La bandiera paralimpica arriva in Italia

È atterrato oggi all’Aeroporto di Milano Malpensa il volo che ha portato in Italia la Bandiera Paralimpica, accompagnata dalla delegazione di Milano Cortina 2026 che ha vissuto i Giochi di Beijing 2022.

L’arrivo del vessillo, raffigurante l’emblema Paralimpico con i tre agitos blu, rosso e verde, simboli degli aspetti fondamentali dell’uomo, mente, corpo e spirito, rappresenta un ulteriore passo, dopo l’arrivo della Bandiera Olimpica lo scorso 21 febbraio, nel percorso di avvicinamento ai prossimi Giochi Invernali Italiani che prenderanno il via tra quattro anni.

Sul volo, i rappresentanti delle due future città ospitanti, il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo e il Sindaco di Cortina d’Ampezzo Gianpietro Ghedina che nel corso della Cerimonia di chiusura del 13 marzo hanno ricevuto la Bandiera Paralimpica dal Sindaco di Pechino, Chen Jinin. Insieme a loro, la delegazione degli atleti Paralimpici italiani, guidata dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, e una rappresentanza della Fondazione Milano Cortina 2026 con il CEO Vincenzo Novari.

All’arrivo, ad accogliere la bandiera Paralimpica, anche il Sottosegretario di Stato con delega allo Sport, Valentina Vezzali, il Presidente del CONI e della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò e il Sottosegretario della Regione Lombardia con delega allo Sport, Antonio Rossi.

“Siamo felici di riportare questa bandiera in Italia dopo circa 20 anni. E siamo felici di farlo insieme a tutta la Squadra Paralimpica italiana che ha preso parte con successo ai Giochi di Pechino. Questa bandiera racchiude i nostri sogni e le visioni che proveremo a trasformare in realtà, insieme agli amici della Fondazione Milano Cortina 2026, raccogliendo la sfida di realizzare i migliori Giochi di tutti i tempi. Il nostro obiettivo continua ad essere quello di provare a dare un ulteriore impulso alla crescita della famiglia paralimpica italiana e internazionale e cambiare, attraverso lo sport, la cultura del Paese e la percezione della disabilità. È questo il nostro impegno per il prossimo futuro grazie a un percorso che parte oggi – con questa cerimonia – e che sono sicuro ci porterà lontano”, è quanto dichiara Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

Il Presidente Giovanni Malagò ha accolto l’arrivo della delegazione italiana dichiarando: “L’arrivo della bandiera Paralimpica completa il processo di investitura di Milano Cortina 2026 quale Comitato Organizzatore dei prossimi Giochi Invernali. Ma oggi ancor di più, questo simbolo, insieme al vessillo Olimpico, rappresenta il messaggio che il mondo dello sport rivolge al mondo intero affinché i valori del rispetto, di integrazione e di lealtà, prevalgano anche nei momenti più bui della nostra storia”.

#ProtagonisteItaliane, l’Enit a caccia di influencer

Enit, l’ente nazionale per il turismo ha lanciato un’importante campagna di influencer marketing denominata #ProtagonisteItaliane. Obiettivo? Esaltare la bellezza italiana attraverso l’altrettanta bellezza di sei donne star dei social: Francesca Crescentini alias @tegamini, Rocío Muñoz Morales, Francesca Rocco, Irene Colzi, Ilaria Di Vaio, Fiore Manni. Donne a cui è affidato il racconto di Milano, Roma, Firenze, Matera, Napoli, Parma e Perugia, luoghi eletti a simbolo di cultura, arte, fashion, food, lifestyle e sostenibilità.

Si tratta della prima campagna Enit Italia su Italia, focalizzata quindi ad esaltare il territorio nazionale anche agli occhi dei viaggiatori domestici. Segna un percorso di consolidamento della collaborazione con gli enti locali e le Regioni che hanno contribuito alla realizzazione delle experience mettendo a disposizione una rete di realtà culturali e artistiche di alto valore e simbolismo. Mete ed esperienze particolari per scoprire e riscoprire chicche preziose nascoste in alcune delle principali città del nostro Paese.

L’obiettivo della campagna è quello di sviluppare uno storytelling delle bellezze italiane, tramite gli occhi di influencer che, riescono ad intercettare un pubblico ed una audience sensibile a queste tematiche e trasmettere il senso della bellezza e della prossimità tra le fasce più giovani.

Cybersicurezza, Report Fbi: Italia più rischio al mondo

Nella Giornata europea della protezione dei dati personali  – istituita dal Consiglio d’Europa nel 2006 per ricordare il varo della Convenzione n.108 che  ha aperto l’epoca della protezione dei dati digitali,  che ricorre oggil’Internet Crime Report dell’FBI ci ricorda che l’Italia risulta essere il paese maggiormente colpito da attacchi e frodi informatiche con oltre 21.800 casi rilevati (2020) per un danno stimato che sfiora i 125 milioni di euro. Inoltre da una recente indagine emerge come a essere colpite maggiormente siano soprattutto le piccole aziende attraverso phishing (88%), malware (90%) e ransomware (69%).

Gli esperti in cybersicurezza sottolineano come nessuno può considerarsi immune dalle minacce. “La questione – spiega Andrea Marchi esperto di cybersecurity di Rödl & Partner, colosso della consulenza presente in 48 paesi nel mondo tra cui l’Italia – non è se si verrà mai attaccati, bensì quando e come questo avverrà. E per quanto riguarda l’Italia, il cui tessuto economico è formato per l’oltre 90% di PMI che, secondo i recenti studi, sono tra le più vulnerabili, il rischio è, a mio giudizio, particolarmente elevato, forse tra i più alti a livello mondiale, anche considerando che siamo una tra le prime potenze economiche, industriali e manifatturiere”.

“Quello che si può fare è minimizzare l’impatto – continua l’esperto di Rödl & Partner – Una buona strategia di difesa della sicurezza delle informazioni deve basarsi su tre pilastri tecnologie, processi e persone. Al fine di minimizzare l’impatto di un attacco informatico, ci sono alcune misure tecniche, cinque di queste sono particolarmente rilevanti che, se adeguatamente implementate, possono fare la differenza.”

SCELTA DEL PARTNER, PRIMA DI TECNOLOGIA E PERSONE

Tecnologia, processi e, in senso lato intesi come professionisti, anche le persone sono per le aziende commodity, ovvero servizi che si ottengono da fornitori e partner esterni all’azienda – spiega Fabio Zonta, Group Chief Procurement Officer di Engineering – la più importante azienda tecnologica italiana –  e quindi in vetta ai tre fattori chiave ben espressi dall’esperto di cybersecurity, va posto il decisore che li sceglie e ‘compra’ e possibilmente – continua il manager responsabile degli acquisti – non più secondo la vetusta logica del prezzo, anche detta dei ‘tre-preventivi’, bensì con un pensiero che sia anche una visione a lungo termine, dove dimensione e reputazione del ‘brand’ di chi fornisce questi servizi non sia subordinato invece alla capacità di integrarli a quella specifica realtà di PMI oltre a – conclude l’esperto – alla velocità d’intervenire con una soluzione”

E IL DANNO REPUTAZIONALE PUÒ ESSERE ANCORA PEGGIO

“Infatti – aggiunge Stella Romagnoli, direttore generale di IAA, International Advertising Association, la principale associazione per esperti di marketing e comunicazione a livello globalenonché docente di Comunicazione all’Università La Sapienza  – il rischio fortissimo è che la notizia di un attacco hacker subìto possa, attraverso i media, deflagrare all’attenzione dell’opinione pubblica e nel vorticoso viralizzarsi delle notizie passare dai social ai giornali e telegiornali, andando a impattare direttamente sui comportamenti d’acquisto dei consumatori con conseguenze anche molto pesanti – spiega Stella Romagnoli, che conclude – Provo a spiegarmi: aprireste il conto corrente presso una banca che tutti sanno che è appena stata hackerata?”

E se le grandi multinazionali possono essere attrezzate per neutralizzare un danno d’immagine, ciò evidentemente non è alla portata di budget di una PMI italiana.

L’Italia venderà il riso ai cinesi

Il riso da risotto italiano alla conquista delle tavole dei cinesi. Dopo un lungo negoziato è finalmente arrivato l’ok delle Autorità competenti di Pechino all’import delle nostre varietà da risotto, vere eccellenze del Made in Italy agroalimentare. Così Cia-Agricoltori Italiani secondo cui, grazie a questo accordo, il riso italiano potrà esser apprezzato anche da decine di milioni di consumatori del Paese del Dragone.

L’Italia è, attualmente, il primo produttore dell’Unione europea, assicurando oltre il 50% della produzione di riso, che si distingue da quello coltivato nel resto del mondo grazie a varietà tipiche, valorizzate grazie a marchi Dop e Igp che riconoscono le specificità dei territori di origine. Con 228mila ettari coltivati (+4% nel 2020) e 4mila aziende che raccolgono 1 milione di tonnellate di riso lavorato, si contano più di 200 varietà: dal Carnaroli, il “re dei risi”, all’Arborio e al Vialone Nano, primo riso Igp, passando per il Roma e il Baldo. Attualmente il 60% del riso italiano è destinato all’export, soprattutto in Germania e Inghilterra.

L’intesa corona un lungo negoziato diplomatico e tecnico condotto insieme al mondo imprenditoriale del comparto. Le agenzie fitosanitarie cinesi hanno, infatti, effettuato controlli molto severi e pignoli prima di autorizzare l’import del nostro riso, mandando in questi anni diverse delegazioni nelle aziende italiane per verificarne l’eccellenza dei metodi di produzione.

“Un via libera tanto atteso su un mercato di primaria rilevanza per l’agroalimentare italiano – dichiara Dino Scanavino, presidente di Cia-Agricoltori Italiani -. Si tratta di un successo che ha visto le istituzioni e la filiera risicola nazionale unite in difesa del riso italiano e alla conquista di nuove quote di mercato. Per l’Italia, primo produttore europeo, si apre ora un mercato importante, con milioni di cinesi pronti ad apprezzare il nostro risotto”.

“La ripresa del turismo in Italia e Grecia”; panel internazionale il 20 aprile

La ripresa dell’industria del turismo in Italia e in Grecia: l’approccio dei due Paesi, le best practice e cosa riserva il futuro, vicino e lontano, per viaggiare nella “nuova normalità” imposta dalla pandemia saranno al centro della tavola rotonda “Travel Industry Rebound: When, How & the New Normal” prevista per il 20 aprile alle 17 (ora italiana).

Al panel in lingua inglese organizzato dallo Stanford Club Italia e dallo Stanford Club Grecia sono stati invitati protagonisti dell’industria del turismo di entrambi i Paesi: per l’Italia Marco Celani, Presidente AIGAB – Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi e AD Italianway, primo operatore sul mercato italiano degli affitti brevi gestiti in maniera professionale, insieme ad Antonio Barreca, Direttore generale di Federturismo Confindustria; per la Grecia Yiannis Retsos, Presidente della Greek Tourism Confederation (SETE), e Christos Stergiou, Founder e CEO di TrueTrips e Co-Founder e Presidente Esecutivo di Triparound.

Al centro del dibattito che si svolgerà in forma digitale, tra gli altri temi all’ordine del giorno, figurano l’impatto delle campagne vaccinali sul turismo, i protocolli di sicurezza adottati, la comunicazione verso i viaggiatori, l’andamento delle prenotazioni e l’analisi di alcuni case study a partire da uno israeliano.

Ecco il link per iscriversi all’evento:
https://stanford.zoom.us/webinar/register/WN_jUoQ9eR_Syetca2iKrqHCA

Tutte le novità del prossimo anno di Costa Crociere

In attesa della ripartenza delle sue navi dal 1° maggio 2021,  Costa Crociere prosegue con il suo programma di ripresa graduale, presentando i suoi itinerari da aprile 2022 ad aprile 2023, che da oggi sono già disponibili per la prenotazione nelle agenzie di viaggio e dal 12 aprile anche online.

La compagnia italiana ha in programma tante novità, in aggiunta agli itinerari che hanno riscosso grande successo negli ultimi anni, in modo da attrarre i nuovi crocieristi e sorprendere anche quelli più esperti. Inoltre, gli itinerari sono stati disegnati per arricchire l’esperienza di crociera, in modo da prevedere soste più lunghe nei porti in alcune delle destinazioni più richieste, con una offerta di nuove escursioni che porta alla scoperta di percorsi e località poco conosciuti ma di straordinaria bellezza. In tutti i porti del Mediterraneo, infatti, verrà offerta l’escursione “più lunga di sempre”, con la possibilità di visitare posti difficilmente raggiungibili in modo autonomo. Anche l’esperienza di bordo che continuerà a beneficiare del “Costa Safety protocol”, verrà arricchita da una food experience ulteriormente rinnovata con offerta di piatti legati alle destinazioni e firmate dallo chef Bruno Barbieri.

Tornando agli itinerari, durante la stagione estiva 2022 le destinazioni del Mediterraneo e del Nord Europa saranno grandi protagoniste dell’offerta Costa.

Maggio 2022 segnerà il debutto nel Mediterraneo della nuova ammiraglia Costa Toscana, che offrirà crociere di una settimana alla scoperta di Italia, Francia e Spagna, con una sosta lunga ad Ibiza. Anche la gemella Costa Smeralda proporrà crociere di una settimana nel Mediterraneo occidentale. Costa Smeralda e Costa Toscana sono le prime navi della flotta Costa alimentate a gas naturale liquefatto, la tecnologia attualmente più avanzata nel settore marittimo per abbattere le emissioni. Le crociere Costa nel Mediterraneo occidentale potranno contare anche su Costa Pacifica, che completerà l’offerta dedicata alle più belle località di Italia, Francia e Spagna.

Nel Mediterraneo orientale opereranno altre tre navi, con itinerari sempre di una settimana. Costa Deliziosa andrà alla scoperta delle isole greche, con una tappa di un giorno e una notte interi a Mykonos. Costa Luminosa proporrà isole greche e Croazia, e Costa Magica visiterà Grecia e Malta.

In Nord Europa saranno disponibili ben quattro navi. Costa Fortuna offrirà spettacolari crociere di due settimane in Islanda, oppure in Irlanda, Scozia e Inghilterra. Costa Favolosa e Costa Diadema partiranno per crociere di una settimana, rispettivamente nelle capitali del Baltico, con tre giorni a Stoccolma e due a San Pietroburgo, e nei fiordi norvegesi. Per Costa Fascinosa il programma prevede itinerari di 12 giorni sino a Capo Nord e di 9 giorni nel mar Baltico.

La stagione invernale 2022-23 vedrà il ritorno delle Grandi Crociere, con Costa Luminosa: due fantastiche vacanze di 50 giorni, da Genova a Buenos Aires e da Buenos Aires a Genova, risalendo il Rio delle Amazzoni sino al cuore dell’Amazzonia. Per chi ama i lunghi viaggi c’è anche il Giro del Mondo di Costa Deliziosa, in partenza l’11 gennaio 2023 da Savona, che visiterà Europa, Asia, Africa e America.

Sempre in tema di mete esotiche, per godersi il caldo anche in inverno, verrà proposto un itinerario di una settimana negli Emirati Arabi Uniti, Oman e Qatar, tre diversi itinerari di una settimana nelle isole dei Caraibi. Nuove proposte per il Sud America saranno annunciate a breve.

Per rimanere più vicini a casa, Costa Magica offrirà crociere di due settimane nelle isole Canarie e nelle isole Azzorre, mentre Costa Diadema in Grecia e Turchia, oppure Israele ed Egitto. Costa Smeralda continuerà a navigare nel Mediterraneo occidentale, accompagnata in autunno anche da Costa Luminosa e Costa Fortuna, che proporrà mini vacanze per una pausa di relax di pochi giorni. Sempre in autunno, Costa Fascinosa visiterà Portogallo e Spagna, e Costa Favolosa il Marocco.

Una crisi senza fine, tra il 2012 e il 2020 in Italia cancellate 77 mila attività commerciali

Tra il 2012 e il 2020 è proseguito il processo di desertificazione commerciale e, infatti, sono sparite, complessivamente, dalle città italiane oltre 77mila attività di commercio al dettaglio (-14%) e quasi 14mila imprese di commercio ambulante (-14,8%); aumentano le imprese straniere e diminuiscono quelle a titolarità italiana; a livello territoriale, il Sud, rispetto al Centro-Nord, perde più ambulanti, ma registra una maggiore crescita per alberghi, bar e ristoranti. Il Covid acuisce certe tendenze e ne modifica drammaticamente altre: nel 2021, solo nei centri storici dei 110 capoluoghi di provincia e altre 10 città di media ampiezza, oltre ad un calo ancora maggiore per il commercio al dettaglio (-17,1%), si registrerà per la prima volta nella storia economica degli ultimi due decenni anche la perdita di un quarto delle imprese di alloggio e ristorazione (-24,9%). E’ quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio “Demografia d’impresa nelle città italiane” (rapporto integrale su www.confcommercio.it/ufficio-studi).

Anche il commercio elettronico, che vale ormai più di 30 miliardi, registra cambiamenti a causa della pandemia: nel 2020 è in calo del 2,6% rispetto al 2019 come risultato di un boom per i beni, anche alimentari, pari a +30,7% e di un crollo dei servizi acquistati (-46,9%). Quindi, città con meno negozi, meno attività ricettive e di ristorazione e solo farmacie e informatica e comunicazioni in controtendenza col segno più. Il rischio di non “riavere” i nostri centri storici come li abbiamo visti e vissuti prima della pandemia è, dunque, molto concreto e questo significa minore qualità della vita dei residenti e minore appeal turistico.Tra il 2012 e il 2020 – secondo l’analisi – si è verificato un cambiamento del tessuto commerciale all’interno dei centri storici che la pandemia tenderà a enfatizzare. Per il commercio in sede fissa, tiene in una qualche misura la numerosità dei negozi di base come gli alimentari (-2,6%) e quelli che, oltre a soddisfare bisogni primari, svolgono nuove funzioni, come le tabaccherie (-2,3%); significativi sono invece i cambiamenti legati alle modificazioni dei consumi, come tecnologia e comunicazioni (+18,9%) e farmacie (+19,7%), queste ultime diventate ormai luoghi per sviluppare la cura del sé e non solo quindi tradizionali punti di approvvigionamento dei medicinali.

Aga Ndricim, dall’Albania all’Italia per imparare i segreti di Michelangelo

Da Valona a Brindisi in gommone con altri quindici connazionali, in fuga dall’Albania e dalla corruzione per cercare fortuna in Italia. Da Brindisi è passato per Roma ed ha raggiunto Stellanello, paese di 823 abitanti. Aga Ndricim, 49 anni, originario di Tirana, da profugo a imprenditore di successo. Lavorando il marmo è diventato a suo modo un artista tanto da essere richiesto dai proprietari di lussuose ville della Costa Azzurra. Ma è la sua storia passata a far stringere il cuore «Avevo 23 anni quando sono scappato da Tirana per raggiungere l’Italia. A Stellanello ha dormito in una baracca per due anni. In Albania facevo il meccanico. In Italia ho cambiato vita e lavoro sognando di tirare su casa e famiglia. Mai avrebbe immaginato che un giorno sarebbe diventato uno dei nipoti acquisiti del maestro Michelangelo.

«Avevo un milione e mezzo in tasca – racconta ancora Aga – Con quei soldi ho comprato un generatore e un flessibile. Ho iniziato a lavorare il marmo in un’azienda come operaio. Sudore e fatica. Con quei pochi soldi riuscivo a mettere insieme il pranzo con la cena. Gli amici di Stellanello mi hanno accolto come un figlio ed è grazie a loro se ora ho un’azienda con quattro operai. Il regalo più grande per me è quando alla consegna di un lavoro vedo il sorriso del mio cliente. La lavorazione le pietre è tutta la mia vita». Oltre ai quattro dipendenti lavora nell’azienda di Stellanello anche la moglie Xhevahire. I figli, Alessia e Mattia, vanno a scuola. «Sono nati in Italia», dice orgoglioso Aga che ha ricambiato l’amore e l’affetto dei suoi compaesani che lo hanno aiutato nei momenti difficili. Ha sistemato la grotta di San Lorenzo lungo la strada di Stellanello, il campo sportivo, ha organizzato la corsa della Val Merula. L’amore per lo sport lo ha portato a ricoprire l’incarico di presidente dell’Inter Club di Andora. Ex stelle come Zanetti, Mario Corso, Handanovic, Pazzini, Thiago Motta, Evaristo Beccalossi a Natale gli mandano gli auguri di Natale. Il suo sogno? «Fare crescere l’azienda anche se ora è anche un periodo difficile», dice apertamente. Tra le sue iniziative solidali la raccolta fondi avviata con il suo amico Agron Beja per aiutare Durazzo quando due anni fa era stata colpita dal terremoto. «La città era in ginocchio – ricorda Aga – Mi si è stretto il cuore e non potevo non aiutare i miei connazionali che hanno perso tutto».

In streaming il convegno Internazionale di agricoltura biodinamica

L’Italia rischia di sprecare 925 milioni del Recovery Fund in agricoltura, essenziali per i mesi che abbiamo davanti. Ma ancora più rilevante: dei 358 miliardi (un terzo del bilancio UE) destinati dall’Europa all’agricoltura, l’Italia gestirà 38,7 miliardi. Per questo economisti, agricoltori e scienziati da diversi atenei europei, insieme a medici ed esponenti dell’agricoltura tra i più autorevoli del paese presenteranno, al Convegno internazionale trasmesso il 12 novembre in streaming dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, organizzato dall’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, i dati e le soluzioni inedite per lo sviluppo di un modello italiano del Green Deal UE.

Con oltre 95% di prodotto esportato e 13.309 euro ettaro di fatturato annuo, rispetto ai 3.207 della media nazionale, con una media di 19 addetti ad azienda rispetto alla media italiana delle imprese agroalimentari di soli 2 addetti, il sistema biodinamico costituisce ora la proposta d’eccellenza per salvare l’economia italiana, insieme alla salute e all’ambiente, in una drammatica stagione di crisi. Del resto le prescrizioni della Strategia Farm to Fork (strategia della Commissione UE per l’Agroliamentare 2021 – 2027) ricalcano proprio quanto previsto dalle linee guida Demeter della biodinamica. Non a caso il Convegno è patrocinato anche dal Ministero dell’Agricoltura e dal Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Firenze. Quella che sembrava un’utopia oggi diventa una risorsa per l’Italia.

Il Convegno terrà a battesimo la Società scientifica di biodinamica e sarà occasione della cerimonia di istituzione della Borsa di Ricerca in agricoltura biologica e biodinamica intitolata a “Giulia Maria Crespi”.

La diretta video, realizzata da Agricolturabio.info, si potrà seguire su www.biodinamica.org e su www.convegnobiodinamica.it nonché sulle pagine social degli organizzatori senza bisogno di registrarsi.

L’evento è patrocinato da Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondo Ambiente Italiano e Conaf. Gode inoltre del sostegno dell’Istituto di formazione Apab, Demeter Italia, Intesa San Paolo, Genagricola e di un finanziamento della Regione Toscana.

Sindaci in prima linea contro il Covid per Italia-Olanda

La Nazionale italiana pareggia con l’Olanda e perde anche il primato in classica nella UEFA Nations League. Un risultato che, unito alla vittoria della Polonia sulla Bosnia, costringe ora gli Azzurri a vincere le ultime due partite proprio contro polacchi e bosniaci per staccare il pass verso la fase finale che potrebbe poi disputarsi proprio nel nostro paese.

Al di là del risultato sportivo la partita di ieri sera merita per un’altra occasione.  Sulle tribune del Gewiss Stadium erano presenti 1000 spettatori, fra cui i sanitari degli ospedali Papa Giovanni XXIII e Humanitas, i 243 sindaci della provincia di Bergamo che più di tutte è stata colpita dalla pandemia di coronavirus nei primi mesi dell’anno.

Prima della partita sono risuonate le note di Rinascerò, Rinascerai, la canzone composta da Roby Facchinetti e dedicata alla città ferita dalla pandemia. I mille spettatori consentiti sugli spalti, separati da due seggiolini, hanno dunque inaugurato il Gewiss Stadium, che ha ospitato la Nazionale. É la prima partita dopo i lavori di ristrutturazione che permetteranno all’Atalanta di giocare in casa la Champions League.

 

Commercio al dettaglio, Italia maglia nera d’Europa

L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato gli ultimi dati Eurostat sul commercio al dettaglio del mese di luglio, resi noti a settembre, che, però, non contenevano ancora il dato italiano. Il risultato è, purtroppo, sconfortante. L’Italia si trova in ultima posizione rispetto ai dati congiunturali.

Mentre le vendite al dettaglio in volume sono diminuite dell’1,3% rispetto a giugno nella zona euro e dello 0,8% nella Ue a 27, in Italia precipitano del 9,4% (il dato non è confrontabile con quello Istat reso noto l’8 settembre poichè Eurostat li aggrega in modo differente, comprendendo i carburanti, ndr.), collocando il nostro Paese al termine di questa classifica negativa, maglia nera in Europa. Solo nove nazioni sono in territorio negativo, Bulgaria in penultima posizione con -5,1%, il 45,7% in meno rispetto all’Italia, in terzultima posizione la Finlandia con -2%, mentre la Germania registra un -0,9%. In testa alla graduatoria Portogallo e Romania (entrambe a +3,9%) e Malta (+3,2%).

Non va meglio la situazione si si confrontano le vendite di luglio con quelle di febbraio 2020, ultimo mese prima delle misure di lockdown (cfr. tabella n. 2). L’Italia è ancora in alto mare, collocandosi in penultima posizione, con un crollo delle vendite del 12,4%, battuta solo dalla Bulgaria che presenta una perdita del 20%. Ben 12 nazioni, poi, hanno poi già recuperato i valori pre-Covid: Norvegia, in testa alla classifica con +13,2%, Irlanda in 2° posizione con +7,3%, Danimarca in terza con +6,3% e Francia in quarta con +4.2%. La Germania si colloca in undicesima posizione con +0,9%. Purtroppo 16 nazioni non hanno ancora rimontato il gap con i valori pre-crisi, tra le quali l’Italia, l’unica insieme alla Bulgaria in doppia cifra.

Jack Savoretti torna in Italia e fa rotta su Portofino

Jack Savoretti torna in Italia, dopo il successo di ‘Andrà tutto bene’, l’artista italo-inglese ha deciso tributare un omaggio a Portofino, luogo dove è cresciuto e in cui ha vissuto la sua infanzia con uno speciale evento: ‘One Night in Portofino’ che si terrà il 4 settembre nella Piazzetta più famosa del Bel Paese. Savoretti continua a portare avanti l’impegno intrapreso verso il servizio sanitario ligure, rappresentato dall’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, che ha risposto efficacemente all’emergenza legata al Covid-19. Così, durante una notte del recente lockdown, nella sua casa nell’Oxfordshire, Jack Savoretti ha dato vita all’idea di ‘One Night in Portofino’.

Jack Savoretti: “Portofino è un luogo magico, la mia famiglia ha un rapporto duraturo con questo paese, con chi ci vive e lavora. Io stesso sono stato battezzato nella Chiesa di San Martino e per lunghi anni ho trascorso intere estati giocando sui moli, guidando gozzi e facendo il bagno nelle calette che si nascondono in angoli da sogno. La mia musica è stata fortemente condizionata da questi posti dunque ho sentito la necessità di rendermi utile, dando vita a questo progetto, ricavando forza dall’incredibile sostegno di tutti i soggetti che ho deciso di coinvolgere. Così è nato ‘One Night in Portofino’, un omaggio a un luogo magico, autentica risorsa di un territorio che ha sempre reagito con incredibile forza ad eventi avversi. Forza che anche il San Martino ha mostrato per difendersi con successo dalla minaccia rappresentata dal Covid, una struttura con il quale ho mantenuto un contatto diretto e a cui abbiamo deciso di devolvere gran parte del ricavato del live”.

Fortemente colpito da quanto è accaduto in Italia durante gli oltre 4 mesi di convivenza con il Coronavirus, al punto da spingerlo a scrivere e a pubblicare la sua prima canzone in italiano scritta insieme ai fan su Instagram, con l’intenzione di donare il ricavato a favore del San Martino, Jack ha studiato un’efficace soluzione per mettere la sua musica a disposizione della comunità, ottenendo dal Comune di Portofino, la disponibilità dell’intero Borgo e della Piazzetta, che ad oggi permette di gestire 250 posti a sedere, per un live unico nel suo genere, su un palco a sfioro sul mare, in compagnia degli storici componenti della sua band.

Jack ha inoltre coinvolto nell’ambizioso progetto una serie di prestigiosi brand, fedeli compagni di viaggio: Acqua di Parma, Belmond, SEASE marchio lifestyle indipendente da un’idea di Franco e Giacomo Loro Piana, MOSCOT, Pasta Rummo, TL Lazzari Cosmetics e Viagger, che hanno esteso la partecipazione al concerto a una selezionata platea di ospiti.

Anche Banca Ifis, la challenger bank italiana che sviluppa soluzioni specializzate per il mondo delle imprese, ha supportato questa iniziativa dedicata a rispondere alle gravi emergenze generate dall’epidemia COVID-19. Un contributo che rientra nelle iniziative di solidarietà e utilità sociale a sostegno delle comunità dove la Banca opera.

Parte del ricavato del live sarà donato all’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, per il progetto #GenovaPerSanMartino che ad oggi ha raccolto oltre 10 milioni di euro, investiti nella cura e ricerca sul Covid-19, nell’ammodernamento del reparto di Malattie Infettive e nella progettazione di nuove aree di terapia intensiva e pronto soccorso. I partner hanno accolto con grande sensibilità e generosità la proposta, acquisendo tutti i posti disponibili in Piazzetta.

L’ultimo tassello di questo affascinante mosaico è stato incasellato dai locali affacciati sul golfo di Portofino, chiamati in causa dall’Amministrazione locale e dal Sindaco Matteo Viacava. Bar e ristoranti hanno messo a disposizione le proprie sedute a favore di palco, in cambio di un’offerta, sempre per il San Martino, di coloro i quali in occasione della serata decideranno di cenare nel Borgo marinaro.

La gestione della prenotazione dei posti all’interno degli esercizi di Portofino sarà effettuata attraverso la mail jsportofino2020@gmail.com, a cura del fan club di Jack.

Matteo Viacava, Sindaco di Portofino: “Un grande evento per celebrare i veri grandi eroi di un’emergenza che ha segnato l’umanità: i nostri medici, i nostri infermieri e tutti gli operatori sanitari – sottolinea Matteo Viacava, Sindaco di Portofino – Siamo molto felici del fatto che un portofinese come Jack Savoretti abbia scelto il nostro Borgo per un evento che come scopo ha quello di raccogliere fondi da destinare all’ospedale San Martino di Genova. Siamo felici che tutto il Borgo possa contribuire, ancora una volta, ad aiutare e fare del bene”.

Antonio Uccelli, Direttore Scientifico Ospedale Policlinico San Martino: “L’iniziativa di Jack ha un grande significato per tutto il Policlinico San Martino. Innanzitutto denota la sensibilità di una persona speciale che ha voluto trasformare le emozioni sue e di tutte le persone che, colpite nel cuore dalla pandemia, hanno creduto nel suo progetto offrendo un segno tangibile di aiuto e solidarietà. Dall’altra sono orgoglioso di vedere che il Policlinico San Martino è un’istituzione credibile che ha dimostrato la sua forza nella lotta al Covid 19, che eccelle ogni giorno a livello clinico e nella ricerca. La fiducia di Jack e di tutti quelli che hanno generosamente dimostrato di credere nel San Martino è per noi motivo di orgoglio e sprone a perseguire la strada intrapresa con dedizione”.