Intesa tra Liguria Digitale e Polizia Postale per contrastare il fenomeno dei crimini informatici

Una collaborazione per prevenire e contrastare il fenomeno dei crimini informatici, con particolare riferimento a quelli a danno delle infrastrutture delle pubbliche amministrazioni liguri. È lo scopo del protocollo d’intesa tra Liguria Digitale e il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Liguria, organo periferico del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che si occupa prevenzione e repressione dei reati informatici.

“Rispetto al 2019 sono aumentate più del 50% le criticità relative alla cybersecurity. Dal punto di vista informatico – dichiara il Presidente della Regione Giovanni Toti – la Liguria è all’avanguardia. Oggi uniamo le forze del territorio grazie all’investimento di risorse da parte della Regione, grazie alle infrastrutture e alle competenze di Liguria Digitale e alle professionalità e all’esperienza sul campo della Polizia Postale. L’intesa sancisce un ulteriore rafforzamento per la prevenzione degli attacchi informatici e pone le basi per un lavoro di sensibilizzazione dei cittadini sui rischi, a partire dai più giovani. Le iniziative di comunicazione sui temi della sicurezza e sull’uso consapevole delle tecnologie riguarderanno anche il mondo della scuola”.

“Quest’accordo offre nuove opportunità – dice l’assessore alla Scuola e Politiche Giovanili Ilaria Cavo – nell’ambito della prevenzione all’interno degli istituti scolastici. Il contributo tecnico di Liguria Digitale e l’operatività della Polizia Postale diventano un supporto prezioso per fare ulteriore opera di sensibilizzazione tra i più giovani, che rischiano di essere i più esposti ai crimini informatici e in particolare al fenomeno del cyberbullismo”.

“Nell’epoca del 5G, in cui i dati in rete diventano un bene sempre più prezioso e vulnerabile, le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di perseguire politiche attive in ambito di cyber security, per il monitoraggio e la difesa dai possibili attacchi informatici – racconta l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Digitalizzazione Andrea Benveduti – Sapere che la Liguria sta giocando un ruolo attivo in questo scenario, oltre a inorgoglirci, ci stimola a rafforzare e, perché no, introdurre nuovi percorsi di collaborazione, come quello sottoscritto da Liguria Digitale con la Polizia Postale, che possano da qui in avanti proteggere i nostri dati”.

“Il protocollo siglato oggi – spiega il Dirigente della Polizia Postale della Liguria Lucia Muscari – sottolinea l’importanza della sinergia tra la Polizia di Stato e le risorse del territorio, di cui Liguria Digitale è espressione moderna ed efficace per quello che riguarda il regolare funzionamento delle infrastrutture digitali.
La sicurezza informatica, inoltre, si raggiunge non solo con la repressione, ma anche
con la prevenzione in cui hanno un ruolo fondamentale tutte le componenti della
società ligure”.

L’intesa, che ha una durata di tre anni e potrà essere rinnovata, prevede azioni di prevenzione e contrasto per tutti gli accessi illeciti che tentano di interrompere servizi di pubblica utilità, sottrarre informazioni e compiere attività illecite sui sistemi informatici e sulle reti delle pubbliche amministrazioni liguri, molte delle quali già seguite da Liguria Digitale, tra le quali sono annoverate infrastrutture sensibili di interesse pubblico.

“La condivisione di informazioni e di strumenti tecnologici e l’alta professionalità della Polizia Postale – spiega Enrico Castanini, amministratore unico – sono fattori fondamentali per aumentare i livelli di sicurezza informatica per la pubblica amministrazione ligure, in linea con i dettami della nuova Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e le indicazioni di Agid. Ogni giorno Liguria Digitale identifica tra i 16.000 e i 20.000 messaggi di spam e virus sulla posta di Regione Liguria, Asl3 e Liguria Digitale. Grazie al rafforzamento della collaborazione, già in corso da anni con ottimi risultati, con le forze dell’ordine sarà possibile migliorare ancora di più l’efficacia delle azioni di prevenzione, contrasto e mitigazione degli attacchi informatici alla pubblica amministrazione ligure e, in generale, sul territorio”.

Attraverso la Direzione Technology and Solutions, SOC-NOC Liguria Digitale gestisce il data center, i servizi e le reti della Regione Liguria e di gran parte delle pubbliche amministrazioni liguri, dal Comune di Genova alle Asl, dagli ospedali ad Arpal. Il data center di Liguria Digitale è il luogo fisico che ospita i server che raccolgono i dati di gran parte della pubblica amministrazione ligure. Si tratta di un’infrastruttura fisica che si estende per circa 2000 m² e ospita 4000 server (tra fisici e virtuali), più di 100 km di cavi in fibra e rame, oltre 8000 TB di storage.

L’intesa prevede anche lo scambio di dati per realizzare soluzioni tecnologiche. Per le attività di collaborazione previste, Liguria Digitale mette a disposizione, nella propria sede a Erzelli, in condivisione con la Polizia Postale, le competenze del proprio personale e uno spazio dedicato attrezzato a laboratorio con le più moderne e sofisticate dotazioni tecnologiche e servizi informatici.

Scoperti falsi siti Zoom, una trappola per rubare dati personali

I falsi siti Zoom sono in realtà appositamente creati da abili truffatori per rubare, attraverso phishing, i dati personali ed i risparmi di ignari utenti.

L’allarme è stato lanciato dalla polizia postale che lancia un invito a prestare la massima attenzione. Gli utenti, convinti di acquistare un abbonamento da Zoom, inseriscono nei siti-truffa i propri dati personali.

La polizia postale raccomanda di non cliccare mai sui link che vengono proposti ma di digitarli sempre dalla barra delle URL del sito ufficiale della società titolare del marchio e di verificare sempre con la massima attenzione l’autenticità dei siti internet o delle app nelle quali inseriamo i nostri dati personali, o che istalliamo nei nostri dispositivi.

In Italia è ancora allarme per la cosiddetta “sextortion”, la truffa a luci rosse “social”

Roma. La polizia postale mette in guardia ancora una volta i cittadini dalle truffe online e stavolta lo fa concentrandosi su Facebook e sui pericoli delle truffe a luci rosse e della cosiddetta ‘sextortion’.

“I virtuosi delle truffe – spiegano gli agenti sulla pagina ì’Una vita da Social’ – si sono specializzati nei ricatti a luci ros­se in rete. Funzionano così: una sconosciuta entra in contatto con la vittima via social, inizia a scambiare messaggi, poi invita il malcapitato di turno a una con­versazione privata via webcam e lo convince a mostrarsi in atteg­giamenti intimi. A quel punto, il passo falso è compiuto: l’avve­nente ragazza ha registrato tut­to e ricatta lo sventurato minac­ciando di diffondere il video osé”.

L’appello della polizia postale è quello di “prestazione attenzione a dare confidenza – soprattutto video – a chi non si conosce. E, nel caso si rimanga vittima di un’estorsione, denunciare sempre: la polizia saprà cosa fare e come proteggervi”.

I messaggi su Whatsapp e la bufala del sangue da donare

Roma. Whatsapp e la bufala del sangue da donare: non ci sono virus nascosti, ma il consiglio è quello di non dare credito all’ennesima Catena di Sant’Antonio.
Ancora una volta Whatsapp viene sfruttata per una catena di Sant’Antonio da cui è meglio stare alla larga.
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