A Santa Margherita i voli con l’idrovolante per incentivare il turismo a primavera

Nel 2022, a partire dal primo weekend di marzo e sino all’ultimo fine settimana di maggio, ogni venerdì, sabato e domenica, sulla spiaggia di Ghiaia sarà ormeggiato un idrovolante che effettuerà sul Tigullio voli dimostrativi, a cura dell’associazione savonese Voli di Mare, con un mezzo che porterà una persona alla volta.

«Un’attività che permetterà a tutti gli appassionati – dichiara Corrado Oliveri, presidente della Voli di Mare A.S.D., unica scuola per idrovolanti leggeri operante in Liguria – di provare il volo su un idrovolante, affiancati da piloti e istruttori professionisti, e capire così se il volo è la propria passione».

Sarà un’occasione anche per chi volesse intraprendere il percorso per diventare pilota di idrovolante e avrà quindi la possibilità di conseguire l’abilitazione volando sul Tigullio.

«Torna l’idrovolante a Santa Margherita Ligure – ricorda il Sindaco Paolo Donadoni – Quello proposto adesso è un servizio che vuole offrire un’esperienza entusiasmante per i cittadini e per i turisti, ed essere l’occasione per osservare dall’alto il nostro magnifico territorio. Un’opportunità unica: volare potendo apprezzare da un punto di vista inconsueto la bellezza del Parco di Portofino e della nostra costa».

Con la primavera aumenta il rischio di contrarre la Borrelia

Roma. Primavera, voglia di passeggiate all’aria aperta ed escursioni nei boschi. Ma attenzione, questa è la stagione in cui aumenta il rischio di contrarre la Borrelia, “batterio molto diffuso e pericoloso, per gli adulti così come per bambini, perché provoca la malattia di Lyme”.

Ma tra i sanitari, spiega Gianni Rezza, capo Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), “c’è poca informazione e la diagnosi rischia di arrivare in ritardo. Inoltre manca a livello europeo una vera sorveglianza epidemiologica”.

Trasmessa all’uomo dalla zecca detta “dei boschi” o “della pecora”(Ixodes ricinus, che attacca anche caprioli, cani e altri mammiferi), “l’infezione da Borrelia è caratterizzata da un eritema migrante, che si allarga introno al morso fino a raggiungere i 50 cm di diametro e compare dopo un periodo di incubazione da 5 a 30 giorni”, spiega Giusto Trevisan, direttore della Clinica dermatologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Trieste, che è centro sovra regionale di riferimento per la malattia. “Se riconosciuta nella fase iniziale – aggiunge – guarisce quasi sempre con una terapia a base di antibiotico specifico. Se cronicizzata però può portare complicazioni a carico di cute, articolazioni, apparato nervoso e, più raramente, cuore e sistema immunitario. Inoltre non pochi, soprattutto tra i bimbi, sono gli episodi di paralisi facciale”.

Il batterio, sottolinea Rezza, “è molto diffuso in Europa centrale e settentrionale. In Italia interessa soprattutto il Triveneto, con casi riportati in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto”.

Ma sempre più spesso, aggiunge Trevisan, “ci arrivano casi provenienti da regioni non tradizionalmente interessate come Toscana, Sardegna, Abruzzo”. “Il problema principale – conclude Rezza – è proprio in queste regioni dove non è endemica perché, essendo poco nota e con sintomi poco specifici, molti sanitari non riescono a riconoscerla, se non dopo mesi dal contagio”.