Il giuoco del calcio, la disciplina della vita Il nuovo libro di Ivan Zauli l’esperienza di un campione a disposizione dei giovani 

S’intitola La strada dei campioni, sottotitolo: maestro di tecnica sul campo e nella vita. In questa opera si comprende il messaggio forte di un calciatore ora tecnico, che ha sempre guardato al futuro. Ivan Zauli: dal sogno adolescenziale, ai vertici della sua carriera, ha interpretato il pallone come un amico e un ostacolo da attraversare. Il giuoco del calcio è metafora della vita, ma anche obiettivo da raggiungere con tenacia, talento e soprattutto tecnica. “Più che un allenatore … un maestro di tecnica calcistica, per l’esattezza”; sottolinea lo stesso Ivan Zauli nel libro.

Una biografia? Non proprio. In quest’opera c’è la voglia di rimettersi in gioco, consapevoli di corroborare l’idea che è possibile dalla propria esperienza di vita, raccogliere a piene mani informazioni ed esempi da tramandare alle nuove generazioni. E allora fare bene sul campo di calcio, significa essere campioni nella vita, in una riscoperta del Sé fra gli altri. Tutto questo diviene un gioco di squadra di cui beneficiano l’individuo, la società, i giovanissimi mai sazi di sogni.

La scuola di tecnica calcistica guidata da Ivan Zauli si chiama per l’appunto “La strada dei campioni”. Qui il singolo viene valorizzato e aiutato a essere indipendente.

Nel calcio, come nella vita.

Chi dovesse interpretare queste mie parole immaginandomi come un padre amorevole – scrive Ivan Zauli – , però, sbaglierebbe di grosso. All’inizio della mia carriera come maestro di tecnica, non ero molto di manica larga in fatto di dolcezza. Piuttosto, ero un po’ burbero e spesso alzavo i toni per farmi ascoltare dai ragazzi…”.

Da questo stralcio si evince come saggiamente Ivan Zauli nel tempo abbia maturato un metodo tarato sulla sua lunga esperienza a contatto con i giovani, perché lui stesso, prima di essere tecnico è stato un ragazzo che sognava e praticava il calcio.

Il suo metodo ventennale di osservazione sul campo, è un approccio sistematico progressivo di sviluppo completo di tutte le abilità tecniche: attraverso esercitazioni analitiche, giochi e situazioni in alternanza, per raggiungere durante le sedute di allenamento gli obiettivi prefissati, fino al raggiungimento di una autentica acquisizione del gesto tecnico. Il tutto è raccontato in modo chiaro in quest’opera, che ha anche risvolti metodologici.

Infatti il metodo descritto nel libro, oggi si esprime brillantemente con un doppio registro: l’insegnamento ai giovani calciatori e l’insegnamento agli allenatori. Quest’ultima strada viene percorsa con successo da molti centri operativi in tutta Italia che formano allenatori. Il maestro di tecnica che applica il metodo de La Strada dei Campioni per Ivan Zauli è una figura centrale dell’intero processo. È in grado di spiegare, dimostrare e correggere costruttivamente l’esperienza dei giovani calciatori.

“Mi auguro – conclude Ivan Zauli – che sempre più bambini non si sentano soffocati da allenatori miopi com’è successo a me molti anni fa, spero che i genitori, i tutori, i maestri, gli allenatori, capiscano che il loro è un compito estremamente importante, che hanno una responsabilità enorme, quella di permettere ai loro ragazzi di crescere ed esprimersi e che questa crescita può passare anche attraverso il calcio. Il successo e la riuscita personali, infatti, non devono necessariamente passare dalle aule scolastiche o universitarie: ciascuno di noi ha la propria strada da seguire e questa può anche passare dal calcio”.

Biografia

Ivan Zauli nasce a Faenza il 29 agosto 1969. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Cesena, ha un lungo passato da giocatore fra professionismo e semiprofessionismo. Allenatore Uefa B, ha partecipato al corso allenatori e clinic al “Coerver Coaching Italia”.

Relatore di numerosi stage di aggiornamento per allenatori sulla tecnica calcistica, è ideatore e autore per il Cesena Calcio dei libri e dvd “Metodo giovani”.

È stato maestro di tecnica calcistica presso il Faenza Calcio, la Virtus Faenza, il San Rocco Faenza, lo Sporting Forlì, l’Imolese Calcio e per dieci anni del Cesena. È stato consulente tecnico per la programmazione dell’attività didattica dell’Imolese Calcio, dell’Asd Senio e per la Federazione Sammarinese formatore dei tecnici under 9 e under 11 per la tecnica calcistica.

È ambasciatore del calcio giovanile in Cina e collabora con la Figc come docente di tecnica calcistica per i corsi Uefa C. Negli ultimi due anni è stato collaboratore tecnico per la prima squadra del Brescia Calcio, nonché, sempre a Brescia, maestro di tecnica del settore giovanile dai pulcini agli allievi.

 

La storia del personal coach Ivan Pelizzari raccontata nel libro “In cima alla salita”

“Ho deciso di fare una promessa a mia figlia : – confida l’autore – se fosse uscita da quella sala operatoria viva avrei compiuto un’impresa per lei. L’Iron Man sarebbe stato la mia sfida, ciò che mi avrebbe permesso finalmente di trovare quella pace interiore, quella liberazione”.
Nella vita di ognuno di noi ci sono date, situazioni, attimi che cambiano il corso dell’esistenza e lo segnano in modo profondo; si cade in un baratro improvvisamente: per risalire ci vuole forza, metodo e anche fortuna.
La storia di Ivan Pelizzari, personal coach, raccontata in questo libro dal titolo In cima alla salita – Raggiungere la meta grazie alla tua forza mentale, vuole essere un esempio di caparbietà, per raggiungere i propri obiettivi. Il libro, a metà strada fra un’esperienza di vita e un manuale per mente e corpo, desidera chiaramente stimolare le persone a superare i propri limiti, a credere in sé stesse. A livello sportivo, a qualunque livello, si può sempre raggiungere la propria meta. Il motto è “Se vuoi, puoi!”.
Ivan è da sempre appassionato di sport, ma dedicava a questo i ritagli di tempo, mettendo ai primi posti la famiglia e il suo lavoro. Una brutta malattia colpisce la figlia, di soli 5 anni, e Ivan vede capovolgersi il suo mondo. Mentre la bimba è in sala operatoria, con una minima probabilità di sopravvivenza, lui le fa una promessa: se lei avesse vinto la sua battaglia, anche lui avrebbe messo alla prova se stesso. Si sarebbe allenato e avrebbe superato i suoi limiti per arrivare a un sogno che aveva fino ad allora accantonato: partecipare a un Iron Man.
La salvezza di sua figlia è stata riparatrice anche per Ivan, che ha imparato a credere in sé, e oggi sprona gli atleti, di qualunque livello, a cercare di superare i loro limiti e ad arrivare alla meta.
“La passione per lo sport è nata – racconta Ivan Pelizzari – in me da bambino, quando la mia famiglia mi portò per la prima volta in piscina. Subito capii che l’ambiente della fatica fisica e mentale mi appagava. Dopo la carriera agonistica nel nuoto, mi resi conto che il mio impegno sportivo poteva essere condiviso prima e insegnato poi. Gli studi mi orientano ad acquisire la competenza di Economo Dietista, successivamente inizia una fase intensa e strutturata che affianca la carriera da atleta (Corsa e Triathlon) a quella di Allenatore di Squadre di Nuoto prima e Triathlon ancora adesso (co-fondando una squadra della quale sono tecnico Federale accreditato). La mia crescita continua ad alternare periodi di formazione tra cui Tecnico Allenatore (F.I.T.R.I.), Tecnico specialista sulle lunghe distanze (F.I.T.R.I.), Personal Trainer (C.O.N.I. ASC),Preparatore atletico (ACCADEMIA ITALIANA FITNESS C.O.N.I.) a quella di atleta con 6 IRON MAN alle spalle, 6 MARATONE, gare di Triathlon, Ciclismo e Nuoto di vario tipo. L’interesse sulla dinamica del movimento umano e degli adattamenti meccanici del corpo, mi porta a conseguire specializzazioni con corsi di Bike fit (BIKE ITALIA) e corsi di Biomeccanica applicata al movimento umano (A.S.C. C.O.N.I.).
La crescita da atleta a coach mi permette di comprendere, analizzare e gestire le singole esigenze degli atleti in maniera completa, dinamica e veloce, comprendendo i loro bisogni”.
Attualmente i ragazzi che allena con determinazione e professionalità, sono impegnati a maggio per il Triathlon Challenge Riccione distanza 70.3 e Olimpico; Triathlon Iron man 70.3 Mallorca, Spagna. Successivamente a luglio Triathlon iron man Klagenfurt, Austria.

Ivan Pelizzari nasce a Torino nel 1977, il suo percorso sportivo inizia in età precoce e a 10 anni è già membro attivo di una squadra agonistica di nuoto.
La sua esperienza agonistica sulla singola disciplina continua fino all’età di 24 anni, momento in cui in maniera progressiva inizia la sua carriera da Allenatore e atleta di triathlon, che nell’arco dei quindici anni successivi lo porterà a compiere un piano di crescita formativa di alto livello da: istruttore, allenatore, allenatore di alta specializzazione, preparatore atletico, personal trainer, specialista sulla biomeccanica del movimento umano; come atleta nel triathlon: con sei Iron Man, quindici mezzi Iron Man, otto maratone e varie altre gare di altre distanze.
Attualmente coordina e gestisce la sua attività di coaching personale e aiuta atleti di varie tipologie a raggiungere il proprio risultato.

“Da Ippocrate a Bill Gates. Come la tecnologia ha cambiato la medicina”, il libro di Claudio Barnini

Il giornalista Claudio Barnini pubblica “Da Ippocrate a Bill Gates. Come la tecnologia ha cambiato la medicina”.  Si tratta di un instant book gratuito che racconta le storie di alcune innovazioni contemporanee, sia di grandi aziende (Abbott, Bayer, Chiesi Italia, P&P Tech) che hanno permesso la realizzazione del progetto con il loro contributo non condizionante, che di start up innovative, con i progetti Brain Control e Softcare Studios.

Spiega  l’autore: “Abbiamo raccolto una breve ma significativa serie di case history di come la tecnologia sta cambiando la prevenzione, l’aspettativa di vita delle persone e la qualità di quelli che hanno una patologia. Gli ultimi dati ci dicono che più’ del 20% delle start up in ambito sanitario ha visto la luce nei primi mesi della pandemia, a dimostrare che la necessità aguzza l’ingegno e che in fondo lo status quo di progresso ne porta poco. La telemedicina però porta problemi nuovi: gestire una presenza ‘virtuale’ del medico, far accettare questa metodica alle persone più’ anziane o con deficit cognitivi, privacy, l’atto digitale diventa terapeutico e riscrive una antropologia della cura 4.0 dove la distanza è il convitato di pietra inevitabile, dettando nuove regole e nuovi rituali”.

 

 

Il Festival internazionale del libro di Catania ha messo in moto a macchina

Il Festival Internazionale del Libro e della Cultura di Catania è al lavoro per garantire, oggi più che mai, l’importanza e il valore dell’arte in tutte le sue declinazioni.

La manifestazione si svolgerà dal 23 al 25 settembre, in una tre giorni di eventi, presentazioni di libri, mostre, proiezioni, spazi dedicati ai più piccoli, musica, cinema e molto altro. Ed è proprio in questa cornice che si inserisce una novità: EtnaStar, la Rassegna di Scrittura Cinematografica, Teatrale e Musicale ideata e curata da Debora Scalzo, scrittrice siciliana di adozione milanese, ma anche produttrice, sceneggiatrice e stilista. La rassegna ha come cuore pulsante il mondo del cinema, del teatro e della musica e ha l’obiettivo di creare un contatto diretto tra pubblico e artisti, trasmettendo e approfondendo il legame con l’arte. Per la sua prima edizione, EtnaStar ha scelto come musa ispiratrice la figura di Rosa Balistreri, donna forte, combattente e di grandi ideali, oggi emblema della sicilianità e a cui è dedicato il tema della rassegna: L’amuri miu si tu.

Etnabook pensa anche ai più piccoli, dedicando uno spazio di creatività educativa con la sezione EtnaKids, curata da Matilde Leonforte, mamma e imprenditrice, con tante nuove idee per coinvolgere genitori e figli nel mondo della lettura, anche attraverso l’apprendimento di una nuova lingua straniera.

E, ancora, ritorna quest’anno Spazio Editori, un corner che sta molto a cuore al festival e che dà la possibilità alle case editrici di dialogare con il pubblico, raccontando la loro storia e i loro punti di forza, trasmettendo il valore di questo grande lavoro culturale. Per tutte le informazioni su come partecipare, è possibile inviare un’email all’indirizzo info@etnabook.it.

Infine, aprile è il mese dell’uscita della prima Raccolta Antologica Etnabook del Premio Letterario “Cultura sotto il vulcano”. La raccolta è prodotta da No_Name Editore e sarà possibile acquistarla nelle librerie partner di Catania (Mondadori Katanè, Mondadori Piazza Roma, La Fenice, San Paolo, Cavallotto e Sofà delle Muse) e nei principali store digitali (IBS, Amazon, Unilibri, ecc).

Nei canali social continuano gli appuntamenti online del Festival, come Aspettando Etnabook, incontri online con autori di tutta Italia, Quarta di Copertina, le video recensioni a cura di Maria Giovanna Bucolo e le tante novità in arrivo per Il Maggio dei Libri sia a livello nazionale che in collaborazione con il Comune di Catania.

Per tutti gli aggiornamenti, è possibile consultare le pagine Facebook e Instagram ufficiali e il sito internet www.etnabook.it.

L’evento Etnabook Festival è organizzato dall’associazione culturale NO_NAME presieduta da Cirino Cristaldi.

Francesco De Gregori si racconta in 700 pagine

Rimmel” è una canzone milanese, “La storia” l’ha cantata per primo Gianni Morandi, “Il cuoco di Salò” era una filastrocca per bambini, La donna cannone” inizialmente non doveva essere pubblicata, “Sempre e per sempre” ha portato al licenziamento di una ragazza, “Un gelato al limon” di Paolo Conte doveva far parte di “Viva l’Italia”, “Buonanotte fiorellino” non parla di un incidente aereo, “Bufalo Bill” aveva una strofa in più…

Queste e mille altre notizie, aneddoti, rivelazioni inedite si trovano in “Francesco De Gregori. I testi. La storia delle canzoni” a cura di Enrico Deregibus (Giunti editore), un volume di oltre 700 pagine, un’opera imponente, decisamente anomala nel panorama italiano.

Si tratta della continuazione di “Francesco De Gregori. Mi puoi leggere fino a tardi”, la corposa biografia del cantautore che Deregibus ha pubblicato nel 2015, sempre per Giunti. Il giornalista piemontese in questo nuovo volume si sofferma sulle canzoni, più di 200, che De Gregori ha inserito nei suoi dischi, con ampie e dettagliate schede che riservano molte sorprese anche a chi conosce bene l’artista romano. Ad accompagnarle, i testi di tutte le canzoni scritte da De Gregori, che li ha controllati e certificati in prima persona per evitare errori e refusi.

Il libro non nasce però con lo scopo di spiegare i testi, di interpretarli ma con la volontà di indagare le canzoni in tutte le loro componenti: parole, musica, arrangiamenti, interpretazione. E di raccontarne la nascita, le fonti, l’ispirazione, la scrittura, quello che è successo dopo l’uscita, le tante versioni del loro autore e quelle di altri.

Il tutto con centinaia e centinaia di dichiarazioni dello stesso De Gregori, tratte da interviste rilasciate dall’inizio degli anni Settanta a oggi e con complessivamente oltre mille documenti consultati.

Enrico Deregibus è giornalista e saggista, oltre che consulente o direttore artistico di svariati festival ed eventi musicali, alcuni dei quali lo vedono anche come conduttore. È considerato il maggior esperto di De Gregori, per il quale nel 2016 ha anche realizzato il volume inserito nel cofanetto “Backpack” (Sonymusic), che racchiude in cd trentadue dischi del cantautore romano.

Deregibus è inoltre ideatore e curatore del “Dizionario completo della canzone italiana” (Giunti, 2006) e, con Enrico de Angelis e Sergio Secondiano Sacchi, di “Il mio posto nel mondo. Luigi Tenco, cantautore. Ricordi, appunti, frammenti” (BUR, 2007). Del 2013 è “Chi se ne frega della musica?”, una raccolta antologica di suoi scritti usciti su varie testate (NdAPress).

www.facebook.com/enricoderegibus

https://twitter.com/EnricoDeregibus

“Di efferati delitti e d’altre storie macabre” il nuovo libro di Fabrizio Ghilardi

“Di efferati delitti e d’altre storie macabre” di Fabrizio Ghilardi, uscito a luglio per Idrovolante Edizioni, non è solo una raccolta di racconti a metà tra l’onirico e il magico, è anche un compendio: nelle storie dalle atmosfere gotiche raccolte da Ghilardi entriamo in contatto con molti aspetti culturali spesso poco battuti nella narrativa.

Storie a tinte fosche che hanno per protagonisti gli ultimi soldati rimasti alla corte del Papa nei giorni immediatamente precedenti alla presa di Roma da parte dei garibaldini, guerre di cui ormai si è persa la memoria ed altre di cui invece si hanno poche istantanee inedite, chiese capitoline – e non solo – descritte nel minimo dettaglio e con piacevoli digressioni sulle origini delle tradizioni religiose, il tutto in un’atmosfera che ricorda molto il “gotico americano” di Robert Bloch. Insomma, tra i racconti di “Di efferati delitti e d’altre storie macabre” l’occulto si apre ad altre forme di conoscenza.

A cena con “Il Grillo Narrante” a Poggioreale il libro di Massimiliano Gaudino

Sarà presentato lunedì 6 luglio alle ore 21:00, nella storica trattoria di Poggioreale “Da Alfredo” , “Il Grillo Narrante” opera prima di Massimiliano Gaudino psicologo e psicoterapeuta napoletano, che si è cimentato in questo debutto letterario in seguito alle molte richieste dei suoi pazienti di raccogliere tutte le sue storie.  Presenti alla serata per leggere alcune pagine del libro la violinista Tsvetanka Asatryan e l’attore Emanuele Guarino.

Il libro, edito da Gruppo Albatros – Il Filo, è una raccolta di racconti, favole e poesie che conducono il lettore all’interno di un lungo e sentito percorso dentro il “proprio sé”.

Da sempre affascinato dalle parole, Gaudino utilizza la narrazione come strumento capace di emozionare per ritrovarsi con la cura che le sole parole possono avere.

Un testo per bambini, accompagnato anche da illustrazioni dal tratto delicato di diversi artisti partenopei e non solo, che però si rivolge anche ad un pubblico più maturo. Dentro alle storie narrate, infatti, ci sono gli adulti, quelli che Gaudino incontra ogni giorno nel suo studio da psicoterapeuta.

Attraverso abili espedienti narrativi e formali, l’autore offre ai suoi lettori uno strumento in cui riconoscersi, con cui condividere il peso della propria sofferenza per poi ritrovarsi. Dietro allo sfondo fiabesco, infatti, ci sono storie di vita quotidiana di chi, per mancanza di tempo o risorse, ha smesso di osservare e osservarsi.

Con un incedere narrativo serrato si condivide e si riflette sulla propria vita, le proprie relazioni, la propria crescita. Le tematiche trattate sono le più svariate e spaziano dal bullismo alla violenza (è il caso di: Narciso il ranocchio; La vedova in nero; Libero di volare; È tutta una giostra; Occhio per occhio), dall’importanza dell’introspezione (L’una di me) a quella della conoscenza del proprio corpo (Lucciole).

Un esordio letterario molto denso, capace di passare con disinvoltura dalla fiaba alla poesia.

“Stappatincasa” diventa un libro, reagire al lockdown con un calice di vino in mano

“Stappatincasa. Racconti di vino in lockdown” è il libro che narra l’altra faccia della quarantena. Il volume, disponibile sia in versione e-book sia cartacea, restituisce in forma scritta la campagna online, lanciata lo scorso 10 marzo dal produttore vitivinicolo torinese Luca Balbiano, per non fermare il racconto del vino. Il libro infatti è il risultato di circa quattro mesi di “degustazioni online”, andate in onda sulla pagina Facebook, nelle quali Balbiano ha deciso di reagire alle limitazioni della clausura forzata, continuando a raccontare da casa il patrimonio racchiuso all’interno di una bottiglia di vino, in compagnia di imprenditori, vignaioli, sommelier, influencer, ma anche semplici appassionati per condividere, anche a distanza, l’amore per il vino.

Oltre a offrire una selezione di grandissime bottiglie, consigliate ogni sera dall’ospite in diretta, Stappatincasa è stata anche l’occasione per ragionare sui nuovi scenari che il Covid-19 ha delineato per il mondo del vino, dal turismo alle scelte di mercato, sentendo in prima persona tantissimi produttori e distributori (sono state coinvolte oltre 60 cantine da tutta Italia) ma anche alcuni dei più importanti “guru” del settore, dando voce a coloro che tutti i giorni mettono anima e corpo per portare in alto il nome del vino italiano. Il volume riporta, in maniera fedele, ventotto delle quaranta interviste realizzate con nomi del calibro di Daniele Cernilli e Massimo SagnaGianMarco Tognazzi e Filippo BartolottaFrancesco Farinetti e Chiara GiannottiLuca Iaccarino e Stefano Cavallito, passando per Donatella Cinelli Colombini e Roberta Garibaldi, solo per citarne alcuni.

Nei circa quattro mesi di dirette, Stappatincasa, ha creato una community di più di 5000 followers (fra Facebook e Instagram) raggiungendo una reach organica di oltre 250mila persone. Il progetto Stappatincasa ha inoltre dato avvio a una raccolta fondi destinata alla Croce Rossa Italiana – Sezione di Bergamo, raccogliendo oltre 4000€ che sono stati destinati per aiutare gli operatori sanitari di una delle zone maggiormente messe in ginocchio dall’emergenza sanitaria. Anche i proventi del libro (240 pp.), disponibile in versione e-book al costo di € 5,99 e cartacea a costo di € 15,50, verranno devoluti alla CRI di Bergamo.

https://www.amazon.it/Stappatincasa-Racconti-lockdown-Luca-Balbiano/dp/B08BDSDL6B/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1592849850&sr=8-1&fbclid=IwAR37xPqpj2dTCt98lfEhlIohdXi72utf-bX0vxg4-bEereAhcgFvxepNAYA

“Dal vinile a Spotify”, il libro di Roberto Razzini da leggere d’estate

È disponibile “Dal vinile a Spotify”, il libro di Roberto Razzini da leggere d’estate. Lui è il Managing Director di Warner Chappell Music Italiana.

Una storia in musica a metà strada tra il racconto biografico e un saggio sulle evoluzioni del mercato musicale degli ultimi 40 anni. In libreria dal 25 giugno il libro è già disponibile sul sito della casa editrice People (www.peoplepub.it) e in versione eBook in tutti gli store.

Nella prefazione a firma di Marta Cagnola, giornalista di Radio 24, il volume viene presentato così: «state per leggere un racconto di vita, ma anche un piccolo manuale di storia recente della discografia italiana. Dal vinile a Spotify, certo, ma passando per qualche decennio di rivoluzioni, che ogni volta sembravano dover distruggere e ricostruire il settore da capo. Ritroverete le classifiche, le star del momento o le leggende eterne, anche con qualche gustoso dettaglio visto dal backstage: dalla costruzione dei grandi successi, alla scoperta di nuovi personaggi, alle colonne sonore delle pubblicità storiche. I momenti d’oro e quelli di crisi, del passato e del presente».

Dal vinile come oggetto di culto all’ascolto mordi e fuggi dello streaming, da Sanremo a X Factor: cambia la fruizione, ma le canzoni e gli autori restano. Roberto Razzini, che ha da poco festeggiato i suoi trent’anni alla Warner Chappell, racconta l’evoluzione della musica in questi anni – dai supporti ai metodi di fruizione e promozione – con lo sguardo privilegiato di chi è stato testimone e protagonista, dietro le quinte, di molti dei maggiori successi musicali di queste tre decadi. Dagli esordi come ragazzo di bottega alle trasferte a Los Angeles, dal primo tour con Umberto Tozzi alla collaborazione con Burt Bacharach e tanti autori e interpreti, italiani e stranieri.

La storia di una passione che si è fatta mestiere, sempre dalla parte delle canzoni. Colonna sonora di questa storia in musica è una playlist su Spotify curata da Roberto Razzini contenente una selezione delle canzoni citate nel libro, oltre ad alcune delle pietre miliari degli artisti menzionati. Da “Andavo a cento all’ora” a “lo stadio in un cassetto”.

Qui il link per accedere alla playlist (https://bit.ly/dalvinileaspotify), contenuta anche nella versione eBook e in quella fisica del libro.

«A dispetto dei grandi mutamenti che sempre hanno attraversato e attraverseranno la musica, siano tendenze sociali, culturali, economiche, tecnologiche – o persino sanitarie, come in questo strano 2020 – alcune cose non cambieranno mai. Quella a cui sono più̀ legato è la sensazione quasi indescrivibile, quel senso di illuminazione che si prova sentendo una nuova canzone e sapendo sin dalle prime note che sarà̀ qualcosa di unico. Spero di continuare a provare questa sensazione ancora a lungo.»

“Il viaggio di Arturo”, il romanzo di Gabriele Mazzoleni tutto da leggere

Due uomini di mare, Arturo e Gérard, che cercano risposte a una vita che appare priva di bussola.

Sono le anime perse de “Il viaggio di Arturo”, il romanzo di Gabriele Mazzoleni, giornalista economico ed esperto velista, edito da Mursia (340 pp, 18 euro). “Arturo è un uomo che non dà lezioni di vita, ma cerca disperatamente risposte assolute e finisce intrappolato nell’utopia esistenziale. Gérard, uomo di mare pratico e concreto, vuole vivere e, grazie ad Arturo, troverà un nuovo equilibrio”, spiega l’autore.

In piena notte, al largo dei Caraibi, un piccolo mercantile che trasporta banane da un’isola all’altra, incrocia una barca a vela alla deriva, l’Armatan. Gérard, il comandante della nave, presta soccorso ma a bordo non trova nessuno: la barca è vuota.

Ci sono solo tracce dell’equipaggio ed il diario di navigazione scritto a quattro mani dallo skipper, Arturo, e dal suo ambiguo compagno. Nell’attesa che i soccorsi vengano a rimuovere il relitto, Gérard ed il suo vice, il procidano Marco, leggono il diario e, pagina dopo pagina, scoprono cosa è successo a bordo di Armatan e che fine è toccata al suo equipaggio.

Una lettura che impegna i due uomini tutta la notte e li conduce lungo impensabili sentieri dell’anima, obbligandoli ad affrontare domande sull’esistenza che, fino a quel momento, avevano ostinatamente evitato. Il diario di Arturo li costringe a seguirlo nella ricerca di risposte alle questioni dell’esistenza, in un una lotta forsennata contro i luoghi comuni, le risposte banali, le certezze rassicuranti. Alla fine Gérard e Marco trovano nel dubbio, nella capacità di dubitare sempre e comunque, l’unica risposta in grado di rendere tollerabile l’esistenza. E lasciano Arturo al suo destino.

“Vite da campioni”, un libro racconta le leggende dello sport

Da Luca Pancalli ad Annalisa Minetti. Da Elisa Di Francisca a Massiliano Rosolino. Venti storie di atleti di ieri, oggi e domani che, attraverso le vicende personali e agonistiche dei protagonisti, raccontano il riscatto degli sport “minori” e dello sport paralimpico.

Il libro “Vite da Campioni” di Elisabetta Mazzeo (Bertoni editore) raccoglie una selezione delle interviste più emozionanti realizzate per la trasmissione televisiva omonima e aggiornate e rivisitate per l’occasione. Perché le medaglie contano, e tanto. Ma non sono tutto. Dietro le vittorie sul campo, in pista, in pedana o in vasca, ci sono vicende personali e umane che meritano di essere raccontate. Classe 1981, giornalista professionista, già collaboratrice e inviata di Mediaset Premium Sport, Mazzeo dà voce ad una serie di discipline magari poco conosciute ai più ma non per questo meno spettacolari. Storie che parlano anche della disabilità come risorsa e non come ostacolo.

Oltre all’ospite speciale, Luca Pancalli, nel libro si trovano i racconti di vita di Vincenzo Abbagnale, Emanuele Blandamura, Sara Cardin, Matteo Cavagnini, Cristina Chiuso, Laura Coccia, Oxana Corso, Diego Crescenzi, Elisa Di Francisca, Fabrizio Donato, Rosalba Forciniti, Edwige Gwend, Daniele Masala, Annalisa Minetti, Carlo Molfetta, Maria Moroni, Paolo Pizzo, Massiliano Rosolino, Giuliana Salce, Alessio Sarri. Ognuno con il proprio bagaglio di esperienze, di anni di gavetta, di sconfitte cocenti ed esaltanti vittorie. Ma anche e soprattutto con la propria valigia carica di emozioni, sentimenti, gioie e delusioni.

“Vite da Campioni è un’opera da leggere tutta d’un fiato, una narrazione costruita sullo sport ma non solo” per dirla con le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, mentre per il numero uno del Cip, Luca Pancalli, “al suo debutto editoriale Elisabetta Mazzeo con grande sensibilità ha saputo mettere assieme storie che lasciano il segno, vere e proprie lezioni di vita”.

“I segreti di Buckingham Palace”, il nuovo libro di Enrica Roddolo

Il 2 giugno saranno 67 anni dalla solenne incoronazione, nel 1953, a Westminster Abbey a Londra della regina Elisabetta II, la sovrana dei record. Che nel 2015 ha sorpassato per durata del regno l’ava Vittoria, e a 94 anni festeggiati ad aprile è più salda che mai al timone del regno. In questa primavera 2020 ha dimostrato tutta la sua energica forza di guida e riferimento del Paese con i due discorsi tv in piena emergenza sanitaria.

E’ dedicato a lei, e alla Firm della famiglia Windsor come è chiamato il team reale di Londra, “I segreti di Buckingham Palace” il nuovo libro di Enrica Roddolo, firma del Corriere della Sera e storica della Royal family che ha dedicato ai reali europei diversi saggi e biografie. Il nuovo volume, edito da Cairo, in libreria dal 28 maggio, ripercorre la storia della reggia più famosa al mondo e la intreccia con la vita vissuta a corte in secoli di monarchia britannica, da re Giorgio III alla regina “nera” Charlotte, da Vittoria e il suo amore per il marito Alberto, a Carlo, Diana, Camilla. E ai giovani principi William ed Harry.

Un racconto che parte dal celebre balcone e arriva alla sala dei banchetti ufficiali, fino alla Music Room dove storicamente sono stati battezzati con acqua del fiume Giordano, gli eredi al trono.