Albenga, Roberto Tomatis (FdI): «Cinque anni che non vengono programmati lavori di ordinaria manutenzione»

«Una città abbandonata, dal centro alla periferia con situazioni fuori controllo a cominciare dalla pulizia. Ci sono frazioni dove gli operatori ecologici sono diventati dei fantasmi. Da diverso tempo non si vedono né armati di scopa né di paletta. I cimiteri frazionali sono incustoditi e vengono lasciati aperti anche di notte e quindi non proprio inviolabili. Non mancano infatti le segnalazioni di persone che vanno nottetempo al camposanto non certo per pregare i loro cari». E’ lungo l’elenco che Roberto Tomatis, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha deciso di portare a conoscenza pubblicamente per chiedere all’Amministrazione un’accelerazione negli interventi a cominciare da quelli ordinari. «I cumuli di spazzatura e i calcinacci lasciati lungo le strade della periferia sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo – sottolinea Tomatis –  è un fenomeno al quale assistiamo sempre più spesso pur sapendo che chi commette questo genere di violazioni ambientali non viene perseguito per la totale carenza di personale dell’ufficio del territorio. All’elenco – precisa Tomatis – aggiungiamo anche persone senza fissa dimora che dormono senza farsi troppi problemi all’interno della stazione ferroviaria costringendo i pendolari a fare una corsa ostacoli per evitare di essere molestati. Che dire poi degli spacciatori che vendono droga addirittura sotto le telecamere della rete di sicurezza cittadina con molta spavalderia sapendo di non essere sorvegliati? Che dire delle aiuole di piazza del Popolo e del muro di argine del fiume Centa che all’occorrenza diventano nascondigli dove poter occultare gli stupefacenti? Insomma per noi di Fratelli d’Italia – dice Tomatis – è una situazione che deve essere invertita al più presto. Non tutto è da correggere – ammette il consigliere di Fratelli d’Italia – Assistiamo a “piccoli tapulli” che tuttavia non bastano per offrire un’immagine di una città pulita e sicura, azioni che sono dettate dall’avvicinarsi della prossima tornata elettorale. A questo punto chiediamo all’Amministrazione che pare disponga di un bel tesoretto da spendere  di riservarlo per gli interventi di cui la città ha sicuramente bisogno. E’ ormai 5 anni che non vengono programmati  lavori di manutenzione ordinaria. Chiediamo quindi che le somme che l’Amministrazione ha nelle casse comunali vengano utilizzate per questo genere di lavori. Avranno un effetto mediatico minore, ma sono sicuramente più importanti per tutelare la sicurezza il decoro e l’immagine di Albenga».

“Continua lo smantellamento del Santa Maria di Misericordia”, Roberto Tomatis (FdI) chiede alla Regione di sfiduciare Toti

L’Asl ha accorpato il reparto di medicina del Santa Maria di Misericordia del secondo piano al terzo piano. “Il risultato è stato che vengono cancellati 14 posti letto. Prosegue dunque l’operazione di smantellamento dell’ospedale di Albenga, iniziativa fortemente voluta dall’accoppiata Pd-Toti in vista dell’atto finale: la privatizzazione del nosocomio fiore all’occhiello della sanità del Ponente ligure”. Lo afferma Roberto Tomatis, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale che da sempre contesta il progetto messo in campo dal governatore Toti. “Lo ripetiamo da tempo: il governatore della Liguria continua nel suo percorso di privatizzazione iniziando a depotenziare l’ospedale che invece ha tutte le caratteristiche per poter essere migliorato e sviluppo con reparti efficienti e attrezzati senza dimenticare l’importanza di riaprire il pronto soccorso servizio fondamentale per la gestione delle emergenze nel nostro territorio. Con l’accordo Pd-Toti già prima delle elezioni provinciali – continua Tomatis – abbiamo assistito ad una accelerazione degli eventi con la riduzione dei posti letto che in realtà, tradotto, significa smantellare l’ospedale pubblico per prepararlo all’ingresso dei privati. Auspichiamo che nel più breve tempo possibile i gruppi di maggioranza in Regione, uniti alla minoranza, sfiducino il presidente Giovanni Toti per procedere a nuove elezioni nella speranza che si possa dare una sterzata ad un processo che danneggia il territorio e i suoi cittadini”.

Roberto Tomatis: «Ad Albenga i Parcometri non accettano carte di credito e bancomat, fioccano le multe»

«Le casse del Comune si gonfiano con le multe: 5 mila i verbali che sono stati elevati in due anni per soste irregolari negli spazi blu in giro per la città mentre i parcheggi bianchi vengono cancellati ( vedi stazione). Moltissimi quelli dovuti ai guasti di parcometri che da diverso tempo non accettano né le carte di credito né i bancomat». Lo dice in una nota Roberto Tomatis, capogruppo di Fratelli d’Italia dopo aver compiuto un sopralluogo in diverse zone cittadine dove insistono i parcometri. “Gli automobilisti impossibilitati a pagare con le monete vorrebbero pagare i parcheggi con le carte di credito, ma i parcometri non funzionano e così scattano le multe  – sottolinea Tomatis – ci sono però sentenze dei giudici di pace di tribunali italiani che annullano i verbali. Ai Comuni che non avessero disposto modalità alternative al pagamento con le monete, e quindi reso possibile agli automobilisti l’effettivo adempimento, non era dovuto alcun pagamento. Nel dettaglio “La ricaduta è che gli automobilisti, in mancanza dei dispositivi attrezzati col bancomat, potranno ritenersi autorizzati a parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multati, allorquando dimostrino di aver fatto tutto il possibile per adempiere all’obbligo di pagamento”.  Vero anche – aggiunge Tomatis – che purtroppo per dimostrare la buona fede occorre affidarsi ad un legale e ricorrere al giudice di pace quando l’errore è commesso dal Comune che, nel caso di Albenga continua a non interessarsi dei parcometri guasti in giro per la città, speriamo vivamente che questi inconvenienti  siano dovuti ad un malfunzionamento che si protrae nel tempo e non ad una colpevole negligenza che avrebbe come ricaduta  quella di mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Consentire il pagamento tramite carte di credito e bancomat nei parchimetri mi risulta essere obbligo di legge dal 2016 ma per l’amministrazione di Albenga forse non è così”.

Roberto Tomatis (Fdi) «Striscioni e manifesti contro i leader di Fratelli d’Italia, in un Paese democratico schieriamoci contro gli estremismi. Albenga e la Garbatella unite contro il clima d’odio»

«Pochi giorni dopo le elezioni politiche manifesti vergognosi e inqualificabili sono comparsi ad Albenga. Iniziativa che avevamo condannato sperando che le forze dell’ordine possano scoprire e denunciare i responsabili. L’onda dell’estremismo ora avanza anche nella Capitale. In un Paese democratico come il nostro tutti insieme dovremmo schierarci per difendere le istituzioni». Lo dice in una nota Roberto Tomatis, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale ad Albenga.
«Ad Albenga ignoti avevano tappezzato i muri del centro storico con una locandina che ritraeva il volto di Giorgia Meloni con la svastica sulla fronte e la bocca tappata. Ora a Roma – afferma Tomatis – sono comparse scritte e striscioni contro l’elezione del nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa. A poche ore dal voto del Parlamento c’è chi attacca la seconda carica dello Stato. E così nella sede del quartiere Garbatella di Azione Giovani, movimento giovanile legato a Fratelli d’Italia, compare la scritta «Ignazio La Russa, Garbatella ti schifa», accompagnata da una stella a cinque punte. Al Colosseo poi è stato affisso uno striscione con su scritto «Benvenuto presidente La Russa. La resistenza continua», con il cognome del senatore capovolto. C’è chi non ha accettato il voto democratico. Di fatto ad Albenga, come la Garbatella a Roma, Fratelli d’Italia è stata attaccata da estremisti con scritte e azioni offensive. In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo tra guerre e crisi energetiche il clima d’odio danneggia tutti e soprattutto le istituzioni impegnate a risollevare il Paese. Come ha sottolineato Giorgia Meloni  il nostro impegno sarà quello di unire la nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno. Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull’odio ideologico», conclude Tomatis.