Al cinema arriva “Notre-Dame in fiamme’”, il nuovo film di Jean-Jacques Annaud

Sono passati tre anni dal tragico 15 aprile 2019. Alle 18.53 di quel giorno la cattedrale di Notre-Dame a Parigi è stata avvolta dalle fiamme. Una vicenda che ha lasciato il mondo con il fiato sospeso tra incredulità e shock. Il simbolo dell’arte gotica e patrimonio dell’umanità è arso sotto gli occhi di turisti e parigini, dopo oltre ottocento anni di vita. Un ‘mostro di fuoco’ che è stato sconfitto dal coraggio e dalla vocazione dei pompieri, che hanno salvato tutte le opere dal valore inestimabile.

Dal 28 marzo questa storia prende vita sul grande schermo grazie a ‘Notre-Dame in fiamme’, il nuovo film di Jean-Jacques Annaud, già alla regia de ‘Il nome della rosa’ e di ‘Sette anni in Tibet’. La pellicola sarà poi disponibile dal 15 aprile su Sky Cinema, a tre anni esatti dal rogo.

“Quando è accaduto questo evento drammatico io mi trovavo in un luogo dove non c’era la televisione, ho appreso la notizia dalla radio. Ho pensato ‘questo evento è così cinematografico che ci saranno tanti registi che vorranno buttarsi su questa occasione. L’idea di fare questo film mi è venuta soltanto un anno dopo l’incendio quando il proprietario delle sale cinematografiche in Francia voleva fare un documentario su questo”, ha raccontato Annaud alla Dire durante un incontro stampa a Roma.

Tra suspense, scene mozzafiato, immagini di repertorio, video girati con gli smartphone dai passanti (ne sono stati visionati circa 20mila), ricostruzioni realizzate da 200 esperti dell’architettura medioevale, il film Sky Original ricostruisce la vicenda raccontando le 24 ore che precedono la mattina del 16 aprile 2019, quando finalmente l’incendio che ha devastato la cattedrale parigina è stato dichiarato sotto controllo, ponendo l’accento sugli uomini e sulle donne eroici che hanno lottato per fermare le fiamme.

Ho incontrato tutti i veri pompieri, salvo due che erano in missione in Africa. Loro parlano di se stessi e del loro mestiere usando il termine ‘vocazione’ questo per me è legato alla gente di chiesa che possiede la fede. Ne sono affascinato. A modo loro hanno una fede, ma nel soccorso. E questo riguarda tutti i pompieri, non solo quelli di Parigi”, ha raccontato il regista.

In ‘Notre-Dame in fiamme’ torniamo ancora una volta a porci le stesse domande: ci sono feriti? Morti? I pompieri riusciranno a salvare le opere? L’incendio avrà fine? Notre-Dame tornerà come prima? Perché i soccorsi tardano ad arrivare? “Nessuno poteva immaginare che la cattedrale potesse bruciare. La gente è rimasta talmente frastornata che ci ha messo molto tempo prima di avvertire i pompieri. E poi c’è stato il problema, che era noto, del sistema di sicurezza del tutto incomprensibile. Possiamo fare un paragone con quello che sta succedendo in Ucraina. Nessuno avrebbe potuto immaginare lo scoppio di una guerra e nulla è stato fatto”, ha detto Annaud.

“C’è da dire che Parigi è sempre piena di cantieri, soprattutto adesso in vista delle prossime Olimpiadi. Quando è scoppiato il rogo c’erano 5500 cantieri aperti. I soccorsi a Parigi sono in grosse difficoltà. Un pompiere mi ha detto ‘noi arriviamo sul posto regolarmente con venti minuti di ritardo perché la sindaca di Parigi ha dato la priorità alle biciclette‘. Ora i pompieri si stanno organizzando per spostarsi in bici. Il camion dei pompieri, come si vede nel film, è a 850 metri dalla cattedrale, a piedi bastano 5 minuti. Loro ci hanno messo trentacinque minuti per arrivare al sagrato di Notre-Dame”. Dopo il rogo, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron aveva detto “ricostruiremo Notre-Dame entro 5 anni, ancora più bella”. Si tratta di lavori complessi “ci vorranno almeno dieci anni, ma sono convinto che sarà restaurata meglio di quanto lo sarebbe stata se non ci fosse stato l’incendio. La cattedrale, prima del rogo, era in cattive condizioni e aveva bisogno di un restauro, ma non c’era abbastanza denaro”, ha dichiarato Annaud.

Nel grande cast del film figurano Samuel Labarthe, Jean-Paul Bordes, Mikael Chirinian, Jeremie Laheurte, Maximilien Seweryn, Garlan Le Martelot, Dimitri Storoge, Pierre Lottin, Chloé Jouannet, Vassili Schneider, Elodie Navarre. La sceneggiatura è di Jean-Jacques Annaud e Thomas Bidegain, mentre la scenografia di Jean Rabasse. Distribuito da Vision Distribution,.

Fonte: dire.it

Con Vueling a Parigi partendo da Genova a soli 9,99 euro

I biglietti saranno messi in vendita con prezzi a partire da 9,99 euro. Un vero affare per chi pensa di organizzare una vacanza a Parigi. Il bolo low cost parte dall’aeroporto Colombo di Genova ed è tra quelli annunciati nelle ultime ore da Vueling.

Sarà operativo il lunedì e il venerdì a partire dal prossimo 5 novembre. La compagnia fa sapere che collegherà la Francia anche con gli aeroporti italiani di Milano-Bergamo Orio al Serio, Bologna, Torino, Bari e appunto Genova per un totale di 8 connessioni dirette.

“La compagnia aerea – si legge in una nota – ha come priorità la tutela della salute e sicurezza dei passeggeri e del personale. In questa direzione, rispetta le raccomandazioni dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea, attuando rigorosi protocolli di pulizia e disinfezione – sia negli aeroporti in cui opera sia a bordo dei suoi aeromobili – e seguendo tutte le misure di igiene e sicurezza sanitaria, come l’uso di strumenti chirurgici obbligatori come la mascherina chirurgica durante tutto il processo di volo. Gli aerei Vueling sono dotati di filtri dell’aria Hepa che rinnovano l’aria ogni tre minuti. Vueling, inoltre, adotta una politica di totale flessibilità, permettendo di cambiare le date del volo o la destinazione, e persino di assegnare il volo a una terza persona, agevolando i passeggeri nelle fasi di acquisto e prenotazione. La raccomandazione della compagnia è quella di verificare sempre tutti i dettagli e gli ultimi aggiornamenti, sia tramite app mobile sia tramite il sito ufficiale, per essere sempre informati sui documenti necessari per ciascuna destinazione”.

Al via la Frozen Fashion Week

Per presentare la nuova colleziona ispirata a “Disney Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle”, alcuni giovani modelli sono diventati protagonisti di un inedito servizio di moda ispirato alla franchise. Lo shooting segna l’inizio della “Frozen Fashion Week”, la prima nel suo genere; un appuntamento virtuale, ambientato nell’incantevole mondo di Arendelle, e che segue le recenti settimane della moda di Londra, New York, Milano e Parigi. Fotografa ufficiale, Mary McCartney, che in precedenza ha fotografato volti noti tra cui Kate Moss, Harry Styles, Madonna e Liv Tyler, oltre a essere la figlia di Sir Paul McCartney. Cinque spettacoli virtuali con 16 giovani modelli che indossano oltre 50 outfit di di 11 diversi rivenditori, tra cui Disney Store, H&M e OVS, saranno visibili sul canale Facebook Disney per le mamme a partire da oggi, 12 ottobre.

La settimana culminerà in una sfilata di moda completa nella giornata di domenica 18 ottobre visibile sul canale YouTube Disney Junior. Queste passerelle virtuali traggono ispirazione da “Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle”, e trasportano magicamente gli spettatori nel mondo di Arendelle e oltre, grazie a diverse ambientazioni che riecheggiano gli elementi del film, come la foresta incantata e il ghiacciaio di Elsa dove la protagonista viene condotta dal fiume Ahtohallan.

Nell’ambito delle celebrazioni della moda di Frozen, i Walt Disney Animation Studios hanno inoltre rilasciato alcuni bozzetti inediti dei progetti iniziali per l’abito da ricevimento di Elsa in “Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle”, disegnati da Jean Gillmore, Visual Development Artist, e i primi schizzi del vestito da Regina delle Nevi di Elsa, creato da Brittney Lee, Visual Development Artist. Queste immagini evidenziano lo sviluppo dei costumi, dalla tavolozza dei colori, dallo stile al design delle acconciature.

I modelli hanno continuato a evolversi e hanno portato a quattro diversi costumi per Elsa in Frozen 2, incluso l’ormai famosissimo vestito da Regina delle Nevi svelato durante uno dei momenti più importanti del film, dove Elsa diventa chi avrebbe sempre dovuto essere.

Tris di colpi per la Juventus ? Pjanic e De Sciglio verso Parigi

ris di colpi per la Juventus ? Pjanic e De Sciglio verso Parigi

Nonostante il campionato in stand-by, la Juventus continua a lavorare sotto traccia per rinforzare la rosa in vista del prossimo campionato.

Il primo colpo di Paratici dovrebbe arrivare da Brescia, infatti, Sandro Tonali è sempre più vicino a vestire la maglia bianconera per una cifra che oscilla tra i 30/35 milioni.

Con la partenza di De Sciglio, sempre in orbita PSG, la Juventus sembrerebbe aver puntato il terzino naturalizzato italiano ma di origine brasiliana, Emerson Palmieri. Le voci che arrivano da Parigi parlano di un Mauro Icardi messo ai margini dallo spogliatoio, i due giocatori più rappresentativi Mbappe e Neymar non vedrebbero di buon occhio l’ex nerazzurro. Icardi e la moglie Wanda Nara spingono per tornare in Italia, alla Juventus.

Il PSG ha un diritto di riscatto fissato a 70 milioni e Icardi avrebbe già firmato un contratto di tre anni, i francesi dovrebbero rinunciare al riscatto e successivamente si dovrebbe trovare un accordo tra Inter e Juventus. Trattativa difficile, ma la volontà del giocatore potrebbe fare la differenza.

Altro giocatore in uscita, Miralen Pjanic anche lui verso Parigi.

Muore Papy Groove il sassofonista che ha ispirato anche Herbie Hancock

Papy Groove ha lasciato il corpo a Parigi questa mattina, in ospedale. I suoi polmoni da sassofonista hanno ceduto in fretta alla fibrosi indotta da CoV.

Lascia un feeling senza eguali ispiratore, tra gli altri, di H. Hancock addirittura. Diamante nerissimo di caratura impressionante capace di generare moods ipnotici.

Corona indiscussa dell’afro-muzic gli si attribuisce con buoni argomenti il primissimo filone di quella che diventerà la Disco Music, un magro sacchetto di 45giri con il suo Soul Makossa, 2 pezzi di Stevie Wonder ed 1 di Joe Tex. Una vita soffiata nell’ottone un vero, indimenticabile BigBlow.

Angelo Raimondo

 

Inchinati davanti a sua maestà Leo Messi, sesto pallone d’oro

Leo Messi ha vinto il suo sesto Pallone d’Oro. L’argentino (32 anni) del Barcellona è stato premiato ieri sera a Parigi. Ha preceduto il difensore del Liverpool Virgil van Dijk (28) e il portoghese Cristiano Ronaldo, rimasto fermo a quota cinque. Ronaldo, per altro, non si è presentato a Parigi per la cerimonia di premiazione, preferendo rimanere in Italia dove era stato invitato a ritirare il premio quale migliore giocatore della scorsa stagione di Serie A. La Pulce succede al croato Luka Modric, insignito lo scorso anno. In un anno privo di Mondiali o Europei, a fare la differenza sono stati i campionati nazionali e la Champions League. E, a quanto sembra, ha avuto maggior peso il titolo spagnolo conquistato dal Barcellona rispetto a quello europeo portato a casa dal Liverpool, oltretutto dopo aver eliminato proprio il Barça con un clamoroso 4-0 ad Anfield. È altresì vero che l’argentino ha realizzato 36 reti in stagione, sinonimo di sesta Scarpa d’Oro della carriera.

Durante la serata del 64° Pallone d’Oro, manifestazione da sempre organizzata dalla rivista francese France Football, sono stati consegnati altri premi, cosiddetti minori. Il trofeo Kopa, che premia il miglior U21, è andato allo juventino Matthijs de Ligt. Il 20.enne centrale esploso la scorsa stagione durante la cavalcata dell’Ajax in Champions League, ha preceduto l’inglese Jadon Sancho (Borussia Dortmund) e il portoghese Joao Felix (Atletico Madrid, ex Benfica).

È volato in Brasile, invece, il trofeo Yashin, quello che premia il miglior portiere. Se lo è portato a casa, per la prima volta, l’estremo difensore del Liverpool, Alisson Becker, vincitore della Champions League con i Reds e della Copa America con il Brasile.

Il premio a favore della migliore giocatrice è andato alla statunitense Megan Rapinoe che con la Nazionale a stelle e strisce ha vinto quest’anno la Coppa del mondo. Ha preceduto la britannica Lucy Bronze e la connazionale Alex Morgan. Megan Rapinoe è diventata in questi ultimi anni un punto di riferimento anche fuori dal mondo dello sport, vuoi per il sostegno alla lotta per i diritti del movimento LGBT, vuoi per l’appoggio alla protesta del giocatore di football Colin Kaepernick contro la violenza della polizia sulle persone di colore. Prese di posizione che l’hanno fatta diventare un’icona dell’opposizione al presidente statunitense Donald Trump.

Il mini libro scritto da Charlotte Brontë quando aveva 14 anni venduto all’asta a Parigi

E’ certamente un libro raro: misura solo 35 mm x 61 mm, ma soprattutto è stato scritto da Charlotte Brontë nel 1830 quando aveva 14 anni, Il libro da collezionisti è stato battuto all’asta per 600 mila euro. Dopo anni spesi cercando di recuperarlo, la Brontë Society è riuscita a ritrovare e ad aggiudicarsi un minuscolo volume. A raccontare la storia è stato il portale Rivistastudio.com

Ora il piccolo libro, che contiene tre brevi storie scritte a mano, tra cui una che potrebbe essere considerata, per trama e personaggi, anticipatrice di quanto verrà poi sviluppato in Jane Eyre, verrà custodito nel Brontë Parsonage Museum, l’ex casa di famiglia della scrittrice a Haworth, nello Yorkshire, che raccoglie già gli altri quattro volumi in miniatura sopravvissuti (il sesto facente parte della serie è andato perduto nel 1930).

Affinché la società riuscisse a recuperare l’opera, andata all’asta nel 2011 prima di perdersi per otto anni tra i privati, a molto è valsa la campagna pubblicitaria organizzata da Judi Dench e Jacqueline Wilson, grazie alle quali la Brontë Society ha ricevuto più di 100.000 euro tra donazioni e sovvenzioni da parte del National Heritage Memorial Fund. «Charlotte ha scritto questa raccolta in miniatura di racconti brevi per i soldatini con cui giocava insieme ai fratelli. E finalmente ora potrà tornare a casa sua, dopo 189 anni», ha dichiarato Ann Dinsdale, curatrice del museo.

La nuova vita di Monica Bellucci, ora ci prova col teatro

Attrice italiana star del cinema internazionale molto amata e seguita. Monica Bkellucci, per la prima volta, sale sul palcoscenico a teatro.

Lo farà allo Studio Marigny, nel cuore di Parigi. La Bellucci leggerà testi inediti di Maria Callas, raccolti da Tom Wolf, il regista autore di ‘Maria by Callas’ tra i piu’ grandi specialisti dell’artista genio della lirica. “Per me è un vero salto nel vuoto”, dice la Bellucci ai microfoni di RTL, la prima radio privata di Francia, aggiungendo di aver accettato subito l’offerta. “Ho detto ‘si’ mio malgrado, un ‘si’ che mi si uscito spontaneamente come se non avessi tempo per riflettere piu’ di tanto. Ho trovato il progetto seducente e soprattutto questa donna mi affascina. Ciò che mi coinvolge della Callas è una certa duplicità tra la diva e la donna capace di amare con la purezza di un bambino”.

Attraverso gli scritti recentemente pubblicati in Francia nella raccolta ‘Lettres et Memoires’, Monica Bellucci ripercorrerà il percorso della cantante statunitense di origini greche, dalla sua modesta infanzia a New York, fino agli anni della guerra, ad Atene, passando per i debutti e il trionfo. Una vita talvolta macchiata dagli scandali e dalle prove personali.

A Milano torna “Sneakerness”, l’evento cult per i collezionisti di sneakers

L’evento è imperdibile per i collezionisti di sneakers. Il 5 e 6 ottobre alla Fabbrica Orobia torna “Sneakerness“, l’evento cult giunto alla seconda edizione.

Si tratta di una fiera internazionale lanciata a Berna undici anni fa da Sergio Muster, e che da qualche anno si svolge in diverse città europee come Amsterdam, Berlino, Mosca, Parigi, Varsavia, Colonia, Johannesburg, Rotterdam e appunto Milano.

Un vero evento culturale, dove gli estimatori di sneakers si confrontano, vendono, si scambiano scarpe da ginnastica che sono diventate dei must generazionali e introvabili. Il successo è dietro l’angolo visto che negli ultimi anni le sneakers sono diventate oggetto di culto e tra i prodotti ‘fashion’ più venduti, con stilisti come Gucci, Givenchy, Prada che ormai non esitano a ‘rivisitarle’. Tutti ne vogliono più paia, di diversi colori e modelli, trasformando le sneakers in accessori da collezionare.

Fabbrica Orobia 15
Via Orobia 15
20100 Milano, Italy

“La Controra”, ecco l’oasi pugliese ideale per viaggiatori, artisti e creativi digitali

Lei Simona Perrone è una ricercatrice e insegnante precaria nata a Manduria (Ta). Lui Sandro giornalista scientifico, nato a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia. Entrambi creativi e appassionati di arte e cultura. Una coppia nata 8 anni fa da una fortunata coincidenza. Dopo aver girato il mondo hanno deciso di ritornare in Puglia, a Manduria, per ristrutturare una vecchia masseria di famiglia e farne un luogo di ospitalità, aggregazione e condivisione. Un’oasi nel sud Italia dove viaggiatori creativi, nomadi digitali e belle anime possano rilassarsi, interagire con la gente del posto e lavorare insieme nello spazio co-working che realizzeremo. “Io scrivo poesie e amo la pittura. Sandro ama girare piccoli cortometraggi, scrivere sceneggiature e leggere. Dopo molti anni di vita e lavoro all’estero (Roma, Pechino, Parigi, Edimburgo, Padova), abbiamo deciso di ritornare a casa”, racconta sul portale gofound.me  “Abbiamo deciso di chiamare questa vecchia masseria “La Controra”, un termine che indica le prime ore del pomeriggio, quando in estate fa molto caldo e tutte le attività si interrompono; le persone si addormentano e le strade diventano silenziose. Amiamo il nome perché ha in sé  lo spirito del sud e un’arguta combinazione dei concetti “contro” e “ora”, definendo uno spirito insieme rilassato,  quello della siesta, e vibrante, come la nostra attitudine”.  Racconta ancora Simona Perrone: “Abbandonare la routine cittadina per immergerci nella vita di campagna è stato insieme bellissimo e difficile. In ogni caso, eravamo sicuri che era ciò che dovevamo fare per dar vita alla rinascita di noi stessi e della nostra comunità. Speriamo infatti che la ricostruzione di questo vecchio stabile dei primi anni del ‘900 possa ridonare vita non solo ai ricordi e alle memorie di chi qui è cresciuto ma al paese intero. Manduria potrebbe essere una perla della Puglia. La città possiede una delle più antiche cinta murarie d’Europa, è un posto pieno di storia e archeologia, ha un mare cristallino e un cibo e un vino deliziosi. Purtroppo, come molte realtà del sud – d’Italia, del mondo – è vittima di una forte emigrazione giovanile e legata a mentalità e tradizioni che a volte ne rallentano la crescita. Con una popolazione di circa 31.000 abitanti, Manduria non ha un teatro e neppure un cinema! Ma preserva ancora tutto il fascino di una cittadina pugliese.  Aiutarci a realizzare questo progetto vuol dire diventare parte di una rinascita contagiosa e membro di una comunità estesa e solidale. E ovviamente, significa beneficiare di alcuni dei nostri magnifici premi (e magari venire a trascorrere del tempo qui da noi)”.  Come sarà La Controra? L’intero progetto (inclusi i lavori di ristrutturazione edilizia, gli impianti e gli arredi) costerà circa 150.000 euro. Una volta restaurata, la masseria avrà: 3 camere da letto matrimoniali per gli ospiti;  1 camera da letto matrimoniale per la coppia;  2 camere singole per gli ospiti;  4 bagni; uno spazio co-working con attrezzatura audio/video;  400 m2 di giardino;  70 m2 di terrazza più tante piccole terrazzine sparse qua e là; 3 librerie/zone relax;  4 gatti.

La campagna è raggiungibile al link www.gofundme.com/la-controra-a-project-for-a-glocal-rebirth

Una casa fatta di cioccolato? E’ a Parigi

La stanza sarà disponibile appena per due notti, ovvero il 5 e il 6 ottobre, al costo di 50 euro. Ma occorre fare in fretta per non restare a bocca asciutta. Il canale disponibile è quello celebre in tutto il mondo, ovvero Booking.com. Nei giorni 19 e 26 settembre, a partire dalle 10, si potrà prenotare un soggiorno in una casetta fatta interamente di cioccolato che si trova a Parigi. Tutti gli oggetti sono ovviamente commestibili ed è questa la cosa più originale. Praticamente tutto, dalle pareti alle tazze, e ancora il camino, l’armadio, l’orologio, libri e persino il lampadario sono fatti di cioccolato. Un sogno che è diventato realtà per i fanatici del cacao. Costruito in diciotto metri quadri di abitazione realizzata interamente con circa una tonnellata e mezzo di cioccolato, il cottage può ospitare fino a quattro persone, e coloro che saranno in grado di prenotare in tempo l’esperienza potranno apprezzare una notte deliziosa circondati dall’aroma di cacao. Oltre al soggiorno nel cottage Booking offrirà ai suoi fortunati ospiti un workshop unico dedicato alla realizzazione di piccole casette di cioccolato personalizzate.

La Gioconda lascia il Louvre e scoppia la polemica

Non si placano le polemiche in Francia dopo che il ministro della Cultura, l’urbanista franco-belga prestata alle arti dell’Esagono, Francoise Nyssen, si è detta favorevole a spostare la Gioconda dal Louvre nell’ambito di un piano per abbattere “le barriere culturali” nella Francia più profonda. Nyssen lo aveva già ipotizzato a gennaio e giovedì scorso ha rilanciato in grande stile: far uscire la Gioconda dal Louvre nell’ambito di un piano per rendere itineranti in tutto il Paese opere e spettacoli. Spiega l’Agi. “La Monna Lisa è piu’ famosa di Johnny Hallyday. È un simbolo. Perché non dovrebbe mai lasciare Parigi? Ci sono ancora barriere culturali da rompere. Dobbiamo inviare un segnale forte ai francesi che vivono in aree in cui la cultura è meno accessibile”.

La sede distaccata del Louvre a Lens, nella regione del Pas-de-Calais, a 200 km nord di Parigi, sogna già di accoglierla e ha dato subito la sua disponibilità. Ma adesso in Francia il dibattito è aperto. Può il quadro più famoso del mondo uscire dalla teca a prova di proiettile, tappa obbligata per i milioni di visitatori che ogni anno visitano il Louvre? L’opera non solo è una vera e propria icona mondiale, ma ha anche un valore assolutamente inestimabile. Basti pensare che il Salvator Mundi, il dipinto a olio su tavola solo attribuito a Leonardo da Vinci e sulla cui autenticità ci sono solidi dubbi, nei mesi scorsi è stato acquistato per la cifra-monstre di 450 milioni di dollari. Il nuovo proprietario è l’erede al trono saudita, il potente Mbs, il principe Mohammed bin Salman.

Il Louvre e gli esperti sono tutti contrari: l’opera è un dipinto a olio su tavola di legno di pioppo, cosa che rende ancora più rischioso il trasporto (in Italia, salvo rare eccezioni, i dipinti su tavola di non possono viaggiare per il rischio del distacco della pericola pittorica e alterazioni delle condizioni climatiche del supporto che puo’ deformarsi). Realizzata da Leonardo, in un’epoca databile tra il 1503-1506, l’opera che lo stesso maestro vinciano portò sempre con sè, al Louvre è collocata dal 2005 dietro un vetro blindato, protetto da una scatola speciale dove l’umidità e la temperatura sono costantemente controllate. La tavola (alta 77 e larga 53 centimetri appena) viene ispezionata una volta all’anno e mai mossa. Per il Louvre, è cosi’ delicata e preziosa che non viene spostata neppure all’interno del museo: e così non sarà esposta nel contesto della grande retrospettiva che il museo organizzerà nel 2019 per il quinto centenario della morte del geniale maestro toscano. Leonardo amava a tal punto il dipinto che lo portò con sé quando Francesco I gli offrì una casa.

Peraltro il 21 agosto del 1911 la Gioconda venne incredibilmente trafugata dal Louvre da un italiano, Vincenzo Peruggia, un decoratore di scarsa cultura che, da patriota sfegatato, pensava di restituire l’opera all’Italia ritenendo che fosse stata rubata. Tenne il dipinto per due anni sotto il suo letto nella capitale francese e nel 1913 provò a venderla all’Italia; ma venne arrestato e l’opera fu restituita ai più che legittimi proprietari.