Mille mascherine donate dalla «Divoc Italia» all’ospedale di Malindi

Mille mascherine professionali chirurgiche sono state donate dall’imprenditore alassino Andrea Puricelli alla dottoressa Salma Naji dell’ospedale pubblico di Malindi in Kenya. Consentiranno agli operatori sanitari di lavorare in sicurezza impegnati nell’emergenza Covid.

Un gesto decisamente generoso quello di Andrea Puricelli proprietario con il fratello Giovanni della Divoc Italia che, anche grazie a Malindikenya.net, ha deciso di collaborare con la direzione dell’ospedale in lotta contro il Coronavirus. Per questa sua iniziativa, decisamente lodevole, ha ricevuto una menzione ufficiale dalla azienda della Contea di Kilifi.

Un’idea che è frutto della generosità e dell’attaccamento a Malindi dell’imprenditore ligure Andrea Puricelli e di sua moglie Paola. «Il padre di Paola – spiega l’imprenditore di Alassio Andrea Puricelli.- ha vissuto qui per 17 anni. Pure noi, ogni anno, frequentiamo il Kenya, e soggiorniamo a Mambrui. Avendo seguito la situazione della pandemia e conoscendo i problemi della sanità locale – aggiunge – abbiamo deciso di aiutare una struttura che più delle altre è in prima linea per contenere il virus. Le nostre mascherine hanno la certificazione internazionale e garantiscono il 99% di protezione, per questo in Italia oltre ad essere in vendita per tutti, sono particolarmente indicate per gli operatori sanitari. Siamo contenti che i medici e gli infermieri dell’ospedale di Malindi le abbiano a disposizione».

Al nosocomio pubblico di Malindi molti colleghi della dottoressa Salma Naji hanno deciso di scioperare ed uno dei motivi dell’agitazione è proprio la sicurezza sul lavoro. Il Kenya, pur non avendo numeri altissimi per quanto riguarda i decessi ufficiali da Covid-19, ha registrato già 30 dottori, 26 infermieri e 10 dipendenti tra chi ha perso la vita sul lavoro a causa del virus.

Becchi (Fiaip Savona): “Il mercato immobiliare rispecchia gli effetti della pandemia”

Il mercato immobiliare della Riviera rispecchia gli effetti della pandemia da coronavirus e, soprattutto, delle misure precauzionali che è stato necessario adottare per contrastare il contagio. «Va osservato che la straordinaria emergenza di questi mesi ha influito su mercato con un numero di transazioni con una percentuale stimata intorno al – 15% rispetto al 2019. Tutto questo –  dice il presidente provinciale della Fiaip di Savona Fabio Becchi  – frena la costante risalita del numero di transazioni (circa 4.700) che segnava una crescita del + 3,3% nel 2019 rispetto al 2018, mentre gran parte dei valori immobiliari sono rimasti stabili o hanno subito una lieve flessione.  E’ cresciuta la richiesta di una certa tipologia di immobili. Per appartamenti tra i 45 – 50 metri quadri – precisa Fabio Becchi – abbiamo registrato una certa stabilità, ma per quelli di tipologia superiore, ovvero tra gli 80 e i 100 metri quadrati una media del +10 %». Pure in tempi di pandemia, un evento che ha sconvolto l’economia ma non è mancata quindi la voglia di investire acquistando case. Come ormai tutti i giornali economici hanno evidenziato il risparmio delle famiglie sta ritornando verso il mattone, unica sicurezza in questo periodo di forte incertezza economica. Secondo il presidente provinciale di Fiaip Fabio Becchi «si tratta di una scelta dettata da diversi elementi.  Una ragione tra tutte la volontà delle persone di rendere la vita più agevole in un contesto emergenziale. Dunque si cercano giardini, terrazzi e spazi abitativi che consentano di sopportare la nuova realtà». Naturalmente si bada anche al risparmio.

Tra le voci che vengono tenute maggiormente in considerazione, sempre secondo l’analisi della Fiaip di Savona, figurano il costo delle spese condominiali, specialmente negli appartamenti che hanno in alternativa al riscaldamento autonomo il contabilizzatore dei consumi, situazione ovviamente che viene azzerata nel caso in cui gli acquisti vengono orientati verso case e ville singole. «L’obbligo di restare in casa poi – prosegue Becchi –  ha imposto riflessioni sulla propria condizione abitativa, determinando la nascita di nuovi bisogni. Stanchi di case troppo piccole, sovraffollate e senza balconi, adesso le scelte ricadono su ville, villette e case unifamiliari».

Positivo anche il mercato delle locazioni, vista la forte richiesta di immobili possibilmente arredati anche per poter svolgere al meglio lo smart working. «Da registrare – dice Becchi –  che la domanda è cambiata verso una richiesta di un periodo  più lungo per trascorrere eventuali altri periodi di chiusura nella nostra Riviera Ligure». Quanto al Superbonus 110 Fabio Becchi precisa che «ha alimentato molto interesse e tante persone chiedono immobili che rientrano nel perimetro del provvedimento».

Nuovo DPCM per evitare il lockdown

Ecco il nuovo DPCM che sarà valido con effetto immediato per i prossimi trenta giorni. Confermate le misure anti movida, con le attività dei servizi di ristorazione che saranno consentite fino a mezzanotte con servizio al tavolo e fino alle 21 senza.

Per contenere la trasmissione del coronavirus è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé le mascherine, nonché di indossarle nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto ad eccezione dei casi in cui sia garantito il distanziamento con persone non conviventi.

Sono esclusi dall’obbligo i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva, i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. Inoltre è “fortemente raccomandato” di evitare feste e di ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei, adottando distanziamento sociale e mascherine.

Per quanto riguarda il capitolo sport, è consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanziamento di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno uno per ogni altra attività. Per le cerimonie – intese come matrimoni, comunioni, cresime e funerali – restano in vigore le regole dei protocolli precedentemente approvati, con l’unica aggiunta di un limite massimo di trenta persone per gli eventuali ricevimenti successivi.

Calcio, un piano per salvare il campionato

Aumentano i casi di covid anche nel campionato di serie A e la Federcalcio avrebbe già pronto un piano con play off e play out per concludere la stagione in presenza di una crescita esponenziale dei contagi. In teoria potrebbero bastare addirittura otto giornate, ma ovviamente è presto per fare previsioni.

L’indiscrezione circola comunque sempre con maggiore insistenza nei palazzi del calcio e, sebbene si tratti per ora solo di un piano B, lo spettro agita soprattutto squadre come Genoa e Sampdoria che nelle previsioni della vigilia galleggiano poco al di sopra della zona calda. Viceversa, la formula dei play out potrebbe incoraggiare lo Spezia, che da neopromosso dovrebbe soffrire di più.

Una spinta o meno in questa direzione potrebbe darla la decisione del giudice sportivo in merito a Juventus-Napoli, partita sub judice per le note vicende legate proprio al coronavirus.

Viaggiare nell’estate del Coronavirus: 5 cose da sapere

Estate è sinonimo di viaggi. Dopo il lungo lockdown e la lenta ripresa, tra attenzione più alta all’igiene e allerte per i nuovi focolai, gli italiani si preparano alle prime partenze dopo aver affrontato l’emergenza coronavirus.

Con l’apertura di un numero sempre maggiore di confini fra gli Stati, in particolare dello spazio europeo, partire nelle prossime settimane, o nei prossimi mesi, sarà di certo una possibilità: quest’anno, però, bisognerà mettere in valigia qualcosa di diverso.

Oltre alle mascherine e all’immancabile gel per le mani, il buonsenso da solo non basta per garantire a tutti una vacanza serena. Ecco allora 5 informazioni essenziali, da conoscere prima di partire e da portare con sé quando si viaggia, che SOStariffe.it ha messo insieme per voi.

Gli indispensabili: mascherine, gel e attenti alla temperatura corporea

Se un tempo andare in vacanza significava semplicemente staccare i pensieri e dimenticarsi di tutto, viaggiare rimarrà un’esperienza piacevole, ma che non potrà essere affrontata con totale leggerezza. Le norme igienico-sanitarie, che sono diventate la normalità in questi mesi, dovranno diventare il mantra di tutta la vacanza.

Ecco perché è importantissimo tenere sempre a portata di mano un paio di mascherine e del gel igienizzante, da utilizzare nel caso in cui non si avesse la possibilità di lavarsi le mani. Oltre ai classici farmaci generici e a quello che è di solito contenuto in una cassetta del pronto soccorso, sarebbe molto utile dotarsi di un termometro.

Si ricorda, infatti, che nel caso in cui si avesse la temperatura corporea superiore ai 37,5° si dovrebbe evitare di viaggiare ed eventualmente fare un tampone per verificare di non aver contratto il coronavirus. In caso di positività, scatterebbe l’obbligo di quarantena e il divieto assoluto di spostarsi fino al momento in cui si risulterà negativi al virus.

Organizzare un viaggio in macchina: attenzione ai divieti per i non congiunti

Considerata l’eccezionalità della situazione che caratterizzerà molto probabilmente tutto il 2020, gli italiani che stanno pianificando una partenza in macchina sono in numero maggiore rispetto agli standard degli anni precedenti, quando per ampie distanze il mezzo di trasporto preferito dai più era, senza dubbio, l’aereo.

La fase 3 ha rappresentato la fine delle ultime restrizioni relative agli spostamenti tra una Regione e l’altra e il turismo di prossimità sarà di certo un trend dell’estate 2020. Quali sono dunque le regole da rispettare durante gli spostamenti in macchina?

Se i soggetti che viaggiano insieme in macchina sono tutti conviventi, allora non ci saranno limiti o posti da rispettare, ma ci si potrà sedere liberamente l’uno accanto all’altro e la mascherina non sarà obbligatoria. Il discorso cambia nel caso in cui si viaggiasse con soggetti non conviventi, come per esempio con i propri amici.

In tale ipotesi, si dovrebbe indossare obbligatoriamente la mascherina, bisognerebbe stare a un metro di distanza l’uno dall’altro e ci si dovrebbe sedere nei sedili posteriori, lasciando libero quello centrale. Il conducente non dovrà avere nessuno accanto: ciò significa che in una macchina da 5 potranno viaggiare soltanto 3 passeggeri.

Nel caso in cui si viaggiasse su una vettura a 7 posti, sarebbe ovviamente possibile partire con un numero maggiore di soggetti non conviventi. Da notare, inoltre, che alcune regioni (Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Puglia) hanno fissato delle misure meno restrittive, permettendo l’occupazione di tutti i posti della vettura anche tra persone conviventi. Resta l’obbligo di indossare la mascherina in presenza di queste eccezioni.

Viaggiare in treno o in aereo: attenzione alle regole

Cosa cambia per chi decide di spostarsi in treno o in aereo? La misurazione della temperatura è obbligatoria in entrambi i casi: qualora fosse superiore ai 37,5°, non sarebbe possibile prendere né il treno né l’aereo.

Sui viaggi in treno a lunga percorrenza sarà disponibile anche il servizio di ristorazione: la consegna avverrà sul posto, in confezioni sigillate e monodose. A bordo dei treni saranno presenti dispenser di disinfettanti e si dovrà indossare la mascherina.

L’obbligo di mantenere la distanza di un metro, lasciando un posto libero accanto ad un posto occupato, decade in presenza di alcune condizioni ben precise. Tutti i posti saranno occupabili nel caso in cui le sedute non presentino una distribuzione “faccia a faccia”. È, inoltre, necessaria la presenza ricambio costante dell’aria, sia tramite un sistema di climatizzazione che tramite l’apertura periodica delle porte.

Su alcuni treni regionali, in base alle disposizioni locali, è possibile occupare tutti i posti a sedere e, in alcuni casi, anche viaggiare in piedi. Resta sempre l’obbligo della mascherina. Mascherine obbligatorie per tutta la durata del viaggio anche in aereo, dove dovranno essere cambiate ogni 4 ore. È nuovamente possibile portare il trolley in cabina, come bagaglio a mano, rispettando le condizioni fissate dalla compagnia aerea.

Sarà necessario compilare un’autocertificazione prima di salire sul volo nella quale vengono messe nero su bianco le proprie condizioni di salute e si indica l’indirizzo nel quale ci si sta recando, per poter essere ricontattati in caso di necessità.

Viaggiare all’estero: si può fare?

Se il turismo di prossimità sembra facilmente praticabile, che ne sarà per i viaggi all’estero? Fondamentalmente, le regole rimangono più o meno le stesse, in particolar modo per chi si sposta in aereo.

Dal 15 giugno sono possibili gli spostamenti per tutti i Paesi europei dell’area Schengen, mentre per il resto dei Paesi del mondo è stata momentaneamente stilata una lista verde di Paesi verso i quali si può viaggiare, ovvero Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay.

Ad ogni modo, si consiglia di consultare il portale Re-open EU, per essere sempre aggiornati sulle informazioni riguardanti l’Unione europea, e il portale Viaggiare sicuri, per ricevere notizie in tempo reale sulla situazione riguardante il resto dei Paesi del mondo. L’elenco dei Paesi in cui è consentito viaggiare o per cui sono previste misure restrittive può essere aggiornato su base quotidiana.

L’assicurazione viaggi

Infine, un elemento che non può assolutamente mancare prima di partire consiste nella ricerca e nella sottoscrizione di un’assicurazione viaggi, possibilmente una che includa una copertura covid: non si tratta di una tradizionale polizza assicurativa con mera copertura per malattie improvvise e infortuni.

Si tratta di un’assicurazione che comprende l’assistenza medica illimitata, la consulenza medica online disponibile h24, il rimpatrio sanitario e il rientro anticipato se necessario, la quale non prevede limiti di età e che si consiglia di attivare sia per i viaggi brevi sia per quelli più lunghi e a maggiore distanza dall’Italia.

In tal senso, il compratore di assicurazioni online di SOStariffe.it, disponibile anche in versione mobile grazie all’applicazione scaricabile gratis da iOS e Android store, è lo strumento ideale per trovare la polizza assicurativa con copertura covid più conveniente tra le tante.

Col Covid aumentati gli attacchi informatici sul web

L’emergenza causata dal Covid-19 “ha aumentato gli attacchi informatici portati da cybercriminali su determinati obiettivi” tanto che i Security Operation Centre di Leonardo a Chieti e a Bristol hanno contato, tra febbraio e aprile, oltre 230.000 campagne malevole a tema ‘Coronavirus’ nel mondo, di cui il 6% verso l’Italia, con un impatto particolare sull’industria farmaceutica.

E’ quanto è emerso nel primo evento tutto digitale promosso da Leonardo con Aipsa e dal tema “Evoluzione del cyber risk e gli impatti sulla vita delle aziende italiane e dei cittadini”. “L’attuale scenario ci impone una riflessione e un cambiamento di tendenza nella cultura della sicurezza. In un ecosistema sempre più interconnesso e digitale, va intesa in senso globale ed è fondamentale per salvaguardare la resilienza e la crescita di un’impresa”, ha commentato Barbara Poggiali, Managing Director della Divisione Cyber Security di Leonardo.

Gli italiani in vacanza sceglieranno una meta vicino a casa

Nonostante il via libera agli spostamenti, su tutto il territorio nazionale e all’estero, 1 italiano su 4 (25%) che andrà in vacanza nell’estate 2020 ha scelto una meta vicino casa, sotto la spinta dell’emergenza Coronavirus. Il ritorno alla vacanza a km zero rappresenta una grande speranza per il turismo Ligure, che era in crescita prima dell’inizio della pandemia, arrivando a registrare un incremento del 13% degli arrivi italiani per il mese di febbraio 2020.

È come commenta Coldiretti Liguria (su base sati Osservatorio turistico regionale 2020) l’indagine Coldiretti/Ixè per la presentazione del rapporto “Piccoli comuni e cammini d’Italia” della Fondazione Symbola con Ifel. La scelta di una vacanza più locale, che non comporta grandi spostamenti, coinvolge una fetta importante di popolazione da nord a sud della Penisola dove, accanto ad arte, tradizione, cultura e storia, la scoperta del cibo e del vino locali sono il vero valore aggiunto delle vacanze, con circa 1/3 del budget destinato proprio all’alimentazione.

“La nostra regione – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è da sempre una meta prediletta da turisti italiani, soprattutto lombardi e piemontesi, per la diversificazione dell’offerta presente, che permette di accontentare le esigenze di ogni tipologia di turismo, balneare, culturale, sportivo-escursionistico ed enogastronomico. Purtroppo la pandemia ha assestato un duro colpo a questo settore e a tutti quei comparti, agricoli ed ittico in primis, che trovano in alberghi, bar, ristoranti un canale di mercato fondamentale. È quindi importante che si rimetta in moto questa potente macchina trainata, oltre che dalle bellezze paesaggistiche della nostra regione, anche dalle peculiarità enogastronomiche e dalle produzioni tipiche, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. Inoltre riscoprire la nostra campagna, attraverso le aziende agricole presenti e gli agriturismi Campagna Amica Liguria, è un modo per passare le proprie vacanze in tranquillità immersi nella natura alleggerendo inoltre gli affollamenti nei luoghi turistici più battuti, dal mare e nelle città d’arte”.

Bundesliga promossa, il calcio più forte del Covid

La Bundesliga è (per ora) ‘promossa’ all’esame che sta affrontando nella lotta al coronavirus. Un bel segnale di incoraggiamento per gli altri grandi tornei europei che si accingono ad imitare quello tedesco, dalla Liga spagnola giovedì, alla Premier League inglese (17 giugno), alla Serie A italiana (20 giugno).

Merito del severo protocollo sanitario. I giocatori sono sottoposti a controlli due volte a settimana, costretti al confinamento in famiglia ed a misure di distanziamento permanenti. Ad oggi, nessuna squadra è stata vittima di un forte contagio. E si fanno sempre più pressanti le richieste di quanti ritengono il protocollo eccessivo, rispetto al ritorno della vita ‘normale’ nel paese, dove è di nuovo possibile sedersi ad un caffè e vedere amici.

Merito anche dei protagonisti, che si sono fatti ritrovare in forma. Contrariamente alle preoccupazioni di molti medici sportivi, non è stato osservato un aumento significativo del numero di infortuni, in particolare muscolari. Inoltre gli allenatori fanno ampio uso dei cinque cambi (sono in media 4,3 le sostituzioni per partita).

Sono poi inalterati i valori in campo. Alcuni temevano risultati falsati dalla mancanza di addestramento. In realtà, l’equilibrio non è cambiato: chi era forte prima dello stop è rimasto tale (il Bayern ha vinto 5 partite su 5) e le squadre in fondo alla classifica non hanno fatto miracoli. L’assenza del pubblico, poi, non ha certo aiutato le formazioni più deboli, ma ha rafforzato le gerarchie.

Prova ne sia il crollo del vantaggio di giocare in casa. Nelle ultime due stagioni, il 45% delle partite si è concluso con la vittoria della squadra locale. Questo rapporto è sceso al 22% dalla ripresa a porte chiuse (10 vittorie sul campo amico in 46 partite).

Con la Fase 3 ripartono le attività delle sezioni del Club Alpino Italiano

L’emergenza Coronavirus ha imposto la sospensione delle attività delle Sezioni di tutta Italia. Nonostante ci siano regioni in cui il virus ha colpito meno, la scelta del Club alpino Italiano è stata quella di aspettare le condizioni per ripartire tutti assieme. Ora, nella cosiddetta fase tre, il momento è arrivato. Il Cai autorizza la ripresa delle attività sezionali, sia escursionistiche che cicloescursionistiche.

Le iniziative però, devono rispettare delle regole precise che permettono di mantenere la sicurezza sanitaria. Allo stesso tempo, Il Club alpino non abbasserà la guardia, ma terrà monitorata la situazione, con la possibilità di sospendere le attività in caso di un nuovo rischio di contagio. Una ripartenza costruita con attenzione, con regole e accorgimenti elaborate dalla Commissione centrale escursionismo, da rispettare sia per gli organizzatori che per i partecipanti alle attività.
“Abbiamo scelto la strada dell’attesa, per essere sicuri della ripartenza di tutto il Club alpino italiano. Consapevoli dell’adagio, secondo cui da soli si va più veloci, ma assieme si va più lontano”, dichiara il vicepresidente generale Antonio Montani.

Le regole individuate sono state pensate sia per gli organizzatori delle attività sezionali sia per i partecipanti. Qui di seguito il dettaglio

Le regole per gli organizzatori

  • i direttivi dovranno inviare una comunicazione informativa ai partecipanti sulle regole da rispettare. Allo stesso tempo, il consiglio direttivo dovrà formare gli accompagnatori sulle modalità di rispetto delle regole di distanziamento sociale, di prevenzione e di gestione delle emergenze.
  • Il Club alpino consiglia di programmare più mete ma con poche persone. Allo stesso tempo, dovranno essere privilegiate le escursioni giornaliere che richiedono trasferimenti limitati.
  • Sono sconsigliate le escursioni che prevedono ferrate o itinerari che prevedono materiali di uso comune, come le corde.
  • Si consiglia di favorire escursioni che approfondiscono aspetti culturali o antropologici e allo stesso tempo privilegiare località dove sono presenti rifugi Cai.
  • Il numero di partecipanti non deve essere superiore a dieci, con due accompagnatori. Questi ultimi devono essere dotati di occhiali protettivi.
  • La preiscrizione e l’accettazione sono obbligatorie.
  • Possono partecipare all’escursione solo persone che non sono soggette a quarantena, che non sono a conoscenza di essere state a contatto con persone risultate positive negli ultimi 14 giorni e che sono in grado di certificare una temperatura corporea inferiore ai 37,5° C.

Le regole per i partecipanti

  • La località di partenza va raggiunta con mezzi propri, nel rispetto delle norme nazionali e regionali che regolano il trasporto delle persone.
  • Durante la marcia a piedi va tenuta una distanza di due metri per chi va a piedi e di cinque per chi sceglie la bicicletta.
  • Sono vietati gli scambi di attrezzatura, oggetti, cibi e bevande.
  • Si fa obbligo ai partecipanti di portare con sé mascherine e gel igienizzante a base alcolica

In viaggio verso le Maldive, si riparte dal 1° luglio

Le Maldive si preparano alla riapertura il 1° luglio: tra meno di un mese quindi i turisti potranno tornare a raggiungere i resort e visitare gli atolli.

È lo stesso ministero del Turismo del Paese ad annunciarlo. L’arcipelago ha chiuso i battenti a marzo, a causa dell’emergenza coronavirus, a adesso sta lavorando alla graduale riapertura. Il governo ha fatto anche sapere sta lavorando alla definizione delle procedure per la ripartenza delle strutture e all’indicazione delle eventuali limitazioni per i viaggiatori provenienti da alcuni Paesi del mondo.

Il ministero del Turismo ha anche sottolineato che intende non addebitare costi aggiuntivi agli ospiti che raggiungeranno le Maldive: non dovrebbero quindi aumentare gli importi del visto turistico e delle tasse di sbarco.

Le regole da seguire al bar e al ristorante per evitare contagi

Ecco tutte le precauzioni per evitare di contrarre (o diffondere) il Coronavirus restano. In particolare al bar o al ristorante è bene seguire alcune regole prima di entrare nel locale, come pure una volta dentro. Fatto salvo il principio che in presenza di sintomi compatibili con il virus, è obbligatorio restare a casa, il Gruppo di lavoro Is Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare ha redatto 13 raccomandazioni per il cittadino, contenute nel Rapporto ‘Indicazioni ad interim sul contenimento del contagio da Sars-Cov -2 e sull’igiene degli alimenti nell’ambito della ristorazione e somministrazione di alimenti’.

Laddove possibile, prenota telefonicamente o tramite app; nei locali con prodotti d’asporto, privilegia l’ordinazione online o telefonica; se sei in attesa nel locale, mantieni il distanziamento dagli altri clienti; quando non possibile, indossa la mascherina.

Segui le indicazioni per l’accesso e per i movimenti all’interno, limitando quest’ultimi il più possibile; mantieni sempre il distanziamento; rispetta i percorsi obbligati per raggiungere il tavolo o il punto dove consumare; indossa sempre la mascherina, anche quando ti rivolgi al personale, toglila solo al momento di consumare; utilizza sempre gli spray o i gel sanificanti per le mani messi a disposizione; se utilizzi i servizi igienici lavati sempre accuratamente le mani dopo l’uso; evita l’uso promiscuo di stoviglie, posate e bottiglie; nei locali con consumazione al banco o prodotti d’asporto, limita la permanenza nel locale allo stretto necessario; se possibile, evita l’uso del contante.

Tra le principali quelle di: limitare il numero degli accessi ai locali per evitare il sovraffollamento; prevedere percorsi separati, quando possibile, per l’entrata e l’uscita dei clienti dal locale; far rispettare la distanza di sicurezza tra le persone, anche adottando apposita segnaletica; sconsigliare di accettare clienti che utilizzino semi-maschere filtranti munite di valvola (FFP2/FFP3 con valvola di esalazione) che, non fornendo per il loro specifico principio costruttore una barriera all’espirazione, non garantiscono rispetto a situazioni di rischio; adottare metodi alternativi all’uso dei menu e della carta dei vini cartacei, per esempio attraverso l’affissione di cartelli o schermi o l’uso di applicativi per smartphone o l’impiego di menu cartacei monouso; eliminare le modalità di servizio a buffet ed evitare la somministrazione di antipasti con piatti condivisi, favorendo le monoporzioni. Inoltre, premesso che chi, tra il personale accusa sintomi di infezione respiratoria acuta compatibili con Covid-19 (tosse, raffreddore e febbre con temperatura superiore a 37,5 C) deve astenersi dal lavoro, vengono descritte precauzioni e procedure idonee a prevenire la contaminazione dei cibi e delle superfici con cui questi vengono a contatto.

Adottare stringenti misure igieniche quali lavare le mani molto spesso e non toccarsi mai gli occhi, il naso e la bocca e indossare gli occhiali durante la manipolazione di alimenti irritanti (cipolle, peperoncino, ecc.). fare sempre riferimento ai cinque punti chiave per alimenti sicuri indicati dall’Oms (adesione alle pratiche igieniche e alle procedure di pulizia, detersione e disinfezione, separazione degli alimenti crudi da quelli cotti, cottura accurata degli alimenti, tenere gli alimenti alla giusta temperatura, utilizzare solo acqua e materie prime sicure); garantire un’adeguata sanificazione, con opportuni prodotti di detersione e disinfettanti e con adeguata frequenza, dei locali deputati alla somministrazione e stoccaggio degli alimenti, dei locali di servizio, come pure di tutti gli strumenti e le superfici con cui i cibi vengono a contatto (piani di lavoro, contenitori, stoviglie).

E’ necessario l’uso della mascherina chirurgica per tutto il turno di lavoro e ove possibile, l’utilizzo dei guanti (che sono comunque sempre da utilizzare durante le attività di igienizzazione al termine di ogni servizio al tavolo). Il personale amministrativo e quello addetto alla cassa devono indossare la mascherina chirurgica prevedendo altresì barriere di separazione (es. separatore in plexiglass).

Covid, la prima pagina del New York Times dedicata ai deceduti

Per evidenziare l’imminente superamento della soglia dei 100.000 morti di coronavirus negli Stati Uniti, il New York Times ha consacrato oggi la sua prima pagina alla memoria di mille tra loro, evocando in breve per ciascuno gli aspetti salienti della loro vita.

“Queste 1.000 persone rappresentano solo l’uno per cento del totale. Nessuno di loro è soltanto un numero”, si legge sul quotidiano statunitense.Gli Stati Uniti sono il Paese più colpito dalla pandemia di coronavirus, sia per numero di contagi che per decessi. Le persone infettate dal virus in Usa sono almeno 1.621.658. I morti per Covid-19 ammontano a 97.048.

“Volevo qualcosa che la gente potesse rileggere tra 100 anni per capire il peso di ciò che stiamo attraversando”, ha detto Marc Lacey, editore nazionale del giornale