Zetafobia una saga “Made in Italy” sull’epidemia zombie

Quest’estate mi è capitato, di riprendere in mano un po’ il mio Kindle, in cerca di qualcosa da leggere che mi conciliasse il sonno e ho trovato una saga, al momento formata da due libri, ma con presto l’uscita del terzo, di uno scrittore italiano Gualtiero Ferrari chiamata Zetafobia 1 e il seguito, Zetafobia 2 La città Morta editore Delos Digital.

Dovete sapere, che sono un’appassionato di libri sull’argomento zombie e dopo aver letto la trama e aver scoperto che parlava di un’epidemia che si svolgeva in Italia, nello specifico a Torino, mi sono detto diamogli una possibilità e da li è stato tutta una discesa, molto ripida a rotta di collo di emozioni sparse, dal divertito, alla suspense, al mistero, alla tristezza, be mi pare ovvio che muoia qualcuno, anche senza spoiler, si parla di uno libro horror sugli zombie.

Partiamo dal principio, i libri narrano la storia di Domenico e della sua famiglia, composta da Lucrezia (sua moglie) e Sebastiano (suo figlio), che vivono nella periferia di Torino.

All’inizio della storia, inizieremo a conoscere Domenico, in quasi ogni sua più piccola sfaccettatura e piano piano, a conoscere anche la sua famiglia; verremo catapultati fin da subito in un’epidemia di influenza aviaria, che diventerà in breve tempo globale, infatti all’inizio non sembra particolarmente preoccupante, parte come epidemia per poi evolversi in pandemia.

A quanto pare questo virus colpirà le persone e le farà rianimare trasformandole in zombie, da qua inizierà il viaggio dei nostri protagonisti per resistere, barricarsi, sopravvivere e sperare nella risoluzione della pandemia. Ma cosa succederà? Riusciranno i nostri protagonisti a farcela? Incontreranno altri superstiti e se si, saranno buoni o cattivi?

Ma chi sono veramente Domenico, Lucrezia e Sebastiano?

Domenico lavora per un’azienda che tratta prodotti chimici, che ha una particolare peculiarità: è una persona un po’ paranoica, tende a pianificare, ed essere un maniaco del controllo, tutto questa sua paranoia nella vita, prende forma nel suo cervello come un folletto irlandese (potremmo dire un Leprecauno), di nome Patrick che rappresenta il suo io più primordiale, la parte di lui che è sempre attenta e che cerca di fargli notare dove sbaglia o cose che sul momento non vedrebbe, colui che lo risveglia dal torpore della paura,  che si può provare vedendo ciò che può succedere durante un’epidemia zombie, dandogli l’adrenalina necessaria per farcela.

Lucrezia è una donna forte, ma allo stesso tempo molto dolce, ama profondamente suo marito, anche se lo ritiene ogni tanto fuori come una campana, però nella sua pazzia, scorge sempre qualcosa di particolare che tende a farsi che lei si possa fidare di lui e grazie a questo le faccia superare le avversità che dovranno affrontare nella storia, ama i suoi famigliari e si trova catapultata insieme a loro, in un mondo di puro terrore e morte.

E infine parliamo di Sebastiano, nella storia passerà dall’adolescenza nel primo libro alla pubertà nel secondo, che lo porteranno ad avere un’evoluzione pazzesca del personaggio, sia nel modo di pensare, sia nel modo di agire, sia nel modo di interagire con gli altri, parte da bambino di 11 anni molto chiuso, con problemi a scuola e con i compagni e finisce per venire catapultato in un mondo che “O cresci O muori”, per certi versi nel primo e nel secondo libro lo vedremo spesso più maturo di Domenico, ma chi non lo diventerebbe se dovesse crescere in un mondo così.

Dovete sapere che ho avuto il piacere di avere Gualtiero Ferrari come ospite, sul mio canale YouTube e sono molto felice di parlarvene perché è una persona squisita, molto gentile, aperto nel discutere dei suoi libri e dei suoi personaggi e non solo, anche in generale del mondo nerd, lui stesso si è definito nerd.

Gualtiero è una persona molte genuina, semplice, ho amato molto come ha parlato dei suoi personaggi, di come si è evoluto come scrittore, dei corsi che ha fatto per migliorare sempre più e devo essere sincero, mi è capitato di leggere libri sull’argomento da Stephen King con “A Volte Ritornano” a “Diario di un Sopravvissuto agli Zombie” di J.L. Bourne, fino ad arrivare “Finchè Zombie non ci separi” di Jesse Petersen a “World War Z” di Max Brooks, ma dei libri così scorrevoli come i suoi sono difficili da trovare, sinceramente se non avessi dovuto lavorare, penso me lo sarei divorato in un’intera notte, da quanto mi aveva preso il primo libro e idem il secondo, quindi ora sono in trepidazione per il terzo capitolo della saga che uscirà nel 2023.

Gualtiero è nato e cresciuto a Torino e nei suoi libri, oltre che una storia di terrore, con alcuni tratti divertenti (vedi siparietti famigliari o con Patrick), si sente proprio la sua voglia di far conoscere un territorio, per l’esattezza il Piemonte con il suo capoluogo Torino, partendo prima dalla periferia fino ad arrivare alle vie del centro, nel libro si sente tantissimo, la sua voglia di far conoscere cose, che alla maggior parte delle persone sono sconosciute, dalle armi, ai protocolli militari, all’anatomia; quando succedeva qualcosa di particolare, il lettore grazie alle sue descrizioni scorrevoli che raggiungevano direttamente il punto, (passatemi il termine, non pesanti o lunghe), riusciva a capire facilmente di cosa si parlava, avendo inoltre un quadro accurato di dove si stava svolgendo la storia, di cosa i nostri protagonisti stavano usando o di cosa stavano facendo ecc, senza mai cadere nello stucchevole anzi, regalandoti una saga da divorare a morsi.

Oltre che l’articolo, vi consiglio di andare a guardare anche il video dell’intervista/quattro chiacchiere che ho avuto il piacere di fare con lui, così da farvi un’idea sia di come sia lui, sia di come siano i suoi libri, che vado consigliarvi in questo articolo, il tutto naturalmente made in Italy e ad un passo da noi.

Ecco il video:

Ora un po’ di link utili:

Qua potete trovare tutto su Gualtiero Ferrari e dove acquistare i suoi libri:

https://gualtieroferrari.com

e poi vi lascio il mio link dove potete scrivermi se volete commentare o altre gli articoli:

https://linktr.ee/vanhellsingtv

 

Libri in piazza dei Leoni ad Albenga e al Teatro dell’Olivo ad Arnasco

Sabato all’insegna della cultura ad Albenga e Arnasco. Alle 17, in piazza dei Leoni, nel centro storico ingauno, è in programma la presentazione del volume «Il Museo che non c’è Ventotto artiste ci insegnano che la bellezza femminile salverà il mondo» di Orietta Sammarruco.   Il volume raccoglie ventotto vicende biografiche diverse, in epoche differenti, ma accomunate dai costanti ostacoli che la società al maschile ha posto alla piena affermazione di artiste donne. Conduce il pomeriggio culturale Tiziana Minacapilli dell’associazione «#cosavuoichetilegga?».

Alle 21.30, presso il Teatro dell’Olivo ad Arnasco, invece, è prevista la «Serata con gli autori» in ricordo di Renzo Rossi organizzata dal Comune e Pro loco di Arnasco in collaborazione con Anpi Ceriale. Sarà presentato il libro, edito da Milieu, «Un calcio alla guerra» scritto da Davide Grassi e Mauro Raimondi. A settantasei anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Davide Grassi e Mauro Raimondi, da sempre interessati agli intrecci tra storia e sport, hanno unito le loro passioni per creare un libro di impegno civile.

I migliori libri per ragazzi e ragazze in uscita nel 2022? Ve lo dice “llibraio.it”

Quali sono i migliori libri per ragazzi e ragazze in uscita nel 2022? E quindi, quali i nuovi titoli da leggere e regalare? E ancora: quali letture consigliare ai giovani dai 10 anni ai 16 anni?

Tante domande, a cui non è facile rispondere, visti anche i numerosissimi volumi destinati agli adolescenti in arrivo in libreria in occasione di Bologna Children’s Book Fair 2022, la più importante fiera internazionale dell’editoria per bambini e ragazzi, quest’anno in programma dal 21 al 24 marzo.

Abbiamo dunque provato a selezionare alcuni tra i più interessanti nuovi libri consigliati per ragazzi e ragazze tra quelli pubblicati nei primi mesi del 2022. Il risultato è una lista di letture (che non ha la pretesa di essere esaustiva e in cui i titoli non sono posti in ordine di importanza) inevitabilmente eterogenea, in cui trovano spazio storie e trame che portano nel passato, nel presente o nel futuro. Libri per ragazzi e ragazze in grado di emozionare, strappare un sorriso o far riflettere. Narrazioni, molto diverse tra loro, firmate da autrici e autori italiani e internazionali, che spesso affrontano problematiche delicate e discusse.

Consapevoli del ruolo che la lettura di libri più svolgere in particolare in tempi di pandemia, in cui sono tanti gli adolescenti a vivere momenti difficili, ecco quindi il nostro modo per rispondere a chi chiede quali libri per ragazzi del 2022 leggere e suggerire (anche a scuola, magari).

Con una premessa fondamentale: per far appassionare gli adolescenti alla lettura è importante che a scegliere se, cosa e quando leggere siano direttamente loro. Per fortuna, l’offerta di proposte, come vedrete, nelle nostre librerie è davvero ampia (e di qualità)…

Scopri tutto qui

“Si faccia una domanda”, il nuovo libro di Gigi Marzullo

S’intitola “Si faccia una domanda”. E’ il nuovo libro di Gigi Marzullo, edito da Rai Libri. Il volume è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 5 novembre (Euro 16,00).

Gigi Marzullo, nato ad Avellino il 25 luglio del 1953, medico chirurgo e giornalista professionista. Autore e conduttore di rubriche culturali (“Sottovoce”, “Cinematografo”, “Applausi”, “Settenote”, “Milleeunlibro”, “Testimoni e Protagonisti”), è nel cast di “Che tempo che fa”. È autore dei libri Il Marzulliere, Belli di notte, Stelle di Notte, Le Notti Blu di “Sottovoce”, I sogni di “Mezzanotte e Dintorni” e Non ho capito la domanda.

«Centinaia di migliaia le mie domande e centinaia di migliaia le domande che avrei voluto fare a tutti quegli uomini e quelle donne che hanno fatto la storia, della politica così come dello spettacolo, della filosofia così come dello sport. Ho immaginato di chiedere lumi sull’origine del mondo ad Albert Einstein e di domandare a Cristoforo Colombo se il vero viaggio non è forse quello che si fa prima di tutto con la propria mente. In questo volume ho raccolto 365 domande immaginifiche, rivolte a personaggi eccezionali, testimoni e protagonisti del loro tempo e vissuti, in epoche diverse, tra cui quella attuale. Perché non è forse il presente il punto di partenza migliore per indagare il passato e dare inizio al futuro?», scrive Gigi Marzullo.

Frabolibri 2020, riflettori sui libri di montagna

#laculturanonsiferma. Se il Coronavrus lo ha costretto, di fatto, a rinviare l’edizione 2020 del Salone del Libro di Frabosa Sottana –l’annuale rassegna che in piena estate, nel corso degli ultimi sette anni, ha portato all’attenzione decine di autori locali e non ed ha tenuto accesi, con convegni ed incontri che si svolgono parallelamente all’evento, i riflettori sulle varie problematiche ambientali, sociali, turistiche ed economiche del Monregalese– Gianni Dulbecco non si è arreso.

Il funambolico presidente dell’Associazione Culturale Valle Maudagna, si è inventato un’iniziativa nuova di zecca nel tentativo di animare il suo amato territorio d’adozione.

Ed ecco quindi FRABOLIBRI 2020 “Incontri di mezza Estate con autori della Provincia Granda”

«Non è mia abitudine rimanere con le mani in mano e non ho inteso quindi fermarmi anche di fonte ad un problema grande come il Covid 19 che ha fatto migliaia di vittime ed ha messo in ginocchio mezzo Mondo, costringendo organizzatori di eventi, come il sottoscritto, a riporre nel cassetto iniziative già belle che pronte a svolgersi –ha commentato Gianni Dulbecco– accantonata giocoforza l’edizione 2020 del Salone del libro di Frabosa che avremmo voluto celebrare quest’anno con una serie di partecipazioni qualificate ed importanti, ho comunque voluto dare un segnale della nostra presenza sul territorio mettendo insieme, nel rispetto delle ordinanze che regolano questo tipo di eventi, una manifestazione che spero riesca a suscitare il giusto interesse».

FRABOLIBRI 2020 sarà l’occasione di incontro, distanziati l’uno dall’altro di circa una settimana (sabato 1 agosto, sabato 8 agosto e venerdì 14 le date) di tre autori locali.

Sede della rassegna sarà la sala Convegni dell’Albergo Italia (g.c.).

Ad aprire la serie di incontri, sabato 1 agosto, alle ore 18 sarà la ricercatrice ed antropologa Lidia Dutto che presenterà la sua ultima opera: Con in mezzo un lumino.

Sabato 8 agosto, alle ore 18 sarà la volta dell’affermata scrittrice frabosana Sarah Cogni col suo “Quando saremo liberi”.

Concluderà la miniserie di presentazioni, venerdì 14 agosto, alle ore 18, il noto giallista Bruno Vallepiano col suo recente noir “Trappola per lupi”.

La manifestazione ha un sito web: www.frabolibri.blogspot.com e una pagina facebook: FraboLibri Frabosa Sottana

L’evento si svolgerà nel più rigido rispetto delle normative AntiCovid.

“Il viaggio di Arturo”, il romanzo di Gabriele Mazzoleni tutto da leggere

Due uomini di mare, Arturo e Gérard, che cercano risposte a una vita che appare priva di bussola.

Sono le anime perse de “Il viaggio di Arturo”, il romanzo di Gabriele Mazzoleni, giornalista economico ed esperto velista, edito da Mursia (340 pp, 18 euro). “Arturo è un uomo che non dà lezioni di vita, ma cerca disperatamente risposte assolute e finisce intrappolato nell’utopia esistenziale. Gérard, uomo di mare pratico e concreto, vuole vivere e, grazie ad Arturo, troverà un nuovo equilibrio”, spiega l’autore.

In piena notte, al largo dei Caraibi, un piccolo mercantile che trasporta banane da un’isola all’altra, incrocia una barca a vela alla deriva, l’Armatan. Gérard, il comandante della nave, presta soccorso ma a bordo non trova nessuno: la barca è vuota.

Ci sono solo tracce dell’equipaggio ed il diario di navigazione scritto a quattro mani dallo skipper, Arturo, e dal suo ambiguo compagno. Nell’attesa che i soccorsi vengano a rimuovere il relitto, Gérard ed il suo vice, il procidano Marco, leggono il diario e, pagina dopo pagina, scoprono cosa è successo a bordo di Armatan e che fine è toccata al suo equipaggio.

Una lettura che impegna i due uomini tutta la notte e li conduce lungo impensabili sentieri dell’anima, obbligandoli ad affrontare domande sull’esistenza che, fino a quel momento, avevano ostinatamente evitato. Il diario di Arturo li costringe a seguirlo nella ricerca di risposte alle questioni dell’esistenza, in un una lotta forsennata contro i luoghi comuni, le risposte banali, le certezze rassicuranti. Alla fine Gérard e Marco trovano nel dubbio, nella capacità di dubitare sempre e comunque, l’unica risposta in grado di rendere tollerabile l’esistenza. E lasciano Arturo al suo destino.

“Prefetto in terra di ‘ndrangheta”, il libro tutto da leggere di Michele di Bari

Il corretto funzionamento della società non può prescindere dall’educazione all’etica pubblica e dalla formazione di una coscienza della legalità da parte dei cittadini, incoraggiate e promosse, in prima istanza dalle istituzioni.

A mediare fra le due parti – comunità e apparato pubblico – si pone la figura del prefetto, per dare voce alla popolazione, intercettandone i bisogni, individuando le soluzioni più opportune alle esigenze del territorio. Partendo da questo assunto, “Prefetto in terra di ‘ndrangheta” analizza «le trasformazioni del fenomeno mafioso, i complessi rapporti tra cittadini e ‘ndrangheta di attrazione-repulsione, in perenne tensione tra silenzio e rivolta, omertà e denuncia, sfiducia e speranza», ma anche le conseguenze della crisi in un territorio già fortemente provato, in special modo dall’Unità d’Italia in poi, proponendo di ripartire dalla scuola, dalla cultura, e ripensare a nuovi metodi di sviluppo e cambiamento per costruire il futuro.

Edito da ‘Citta’ del Sole’ con prefazione del magistrato anti ‘ndrangheta Nicola Gratteri, il saggio indaga in sette capitoli le ragioni di ordine economico, sociale e culturale per cui le mafie e la ‘ndrangheta calabrese in particolare, si innestano storicamente nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia.

Nato a Mattinata (FG) nel 1959 e laureato con lode in giurisprudenza.
Ha altresì conseguito il diploma del corso di studio per aspiranti segretari comunali presso la LUISS; ha frequentato il corso biennale di “Management in sanità presso la Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi di Milano ed il corso di perfezionamento su “Cittadinanza europea ed amministrazioni pubbliche”, organizzato dalla Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre.
Entra nella carriera prefettizia nel 1990.
Promosso viceprefetto nel 2001, è dapprima Capo di Gabinetto e, in seguito, Viceprefetto Vicario presso la prefettura di Foggia.
Nel corso della sua carriera ha ricoperto numerosi e delicati incarichi, tra i quali quelli di Vice Commissario Governativo della nuova Provincia di Barletta-Andria-Trani e di Commissario ad acta per l’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali del T.A.R. – Puglia, è stato inoltre Commissario Straordinario di numerosi comuni. Dal 2007 è nominato esperto di sanità e politiche sociali dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nominato Prefetto il 22 dicembre 2010, assume le funzioni di vice Commissario del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia.
E’ stato prefetto di Vibo Valentia, dal 2012 al 2013, e di Modena, dal 2013 al 2016, e di Reggio Calabria fino al 2019.
Dal 14 maggio 2019 è il Capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione.

La crisi epocale degli editori, é buio nel tunnel

Otto milioni di copie vendute in meno nel solo settore della varia (saggistica e fiction) con circa 134 milioni di euro di fatturato già persi nei primi quattro mesi dell’anno, concentrati tutti tra marzo e aprile.

Sono i numeri della crisi che ha travolto l’editoria italiana, secondo una ricerca dell’Associazione Italiana Editori (AIE), in collaborazione con Nielsen e IE-Informazioni Editoriali, e che, tra le altre cose, fotografa l’ascesa degli store online, oggi primo canale di acquisto dei libri con una quota pari al 47%.

“Siamo di fronte a una crisi epocale. La perdita di reddito delle famiglie conseguente alla caduta del Pil, -8% annuo secondo le stime del governo, porterà a una riorganizzazione della spesa di cui vediamo già oggi i segnali e che, se non contrastata attraverso un forte sostegno alla domanda, potrebbe avere un impatto drammatico sul nostro settore con forti ricadute sull’occupazione – spiega il presidente di AIE Ricardo Franco Levi -. Sommando gli effetti del lockdown con la caduta della domanda nella seconda parte dell’anno, temiamo che l’intero mercato del libro (fiction, saggistica, ma anche libri scolastici, universitari e professionali più la vendita dei diritti) possa chiudere il 2020 con un pesantissimo calo di fatturato quantificabile tra i 650 e i 900 milioni rispetto ai 3,2 miliardi complessivi del 2019”.

“Non si esce da questa crisi senza una forte presa di consapevolezza da parte di istituzioni e operatori. La partita non è chiusa – continua Levi -: sia pure nelle difficoltà, le imprese stanno reagendo e un forte sostegno alla domanda, tramite bonus alle famiglie e acquisti delle biblioteche, può ancora avere significativi effetti. Se faremo presto”.

“Una lettera per Sara”, il libro di De Giovanni consigliato da Mondadori

Dopo Le parole di Sara torna la grande protagonista nata dalla penna di Maurizio De Giovanni. Con L’eccezione di Sara torna la voce di questa donna dai mille silenzi, capace di osservare, cosa che ha fatto tutta la vita. Bello sentire nuovamente i passi di questa donna che ha tanto sbagliato nella sua vita e a cui è rimasto solo il sogno di un nipote e di una nuora a cui aggrapparsi.

Ancora attiva nei Servizi, Sara si farà ancora una volta accompagnare dalla collega e rivale Teresa, amica di un tempo e con cui ha risolto tanti casi. La vita nel frattempo fuori scorre e Viola, la nuora mancata, attende che Sara decida di fare la nonna e che finalmente abbandoni i fantasmi del passato. Dare corpo alla propria voce è però un’eccezione che forse Sara non può davvero concedersi e a cui non può dare vita.

Almeno non ancora. Forse il caso che l’investigatrice sta cercando di risolvere potrà assegnare anche a lei un nuovo spazio nelle esistenze degli altri. Grazie alla sua incredibile abilità di decifrare i movimenti delle labbra altrui senza farsi notare, Sara ha una grande arma investigativa in mano e, grazie ad una task force al femminile, riuscirà ad assegnare, ad ogni individuo coinvolto in questo caso, un suo ruolo specifico nel caso. L’eccezione di Sara di Maurizio De Giovanni ritrova la grande mano del maestro letterario impegnata a definire ancora di più questo personaggio rimasto scolpito nel cuore dei lettori.

“L’inverno più nero”, nuova missione del commissario De Luca per Carlo Lucarelli

 Einaudi porta in libreria “L’inverno più nero” di Carlo Lucarelli.

La trama:

1944, Bologna sta vivendo il suo «inverno più nero». La città è occupata, stretta nella morsa del freddo, ferita dai bombardamenti. Ai continui episodi di guerriglia partigiana le Brigate Nere rispondono con tale ferocia da mettere in difficoltà lo stesso comando germanico. Anche per De Luca, ormai inquadrato nella polizia politica di Salò, quei mesi maledetti sono un progressivo sprofondare all’inferno. Poi succede una cosa. Nella Sperrzone, il centro di Bologna sorvegliato dai soldati della Feldgendarmerie, pieno di sfollati, con i portici che risuonano dei versi degli animali ammassati dalle campagne, vengono ritrovati tre cadaveri. Tre omicidi su cui il commissario è costretto a indagare per conto di tre committenti diversi e con interessi contrastanti. Convinti che solo lui possa aiutarli.

«Alle 17:10, al primo calare del sole, il coprifuoco avrebbe trasformato il suk dentro le mura di Bologna in una città fantasma, accecata dall’oscuramento e muta, a parte gli scarponi delle pattuglie o quelli dei partigiani. Ma fino a quel momento, quella casbah fradicia e sporca, che scoppiava di voci rombando sorda come un treno in una galleria, brulicava di gente che cercava qualcosa, la neve, il burro, una sigaretta, un attimo in più per superare quello che per tutti, dall’inizio della guerra, forse da sempre, era l’inverno più ruvido e freddo. L’inverno più nero».

L’incipit:

Il tedesco spalancò la portiera e infilò la testa nella macchina, attento a non sbattere l’elmetto contro il montante. Si era tolto un guanto che teneva in bocca, tra i denti, come un cane, perché l’altra mano la stringeva sull’impugnatura del mitra, l’indice gonfio di lana ruvida che riempiva il ponticello, sul grilletto. Prese i documenti che Franchina gli porgeva, già pronti, e restò a lungo a guardarli in faccia tutti e due, impassibile, il ragazzino con ancora i brufoli e i capelli ondulati di brillantina al volante e De Luca a fianco, infossato nel sedile della 1100, avviluppato nel soprabito chiaro, troppo leggero per quell’inverno già così freddo.

Franchina accennò un sorriso, ma il tedesco non lo raccolse. Allungò il collo per vedere dietro, sotto il sedile vuoto, la mezzaluna di metallo della Feldgendarmerie che gli penzolava sulla stoffa pesante del pastrano, attaccata alla catena, come un collare, poi spalancò ancora di più la portiera mentre si tirava fuori, non tanto perché non ci passasse, anche se era un cristone alto e grosso, quanto per rimarcare che non la chiudessero, e si allontanò.

Il vicebrigadiere Aurelio Franchina lo seguì con lo sguardo mentre raggiungeva un collega altrettanto imponente, appoggiato col sedere alla scocca del carrozzino di un sidecar, i polsi appesi alle estremità della Maschinenpistole portata a tracolla, una sigaretta fumante persa tra le dita guantate.

– Ammazza ’sti tedeschi, comandante! – disse. – So’ proprio tosti! – E soffiò anche un sibilo sottile, di ammirazione, che gli uscì tra le labbra in un pennacchio di vapore.

De Luca guardava da un’altra parte. Seduti su un cumulo di macerie accanto a uno degli archi più piccoli di Porta Saragozza, proprio sotto il cartello che indicava l’ingresso nella Sperrzone del centro di Bologna, con quell’altro, più piccolo, verboten, proibito, mezzo strappato da una scheggia dell’ultimo bombardamento, c’erano due militi della Brigata Nera. Fumavano anche loro tranquilli, i fucili mitragliatori di traverso sulle ginocchia.

De Luca girò la manovella per abbassare il vetro del finestrino, batté le nocche del pugno sulla portiera per attirare la loro attenzione e con un cenno della testa indicò la donna che stava ferma davanti a loro, con i documenti in mano e una sporta stretta sotto braccio, a pestare i piedi su un mucchietto di neve sporca. Era ancora mattina presto, appena finito il coprifuoco, e c’era soltanto lei.

I militi lo fissarono, poi quello con la barbetta quadrata alla Balbo fermò quell’altro che stava per scattare, gli occhi fiammeggianti su De Luca, spense la sigaretta picchiettandola delicatamente contro un mattone, la mise nel taschino della giubba e si alzò a controllare i documenti della signora. Solo un’occhiata, distratta, senza neppure farle aprire la sporta che su un lato aveva una striscia di farina biancastra, farina di contrabbando, comprata a borsa nera da uno dei mulini fuori porta, sicuramente, De Luca la vedeva anche da là, in mezzo alla strada.

L’autore

Carlo Lucarelli (Parma, 1960) è autore di romanzi, saggi e sceneggiature. Per molti anni ha condotto trasmissioni televisive in cui ripercorreva celebri casi criminali esaminandone gli aspetti rimasti oscuri.

Info

L’inverno più nero di Carlo Lucarelli (Einaudi – Stile Libero Big), 312 pagine, euro 18,00 (in eBook, euro 9,99) – ISBN 9788806242442

Libri da leggere: “Il volontario” di Salvatore Scibona

Il vero perno del romanzo è rappresentato dallo spaesamento continuo di Frade, un uomo per cui vale il vecchio adagio di trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.

In un’epoca dominata dal “Fomo”, Fear Of Missing Out, la sindrome metropolitana che ci fa temere di essere tagliati fuori dagli eventi, e dunque di svanire, Salvatore Scibona concepisce un personaggio, Vollie Frade, che attraversa alcuni decenni di storia nordamericana non desiderando altro, sempre in modo mite, che scomparire.

Nel libro Il Volontario si possono apprezzare anche la bellezza stilistica e le capacità mimetiche della scrittura in quanto tale.  La direzione dei personaggi del Volontario, e quindi delle nostre vite, è affidata al caso, all’eventualità improvvisa e ineluttabile che porta da sempre uomini e donne a scegliere una strada anziché un’altra.

La storia racconta di un bambino che parla una lingua incomprensibile si aggira da solo per l’aeroporto internazionale con un giaccone rattoppato e qualche centinaio di dollari infilati in una tasca. Per capire perché suo padre lo ha abbandonato lì, bisogna tornare indietro di qualche decennio, all’adolescenza di Vollie Frade, un ragazzo dell’Iowa che un giorno decide di arruolarsi nei marine per combattere in Vietnam, illudendosi di poter recidere ogni legame con il passato.

La sua scelta metterà in moto una inimmaginabile catena di eventi che lo porteranno, in seguito a una missione fantasma nella giungla cambogiana e a una lunga prigionia, a unirsi alle fila di una cellula clandestina dei servizi segreti. E poi a tentare di rifarsi una vita con una donna e un bambino in un ranch fatiscente nel deserto del New Mexico, dove il suo ex compagno d’armi Bobby Heflin ha creato una comune fondata sul libero amore. Ma anche questi nuovi, fragili legami saranno destinati a spezzarsi, generando un rosario di sconvolgenti violenze e lasciando i figli ad affrontare le colpe mai espiate dei padri. A dieci anni dal suo straordinario debutto con «La fine», Salvatore Scibona ripercorre l’odissea di quattro generazioni, dal Midwest rurale alla New York poliglotta degli anni Settanta ai lunari paesaggi intorno a Los Alamos, guidando il lettore in un nuovo viaggio ai margini dell’America e rivelando, nell’intreccio fra Storia e scelte individuali, la logica ineluttabile del potere, l’anima di un continente lacerato dalla sua stessa insondabile superbia, e il talento degli esseri umani nel riscoprire e reinventare le proprie radici.

“L’anno della lepre”, il libro di Arto Paasilinna tra i più consigliati in tempi di isolamento forzato

“L’anno della lepre”, il libro di Arto Paasilinna tra i più consigliati in tempi di isolamento forzato. E’ la storia di un giornalista quarantenne a Helsinki, Vatanen ha raggiunto quel momento dell’esistenza in cui di colpo ci si chiede quel «ma perché» che si è cercato sempre di reprimere, nascondendo a se stessi e agli altri che quel grigiore a cui si è arrivati a furia di rinunciare ai sogni, di accettare compromessi, di rassegnarsi al logoramento delle amicizie, del lavoro, degli amori, quel qualcosa in cui siamo rimasti impigliati e in cui non ci riconosciamo, è in realtà la nostra vita. Una sera, tornando in macchina da un servizio fuori città con un amico fotografo, investe una lepre, che fugge ferita nella campagna. Vatanen scende dall’automobile, la trova, la cura e, sordo ai richiami dell’amico, sparisce con lei nei boschi intorno.

Da quel momento inizia il racconto delle svariate, stravaganti, spesso esilaranti peripezie di Vatanen, trasformato in un vagabondo che parte all’avventura, on the road, un wanderer senza fretta e senza meta attraverso la società e la natura, in mezzo alle selvagge foreste del Nord e alle imprevedibili reti della burocrazia, sempre accompagnato dalla sua lepre come irrinunciabile talismano.

E la sua divertente e paradossale fuga dal passato diventa un viaggio iniziatico verso la libertà, la scoperta che la vita può essere reinventata ogni momento e che, se la felicità è per natura anarchica e sovversiva, si può anche provare ad avere il coraggio di inseguirla. Un libro-culto nei paesi nordici che ha creato un genere nuovo: il romanzo umoristico-ecologico.