Internet casa: è la Campania la regione d’Italia in cui si naviga più veloce

Nella classifica delle regioni italiane in ordine di rapidità di download, la Campania è sul podio (con 63 Mbit al secondo), mentre la Valle d’Aosta si aggiudica la maglia nera della connessione lumaca (21 Mbit/s). A stilare la graduatoria, confrontando le velocità di quest’anno con quelle del 2019, è l’ultimo Osservatorio SOStariffe.it. I dati rilevano un aumento della velocità download media in Italia del 25%.

Nonostante la penisola non sia coperta per intero dalla tecnologia in fibra ottica, negli ultimi quattro anni le prestazioni delle offerte internet casa sono schizzate alle stelle. Sono sempre più infatti le linee con velocità pari o superiore a 30 mega in download. L’ultimo studio SOStariffe.it ha posto a confronto la velocità media di connessione dell’ultimo anno rispetto al 2019, tracciando la classifica delle regioni italiane in termini di rapidità della rete domestica.

Velocità in aumento rispetto allo scorso anno ma non in tutte le regioni

La velocità media in download per la rete internet domestica in Italia nel 2020 è pari a 48 Mbit/s, mentre lo scorso anno si assestava su 38 Mbit/s. Un aumento del 25% che tuttavia non riguarda tutto il territorio. Alcune regioni, infatti, hanno subito maggiori incrementi rispetto a tutte le altre. È il caso, ad esempio, del Lazio (+59%), della Campania (+50%) e del Trentino-Alto Adige (+43%). Stesso discorso vale per la Basilicata (+41%), l’Abruzzo (+39%) e la Liguria (+36%). I dati della ricerca sono stati ricavati grazie agli utenti che hanno eseguito uno speed test per controllare la velocità della propria connessione, disponibile sul comparatore offerte internet casa SOStariffe.it.

Alcune zone non fanno registrare variazioni nel corso del 2020: è il caso, ad esempio, del Piemonte. Qui la velocità della rete, nonostante il boom di accessi dovuto alla didattica a distanza e allo smart working, non ha subito alcuna variazione rispetto allo scorso anno. Purtroppo, le prestazioni hanno fatto un balzo indietro in alcuni territori. La velocità di connessione è peggiorata (lievemente) in Friuli-Venezia Giulia (è calata da 35 a 33 Mbit/s), in Valle d’Aosta (da 23 a 21 Mbit/s) e anche in Sardegna (dove è scesa da 42 a 39 Mbit/s).

Banda ultra larga: un lusso ancora per pochi. La Valle d’Aosta fa passi indietro

L’analisi di SOStariffe.it ha stimato anche quanti utenti dispongano ad oggi di una connessione pari o superiore ai 100 Mega in download. Il confronto tra i dati del 2019 e del 2020 conferma una diffusione praticamente stabile di connessioni di questo tipo tra gli utenti di SOStariffe.it che hanno eseguito lo speed test (22% del totale).

Il dato, tuttavia, presenta differenze sostanziali su base regionale. Nel corso del 2020, forse anche a causa dell’impulso dato dal lockdown, c’è stato un considerevole balzo in avanti della diffusione di connessioni da almeno 100 Mega tra gli utenti di SOStariffe.it in Molise (80% in più), Trentino-Alto Adige (+60%) e Veneto (+31%).

Per assurdo, invece, alcuni territori fanno registrare addirittura un’inversione di tendenza con connessioni 100 Mega in calo in regioni come Liguria (-12%), Abruzzo (-13%), ma anche Calabria e Sicilia (-14%). Un peggioramento che si fa preoccupante in Puglia (-25%) ma soprattutto in Valle d’Aosta (-60%).

Eppure, potrebbero usufruire del bonus previsto dal governo Conte per incentivare l’attivazione di una connessione in banda ultralarga. Dallo scorso 9 novembre i nuclei con Isee inferiore a 20mila euro possono ottenere il voucher di 500 euro utile anche per acquistare un pc o tablet, rivolgendosi a uno degli operatori accreditati. Il bonus serve a coprire i costi di un abbonamento da almeno 30 Mbps di velocità massima in download e il costo di un nuovo dispositivo per navigare.

Connessione veloce: i fattori che incidono sulle prestazioni

Talvolta anche se disponiamo di un abbonamento per navigare ad alta velocità, ci possono essere una serie di fattori in grado di determinare un rallentamento della nostra connessione di casa. Cosa può incidere sulla sua velocità effettiva? Controlliamo ad esempio le applicazioni connesse in rete e sempre attive sul nostro dispositivo. Ma anche se per caso non sia in corso un aggiornamento automatico del pc. Se ancora non abbiamo risolto, la colpa potrebbe essere di una configurazione errata del pc. O ancora potrebbero esserci troppi utenti collegati nello stesso istante. O, infine, potrebbero essere gli agenti atmosferici a giocare a nostro svantaggio, incidendo sulle performance di rete.

A cosa serve e come si usa lo speed test

Per scoprire la velocità di connessione reale a cui potremo navigare una volta sottoscritta una nuova offerta internet casa possiamo verificare la copertura nel luogo in cui abitiamo, usando uno speed test. In genere si tratta di tool semplici e intuitivi. Lo speed test fornito da SOStariffe.it ad esempio, funziona inserendo pochi dati indispensabili.

Si fa così: selezionare il proprio operatore di telefonia fissa. Specificare poi il Comune di residenza e la velocità nominale della connessione, scegliendo tra una rosa di possibilità da 7 Mega fino a 1 Giga. Infine, fornire il proprio indirizzo e-mail a cui ricevere i risultati del test. Per accrescere l’affidabilità del test, disconnettiamo gli altri dispositivi presenti in casa e collegati alla rete internet e cancelliamo la cache del device che stiamo utilizzato per eseguire lo speed test. Poi chiudiamo tutte le app attive sul dispositivo da testare, i programmi che utilizzano la tecnologia VoIP e quelli che trasmettono contenuti in streaming.

Come scovare la connessione più performante

Se cerchiamo una nuova connessione in Fibra o Adsl e intendiamo studiare nel dettaglio le caratteristiche dell’offerta che più ci aggrada possiamo usare lo strumento di comparazione SOStariffe.it https://www.sostariffe.it/internet-casa/. Inoltre, grazie all’App SOStariffe.it, scaricabile gratis da iOS e Android store, è possibile ricevere suggerimenti di risparmio dedicati https://www.sostariffe.it/app/

“Accoglienza sicura”, la Campania si attrezza per la Fase 2

Federalberghi Campania aderisce al protocollo “Accoglienza sicura”. Il progetto, nato da Federalberghi e condiviso con Confindustria Hotel e Assohotel testimonia ilcostante impegno finalizzato a prevenire il contagio da Coronavirus e a garantire la sicurezza di clienti e personale delle strutture ricettive. Redatto da una task force composta da imprenditori e dirigenti attivi nel comparto turistico, il documento prevede che nelle reception e negli ambienti comuni degli alberghi si rispetti da distanza interpersonale obbligatoria pari a 1,30 metri e che nelle strutture, fornite di gel igienizzante per gli ospiti e per il personale, siano previsti percorsi di entrata e uscita differenziati. Vietati gli assembramenti, previste misure per ridurre il tempo di permanenza nell’area di ricevimento.

Quanto al servizio di pulizia delle camere, gli ospiti potranno chiedere che il personale non vi faccia ingresso; in ogni caso, gli addetti al servizio di pulizia e rifacimento delle camere e al servizio di pulizia dei saloni e delle aree comuni dovranno indossare guanti, mascherine, cuffie e calzari protettivi. I pavimenti saranno lavati e sanificati con prodotti adeguati alle diverse tipologie di materiali due volte al giorno, stesso discorso per le pulsantiere e le suppellettili a contatto col pubblico. In ogni caso, gli ambienti di lavoro saranno soggetti a sanificazione periodica.

Vacanze termali? Ok, ma sull’isola di Ischia

Il comune di Casamicciola,sull’isola di Ischia, ha aggiunto nel 1956 all’originario nome la qualifica di Terme per la presenza sul suo territorio di numerose acque sorgive. Abbondano di più in località “Castiglione”, “La Rita” ed a Piazza Bagni dove sono ubicati la maggior parte degli alberghi e stabilimenti termali.

Alcune fra le più note sorgenti sono: Gurgitello, Tamburro, Oro, Argento, Ferro, Occhio, Colata. Casamicciola è al primo posto tra gli altri comuni dell’isola per le cure termali. Nel secolo scorso è stata frequentata da una clientela internazionale come Lamartine, Renan, Ibsen ed anche Garibaldi.

Pochi i monumenti storici a causa dei continui movimenti tellurici (l’ultimo risale al 1883): il Pio Monte della Misericordia, primo stabilimento per le cure termali, chiesa del Buon Consiglio, chiesa di San Gabriele, cappella gentilizia dedicata a San Francesco d’Assisi, chiesa parrocchiale dedicata al Sacro Cuore e a Santa Maria Maddalena Penitente, Chiesa dell’Immacolata, l’Osservatorio Geofisico fondato da Giulio Grablovitz. Escursioni sulle colline circostanti al fondo d’Oglio ed il Cretaio (Bosco della Maddalena) o alle pendici del monte Epomeo.

Casamicciola Terme ha una superficie di 5,6 Kmq con una popolazione di circa 7000 abitanti. La sua altitudine va da metri 0 sul livello del mare ai 788 raggiunti nei pressi dell’Epomeo. Il territorio comunale è diviso tra le frazioni di Perrone, Castiglione, Piazza Bagni, La Rita, la Sentinella e Piazza Maio.

San Valentino, qual é la regione più romantica d’Italia? Lo dice “Idealo

Come ogni anno con la fine di Gennaio si avvicina inesorabile il giorno dedicato a tutti gli innamorati: San Valentinoidealo (www.idealo.it) – portale internazionale di comparazione prezzi – ha deciso di studiare la tematica dal punto di vista degli acquisti online: cosa comprano su Internet gli innamorati in vista del 14 Febbraio e qual è la regione più “romantica” di Italia?

I regali per lui – idealo ha analizzato quali sono stati i prodotti da uomo per i quali sono aumentate le ricerche online da parte delle sole donne. Nel dettaglio si tratta di anelliprofumiorologi sportiviocchiali da solefotocamere compattestivali, macchine da caffè a capsuleregolacapelli & barba. Considerando i prodotti più popolari di questo periodo, il regalo top per lui potrebbe essere un profumo come Dior Sauvage Eau de Toilette, un trattamento per il viso come Filorga Skin Absolute Anti-Aging Nightì o un robot da cucina KitchenAid Artisan.

I regali per lei – I prodotti dedicati a “lei” e acquistati da uomini che hanno avuto un’impennata sono stati asciugacapellistivalifotocamere compatteprofumiorologi da polsomacchine per caffè espressorobot da cucinamacchine da caffè a capsulecuffiezaini, reflexsneakers e spumanti. Per quanto riguarda il prodotto top per lei, questo potrebbe essere una fotocamera compatta come la Panasonic Lumix DC-TZ90, il profumo Lancôme La Vie est Belle o un orologio da polso Casio Collection.

Le tre regioni italiane dove è stato registrato il maggior numero di ricerche relative a San Valentino sono la Campania, la Calabria e infine la Basilicata. Per quanto riguarda, invece, le cinque località con più “innamorati digital” vi sono Cerreto d’Esi in provincia di Ancona, Giugliano in Campania (Napoli), CosenzaCatanzaro e Montesilvano (Pescara).

Torna il maltempo in tutta Italia, in arrivo perturbazione dall’Algeria

Secondo giorno di primavera ed ecco che arriva la prima (tosta) bassa pressione che andrà ad interessare l’Italia. Domani, una bassa pressione algerina si unirà ad una atlantica, creando così una profonda depressione che ben presto si posizionerà sul mar Tirreno. Il ciclone formatosi avrà (secondo la classificazione degli esperti del sito ilmeteo.it) la forza F4, con una pressione nel suo ‘occhio’ di soli 985 hpa.

Tempo in graduale peggioramento, quindi, già da domani. Peggiora in Sardegna fin verso le regioni centrali, soprattutto Marche e Abruzzo dove sono attesi nubifragi e temporali forti in nottata. Le piogge si estenderanno anche al resto del Sud. Mercoledì, forte maltempo su Marche a Abruzzo con temporali e nubifragi. Temporali anche su tutte le coste tirreniche di Campania, Calabria e Sicilia. Piogge sul resto del Sud. Sempre asciutto al Nord e anche soleggiato. Giovedì, ancora piogge sulle regioni adriatiche centro-meridionali, in Campania, Basilicata e Calabria. Venerdì, piogge residue su Calabria e Campania, altrove torna il sole.

E a Pasqua e a Pasquetta? “Ad oggi – spiegano gli esperti de ilmeteo.it – la giornata di Pasqua sarà soleggiata, ma con un peggioramento dal pomeriggio-sera su Piemonte e Liguria. Pasquetta maltempo al Nord e al Centro.

No alle trivelle, ecco come la pensa Accademia Kronos

Roma. Accademia Kronos ha aderito senza alcuna riserva al fronte del “NO TRIV” e chiede a tutti i suoi amici, lettori e soci di mobilitarsi affinché questa nuova aggressione contro il nostro patrimonio ambientale venga fermata. Pertanto pubblichiamo elementi d’informazione necessari per affrontare questo nuovo impegno di civiltà.

Il prossimo appuntamento elettorale in Italia è fissato al 17 aprile, quando tutti i cittadini saranno chiamati ad esprimersi con un referendum popolare sull’attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi nelle acque del nostro Paese entro 12 miglia marine dalla costa. Ecco cosa sapere sul quesito.

Il referendum popolare sulle trivellazioni riguarda l’attività di ricerca e di estrazione degli idrocarburi nelle acque italiane entro 12 miglia marine (circa 22,2 km) dalla costa. L’unico quesito sul quale dovranno esprimersi gli elettori è relativo alla possibilità che le attività di coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro le 12 miglia proseguano (nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale) per tutta la vita utile del giacimento. Il referendum riguarda solo i giacimenti già esistenti, perché la richiesta di nuove concessioni per estrarre a ridosso della costa già è vietata.

Il comma 17 dell’articolo 6 del decreto legislativo n. 152 del 2006 vieta espressamente le «attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi» entro 12 miglia marine dalla costa. Ma la legge di Stabilità 2016 (la n. 208 del 2015) ha decretato (al comma 239 dell’art. 1) che gli impianti che già esistono entro quella fascia costiera possono continuare la loro attività fino all’esaurimento («per la durata di vita utile») del giacimento. Il quesito referendario, dunque, recita:
Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale” ?

Il referendum sulle trivellazioni è nato grazie all’impegno di ben 9 Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto. Per la prima volta nella storia della Repubblica un quesito referendario è stato ammesso senza la raccolta di 550mila firme, ma su richiesta dei Consigli regionali. L’articolo 75 della Costituzione stabilisce che: «È indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge , quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali».

Il referendum popolare sulle trivellazioni è un referendum abrogativo. L’articolo 75 della Costituzione stabilisce che la proposta viene approvata se partecipa al voto la maggioranza degli aventi diritto e se viene raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. Dunque, se l’affluenza alle urne sarà inferiore al 50% la legge resterà immutata, indipendentemente dall’esito del voto.

Se vince il Sì la proposta di abrogazione viene approvata. Dunque, cambia il decreto legislativo n. 152 del 2006 e viene impedito alle società petrolifere di sfruttare giacimenti di idrocarburi a ridosso della costa italiana anche oltre il termine della concessione. In altre parole, nel giro di qualche decennio verrebbe fermata l’estrazione in tutti gli impianti di vecchia concessione. I più recenti, invece, potrebbero continuare la loro attività anche per un paio di decenni. Tra gli investimenti che verranno bloccati vengono ricordati quelli relativi a tre grandi giacimenti già attivi e per i quali è previsto un potenziamento: il giacimento Guendalina dell’Eni nel Medio Adriatico, il giacimento Gospo di Edison nelle acque dell’Abruzzo e il Giacimento Vega di Edison nei pressi di Ragusa.

I sostenitori del Sì al referendum sulle trivellazioni, in primis le associazioni ambientaliste, sostengono che l’attività di estrazione va fermata per evitare rischi ambientali e sanitari. Viene chiesta in particolare una svolta netta nella politica energetica del paese abbandonando la vecchia energia fossile, considerata causa di inquinamento di dipendenza economica, di conflitti armati e di pressione delle lobby. Le Associazioni ambientaliste chiedono un’innovazione del sistema produttivo e un investimento forte sulle energie rinnovabili, un strategia adeguata per la riduzione delle emissioni decisa al recente vertice mondiale sull’ambiente COP21.

Se vince il no la legge resta immutata. Tutti gli impianti finora attivi entro 12 miglia marine dalla costa potranno continuare la loro attività fino ad esaurimento del giacimento. Alla scadenza della concessione dovrà comunque essere presentata una richiesta di prolungamento dell’attività e dovranno essere ottenuta un’autorizzazione in base alla valutazione di impatto ambientale. Il traffico di petroliere nei porti italiani sarebbe causa di un maggiore inquinamento.

Il referendum popolare sulle trivellazioni si terrà il 17 aprile. I cittadini potranno recarsi ai seggi dalle 7 alle 23. Il numero del seggio è ovviamente indicato sulla propria tessera elettorale, che in caso di smarrimento o di esaurimento degli spazi per il timbro della certificazione del voto può essere richiesta all’Ufficio elettorale del proprio Comune. Per esprimere il proprio consenso bisogna recarsi al seggio munito sia di tessera elettorale che di documento d’identità.

Secondo i sondaggi, al referendum il fronte del sì vincerebbe contro il no. Ma è evidente che la maggior parte degli elettori non è al corrente o ha solo sentito parlare del quesito. Da una rilevazione effettuata dall’istituto demoscopico Swg (commissionata dalla Conferenza delle Regioni, realizzata il 15 e 16 febbraio e pubblicata sul quotidiano L’Unità) emerge che solo il 22% degli italiani è «ben informato» sul referendum sull’estrazione del petrolio, il 40% ne ha solo sentito parlare «vagamente» e il 38% non ne è a conoscenza. Tra coloro che intendono recarsi ai seggi il 78% dice di essere intenzionato a votare favorevolmente e il 22% ad esprimere voto contrario.

Teatro: Franco Dragone direttore del Festival Italia

Napoli. E’ Franco Dragone il nuovo ‘responsabile alla programmazione artistica’ del Ntfi, Napoli Teatro festival Italia, ”uomo di grande spessore culturale nonche’ prestigioso direttore di teatro” si legge nella nota del consiglio di amministrazione della Fondazione Campania dei Festival che ha anticipato anche le linee guida proposte dal neodirettore, designato all’unanimita’.

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