Pandemia e mercato immobiliare, l’analisi di Becchi (Fiaip)

Quali conseguenze potrebbe determinare l’emergenza sanitaria in corso accompagnate dalle misure restrittive del Governo? Per Fabio Becchi, presidente provinciale della Fiaip di Savona «il rischio è quello, così come avviene a livello nazionale già registrato dalla nostra associazione di categoria, che possano determinare un aumento del numero di richieste nelle agenzie immobiliari di rinegoziazioni dei canoni di locazione, in particolar modo per il settore commerciale».

Becchi ritiene indispensabile «accelerare gli interventi di ristoro per chi non potrà avere un reddito certo, a fronte dei provvedimenti posti in essere, l’estensione del credito di imposta fino a fine anno per gli affitti non abitativi e l’esenzione dell’Imu per i proprietari d’immobili». Questo anche per cercare di mantenere in vita il più possibile il motore economico.

Nel frattempo si sta verificando anche un aumento dei prezzi delle case che, come prima conseguenza, sta generando l’inizio di una fase di abbandono dei centri urbani, nei quali si trovano gli alloggi più costosi, a favore delle aree periferiche e rurali. «Vengono ricercati alloggi e appartamenti anche nell’immediata periferia con giardino e possibilmente in zone tranquille» conferma Fabio Becchi. La Fiaip ricorda che l’attività degli agenti immobiliari non è sospesa: «Fermo restando che non ci sono né disposizioni specifiche né interpretazioni ufficiali del testo del provvedimento. «Essendo la Liguria in zona gialla – precisa Becchi –  i clienti possono recarsi in agenzia (si tratta, infatti, della fruizione di un servizio non sospeso), nonché visitare gli immobili durante il corso della giornata».

 

Boom di biologico e prodotti a km0 per supportare l’economia

Boom di biologico e scelta di prodotti a km0 per supportare l’economia, l’occupazione e valorizzare le risorse del territorio durante l’emergenza Covid.

Durante l’emergenza Coronavirus oltre un italiano su quattro (27%) ha messo nel carrello più prodotti sostenibili o ecofriendly rispetto a prima della pandemia, con una svolta ambientalista resa possibile dal fatto che l’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa, continuando a garantire la produzione di cibo sostenibile e di qualità nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, come emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ in occasione della presentazione del Rapporto Greenitaly. La nuova sensibilità degli italiani verso la sostenibilità a tavola, trova conferma nell’aumento dei consumi domestici di alimenti biologici che hanno raggiunto la cifra record di 3,3 miliardi, scelta che anche in Liguria, negli ultimi anni, ha favorito la crescita di tali produzioni, che sono arrivate a contare oltre 4mila ettari, mentre il numero di operatori bio ha superato i 500 (più della metà produttori), in aumento del 4,6% nel 2019. Insieme al biologico a crescere è inoltre l’acquisto di prodotti locali a chilometri zero con più di 8 italiani su 10 (82%) che preferiscono prodotti Made in Italy per la propria tavola.

“Il costante impegno che i nostri imprenditori riservano per salvaguardare le biodiversità presenti sui territori nella maniera più green possibile – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è sempre più riconosciuto, dal consumatore, quale valore aggiunto della nostra agricoltura, sostenibile e di qualità, e che sfortunatamente, ancora troppo spesso, subisce la concorrenza sleale dei falsi Made in Italy. È per questo che la filiera corta o comunque preferire prodotti, bio e non, di origine italiana, può fornire maggiori garanzie in tal senso, oltre a permettere a tutti di dare il proprio contributo per sostenere le imprese dei territori, l’occupazione e l’economia locale. Per essere sempre sicuri della qualità del prodotto acquistato e ridurre gli sprechi, consigliamo di rivolgersi direttamente in azienda o presso i mercati di Campagna Amica Liguria, che nel tempo sono diventati luoghi, non solo dove acquistare prodotti sempre freschi tracciabili e garantiti, ma dove conoscere anche come tali prodotti vengono coltivati e la tradizione che racchiudono”.

Segni di ripresa dell’economia dopo la pandemia

La pandemia è ampiamente sotto controllo in tutta Europa, con focolai locali gestiti con restrizioni geograficamente limitate e più flessibili.

In larga misura l’economia si sta riprendendo, con il traffico dei camion al 95% dei livelli pre-pandemici e il traffico automobilistico all’80% dei livelli precedenti. Tuttavia, il settore dell’ospitalità sta ancora registrando una domanda molto bassa, le strutture ricettive rimangono chiuse poiché gli ospiti non hanno ancora raggiuto i livelli pre-pandemia.

I viaggi di lavoro sono ripresi solo in piccola parte rispetto ai livelli precedenti e le analisi indicano che la maggior parte delle aziende prevede una riduzione permanente. I movimenti turistici sono ricominciati con cautela, ma sono in gran parte locali, anche perché è vietato l’ingresso da molti paesi extraeuropei, in particolare dagli Stati Uniti, dalla Cina e dalla Russia. Inoltre, le misure di distanziamento sociale rendono insostenibili molte attività di ospitalità, il che comporta anche un aumento dei costi nel settore della logistica e della produzione.

I governi di tutta Europa stanno passando dai sussidi a misure di stimolo per far ripartire l’economia. Spese fiscali supplementari sono destinate alle infrastrutture, alla ricerca e istruzione e alle energie rinnovabili, mentre i programmi di sostegno alla famiglia e i tagli temporanei dell’IVA hanno l’obiettivo di promuovere i consumi.

I dati economici di maggio hanno mostrato un rapido rimbalzo della spesa al dettaglio, che si è ripresa prima, e miglioramenti nella produzione industriale e nelle attività di esportazione rispetto ai livelli registrati durante il blocco. I numeri di giugno forniranno un quadro più chiaro.

Nei mesi del lockdown, l’utilizzo di spazi per uffici e per la logistica è stato inferiore di circa il 50% rispetto all’anno precedente, mentre l’attività di investimento ha tenuto meglio. Recenti evidenze suggeriscono che giugno mostrerà numeri migliori per i mercati del leasing, mentre i mercati degli investimenti segnalano probabilmente miglioramenti con un ritardo di 2-3 mesi.

Confcommercio in prima linea per il rilancio del paese

Confcommercio contribuirà a migliorare il funzionamento del sistema paese con alcune proposte che puntino su terziario e servizi, ricerca e sviluppo, innovazione e digitalizzazione, trasporti e logistica, nella sfida di tenere insieme sostenibilità ambientale e sostenibilità economica e sociale.

Del resto – sottolinea la confederazione – abbiamo straordinari giacimenti cui applicare questo tipo di approccio: la coesione territoriale, la risorsa cultura, la riorganizzazione delle nostre città ed il nuovo ruolo del commercio di prossimità, le aggregazioni di rete e di filiera del tessuto dell’impresa diffusa, lo sviluppo dei servizi professionali, la qualità del made in Italy e dell’italian way of life”.

Si apre qui l’agenda delle riforme necessarie. Dalla revisione delle scelte in materia di restringimento dell’agibilità dei contratti a termine e del lavoro occasionale alle scelte nuove da operare per la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro. Fino alla soluzione della questione di lungo corso della riconfigurazione della spesa sociale a vantaggio di più robuste politiche attive”.

Dalla riduzione del “cuneo burocratico” – per via di una semplificazione che sia occasione non di de-regolazione, ma di nuova regolazione orientata all’innovazione ed alla crescita – all’effettività di una “spending review” finalizzata a sospingere buoni investimenti pubblici e privati: in conoscenza, ricerca e salute; in digitalizzazione ed infrastrutture funzionali anche a processi di rigenerazione urbana coerente con le direttrici della “nuova normalità”.

Dal riordino del sistema fiscale in un’ottica di progressiva riduzione della pressione complessiva e di accorta azione selettiva di contrasto e recupero dell’evasione e dell’elusione ad un green new deal che assuma compiutamente una dimensione europea e che punti sull’impulso delle incentivazioni piuttosto che sull’intervento delle imposte ambientali in una chiave di sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Fino alle scelte in materia di “web tax”.

Dalle politiche e dalle misure per “riconnettere l’Italia” del dopo COVID-19 – cercando di sospingere lo sviluppo attraverso la leva dell’accessibilità territoriale ed investendo, tra l’altro, sul decollo del modello delle Zone economiche speciali (ZES) – alla promozione della destinazione Italia e delle sue straordinarie declinazioni di una nuova socialità sostenibile, fondata sulla resilienza dei loro valori di lungo corso (identità e qualità, innovazione e servizio).

Resta comunque ferma – conclude Confcommercio – l’esigenza di mettere in campo una risposta adeguata allo straordinario impatto dell’emergenza sul sistema italiano del turismo. Adeguata e coerente con il ruolo economico e sociale che il turismo potrà e dovrà svolgere nell’Italia che verrà”.

Su Areamediapress la rubrica di Emilia Urso Anfuso sul mondo che cambia  

Giornalista, conduttrice radiofonica, scrittrice. Emilia Urso Anfuso, direttore responsabile del quotidiano nazionale online www.gliscomunicati.com che ha ideato e lanciato nel 2006, condurrà una rubrica video su Areamediapress, il portale delle buone notizie.

Emilia Urso Anfuso è esperta di Politica ed Economia, analisi sociali e realizzazione di Inchieste.

Tra le più note: Dal 2007 al 2009 ha condotto la prima inchiesta nazionale su Equitalia; dopo il sisma in Abruzzo del 2009, ha condotto un’inchiesta sul malaffare lagato alla “ricostruzione”, che è stata poi pubblicata anche all’interno della sua trilogia “Giuro di dire la verità, tutta la verità nient’altro che la verità”…Nel 2012 ha avviato una inchiesta sulle RSA conclusasi nel 2014.

Nel corso degli anni ha seguito il tema delle pandemie influenzali, realizzando diverse inchieste. Esperta di analisi sui sistemi di corruzione  L’informatica è stato il primo settore professionale in cui ha operato, con una grande azienda nazionale che fondò nel 1984: settore che è poi rimasto come passione personale.

Emilia Urso Anfuso scrive per:
Libero quotidiano – edizione in edicola (politica, società, attualità, mondo digitale, fisco) e per diversi siti di informazione online tra cui: consumatori.blog – lavoratori.blog – Assistenza-Clienti.it e tutti i siti di informazione del Gruppo MOL S.p.A. – (segugio.it – mutuionline.it – prestitionline.it etc ) su tematiche quali la macroeconomia, il fisco, le normative, la finanza.

Nel corso degli anni ha collaborato con molte testate, anche a livello locale. I suoi libri sono in vendita su Amazon.

La “Cura Riviera” secondo le categorie turistiche

Un hashtag che suona come un grido d’allarme: #Salvateilturismo. Angelo Berlangieri (Upa), Andrea Valle (Federalberghi), Enrico Schiappapietra (Sib) e Barbara Bugini (Faita Liguria) sottolineano come «il nuovo decreto legge liquidità non è in grado di far fronte all’emergenza turismo dovuta alla pandemia Covid-19».

Riflessione ampia che è anche un appello diretto alle istituzioni: «C’è urgente bisogno di misure vere altrimenti moltissime imprese, già in affanno, saranno costrette a chiudere per sempre con una emorragia di posti di lavoro gravissima. Chiediamo l’azzeramento dell’Imu e Tari, sostegni per l’affitto, lo stanziamento di un fondo ammortamento funzionale al ristoro delle perdite di fatturato».

Dopo le mareggiate, l’alluvione, il crollo di ponti, strade e gallerie, si è arrivati alla pandemia da coronavirus ma soprattutto al lockdown generale che ha messo in ginocchio il turismo e le imprese. «Il settore è come un paziente con un filo d’aria, la sopravvivenza è fortemente a rischio. Non ci sono medicine per salvarlo: nessun finanziamento diretto o a fondo perduto, nessuna previsione di riduzione di tasse e imposte nazionali e locali se non proposta di posticipazione della scadenza (comunque entro fine 2020), sospensione di versamenti IVA, ritenute, contributi e premi Inail per i mesi di aprile e maggio con versamento a partire dal mese di giugno – dicono i quattro rappresentanti delle diverse categorie – Per aziende turistiche che hanno un lavoro a carattere stagionale e che come tali hanno già perso almeno il 30 % del fatturato saltando la primavera, che hanno perso un 50% del fatturato dell’anno per effetto della perdita di clientela straniera, il futuro è preoccupante».

Per albergatori e balneari «il decreto liquidità da cui si aspettava il sostegno promesso non offre, in realtà, l’opportunità di ripresa sperata a meno che, stravolgendo le regole della razionalità e i criteri di economicità d’impresa, non si voglia pensare che far fare debiti di funzionamento possa diventare un volano per l’economia della regione e del Paese nei prossimi anni».

Carte al posto dei contanti: costi e come scegliere quella più adatta

SosTariffe.it pubblica l’ultimo studio sui costi delle principali carte di pagamento elettroniche in commercio, che molti utenti potrebbero dover attivare a partire dal 2020, quando entreranno in vigore le diverse operazioni di Governo per disincentivare l’uso dei contanti.

Lo studio è stato condotto grazie allo strumento di comparazione delle migliori carte di SosTariffe.it: https://www.sostariffe.it/confronto-carte/

In caso di ripresa dello studio, prego di citare il comparatore con questa dicitura “SosTariffe.it”. 

Di seguito e in allegato comunicato stampa e grafica riepilogativa dei dati analizzati da SosTariffe.it.

Limite all’uso dei contanti. Quali carte convengono?

Carte di credito con iban, a rate, a saldo o ricaricabili. I pro e i contro delle tessere elettroniche variano in base allo strumento di pagamento scelto. All’indomani del giro di vite del governo contro i pagamenti in contanti, l’ultima indagine SosTariffe.it si sofferma sulle card elettroniche. L’indagine mette a confronto canoni mensili e commissioni per ciascuna tra le quattro principali tipologie di carta

Il governo Conte 2 ha dichiarato guerra all’uso del contante. Le nuove misure del piano “Cashless”, contenute nel Decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio, mirano a scoraggiare i consumatori dall’utilizzo delle banconote. Gli habitué di bancomat e carta di credito potranno partecipare da gennaio 2020 alla lotteria degli scontrini e ottenere altri premi estratti a sorte. È il momento perfetto dunque, per chi ancora non lo avesse fatto, per convertirsi all’uso delle carte di credito. Ma quali sono le più convenienti? L’ultima indagine SosTariffe.it ha analizzato le quattro principali tipologie di tessere elettroniche sul mercato.

Carta conto con iban: niente conto collegato e commissioni quasi a zero

L’indagine si basa sulle condizioni contrattuali delle principali carte di credito disponibili sul mercato italiano a fine ottobre 2019, ed è stata condotta con l’ausilio dello strumento di comparazione carte di credito di SosTariffe.it.

La carta conto con iban è la prima tipologia di card presa in esame dal report. Si tratta di un tipo di carta che non vincola il titolare all’attivazione di un conto corrente. Il vantaggio è proprio non dover accendere un deposito in un istituto di credito, ma avere comunque a disposizione un codice IBAN collegato alla card per fare bonifici o ricevere accrediti.

Secondo lo studio, questo tipo di carte si attivano gratis, ma per mantenerle occorre versare un piccolo canone mensile di 5,18 euro. I titolari hanno la possibilità di effettuare circa 60 prelievi al mese gratuiti dagli ATM della banca. I successivi prelievi dagli sportelli della stessa o di altre banche italiane o europee costa in media 0,20 euro. Una commissione minima e molto conveniente. Diverso invece il discorso per i prelievi da ATM posti all’estero in paesi extracomunitari. In questo caso la commissione sarà pari al 5,20% della somma richiesta. Questo tipo di carta consente di prelevare ogni giorno circa 457 euro.
In media ha un plafond di circa 24.167 euro. Commissioni gratuite sui pagamenti tramite POS in Italia e nel resto del mondo.

Carta revolving: spese dilazionate e commissioni alle stelle

Le carte a rate, chiamate anche carte revolving, consentono di rateizzare il saldo accumulato nel corso del mese. È un po’ come se l’istituto di credito, tramite la carta, prestasse una somma al cliente. Quest’ultimo, una volta spesa la cifra ottenuta, dovrà poi restituirla a rate con gli interessi.
Per procurarci questo tipo di carta in media dovremo sostenere un costo di attivazione di 3,30. A cui si andranno ad aggiungere 4,01 euro di canone ogni mese. Purtroppo questa tipologia di tessera elettronica presenta commissioni elevate sul prelievo.

Dopo i primi 90 prelievi gratuiti ogni mese dallo sportello ATM, infatti, le commissioni salgono. Prelevando all’ ATM della nostra banca ci toccherà versare una commissione pari al 3,31% della somma richiesta. Percentuale che sale al 3,45% se lo sportello appartiene a un istituto di credito diverso. In vacanza in un paese Ue la percentuale sale ancora, schizzando al 3,61%. Se il viaggio, infine, è in un paese extra UE la commissione sarà alle stelle: in media il 5,15% dell’importo prelevato. Con le carte revolving ogni giorno si possono attingere in media 456 euro su un plafond complessivo di 10.156. Per fortuna sono gratuite le commissioni per l’acquisto con il POS sia in Italia che nel resto d’Europa. Ma nei paesi extra UE il tasso di interesse sui pagamenti si aggira intorno all’1,35%.

Carta a saldo: prelievi costosi ma plafond versatile

La carta di credito a saldo in genere si abbina a un conto corrente bancario o postale di cui l’intestatario è titolare. Abbiamo a disposizione una cifra mensile da usare che viene detratta dal deposito abbinato senza interessi aggiuntivi entro la prima metà del mese successivo. Questo tipo di carta si attiva pagando 2,57 euro. A questa somma dobbiamo aggiungere un canone mensile medio di 6,30 euro.
I titolari di questo tipo di carta possono contare su 90 prelievi ATM gratuiti inclusi ogni mese. Dopodiché dovranno farsi carico di commissioni elevate su ciascun prelievo.

Per chi attinge allo sportello della propria banca la commissione si aggira in media intorno al 3,31% della somma prelevata. Percentuale che lievita al 3,54% se l’ATM è di un altro istituto di credito. Si arriva al 3,65% quando si preleva all’estero nei paesi dell’Unione Europea. Mentre chi prova a prelevare in uno Stato al di fuori dell’Ue dovrà versare la bellezza del 5,10% di commissione su ciascun ritiro di denaro.
Il massimale giornaliero di prelievo è 607 euro, su un plafond medio complessivo molto ampio, pari a 26.489 euro. Quest’ultimo, spesso personalizzabile, offre vantaggi aggiuntivi rispetto agli altri tipi di tessere elettroniche. Si risparmia però sulle commissioni POS: sono gratuite per gli acquisti in Italia e in Europa. Mentre ammontano al 1,50% sei usciamo dall’Unione Europea.

Carta prepagata o ricaricabile: snella e svincolata dal conto corrente

Le carte prepagate sono strumenti di pagamento agili. Di solito sono indicate per un target giovanile. Uno dei loro principali vantaggi è che non devono essere necessariamente abbinate a un conto corrente. Si ricarica l’importo desiderato volta per volta, a seconda delle proprie necessità di spesa. Il loro costo di attivazione si aggira in media sui 5,57 euro. In compenso il canone mensile è quasi gratuito: 0,61 euro. Sono compresi 75 prelievi gratuiti ogni mese. Superata questa soglia bisognerà farsi carico di commissioni abbastanza elevate, ma tutto sommato convenienti. Ad esempio, pagherà 0,43 euro chi preleva allo sportello del proprio istituto. Mentre invece chi attinge dagli ATM di altre banche dovrà versare 1,88 euro di commissione. Un centesimo in meno, pari a 1,87 euro, per chi invece vuole prelevare all’estero in un Paese dell’Unione Europea. Se si è in viaggio fuori dall’Ue, invece le commissioni si aggirano in media intorno all’1,62% della somma prelevata oppure 4,18 euro a prelievo.

Per le ricaricabili il massimale di prelievo giornaliero è pari a 567 euro, a fronte di un plafond di 11.316. Per fortuna le commissioni sugli acquisti tramite POS sono gratuite sia in Italia che nel resto d’Europa. Solo se si fa shopping in paesi non aderenti all’Ue si versa una commissione pari all 1,04% della spesa.

Per individuare la carta di pagamento più confacente alle nostre esigenze di spesa possiamo usare lo strumento di comparazione di SosTariffe.it (https://www.sostariffe.it/confronto-carte/) che permette di confrontare tutte le offerte disponibili sul mercato italiano al momento. Inoltre, grazie all’app SosTariffe.it per dispositivi mobili, scaricabile gratis da iOS e Android store, è possibile analizzare le condizioni di ciascuna card in pochi clic.

Caro Renzi così facciamo ripartire l’Italia

Albenga. “Illustrissimo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, vorra` scusare il mio ardire nell’osare una conversazione tramite mail, mi presento: mi chiamo Lorenza Giudice e contribuisco ad una piccola parte del Pil di questo paese conducendo con fatica, micro imprese in questo territorio aspro e difficile chiamato Liguria”. Inizia così la lettera proposta che Lorenza Giudice, presidente di Confcommercio Albenga ha scritto al Premier Matteo Renzi. Una lettera che è anche una ricetta contro la crisi e che potrebbe essere anche una ricetta per la ripresa economica non solo ligure, ma nazionale. Leggi tutto “Caro Renzi così facciamo ripartire l’Italia”