO’, DITONELLAPIAGA, MADAME (Targa Tenco 2021), MARRACASH, SIMONA MOLINARI e GUALTIERO BERTELLI (Premio Tenco)

Venerdì 21 ottobre
ALICE (Premio Tenco), GIORGIO CONTE (Premio Tenco) PINO MARINO, MICHAEL MCDERMOTT (Premio Tenco), OLDEN, EILEEN ROSE

Sabato 22 ottobre
CLAUDIO BAGLIONI (Premio Tenco), BÉNABAR (Premio Tenco), FABIO CONCATO (Premio Tenco), DJELEM DO MAR, ERICA MOU, JURIJ ŠEVČUK (Premio Tenco)

Info sui biglietti https://www.clubtenco.it/il-programma/

Premio Tenco programma

 

Stefano Zecchi ai Martedì Letterari di Sanremo

 

Il 18 ottobre ore 16.30 nel Teatro dell’Opera  Stefano Zecchi presenta il libro :” In nome dell’amore. Le molte forme di un sentimento antico e misterioso”. (Mondadori). Partecipa Carlo Sburlati.  L’incontro è inserito nel Piano della Formazione dei docenti –piattaforma Sofia.

In nome dell’amore?

Che cosa significa amore? E se diciamo: «Ti amo», cosa desideriamo comunicare? Sono domande che avevano poco ascolto quando, in tempi non lontani, le grandi utopie storiche dominavano il discorso pubblico, mentre la sfera dei sentimenti era e doveva rimanere una questione privata. Poi, tramontate le speranze di trasformazione radicale della società, quel mondo di affetti personali relegati, quasi nascosti, in un angolo, è riemerso, mostrando la sua forza e condizionando la vita pubblica. Oggi «tutto avviene nel nome dell’amore», fino a esasperarne il significato e tradendo il valore di quelle domande.

Il libro di Stefano Zecchi mette ordine a ciò che chiamiamo – con sincerità o ostentazione – «amore», accompagnandoci in un viaggio alla scoperta dei diversi modi di viverlo e comprenderlo. Dai grandi miti alla filosofia, ai testi della nostra classicità, passando per gli immortali romanzi ottocenteschi, i film e le canzoni dei nostri giorni, Zecchi ragiona sulla natura del sentimento più affascinante e contraddittorio: amore passionale, romantico, sentimentale, vanitoso; amori sbagliati, impossibili, disperati.

Stefano Zecchi, già professore ordinario di Estetica all’Università degli Studi di Milano, dopo essere diventato ordinario di Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Padova, è stato membro del Gruppo di lavoro interministeriale per il Patrimonio Mondiale dell’unesco e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera. È presidente del Museo delle Scienze di Trento. Romanziere e saggista, svolge da oltre trent’anni una regolare attività di editorialista su quotidiani e settimanali. Da Mondadori ha pubblicato, tra gli altri, i saggi L’artista armato (1998), L’uomo è ciò che guarda (2005, premio Hemingway), Le promesse della bellezza (2006), Il lusso (2015), Paradiso Occidente (2016) e i romanzi Quando ci batteva forte il cuore (2010, premio Acqui Storia, e premio delle Biblioteche di Roma), Rose bianche a Fiume (2014), L’amore nel fuoco della guerra (2018, premio Niccolò Tommaseo) e Anime nascoste (2020).

Martedì 25 ottobre ore 16.00  Fabio Marchese Ragona presenta :”Luca Attanasio. Storia di un ambasciatore di pace. ( Piemme). Partecipa lo storico Matteo Moraglia.

 

Lirio Abbate ai Martedì Letterari di Sanremo

Venerdì 27 maggio ore 18.00 nel teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo nell’ambito dei Martedì Letterari per il ciclo “La Cultura della Legalità” Lirio Abbate, direttore del settimanale:  “l’Espresso” presenta il libro:” Stragisti. Uomini e donne delle bombe di mafia (Rizzoli).Partecipa la prof.ssa Stefania Sandra. L’incontro è inserito nel programma di Formazione dei docenti.  Ingresso libero con mascherina FFp2.

Sono gli anni del sangue. Tra il 1992 e il 1993 Cosa nostra ingaggia una guerra contro lo Stato. 23 maggio 1992, Capaci, “l’attentatuni” a Giovanni Falcone. Cinquantasette giorni dopo, via D’Amelio: muore Paolo Borsellino, muoiono cinque uomini della scorta. Un anno dopo, ancora a maggio, il fallito attentato a Maurizio Costanzo, pochi giorni dopo a Firenze, la strage di via dei Georgofili, e poi ancora la bomba di via Palestro, a Milano.Questa la fredda cronaca. Dietro la secca cronologia degli eventi, ci sono le strategie della mafia di quegli anni e una «foto di famiglia» che Lirio Abbate, con documenti inediti, storie segrete, e una narrazione travolgente, ci aiuta a ricomporre: è l’immagine ravvicinata degli Stragisti, gli uomini e le donne che, sotto l’impulso del Capo dei Capi, Totò Riina, hanno insanguinato la Sicilia e il Paese intero. I due fratelli Graviano, Giuseppe e Filippo, sono al centro di questa cornice, affiancati da vicino dal loro «gemello diverso», Matteo Messina Denaro. I primi due verranno arrestati nel 1994, e il loro fermo coinciderà con la fine della strategia stragista. Il secondo, ancora latitante, è l’ultimo depositario dei segreti di quella stagione.Oggi, a trent’anni da quegli eventi rimasti scolpiti nella memoria collettiva, Stragisti ci conduce nelle strade di Palermo, di Firenze, di Milano, di Roma, della Costa adriatica e della Toscana in cui i boss si muovevano quasi indisturbati; ci svela i meccanismi di potere all’interno della famiglia Graviano, getta luce sui misteri di una latitanza dorata e sul ruolo della sorella, Nunzia, fino a cercare risposta a un quesito assurdo: come è potuto succedere che due boss al 41bis abbiano avuto entrambi un figlio durante la detenzione? Ed è proprio sul carcere ostativo che Lirio Abbate ha ingaggiato battaglia: per la riforma in corso, proprio i fratelli Graviano, ergastolani, potrebbero presto tornare in libertà. A trent’anni dalle stragi per le quali furono condannati. ( Dalla Prefazione)

Lirio Abbate siciliano, è autore di inchieste esclusive su corruzione e mafie. Scrive per il cinema e la televisione. Reporters sans frontières lo ha inserito fra i «100 eroi dell’informazione» nel mondo. Con Peter Gomez ha scritto I complici (2007), con Marco Lillo I re di Roma (2015), con Marco Tullio Giordana Il rosso & il nero (2019). Per Rizzoli ha pubblicato Fimmine ribelli (2013, da cui è stato tratto il film Una fem-mina, presentato a Berlino nel 2022) e i bestseller La lista. Il ricatto alla Repubbli-ca di Massimo Carminati (2017), U siccu. Matteo Messina Denaro: l’ultimo capo dei capi (2020) e Faccia da mostro (2021). È direttore del settimanale «L’Espresso».

Il 31 maggio ore 16.30 nel Teatro dell’Opera il prefetto Franco Gabrielli  Sottosegretario di Stato alla presidenza  del Consiglio dei Ministri  presenta il libro Naufragi e nuovi approdi. Dal disastro della nave concordia al futuro della protezione civile. (Baldini+Castoldi).

 

A Sanremo quattro grandi campioni per insegnare ai più giovani i valori dello sport

Quattro grandi campioni per insegnare ai più giovani i valori dello sport. Non mancando
però di esibirsi anche sul piano pratico.

Approda oggi alle 9,30 in Piazzale Dapporto a Sanremo «Un campione per amico», evento alla 21ª edizione dedicato agli alunni delle scuole primarie a cura di Banca Generali. Interverranno Adriano Panatta, Andrea Lucchetta, Ciccio Graziani e Martín Leandro Castrogiovanni.

Se le attenzioni saranno tutte rivolte ai campioni, ci saranno insieme animazione, musica e distribuzione di gadget. Adriano Panatta, classe 1950, è stato o dei più grandi tennisti italiani di sempre. Ha vinto 10 dieci dei maggiori tornei approdando a 26 finali. Altri 18 li
ha vinti in doppio su 28 finali.

Nel 1976 vinse gli Internazionali d’Italia, il Roland Garros e la Coppa Davis con la nazionale italiana ottenendo anche tre argenti nella stessa competizione. Francesco Graziani, 70
anni, è stato campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982 in Spagna. Ha giocato soprattutto nel Torino, mettendo a segno 122 gol totali. Ha anche giocato 64 partiate in azzurro segnando 23 reti.

Contribuì in modo determinante alla vittoria dello storico scudetto del 1976 dopo essere
stato l’anno prima capocannoniere. Andrea Lucchetta, 60, pallavolista e oggi telecronista
è stato un grande protagonista degli anni d’oro del volley italiano. Ha vinto l’Europeo
1989, il mondiale 1990 (in squadra c’era anche l’imperiese Giacomo Giretto) e 3 World
League.

Martín Leandro Castrogiovanni, 41, rugbista italiano di origine argentina, è stato pilone di Calvisano, Leicester, Tolone e Racing 92. E’ stato il terzo a ottenere 100 presenze in azzurro

Aldo Mola ai Martedì Letterari di Sanremo

Martedì 24 maggio ore 16.30 nel Teatro del Casinò  in anteprima nazionale il prof Aldo Mola presenta il saggio:” Vittorio Emanuele III il re discusso” Biblioteca Storica di “Il Giornale”. Partecipa lo storico Matteo Moraglia.  L’incontro è inserito nel programma di Formazione dei docenti e dei giornalisti. Ingresso libero con mascherina FFp2.

Il libro è un invito a riflettere sulla storia d’Italia: lunga e breve a un sol tempo. Senza la monarchia di Savoia non avremmo mai avuto l’unità nazionale. Vittorio Emanuele III revocò Mussolini, ottenne la “resa senza condizioni” del 3 settembre 1943, guidò la riscossa dell’Italia e fu riconosciuto dai vincitori quale garante della continuità dello Stato.

“Certo fu “ingombrante” perché poteva guardare tutti negli occhi senza abbassarli: fascisti, antifascisti, nemici, “alleati”. È arrivato il momento di apprenderne la lezione. Capire che cosa fu lo Stato e che cosa ne rimane. “ Dice il prof. Mola “Ristabilire la verità storica sul ruolo svolto da Casa Savoia e specialmente dai due ultimi Re d’Italia significa anche concorrere a chiudere definitivamente la “guerra civile” che iniziò nel 1919 con l’offensiva dei partiti anti-risorgimentali ed ebbe la sua fase più violenta nel 1943-1946, quando, dopo la manipolazione truffaldina del referendum istituzionale, i “moderati” vennero intimiditi, soggiogati e dal 1948 sospinti a votare per il meno peggio, col vincolo mortificante di cancellare la memoria di sé, della propria identità nazionale e a giurare fedeltà un nuovo regime: un giuramento estorto sotto ricatto.”

È questo il terreno sul quale il libro invita a compiere l’”esame di coscienza” eluso per quasi ottant’anni durante i quali tutti i “mali originari” dell’unificazione nazionale sono stati addossati a “Un uomo solo”, il Re costituzionale, e specialmente a Vittorio Emanuele III (Napoli, 11 novembre 1869-Alessandria d’Egitto, 28 dicembre 1947).

Precisa  Aldo Mola:” Re d’Italia dal 29 luglio 1900 al 9 maggio 1946 è stato detto re borghese, re socialista, re soldato, re vittorioso, re fascista, re fellone… Più volte bersaglio di attentati sanguinosi (quello del 12 aprile 1928 a Milano, scampato di misura, causò oltre venti morti), impassibile sotto il fuoco nemico nella Grande guerra, fu protagonista della storia europea nel primo mezzo secolo del Novecento, forte dei poteri di capo dello Stato: controllo della politica estera e delle forze armate. Con la Vittoria del 4 novembre 1918 e l’annessione di Fiume fece coincidere i confini politici dell’Italia con quelli geografici.

Nipote di Vittorio Emanuele II, “Padre della Patria”, e  figlio di due cugini primi, Umberto e Margherita di Savoia, ascese al trono a 31 anni perché suo padre fu assassinato a Monza (29 luglio 1900) mentre egli era navigava serenamente nell’Egeo con Elena di Montenegro (1873-1952), sposata il 24 ottobre 1896.

Re scrupolosamente costituzionale, di vasta cultura e poliglotta Vittorio Emanuele III visse due stagioni nettamente diverse. I primi quindici anni del suo regno furono di progresso sociale, economico, civile e vasto consenso per l’annessione della Libia. L’Italia era a pieno titolo tra le maggiori potenze. Il trentennio seguente fu scandito da due guerre euro-mondiali (1914-1945), crollo di quattro imperi (russo, germanico, austro-ungarico, turco ottomano), rivoluzioni, crisi della “politica” e dell’economia (la “grande depressione”), regimi totalitari (la Russia sovietica, la Germania di Hitler) e autoritari (l’Ungheria di Horthy, la Spagna di Franco, l’Italia stessa).

Imputato di tre “colpi di Stato” (intervento nella Grande Guerra il 24 maggio 1915, mancata proclamazione dello stato d’assedio il 28 ottobre 1922, sostituzione di Mussolini con Badoglio il 25 luglio 1943), fu bersaglio di pesanti accuse (l’avvento del regime fascista, le leggi razziali del 1938, la “fuga da Roma” il 9 settembre 1943…).

In realtà, governare l’Italia non fu mai facile. Nei primi 22 anni di regno Vittorio Emanuele III nominò 20 diversi governi dai programmi ondivaghi soprattutto tra il 1918 e il 1922. A sfiduciarli non era il re ma il Parlamento. A lui toccava rimettere insieme i cocci. Il “ventennio” mussoliniano, iniziato il 31 ottobre 1922 con un ministero di coalizione costituzionale (1922-1924), divenne regime di partito unico sulla base di leggi votate dalle Camere. Il quadro peggiorò drasticamente dal 1938, quando, con l’annessione dell’Austria, la Germania hitleriana raggiunse il Brennero e crebbe l’ostilità delle correnti repubblicane del Partito nazionale fascista contro la Corona. Il re tornò protagonista nell’estate 1943, quando sostituì Mussolini con Badoglio, avviò la defascistizzazione e ottenne che l’Italia potesse arrendersi agli anglo-americani. La sconfitta militare non degenerò in disfatta dello Stato. Nel suo ultimo triennio di potere effettivo o nominale si susseguirono altri sei governi, segmenti discontinui e sempre più antimonarchici.

A 75 anni dalla morte Vittorio Emanuele III non ha bisogno di condanne o di assoluzioni, né di giustificazioni. Va conosciuto sulla base dei documenti e della corretta distinzione tra i poteri della Corona, del governo, del Parlamento, dei partiti e delle altre forze del Paese, nell’ambito delle tensioni e dei conflitti internazionali. … “

Su sollecitazione della principessa Maria Gabriella di Savoia e con il concorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 15-17 dicembre 2017 le salme della Regina Elena e del  Re discusso sono state traslate da Montpellier  e da Alessandria d’Egitto nella quiete del Santuario di Vicoforte (Cuneo).

Aldo Mola Nato a Cuneo nel 1943, Aldo Alessandro Mola è stato preside in alcuni licei dal 1977 al 1998. Nel 1980 riceve la medaglia d’oro di benemerito della scuola, della cultura e dell’arte. Docente di storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano, è, dal 1986 direttore del Centro per la storia della Massoneria, e, dal 1992, contitolare della cattedra “Pierre-Théodore Verhaegen” dell’Université libre de Bruxelles. È direttore del Centro Europeo Giovanni Giolitti, presidente del comitato cuneese dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, dell’Associazione di studi sul saluzzese e del Centro studi e ricerche “Urbano Rattazzi” di Alessandria. Interessante anche il suo ultimo saggio, Mussolini a pieni voti? Da Facta al Duce. Inediti sulla crisi del 1922, da cui si scopre che la «marcia su Roma» dei fascisti in realtà non sarebbe mai avvenuta. Editorialista del quotidiano Il Giornale del Piemonte e coordinatore editoriale de Il Parlamento italiano 1861-1992, Mola ha organizzato numerosi convegni di studi, specialmente per il Ministero della Difesa (Garibaldi, generale della libertà nel 1982, e la serie Forze Armate e Guerra di Liberazione). Direttore di collane di storia per vari editori, è, dal 1967, autore di saggi. Nel 2004 riceve il Premio alla Cultura dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Monarchico, è presidente di quella Consulta dei Senatori del Regno.

Venerdì 27 maggio ore 18.00  nell’ambito del ciclo “La Cultura della Legalità” Lirio Abbate, direttore de l’Espresso presenta il libro:” Stragisti. Uomini e donne delle bombe di mafia (Rizzoli).

 

Al Teatro Manzoni a Monza la serata concerto benefico “I Festival di Sanremo Anni ’60/’70/’80 e la musica di quegli anni”, organizzata da Salute Donna Onlus

Sabato 21 maggio alle ore 20.30 al Teatro Manzoni a Monza la Serata Concerto Benefico “I Festival di Sanremo Anni ‘60/’70/’80 e la musica di quegli anni”, organizzata da Salute Donna Onlus, associazione di volontariato nata nel 1994 ed impegnata nella lotta contro il cancro.

Mentre le bombe continuano ad esplodere sulle città ucraine, costringendo donne e bambini a lasciare la loro terra, con la speranza di salvarsi la vita, alcune di queste giovani vite si trovano a difendersi da una battaglia altrettanto importante, la guerra contro il cancro. Davvero difficile da spiegare ad un bambino in cura nell’ospedale della sua città che deve scappare per mettersi in salvo dalle bombe.

 Alcuni di questi bambini sono arrivati in Italia e sono in cura all’Istituto Nazionale del Tumori di Milano motivo per cui Salute Donna Onlus sta cercando di fare la sua parte per aiutarli, nei bisogni e necessità, visto che sono giunti da noi con le loro mamme, solo con pochi abiti e null’altro. Un modo per farlo è quello di raccogliere fondi.

 Il primo appuntamento è per sabato 21 maggio alle 20.30 al Teatro Manzoni di Monza dove si terrà la serata concerto benefico con I Camaleonti, Mario Lavezzi, Dario Baldan Bembo, Il nostro canto libero, Paki dei Nuovi Angeli, Donatello, Gian Pieretti, Claudio Daiano, Rodolfo Gordini, Gilberto Ziglioli dei New Dada, Alfredo Lallo, Al Ventura dei Rogers.

Basta l’acquisto di un biglietto (l’offerta parte da 15 Euro) per essere insieme a noi tra chi ha scelto la via della solidarietà.

Per prenotazioni e ritiro biglietti è possibile

Inviare una mail a

info@salutedonnaonlus.it o

Contattare le sedi di salute donna di

Monza, Vimercate, Varedo, Seregno, Carate e Albiate o

Effettuare un bonifico sul seguente conto ed inviare copia via mail

Banca INTESA SAN PAOLO

IBAN: IT 64 R 030 6909 6061 00000002 935

Intestato a: Associazione Salute Donna onlus

Causale: spettacolo 21 maggio 2022

Laura Calosso ai Martedì Letterari Casinò di Sanremo

Venerdì 13 maggio ore 17.00 Laura Calosso   presenta nel Teatro dell’Opera del Casinò   il suo libro:” Ma la sabbia non ritorna.”  (Sem). L’incontro è inserito nel programma di Formazione dei docenti e dei giornalisti. Ingresso libero con mascherina FFp2.

«L’autrice ha fatto suoi i temi del saggio e li ha calati una storia ibrida che è inchiesta e romanzo» – Danilo Zagaria, la Lettura  “Ma la sabbia non ritorna”.

Elena ha da sempre un rapporto traumatico con il padre, arricchitosi negli anni Sessanta estraendo sabbia da una cava e distruggendo le dune che proteggevano il litorale dalle mareggiate. Giovanissima, decide di scappare lontano da una famiglia che non la ama e su cui incombe la misteriosa morte del fratellino. La vita la porta a viaggiare per il mondo lavorando come giornalista freelance a vari reportage. L’ultimo riguarda le “mafie della sabbia”, organizzazioni criminali che rubano la preziosa materia prima a tutte le latitudini per venderla dove è più richiesta, ovvero nelle nuove megalopoli o nelle popolose aree costiere in cui speculatori privi di scrupoli costruiscono isole artificiali e grattacieli. Studiando questi traffici illeciti e il loro catastrofico impatto ambientale, Elena scopre la verità su alcuni fatti avvenuti nella sua infanzia… Lungo il romanzo corre parallelamente una tormentata storia d’amore. Per colmare il proprio bisogno di affetto la protagonista ha una relazione con un uomo che tende a idealizzare, pur vedendone i limiti. Di che cosa ha bisogno veramente? Forse solo arrivando a una resa dei conti con il proprio passato riuscirà a trovare una risposta.

Dopo l’acqua e l’aria, la sabbia è la risorsa che consumiamo di più in assoluto. Ogni palazzo, ogni strada asfaltata, ogni schermo, ogni microchip sono fatti di sabbia. Rende possibile l’esistenza delle città, della scienza, del nostro futuro. E, sorprendentemente, sta per finire. In un anno, secondo il programma Onu per l’Ambiente, il mondo usa tanto cemento (e ci vuole la sabbia per farlo) quanto ne servirebbe per costruire un muro di 27 metri intorno all’equatore. La sola Cina, tra il 2011 e il 2013, ha consumato più cemento degli Stati Uniti in tutto il ventesimo secolo. Dune spianate, isole sventrate al punto da farle sprofondare, scempio delle coste. Nell’India e nel Sud Est asiatico, per la sabbia si ruba e si uccide, ma anche in Italia, fiumi e spiagge sono stati depredati, l’ho scoperto anch’io. È un fenomeno impressionante e sconosciuto. Non è fantascienza. È vita quotidiana.” ( Laura Calosso – “Io Donna”)

 

Laura Calosso. Scrittrice, giornalista e traduttrice nata ad Asti. Laureata in Scienze Politiche e poi in Lettere, Letteratura Tedesca, Specialistica Culture Moderne Comparate all’Università degli Studi di Torino. È autrice di “Ma la sabbia non ritorna”, SEM, Società Editrice Milanese, 2021, un romanzo  che svela pericoli incombenti, creando un parallelo tra l’amore e la sabbia: “Ho cercato amore” pensa Elena. “Cerca amore chi non ne ha ricevuto abbastanza. Mi è parso di afferrarlo, ma era la sua ombra. Ho provato a trattenerlo costruendo sbarramenti, come si costruiscono moli per proteggere la sabbia. Ma è così che l’amore non ritorna, trattenendolo”.

Ha pubblicato nel 1995 (con Laura Nosenzo) il libro “Tanaro il fiume amico-nemico. Miti, leggende, memorie d’acqua”, introduzione di Paolo Conte (Daniela Piazza Editore).

Nel 2011 ha pubblicato “A ogni costo, l’amore” (MONDADORI), un romanzo che racconta i cambiamenti sociali e di costume nella provincia italiana in declino. Dal libro – nell’ambito del progetto Genius Urbis ( www.geniusurbis.com ) – è stato tratto il cortometraggio “Veruska”, girato da Lucio Pellegrini. Protagonisti Giorgio Faletti ed Elena Radonicich, musiche di Paolo Conte.

Per SEM, Società Editrice Milanese, è uscito nel 2017 il romanzo “La stoffa delle donne” che REPORT, la trasmissione di Rai3, ha utilizzato per l’inchiesta su Tessile e Moda, “Pulp Fashion” (visualizza servizio), messa in onda il 3 dicembre 2018.

A gennaio 2019 ha pubblicato per SEM “Due fiocchi di neve uguali”, una storia che racconta il disagio di giovani promettenti in un’Italia che offre ai ragazzi un futuro incerto. Il tema del “ritiro sociale”, ovvero la scelta di chiudersi nella propria stanza senza uscire più, è lo sfondo di una vicenda che coinvolge due adolescenti in difficoltà: Carlo, un cosiddetto “hikikomori”, e Margherita, la sua ex compagna di banco. Sono ragazzi che faticano a trovare il proprio posto nel mondo e patiscono le pressioni di una società narcisistica, sempre più indifferente ai problemi dell’altro.

Martedì 17 maggio ore 16.30 Luca Trapanese presenta il libro “le nostre imperfezioni” (Salani) . Interviene  il gruppo P.E.N.E.L.O.P.E.

“Dal velocipede alla bicicletta da corsa”, una mostra da non perdere a Sanremo

“Dal velocipede alla bicicletta da corsa” è il titolo di una mostra in programma al forte di Santa Tecla a Sanremo dal primo maggio al 5 giugno. Un evento che cade in concomitanza con il passaggio del Giro d’Italia di ciclismo, la cui tredicesima tappa, il 20 maggio, partirà da Sanremo e arriverà a Cuneo.

In esposizione 21 esemplari della collezione privata On the Bicycle di Beatrice Cozzi Parodi, presidente dell’omonimo Gruppo. Tra questi la ‘Littorina’, ha spiegato Fulvia Proia, del gruppo Cozzi Parodi, realizzata durante la seconda guerra mondiale. Ci sono due esemplari: uno maschile esposto nel Forte e uno femminile che si trova nella vetrina di un negozio di via Matteotti. La sua particolarità è che in periodo di ristrettezze, venne costruita in legno anziché in ferro”. Si parte dal 1886 per arrivare al 1988 con una bici da corsa appartenuta a Francesco Moser. “Saranno visibili eccezionali cimeli che raccontano e documentano la storia, lo sviluppo e l’influenza sui costumi sociali della geniale invenzione – prosegue Alberto Parodi, direttore forte di Santa Tecla per conto della direzione regionale musei della Liguria.

Saranno anche esposte una Legnano corse del 1960, una Bianchi del 1924 e una Umberto Dei del 1935, a ricordo delle prime edizioni del Giro d’Italia a cui questi marchi si accostarono a partire dal 1911”.

Tra gli eventi collaterali l’esposizione della bicicletta “Santamaria”, con cui Gino Bartali concluse la sua carriera, prestata dal Museo del Ciclismo Gino Bartali. Maurizio Bresci, curatore del museo del Ciclismo, incontrerà giovani atleti e appassionati per raccontare la storia del campione. “In occasione del Giro d’Italia – ha affermato l’assessore alla cultura Silvana Ormea – avremo il piacere di celebrare un grande atleta del passato, Francesco Moser”. Il Gruppo Cozzi Parodi in collaborazione con i Lions Aild consegnerà una targa commemorativa in segno di apprezzamento per i risultati raggiunti in ambito sportivo e i valori di correttezza, umanità e sportività che rappresenta.

Fonte Ansa

Paolo Conte fa rotta su Sanremo, live all’Ariston sabato 30 aprile

All’Ariston di Sanremo, dopo il rinvio del 23 aprile scorso, arriva il live di Paolo Conte.

L’irresistibile charme e l’inconfondibile timbro vocale dell’autore di canzoni indimenticabili saranno accompagnati sabato 30 aprile alle 21 da un ensemble orchestrale di undici musicisti eccezionali: Nunzio Barbieri (Chitarre), Lucio Caliendo (Oboe, Fagotto), Claudio Chiara (Sax Contralto, Flauto, Fisarmonica, Tastiere), Daniele Dall’Omo (Chitarre), Daniele Di Gregorio (Batteria, Percussioni, Marimba), Luca Enipeo (Chitarre), Francesca Gosio (Violoncello), Massimo Pitzianti (Fisarmonica, Bandoneon, Sax Baritono, Piano, Tastiere), Piergiorgio Rosso (Violino), Pierre Steve Jino Touche (Contrabbasso), Luca Velotti (Sax Soprano, Sax Tenore, Flauto, Clarinetto).

Paolo Conte è attualmente in tour per portare sul palco i suoi brani più amati dal pubblico. A Sanremo presenterà il suo album unico, ricco di preziosi contenuti. Oltre all’inedito “El Greco”, in scaletta figurano anche i brani più amati del cantautore, eseguiti nella splendida cornice della Reggia di Venaria Reale: “Hemingway”, “Sotto le stelle del jazz”, “Come Di”, “Alle prese con una verde milonga”, “Aguaplano”, “Max”, “Gioco d’azzardo”, “Dancing”, “Madeleine”, “Genova per noi”, “Via con me”, “Reveries”, “Gli impermeabili”, “Le chic et le charm”, in cui sfilano amori finiti, nostalgie e atmosfere esotiche.