Al via la Frozen Fashion Week

Per presentare la nuova colleziona ispirata a “Disney Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle”, alcuni giovani modelli sono diventati protagonisti di un inedito servizio di moda ispirato alla franchise. Lo shooting segna l’inizio della “Frozen Fashion Week”, la prima nel suo genere; un appuntamento virtuale, ambientato nell’incantevole mondo di Arendelle, e che segue le recenti settimane della moda di Londra, New York, Milano e Parigi. Fotografa ufficiale, Mary McCartney, che in precedenza ha fotografato volti noti tra cui Kate Moss, Harry Styles, Madonna e Liv Tyler, oltre a essere la figlia di Sir Paul McCartney. Cinque spettacoli virtuali con 16 giovani modelli che indossano oltre 50 outfit di di 11 diversi rivenditori, tra cui Disney Store, H&M e OVS, saranno visibili sul canale Facebook Disney per le mamme a partire da oggi, 12 ottobre.

La settimana culminerà in una sfilata di moda completa nella giornata di domenica 18 ottobre visibile sul canale YouTube Disney Junior. Queste passerelle virtuali traggono ispirazione da “Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle”, e trasportano magicamente gli spettatori nel mondo di Arendelle e oltre, grazie a diverse ambientazioni che riecheggiano gli elementi del film, come la foresta incantata e il ghiacciaio di Elsa dove la protagonista viene condotta dal fiume Ahtohallan.

Nell’ambito delle celebrazioni della moda di Frozen, i Walt Disney Animation Studios hanno inoltre rilasciato alcuni bozzetti inediti dei progetti iniziali per l’abito da ricevimento di Elsa in “Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle”, disegnati da Jean Gillmore, Visual Development Artist, e i primi schizzi del vestito da Regina delle Nevi di Elsa, creato da Brittney Lee, Visual Development Artist. Queste immagini evidenziano lo sviluppo dei costumi, dalla tavolozza dei colori, dallo stile al design delle acconciature.

I modelli hanno continuato a evolversi e hanno portato a quattro diversi costumi per Elsa in Frozen 2, incluso l’ormai famosissimo vestito da Regina delle Nevi svelato durante uno dei momenti più importanti del film, dove Elsa diventa chi avrebbe sempre dovuto essere.

Alberto Fabbretti vola a New York

Il giovane attore Alberto Fabbretti, classe 1998 e cresciuto a Verona, dal 2018 si è trasferito a New York per riconcorrere il sogno americano e, dopo aver frequentato la scuola di recitazione Susan Batson Studio ha scritto, diretto, prodotto ed interpretato uno short movie dal titolo “36 Hours in New York”.

Al suo fianco, nei panni del protagonista Louis, anche: Marité Salatiello (Alexis) e Camila Susin (Julia)

Il film, racconta la storia di due giovani amiche, nonché ex-criminali, che non appena uscite di prigione si ritrovano alle prese con le numerose difficoltà che la società impone loro. Così, per recuperare dei soldi e ricominciare da zero la propria vita, decidono di mettere in atto una rapina in banca, quando improvvisamente conoscono Louis che, anche lui bisognoso di denaro, decide di unirsi alle due giovani.

Una storia dalle tinte noir che è stata accolta con successo in diversi festival internazionali. Attualmente, infatti, è in concorso al NewFilmakers NY, al Chelsea Film Festival di New York, al Direct Monthly Online Film Festival e al Lift-Off Global Session negli Stati Uniti. Inoltre, è finalista al Prague International Monthly Film Festival in Repubblica Ceca e al Kosice International Monthly Film Festival in Slovacchia.

“Sono molto felice dell’interesse che il film sta riscuotendo – ha affermato Alberto Fabbretti – il tutto era partito come l’idea di creare uno short movie che vedesse protagonisti tre giovani ragazzi, tutti e tre molto diversi tra loro, ma ognuno con le proprie necessità e sfide personali da affrontare. C’è un vasto intreccio di segreti tra i personaggi che aumentano la suspense e il mistero che avvolge la storia. Sono contento che sia in gara già in cinque festival, e spero vivamente che il film possa avere una lunga vita all’interno dei circuiti festivalieri”.

Inoltre, tra maggio e giugno del 2021, il giovane artista sarà sul palco americano del Susan Batson Studio, in otto date, con il suo One Man Show dal titolo “Stellan”, da lui scritto ed interpretato. Un progetto, nato nel gennaio del 2019, composto da quattro scene per un totale di 60 minuti che sarà incentrato sugli anni della giovinezza dell’attore svedese Stellan Skarsgard, noto al pubblico come protagonista lo scorso anno della serie tv Chernobyl, andata in onda su HBO in cui vestiva i panni di Boris Evdokimovič Ščerbina.

L’attore, divenuto famoso a livello internazionale nel capolavoro di Lars von Trier del 1996 “Breaking the Waves”, iniziò la sua carriera cinematografica in Svezia con il celebre film erotico “Anita: Swedish Nymphet” (tr. Bocca di velluto) di Torgny Wickman nel 1973. Sarà proprio questo il periodo in cui sarà ambientato lo spettacolo di Fabbretti. Lo show, infatti, sarà incentrato sulla giovinezza del ragazzo, all’età di ventidue ann,i durante la frequentazione della Royal Dramatic Theatre di Stoccolma, e vedrà il giovane Stellan alle prese con il debutto nel mondo cinematografico, le sfide che ha dovuto affrontare lungo il cammino artistico e la complicata relazione con i genitori, in particolare verrà esplorata la figura del padre.

“Questo progetto ha richiesto molto tempo – ha spiegato Fabbretti – ogni volta che studio il personaggio con i miei acting coach, Susan Batson e Carl Ford, di settimana in settimana scopro qualcosa di nuovo, riuscendo, così, ad arricchire la scena di dettagli e a perfezionarla sempre di più. Per me è una grande esperienza lavorare su un personaggio come quello di Stellan Skarsgard e portarlo sul palco. Il mio desiderio è di espandere questo progetto il più possibile e portarlo in tournée per tutti gli States”.

Alitalia sospende il volo Roma-New York, sindacati contrari

Fino a fine mese, Alitalia ha deciso di sospendere il volo intercontinentale Roma-New York. Tutto è dovuto ad una scarsa domanda. Il collegamento dovrebbe essere ripristinato il primo giugno, giorno in cui dovrebbe partire la nuova Az.

La decisione non è stata digerita dalle organizzazioni sindacali. Una nota di Fit-Cisl: “Cancellare questa tratta – sottolinea il sindacato – significa dirottare i passeggeri Alitalia su altre compagnie come Air France, che recentemente ha sospeso le vendite essendo andata in overbooking, proprio sulla rotta per l’aeroporto Jfk”.

Il lockdown di Roberta Marcenaro: “Pronta a ripartire per sostenere il made in Italy”

Il numero delle vittime negli Stati Uniti è in aumento, quasi 24 mila. Solo nello Stato di New York, epicentro dell’epidemia negli Usa, sono state appena superate le 10 mila vittime per Covid-19. Vive in una situazione di completo isolamento Roberta Marcenaro, imprenditrice albenganese che da oltre un decennio lavora a Washington, a pochi passi dalla Casa Bianca dove Trump sta valutando la possibilità di riaprire il Paese.

Dal suo ufficio della Imark, fondata sul principio di aiutare aziende italiane a penetrare il mercato statunitense e ora nella casa di campagna in Virginia con la famiglia, anche Roberta sta studiando le strategie per ripartire dopo il clamoroso «lockdown» che ha fermato gli States. In 13 anni di lavoro ha raccolto un portafoglio di nomi importantissimi: Fincantieri, Gruppo Gavio, Ligabue, Engineering, Cimolai, Tecres, e molti altri, li ha portati a crescere economicamente e al successo. «Lo smart working – racconta – è diventato la consuetudine della quotidianità in un’America che sta vivendo difficili conseguenze economiche e sociali. La leadership politica – afferma – non aveva creduto che la grande potenza si sarebbe anch’essa piegata a questa pandemia, che già stava toccando l’Italia dopo la Cina. In pieno boom Trump sostiene di poter scongelare l’economia già dal Primo di Maggio. Oggi assistiamo ad una guerra tra i governatori, soprattutto tra coloro che vogliono riaprire e chi preferisce non azzardare perché il virus non ha colpito allo stesso modo i vari Stati, cosi come le regioni italiane». L’imprenditrice albenganese spiega anche che «un piano «safe» per una riapertura degli Stati Uniti non esiste, con 335 milioni di abitanti, la paura è quella che non ci sono tamponi a sufficienza per un rinserimento al lavoro, qui solo sei stai soffocando ti accettano all’«emergency room»». Televisione e radio accese trasmettono notizie tutt’altro che rassicuranti: «New York – dice Roberta Marcenaro – ha una media di 3 mila chiamate giornaliere di ambulanze contro le 200 dei giorni prima del virus. Riaprire il Primo maggio? Credo che sia difficile. Da oltre 10 anni mi occupo anche di trasporti e conosco bene la progettazione del «mass transit» dell’intero Paese e quindi la movimentazione dei cittadini Usa, che viaggiano di continuo. La verità è che gli americani hanno paura. L’onda di ritorno del virus è dietro l’angolo. A mio avviso – avverte – occorre un piano nazionale di test, prima di tutto, ma pare impossibile per Trump, al contrario di quanto Biden sostiene. La diatriba sta proprio tra il piano strategico economico e quello di sicurezza medica. Il reinserimento avverrà negli Usa, cosi come in Italia e in tutto il mondo, ma non esiste una storia pregressa di metodologie di successo in casi come questi, quindi si navigherà a vista e chi farà meglio sarà un esempio per gli altri Paesi».

New York si difende dagli uragani con una barriera da 119 miliardi di dollari

New York si deve difendere dall’innalzamento delle acque. Come? Con una barriera gigante da posizionare in mare per proteggere la costa. Tutto questo in caso di uragani che potrebbero minacciare la “grande mela”.

E’ un progetto certamente ambizioso, del valore di 119 miliardi di dollari, che al momento è allo studio dell’Army Corp Engineers.

L’iniziativa però spacca l’opinione pubblica della città. Fra i sostenitori l’idea di fondo è che una barriera sia la soluzione migliore per tutelare i cittadini, le proprietà e anche monumenti storici come la Statua della Libertà.

CitizenM, arrivano in Italia gli alberghi senza reception

Il 2020 sarà probabilmente l’anno dello sbarco in Italia di CitizenM, catena alberghiera nata nel 2008 che pone l’accento su un concetto di ‘lusso accessibile’.
Secondo quanto riportato dal Sole 24Ore, la catena si rivolge a un target specifico, quello del businessman, che si sposta nelle principali metropoli e desidera soggiornare in una zona centrale e vivere la città.

Si tratta di un utente ‘tecnologico’, che sa eseguire una serie di operazioni in autonomia e che, “pur avendo buona capacità di spesa, non vuole servizi superflui” spiega al Sole 24Ore Maria Pia Intini, direttore sviluppo e investimenti per l’Europa del Gruppo.

L’offerta di CitizenM ha proprio l’obiettivo di indirizzarsi a questo target, proponendo strutture senza reception, né front office né tantomeno ristorante. Ma che nella lounge prevede chioschi per il self-check-in o per il check –out da effettuare in tempi rapidissimi. Anche le camere sono tutte uguali, 17 metri quadrati per massimo due persone, con tanti servizi da tablet per gestire il controllo domotico su luci, musica e tapparelle.

Al momento le strutture in portfolio sono 20, distribuite fra le principali capitali europee oltre a New York, Boston, Kuala Lumpur, Seattle, Shanghai, Taipei. Ultima apertura quella di Zurigo, mente nel 2020 sarà la volta di Ginevra e si attende una terza struttura a Londra, che verrà inaugurata nel 2021. Anche l’Italia è nel mirino con Roma e Milano e a seguire Firenze.

Un viaggio tra gli enigmi e i misteri di De Chirico

A Palazzo Reale di Milano é in corso la grande mostra su Giorgio de Chirico (Volos, 1888 – Roma, 1978) che corona le celebrazioni internazionali dedicate a uno dei più geniali e controversi protagonisti dell’arte del ventesimo secolo.

L’esposizione, grazie ad opere provenienti dai principali musei internazionali tra cui il il Metropolitan Museum of Art di New York, la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, The Menil Collection di Houston, collezioni private e Musei Italiani come la Pinacoteca di Brera, il Museo del Novecento di Milano, il MART di Rovereto, la GAM di Torino, la Peggy Guggenheim di Venezia, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, narra l’eccezionale vicenda artistica del Pictor Optimus nei suoi aspetti più straordinari.

Un viaggio nella complessità dell’opera di de Chirico densa di enigmi e misteri pittorici e che si svela, nelle sale di Palazzo Reale, come un ricco racconto di grande attualità. Un percorso costruito sulle immagini e sulla sua pittura “vista da vicino”, dal mondo della mitologia greca carico di memorie famigliari al rapporto con la figura materna, “la centauressa” Gemma de Chirico, alla scoperta rivoluzionaria ed inaudita della pittura metafisica che influenzò tutti i pittori surrealisti e folgorò, tra gli altri, René Magritte, Max Ernst, Salvador Dalì.

Un progetto espositivo quindi per riuscire a vedere con uno sguardo inedito la complessità e le molteplicità di un inventore instancabile che ha segnato la pittura internazionale del Novecento.

Hanno sconfitto il cancro e ora correranno alla maratona di New York

Il progetto nasce su iniziativa di Sandra Callegarin, una paziente dell’Istituto Oncologico Veneto di Padova, che durante il suo percorso di cura scopre nella corsa uno sprone, una fonte di energia per combattere il tumore; terminate le cure decide di condividere la sua esperienza di malattia e di corsa e di tradurla in un progetto da realizzare insieme all’Istituto Oncologico Veneto IOV di Padova che l’ha curata.

Costituisce con il marito la Onlus Run Your Life Again – RYLA e insieme allo IOV decide di radunare una squadra di donne operate di tumore al seno e una rappresentanza del personale medico/infermieristico dell’Istituto Oncologico Veneto IOV che le ha seguite, insieme alle quali affrontare, dopo la sfida della malattia, quella di correre la Maratona di New York.

La squadra, in tutto sono 32 maratonete, in ogni impresa sportiva raccoglie fondi per la ricerca e la cura del tumore al seno della Breast Unit dello Iov. I medici che corrono con le donne sopravvissute al tumore sono Stefania Zovato, Silvia Michieletto, Tania Saibene, Samantha Serpentini, Antinella Brunello, Chiara Bortolato, Grazia Vernaci, Alice Menichetti.

Il progetto è organizzato da Ryla Onlus con la collaborazione dell’Istituto Oncologico Veneto, l’Unità Medicina dello Sport dell’azienda Ospedaliera di padova, la Rete Oncologica Veneta, il Dipartimento Medicina dello Sport dell’Università di Padova.

Già raccolti 109mila euro a favore della ricerca. E la squadra ringrazia tutti coloro che credono in questo progetto ed hanno voluto dedicare risorse, tempo, passione, professionalità e cuore per farlo crescere. Grazie a chi si è unito a noi quest’anno e a chi ci sostiene da sempre. “Grazie alle persone speciali che non si arrendono mai grazie alle quali siamo arrivati alla terza edizione. Grazie a chi incastra visite tra gli ambulatori, dedica tempo a studiare dati, a chi organizza, coordina e mantiene magici equilibri, a chi programma le corse, chi immortala con scatti e parole, a chi disegna grafiche bellissime, a chi ci allena come vere atlete, a chi stampa distribuisce raccoglie, racconta di noi, a chi ci “veste” e a chi ci consentirà di realizzare il sogno di tagliare il traguardo della New York City Marathon 2020″.

Le bevande zuccherate? Sono rischiose per la salute

Secondo uno studio condotto presso l’Albert Einstein College of Medicine nel Bronx a New York e pubblicato sulla rivista Stroke, le donne in postmenopausa che consumano abitualmente bevande zuccherate artificialmente sono a maggior rischio di ictus, di sviluppare malattia coronarica e di mortalità per tutte le cause. A rilanciare la notizia è stato il sito web Sanihelp.it

Gli autori dello studio sono arrivati a queste conclusioni, dopo aver esaminato la correlazione tra il consumo auto-segnalato di bevande zuccherate artificialmente e ictus e suoi sottotipimalattia coronarica e mortalità per tutte le cause in una coorte analitica di 81714 donne partecipanti allo Studio osservazionale  Women’s Health, comprendente donne in postmenopausa di età compresa tra 50 e 79 anni; le donne sono state seguite per una media di 11,9 anni.

Le donne abituate a consumare due o più volte al giorno bevande zuccherate artificialmente, rispetto a quelle che non ne bevevano mai o solo raramente, si sono rivelate a maggior rischio  di ictus e tutti i suoi sottotipi, malattia coronarica e mortalità per tutte le cause.

Solo la probabilità di patire un ictus emorragico si è rivelata la stessa della popolazione di controllo.

L’alto consumo di bevande zuccherate artificialmente, inoltre, si è correlato con un rischio significativamente aumentato di ictus ischemico da occlusione delle piccole arterie in donne senza storia precedente di malattia cardiovascolare o diabete mellito.

Anche le donne con un IMC superiore a 30 e forti consumatrici di bevande zuccherate si sono rivelate particolarmente a rischio di ictus ischemico.

Giro del mondo con Costa Crociera per 2300 passeggeri

Sono 2.300 i passeggeri ospiti a bordo di “Costa Luminosa”, partiti pochi giorni fa da Venezia, per un nuovo “Giro del Mondo”. Un’emozionante crociera di 112 giorni alla scoperta delle meraviglie di 5 continenti, solcando 3 oceani e visitando 43 destinazioni, per poi fare ritorno in Italia, a Venezia, il 27 aprile 2019. Si tratta della dodicesima edizione di questa splendida crociera, che Costa ha iniziato a riproporre ogni anno dal 2011, ispirandosi al grande successo che questo viaggio aveva negli anni Settanta. Dal 2011 circa 60.000 ospiti della compagnia italiana hanno partecipato ad almeno una delle tre tratte del Giro del Mondo, di cui circa 14.000 francesi, 12.000 tedeschi e oltre 11.000 italiani. Il Giro del Mondo 2019 di Costa Luminosa toccherà destinazioni come Brasile, Argentina, Cile, Isola di Pasqua, Polinesia, Nuova Zelanda, Australia e Indonesia, Singapore, Malesia, Thailandia, Sri Lanka, India, Dubai, Oman e Giordania, viaggiando sempre verso ovest. Già in vendita il Giro del Mondo edizione 2020 e anche quello del 2021, che avrà un itinerario mai visto prima, dedicato all’Africa e all’America, che comprende destinazioni come India, Maldive, Sud Africa, Terra del Fuoco, Cile, Perù e New York.

Robert De Niro ritira dal Tribeca il documentario anti-vaccini

New York. Dopo le furiose polemiche da parte del mondo medico e dei media, Robert De Niro ha rinunciato a presentare al suo Tribeca Film Festival il controverso documentario che collega l’uso di certi vaccini all’autismo.

L’attore e fondatore del festival in un comunicato ha spiegato che l’obiettivo di mettere in cartellone “Vaxxed, from cover up to catastrophe” (Vaxxed, dall’insabbiamento alla catastrofe) di Andrew Wakefield era di “aprire un dibattito su un tema che sta molto a cuore” a lui e alla sua famiglia, avendo un figlio autistico. Ora “non credo che il film possa contribuire alla discussione come avevo sperato”, ha aggiunto De Niro.

Wakefield è  un medico che accusa le autorità Usa di aver nascosto i dati di un suo studio del 1998 da cui emergerebbe una correlazione tra l’aumento delle vaccinazioni e quello delle diagnosi di autismo. Il mondo scientifico ha però smentito questi dati e nel 2010 il medico è stato radiato in Gran Bretagna per il metodo usato.

A Wakefield si rimprovera il rischio a cui esporrebbe molti bambini scoraggiandone la
vaccinazione. De Niro era finito in una bufera di critiche il 22 marzo, quando aveva annunciato la presentazione del film al Festival in programma dal 13 al 24 aprile.

Crisi economica: meno viaggi di Natale per gli italiani. Crollano le partenze ma lievitano i prezzi degli hotel

Roma. Un freno alle partenze degli italiani a ridosso delle attese vacanze di Natale. Viaggi sempre più centellinati, più brevi e di breve raggio quelli degli italiani organizzati a ridosso delle festività natalizie. Se da un lato non si rinuncia di certo alle vacanze, facendo scelte più oculate, attente al budget e ai last minute, dall’altro gli hotel approfittano della stagione per rialzare le tariffe, come segnalato dal PHPI (Pronto Hotel Price Index: indice medio prezzo per camera doppia a notte) monitorando le principali destinazioni nel mondo. Leggi tutto “Crisi economica: meno viaggi di Natale per gli italiani. Crollano le partenze ma lievitano i prezzi degli hotel”