Imperia. Un caffè per il grande campione Fausto Coppi preso al volo al Bar Piccardo, nel cuore di Oneglia. Una storia da leggenda che salta fuori ancora oggi in occasione della classicissima di primavera col fuori programma della frana ad Arenzano.
Così ricorda quell’evento il sito web locali storicl d’Italia. “Trenta secondi sul Turchino!” Nei Bar dello Sport, ma anche in bilico sulle finestre per fare ascoltare anche chi è in strada, le radio a tutto volume seguono il vantaggio di Coppi sul francese Tessere alla Milano-Sanremo. I secondi diventano cinque minuti all’attraversamento di Voltri. E’ un marzo caldo quello del 1946. L’Italia ha voglia di entusiasmo, di cose belle, perché l’amaro dei cinque anni di guerra si mastica ancora. Sull’Aurelia, l’urlo delle due ali di folla sembra spingere la volata incredibile di quella divisa biancoceleste. A Varazze, sono otto minuti di distacco sul gruppetto di testa. Tutti in piazza e per strada in Riviera. Le gazzose col tappo a biglia van giù come l’acqua. La radiocronaca è come un martello. Anche al Caffè Piccardo di piazza Dante, una delle poche radio di Imperia-Oneglia, si ascolta in silenzio. “E’ qui, Coppi è qui!” grida qualcuno che è sulla porta. “Dieci minuti sul gruppo!” esulta il radiocronista. Coppi rallenta, quasi ferma la Bianchi, qualcuno prende un caffè pronto sul bancone e glielo porta di corsa. Lui sorride, lo beve, riparte. Qualcun altro racconta che si fermò per davvero, smontò dalla sella, entrò, bevve il caffè sul bancone e ripartì al volo per vincere. E vinse quella Milano-Sanremo con ben quattordici minuti di vantaggio, tanto che la radio annunciò: ”Primo classificato Coppi Fausto; in attesa del secondo classificato trasmettiamo musica da ballo”.
Questa la leggenda che si tramanda allo storico Caffè di Oneglia. E che fa il paio con quella dello schiaffone che, nel 1908, la bella proprietaria del locale rifilò a un giovane e focoso maestro elementare che si era permesso un complimento forse troppo audace: si chiamava Benito Mussolini”.