Ogni anno centinaia di specie “straniere” invadono il mar Mediterraneo. Secondo gli esperti questa è l’area marittima europea più colpita da un fenomeno che progredisce al ritmo sbalorditivo di una nuova introduzione ogni 6,2 settimane.
Non è solo colpa dei cambiamenti climatici, e in particolare l’aumento della temperatura dell’acqua che provoca e favoriscono la creazione di specie tropicali dall’Oceano Atlantico e dal Mar Rosso. L’acqua di zavorra delle navi è il mezzo di trasporto preferito dalle specie esotiche che possono percorrere distanze molto grandi, soprattutto perché un singolo litro può contenere fino a 800 milioni
Le osservazioni di barracuda ( Spyraena viridensis ) nelle acque provenzali sono uno degli esempi più sintomatici. Tutti questi animali hanno due porte principali che sono lo stretto di Gibilterra e il canale di Suez, soprattutto dall’espansione di quest’ultimo nel 2015. Ma non è tutto. Come sottolinea Philippe Goulletquer nella sua Guida agli organismi marini esotici, l‘acqua di zavorra delle navi è il mezzo di trasporto preferito per le specie esotiche che possono percorrere distanze molto grandi, soprattutto perché un singolo litro può contenere fino a 800 milioni di batteri, 1,4 miliardi di particelle virali, 50 campioni di zooplancton o 10.000 fitoplancton.
Le osservazioni di barracuda ( Spyraena viridensis ) nelle acque provenzali sono uno degli esempi più sintomatici. Tutti questi animali hanno due porte principali che sono lo stretto di Gibilterra e il canale di Suez, soprattutto dall’espansione di quest’ultimo nel 2015.