Caro bollette, emergenza pandemica, peste suina Carlo Scrivano, direttore provinciale Upa: «Un mix esplosivo per il turismo che incide pesantemente sul settore alberghiero»

Caro bollette, emergenza pandemica, peste suina. «E’ un mix esplosivo per il turismo che incide pesantemente sul settore alberghiero che già negli ultimi due anni ha dovuto fare i conti con la crisi Covid che ha rallentato arrivi e ridotto il numero delle presenze». L’analisi del direttore dell’Unione Provinciale Albergatori Carlo Scrivano parte dai costi schizzati alle stelle delle bollette di luce e gas: «Gli aiuti da parte del governo coprono solo il 6 %. Sebbene l’esecutivo per questo primo trimestre abbia erogato ben 5,5 miliardi di euro di aiuti a famiglie e imprese per contrastare il caro bollette, l’importo rimane, purtroppo, del tutto insufficiente a mitigare i costi addizionali che dovranno subire quest’anno gli utenti domestici e non». L’altro capitolo riguarda l’emergenza Covid. «Come negli ultimi due anni gli italiani attendono gli sviluppi della pandemia. L’emergenza Covid ha avuto un impatto significativo sul settore del turismo che ha dovuto confrontarsi non solo con le misure di contenimento del virus, che hanno imposto lunghe chiusure e limitazioni, ma anche con il venir meno di una quota importante di fatturato rappresentata dai turisti stranieri. Ciò ha determinato un cambiamento nella richiesta turistica che richiede la capacità di ripensare non solo i servizi offerti, ma anche i luoghi e le strutture di accoglienza. Inoltre, le prospettive ancora incerte in termini di diffusione del virus richiedono scelte urgenti e condivise tra operatori e politica in grado di favorire investimenti e una progettazione adeguata della prossima stagione turistica». L’ultimo capitolo sul quale si concentra Scrivano è la peste suina: «Una nuova emergenza che pesa soprattutto sull’outdoor con pesanti ricadute su un prodotto turistico che ci permette di allungare la stagione da metà marzo, quindi nei mesi successivi di aprile e maggio. Un’emergenza che rischia di compromettere il settore turistico verde anche in autunno».

Becchi (Fiaip Savona): “Il mercato immobiliare rispecchia gli effetti della pandemia”

Il mercato immobiliare della Riviera rispecchia gli effetti della pandemia da coronavirus e, soprattutto, delle misure precauzionali che è stato necessario adottare per contrastare il contagio. «Va osservato che la straordinaria emergenza di questi mesi ha influito su mercato con un numero di transazioni con una percentuale stimata intorno al – 15% rispetto al 2019. Tutto questo –  dice il presidente provinciale della Fiaip di Savona Fabio Becchi  – frena la costante risalita del numero di transazioni (circa 4.700) che segnava una crescita del + 3,3% nel 2019 rispetto al 2018, mentre gran parte dei valori immobiliari sono rimasti stabili o hanno subito una lieve flessione.  E’ cresciuta la richiesta di una certa tipologia di immobili. Per appartamenti tra i 45 – 50 metri quadri – precisa Fabio Becchi – abbiamo registrato una certa stabilità, ma per quelli di tipologia superiore, ovvero tra gli 80 e i 100 metri quadrati una media del +10 %». Pure in tempi di pandemia, un evento che ha sconvolto l’economia ma non è mancata quindi la voglia di investire acquistando case. Come ormai tutti i giornali economici hanno evidenziato il risparmio delle famiglie sta ritornando verso il mattone, unica sicurezza in questo periodo di forte incertezza economica. Secondo il presidente provinciale di Fiaip Fabio Becchi «si tratta di una scelta dettata da diversi elementi.  Una ragione tra tutte la volontà delle persone di rendere la vita più agevole in un contesto emergenziale. Dunque si cercano giardini, terrazzi e spazi abitativi che consentano di sopportare la nuova realtà». Naturalmente si bada anche al risparmio.

Tra le voci che vengono tenute maggiormente in considerazione, sempre secondo l’analisi della Fiaip di Savona, figurano il costo delle spese condominiali, specialmente negli appartamenti che hanno in alternativa al riscaldamento autonomo il contabilizzatore dei consumi, situazione ovviamente che viene azzerata nel caso in cui gli acquisti vengono orientati verso case e ville singole. «L’obbligo di restare in casa poi – prosegue Becchi –  ha imposto riflessioni sulla propria condizione abitativa, determinando la nascita di nuovi bisogni. Stanchi di case troppo piccole, sovraffollate e senza balconi, adesso le scelte ricadono su ville, villette e case unifamiliari».

Positivo anche il mercato delle locazioni, vista la forte richiesta di immobili possibilmente arredati anche per poter svolgere al meglio lo smart working. «Da registrare – dice Becchi –  che la domanda è cambiata verso una richiesta di un periodo  più lungo per trascorrere eventuali altri periodi di chiusura nella nostra Riviera Ligure». Quanto al Superbonus 110 Fabio Becchi precisa che «ha alimentato molto interesse e tante persone chiedono immobili che rientrano nel perimetro del provvedimento».

Pandemia e mercato immobiliare, l’analisi di Becchi (Fiaip)

Quali conseguenze potrebbe determinare l’emergenza sanitaria in corso accompagnate dalle misure restrittive del Governo? Per Fabio Becchi, presidente provinciale della Fiaip di Savona «il rischio è quello, così come avviene a livello nazionale già registrato dalla nostra associazione di categoria, che possano determinare un aumento del numero di richieste nelle agenzie immobiliari di rinegoziazioni dei canoni di locazione, in particolar modo per il settore commerciale».

Becchi ritiene indispensabile «accelerare gli interventi di ristoro per chi non potrà avere un reddito certo, a fronte dei provvedimenti posti in essere, l’estensione del credito di imposta fino a fine anno per gli affitti non abitativi e l’esenzione dell’Imu per i proprietari d’immobili». Questo anche per cercare di mantenere in vita il più possibile il motore economico.

Nel frattempo si sta verificando anche un aumento dei prezzi delle case che, come prima conseguenza, sta generando l’inizio di una fase di abbandono dei centri urbani, nei quali si trovano gli alloggi più costosi, a favore delle aree periferiche e rurali. «Vengono ricercati alloggi e appartamenti anche nell’immediata periferia con giardino e possibilmente in zone tranquille» conferma Fabio Becchi. La Fiaip ricorda che l’attività degli agenti immobiliari non è sospesa: «Fermo restando che non ci sono né disposizioni specifiche né interpretazioni ufficiali del testo del provvedimento. «Essendo la Liguria in zona gialla – precisa Becchi –  i clienti possono recarsi in agenzia (si tratta, infatti, della fruizione di un servizio non sospeso), nonché visitare gli immobili durante il corso della giornata».

 

Segni di ripresa dell’economia dopo la pandemia

La pandemia è ampiamente sotto controllo in tutta Europa, con focolai locali gestiti con restrizioni geograficamente limitate e più flessibili.

In larga misura l’economia si sta riprendendo, con il traffico dei camion al 95% dei livelli pre-pandemici e il traffico automobilistico all’80% dei livelli precedenti. Tuttavia, il settore dell’ospitalità sta ancora registrando una domanda molto bassa, le strutture ricettive rimangono chiuse poiché gli ospiti non hanno ancora raggiuto i livelli pre-pandemia.

I viaggi di lavoro sono ripresi solo in piccola parte rispetto ai livelli precedenti e le analisi indicano che la maggior parte delle aziende prevede una riduzione permanente. I movimenti turistici sono ricominciati con cautela, ma sono in gran parte locali, anche perché è vietato l’ingresso da molti paesi extraeuropei, in particolare dagli Stati Uniti, dalla Cina e dalla Russia. Inoltre, le misure di distanziamento sociale rendono insostenibili molte attività di ospitalità, il che comporta anche un aumento dei costi nel settore della logistica e della produzione.

I governi di tutta Europa stanno passando dai sussidi a misure di stimolo per far ripartire l’economia. Spese fiscali supplementari sono destinate alle infrastrutture, alla ricerca e istruzione e alle energie rinnovabili, mentre i programmi di sostegno alla famiglia e i tagli temporanei dell’IVA hanno l’obiettivo di promuovere i consumi.

I dati economici di maggio hanno mostrato un rapido rimbalzo della spesa al dettaglio, che si è ripresa prima, e miglioramenti nella produzione industriale e nelle attività di esportazione rispetto ai livelli registrati durante il blocco. I numeri di giugno forniranno un quadro più chiaro.

Nei mesi del lockdown, l’utilizzo di spazi per uffici e per la logistica è stato inferiore di circa il 50% rispetto all’anno precedente, mentre l’attività di investimento ha tenuto meglio. Recenti evidenze suggeriscono che giugno mostrerà numeri migliori per i mercati del leasing, mentre i mercati degli investimenti segnalano probabilmente miglioramenti con un ritardo di 2-3 mesi.

La pandemia Covid-19 avrà un peso enorme sui bilanci del calcio

Una grande abbuffata prima di una delle crisi più gravi della storia. La pandemia Covid-19 avrà un peso enorme sui bilanci del calcio, ma i club possono consolarsi pensando che i guai arrivano dopo un’annata niente male. Secondo la 29° edizione dello studio “Annual Review of Football Finance” redatto dallo Sports Business Group di Deloitte descritta da Italpress, infatti, i campionati europei “big five” hanno generato un fatturato record di 17 miliardi nella stagione 2018/19, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente. Il mercato europeo del calcio, nel suo insieme, ha generato un record di 28,9 miliardi di euro.

La crescita è stata trainata dai “big five” dei campionati europei, che hanno beneficiato di ulteriori 700 milioni di euro distribuiti dalla Uefa. In testa sempre la Premier, poi Liga, Bundesliga, Serie A (crescita dei ricavi a 2,5 miliardi di euro) e Ligue 1. I ricavi complessivi dei club della Premier League hanno superato i 5,9 miliardi di euro nella stagione 2018/19, con un aumento su base annua del 7%. In termini di entrate, la Premier League supera del 73% il suo concorrente più vicino, la Liga spagnola.

La crescita delle entrate dei club della Premier League nel 2018/19 ha permesso di spendere risorse aggiuntive per i talenti. Il rapporto salari-ricavi complessivi dei club inglesi è aumentato dal 59% al 61%, mentre gli utili operativi sono diminuiti del 5% nel 2018/19 fino ad arrivare a 935 milioni di euro, comunque il terzo livello più alto mai registrato. Ciononostante, i club della Premier League hanno registrato una perdita al lordo delle imposte di 187 milioni di euro nel 2018/19 – una riduzione di circa 670 milioni di euro rispetto all’anno precedente – a causa della diminuzione degli utili di scambio dei giocatori e delle crescenti spese di ammortamento.

La polarizzazione delle entrate tra e all’interno dei campionati di calcio europei continua a crescere. Questa tendenza sarà probabilmente aggravata dalla pandemia di COVID-19, poiché i club più grandi saranno potenzialmente più protetti dal punto di vista contrattuale rispetto ai club minori, che dipendono molto di più da entrate di giornate di partite e dagli accordi commerciali della singola stagione.

I club della Liga spagnola hanno generato entrate complessive per 3,4 miliardi di euro nel 2018/19. La crescita del fatturato registrata di oltre 300 milioni di euro (10%) nella stagione 2018/19, è la seconda più alta tra i “big five” dei campionati, permettendo a La Liga di superare la Bundesliga (€ 3,3 miliardi) in termini di entrate. I club della Bundesliga hanno conseguito un’impressionante crescita dei ricavi di 177 milioni di euro (6%) per la stagione 2018/19, a seguito dell’aumento dei ricavi delle trasmissioni (19%) poiché la lega ha beneficiato di un aumento delle entrate contrattuali annuali per i diritti interni. Tuttavia, il ritorno precedente alle partite in Bundesliga durante l’interruzione della stagione 2019/20 vedrà probabilmente il campionato tedesco registrare ricavi più alti rispetto alla Liga. Si prevede che la Liga tornerà a essere il secondo campionato d’Europa in termini di entrate dal 2020/21, grazie all’aumento delle entrate per diritti di trasmissione.

In Serie A (2,5 miliardi di euro) e Ligue 1 (1,9 miliardi di euro), si è osservata una forte crescita dei ricavi, con aumenti rispettivamente dell’11% e del 12%. In Italia, l’avvio di un nuovo accordo triennale sui diritti dei media ha comportato un aumento delle entrate delle trasmissioni dell’11%. I club francesi hanno generato ulteriori 110 milioni di euro per le entrate della trasmissione grazie al miglioramento delle prestazioni dei club nelle competizioni Uefa.

L’analisi di Deloitte Sports Business Group prevede che l’interruzione della stagione 2019/20 ridurrà i ricavi dei club della Premier League di circa 1,1 miliardi di euro. Di questi, circa il 50% è definitivamente perso principalmente a causa della perdita di entrate relative alle giornate delle partite e degli sconti sui contratti di trasmissione e commerciali delle gare posticipate e giocate a porte chiuse. Il resto sarà posticipato fino alla stagione 2020/21, a causa del ritardo di quasi un quarto di quella in corso oltre il 30 giugno. Di conseguenza, e nonostante la potenziale interruzione possa continuare nella stagione 2020/21, si potrebbero registrare livelli record di entrate. Dan Jones, partner e capo dello Sports Business Group di Deloitte, afferma: “Prevediamo che l’attuale pandemia di COVID-19 provocherà una significativa riduzione delle entrate e perdite operative nel calcio europeo nei risultati finanziari della stagione in corso. I club devono far fronte a molteplici impatti finanziari, tra cui sconti o ritardi di entrate commerciali e di trasmissione, nonché la perdita di entrate giornaliere e altre entrate relative agli eventi”.

“Il ritorno del calcio – in modo sicuro e ragionevole – è chiaramente importante per limitare l’impatto finanziario che la pandemia ha avuto. I campionati di tutta Europa hanno risposto in diversi modi e con ritmi diversi. Il successo del ritorno di ciascuna lega e la forza delle relazioni di ciascuna con le emittenti e i partner commerciali avranno un impatto potenzialmente significativo e duraturo sulla forza finanziaria di club e leghe. Tuttavia, prevediamo che i piani di riavvio per la Premier League e alcuni suoi pari porteranno a un rapido recupero dei risultati finanziari poiché alcuni ricavi delle trasmissioni 2019/20 verranno spinti nell’esercizio 2020/21, il che potrebbe comportare un anno di entrate eccezionali – continua Jones -. Molto rimane incerto, in particolare per quanto riguarda i tempi e le dimensioni del ritorno dei tifosi negli stadi e l’impatto sulle attività commerciali dei partner commerciali e di broadcaster. L’industria del calcio spera che sia possibile una ripresa V-shape e un ritorno alla relativa normalità finanziaria per la stagione 2021/22”. Oltre ai campionati di calcio europei “big five”, la Premier League russa (RPL) ha mantenuto la sua posizione di sesta lega di calcio più ricca, nonostante un calo delle entrate di 61 milioni di euro (8%).

La turca Süper Lig ha registrato una crescita dei ricavi limitata del 2% in termini di euro e ha marginalmente chiuso il divario con la Premier russa. Le leghe in Belgio, Paesi Bassi e Austria hanno visto aumenti significativi dei ricavi nel 2018/19.

I club belgi della Jupiler Pro League hanno registrato una crescita del 16% a 344 milioni di euro, trainati dalla crescita delle entrate trasmesse dal momento che le società belghe hanno beneficiato di una migliore performance collettiva nelle competizioni Uefa per club rispetto al 2017/18. La stagione 2018/19 ha visto aumentare le entrate del 20% nei club olandesi Eredivisie, mentre la Bundesliga austriaca ha aumentato il numero di squadre concorrenti a 12, incrementando le entrate del 45% a 256 milioni di euro. Tim Bridge, direttore dello Sports Business Group di Deloitte, ha aggiunto: “Mentre la stagione 2018/19 ha visto una crescita in molti dei campionati più piccoli d’Europa, gli impatti di COVID-19, in particolare su quei campionati con una maggiore dipendenza dalle entrate delle giornate di partite, presenta una grande sfida”.

In Italia cresce la vendita di biciclette nel post covid

Un boom nei negozi, nei centri commerciali appena aperti dopo il lockdown, con ordinazioni online che vanno oltre le aspettative.

L’Italia, complice anche la pandemia, riscopre un nuovo modo di spostarsi proiettandosi verso una mobilità più pulita, più rispettosa dell’ambiente. Nei piccoli centri e nelle grandi città «dalla riapertura dei negozi ad oggi, le vendite di bici tradizionali e a pedalata assistita hanno fatto segnare infatti un +60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso».

Lo riporta in un comunicato l’Ancma, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori. Nel solo mese di maggio sono stati venduti circa 200mila modelli che complessivamente fanno registrare «circa 540mila biciclette acquistate dagli italiani dopo il periodo di lockdown in tutti i punti vendita presenti sul territorio».

Ad incidere positivamente, segnala Ancma, sono state le misure messe in campo dal Governo che «hanno sicuramente rivitalizzato in modo significativo il mercato e le imprese del comparto che stanno lavorando a pieno regime per rispondere, non senza qualche affanno, in modo adeguato alla crescente domanda che abbiamo registrato in queste settimane».

Servizi informatici con il freno a mano tirato a causa della pandemia

La recessione innescata dalla pandemia spingerà le aziende a ridurre la spesa in prodotti e servizi informatici, che nel 2020 registrerà a livello mondiale una flessione dell’8% su base annua, a quota 3.400 miliardi di dollari. Lo prevedono gli analisti di Gartner, secondo cui il calo interesserà tutti i segmenti del mercato.

I direttori informatici delle aziende sono entrati in una fase d’emergenza che porta a “ottimizzare i costi privilegiando le operazioni che mantengono il business in attività. Questa sarà la prima priorità della maggior parte delle imprese durante il 2020”, spiega l’analista John David Locklove. “La ripresa non seguirà i modelli precedenti, poiché le forze dietro questa recessione creeranno shock sia dal lato dell’offerta che da quello della domanda, anche quando le restrizioni di sanità pubblica, sociali e commerciali inizieranno a diminuire”.

A subire maggiormente l’impatto della crisi sarà il comparto dei dispositivi, con un -15,5% a quota 590 miliardi di dollari.
Flessione sopra la media anche per la spesa relativa ai data center: -9,7% a 191 miliardi. La spesa in servizi It scenderà del 7,7% a 952 miliardi, quella in software aziendali del 6,9% a 426 miliardi. I servizi di comunicazione cederanno il 4,5% a poco meno di 1.300 miliardi.

Tredici Paesi nel mondo sono immuni dal coronovirus

Restano soltanto 13 paesi al mondo liberi dal Coronavirus. Lo rivela uno studio della prestigiosa Università Johns Hopkins di Baltimora che è un punto di riferimento mondiale per quanto riguarda i dati sulla diffusione della Pandemia.

Gli ultimi due paesi che sono usciti da questa classifica perché hanno registrato casi sono il Tagikistan e le isole Comore. Per quanto riguarda l’ex repubblica sovietica, che ha 8 milioni di abitanti, i dati non c’erano perché non venivano effettuati screening con tamponi.

Negli ultimi giorni tuttavia sono stati accertati 15 casi di positività. Il Tagikistan era uno dei pochi luoghi al mondo in cui il campionato era ancora in corso fino a pochi giorni fa. Alcuni dei tredici paesi nella lista non hanno registrato casi perché sono piccole isole con poca popolazione e che difficilmente ricevono visitatori durante l’anno.

Dalla Figc lo Scudetto del cuore ai medici contro la pandemia

un’iniziativa da sostenere é quella varata dalla Federazione Italiana Gioco Calcio. La Figc infatti ha deciso di assegnare un titolo nazionale decisamente speciale e forse ancora più importante, a tutti coloro che stanno combattendo in prima linea contro il Coronavirus.

É lo Scudetto del cuore”, voluta dal presidente federale Gabriele Gravina. Ha individuato fuori dal campo i nuovi Campioni d’Italia: si tratta dei professionisti che hanno continuato a prestare il loro servizio durante i giorni della pandemia, i medici, il personale sanitario, i volontari, le forze dell’ordine, le forze armate e il personale dei servizi pubblici essenziali. Il premio simbolico celebrerà un sentimento comune a tutta l’Italia, che si stringe nel ringraziare le persone che hanno contribuito a rendere meno tragico il bilancio di questi mesi così difficili.

L’idea è quella di consegnare questo scudetto simbolico al termine della pandemia, quando le misure restrittive saranno annullate o quantomeno allentate, in una delle città italiane più duramente colpite dal Coronavirus: Bergamo. L’evento potrebbe coinvolgere anche le due Nazionali Azzurre, quella maschile di Roberto Mancini e quella femminile di Milena Bertolini.

Tracciamento per la pandemia, le raccomandazioni di Bruxelles ai governi Ue

Da Bruxelles arrivano le raccomandazioni rivolte ai governi Ue per lo sviluppo di app di tracciamento per la pandemia.

Tra le indicazioni figurano a limitazione dell’uso dei dati personali a fini medici, stabilire tecniche di raccolta col bluetooth, garantire il rispetto dei diritti fondamentali e la collaborazione tra autorità sanitarie pubbliche e l’Ue.

Gli Stati che appartengono all’Unione Europea, entro il 15 aprile, dovranno stabilire come introdurre le App nazionali che serviranno a tracciare la diffusione del contagio, soprattutto dovranno stabilire le strategie per la graduale uscita dalla quarantena.

“Pandemia”, “assembramento”, “draconiano”, “asintomatico”, le parole più ricercate sulla Treccani

‘Pandemia’, ‘assembramento’, ‘draconiano’, ‘asintomatico’: queste le parole più ricercate dagli italiani sul Vocabolario On line di Treccani. Il portale Treccani.it registra un’importante crescita della media dei visitatori unici e delle pagine visualizzate e si conferma punto di riferimento per un sapere autorevole e di qualità ai tempi dell’infodemia, cioè della “circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili”, come si legge proprio sul vocabolario Treccani.

Il portale Treccani.it ha rilevato la crescita della media di visitatori unici (passata da circa 600.000 a 760.000) e l’incremento delle pagine visualizzate (da 900.000 a 1,6 milioni). Testimonianza del particolare momento storico che stiamo vivendo, la lista delle parole che sono oggetto del maggior numero di visite dirette verso le pagine del Vocabolario Treccani On line comprende non a caso anche ‘Infodemia’, neologismo fra i più recenti. Nel periodo di emergenza sanitaria Coronavirus, Treccani si conferma punto di riferimento per un’informazione veritiera e puntuale e centro nevralgico di diverse iniziative a carattere scientifico-culturale.