A Enrico Deregibus il Premio Enriquez per il libro “Francesco De Gregori. I testi. La storia delle canzoni”

Il libro “Francesco De Gregori. I testi. La storia delle canzoni” (Giunti), a cura di Enrico Deregibus, ha vinto la diciassettesima edizione del “Premio Nazionale Franco Enriquez. Città Di Sirolo”.

Il giornalista piemontese nelle oltre 700 pagine del volume racconta le 219 canzoni che De Gregori ha inserito nei suoi dischi dal 1972 a oggi, con ampie schede che riservano molte sorprese anche a chi conosce bene l’artista romano, uno dei più importanti protagonisti della storia della musica in Italia. Ad precedere le schede, i testi delle canzoni controllati e certificati direttamente da De Gregori.

La motivazione del premio recita: “Il libro è il risultato di un indagine accurata e dettagliata da parte di Deregibus dentro e al di fuori delle canzoni, scandagliando con rispetto tutte le componenti: parole, musica, arrangiamenti, interpretazione. Il libro racconta la nascita, le fonti, l’ispirazione, la scrittura, quello che è successo dopo l’uscita, le tante versioni del loro autore e quelle di altri. Un volume copioso che grazie anche alla collaborazione di De Gregori ci restituisce il significato della creazione, il frutto del lavoro dell’anima e della ragione”.

Il Premio Enriquez è organizzato dal Centro Studi Franco Enriquez, diretto da Paolo Larici. È un riconoscimento che viene assegnato a registi, attori, cantanti, ballerini, musicisti, giornalisti, scrittori e personaggi della comunicazione che si sono particolarmente distinti nella stagione 2020-2021 o nella loro carriera per un teatro, un cinema, una tv, una musica , un’editoria e una comunicazione di impegno sociale e civile. Tra i premiati di quest’anno, Iaia Forte, Giuseppe Pambieri, Anna Bonaiuto, Elisabetta Sgarbi e, alla memoria, Carla Fracci. La premiazione avverrà il 30 agosto a Sirolo (Ancona), al Teatro Comunale Cortesi.

Enrico Deregibus è giornalista, saggista, consulente o direttore artistico di svariati festival ed eventi musicali, come “PeM Parole e musica in Monferrato”, in corso in questi giorni in Piemonte. È considerato il maggior esperto italiano di De Gregori, a cui aveva dedicato fra l’altro “Francesco De Gregori. Mi puoi leggere fino a tardi”, biografia del cantautore pubblicata nel 2015 sempre per Giunti.

È inoltre ideatore e curatore del “Dizionario completo della canzone italiana” (Giunti, 2006) e, con Enrico de Angelis e Sergio Secondiano Sacchi, di “Il mio posto nel mondo. Luigi Tenco, cantautore. Ricordi, appunti, frammenti” (BUR, 2007). Del 2013 è “Chi se ne frega della musica?”, una raccolta antologica di suoi scritti usciti su varie testate (NdAPress).

1975, il Principe e quella canzone che gli costò un pubblico processo

1975. Esce un album destinato a diventare una pietra miliare della canzone d’autore italiana: “Rimmel” di Francesco De Gregori. Il disco è un capolavoro e tutte le canzoni resteranno tra le cose più belle scritte dal cantautore romano: “Rimmel”, “Pezzi di vetro”, “Il signor Hood”, “Pablo”, “Le storie di ieri”, “Quattro cani”, “Piccola mela”, “Piano bar” e, in mezzo al mazzo, “Buonanotte fiorellino”.
L’album non viene tuttavia accolto dalla critica in maniera univoca. Quella “militante” lo stronca, considerandolo un prodotto pop e troppo leggero di un cantautore ormai a corto di idee. Il pubblico e la storia faranno giustizia del capolavoro, anche se “Buonanotte fiorellino” costò non poco al Principe.
Sì, perché tutti misero nel mirino quel dolce valzerino, secondo qualcuno vagamente ispirato a una vecchia canzone di Dylan. Fino a scatenare la violenza.
2 aprile 1976, De Gregori suona al Palalido di Milano. Seconda data, dopo Pavia, di un tour che lo avrebbe portato in giro per l’Italia.


Scrive Mario Luzzatto Fegiz sul “Corriere della Sera” in edicola il giorno dopo: «Una serie di gravi episodi di violenza sono avvenuti ieri al Palalido, allo spettacolo serale del cantautore Francesco De Gregori, che dopo essere stato più volte interrotto, e dopo che un gruppo di giovani aveva invaso il palco, è stato costretto ad uscire dal camerino dove si era ritirato alla fine del concerto, e a salire sul palco. Subito è stato sottoposto a un vero e proprio processo politico perché accusato di percepire cachet troppo alti e di non destinarli alle lotte dei lavoratori. Un gruppo di giovani, alcuni dei quali hanno dichiarato di appartenere al movimento sedicente di “autonomia operaia”, lo ha sottoposto a una serie di pesanti accuse e ingiurie, invitandolo tra l’altro a “suicidarsi subito, seguendo l’esempio di Majakovski”. De Gregori è infine riuscito a raggiungere il camerino. “Forse non canterò mai più”, ha dichiarato».

L’episodio, raccontato negli anni con sfumature diverse dallo stesso De Gregori, è tuttavia un segno dei tempi e di quale considerazione si avesse, allora, nel bene e nel male, del lavoro del cantante. Ricorda il Principe: «Dissero che mi ero ridotto a scrivere canzoni borghesi come “Buonanotte fiorellino” e a lucrare sui prezzi con biglietti troppo alti. Ero diventato ai loro occhi un nemico del movimento operaio».

L’artista conserverà un rapporto di odio-amore per la sua “canzone perfetta” al punto di farla molto spesso a pezzi nei concerti, stravolgendola e rendendola irriconoscibile. Quasi fosse lei la responsabile di tutto.
In ogni caso “Buonanotte fiorellino” e lo stesso De Gregori superarono la tempesta e sono ancora qui: la canzone a raccontarci di un amore finito o forse solo addormentato, e l’autore con le smaglianti composizioni con cui riempie, ancora oggi, i suoi dischi.

Ferdinando Molteni

 

 

Il libro su Francesco De Gregori presentato on line

Il nuovo volume su Francesco De Gregori “I testi. La storia delle canzoni” (Giunti), curato da Enrico Deregibus, arriva in Veneto. Verrà infatti presentato domenica 20 dicembre online alle 19 nell’ambito di un festival prestigioso come la Fiera delle parole di Padova da Deregibus con Davide Antonio Pio e Giuseppe Lopizzo.

Si potrà seguire l’incontro, che alternerà parole e musica, a questo indirizzo:

www.facebook.com/387165420030/posts/10160755591845031/

Si tratta un libro di ben 720 pagine, un’opera imponente, decisamente anomala nel panorama editoriale italiano, frutta di una lungo lavoro di ricerca di Deregibus e densa di notizie, aneddoti, rivelazioni inedite, analisi. È la continuazione di “Francesco De Gregori. Mi puoi leggere fino a tardi”, la corposa biografia del cantautore che Deregibus ha pubblicato nel 2015, sempre per Giunti.

Il giornalista in questo nuovo volume si sofferma sulle canzoni, più di 200, che De Gregori ha inserito nei suoi dischi. Ad accompagnarle, i testi delle canzoni controllati e certificati in prima persona dal cantautore romano per evitare strafalcioni ed errori.

Il libro non nasce però con lo scopo di spiegare i testi, di interpretarli ma con la volontà di indagare le canzoni in tutte le loro componenti: parole, musica, arrangiamenti, interpretazione. E di raccontarne la nascita, le fonti, l’ispirazione, la scrittura, quello che è successo dopo l’uscita, le tante versioni del loro autore e quelle di altri.

Il tutto con centinaia e centinaia di dichiarazioni dello stesso De Gregori, tratte da interviste rilasciate dall’inizio degli anni Settanta a oggi e con complessivamente oltre mille documenti consultati.

Enrico Deregibus – foto di Riccardo Medana

Enrico Deregibus, piemontese trapiantato a Roma, è giornalista e saggista, oltre che consulente o direttore artistico di svariati festival ed eventi musicali in tutta Italia. In Veneto si occupa come consulente e responsabile promozione di “Voci per la libertà”, il festival musicale legato ad Amnesty International che si tiene da 23 anni in provincia di Rovigo.

Francesco De Gregori si racconta in 700 pagine

Rimmel” è una canzone milanese, “La storia” l’ha cantata per primo Gianni Morandi, “Il cuoco di Salò” era una filastrocca per bambini, La donna cannone” inizialmente non doveva essere pubblicata, “Sempre e per sempre” ha portato al licenziamento di una ragazza, “Un gelato al limon” di Paolo Conte doveva far parte di “Viva l’Italia”, “Buonanotte fiorellino” non parla di un incidente aereo, “Bufalo Bill” aveva una strofa in più…

Queste e mille altre notizie, aneddoti, rivelazioni inedite si trovano in “Francesco De Gregori. I testi. La storia delle canzoni” a cura di Enrico Deregibus (Giunti editore), un volume di oltre 700 pagine, un’opera imponente, decisamente anomala nel panorama italiano.

Si tratta della continuazione di “Francesco De Gregori. Mi puoi leggere fino a tardi”, la corposa biografia del cantautore che Deregibus ha pubblicato nel 2015, sempre per Giunti. Il giornalista piemontese in questo nuovo volume si sofferma sulle canzoni, più di 200, che De Gregori ha inserito nei suoi dischi, con ampie e dettagliate schede che riservano molte sorprese anche a chi conosce bene l’artista romano. Ad accompagnarle, i testi di tutte le canzoni scritte da De Gregori, che li ha controllati e certificati in prima persona per evitare errori e refusi.

Il libro non nasce però con lo scopo di spiegare i testi, di interpretarli ma con la volontà di indagare le canzoni in tutte le loro componenti: parole, musica, arrangiamenti, interpretazione. E di raccontarne la nascita, le fonti, l’ispirazione, la scrittura, quello che è successo dopo l’uscita, le tante versioni del loro autore e quelle di altri.

Il tutto con centinaia e centinaia di dichiarazioni dello stesso De Gregori, tratte da interviste rilasciate dall’inizio degli anni Settanta a oggi e con complessivamente oltre mille documenti consultati.

Enrico Deregibus è giornalista e saggista, oltre che consulente o direttore artistico di svariati festival ed eventi musicali, alcuni dei quali lo vedono anche come conduttore. È considerato il maggior esperto di De Gregori, per il quale nel 2016 ha anche realizzato il volume inserito nel cofanetto “Backpack” (Sonymusic), che racchiude in cd trentadue dischi del cantautore romano.

Deregibus è inoltre ideatore e curatore del “Dizionario completo della canzone italiana” (Giunti, 2006) e, con Enrico de Angelis e Sergio Secondiano Sacchi, di “Il mio posto nel mondo. Luigi Tenco, cantautore. Ricordi, appunti, frammenti” (BUR, 2007). Del 2013 è “Chi se ne frega della musica?”, una raccolta antologica di suoi scritti usciti su varie testate (NdAPress).

www.facebook.com/enricoderegibus

https://twitter.com/EnricoDeregibus

Il concerto di Venditti e De Gregori rinviato al 2021

La data del concerto di Antonello Venditti e Francesco De Gregori allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento unico nel cuore della Capitale, prevista il 5 settembre 2020, a causa dell’emergenza sanitaria e alla luce delle relative disposizioni governative in tema di salute pubblica in merito ad assembramenti di persone, si terrà il 17 luglio 2021.

Venditti e De Gregori cominciano a collaborare poco più che ventenni durante un viaggio in Ungheria, scrivono le loro prime canzoni insieme, per arrivare al comune esordio discografico con Theorius Campus dove Antonello incide “Roma Capoccia”, subito grandissimo successo, e Francesco “Signora Aquilone”. Un disco che sancì per entrambi l’inizio del proprio percorso artistico…. il resto è storia!

Due personalità differenti, ma affini. Due stature artistiche diverse, ognuna con la sua poetica. Dopo 50 anni Venditti e De Gregori torneranno insieme protagonisti sul palco dello Stadio Olimpico di Roma, nella loro città, là dove tutto iniziò.

I biglietti già acquistati per lo show del 5 settembre 2020 rimangono validi per lo show di sabato 17 luglio 2021. Tutte le informazioni sui biglietti sono disponibili al seguente link: www.friendsandpartners.it/elenco-concerti-spettacoli-annullati-o-rinviati

Rinviato al 2021 il tour italiano di Francesco De Gregori

Rinviato al 2021 il Tour “De Gregori & Band Live-The greatest hits” di Francesco De Gregori, la cui partenza era prevista per il 20 giugno 2020.

Queste le nuove date del tour:
10 luglio 2021 all’Anfiteatro Il Vittoriale di Gardone Riviera – BS (recupero dell’11 luglio 2020)
12 luglio 2021 in Piazza Duomo a Pistoia (recupero del 13 luglio 2020)
24 luglio 2021 in Piazza Garibaldi a Cervia – RA (recupero del 25 luglio 2020)
13 agosto 2021 a Villa Bertelli a Forte dei Marmi – LU (recupero del 13 agosto 2020)

Entro il 31 luglio verranno comunicati gli spostamenti delle seguenti date: 20 giugno a Mantova – Esedra di Palazzo Te, 6 luglio a Cervere (CN) – Anfiteatro dell’Anima, 15 luglio a Molfetta (BA) – Banchina San Domenico, 19 luglio a Locarno – Piazza Duomo (Moon & Stars), 9 agosto a Lecce – Piazza Libertini, 12 agosto a Macerata – Sferisterio.

Saltano i live di Cremonini, Ferro, De Gregori e Ultimo

Sara’ un’estate senza concerti. Cancellati i live di Tiziano Ferro, Francesco De Gregori, Mahmood, Aiello, After Hours, Cesare Cremonini e Ben Harper.

Una decisione condivisa dalla gran parte dei produttori e organizzatori di spettacoli di musica dal vivo e resa nota da Assomusica con una nota ufficiale. L’Italia riparte ma non dai grandi eventi. Secondo il nuovo Dcpm al 15 giugno sono concessi soltanto gli “spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”.

Il numero di spettatori limite sarà di mille per gli spettacoli all’aperto e duecento per quelli negli spazi chiusi. Saltano quindi, anche i concerti, tra gli altri, di Salmo, Simple Minds, Subsonica, Gemitaiz e MadMan, Gianna Nannini, The Chemical Brothers, Vasco Rossi e Ultimo. L’appuntamento con i grandi eventi live é, perciò, rimandato al 2021. I nuovi calendari verranno comunicati dai singoli organizzatori entro e non oltre il 31 luglio 2020.

“Occhi aperti”, una semplice canzone di amicizia e incoraggiamento firmata Pacifico

“Occhi aperti” è una semplice canzone di amicizia e incoraggiamento. E’ il nuovo brano di Pacifico, cantautore e autore tra i più stimati del panorama italiano, vincitore del premio Tenco.

“E’ un brano da ascoltare a sera tarda, o al mattino prima di agire o preoccuparsi – come suggerisce ai suoi followers sul suo profilo Istagram – Il brano era destinato ad essere parte di “Bastasse il cielo”, il disco del cantautore pubblicato lo scorso anno ma poi era rimasto fuori dalla scaletta definitiva.

In questo momento di sospensione e disorientamento, Pacifico ha deciso di donare al pubblico un nuovo brano, per infondere vicinanza e conforto con la musica. “Occhi aperti” era destinato ad essere parte di “Bastasse il cielo“, il disco del cantautore pubblicato lo scorso anno, ma è rimasto fuori dalla scaletta definitiva. Nel brano la classe di Alan Clark al pianoforte ( Dire Straits, Bob Dylan, Eric Clapton, Tina Turner ), di Simone Pace alla batteria ( Blonde Redhead ), mentre ai cori risalta l’intensa vocalità di Simona Severini. Il disegno che accompagna il Lyric video è opera di Franco Matticchio, celebrato pittore e illustratore italiano che pubblica ed espone in tutto il mondo.

Nel dicembre scorso Pacifico ha ideato e messo in scena “La Settimana Pacifica“, una serie di sette concerti, uno al giorno per una settimana al teatro Filodrammatici di Milano, che hanno visto la presenza, ogni sera, di grandi ospiti: Malika Ayane, Samuele Bersani, Gianna Nannini, Francesco De Gregori, Giuliano Sangiorni, Luca Bianconi, Neri Marcorè.

Riparte la rassegna “MezzaLuna d’Autore” di Alassio diretta da Schiavon

Alassio. Mercoledì 27 gennaio riparte la Rassegna “MezzaLuna d’Autore” presso l’Osteria Mezzaluna di Alassio, giunta alla terza edizione. Una rassegna di musica d’Autore che, durante le edizioni precedenti, ha ospitato grandi nomi tra cui: Max Manfredi, Matteo Nahum, Federico Sirianni, Massimo Schiavon, Armando Corsi, Matteo Negrin, Emanuele Belloni, Michele Ascolese, Riccardo Zegna, Giampaolo Casati, i Noais, Lorenzo Malvezzi, i Fieui di Caruggi, Ferdinando Molteni & Elena Buttiero. Leggi tutto “Riparte la rassegna “MezzaLuna d’Autore” di Alassio diretta da Schiavon”