Liguria prima in Italia per domanda di lavoro nelle piccole imprese

Con una dinamica in crescita del 48,1%, la Liguria è prima in Italia per variazione positiva di assunzioni previste dalle micro e piccole imprese tra settembre e novembre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019. I nuovi ingressi nelle piccole realtà produttive liguri rappresentano il 62,2% del totale delle entrate previste nel periodo, che, in questo caso, risultano in crescita del 30% rispetto a settembre-novembre 2019.

È quanto emerge dall’ultima analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato, che ha preso in esame i più recenti dati Unioncamere-Anpal, Sistema informativo Excelsior.

Le micro e piccole imprese, a livello regionale così come nel resto d’Italia, si dimostrano un traino della ripresa della domanda di lavoro: nel Paese rappresentano il 62,5% delle nuove assunzioni previste nel trimestre in corso, che crescono del 27% rispetto allo stesso periodo del 2019, contro una dinamica del +23% registrata dalle nuove assunzioni totali.

Analizzando il dettaglio dei settori, sono le costruzioni a crescere maggiormente in termini di richiesta di nuove figure professionali, con un trend nazionale che, nel trimestre, registra un aumento del 57,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Ciò si traduce, in valori assoluti, in  32.563 addetti in più. «Come già abbiamo evidenziato – osserva Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Questa vivacità del settore è fondamentalmente dovuta agli incentivi fiscali che hanno messo le ali al settore, ma c’è anche un rovescio della medaglia: la scarsità di materie prime, e il conseguente caro prezzi, e la difficoltà di trovare la manodopera adeguata. Fattori che incidono pesantemente sui carichi di lavoro delle singole imprese».

Proprio quella dell’operaio specializzato è una delle figure più difficili da trovare, con il 44,6% delle entrate di difficile reperimento a settembre 2021 (dal 36,5% di settembre 2019). Nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, la difficoltà di trovare questa figura professionale è passata dal 31,6% del 2019 al 43,7%, con una crescita di 12,1 punti base.

In Liguria, guardando l’insieme delle figure professionali richieste, il 33,5% è difficile da trovare. Una percentuale cresciuta di circa 6 punti base dal 2019 e dal 2020, anni in cui la difficoltà di reperimento è rimasta sostanzialmente stabile.

«Occorre lavorare per favorire sempre di più l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e spingere su una formazione mirata alle esigenze delle piccole imprese. È un esempio virtuoso il bando sperimentale “match point” della Regione Liguria, che auspichiamo sia rifinanziato e messo a regime, visto che ha esaurito le risorse solo in un mese di apertura», conclude Grasso.

Il 15% delle imprese è pronta ad assumere nuovo personale nell’arco del 2021

Il 15% delle imprese è pronta ad assumere nuovo personale nell’arco del 2021 per approfittare di un possibile rimbalzo dell’economia con una ripresa degli ordini e del fatturato dopo il brusco calo dovuto all’emergenza Covid.

E’ il segnale di speranza che emerge dall’ultima rilevazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sull’attività delle imprese da nord a sud della Penisola in riferimento ai dati Istat che registrano la perdita di quasi un milione di posti di lavoro a febbraio 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a causa del pesante impatto della pandemia su economia e lavoro.

La pandemia – sottolinea Uecoop – sta mettendo a dura prova tutti i settori, dai servizi al commercio, dalla logistica alla manifattura, dall’agroalimentare al turismo. A fronte di una situazione di sofferenza generalizzata è necessario – sottolinea Uecoop – attivare prima possibile le risorse del Recovery Plan mentre l’avanzata della campagna vaccinale viene considerata strategica dalle imprese perché la sua riuscita – continua Uecoop – è la condizione di base per la ripartenza del Paese e la competitività del sistema economico nazionale. Secondo l’80% delle imprese – conclude Uecoop – ci vorranno da 6 a 12 mesi perchè l’economia italiana esca dall’emergenza Covid e da una situazione di sofferenza sociale ed economica che colpisce tutte le fasce sociali e produttive mettendo a rischio l’intero sistema produttivo nazionale.

“Liquidità delle imprese”, la ricetta di Sangalli per far ripartire l’Italia

“Al presidente Conte e al Governo abbiamo chiesto due cose: riaprire prima e in sicurezza e una risposta efficace e tempestiva alla crisi di liquidità delle imprese con indennizzi e contributi a fondo perduto”: questo il commento del Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, sull’incontro di Palazzo Chigi tra Governo ed associazioni imprenditoriali.

“Riaprire in sicurezza, certo, tenendo conto – prosegue Sangalli – di progressi e diversificazioni territoriali in base all’andamento dell’epidemia, così come della messa a terra dei presidi di contenimento e contrasto, a partire dall’osservanza del Protocollo tra Governo e parti sociali dello scorso 24 aprile. Perché ogni giorno di chiusura in più mette a rischio sopravvivenza molte imprese e moltissimi posti di lavoro, di lavoro dipendente così come di lavoro autonomo”.

“La risposta efficace e tempestiva alla crisi di liquidità delle imprese – puntualizza il presidente di Confcommercio – deve essere fondata su solidi pilastri: prestiti garantiti e a burocrazia zero, ma anche e soprattutto indennizzi e contributi a fondo perduto per far sì che il fardello dei prestiti non divenga il macigno del debito. E poi moratorie fiscali più ampie ed una risposta al problema dei canoni delle locazioni commerciali. Quanto agli ammortizzatori sociali – la cassa integrazione, il fondo di integrazione salariale e le indennità da rafforzare per autonomi e professionisti – ne è necessaria la prosecuzione e, dunque, il rifinanziamento, ma anche una maggiore tempestività operativa”.

“Ecco le risposte urgenti che ci aspettiamo dal prossimo decreto. Ma le sfide straordinarie che attendono il mondo delle imprese e del lavoro esigono anche che l’agenda delle riforme necessarie per un’Italia che funzioni meglio e che sia più competitiva venga affrontata con decisione. Ora più che mai – conclude Sangalli – servono, infatti, buone regole e buoni investimenti. Investimenti per i trasporti e per la logistica, per i processi di rigenerazione urbana e per il sostegno fiscale delle vacanze in Italia degli italiani”.

“Se c’è la possibilità di anticipare qualche data”, per le attività della vendita al dettaglio e degli esercizi commerciali, “possiamo anche valutare delle aperture ulteriori”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’incontro con Rete Imprese Italia.

Imprese che guardano al futuro tra opportunità e nuove sfide

I primi risultati del Censimento permanente delle imprese saranno presentati in un convegno, organizzato da Istat in collaborazione con Borsa Italiana, che si svolgerà venerdì 7 febbraio dalle ore 10 a Palazzo Mezzanotte, in piazza Affari 6 a Milano.

L’incontro sarà aperto dai saluti del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. A seguire sono previsti gli interventi del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, e del presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo. A chiudere la parte dei saluti istituzionali sarà Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana.

Le principali innovazioni e i risultati del Censimento permanente delle imprese saranno illustrati da Roberto Monducci, Direttore Istat del dipartimento per la produzione statistica, che illustrerà le nuove misurazioni della struttura, dei comportamenti e delle strategie delle imprese italiane. Seguirà un focus su responsabilità sociale e sostenibilità di Stefano Menghinello, Direttore centrale Istat per la raccolta dati.

Particolare rilevanza sarà offerta agli interventi dei rappresentanti delle associazioni di categoria che, riconoscendo il potenziale conoscitivo del nuovo Censimento permanente delle imprese per le decisioni di politica economica, hanno contributo a mantenere alta l’attenzione sulla rilevazione.

Ad aprire sarà Carlo Robiglio, Vice Presidente di Confindustria e Presidente della Piccola Industria, poi sarà la volta di Flavio Valeri, vicepresidente ABI. A seguire gli interventi di Carlo Sangalli, Presidente Unioncamere, Patrizia De Luise, presidente di R.E.T.E. Imprese Italia e di Andrea Sironi, presidente di Borsa Italiana.

Le conclusioni saranno affidate invece a Stefano Buffagni, Viceministro dello Sviluppo Economico.

 

“Sussidiarietà e… PMI per lo sviluppo sostenibile”, il rapporto illustrato da Giorgio Vittadini

Come si colloca il mondo delle Pmi nel grande ambito dell’economia sostenibile, di quella che viene definita come sostenibilità? La Fondazione per la sussidiarietà ha redatto e pubblicato un interessante Rapporto dal titolo «Sussidiarietà e …Pmi per lo sviluppo sostenibile» che verrà illustrato giovedì 21 novembre 2019 alle 21 al Teatro Gassman Via IV Novembre Borgio Verezzi, Savona.

Ad introdurre e a moderare l’incontro di giovedì 21 novembre sarà Paolo Desalvo, presidente Cara Beltà. Partecipano Luciano Pasquale, presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria e Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Ad illustrare il rapporto sarà il professor Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidarietà.

Che cosa si propone la Fondazione con questa iniziativa e la stesura del Rapporto? Di fatto, dalla lettura, si comprende che viene formulata una interpretazione originale del tema, basato sulla centralità della persona e della sussidiarietà. Nelle piccole e medie imprese c’è uno stretto legame con il territorio, con un ruolo determinate nei processi che portano lo stesso a diventare “sistema territoriale” competitivo anche attraverso l’apertura internazionale.

E’ indubbio il ruolo cruciale delle Pmi che, con le istituzioni di loro principale riferimento, offrono e possono sempre più offrire, in particolare per la realizzazione dell’obiettivo 17 dell’Agenda 2030, che invita a promuovere partenariati tra soggetti pubblici, pubblico privati e nella società civile. Ma le Pmi non si limitano solo a questo. Stanno infatti già portando i diversi territori nei quali sono inserite, con tutti i loro abitanti, su percorsi di sviluppo sostenibile. Il Rapporto documenta il contributo determinante delle micro, piccole e medie imprese nell’esatta prospettiva dello sviluppo sostenibile, quindi spiega le caratteristiche proprie delle Pmi, lo stretto legame con il territorio, il senso del lavoro e il rischio d’impresa, ma anche la capacità di fare rete. Un contributo all’inquadramento dei problemi e come superarli verrà spiegato dal professor Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidarietà. Le imprese vincenti di oggi, secondo le evidenze contenute nel report, sono attive in settori green: dalle energie alternative al riciclo dei rifiuti che mettono in campo processi produttivi ecosostenibili nella propria filiera.

Il Rapporto della Sussidarietà, prima di Borgio Verezzi, è stato presentato a Rho (Milano), Lecco, Rimini, Fermo e Milano.

La crescita delle imprese del territorio riparte da Smau

Appuntamento dal 22 al 24 ottobre a Milano con Smau, l’evento di riferimento in Italia sul tema dell’innovazione. Nato nel 1964, in pieno boom economico, l’acronimo della manifestazione da sempre ha racchiuso la sua essenza business: Salone, Macchine e Attrezzature per l’Ufficio.

Specchio di un mercato in rapida evoluzione Smau oggi è una piattaforma di incontro e confronto che coinvolge l’intero ecosistema dell’innovazione: dai grandi player del digital, alle startup, ma anche incubatori, acceleratori e pubbliche amministrazioni che svolgono un ruolo fondamentale nel favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese sul territorio. Un format collaudato di eventi che mette insieme, come ingredienti principali, il networking, la formazione professionale e la condivisione delle case history di imprese italiane che hanno realizzato progetti di innovazione al proprio interno.

Immancabile la dimensione espositiva che diventa uno spazio sempre più dedicato agli incontri mirati e dove poter toccare con mano l’innovazione dei principali fornitori di tecnologie digitali, startup, laboratori e centri di ricerca. Attraverso gli Startup Safari, infatti, i visitatori vengono guidati alla scoperta delle eccellenze innovative del proprio settore. I tour gratuiti sono suddivisi in base al settore di appartenenza delle imprese: agrifood, sanità, ICT, smart communities e PA, commercio e turismo e servizi.

Elemento centrale di ciascun evento sono gli Smau Live Show, una nuova modalità di incontro dedicata ad aziende e PA locali, per scoprire le opportunità derivanti dall’avvio di progetti di innovazione all’interno delle proprie organizzazioni, per conoscere i casi di successo di imprese ed enti del proprio territorio che hanno innovato e per incontrare i potenziali partner di innovazione nei principali settori.

Dal 2008 Smau ha affiancato allo storico appuntamento milanese un Roadshow sul territorio che coinvolge le Regioni italiane più dinamiche dal punto di vista della domanda di innovazione. L’obiettivo è quello di portare direttamente a casa delle imprese l’innovazione di cui hanno bisogno per crescere e competere sul mercato. Un’offerta di innovazione proveniente da imprese e grandi player del digital e dalle startup e dai principali protagonisti dell’innovazione sul territorio.

All’interno di ciascuna tappa del Roadshow sono in programma momenti di networking, workshop formativi e Live Show in cui vengono raccontate le esperienze di aziende e PA del territorio che hanno realizzato con successo progetti di innovazione e che quindi sono state selezionate per ricevere il Premio Innovazione Smau e per diventare dei modelli d’eccellenza a cui le imprese in visita possono aspirare, facendo leva sul supporto dei player presenti all’evento.

La crisi morde ancora, crollano le imprese nel Savonese

Savona. Nel 2015 in provincia di Savona sono state costituite 1.789 nuove imprese, a fronte di 1.977 cancellate. Il saldo è stato quindi negativo per 188 imprese, con una decrescita numerica pari allo 0,61%. Il trend risulta peggiorato rispetto al 2014, quando le imprese di nuova iscrizione erano state 1.827 e quelle cessate 1.908, con un saldo, sempre negativo, ma di sole 81 aziende (-0,26%). Il dato savonese è non solo in controtendenza rispetto all’andamento dell’anagrafe delle imprese in Liguria (+0,10%) e a quello nazionale (+0,75%) ma è addirittura la seconda peggiore performance a livello nazionale dopo la flessione registrata in provincia di Biella (-0,81%). Leggi tutto “La crisi morde ancora, crollano le imprese nel Savonese”

Rafforzata l’intesa tra Banca Caraglio e Confcommercio di Imperia

Imperia. La Banca Caraglio e la Confcommercio di Imperia sostengono l’imprenditoria provinciale. La direzione dell’istituto di credito infatti ha manifestato l’intenzione di prorogare di un ulteriore anno (fino al 31/12/2016) il plafond riservato ai soci della banca e della Confommercio Imperia in forza dell’accordo sottoscritto il 19 febbraio dell’anno scorso. Leggi tutto “Rafforzata l’intesa tra Banca Caraglio e Confcommercio di Imperia”