Flashmob su Facebook per #Salvareilturismo

Un flash mob virtuale con tanto di manifesto #salvateilturismo e un accorato appello al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro del Turismo e a tutti i parlamentari del territorio perché possano trovare le risorse necessarie per sostenere il settore.

Le associazioni di categoria savonesi di Federalberghi, Upa, Faita e Sib si uniscono in prossimità dell’inizio della «Fase 2». «Se le iniziative allo studio del governo non vengono affrontate con strumenti e misure idonee, si rischia di mettere a repentaglio la sorte di migliaia di lavoratori e di piccole e medie imprese». Per albergatori, balneari e imprese collegate al turismo non è possibile ipotizzare una ripresa senza una compartecipazione dello Stato facendo fronte anche alle perdite ingenti subite in questi mesi e che probabilmente subiranno nel corso del 2020.

Per far sentire ancora più forte il loro grido d’allarme le categorie turistiche del Savonese hanno deciso di promuove una sorta di flash mob in rete. A partire dalle 11 di ieri, tutte le strutture ricettive e gli stabilimenti balneari della provincia, hanno pubblicato sui loro profili social il manifesto #salvateilturismo per non lasciare in balia delle onde un comparto che vale il 13% del Pil e circa 3,5 milioni di posti di lavoro. «Salvate i lavoratori e le imprese del turismo, #salvateilturismo italiano!».

L’analisi di Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione provinciale albergatori, offre altri spunti di riflessione: «Quella alle porte sarà una stagione molto complessa: dobbiamo ovviamente dimenticarci gli stranieri, possiamo ipoteticamente guardare al nostro mercato più tradizionale, quello di Lombardia e Piemonte. A tutt’oggi nessuno ha ancora parlato di fine lockdown per quelle due regioni che da sempre rappresentano il bacino di utenti della nostra provincia. L’altro aspetto da valutare è capire che cosa potranno fare i turisti una volta che raggiungeranno le mete delle loro vacanze: potranno passeggiare liberamente sul lungomare, andare in spiaggia? Sono tutte incognite. Siamo in attesa di risposte chiare e trasparenti. Non è immaginabile che tra qualche mese da Milano o da Torino non ci si possa muovere verso la Liguria. Senza indicazioni precise – conclude Berlangieri – sarebbe un azzardo aprire le nostre strutture: avrebbero costi insostenibili di gestione che inciderebbero ulteriormente sul bilancio già gravemente compromesso delle imprese».

In Riviera nascono i “Ctl” per gestire il 60 % della tassa di soggiorno

In Riviera nascono i «CTL», ovvero i Comitati turistico locali che avranno il compito di gestire il 60 % delle entrate derivanti dalla tassa di soggiorno. Entreranno in vigore in tutti quei Comuni dove le Amministrazioni comunali hanno deciso di introdurre l’imposta turistica. Avranno una funzione improntata alla decisione su come spendere i soldi per attività promozionali e di costruzione di prodotti turistici (culturale, enogastronomico e outdoor).
I fondi potranno essere impiegati anche per la sistemazione della sentieristica e per incentivare le discipline sportive e del tempo libero dedicate all’outdoor.

Spiega il presidente dell’Unione provinciale albergatori Angelo Berlangieri: «Con l’accordo sottoscritto nei mesi scorsi si è ora deciso di dare vita anche al Comitato turistico locale in ogni Comune dove verrà applicata la tassa di soggiorno: Alassio, Borghetto, Loano, Pietra, Toirano, Finale, Noli, Spotorno e Varazze». Ogni Comitato funzionerà in assoluta autonomia, ma nei Comuni confinanti le scelte potranno anche essere condivisi. «In base agli accordi raggiunti a dicembre faranno parte del Ctl il sindaco o suo assessore di riferimento, quindi i rappresentanti delle associazioni: Upa, Confesercenti, Federalberghi, Faita, Fiaip Savona, Fimaa Savona, Coldiretti, Cia, Confagricoltura. Sia gli enti pubblici che le associazioni avranno il 50 % dei poteri decisionali», precisa il presidente di Upa che aggiunge con soddisfazione l’obiettivo raggiunto grazie all’istituzione dei «Ctl»: «Abbiamo subito questa imposizione, ma vigileremo affinché almeno queste risorse, attraverso i comitati che si formeranno con apposite delibere di giunta, siano utilizzate davvero per sviluppare l’offerta turistica del territorio. Tutto questo fermo restando che appunto almeno il 60 per cento del gettito d’imposta dovrà essere utilizzato per l’organizzazione di manifestazioni e per la promozione del territorio e il restante 40 per cento dovrà essere sempre impiegato per migliorie che abbiano ricadute sul settore turistico, il documento condiviso con le amministrazioni prevede che l’utilizzo di questi fondi sia concordato dalle amministrazioni comunali in accordo con le categorie».
L’ obiettivo raggiunto dalle associazioni di categoria è quello fare in modo che i soldi incassati dalla tassa vengano investiti per il bene dell’economia territoriale. Ripete il presidente di Upa Angelo Berlangieri: «Abbiamo subito la tassa, ma non vogliamo che la gestione sia peggiore dell’imposizione».