Il carciofo piemontese ha rischiato l’estinzione ma si è salvato grazie a Egidio Gagliardi

C’è una bella storia che arriva dal Piemonte e più precisamente da Mombercelli, piccolo paese della provincia di Asti. L’ha raccontata La Stampa oggi in edicola. Qui vive Egidio Gagliardi. Grazie alla sua tenacia e alla sua testardaggine ha evitato che il carciofo piemontese venisse estinto. Una coltivazione tutt’altro che semplice. Ora Egidio Gagliardi, titolare dell’agriturismo «La Tartufaia» di Mombercelli resta il custode del sapere

Un giorno sulla sua strada ha incontrato un giovanissimo ortolano, Stefano Scavino, architetto di formazione e agricoltore per scelta. Egidio sa che lui, alla soglia degli 80 anni, non può più essere l’unico. Stefano, invece, è in cerca di varietà antiche di tutti quei prodotti che non rincorrono la produttività, ma preservano il gusto.

I due pionieri hanno vinto la loro sfida. «Il Carciofo Astigiano ha iniziato il suo percorso per diventare Presidio Slow Food – afferma Gabriella Chiusano, referente piemontese dell’associazione di Carlin Petrini -. Il primo step, l’inserimento nell’Arca del gusto, è stato fatto. Stefano sta lavorando per il presidio». Stefano, nella sua azienda Duipuvrun, li ha a dimora da più di 4 anni. «Si raccolgono da maggio in avanti – spiega -. Hanno pochissimo scarto, non hanno spine e sono senza barba all’interno».