Fiera Hospitality 2023 – il turismo del vino e dell’olio nell’area speciale Winescape dal 6 al 9 febbraio a Riva del Garda

Hospitality-Winescape
Winescape l’area speciale di Hospitality dedicata all’enoturismo si amplia anche con il turismo dell’olio

Winescape, l’area speciale dedicata al vino e all’enoturismo, che ha visto il suo debutto lo scorso anno, torna dal 6 al 9 febbraio ad Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza e amplia l’offerta con l’oleoturismo.

Nello spazio di oltre 1000 mq, accanto alle cantine che quest’anno sono ancor più numerose, selezionati frantoi accomunati dalla capacità di fare turismo attraverso esperienze che valorizzano il patrimonio culturale, paesaggistico ed economico del territorio.

“Il turismo dell’olio extravergine di oliva ha grandi possibilità di espansione, analoghe a quelle esistenti per il vino – dichiara Giovanna Voltolini, Exhibition Manager di Hospitality. – Se l’enoturismo costituisce un settore che da solo vale 2,5 miliardi di euro l’anno, è ormai noto che anche nel mondo dell’olio sono in corso grandi investimenti da parte di realtà che hanno compreso le potenzialità di crescita del settore anche in chiave turistica. Per questa ragione, abbiamo voluto ampliare Winescape facendone ancora di più un laboratorio di idee e strumenti per gli operatori del settore che vogliono espandere e diversificare la propria offerta verso il turismo esperienziale”.

Grazie anche alla collaborazione di realtà come Slow Food Trentino-Alto Adige e il Consorzio Vignaioli del Trentino, i visitatori di Winescape potranno entrare in contatto con aziende italiane che, con la loro offerta, uniscono produzione vitivinicola e ospitalità, tra alloggi immersi nei vigneti e servizi legati al turismo del vino. Inoltre, dopo il successo della scorsa edizione, anche quest’anno Winescape arricchirà il vasto spazio espositivo con un’enoteca riservata alle degustazioni guidate da sommelier professionisti.

Un’area sarà dedicata a olio e turismo, sviluppata con il contributo del Consorzio Turismo dell’Olio EVO IGP, DOP e BIO: presenti in fiera i frantoi che hanno saputo valorizzare il proprio prodotto in un’ottica turistica innovativa, coniugando qualità e artigianalità e coinvolgendo gli ospiti oltre la semplice degustazione, con formule di accoglienza qualificata in azienda ed esperienze in cui il viaggiatore può ritrovare e riconoscere l’identità dei luoghi e la qualità dell’olio.

Il decreto attuativo che regolamenta l’oleoturismo, varato a inizio 2022, di fatto lo equipara all’enoturismo, permettendo alle aziende olivicole e non solo di implementare un’accoglienza turistica con attività formative e informative tanto negli oliveti, quanto nei frantoi o nelle aziende stesse.

Durante i giorni della manifestazione, la Winescape Arena ospiterà dibattiti, presentazioni e masterclass con esperti dell’ospitalità e della ristorazione per affrontare tematiche legate al turismo del vino e dell’olio come costruire un’offerta turistica vincente con consigli pratici per rendere accoglienti le aziende del vino e i frantoi; gli effetti del cambiamento climatico sulle coltivazioni e l’attività turistica; le associazioni tra produttori e il rapporto con l’offerta turistica del territorio.

Non mancheranno case history e degustazioni, tra cui l’appuntamento dedicato ai benefici della cosmesi a base di olio: un dialogo e una tasting session a fior di pelle per scoprire gli effetti positivi di un nutrimento che è cura per il corpo dentro e fuori; l’incontro “Olio e memoria” per imparare come l’olio accompagna mestieri antichi e ricordi; e “Olio e innovazione”, degustazione e dialogo tra combinazioni insolite e altri ingredienti: pairing cioccolato, olio e vino con il pastry chef Manuel Marzari.

Winescape sarà presente anche un’enoteca con le proposte delle cantine oltre a masterclass e tasting per scoprire i saperi e i sapori dei territori.

Le cantine presenti a Winescape 2023:
AZIENDA AGRICOLA SCARBOLO – Cividale del Friuli UD (Friuli-Venezia Giulia)
AZIENDA AGRICOLA LONGARIVA – Rovereto TN (Trentino-Alto Adige)
AZIENDA AGRICOLA BALTER – Rovereto TN (Trentino-Alto Adige)
AZIENDA AGRICOLA BELLAVEDER – Faedo TN (Trento)
AGRICOLA POJER E SANDRI – San Michele all’ Adige – Faedo TN (Trentino-Alto Adige)
AGRICOLA ZEHNHOF DI ROSSI GIACOMO – Rovere della Luna TN (Trentino-Alto Adige)
AZIENDA AGRICOLA EREDI DI COBELLI ALDO – Loc. Sorni di Lavis TN (Trentino-Alto Adige)
AGRICOLA MOSER DI MARCELLO E FIGLI – Lamar di Gardolo TN (Trentino-Alto Adige)
AGRICOLA CASCINA GOREGN DI ALLERINO GAUDENZIO – Castagnito CN (Piemonte)
AZIENDA AGRICOLA ZANOTELLI – Cembra Lisignago TN (Trentino-Alto Adige)
AZIENDA AGRICOLA COMAI – Riva del Garda TN (Trentino-Alto Adige)
AZIENDA AGRICOLA COTTINI MARCO – Fumane di Valpolicella VR (Veneto)
AZIENDA AGRICOLA IL PIGNETTO – Bussolengo VR (Veneto)
AZIENDA AGRICOLA ZATTI – Calvagese della Riviera BS (Lombardia)
AZIENDA AGRICOLA LA FRANZONA – Imola BO (Emilia-Romagna)
AGRICOLA LE FONTANELLE di Pasini Cesarino e Rita – Cologna di Tenno TN (Trentino-Alto Adige) + Cortona AR (Toscana)
CANTINA DEL CASTELLO – Soave VR (Veneto)
CANTINA FASOL MENIN – Valdobbiadene TV (Treviso)
ENOVELY – Trento (Trentino-Alto Adige)
LA COLLINA DEI CILIEGI S.R.L.- CA’ DEL MORO WINE RETREAT – Grezzana VR (Veneto)
PODERI MORETTI – Monteu Roero CN (Piemonte)
SOCIETA’ AGRICOLA STELLA – Castelnuovo Scrivia AL (Piemonte)
SOCIETA’ SEMPLICE AGRICOLA FIORI – VNA WINE – Torrazza Coste PV (Lombardia)

I frantoi presenti a Winescape 2023:
HOLYVA di SACCO ALESSANDRA – Bitetto BA (Puglia)
FRANTOIO D’ORAZIO – Conversano BA (Puglia)
AZIENDE AGRICOLE DI MARTINO – Trani BT (Puglia)
AZIENDA AGRICOLA CAPUTO MARIA – Molfetta BA (Puglia)
FONTANARA – San Martino Buon Albergo VR (Veneto)
SOCIETA’ AGRICOLA SWISS OLIVES – Grosseto (Toscana)
AZIENDA AGRICOLA TENUTA POJANA – Cazzano di Tramigna VR (Veneto)
OLIO TABATA’ – Calopezzati CS (Calabria)
OLEIFICIO CISANO – Bardolino VR (Veneto)

Gli approfondimenti tematici e le degustazioni in programma per l’area Winescape possono essere visionati sul programma online a questo link.

Per il programma completo degli eventi di Hospitality.

Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza Organizzata da Riva del Garda Fierecongressi, Hospitality è la fiera internazionale, leader in Italia, dedicata agli operatori dell’Ho.Re.Ca.. Con una superficie espositiva di oltre 40.000 metri quadri, la manifestazione è la più completa in Italia, con un vasto programma formativo e un’ampia platea di aziende e professionisti nelle aree Contract&Wellness, Renovation&Tech, Food&Equipment e Beverage e nelle aree speciali Solobirra, Riva Pianeta Mixology e Winescape. La 47a edizione si svolge a Riva del Garda, dal 6 al 9 febbraio 2023.

A Nizza per presentare la Destinazione Alassio

Più che un gemellaggio una vera occasione di promozione del nostro territorio in terra francese. Prosegue la collaborazione del Comune di Alassio con la Camera di Commercio Italiana a Nizza che nella giornata di ieri si è concretizzata in un incontro tra analoghe realtà di Nizza ed Alassio.
Al Lawn Tennis Club di Nizza una delegazione alassina è stata accolta da istituzioni e giornalisti della Costa Azzurra.
“Sia Alassio, sia Nizza hanno un circolo di tennis storico, di grande tradizione sportiva – commenta Fabio Macheda, Assessore al Commercio e alle Politiche Scolastiche, che ha avviato la partnership con la Camera di Commercio italiana a Nizza –  come pure una scuola alberghiera riconosciuta sul territorio per la formazione di personale altamente professionale. Di qui l’idea di creare un momento di incontro nel quale abbiamo coinvolto l’Hanbury Tennis Club e l’Istituto Alberghiero Aicardi, Galilei Giancardi, con la Fabbrica delle De.Co. Abbiamo organizzato un wellcome cocktail con i nostri prodotti della tradizione: piccoli panini con l’acciugotto, sardine ripiene intinte nella tumatetta, focaccia e, naturalmente gumeletti e baci di Alassio”.
Su tutto anche il San Pietro Tonic, il drink inventato dai barman dell’Alberghiero, lo scorso anno in occasione di The Alassio Drink. “Un pestato di erba San Pietro, raccolta tra gli scogli di Passeggiata Cadorna – spiegano – su zucchero di canna, amaro Tosolini e Acqua Tonica: poco alcolico, fresco, dissetante e, anche in questo caso con un ingrediente tipico del nostro territorio”
“E’ stato un successo straordinario – il commento della Prof di francese dell’Alberghiero Cristina Moraglia e di quella di Cucina Katiuscia Giuria – le nostre Deco, nella loro semplicità hanno incontrato il gusto del pubblico che si è intrattenuto per ricevere le informazioni sulla storia delle singole ricette”.
Ad accogliere la delegazione composta dall’Assessore Macheda e da docenti e studenti dell’Alberghiero il Presidente del circolo Franck Balabanian; Patrizia Dalmasso e Agostino Pesce, rispettivamente presidente e direttore generale della Camera di Commercio Italiana a Nizza, Caterina Gioiella, Console Generale d’Italia a Nizza e dell’Assessore al Commercio della Città Metropolitana di Nizza, Franck Martin.
“L’occasione – aggiunge Macheda – per illustrare la destinazione Alassio: le vie dello shopping, le peculiarità della nostra offerta esperienziale, dalla marcia acquatica ai percorsi di trekking in collina, ma anche attraverso i nostri prodotti tipici e le pubblicazioni realizzate ad hoc per il pubblico francese. Importante aver coinvolto i ragazzi delle scuole in un’attività dinamica e di relazione extrascolastica. Con noi, ha preso parte al progetto, anche un ragazzo, proveniente dal Liceo Albert Camus sezione Alberghiera temporaneamente distaccato ad Alassio nell’ambito di un progetto Erasmus. Mi ha molto colpito l’estrema naturalezza con cui tutti si sono organizzati, e, con grande professionalità, in poco tempo hanno allestito un perfetto wellcome cocktail”.
“Molto interessante – la conclusione di Macheda – la visita successiva al Greta una vera e propria cittadella scolastica dove trovano spazio scuole medie di primo grado e superiori professionali per un totale di circa quattromila studenti. AL suo interno, tra le altre realtà scolastiche, anche un Istituto Alberghiero che si è strutturato anche con un ristorante aperto al pubblico. Abbiamo già messo in programma di organizzare un momento di incontro e scambio con i loro studenti, magari proprio sui reciproci prodotti tipici”.​

Fiera Hospitality – Oltre 300 candidature tra birre artigianali, etichette e packaging per i contest di Solobirra 2022

Sono oltre 300 le candidature ricevute per i tre contest 2022 di Solobirra, l’area speciale dedicata alla valorizzazione della birra artigianale della fiera Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, in programma a Riva del Garda dal 21 al 24 marzo. Le adesioni sono arrivate da tutta Italia e per Best Label anche da studi grafici esteri.

Una conferma dell’interesse sempre maggiore per questo settore e del riconoscimento di Solobirra e dei suoi contest quale punto di riferimento per il mondo brassicolo artigianale che in Italia conta 756 aziende tra microbirrifici e brewpub che generano occupazione per circa 2.700 addetti, con una produzione di 361 mila ettolitri di birra l’anno (Dati AssoBirra Annual Report 2020).

Lunedì 21 marzo in occasione della giornata inaugurale della 46esima edizione di Hospitality, nella Beer Arena (Padiglione B4) saranno decretati i vincitori: alle 11.00 saranno consegnati i premi alle etichette più creative per Best Label e ai migliori packaging del contest Best Pack. Nel pomeriggio alle 14.30, saranno invece proclamate le birre artigianali vincitrici del concorso tecnico Solobirra 2022.

Hospitality

Giovanna Voltolini Exhibition Manager Hospitality

La giuria di esperti del settore brassicolo, biersommelier certificati e degustatori ufficiali, presieduta da Romano Gnesotto – consulente di Solobirra e Sommelier Ais – ha valutato le proprietà organolettiche delle birre non filtrate e non pastorizzate in concorso mentre le candidature di etichette e packaging sono state giudicate da autorevoli esperti di marketing, design e comunicazione.

Dopo le premiazioni, birre, etichette e packaging vincitori rimarranno esposti per tutti i quattro giorni della manifestazione all’interno della Beer Arena. Una grande occasione di visibilità non solo durante l’evento ma tutto l’anno grazie alla vetrina online dedicata sul sito e sui canali social della manifestazione @HospitalityRiva.

“Hospitality sarà anche l’occasione per approfondire il legame sempre più stretto tra birra e ospitalità, sottolineare il potenziale di crescita delle craft beer e discutere dei trend topic del settore dal packaging in lattina, alle birre analcoliche, a etichette sempre più creative, oltre al boom del delivery e del turismo birraio”, commenta Giovanna Voltolini, Exhibition Manager di Hospitality-Il Salone dell’Accoglienza.

Oltre alle premiazioni dei contest, un ricco palinsesto di incontri animerà l’area speciale Solobirra durante i giorni di manifestazione. In particolare gli appuntamenti di martedì 22 e mercoledì 23 saranno condotti dal degustatore e giudice internazionale Lorenzo Dabove – in arte Kuaska – e dallo speaker radiofonico Lorenzo Dardano e trasmessi in streaming da Radio Solobirra.

I concorsi Best Pack e Best Label sono realizzati grazie al supporto del Gruppo Fedrigoni, con le sue divisioni Fedrigoni Paper e Fedrigoni Self-Adhesives, leader nella produzione e vendita di carte speciali per packaging di lusso, editoria e grafica e di materiali autoadesivi premium per l’etichettatura.

Partner tecnico di Hospitality per i tre contest Solobirra 2022, Performa, print service specializzato in stampa digitale, tampografica e serigrafica.

Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza Organizzata da Riva del Garda Fierecongressi, Hospitality – già Expo Riva Hotel – vanta una superficie espositiva di oltre 40.000 metri quadrati. Nell’edizione 2020, il Salone ha registrato numeri record: 561 espositori, 21.431 operatori professionisti e più di 28.500 visitatori. A febbraio 2021 si è svolta online Hospitality Digital Space, edizione eccezionale della fiera, dedicata alla formazione e all’aggiornamento del mondo Ho.Re.Ca., spazio virtuale dinamico di aziende specializzate e un palinsesto di oltre 80 eventi formativi gratuiti.

La 46esima edizione torna in presenza a Riva del Garda, dal 21 al 24 marzo 2022.

A Monaco il Concorso Internazionale per oli di alta qualità

Concorso Internazionale per oli di alta qualità Monte Carlo Masters of Olive Oil, la 6^ edizione a Monaco il 4 giugno prossimo

L’organizzatore Aldo Mazzini: “Mission primaria della manifestazione incentivare e promuovere la diffusione della cultura dell’ulivo”. Iscrizioni fino al 30 aprile

Sarà nuovamente il Principato di Monaco a ospitare l’edizione 2022 del Concorso Internazionale per oli di alta qualità Monte Carlo Masters of Olive Oil, in programma il 4 giugno. La manifestazione, ideata e organizzata da Aldo Mazzini con la collaborazione dell’Associazione Knol, è giunta alla 6° edizione crescendo negli anni fino contare iscritti provenienti da 12 nazioni e 4 continenti.

Gli organizzatori del Mooic, sin dall’inizio hanno sempre puntato sulla qualificazione professionale, dotando il concorso di una delle giurie più esclusive del mondo composta ogni anno da giudici professionisti internazionali, stimati e apprezzati nel settore. Anche per l’edizione 2022, così come avvenuto lo scorso anno, almeno 10 giurati avranno la qualifica di “Capo Panel” certificata e riconosciuta dal Coi.

“La mission primaria della manifestazione -dichiara Aldo Mazzini – è quella di presentare, incentivare e promuovere la diffusione della cultura dell’ulivo e dei suoi eccezionali derivati valorizzando i produttori di alta qualità del mondo intero”.

Per raggiungere questo obiettivo l’organizzazione si avvale anche della carta stampata e dei più moderni canali web e social, puntando sia sulla immediatezza della ricerca del sito della manifestazione sui motori di ricerca sia sul canale YouTube del Concorso, in modo da offrire visibilità planetaria grazie alle presentazioni in inglese degli oli e delle aziende partecipanti”.

Per il 2022 gli organizzatori non solo hanno ampliato il Contest inserendo 3 diverse competizioni:

-Concorso qualità oli extravergini
-Concorso qualità oli aromatizzati
-Concorso qualità packaging

Contano anche di ampliare ulteriormente il numero di Paesi e di aziende iscritte alla manifestazione con l’obiettivo di avere i rappresentanti aziendali presenti in gran numero sia al Convegno, previsto nella mattinata del 4 Giugno, dove saranno trattati argomenti attinenti l’olivo e i suoi derivati, la qualità dei prodotti e i mercati interessati, sia alla cerimonia di premiazione che si terrà nel pomeriggio dello stesso giorno nella stupenda cornice del Principato di Monaco.

Come per la passata edizione la cerimonia conta sulla prestigiosa presenza del sindaco di Monaco Geroges Marsan e dell’ambasciatore italiano a Monaco Giulio Alaimo i quali oltre a portare il saluto delle istituzioni ai partecipanti presenzieranno attivamente consegnando molti dei premi assegnati alle aziende vincitrici.

Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione che saranno aperte fino a tutto il mese di aprile è possibile consultare online il sito ufficiale della manifestazione al link https://www.mastersofoliveoil.org/ o in alternativa contattare l’organizzazione tramite il numero 0183 65 30 77 in orario ufficio.

Record di 1,5 miliardi per il fatturato del food delivery in Italia nel 2021

Con il boom dei nuovi contagi salgono a circa 2,5 milioni gli italiani che non possono uscire da casa tra coloro che si sono contagiati e sono in isolamento e quanti hanno avuto contatti a rischio durante le festività e si sono messi in quarantena, sulla base di provvedimenti o anche volontariamente. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che proprio la coincidenza con i pranzi e cenoni di fine anno fa balzare al valore record di 1,5 miliardi per il fatturato del food delivery in Italia nel 2021. Una richiesta favorita – sottolinea la Coldiretti – dall’impossibilità in molti casi di uscire di casa o di cucinare ma anche per evitare di mangiare insieme per il rischio contagio.  Senza dimenticare – precisa la Coldiretti – quanti organizzano pranzi e cene nelle case perché non dispongono di green pass rafforzato necessario per mangiare fuori in agriturismi e ristoranti.

La food delivery è dunque una opportunità per non rinunciare, nonostante le difficoltà, ai menu della tradizione che – continua la Coldiretti – accanto alle piattaforme piu’ famose è stata colta anche da molti agriturismi della rete di Terranostra e Campagna Amica che si sono organizzati per consegnare gourmet di piatti a chilometri zero anche in vista del Capodanno.  Numerose e diversificate le iniziative adottate per mantenere il legame con i propri clienti durante le feste, dal menu a sorpresa a quello scontato, dall’agribag fino al kit fai da te con gli ingredienti base per la preparazione di ricette contadine per quanti hanno deciso di cimentarsi personalmente in cucina.

Il nuovo balzo della domanda – precisa la Coldiretti – spinge un settore in grande crescita nel 2021 per effetto delle limitazioni poste dalla pandemia che ha fatto scoprire agli italiani una modalità di consumo.

Secondo l’Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio il settore del digital food delivery continua la sua corsa inarrestabile, registrando una crescita del 59% rispetto al 2020 guidata da un lato dall’evoluzione tecnologica, dall’altro dall’accelerazione dovuta all’emergenza pandemica. La consegna di pasti a domicilio interessa quasi quattro italiani su dieci (37%) che hanno ordinato dal telefono o dal proprio personal computer pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l’anno, secondo l’analisi Coldiretti/Censis.

L’Italia venderà il riso ai cinesi

Il riso da risotto italiano alla conquista delle tavole dei cinesi. Dopo un lungo negoziato è finalmente arrivato l’ok delle Autorità competenti di Pechino all’import delle nostre varietà da risotto, vere eccellenze del Made in Italy agroalimentare. Così Cia-Agricoltori Italiani secondo cui, grazie a questo accordo, il riso italiano potrà esser apprezzato anche da decine di milioni di consumatori del Paese del Dragone.

L’Italia è, attualmente, il primo produttore dell’Unione europea, assicurando oltre il 50% della produzione di riso, che si distingue da quello coltivato nel resto del mondo grazie a varietà tipiche, valorizzate grazie a marchi Dop e Igp che riconoscono le specificità dei territori di origine. Con 228mila ettari coltivati (+4% nel 2020) e 4mila aziende che raccolgono 1 milione di tonnellate di riso lavorato, si contano più di 200 varietà: dal Carnaroli, il “re dei risi”, all’Arborio e al Vialone Nano, primo riso Igp, passando per il Roma e il Baldo. Attualmente il 60% del riso italiano è destinato all’export, soprattutto in Germania e Inghilterra.

L’intesa corona un lungo negoziato diplomatico e tecnico condotto insieme al mondo imprenditoriale del comparto. Le agenzie fitosanitarie cinesi hanno, infatti, effettuato controlli molto severi e pignoli prima di autorizzare l’import del nostro riso, mandando in questi anni diverse delegazioni nelle aziende italiane per verificarne l’eccellenza dei metodi di produzione.

“Un via libera tanto atteso su un mercato di primaria rilevanza per l’agroalimentare italiano – dichiara Dino Scanavino, presidente di Cia-Agricoltori Italiani -. Si tratta di un successo che ha visto le istituzioni e la filiera risicola nazionale unite in difesa del riso italiano e alla conquista di nuove quote di mercato. Per l’Italia, primo produttore europeo, si apre ora un mercato importante, con milioni di cinesi pronti ad apprezzare il nostro risotto”.

Deliveroo alla conquista di 219 città in Italia

Deliveroo amplia il suo servizio di food delivery a oltre 200 città italiane. Dopo aver registrato a maggio di quest’anno una crescita degli ordini pari al 130% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la piattaforma a luglio raggiunge 25 nuove città. Tra le nuove località in cui il servizio sarà presente anche molte destinazioni costiere, nelle quali sarà possibile continuare a usufruire del servizio anche nei giorni di vacanza.

In particolare, Deliveroo a luglio sarà presente in 219 città dove collaborerà, complessivamente, con più di 13.000 ristoranti partner, per un aumento del numero di ristoranti che, da inizio anno, hanno deciso di collaborare con Deliveroo pari al 40%.

Nel complesso, la piattaforma raggiungerà 21 milioni di persone, il 35% della popolazione. “Raggiungiamo e superiamo la quota simbolica di 200 città italiane in cui è possibile utilizzare la nostra App, e lo facciamo, in occasione dell’estate, arrivando in località costiere e di vacanza dove molti italiani avranno la possibilità di continuare ad utilizzare il servizio anche nei mesi estivi -ha detto Matteo Sarzana, general manager Deliveroo Italia – Siamo un servizio nazionale, essenziale, e vogliamo continuare a sostenere il settore della ristorazione in Italia, accompagnando la ripresa delle attività, creando nuove opportunità di business per i nostri partner e per tutto l’indotto”.

Deliveroo, in particolare, arriva a luglio ad Alghero, Poltu Quatu e Porto Cervo in Sardegna, ma anche a Senigallia e Porto San Giorgio nelle Marche, Ostia nel Lazio e Torre Annunziata in Campania. A queste città si aggiungono altri importanti centri come Acqui Terme in Piemonte, Melzo, Puegnago, San Giuliano Milanese e Truccazzano in Lombardia, Reggio Emilia in Emilia Romagna, Cerignola in Puglia, Jesi nelle Marche, Merano in Trentino Alto-Adige – regione prediletta dagli amanti della montagna anche in estate – Marcon e Bassano del Grappa in Veneto, Sambuceto e San Giovanni Teatino in Abruzzo, Teverola, Pompei e Quarto in Campania, Bracciano nel Lazio, Gioia Tauro in Calabria.

Ristoacasa.net, il nuovo servizio di Fipe per mangiare a casa

La Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha lanciato il servizio Ristoacasa.net, il delivery della ristorazione italiana in tempo di restrizioni: semplice e veloce, come recita il mantra del lavoro digitale rigorosamente freelance, consente già in alcune città la geolocalizzazione degli esercizi che effettuano il servizio di consegna a
domicilio sulla base della distanza dalla
propria abitazione, della tipologia della cucina e della fascia di prezzo.

Spulciando i dati di Fipe, si può osserva-
re come il 40% dei ristoratori segnali una
«buona» crescita della domanda di cibo a
domicilio. Al momento dell’entrata in vigore del blocco delle attività, tra le imprese della ristorazione tradizionale, solo il 5,4% era già in grado di fornire il delivery.

Il 10,4% si è subito attivato per svilupparlo. Interessante notare anche come sia cambiato l’approccio dei consumatori al food delivery.

Circa il 10% degli italiani che non lo aveva mai usato prima ha iniziato a farlo. Dall’altra parte, invece, sono in molti ad avervi rinunciato, scegliendo di cucinare, visto che tanto stanno a casa. Non solo: un italiano su quattro ammette di aver timore del contagio e il 14% preferisce risparmiare, perché oggi i più fortunati hanno Cig e bonus, domani chissà.

Al primo posto delle ordinazioni regna indiscussa la pizza (68%), seguono piatti tipici della cucina italiana (26%) e il classico hamburger con patatine (22%).

A Milano c’è “Olio Officina Festival”, condimenti per il palato & per la mente

Torna a Milano “Olio Officina Festival”, il grande happening dedicato agli oli da olive e ai condimenti. Si terrà dal 6 all’8 febbraio al Palazzo delle Stelline in corso Magenta a Milano.

Giunto alla nona edizione – celebra il 60° anniversario della categoria merceologica “olio extra vergine di oliva” e il 10° anno di attività del progetto culturale Olio Officina, ideato da Luigi Caricato. Due anniversari nel nome di un alimento/condimento universale che lega popoli e culture tra loro differenti. Non a caso il tema portante della nuova edizione è proprio “L’olio dei popoli”, e, in occasione di queste importanti ricorrenze, Olio Officina Festival sarà per la prima volta a ingresso libero

Un ricco programma, come per le precedenti edizioni per la tre giorni di Olio Officina Festival, da giovedì 6 a sabato 8 febbraio. In questo caso si tratta della nona edizione, con tema portante “L’olio dei popoli”.

Teatro dell’evento è sempre il Palazzo delle Stelline, dove gli incontri, i laboratori di assaggio, le mostre d’arte e tutte le attività si svolgono distribuite in sei sale e nel chiostro interno. Per la prima volta Olio Officina Festival è a ingresso libero, salvo le sessioni delle scuole di assaggio, dove per ragioni organizzative è richiesto un numero limitato di partecipanti per ciascuna sala. Dopo il successo degli anni passati, questa volta le sale dedicate agli assaggi sono ben tre. Ci sono gli assaggi di olio in purezza, ma anche degli oli in abbinamento, l’assaggio delle olive da tavola e dei paté, come pure sessioni dedicate all’olio e al gelato e occasioni per apprezzare l’olio con finger food inusuali.

Si prevedono pertanto tre giornate intense, con due punti fermi: innanzitutto la celebrazione dei sessant’anni dall’introduzione della categoria merceologica “olio extra vergine di oliva”, motivo per il quale si è pensato di prevedere l’ingresso libero alla manifestazione, aprendola così a un pubblico più ampio.

E poi, non meno importante, l’altro punto fermo è il decennale della fondazione di Olio Officina, l’unico polo culturale presente in Italia intorno all’olio da olive e ai condimenti. Non è un caso che Poste Italiane sarà presente con un proprio spazio in cui è possibile, per tutti i collezionisti filatelici, usufruire di due annulli dedicati ai 60 anni dell’extra vergine e ai 10 anni di Olio Officina.

Come sempre OOF 2020 si sviluppa su tre giorni: giovedì 6 febbraio, a partire dal pomeriggio, solo in sala Leonardo, dove tra l’altro saranno assegnati i premi Olio Officina Cultura dell’olio a sei personalità del nostro tempo; venerdì 7 e sabato 8 febbraio sono invece i due giorni cardine, centrali del festival: si va dalle 9 del mattino fino alle 19.30, in un lungo non stop. Nel chiostro sarà possibile degustare gli oli provenienti da diverse regioni italiane, e in una sala specifica venerdì 7 febbraio gli oli del resto del mondo, perfino gli extra vergini giapponesi, una rarità. Cresce intanto l’attesa per la nuova collaborazione con l’Istituto europeo del Design. Saranno infatti gli allievi dello IED di Milano a interpretare con illustrazioni e videoclip il tema portante della nona edizione di OOF: “L’olio dei popoli”.

“Tutto Food” 2021 a Milano, un’edizione internazionale ricca di novità

Dinamica e giovane. Proprio come TUTTOFOOD che, in breve tempo, è diventata la manifestazione leader del settore in Italia. È la nuova campagna di comunicazione Adding value to taste, che debutta il prossimo gennaio e accompagnerà il percorso verso la prossima edizione, a fieramilano dal 17 al 20 maggio 2021.

In un visual ideato dallo studio Leftloft con uno scatto del food & fashion photographer Maurizio di Iorio il pomodoro, storico logo della manifestazione, ritorna nell’originaria versione realistica ma rivisitata in chiave contemporanea, come simbolo dell’incontro tra l’eccellenza agroalimentare italiana e le realtà Food & Beverage di tutto il mondo. A completamento della campagna sono previsti anche un’evoluzione dei loghi – sia della manifestazione sia delle aree –  che diventano invece più lineari e grafici, e un nuovo claim in cui TUTTOFOOD sarà semplicemente ‘la’ International Food Fair, a sottolineare il consolidamento del posizionamento acquisito e la sempre maggiore apertura anche ai mercati più lontani. Previsto inoltre un rafforzamento dello staff dedicato alla comunicazione.

Il nuovo piano media riflette la strategia di crescente internazionalizzazione coniugando un’attenta pianificazione negli storici mercati dell’Europa con il rafforzamento sulle aree focus della manifestazione, come USA e Middle East, e con l’aggiunta di nuovi Paesi come Canada e quelli del Far East. Si conferma alta l’attenzione all’Italia, dove la campagna interesserà anche i media generalisti oltre a quelli specializzati. Centrale il ruolo del digital, canale immediato, diretto e in linea con l’innovazione che caratterizza TUTTOFOOD.

Oltre all’internazionalizzazione, altro obiettivo della strategia di comunicazione sarà lo scouting di nuovi decisori e influencer, naturale sviluppo di un altro valore aggiunto, quello fondante di una manifestazione di successo: la capacità di creare relazioni di business e supportarle con la condivisione delle competenze e conoscenze di settore. Capacità che viene storicamente riconosciuta a TUTTOFOOD dai suoi stakeholder, come confermano anche i numeri della survey condotta durante l’ultima edizione. Tra i buyer, il 92% si è dichiarato soddisfatto o molto soddisfatto e il 91% consiglierebbe la manifestazione ai colleghi – un gradimento pressoché unanime. A TUTTOFOOD 201982.551 operatori da 143 Paesi hanno incontrato in 13.609 incontri di business 3.079 brand da 43 Paesi.

Il prossimo appuntamento con TUTTOFOOD è a fieramilano a Rho dal 17 al 20 maggio 2021.

“Sapori e segreti”, boom di accessi al Palazzo dei Congressi di Roma

Si è chiusa al Palazzo dei Congressi di Roma la prima e fortunata edizione di ‘Sapori Segreti’, il più innovativo fra i festival dedicati all’enogastronomia ed il turismo. Un binomio che ha conquistato il pubblico, almeno a giudicare dai circa ottomila visitatori che per tre giorni hanno affollato gli stand di oltre 100 aziende accumunate dalla grande attenzione per la sostenibilità, la tecnologia e la creatività.

Ed è proprio intorno a queste tre parole d’ordine che si snoda il festival che fino al due dicembre offrirà ad imprese, addetti del settore ma anche semplici appassionati di vivere il connubio fra enogastronomia ed accoglienza.

Tanti gli appuntamenti di successo durante questa prima edizione, a cominciare dagli show culinari tenuti da alcuni dei più grandi cuochi italiani, a cominciare da Angelo Troiani, chef del ristorante stellato il Convivio e nonché direttore artistico degli show cooking. Grande risonanza a livello internazionale ha avuto anche l seconda edizione di “Gelato World Heritage”, la competizione organizzata dall’associazione nazionale gelatieri che ha visto sfidarsi le delegazioni di otto nazioni e che ha visto trionfare l’Egitto. Tutta riservata a giovani artisti italiani, invece, la competizione dedicata ai virtuosi del cappuccino organizzata da aTipyca sotto l’occhio attento del campione italiano Giuseppe Fiorini.

Un’occasione per i tanti visitatori di poter ‘gustare’ delle vere opere d’arte del Made in Italy realizzate da veri maestri.Non poteva poi mancare uno spazio dedicato ai bambini che per tre giorni hanno potuto ‘giocare’ apprendendo però allo stesso tempo i principi basi per una alimentazione sana, equilibrata è sostenibile. Sostenibilità che è stata anche una delle parole d’ordine dei tanti dibattiti durante cui si sono confrontati giornalisti, esperti del settore enogastronomico, imprenditori ed istituzioni: oltre ai padroni di casa Patrizia de Luise, presidente di Confesercenti, e Vincenzo Miceli, organizzatore della rassegna con Cft, sul palco dell’area dibattiti si sono alternati personaggi come la scrittrice Lisa Casali e Sandro Pappalardo in rappresentanza di Enit.Proprio la presidente di Confesercenti, ha parlato di “un riscontro per un evento che mira a promuovere l’eccellenza e la capacità di innovazione tecnologica delle imprese della filiera”.

Un appuntamento che “Confesercenti ha fortemente sostenuto: con Sapori Segreti, abbiamo dato alle piccole imprese l’occasione di fare squadra e presentare a tutti, operatori di settore e grande pubblico, le competenze e la capacità imprenditoriale e di innovazione diffusa del food italiano, così come la forte sensibilità delle nostre imprese nei confronti dei temi della sostenibilità ambientale. Una chance di visibilità per le piccole del Made in Italy, che spesso da sole non riescono ad ottenere”.

“Sono stati tre giorni molto intensi e ricchi di soddisfazione. Questo – ha voluto sottolineare l’organizzatore dell’evento, Vincenzo Miceli – grazie a tutto lo staff: voglio in particolare ringraziare Giulia Paniccia, Claudio Pica e Renato Bonanni. Un grazie anche a Federico Quaranta, che con la sua preparazione e simpatia ha moderato al meglio i nostri dibattiti. Voglio anche ringraziare per la partecipazione l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio, Paolo Orneli, Carlo Hausmann DG Agrocamera, Giacomo Glaviano di Fijet, Sandro Pappalardo di Enit, Arcadio Alfieri, Cristiano Nervegna DG Deep Lab, Simone Cozzi fondatore di High Quality Food, la scrittirice Lisa Casali, lo chef Franco Aliberti e Alessandro Piepero. L’appuntamento è per il prossimo anno”.

A Roma la grande fiera del cibo mediterraneo

La fiera di Roma ha aperto le porte al Mercato Mediterraneo, il salone dell’agroalimentare mediterraneo che si è appena concluso con un fitto programma di lavori per propmuovere e valorizzare cibi, produzioni, tradizioni e culture della civiltà mediterranea in un’ottica di sviluppo economico e di dialogo

A parlare di cibi, culture e mescolanze, ma anche saperi, idee ed esperienze per raccontare l’immenso patrimonio agroalimentare e la millenaria civiltà del mediterraneo saranno aziende, buyer nazionali e internazionali, rappresentanti istituzionali, studiosi ed esperti di livello mondiale per accendere i riflettori sulle produzioni dei Paesi che si affacciano su questo grande bacino che oggi conta 450 milioni di abitanti e rappresenta un mercato strategico e di crescente centralità.

Dall’olio extravergine d’oliva al vino, dalla pasta ai grani antichi, dal caffè ai superfood alle verdure conservate, sono stati numerosi i prodotti del Med al centro del salone che, attraverso un fitto programma di incontri, approfondirà le sfide future del settore ittico e della filiera dell’olio EVO, i nuovi sviluppi commerciali che legano Cina e Mediterraneo, i progetti europei per la crescita agricola di questa area, i temi della sostenibilità in agricoltura e non solo, le infrastrutture e le vie di collegamento intese anche come driver di turismo oltre che di connessione.

‘Narratori’ d’eccezione, relatori dal calibro internazionale come Paolo De Castro, Primo Vice Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo; Alexandra Devarrenne, fondatrice dell’associazione Calathena e di Olive Oil Alliance in California – Yale University; Kyriakides Tassos e Vasilis Vasiliou dell’Università di Yale, Educational Department; Emanuele Dughera, di Slow Food International; Michele Bungaro, capo comunicazione Consiglio Olivicolo Internazionale.

Mercato Mediterraneo risponde in pieno alla vocazione di salone professionale dal respiro internazionale, grazie al coinvolgimento attivo di aziende del settore, buyer selezionati, associazioni, consorzi, enti pubblici e privati, università e organismi di ricerca. Ma è, allo stesso tempo, un appuntamento cruciale per tutti i portatori d’interesse perché in grado di offrire in soli quattro giorni un quadro d’insieme esaustivo sulle produzioni e le opportunità del Mediterraneo, ponendo l’accento sulle occasioni di business legate al comparto agroalimentare che, per l’Italia, e il Lazio in particolare, rappresenta un asset produttivo importante per il territorio.

Il concept di Mercato Mediterraneo sarà quindi AgroFoodMed è stat sviluppato attraverso 6 cluster: OlioMed e Polifenolica, dedicati al prodotto chiave del paradigma della dieta mediterranea e ai suoi effetti benefici per la salute; VerdeMare, sulle produzioni ittiche sostenibili; Kaffeina, area destinata alla bevanda più amata al mondo, dove si alterneranno i racconti delle torrefazioni artigianali, compreso quello dello storico Caffè Florian (la prima caffetteria in Italia), e gli incontri con i “caffettieri” del Med, con un occhio attento alle produzioni dei cosiddetti “super food”, quali ad esempio cioccolato, peperoncino e avocado; Organic, che stimolerà i consumatori sulla conoscenza dell’origine delle materie prime biologiche e sui metodi per ottenere cibi salutari; Fuori Casa, che prevede anche l’organizzazione del seminario “Il Cibo del Mare” con la partecipazione di oltre 150 cuochi di APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani, presenti a Roma per il Congresso Annuale “Les Toques Blanches d’Honneur”, nel quale hanno ricevuto un’onorificenza alla carriera.