L’ultimo punto vendita inaugurato è nel Budello in via XX Settembre 36, nel cuore del centro storico di Alassio. Un gioiello tutto nuovo dell’azienda olearia Ansaldi di Lucinasco. Gli altri store, dello stesso brand, sono già attivi in via Genova 70 a Diano Marina, in via Bonfante 50 a Imperia, in via Palazzo a Sanremo e ovviamente nella sede centrale di via Roma a Lucinasco. “La nostra – spiega Giuseppe Ansaldi – è un’impresa olearia storica. Siamo alla terza generazione e la nostra produzione si concentra su tre ettari di terreno. Tre i settori dove ci siamo concentrati: la produzione dell’olio, la sua trasformazione in tutti i derivati e lo shopping”. L’ultimo store è nato ad Alassio per una scelta di famiglia. Qui trascorrevano le vacanze i genitori di Giuseppe e della sorella. “In questo nuovo punto vendita è possibile trovare ogni prodotto della nostra azienda. Alassio è un punto di riferimento importante della Riviera di Ponente. Aprire qui uno store era uno dei nostri obiettivi”.
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Liguria, la promozione e la valorizzazione delle tradizioni e delle DOP come benvenuto
La promozione e la valorizzazione delle tradizioni e delle DOP come benvenuto. E’ quanto si propone sino al 18 giugno l’iniziativa “Pane e Olio DOP Riviera Ligure” sostenuta dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Liguria insieme al Consorzio di Tutela, ai ristoratori di Liguria Gourmet e al Sistema Camerale.
Questa campagna marketing coinvolge infatti 92 ristoranti del circuito Liguria Gourmet che hanno aderito convintamente, in rappresentanza di tutte e quattro le province liguri. “Un ulteriore modo di veicolare l’oro verde ligure– spiega il vice presidente con delega all’Agricoltura e al Marketing Territoriale della Regione Liguria- , tramite una entrée di omaggio con i sapori autentici del pane e dell’olio DOP Riviera Ligure nei ristoranti facenti parte del circuito Liguria Gourmet, dunque particolarmente attenti alle eccellenze del territorio.
Alla degustazione viene abbinato il materiale informativo di Oliveti Aperti, manifestazione realizzata in sinergia con la Fondazione Qualivita che si terrà il 18 e il 19 giugno presso le aziende produttrici consorziate da Ponente a Levante, rappresentando tutta la regione”.
Il 18-19 giugno torna Oliveti Aperti, la Liguria celebra l’olivicoltura eroica da Ponente a Levante
Si terrà nel fine settimana del 18-19 giugno 2022 la seconda edizione di “Oliveti Aperti”, l’evento nazionale realizzato dal Consorzio di tutela dell’Olio DOP Riviera Ligure, in collaborazione con la Fondazione Qualivita, e il supporto della Regione Liguria per coinvolgere cittadini e turisti nelle tradizioni dell’olivicoltura eroica ligure. Ospite d’eccezione il comico ligure Dario Vergassola che accompagnerà il racconto sul campo, alla scoperta dei segreti di uno dei prodotti d’eccellenza del territorio, e la visita a luoghi e simboli storici come i ‘muretti a secco’, Patrimonio dell'Umanità dall’Unesco nel 2018.
È con questi obiettivi che le 28 aziende socie del Consorzio di Tutela, dislocate lungo tutta la Liguria, da Ponente e Levante, offriranno ai turisti numerosi tipi di esperienza all’insegna dell’olio DOP e del suo territorio. Tra le diverse tipologie di esperienze, percorsi di trekking e bike, visita oliveti e frantoi, degustazioni olio DOP e prodotti tipici, itinerari di arte e cultura, laboratori didattici ed eventi culturali ed enogastronomici.
Molte le novità dalle aziende di questa edizione: tra queste si va dall’Agriconcerto, ai laboratori di erboristeria, dall’Aperitolio fino ai Concerti Jazz passando per la lezione di bioenergetica e abbraccio degli alberi. A queste si aggiunge uno straordinario percorso di trekking nel Parco Nazionale delle Cinque Terre lungo il circuito di Manarola alla scoperta del paesaggio agricolo tradizionale. Grazie alla Regione Liguria anche Liguria Gourmet e i ristoranti aderenti daranno il proprio appoggio attraverso l’iniziativa “Pane e Olio” che animerà i dieci giorni precedenti Oliveti Aperti con assaggi di olio DOP.
Grazie al Consorzio di tutela e all’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche saranno inoltre inaugurati 13 inediti “Cammini dell’olio Riviera Ligure DOP” da percorrere a piedi tra gli storici paesaggi olivetati della regione accompagnati da guide esperte, prima di degustare i prodotti tradizionali proposti dalle aziende.
A raccontare questa seconda edizione sarà un selezionato gruppo di giornalisti nazionali e internazionali impegnati in un press tour dedicato alla scoperta degli oliveti e dei frantoi delle aziende del Consorzio, ma anche dei principali elementi culturali della zona di produzione dell’olio Riviera Ligure DOP.
Valorizzare l’olio made in Liguria, nuova spinta di Coldiretti
“L’Italia importa olio di palma dall’Indonesia per un valore di circa 590 milioni di euro che rappresentano quasi la metà del totale delle importazioni dall’estero, le quali ammontano a 1,3 miliardi di euro nel 2021, in aumento del 15% rispetto all’anno precedente”. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti “in occasione dell’entrata in vigore della decisione dell’Indonesia di sospendere le esportazioni di olio di palma, di cui il Paese è il primo produttore mondiale, a causa delle difficoltà sul mercato interno e del rischio di tensioni sociali. L’olio di palma è utilizzato in alimenti dolci e salati come biscotti, brodi e zuppe, dolciumi, creme spalmabili, torte, grissini, brioche e alcuni piatti pronti: una possibilità che oggi può essere addirittura nascosta ai consumatori per effetto della circolare dal Ministero dello Sviluppo economico emanata ad aprile che consente all’industria alimentare di utilizzarlo in sostituzione di quello di girasole senza indicarlo esplicitamente in etichetta”.
“Già molte imprese in Italia hanno deciso di sostituire l’olio di palma poiché –spiegano Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale- alle preoccupazioni sull’impatto sulla salute, a causa dell’elevato contenuto di acidi grassi saturi, si aggiungono quelle dal punto di vista ambientale dovute al disboscamento selvaggio di vaste foreste, senza dimenticare le denunce per lo sfruttamento del lavoro e l’inquinamento provocato dal trasporto a migliaia di chilometri di distanza dal luogo di produzione. Un’alternativa valida e più salutare può essere l’olio di oliva, prodotto di punta dell’agroalimentare italiano ed eccellenza della produzione ligure. In Liguria l’olivicoltura viene condotta su migliaia di ettari e produce anche extravergini eccellenti con prodotti conosciuti a livello mondiale che rientrano sotto il marchio della DOP Riviera Ligure. E’ il momento di sostenere queste produzioni 100% made in Italy, –concludono Boeri e Rivarossa- e di dare un impulso al settore olivicolo ligure tramite tutele e interventi ambientali e strutturali che, peraltro, abbiamo già richiesto alla Regione in occasione del Tavolo voluto da Coldiretti”.
Gambero Rosso premia due aziende olearie della provincia di Savona
Due aziende olearie della provincia di Savona sono state premiate dal Gambero Rosso attraverso l’autorevole Guida Oli d’Italia
Si tratta dell'”Olio Pedro” di Ranzi, frazione di Pietra Ligure, che ha conquistato le tre foglie con la monocultivar di Colombaia. Stessa varietà autoctona e stesso riconoscimento anche per l’azienda “Pria Grossa” di Varigotti. Le altre due aziende liguri premiate sono quella di Paolo Cassini con la monocultivar di Taggiasca (Extremum) e Belfiore con la monocultivar di Lantesca.
Spiegano da Gambero Rosso: “Anche in un’annata così difficile non sono mancati i risultati eccellenti. Si tratta di produzioni di assoluto livello rese tali grazie a un lavoro certosino e maniacale da parte di produttori che ormai da molti anni hanno fatto della qualità un elemento imprescindibile. Si tratta del “nuovo olio ligure”, un modo di interpretare le varietà autoctone regionali in chiave contemporanea utilizzando al meglio i nuovi sistemi di estrazione di ultima generazione senza tralasciare il lavoro scrupoloso nell’oliveto. Si tratta di produzioni di assoluto livello rese tali grazie a un lavoro certosino e maniacale da parte di produttori che ormai da molti anni hanno fatto della qualità un elemento imprescindibile. È il nuovo olio ligure, un modo di interpretare le varietà autoctone regionali in chiave contemporanea utilizzando al meglio i nuovi sistemi di estrazione di ultima generazione senza tralasciare il lavoro scrupoloso nell’oliveto”.
Il Gioco dell’Olio DOP Riviera Ligure arriva in 128 classi in Liguria
Da Genova a Sanremo le scuole primarie hanno aderito con entusiasmo alla distribuzione gratuita del Gioco dell’olio DOP Riviera Ligure promosso dal Consorzio di Tutela. Si tratta di un’attività didattica che ruota attorno ad un coloratissimo percorso in cui la classe si può confrontare imparando tutto sull’olio DOP Riviera Ligure e poi sull’olio extravergine di oliva in generale, sull’ambiente di coltivazione ligure, su altri prodotti di eccellenza regionali, sugli ingredienti del pesto e confrontandosi sugli altri prodotti DOP italiani.
Nutriscore: evitare grave danno per sistema agroalimentare Made in Italy
Dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, dal Prosciutto di Parma al Gorgonzola: sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori che sta avanzando in Europa, dal Nutriscore francese a quella a semaforo inglese. A denunciarlo è la Coldiretti che in occasione della XIX edizione del Forum Internazionale dell’Agroalimentare in programma a Roma dove è stata allestita la prima tavola delle eccellenze agroalimentari italiane che potrebbero sparire se dovessero affermarsi le nuove etichette a colori.
L’etichetta nutrizionale a colori boccia, peraltro ingiustamente, quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp) che la stessa Ue dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid. Si tratta di prodotti, soprattutto formaggi e salumi, che sono il frutto del lavoro di generazioni la cui ricetta non può essere cambiata. L’Italia si sta muovendo con intelligenza per rafforzare ulteriormente una coalizione a supporto di un sistema armonizzato, che sia diverso dal Nutriscore e che vada a rivedere alcuni dei principi e idee alla base del sistema francese, supportata anche formalmente al momento da Repubblica Ceca, Romania, Cipro, Grecia e Ungheria.
“E’ essenziale evitare un danno di tale portata al sistema agroalimentare italiano –affermano Gianluca Boeri Presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale- in un momento in cui, peraltro, potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri. Questi sistemi fuorvianti rischiano di dare visibilità a cibi spazzatura escludendo dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole e favorendo invece prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera che tiene conto dell’insieme della dieta alimentare e non si focalizza sul singolo prodotto”.
A “Buonissima” il laboratorio “olio curioso” con Olio Roi e lo chef Davide Zunino
A “Buonissima”, la kermesse gastronomica che si svolgerà a Torino dal 27 al 31 ottobre, anche l’olio extravergine d’oliva di alta qualità sarà protagonista attraverso il laboratorio “Olio Curioso”, in programma sabato 30 ottobre a partire dalle 11.30 presso la Sala dei 200 a Eataly Lingotto.
Un vero e proprio viaggio goloso alla scoperta di un’eccellenza simbolo del nostro Paese, in compagnia di uno dei produttori italiani più affermati e creativi, Olio Roi di Badalucco, e dello Chef Davide Zunino del ristorante “U Gatubardu” di Taggia.
Chef Zunino, accompagnato da Paolo Boeri Roi, quinta generazione della famiglia di produttori, metterà in mostra le diverse anime dell’olio extravergine di alta qualità, dimostrando la sua grande versatilità in cucina attraverso un insieme di piatti simbolo dell’“U Gatubardu”.
In queste creazioni l’olio cambia ogni volta forma e consistenza, diventando protagonista e non condimento del piatto stesso. A partire dall’antipasto, sarà possibile degustare un menù intero ricco di sorprese, di accostamenti originali e di sapori intensi e inaspettati, per concludere con il dolce: frutti di bosco freschi e crema calda all’olio extravergine d’oliva
Oltre al laboratorio “Olio Curioso”, Olio Roi sarà presente come partner ufficiale con i suoi oli extravergini di oliva per tutte le cinque serate di Buonissima.
Maggiori informazioni sul laboratorio “Olio Curioso” a questo link
IMMAGINI OLIO CURIOSO – https://docs.google.com/presentation/d/1KqA2DbhbYZhC4hQOl_MXWskWjdqhz_ey/edit?usp=sharing&ouid=110117971458248431664&rtpof=true&sd=true
OLIO ROI
L’olio Roi è l’azienda di Franco e Paolo, quarta e quinta generazione della famiglia Boeri Roi che nel piccolo borgo di Badalucco (Imperia) si è sempre occupata di trasformare il frutto dell’olivo nel pregiato olio. Roi, il nome scelto per l’azienda da Franco, non è il secondo cognome bensì l’antico soprannome della famiglia, dettato dalla necessità di distinguere famiglie diverse che portavano lo stesso cognome nella piccola realtà̀ paesana.
IMMAGINI ROI – https://drive.google.com/drive/u/0/folders/0B43f63emQPAeMjViX1ZEamNMdEU?resourcekey=0-geaY8Hqy7qO1bRaTzBMLTA
DAVIDE ZUNINO
Davide Zunino “aka Gheppo” vanta una incredibile carriera internazionale con un periodo di lavoro in Spagna, dove ha potuto influenzare la sua cucina con piatti della tradizione iberica. Con il progetto UGATUBARDU ha voluto sconvolgere le abitudini legate al bere e mangiar fuori e proporre un modo alternativo che caratterizzi un’uscita fuori casa, che sia con il partner o con amici.
Da qui e’ nato UGATUBARDU – Experiencia De Cocktails Y Tapas!
IMMAGINI- https://drive.google.com/drive/folders/1c53Zxn8BPjVNAi6PYQWt6LYxlMOQ6kQR?usp=sharing
BUONISSIMA
La grande cucina internazionale incontra le eccellenze della cucina piemontese per scoprire e raccontare, insieme alla straordinaria cultura gastronomica di un territorio, la storia, l’arte, la creatività e la bellezza della capitale che ha saputo costruire una nazione.
Cinque giorni di eventi all’insegna della passione per la cucina di qualità in compagnia di una eccezionale ‘costellazione’ di chef nazionali e internazionali, prodotti di eccellenza, musica e spettacolo, arte, momenti di riflessione e confronto che si intrecceranno tra loro in alcuni dei luoghi più suggestivi e significativi di Torino.
Per scoprire tutto il programma – www.buonissimatorino.it
Fratelli Carli, pubblicato il primo Report di Sostenibilità. Ottimi i risultati 2020, sfidanti gli obiettivi 2021
Pubblicato il primo Report di Sostenibilità. Ottimi i risultati 2020, sfidanti gli obiettivi 2021.
Questi alcuni dei risultati raggiunti dall’azienda olearia di Imperia nel 2020:
72% del budget totale di approvvigionamento a fornitori nazionali
100% di energia elettrica certificata e proveniente da fonti rinnovabili
quasi 1 milione di kWh prodotti con impianto fotovoltaico
-9% di emissioni di CO2 Scope 1 e 2
90% dei rifiuti inviati a recupero
35% delle linee di prodotto sottoposte ad analisi SLCA.
Tra gli obiettivi per il 2021:
aumento dell’1.5% dei prodotti Bio o con certificazione di sostenibilità ambientale
incremento del numero di fornitori coinvolti nei codici di sostenibilità
riprogettazione del packaging con materiali riciclabili per un’intera linea di prodotti
raggiungimento del 38% delle linee di prodotto sottoposte ad analisi SLCA
inventario delle emissioni GHG
continuo sostegno alle comunità locali.
Un risultato che parte da lontano: prima realtà produttiva italiana a ottenere la prestigiosa certificazione americana di Benefit Corporation nel 2014, Fratelli Carli ha inserito la sostenibilità anche all’interno dei suoi obiettivi statutari scegliendo di diventare, nel 2020, anche Società Benefit secondo l’ordinamento giuridico italiano.
Fratelli Carli ha innanzitutto individuato i temi di sostenibilità rilevanti riferiti alla propria attività e li ha evidenziati in 5 “Pilastri”: Persone, Materiali e prodotti, Filiera di fornitura, Energia e risorse, Cultura e tradizione mediterranea. Questi, sono stati poi rapportati ad uno o più Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, in modo da rendere ancora più chiaro e organico il proprio percorso.
Per ciascun Pilastro il Report di Sostenibilità evidenzia i risultati ottenuti nell’esercizio 2020 e pone gli obiettivi per il 2021.
Il primo pilastro è quello che riguarda le Persone e prende in considerazione i dipendenti, i clienti e la comunità locale.
Dipendenti: sono da sempre la ricchezza dell’azienda. Tutti hanno ricevuto un significativo bonus, con la possibilità di tradurlo (tutto o in parte) in credito di welfare; le ore di formazione professionale erogate sono state 2.662; vengono costantemente offerte analisi mediche e visite di controllo finalizzate alla prevenzione sanitaria. L’ambiente di lavoro è inclusivo e attento alle esigenze di tutti, tanto che il 34% è in azienda da oltre 20 anni e il 47% sono donne.
Clienti: sono circa un milione nel mondo e nel corso dell’ultimo anno hanno ricevuto oltre 54.000 risposte via mail e chat e hanno potuto godere di un servizio di consegna che nel 99,6% dei casi è stato senza errori o ritardi.
Comunità: sono decine gli enti di beneficienza sostenuti con prodotti o donazioni per un valore di oltre 190.000 euro.
Il secondo pilastro analizzato nel Report è quello che riguarda Prodotti e materiali.
Il 35% delle linee di prodotto sono state sottoposte all’Analisi Sostenibile del Ciclo di Vita (SLCA) e l’11,8% dei prodotti dell’azienda possiedono una Certificazione Bio o di sostenibilità. Il 97% del cartone utilizzato per il pack dei prodotti è certificato FSC e gli oltre 20.000.000 di buste che l’azienda utilizza durante l’anno sono completamente riciclabili, grazie all’adozione di una “finestra” in pergamino anziché in plastica; gli inchiostri utilizzati per preparare gli oltre 10 milioni di stampati destinati ai clienti sono a base vegetale e certificati Cradle to Cradle.
La filiera di fornitura rappresenta il terzo pilastro. Il 72% del budget totale di approvvigionamento viene speso su fornitori locali in Italia e il 13% dei fornitori sono piccole realtà con meno di 20 dipendenti. Quattro sono i Codici di sostenibilità condivisi con i fornitori di materie prime, prodotti finiti, cosmetici e servizi logistici: questi contengono valori, obiettivi e strumenti di verifica comuni per un percorso condiviso a 360 gradi.
Il quarto pilastro, quello dell’energia e delle risorse, è gestito in maniera virtuosa: il 100% dell’energia elettrica utilizzata è certificata da fonti rinnovabili e grazie a un impianto fotovoltaico di 8.500 mq, installato sul tetto dello stabilimento, Fratelli Carli ha prodotto nel 2020 ben 969.042 di kWh e ne ha reimmesso nella rete 86.865. In parallelo l’azienda ha agito sui consumi installando lampade a led a basso consumo e sostituendo gli impianti di condizionamento con soluzioni a basso impatto energetico. All’impegno finalizzato alla riduzione dei consumi è corrisposto anche un effetto positivo in termini di emissioni di gas a effetto serra: in particolare si sono ridotte le emissioni Scope 1 del 4%, nonostante un aumento complessivo della produzione, e la scelta strategica di utilizzare energia elettrica da fonti rinnovabili ha permesso di avere delle emissioni di Scope 2 nulle e di ridurre l’impatto delle emissioni complessive del 9%. L’incremento del trasporto intermodale, favorendo le vie d’acqua al posto del trasporto su gomma, ha consentito una riduzione complessiva del 4% della CO2 e per alcune specifiche tratte la riduzione ha raggiunto il 41%.
Parimenti attenta è la gestione dei rifiuti che ha permesso di inviarne al recupero oltre il 90%.
La promozione della Cultura e della tradizione Mediterranea, quinto pilastro, si concretizza in primo luogo nelle 18 sale del Museo dell’Olivo Carlo Carli, visitato annualmente da oltre 20.000 persone, e nelle pagine della rivista Buongusto, rivolta alla clientela, dedicate tra l’altro ai temi del mangiare sano, in linea con le tradizioni del nostro Paese, oltre che alla sostenibilità.
Certificato da EY, il Report è pubblicato su carta certificata FSC.
“Sono risultati importanti che non possono che renderci orgogliosi, tanto più perché sono il frutto di un impegno quotidiano, condiviso e costante da parte di tutti noi” – dice Claudia Carli, brand marketing manager Fratelli Carli e IV generazione della famiglia alla guida dell’azienda – “ma il percorso della sostenibilità è sempre in divenire. Siamo già concentrati sugli obiettivi per il 2022 e intendiamo perseguirli con la stessa determinazione che ci ha condotti fino a qui.”
E gli obiettivi per il 2021 sono infatti ambiziosi, puntualmente declinati per ciascuno dei “pilastri” e presuppongono il coinvolgimento di tutta l’azienda.
Questi sono: continuo sostegno alle comunità locali, incremento del numero di fornitori coinvolti nei codici di sostenibilità, raggiungimento dell’incremento dell’1,5% di produzione “Bio”, realizzazione di packaging riciclabile a un’intera linea di prodotti, ottenimento del 38% di linee di prodotto analizzate con SCLA e infine redazione del primo inventario di emissioni GHG dell’azienda.
Espressamente dichiarati all’interno del Report, rappresentano l’impegno di Fratelli Carli nel proseguire, senza soste, il percorso di sostenibilità intrapreso.
Fratelli Carli è la storica azienda olearia ligure che dal 1911 vende direttamente al consumatore e consegna a domicilio i propri prodotti in Italia e all’estero. Da sempre attenta a progetti di sostenibilità, è stata la prima realtà produttiva in Italia dal 2014 ad essere riconosciuta come “Benefit Corporation”, tra le imprese che dimostrano di avere un impatto positivo sull’ambiente, le risorse umane e su tutti gli stakeholder. Alla fine del 2019, a testimonianza ulteriore dell’impegno profuso in ottica di innovazione sostenibile, ha cambiato il proprio statuto diventando anche Società Benefit. Interamente controllata dalla famiglia fondatrice, oggi alla IV generazione, l’azienda offre oli di oliva, conserve alimentari della tradizione ligure e tipicità della gastronomia mediterranea. Conta 350 dipendenti, 140 automezzi per le consegne, oltre 1 milione e mezzo di ordini gestiti all’anno tra Italia, Francia, Austria, Germania Svizzera e Stati Uniti e 18 Empori in Italia (Imperia, Genova, Milano-piazza Tricolore, Milano-via Marghera, Monza, Como, Varese, Orio al Serio, Pavia, Torino, Cuneo, Alba, Alessandria, Novara, Aosta, Padova, Piacenza e Bologna). www.oliocarli.it.
Consorzio Olio Dop Riviera Ligure: mantenere alta la competitività delle Indicazioni Geografiche
La Dop economy entra nel Vocabolario Treccani
Un nuovo riconoscimento per il comparto enogastromico DOP IGP del nostro Paese da parte dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, con l’inserimento della voce ‘Dop economy’ nel Vocabolario Treccani, icona della cultura nazionale. Il termine, introdotto per la prima volta nel 2018 da Fondazione Qualivita in occasione della presentazione annuale dei dati del comparto DOP IGP, rappresenta il sistema economico del comparto agroalimentare e vitivinicolo a Indicazione Geografica, denotando un settore con un forte ruolo nello sviluppo dei distretti agroalimentari del Paese.
Dop economy rappresenta la sintesi del lavoro coordinato di operatori, Consorzi di tutela, istituzioni, comunità locali, che ha una forte rilevanza in termini di valore economico (16,9 miliardi di euro di valore alla produzione per un contributo del 19% al fatturato complessivo del settore agroalimentare italiano – Rapporto Ismea-Qualivita 2020), ma anche nell’ambito di processi di sviluppo territoriale in ambiti e settori connessi con l’agroalimentare di origine (turismo, ambiente, cultura, benessere, sociale).
Le imprese del settore e i Consorzi di tutela, anche grazie al supporto di misure pubbliche, da molti anni svolgono un lavoro di promozione e informazione ai consumatori non solo finalizzato a raggiungere obiettivi commerciali, ma teso a diffondere e consolidare la conoscenza, la cultura e il linguaggio delle eccellenze enogastronomiche DOP IGP. Un percorso importante che ha contribuito a imporre definizioni e termini sempre più peculiari in grado di delineare e distinguere il mondo dei prodotti di qualità certificati.
“ E’ un passo importante per tutto il settore – commenta Carlo Siffredi, presidente del Consorzio dell’Olio Dop Riviera Ligure – perché suggella il ruolo di volano non solo economico che Dop e Igp hanno per tutto il territorio. Queste filiere hanno infatti un ruolo fondamentale di presidio e difesa di intere comunità. Sono tanti i territori interni, svantaggiati, spesso a rischio di spopolamento che grazie a tante piccole Dop hanno visto ricreare i presupposti per far rimanere o far ritornare giovani e famiglie in molti piccoli paesi. L’Olio Dop Riviera Ligure in questi anni è stato un esempio di come un intero territorio possa riposizionarsi sia dal punto di vista del rilancio di attività diverse che di conseguente aumento del valore del prodotto. Questo neologismo è anche un passo avanti nel rapporto con i consumatori perché, nell’epoca della comunicazione a tutti i livelli, è importante trovare nuovi termini che sappiano spiegare in modo immediato alle persone il valore dei prodotti”.
Il Vocabolario Treccani riporta la definizione nella sezione Neologismi: “Dop economy (Dop-economy, Dop-Economy) loc. s.le f. Segmento della produzione e trasformazione dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione a Indicazione geografica, che costituisce una parte importante del valore agroalimentare nazionale”. Si tratta di un neologismo dal forte impatto immediato, composto dall’acronimo DOP e dal sostantivo inglese economy. Per i linguisti è uno pseudoanglicismo, perché il lessema complesso non è rappresentato nella lingua inglese, nella pratica è un costrutto di recente introduzione nella lingua, avallato fin dal suo esordio dai molti titoli dei giornali che lo ripresero perché ben esplicativo e di forte impatto; titoli e riferimenti a Qualivita che sono riportati anche nel vocabolario a supporto della spiegazione.
Consulta il neologismo al link https://www.treccani.it/vocabolario/dop-economy_%28Neologismi%29/
“Il sistema normativo europeo sulle DOP IGP ha permesso di delimitare e sviluppare un settore che rappresenta un patrimonio ineguagliabile e la Dop economy italiana esprime la rilevanza di questo modello produttivo in tutta la sua complessità”, dichiara Paolo de Castro, Presidente del Comitato scientifico di Qualivita. “Questo riconoscimento di Treccani promuove la conoscenza di un sistema che esalta il legame tra cibo, territorio, cultura e innovazione, sul quale la politica comunitaria e nazionale devono continuare a puntare”.
“Semplificare il linguaggio, offrire un’interpretazione dei fenomeni accessibile ai consumatori, rendere efficace la comunicazione per valorizzare al meglio il settore delle DOP IGP: questo, da sempre, fa parte dell’attività della Fondazione Qualivita” commenta Cesare Mazzetti, Presidente della Fondazione. “L’inserimento della voce ‘Dop economy’ nel Vocabolario Treccani è un importante riconoscimento di questo lavoro, che promuove ulteriormente la conoscenza delle Indicazioni Geografiche italiane”.
Fratelli Carli ha scelto di diventare “Società Benefit”
Fratelli Carli, azienda olearia ligure che dal 1911 vende per corrispondenza e consegna a domicilio i propri prodotti in Italia e all’estero, già certificata da sei anni “B Corporation”, ha da quest’anno modificato il proprio statuto per diventare anche “Società Benefit”. Le Società Benefit, introdotte in Italia nel 2016, sono aziende che hanno scelto un innovativo status giuridico che consente di consolidare la propria identità e la propria visione sostenibile nel lungo termine.
In questo modo Fratelli Carli vede riconosciuto, anche secondo l’ordinamento giuridico italiano, il suo modo di fare impresa, che coniuga la ricerca del profitto con il raggiungimento degli obiettivi di beneficio comune che da sempre si è prefissata e che sono stati appunto esplicitati all’interno del proprio statuto.
Fratelli Carli, interamente controllata dalla famiglia fondatrice, oggi alla IV generazione, conta oltre 300 dipendenti, 140 automezzi per le consegne, oltre 1 milione di clienti nel mondo e 15 Empori in Italia, è da sempre attenta al valore che crea per la società e per l’ambiente.
Già dal 2014, infatti, Fratelli Carli ha ottenuto, come prima realtà produttiva in Italia, la prestigiosa certificazione americana “B Corporation” e oggi, per il sesto anno consecutivo, ne vanta la conferma.
Le B Corporation, anche dette B Corp, operano per massimizzare il proprio impatto positivo verso ambiente, dipendenti, comunità in cui operano, all’insegna di un’innovazione sostenibile. Si tratta di una comunità in rapida crescita anche in Italia che conta già 100 aziende in 22 diversi settori, guidate da un unico obiettivo: definire “un nuovo modo di fare impresa” che vada oltre il profitto e che diventi una forza di rigenerazione della società e della natura.
Il certificato B Corp è rilasciato dall’ente B Lab a quelle aziende che, sottoponendosi ad un rigoroso protocollo di valutazione chiamato B Impact Assessment (BIA), risultano avere alti standard sociali e ambientali.
Fratelli Carli quest’anno ha raggiunto i 98 punti (per certificarsi bisogna raggiungere la soglia minima di 80), a riconoscimento del serio e costante impegno messo in campo quotidianamente nel suo percorso di innovazione sostenibile.
La rigorosità dell’Assessment della B Corp ha fatto sì che anche le Nazioni Unite lo abbiano scelto come strumento di misurazione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, inseriti nell’Agenda 2030.
Così commenta Claudia Carli, brand marketing manager di Fratelli Carli, che rappresenta la IV generazione della famiglia di imprenditori: “Il passaggio a Società Benefit conferma un lungo percorso orientato al rispetto delle risorse umane e ambientali, che già il mio bisnonno riteneva imprescindibile. Nel nostro DNA abbiamo da sempre il valore della sostenibilità e abbiamo sempre operato in quest’ottica. Diventare Società Benefit ci ha permesso di tradurre in termini giuridici i comportamenti virtuosi che contraddistinguono il nostro modo di lavorare. Pensiamo che mai come in questo periodo la nostra scelta possa avere un valore ancor più importante nei confronti del Pianeta che ci ospita”.