In arrivo “ART CITY Bologna”, il progetto di alleanza culturale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere

 Si svolge dal 7 al 15 maggio 2022 la decima edizione di ART CITY Bologna, il progetto di alleanza culturale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per affiancare con mostre, eventi e iniziative speciali l’annuale svolgimento di Arte Fiera e proporre un’originale esplorazione di musei e luoghi d’arte in città.
Dopo la decisione di posticipare alla stagione primaverile la tradizionale edizione di fine gennaio della più longeva fiera d’arte italiana a causa dello scenario pandemico, ART CITY Bologna conferma lo spirito collaborativo consolidato con la manifestazione fieristica, riposizionandosi per il secondo anno consecutivo nel mese di maggio, dopo l’apprezzata edizione sperimentale organizzata nel 2021.

Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, il programma offre un ricco calendario di inaugurazioni e aperture straordinarie a partire da sabato 7 per proseguire fino al weekend successivo, in concomitanza con Arte Fiera, prevista dal 13 al 15 maggio 2022.

Il nucleo principale è costituito da un Main Program articolato in uno Special Project e in una serie di progetti curatoriali che spaziano tra le più diverse pratiche artistiche contemporanee. Il calendario include inoltre le proposte di musei, fondazioni, spazi istituzionali, Associazione Gallerie Bologna – Confcommercio Ascom Bologna, spazi espositivi e gallerie indipendenti della città.

In un contesto che continua ad essere plasmato dagli esiti della crisi pandemica e che deve inevitabilmente confrontarsi con il conflitto in Ucraina, ART CITY Bologna 2022 parte da una necessaria ridefinizione delle modalità di condivisione dello spazio pubblico e da una riflessione sulle mutevoli dinamiche di relazione interpersonale. Le opere si estendono in azioni, mostre e installazioni site specific che abitano luoghi consueti e inusuali, generando narrazioni e nuove interazioni.

I partner
ART CITY Bologna 2022 ringrazia per il sostegno: Gruppo HeraGruppo UnipolCUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol, Associazione Gallerie Bologna – Confcommercio Ascom Bologna.

I luoghi
Tra le cifre più distintive di ART CITY Bologna vi è da sempre l’intento di riportare all’attenzione di un vasto pubblico luoghi spesso non deputati all’arte – tra i più interessanti, raramente accessibili o sconosciuti della città – riscoperti dagli interventi degli artisti invitati a relazionarsi con le loro specifiche identità.
Anche in questa edizione i contesti di azione spaziano tra le più diverse tipologie: da luoghi simbolici per eccellenza della storia civica come Piazza MaggiorePalazzo d’Accursio e la Pinacoteca Nazionale di Bologna, a palazzi di grande pregio che diventano contenitori culturali – come Palazzo De’ Toschi con la Sala Convegni Banca di BolognaAlchemilla a Palazzo Vizzani, l’Oratorio di San Filippo Neri di proprietà della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Palazzo Bentivoglio e il Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo – a un prezioso tesoro architettonico come il Padiglione de l’Esprit Nouveau realizzato su progetto di Le Corbusier fino allo scrigno verde del Sistema Museale di Ateneo, situato nel cuore della zona universitaria, come l’Orto Botanico ed Erbario.
L’edizione 2022 è inoltre connotata da una dimensione più ampia e policentrica che estende la costellazione diffusa di eventi verso il territorio metropolitano di Bologna, coinvolgendo le aree di Calderara di RenoPianoroPieve di CentoRiola di VergatoSan Giorgio di PianoSan Lazzaro di SavenaSan Pietro in CasaleValsamoggia, oltre al Comune di Cento in provincia di Ferrara.

L’identità visiva
Come per l’edizione 2021, l’ideazione e lo sviluppo dell’identità visiva sono stati affidati agli artisti Filippo Tappi Marco Casella, partiti dalla stella – lo stesso segno grafico che lo scorso anno aveva guidato i visitatori insieme al personaggio di Peter Pan – quest’anno rappresentata come fenomeno astronomico di un corpo che trema, sfuma e si moltiplica.
Lo sfondo dell’edizione 2022 è Bologna stessa, vista come una galassia nella quale ogni cosa accade: un agglomerato di pianeti iridescenti, stelle pulsanti, materia oscura, pulviscolo, che danza indisturbato al ritmo astronomico. In questa nebulosa, miriadi di eventi entrano in contatto, si sovrappongono, si fondono, si fanno eco, si moltiplicano. Il rumore della città, delle sue strade, dei portici, dei colli e delle persone che l’attraversano è il rumore di fondo di una galassia che nelle giornate di ART CITY è attraversata da oggetti non identificati, bagliori anomali, mondi atomici che appaiono e scompaiono, suoni mai sentiti, battiti e segnali che transitano per qualche ora e poi spariscono.
La stella viene declinata in una serie di forme e di colori che cambiano di frequenza, accompagnandola a un’esplosione, un bagliore evanescente, motore di trasformazione.
Lo segue un essere vivente, organico, che ribadisce la varietà del mondo dei segni, un essere dalle linee più morbide, che porta con sé i suoni ovattati degli ambienti marini.
Ultimo elemento dell’identità visiva è la scia di un viaggio alla velocità della luce, in cui segni iniziano a moltiplicarsi e a confondersi con lo sfondo.

La proposta artistica del Main Program
Lo Special Project di ART CITY Bologna è un progetto che, a partire dall’edizione 2018, invita il pubblico a immergersi in vere e proprie opere d’arte viventi, proseguendo così quell’avventura ambiziosa nella produzione e presentazione di lavori degli artisti più interessanti e importanti del panorama internazionale, invitati a immaginare i loro interventi per i luoghi più rappresentativi di Bologna.
Per l’edizione 2022 è stato invitato Tino Sehgal, uno degli artisti più radicali che siano emersi negli ultimi anni, Leone d’Oro all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel 2013. Le sue opere sono autentiche sculture viventi, coreografie di persone in movimento che generano situazioni insolite, a volte surreali, con cui il pubblico è invitato a confrontarsi. Curato da Lorenzo Balbi e promosso da Istituzione Bologna Musei | MAMbo con il sostegno di Gruppo Unipol in collaborazione con Bologna Welcome, l’intervento che l’artista ha pensato e ideato appositamente per Piazza Maggiore – da secoli luogo di incontro e scambio, circondata da palazzi medievali e dall’imponente Basilica di San Petronio – vede la partecipazione di 45 tra ballerini e interpreti, i cui corpi e gesti sono utilizzati da Sehgal come materiale artistico e umano per comporre una grande opera, un’occasione unica per vivere l’arte in termini di esperienza sociale di scambio reciproco.
L’artista, in dialogo con il curatore, incontra il pubblico in un evento promosso da CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol domenica 15 maggio alle h 17 presso l’Unipol Auditorium Enea Mazzoli.

Sono nove i Main Project curatoriali, prodotti e realizzati appositamente per la manifestazione e costruiti in relazione ai luoghi che li ospitano. Artisti emergenti come Benni Bosetto, Kipras Dubauskas, Mattia Pajè ed Emilia Tapprest sono affiancati a nomi più consolidati come Andreas Angelidakis, Giulia Niccolai – unica artista non vivente – e Italo Zuffi, fino a nomi internazionali come Carlos Garaicoa, Pedro Neves Marques, oltre al già citato Tino Sehgal. L’attenzione all’arte italiana, in continuità con le scelte portate avanti dalla direzione artistica di Simone Menegoi per Arte Fiera, si accompagna alla contaminazione e all’apertura verso artisti di provenienza internazionale.
Un elemento trasversale che caratterizza i progetti della decima edizione è la prevalenza della dimensione esperienziale dell’opera, in cui è l’azione a ridefinire gli spazi attraverso i corpi. Se ciò è palese nello Special Project di Tino Sehgal, non meno pregnante risulta per diversi altri progetti, a partire da Stultifera, grande opera performativa di Benni Bosetto a cura di Caterina Molteni che ha luogo nel Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna. La scena, ispirata all’opera satirica La nave dei folli di Sebastian Brant (1494), si svolge su una nave destinata a un viaggio senza fine, sulla quale i passeggeri interagiscono assumendo identità archetipiche, nella necessità di delineare un nuovo ordine sociale. Stultifera è un progetto di Trust per l’Arte Contemporanea con il supporto di MAMbo, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Azienda Speciale Palaexpo – il Mattatoio | Progetto Prender-si Cura, in collaborazione con Ateliersi.
E ancora l’elemento esperienziale torna nella mostra dedicata a Giulia Niccolai, Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai al Padiglione de l’Esprit Nouveau, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni, promossa da MAMbo, in cui la ricerca poetica, visiva e sonora dell’artista è ricostruita ma anche riattivata grazie a una performance di Giulia Crispiani, un laboratorio di scrittura e una lettura di Allison Grimaldi Donahue, una video-intervista di Bes Bajraktarević e un progetto filmico di Sergio Racanati e Manuela Gandini. L’elemento performativo si ritrova anche in Zhōuwéi Network di Emilia Tapprest, in collaborazione con Victor Evink, al Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo, video installazione immersiva e live performance a cura di Felice Moramarco, che attraverso il medium cinematografico esplora la relazione tra datificazione, potere politico ed esperienze affettive individuali, promossa da Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, I-Portunus, Mondriaan Fund e Stimuleringsfonds, in collaborazione con DEMO Moving Image Experimental Politics, Adiacenze e AngelicA | Centro di Ricerca Musicale. Vivere lo spazio attraverso azioni che lo ridefiniscono e generano narrazioni è un tratto peculiare anche della ricerca di Italo Zuffi cui è dedicata Fronte e retro, personale articolata in due sedi a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri, promossa da MAMbo e Banca di Bologna. La Sala delle Ciminiere del MAMbo propone un percorso retrospettivo dalla metà degli anni Novanta al 2020 mentre nella Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De’ Toschi è visibile una serie di nuove produzioni.
Il dialogo delle opere con lo spazio urbano e architettonico, altro caposaldo dell’identità di ART CITY fin dalla prima edizione nel 2013, emerge in altri progetti del Main Program. Si colloca in questo approccio il progetto presentato da Palazzo BentivoglioPOST-RUIN Bentivoglio di Andreas Angelidakis, a cura di Antonio Grulli. Al centro di tutto vi è la grande installazione che dà il titolo alla mostra e attraversa le tre sale dei sotterranei cinquecenteschi dell’edificio, rimandando al suo passato, al precedente palazzo della famiglia bolognese distrutto da una sommossa popolare. L’opera fa parte di una serie in cui il concetto di rovina viene sovvertito rendendola utilizzabile a piacimento dal pubblico.
Trova collocazione nei centralissimi spazi della Sala Tassinari a Palazzo d’Accursio, gestita da Fondazione per l’Innovazione Urbana, Emergency Break di Kipras Dubauskas, installazione filmica a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da NOS Visual Arts Production in collaborazione con Home Movies, Istituto Lituano di Cultura e Residenza per artisti Sandra Natali. Il progetto presenta per la prima volta in Italia la trilogia dedicata al tema fortemente attuale del “soccorso”, sviluppata dall’artista lituano a partire dal 2019, con un’anteprima del capitolo su Bologna.
È Carlos Garaicoa invece il protagonista dell’interazione con il settecentesco spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri, luogo molto amato dal pubblico, con un’installazione a cura di Maura Pozzati, promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Galleria Continua. L’artista cubano intende approcciare la storia del luogo, ricordandone la distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale e il restauro che ha consentito di recuperare un capolavoro dell’architettura barocca bolognese.
Trova una singolare collocazione, creando anche in questo caso una relazione viva con lo spazio ospitante, la video installazione Aedes Aegypti dell’artista, scrittore e regista Pedro Neves Marques, a cura di Sabrina Samorì, promossa da MAMbo in collaborazione con SMA – Sistema Museale di Ateneo, visibile all’Orto Botanico ed Erbario dell’Università di Bologna. Questa animazione digitale iperrealistica mette in evidenza l’artificialità della zanzara femmina Aedes Aegypti, portatrice dei virus Zika e Dengue. Nella continua ricerca per controllare, regolare e dominare la natura, gli scienziati hanno sviluppato un’arma che interferisce con i sistemi riproduttivi di questi insetti. Iniettando alle zanzare maschi un “gene letale”, trasformano l’atto riproduttivo dell’impregnazione in uno di sterilizzazione casuale. Espandendo l’idea di contagiosità in epoca pre-pandemica, Neves Marques usa l’esempio dell’Aedes Aegypti come riferimento per la soppressione corporea al servizio degli interessi nazionali ed economici.
Le sale storiche di Palazzo Vizzani sono abitate da Fuori Terra, mostra di Mattia Pajè a cura di Giovanni Rendina, promossa da MAMbo e Alchemilla in collaborazione con Associazione BOCA e Gelateria Sogni di Ghiaccio, incentrata su un gruppo scultoreo composto da figure umanoidi immerse in un ambiente installativo.
Per conoscere da vicino le poetiche e le pratiche di alcuni protagonisti dei Main Project, l’Accademia di Belle Arti di Bologna propone il ciclo ARTALK CITY. Incontri in Accademia con gli artisti del Main Program con dialoghi tra artisti, curatori e docenti, aperti al pubblico, dall’11 al 15 maggio alle ore 10.30 in Aula Magna.

Accanto al Main Program, a riconfermare l’identità della Bologna contemporanea come prolifica officina di eventi artistici, fondamentale è la presenza di un sistema culturale diffuso e interconnesso, con la programmazione coordinata di musei, fondazioni e spazi istituzionali pubblici e privati in cui si riflette la multiforme pluralità di approcci verso la creatività del presente.
Come di consueto, protagonista di primo piano dell’art week bolognese è inoltre l’Associazione Gallerie Bologna associate a Confcommercio Ascom Bologna, con proposte espositive che spazieranno dalla grande arte figurativa italiana del Novecento a eccellenti artisti internazionali, fino ad autori del nostro territorio.
Nel denso programma non mancano le mostre e le altre iniziative allestite nelle più diverse tipologie di spazi espositivi e gallerie indipendenti, che ogni anno animano Bologna trasformandola in un teatro delle più diverse pratiche del contemporaneo.

ART CITY White Night
Per gli appassionati d’arte che desiderano diversificare il proprio percorso in una miriade di proposte e spazi e concentrarlo la sera di sabato 14 maggio, torna ART CITY White Night, l’invasione pacifica dell’arte contemporanea in città, con mostre, performance, eventi in spazi pubblici, privati e commerciali.
La White Night è realizzata da BolognaFiere nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 e in collaborazione con gli operatori commerciali e culturali bolognesi.

Il pubblico. Modalità di fruizione
Per garantire la partecipazione in totale sicurezza di operatori e visitatori, il ritorno alla condivisione in presenza dell’arte e della cultura si svolge nel rispetto delle norme di sicurezza e dei protocolli di tutela della salute in vigore nel periodo di svolgimento della rassegna.
Nell’ottica di favorire l’accessibilità, rimane confermata la gratuità di accesso per tutti gli eventi inclusi nel Main Program.
Per informazioni aggiornate sulle modalità di ingresso alle sedi espositive è sempre consigliata la preventiva consultazione del sito artcity.bologna.it.

La guida e gli altri strumenti per orientarsi nel programma
Le informazioni sul programma sono declinate in due diversi formati editoriali, anch’essi curati nel visual design da Filippo Tappi e Marco Casella, da portare sempre con sé per farsi accompagnare nel proprio personale percorso durante i giorni della manifestazione e conservare al termine.
La guida booklet, a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, contiene testi curatoriali e descrizioni dei luoghi sul Main Program, in versione bilingue italiano/inglese, viene distribuita nelle sedi dei relativi progetti.
Per orientarsi su tutti gli appuntamenti inclusi nel programma è disponibile la mappa in italiano, distribuita in tutti i luoghi del circuito ART CITY Bologna 2022, nei punti di informazione e accoglienza turistica di Bologna Welcome e nei padiglioni di Arte Fiera.

Il programma completo di ART CITY Bologna 2022 è disponibile sul sito artcity.bologna.it.

SCHEDA TECNICA

ART CITY Bologna 2022 è promosso da:
Comune di Bologna e BolognaFiere

In occasione di:

Arte Fiera

Direzione artistica:
Lorenzo Balbi

Con il coordinamento di:
Istituzione Bologna Musei | Area Arte Moderna e Contemporanea


Con il sostegno di:
Gruppo Hera, Gruppo Unipol, CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol, Associazione Gallerie Bologna – Confcommercio Ascom Bologna


Periodo:
7 – 15 maggio 2022

Ingresso:
gratuito

Sito web:
artcity.bologna.it

Social media:
Facebook Art City Bologna
Instagram @artcitybologna
#artcitybologna

ART CITY Bologna dal 7 – 15 maggio 2022, tutto il programma

Si svolge dal 7 al 15 maggio 2022 la decima edizione di ART CITY Bologna, il progetto di alleanza culturale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per affiancare con mostre, eventi e iniziative speciali l’annuale svolgimento di Arte Fiera e proporre un’originale esplorazione di musei e luoghi d’arte in città.

Dopo la decisione di posticipare alla stagione primaverile la tradizionale edizione di fine gennaio della più longeva fiera d’arte italiana a causa dello scenario pandemico, ART CITY Bologna conferma lo spirito collaborativo consolidato con la manifestazione fieristica, riposizionandosi per il secondo anno consecutivo nel mese di maggio, dopo l’apprezzata edizione sperimentale organizzata nel 2021.

Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, il programma offrirà un ricco calendario di inaugurazioni e aperture straordinarie a partire da sabato 7 per proseguire fino al weekend successivo, in concomitanza con Arte Fiera prevista dal 13 al 15 maggio 2022.

Il nucleo principale di ART CITY Bologna è costituito da un Main Program articolato in uno Special Project e in una serie di progetti curatoriali che spaziano tra le più diverse pratiche artistiche contemporanee. Il calendario includerà inoltre le proposte di museifondazionispazi istituzionali, Associazione Gallerie Bologna (Confcommercio Ascom Bologna)spazi espositivi gallerie indipendenti della città.
In uno scenario che continua ad essere plasmato dagli esiti della crisi pandemica, ART CITY Bologna 2022 parte da una necessaria ridefinizione delle modalità di condivisione dello spazio pubblico e da una riflessione sulle mutevoli dinamiche di relazione interpersonale. Le opere si estenderanno in azioni, mostre e installazioni site specific che abiteranno luoghi consueti e inusuali, generando narrazioni e nuove interazioni.

I luoghi
Tra le cifre più distintive di ART CITY Bologna vi è da sempre l’intento di riportare all’attenzione di un vasto pubblico luoghi spesso non deputati all’arte – tra i più interessanti, raramente accessibili o sconosciuti della città – riscoperti dagli interventi degli artisti invitati a relazionarsi con le loro specifiche identità.
Anche in questa edizione i contesti di azione spazieranno tra le più diverse tipologie: da luoghi simbolici per eccellenza della storia civica come Piazza MaggiorePalazzo d’Accursio e la Pinacoteca Nazionale di Bologna, a palazzi di grande pregio riconvertiti in contenitori culturali – come Palazzo De’ Toschi con la Sala Convegni Banca di Bologna, Alchemilla a Palazzo Vizzani, l’Oratorio di San Filippo Neri di proprietà della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e il Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo – a un prezioso tesoro architettonico come il Padiglione de l’Esprit Nouveau realizzato su progetto di Le Corbusier fino allo scrigno verde del Sistema Museale di Ateneo, situato nel cuore della zona universitaria, come l’Orto Botanico ed Erbario.
L’edizione 2022 sarà inoltre connotata da una dimensione territoriale più ampia e policentrica che estenderà la costellazione diffusa di eventi verso l’area metropolitana.

L’identità visiva
Come per l’edizione 2021, l’ideazione e lo sviluppo dell’identità visiva sono stati affidati agli artisti Filippo Tappi e Marco Casella che sono partiti dalla stella, segno grafico che lo scorso anno ha guidato i visitatori insieme a Peter Pan, che quest’anno trema, sfuma, si moltiplica.
Lo sfondo di ART CITY 2022 è Bologna stessa, vista come una galassia nella quale ogni cosa accade: un agglomerato di pianeti iridescenti, stelle pulsanti, materia oscura, pulviscolo, che danza indisturbato al ritmo astronomico. In questa galassia miriadi di eventi entrano in contatto, si sovrappongono, si fondono, si fanno eco, si moltiplicano. Il rumore della città, delle sue strade, dei portici, dei colli e delle persone che l’attraversano è il rumore di fondo di una galassia che nelle giornate di ART CITY è attraversata da oggetti non identificati, bagliori anomali, mondi atomici che appaiono e scompaiono, suoni mai sentiti, battiti e segnali che transitano per qualche ora e poi spariscono.
La stella viene declinata in una serie di forme e di colori che cambiano di frequenza, accompagnandola a un’esplosione, un bagliore evanescente, motore di trasformazione. Lo segue un essere vivente, organico, che ribadisce la varietà del mondo dei segni, un essere dalle linee più morbide, che porta con sé i suoni ovattati degli ambienti marini. Ultimo elemento dell’identità visiva è la scia di un viaggio alla velocità della luce, in cui segni iniziano a moltiplicarsi e a confondersi con lo sfondo.

La proposta artistica del Main Program
Lo Special Project di ART CITY Bologna è un progetto che, a partire dall’edizione del 2018, invita il pubblico a immergersi in vere e proprie opere d’arte viventi, proseguendo così quell’avventura ambiziosa nella produzione e presentazione di lavori degli artisti più interessanti e importanti del panorama internazionale, invitati a immaginare i loro interventi per i luoghi più rappresentativi di Bologna.
Per l’edizione 2022 è stato invitato Tino Sehgal, uno degli artisti più radicali che siano emersi negli ultimi anni, Leone d’Oro all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel 2013. Le sue opere sono autentiche sculture viventi, coreografie di persone in movimento che generano situazioni insolite, a volte surreali, con cui il pubblico è invitato a confrontarsi. L’intervento, a cura di Lorenzo Balbi, promosso da Istituzione Bologna Musei | MAMbo col sostegno di Gruppo Unipol in collaborazione con Bologna Welcome, che l’artista ha pensato e ideato appositamente per Piazza Maggiore – da secoli luogo di incontro e scambio, circondata da palazzi medievali e dall’imponente Basilica di San Petronio – vedrà la partecipazione di 45 tra ballerini e interpreti, i cui corpi e gesti verranno utilizzati da Sehgal come materiale artistico e umano per comporre una grande opera, un’occasione unica per vivere l’arte in termini di esperienza sociale di scambio reciproco. Il cuore di Bologna farà così da cornice ai corpi degli interpreti, che si muoveranno nello stesso spazio del pubblico, che diventerà non solo fruitore ma anche protagonista di questa coreografia umana, ricca di riferimenti alla storia e al passato.
Quella di Sehgal è un’arte senza oggetti: alla base del suo lavoro vi è infatti una profonda riflessione sul valore e sullo spazio dell’arte visto e vissuto come esperienza diretta e fisica dell’opera; come esercizio che non prevede documentazione o riproduzione di alcun tipo. Il suo obiettivo è quello di sovvertire i sistemi economici e processuali legati all’industria dell’arte, creando dei veri contro-modelli di situazioni che nascono e svaniscono senza lasciare tracce fisiche da vendere sul mercato, ma solo esperienze per il pubblico da vivere. L’artista, in dialogo con il curatore, incontrerà il pubblico in un evento promosso da CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol.

Sono otto Main Project curatoriali, prodotti e realizzati appositamente per la manifestazione e costruiti in relazione ai luoghi che li ospitano. Artisti emergenti come Benni BosettoKipras DubauskasMattia Pajè ed Emilia Tapprest sono affiancati a nomi più consolidati come Giulia Niccolai – unica artista non vivente inclusa nel Main Program – e Italo Zuffi, fino a nomi internazionali come Carlos GaraicoaPedro Neves Marques, l’artista che rappresenterà il Portogallo nell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, oltre al già citato Tino Sehgal. L’attenzione all’arte Italiana, in continuità con le scelte portate avanti dalla direzione artistica di Simone Menegoi per Arte Fiera, si accompagna alla contaminazione e all’apertura verso artisti di provenienza internazionale.
Un elemento trasversale che caratterizza i progetti della decima edizione è la prevalenza della dimensione esperienziale dell’opera, in cui è l’azione a ridefinire gli spazi attraverso i corpi.
Se ciò è palese nello Special Project di Tino Sehgal, non meno pregnante risulta per diversi altri progetti, a partire da Stultiferagrande opera performativa di Benni Bosetto a cura di Caterina Molteni che avrà luogo nel Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna. La scena, ispirata all’opera satirica La nave dei folli (1494) di Sebastian Brant, si svolge su una nave destinata a un viaggio senza fine, sulla quale i passeggeri interagiscono assumendo identità archetipiche, nella necessità di delineare un nuovo ordine sociale. Stultifera è un progetto di Trust Per l’Arte Contemporanea con il supporto di MAMbo, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Azienda Speciale Palaexpo – il Mattatoio | Progetto Prender-si Cura, in collaborazione con AtelierSì. E ancora l’elemento esperienziale torna nella mostra dedicata a Giulia NiccolaiPerché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai al Padiglione de l’Esprit Nouveau, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni, promossa dal MAMbo, in cui la ricerca poetica, visiva e sonora, dell’artista è ricostruita ma anche riattivata grazie a un nuovo lavoro performativo di Tomaso Binga e Giulia Crispiani. L’elemento performativo torna anche in Zhōuwéi Network di Emilia Tapprest al Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo, video installazione immersiva e live performance a cura di Felice Moramarco, che attraverso il medium cinematografico esplora la relazione tra datificazione, potere politico ed esperienze affettive individuali, promossa dall’Ambasciata e il Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, I-Portunus, Mondriaan Fund e Stimuleringsfonds, in collaborazione con: DEMO Moving Image Experimental Politics, Adiacenze e AngelicA | Centro di Ricerca Musicale.
Vivere lo spazio attraverso azioni che lo ridefiniscono e generano narrazioni è un tratto peculiare anche della ricerca di Italo Zuffi cui è dedicata Fronte e retro, personale a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri che si sviluppa su due sedi, la Sala delle Ciminiere del MAMbo, che propone un percorso retrospettivo dalla metà degli anni Novanta al 2020, e la Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De’ Toschi in cui sarà visibile una serie di nuove produzioni. La mostra è promossa da MAMbo e Banca di Bologna.
Il dialogo delle opere con lo spazio urbano, altro caposaldo dell’identità di ART CITY fin dalla prima edizione nel 2013,  emerge in altri progetti del Main Program. Trova collocazione nei centralissimi spazi della Sala Tassinari, gestita da Fondazione per l’Innovazione Urbana a Palazzo d’Accursio, Emergency Break di Kipras Dubauskas, installazione filmica a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da NOS Visual Arts Production in collaborazione con Home Movies, Istituto Lituano di Cultura e Residenza per artisti Sandra Natali, che presenta per la prima volta in Italia la trilogia dedicata al tema fortemente attuale del “soccorso”, sviluppata dall’artista lituano a partire dal 2019, con un’anteprima del capitolo su Bologna.
È Carlos Garaicoa invece il protagonista dell’interazione con il settecentesco spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri, luogo molto amato dal pubblico, con un’installazione a cura di Maura Pozzati, promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Galleria Continua, attraverso la quale l’artista cubano intende approcciare la storia del luogo, ricordandone la distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale e il restauro che ha consentito di recuperare un capolavoro dell’architettura barocca bolognese.
Trova una singolare collocazione, creando anche in questo caso una relazione viva con lo spazio ospitante, la videoinstallazione Aedes Aegypti di Pedro Neves Marques, a cura di Sabrina Samorì, promossa da MAMbo in collaborazione con SMA – Sistema Museale di Ateneo, che sarà visibile all’Orto Botanico ed Erbario dell’Università di Bologna.
Le sale storiche di Palazzo Vizzani saranno abitate da Fuori Terra, mostra di Mattia Pajè a cura di Giovanni Rendina, promossa da MAMbo e Alchemilla in collaborazione con Associazione BOCA e Gelateria Sogni di Ghiaccio, incentrata su un gruppo scultoreo composto da figure umanoidi immerse in un ambiente installativo.

Accanto al Main Program, a riconfermare l’identità della Bologna contemporanea come inesauribile officina di eventi artistici, concorre la presenza di un sistema culturale diffuso e interconnesso in cui si riflette la multiforme pluralità di approcci verso la creatività del presente. Concorreranno alla programmazione coordinata di musei, fondazioni e spazi istituzionali, pubblici e privati, numerose iniziative.
Come di consueto, protagoniste di primo piano della art week bolognese saranno le Associazione Gallerie Bologna associate a Confcommercio Ascom Bologna, con proposte espositive che spazieranno dalla grande arte figurativa italiana del Novecento ad eccellenti artisti internazionali, ad autori del nostro territorio.
Nel denso programma non mancheranno le mostre e le altre iniziative allestite nelle più diverse tipologie di spazi espositivi e gallerie indipendenti, che ogni anno animano Bologna trasformandola in un teatro delle più diverse pratiche del contemporaneo.

ART CITY White Night
Per gli appassionati d’arte che desiderano diversificare il proprio percorso in una miriade di proposte e spazi e concentrarlo la sera di sabato 14 maggio, torna ART CITY White Night, l’invasione pacifica dell’arte contemporanea in città con mostre, performance, eventi in spazi pubblici, privati e commerciali.
La White Night è realizzata da BolognaFiere nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 e in collaborazione con gli operatori commerciali e culturali bolognesi.
Per aderire è possibile segnalare il proprio evento sul sito artefiera.it.

Il pubblico. Modalità di fruizione
Per garantire la partecipazione in totale sicurezza di operatori e visitatori, il ritorno alla condivisione in presenza dell’arte e della cultura sarà vincolato al pieno rispetto delle norme di sicurezza e dei protocolli di tutela della salute in vigore nel periodo di svolgimento della rassegna.
Nell’ottica di favorire l’accessibilità, rimane confermata nel 2022 la gratuità di accesso per tutti gli eventi inclusi nel Main Program.
Per informazioni aggiornate sulle modalità di ingresso alle sedi espositive è sempre consigliata la preventiva consultazione del sito artcity.bologna.it.

La guida e gli altri strumenti per orientarsi nel programma
Le informazioni sul programma saranno declinate in due diversi formati editoriali, anch’essi curati nel visual design da Filippo Tappi e Marco Casella, da portare sempre con sé per farsi accompagnare nel proprio personale percorso durante i giorni della manifestazione e conservare al termine.
La guida booklet, a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, conterrà testi curatoriali e descrizioni dei luoghi sul Main Program, in versione bilingue italiano/inglese, e sarà disponibile nelle sedi dei relativi progetti. Per orientarsi su tutti gli appuntamenti inclusi nel programma sarà disponibile la mappa in italiano, distribuita in tutti i luoghi del circuito ART CITY Bologna 2022, nei punti di informazione e accoglienza turistica di Bologna Welcome e nei padiglioni di Arte Fiera.

Il programma completo di ART CITY Bologna 2022 sarà pubblicato in prossimità della rassegna sul sito artcity.bologna.it.

SCHEDA TECNICA

ART CITY Bologna 2022 è promosso da:
Comune di Bologna e BolognaFiere

In occasione di:
Arte Fiera

Direzione artistica:
Lorenzo Balbi

Con il coordinamento di:
Istituzione Bologna Musei | Area Arte Moderna e Contemporanea

Periodo:
7 – 15 maggio 2022

Ingresso:
gratuito

Sito web:
artcity.bologna.it

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Gli scarti del cibo dell’aeroporto accenderanno i motori dei bus di Bologna

Partire dagli scarti alimentari dell’Aeroporto di Bologna per fornire carburante agli autobus cittadini. È con questo obiettivo che le due principali aziende di trasporto, Aeroporto e Tper, insieme alla multiutility Hera, puntano a fare di Bologna una città sempre più green e sempre meno dipendente dai combustibili fossili.

“Insieme per una città circolare”, è lo slogan del progetto presentato in piazza Maggiore. Un progetto di economia circolare per fornire alla mobilità urbana 450.000 metri cubi di biometano oltre a quelli già presenti, per puntare una volta di più sulla ‘decarbonizzazione’ della città e ridurre le emissioni di Co2 nell’ambito del contrasto al cambiamento climatico. In sostanza, le tre aziende hanno sviluppato, con una serie di accordi, una filiera tutta locale che consente di mettere a valore anche gli scarti alimentari prodotti in aeroporto per trasformarli in biometano, da destinare alla mobilità urbana sugli autobus della flotta a metano Tper, una tra le più numerose d’Europa.

Simbolo di questo progetto la nuova livrea di colore verde, su 11 mezzi urbani di Tper utilizzati per il collegamento Ospedale Maggiore-Aeroporto della linea 944 e su altre linee urbane, oltre che su un centinaio di pensiline dei bus della città.

In questo modo, spiegano le aziende, ciascuna di esse porta avanti la propria politica sulla riduzione delle emissioni. Infatti, un veicolo a biometano ha emissioni equivalenti ad uno elettrico alimentato interamente da energia eolica, se si tiene conto degli impatti di tutte le fasi dall’estrazione-produzione del carburante fino all’utilizzo dello stesso nella propulsione, secondo un’analisi sui dati della Dena (Deutsche Energie-Agentur) e della Jrc (European Commission Joint Research Centre).

Per l’Aeroporto il progetto che porterà a far muovere gli autobus con il biometano a partire dai suoi scarti alimentari rientra nell’accordo sottoscritto nel 2019, insieme ad altri 200 aeroporti europei, per arrivare a zero emissioni nette di Co2 entro il 2050. Tper calcola invece che con i suoi 450 mezzi a metano si risparmiano 450 tonnellate annue di Co2 rilasciata in atmosfera. E infine Hera, che si occupa della lavorazione nel proprio impianto di Sant’Agata Bolognese dove vengono prodotti circa otto milioni di metri cubi di biometano e oltre 20.000 tonnellate di compost di qualità da destinarsi principalmente all’agricoltura all’anno.

Ma il progetto congiunto tra Aeroporto, Hera e Tper rappresenta un passo importante anche verso la decarbonizzazione complessiva della città di Bologna, nell’ottica della candidatura che l’amministrazione comunale ha presentato per inserire il capoluogo emiliano tra le 100 città europee a impatto climatico zero entro il 2030 nell’ambito della Mission Horizon Europe. Non a caso infatti all’evento di questa mattina era presente anche Anna Lisa Boni, assessora comunale con delega proprio sulla candidatura “Città carbon neutral”. A illustrare l’iniziativa alla stampa c’erano Paolo Paolillo, direttore generale di Tper, Enrico Postacchini presidente dell’Aeroporto di Bologna, Stefano Venier amministratore delegato del Gruppo Hera e Andrea Corsini, assessore regionale alla Mobilità.

Fonte: dire.it

“City of the Sun” in concerto a Bologna e a Milano

Le tanto attese date italiane dei newyorkesi City of the Sun, che combinano indie rock, flamenco e gypsy jazz sono davvero vicine: dopo diversi posticipi dovuti alla pandemia di Covid-19, la band sarà finalmente in Italia giovedì 17 marzo 2022 al Locomotiv Club di Bologna e venerdì 18 marzo allo Spazio Teatro 89 di Milano. I biglietti sono disponibili sui circuiti Ticketone e Vivaticket e sarà possibile acquistarli in cassa prima dei concerti; per la data di Bologna sarà necessaria anche la tessera AICS.
I biglietti emessi per le date 2020 e 2021 sono validi per l’accesso.
Attenzione: chi ha acquistato i biglietti su Ticketone con modalità Ritiro sul luogo dell’evento riceverà via mail un biglietto Stampa@Casa. Per l’accesso non dovrà quindi ritirare il biglietto in biglietteria, ma stampare o mostrare questa mail al personale all’ingresso del locale.

The Mast Collection a Bologna prorogata fino al 28 agosto

The MAST Collection – A Visual Alphabet of Industry, Work and Technology”, curata da Urs Stahel, è la prima grande esposizione di opere selezionate dalla collezione della Fondazione ed è stata prorogata fino al 28 agosto 2022.

La mostra è strutturata in 53 capitoli, dedicati ad altrettanti concetti illustrati nelle opere rappresentate. La forma espositiva è quella di un alfabeto che si snoda sulle pareti dei tre spazi espositivi (PhotoGallery, Foyer e Livello 0) e che permette di mettere in rilievo un sistema concettuale che dalla A di Abandoned e Architecture arriva fino alla W di Waste, Water, Wealth.

Immagini iconiche di autori famosi, fotografi meno noti o sconosciuti, artisti finalisti del MAST Photography Grant on Industry and Work, che testimoniano visivamente la storia del mondo industriale e del lavoro.

Tra gli artisti in mostra: Paola Agosti, Richard Avedon, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Margaret Bourke-White, Henri Cartier-Bresson, Thomas Demand, Robert Doisneau, Walker Evans, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Mimmo Jodice, André Kertesz, Josef Koudelka, Dorotohea Lange, Erich Lessing, Herbert List, David Lynch, Don McCullin, Nino Migliori, Tina Modotti, Ugo Mulas, Vik Muniz, Walter Niedermayr, Helga Paris, Thomas Ruff, Sebastião Salgado, August Sanders, W. Eugene Smith, Edward Steichen, Thomas Struth,
Carlo Valsecchi, Edward Weston.

La Collezione della Fondazione MAST, unico centro di riferimento al mondo di fotografia dell’industria e del lavoro, conta più di 6000 immagini e video di celebri artisti e maestri dell’obiettivo, oltre ad una vasta selezione di album fotografici di autori sconosciuti. Nei primi anni 2000 la Fondazione MAST ha creato questo spazio appositamente dedicato alla fotografia dell’industria e del lavoro con l’acquisizione di immagini da case d’asta, collezioni private, gallerie d’arte, fotografi ed artisti. Il patrimonio della Fondazione, che già conteneva un fondo che raccoglieva filmati, negativi su vetro e su pellicola, fotografie, album, cataloghi che negli stabilimenti di Coesia venivano prodotti fin dai primi del ‘900, si è così arricchito ed andato al di là dei parametri di materiale promozionale e documentaristico delle imprese del Gruppo industriale. La raccolta abbraccia opere del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo con un processo di selezione valoriale e un accurato approccio metodologico a cura di Urs Stahel.

THE MAST COLLECTION
A Visual Alphabet on Industry, Work and Technology
10 febbraio – 28 agosto 2022

Online il nuovo percorso virtuale immersivo per il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna

Da oggi il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna si dota di un nuovo strumento: un percorso virtuale che consentirà a tutti gli utenti del web di accedere agli spazi espositivi e conoscere la storia produttiva della città di Bologna dal tardo Medioevo alla fabbrica 4.0.
Dopo il Museo internazionale e biblioteca della musica, il Museo Civico Medievale e il Museo per la Memoria di Ustica, un’altra sede dell’Istituzione Bologna Musei si apre alla tecnologia immersiva virtuale con l’intento di porre l’utente e i suoi diversi bisogni e interessi al centro della progettazione di contenuti che vadano a integrare l’esperienza di visita fisica negli spazi museali, sfruttando al meglio le potenzialità del digitale.

Grazie al percorso virtuale immersivo VN 360° che lo studio di comunicazione Veronesi Namioka ha realizzato per il Museo del Patrimonio Industriale, navigando sul sito www.museibologna.it/patrimonioindustriale sarà possibile accedere a una visita virtuale panoramica lungo l’intero percorso espositivo, situato all’interno della fornace da laterizi Galotti costruita nel 1887, e visualizzare un ricco apparato video che spiega e approfondisce i principali snodi narrativi del museo.

Come nella realtà, la visita prende avvio al piano terra, dove si viene accolti dalla ricca collezioni di stampi in gesso degli anni Venti e dalle forme monumentali del forno Hoffmann, cuore della fornace, in cui – fino agli anni Sessanta del ‘900 – avveniva la delicata fase di cottura delle terrecotte.
All’interno del forno si entra nella Bologna del XIX secolo, una città che vive una profonda crisi economica legata alla fine dell’industria tessile e che cerca nuove strade produttive. La voce narrante dell’economista David Ricardo ricorda il dilagare della povertà in città mentre le voci di Giovanni Aldini e Luigi Valeriani, docenti universitari, rimandano alle loro volontà testamentarie che condurranno alla nascita della prima scuola tecnica cittadina nel 1844, ancora oggi attiva come una delle più antiche scuole tecniche d’Italia e d’Europa.
La tecnologia virtuale consente di visualizzare in alta risoluzione modelli, strumentazione scientifica e macchine funzionanti provenienti dall’Istituto Aldini Valeriani che raccontano la storia e lo sviluppo della città nel corso del XIX secolo nonché gli apparati di lettura come pannelli e didascalie.

Spostandosi all’esterno del forno, sotto le arcate del portico, è possibile attivare alcuni video e vedere in funzione macchine e prototipi risalenti agli anni 1940-1960: dosatrici e confezionatrici per dadi da brodo Corazza, confezionatrici per carta Cassoli e per caramelle ACMA.

Il percorso prosegue al secondo piano dove un tempo avveniva la fase di essiccazione delle argille e che oggi ospita la sezione dedicata all’antica Bologna dell’acqua e della seta. Modelli ed exhibit ci immergono nella suggestiva città dei canali e delle ruote idrauliche.
Due video sottotitolati per persone sorde, attivabili lungo il percorso, mostrano la complessità del sistema idraulico e il viaggio del velo di seta da Bologna a Venezia lungo il canale Navile. Un terzo video mostra il funzionamento del mulino da seta alla bolognese, tecnologia raffinata e insuperata dal XV al XVIII secolo.

La segnaletica virtuale che guida i percorsi conduce alla sezione dedicata al moderno distretto industriale bolognese. Le riprese a 360° visualizzano la complessità del distretto mostrando le macchine da pasta, le macchine automatiche e le motociclette. I video attivabili in remoto illustrano il funzionamento delle macchine, le innovazioni, la diffusione delle tecnologie e delle capacità competitive.

Il ruolo giocato dalla formazione tecnica nell’affermazione industriale della città viene ripercorso nello spazio legato alla Scuola Officina, parte integrante dell’educazione tecnica impartita per prima nell’Istituto Aldini Valeriani. Il tecnigrafo, gli strumenti di fucina, il tavolo da aggiustaggio, gli apparati iconografici storici e il video Testa punta contropunta costituiscono gli ingredienti di questa parte del tour che si conclude scendendo al primo piano nella Fabbrica del Futuro. Questo spazio ha le caratteristiche di un laboratorio interattivo e multimediale e documenta le linee di sviluppo che stanno modificando l’ambiente e l’assetto produttivo e organizzativo delle aziende del nostro territorio. Le stazioni che lo compongono, dalla realtà virtuale alla robotica, consentono di visualizzare i processi produttivi di un sistema in continuo aggiornamento e di valorizzare le potenzialità del settore industriale bolognese.

Un’ultima sezione, che si modificherà nel tempo, è dedicata alla mostra temporanea Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l’automobile in cui oltre trenta motociclette testimoniano la sorprendente vivacità produttiva e la grande cura sia tecnica, nella meccanica e nella ciclistica, che estetica. Tra le principali produttrici di moto spiccano F.B Mondial, Ducati, Moto Morini e DEMM.

La nuova esperienza virtuale restituisce una visione a 360 gradi del percorso di visita e rinnova la vocazione del museo a luogo vivace, polifunzionale e interattivo, frequentato dagli addetti ai lavori ma anche da appassionati, turisti e bambini.
La scelta di arricchire il tour immersivo con numerosi video e narrazioni interattive persegue l’idea di uno strumento attrattivo e funzionale per molteplici obiettivi: approfondire le tematiche affrontate, fornire spunti per progetti educativi, lasciare ai visitatori la scelta di riprendere in un secondo momento le suggestioni e i temi del museo.

Dal confronto e dall’attiva collaborazione tra il Museo del Patrimonio Industriale e lo Studio Veronesi Namioka, guidato da Fuyumi Namioka e Silvia Veronesi, ha preso vita il progetto VN 360°. Il percorso virtuale è dunque il risultato della fusione tra competenze storico-culturali e tecnologie digitali di ultima generazione, che consentono di integrare l’offerta espositiva del museo fisico con esperienze emotive e multimediali virtuali, in stretta sinergia con la competenza dello staff del museo che ha curato la parte dei contenuti informativi selezionando contributi audio e video per accompagnare il racconto per immagini.

La regia dello Studio Veronesi Namioka ha restituito la complessità delle fonti e degli strumenti di visita impiegati in museo, utilizzando riferimenti grafici e segnaletica che permettono di identificare i contenuti informativi del percorso, consentendo, ai potenziali pubblici, di percorrere virtualmente gli spazi del museo, guidati da più mappe virtuali nella fruizione degli oggetti esposti, suscitando così l’intenzione di pianificare, per approfondirne la conoscenza, una prossima visita fisica al museo, o viceversa, di ritornare virtualmente a visitarne le sale, dopo la visita, da casa.

Link percorso virtuale VN 360°
:
http://informa.comune.bologna.it/iperbole/media/Virtual-Tour-Museo-del-Patrimonio-Industriale/


Informazioni

Museo del Patrimonio Industriale

Via della Beverara 123 | 40131 Bologna
Tel. +39 051 6356611 | Fax +39 051 6346053
museopat@comune.bologna.it
www.museibologna.it/patrimonioindustriale
Facebook: Museo del Patrimonio Industriale
Instagram: @museopat
YouTube: Museo del Patrimonio Industriale


Studio Veronesi Namioka
www.veronesinamioka.com

Istituzione Bologna Musei
www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei

#wunderkammer il museo delle meraviglie | 5 marzo – 11 giugno 2022 | Museo internazionale e biblioteca della musica, Bologna

 Si svolge dal 5 marzo al 11 giugno 2022 la nuova edizione di #wunderkammer il museo delle meraviglie, la rassegna di narrazioni musicali, visite guidate e concerti alla scoperta dei tesori segreti custoditi nello straordinario patrimonio documentario del Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, realizzata in collaborazione con Bologna Città della Musica UNESCO.

Dalle collezioni ri-Create dagli esperti di Athena Musica, associazione culturale nata per iniziativa di docenti e ricercatori interessati a promuovere i metodi, gli oggetti e le prospettive dell’estetica musicale all’interno della ricerca musicologica e delle discipline estetico-filosofiche, attraverso le storie di uno strumento, di un dipinto, di uno spartito, alla musica vista “da dentro” di Com’è fatto? fino alle presentazioni-concerto e agli incontri con gli autori delle novità editoriali e discografiche.


Anche quest’anno non mancheranno i concerti di Insolita – la musica che non ti aspetti, la rassegna in cui i tesori musicali del museo e della biblioteca tornano a (ri)suonare!

Tutti i programmi di concerto vengono infatti selezionati proprio perché legati a un manoscritto, un’edizione a stampa, una lettera, un dipinto appartenenti alle collezioni del museo.

Insolita sarà anche l’occasione per vederli “da molto vicino”: il simbolo del ¼ d’ora accademico segnala gli appuntamenti in cui gli esperti del museo mostreranno uno dei pezzi unici della collezione legato al programma del concerto che seguirà.

Il programma avrà come filo conduttore il viaggio musicale in Italia attraverso le città che sono state le capitali della musica lungo i secoli.
I primi quattro concerti della primavera ci porteranno nella Firenze medievale al tempo di Dante, sull’Appennino delle Quattro Province, intorno ai crinali che dividono le province di Pavia, Alessandria, Piacenza e Genova, per scoprire le sorprendenti commistioni tra tradizione colta e popolare nel ricchissimo repertorio di musiche, danze e canti tradizionali dei suonatori girovaghi del ‘600 e ‘700, nella Urbino del ‘400 del duca Federico da Montefeltro, vero e proprio prototipo di corte rinascimentale per eccellenza, per terminare con quello straordinario crogiolo di culture musicali a cavallo tra Oriente e Occidente che è stata la Venezia del ’500.

E da quest’anno #wunderkammer raddoppia!

A partire dal 14 ottobre, completeremo il nostro Grand Tour con una inedita stagione autunnale dedicata alle musiche di Bologna, MantovaFerrara e Roma.

Programma

sabato 5 marzo ore 17.30
Ri-Creazioni
La Follia dalle origini a Corelli e oltre
con Vania dal Maso (clavicembalista, musicologa, docente di Teoria e Semiografia musicale al Conservatorio di musica di Verona)
Spesso un’idea musicale prende forma, esiste nella storia e viene utilizzata prima ancora di acquisire una denominazione univoca che la identifichi. È il caso della Follia, il cui esempio più noto è racchiuso nel brano conclusivo dell’opera quinta di Arcangelo Corelli: celata sotto altre spoglie (La gamba, La cara cossa) è presente come schema armonico fin dal XVI secolo.

sabato 12 marzo ore 17.30
Ri-Creazioni
Musica Picta il ritratto dell’autore nei libri musicali del ‘500
con Massimo Privitera (professore ordinario di Discipline musicologiche Università di Palermo)
I ritratti degli autori compaiono abbastanza presto nella storia del libro musicale italiano a stampa. Ma solo dalla metà del Cinquecento si cominceranno a vedere ritratti di compositori, in corrispondenza dell’accresciuto prestigio sociale ed economico che questa figura professionale riesce a conquistare. Essendo in assoluto una delle più ricche collezioni di musica a stampa del Cinquecento, la biblioteca di Padre Martini è un punto d’osservazione privilegiato di questo fenomeno.

domenica 13 marzo ore 17.30
Ri-Creazioni
Il Clavicembalo ben temperato a Bologna
con Chiara Bertoglio (concertista di pianoforte, musicologa, teologa)
L’opera di Johann Sebastian Bach Il Clavicembalo ben temperato è considerato uno dei più conosciuti e celebrati monumenti della letteratura musicale di tutti i tempi. Nel 1750, padre Martini affermava che Johann Sebastian Bach era molto noto in Italia. Un estratto dal Clavicembalo ben temperato, il cui primo volume è datato 1722, copiato da Wilhelm Friedemann, faceva parte della sua biblioteca personale.

sabato 19 marzo ore 17.30
Ri-Creazioni
Ugolino da Orvieto
con Paolo Vittorelli (dottore di ricerca in Musicologia e beni musicali)
Il Museo della Musica contiene due testimoni parziali del più ampio trattato musicale della prima metà del Quattrocento, la Declaratio Musicae Disciplinae di Ugolino da Orvieto. Dalle lettere di un confratello ferrarese di Padre Martini, Giovanni Giacinto Sbaraglia, si accerta che, nonostante le indefesse ricerche dei due conventuali, Martini non sia riuscito nell’intento di possedere l’intera Declaratio. Ma la storia e l’interesse per questo incredibile documento musicale continua anche nell’Ottocento con le ricerche di Gaetano Gaspari e a tutt’oggi forse non è ancora terminata…

venerdì 25 marzo
ore 18.15 ¼ ora accademico
ore 18.30 Insolita #1 – viaggio in Italia – speciale Dantedì
“L’Inferno””musicale
sonorizzazione dal film muto L’Inferno con musica medievale e live electronics
Ensemble CentoTrecento
Elisabetta Benfenati e Diego Resta, chitarre, ud, liuti; Marco Ferrari, flauti; Fabio Tricomi, viella, marranzano, percussioni; Fabio Resta, regia audio/video
In questo progetto video/musicale, sulle visionarie sequenze del film muto L’Inferno del 1911, diretto da diretto da Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro e Adolfo Padovan, verrà eseguita dal vivo un’inedita colonna sonora di brani conservati in vari manoscritti ed edizioni del museo basati sulle citazioni musicali nell’Inferno dantesco, per riannodare i fili tra ideale e immaginario di cui erano permeate le miniature e gli affreschi trecenteschi, il racconto vivido di Dante e la musica del suo tempo.

sabato 26 marzo ore 17.30
Ri-Creazioni
Mosé risorto dalle acque. Giovanni Battista Bassani e l’oratorio musicale in Emilia
con Nicola Badolato (dottore di ricerca in Musicologia e Beni musicali, diplomato in pianoforte e clavicembalo, professore associato Università di Bologna)
L’attività musicale di Giovanni Battista Bassani, padovano d’origine e ferrarese d’adozione, è indissolubilmente legata al genere musicale dell’oratorio, per il quale si contraddistinse negli ambienti culturali di Ferrara, Modena e Bologna tra fine Sei e inizio Settecento. In particolare, il Mosè risorto dall’acque fu eseguito per la prima volta nel 1696 nell’Accademia della Morte di Ferrara e replicato due anni dopo a Bologna nella residenza privata del conte Ludovico Rizzardo Malvasia.

sabato 2 e domenica 3 aprile ore 17.30
Ri-Creazioni
Atalanta Fugiens alchimia, filosofia e musica nel ‘600
con Paolo Gozza (titolare cattedra di Filosofia della Musica Università di Bologna)
Il Museo della Musica conserva tra le proprie collezioni Atalanta fugiens, un libro raro, scritto da un medico e alchimista tedesco accreditato alla corte di Rodolfo II Imperatore a Praga: Michael Maier (1568-1622). Il libro presenta 50 emblemi, ossia immagini simboliche ciascuna delle quali è corredata da un motto, da un epigramma, da una fuga musicale a tre voci e da un discorso in lingua latina. Mitologia e alchimia convergono nel contrappunto delle tre voci, i tre pomi d’oro della favola.

venerdì 8 aprile

ore 17.30 presentazione del progetto
ore 18.30 concerto
Gaudete et exultate. Il restauro dei corali liturgici del Museo della Musica e le musiche dei monasteri femminili
Mediæ Ætatis Sodalicium – direttrice Bruna Caruso
Giunge a conclusione il lungo intervento di restauro e digitalizzazione promosso dal museo con il sostegno del Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia Romagna che ha interessato cinque preziosi manoscritti liturgici miniati. Verrà presentato il progetto con l’anteprima del documentario che ha seguito tutte le fasi del restauro e a seguire il concerto del coro femminile Mediæ Ætatis Sodalicium riporterà alla luce gli straordinari canti gregoriani dei monasteri femminili bolognesi dopo otto secoli di oblio.

sabato 9 aprile ore 16.00
Un nido di memorie. Omaggio a Ettore Bastianini nel centenario della nascita (1922-2022)
a cura di Associazione Ettore Bastianini
con Piero Mioli, Luisella Franchini, Valerio Lopane, Maurizio Modugno, Alessandro Mormile
Nel 2022 ricorre un doppio anniversario: il centenario della nascita di Ettore Bastianini e il decennale di fondazione dell’Associazione che porta il suo nome e ne tramanda la memoria.
Ettore Bastianini (1922-1967), baritono, una delle migliori voci del secolo, bronzea, timbrata, impavida, estesa (dopo inizi da basso), presente in tutti i più famosi teatri del mondo in numerosissimi spettacoli trionfali e memorabili. Nella magnifica carriera stroncata dalla morte prematura il Rigoletto, il Conte di Luna, il Rodrigo, il Vargas e il Renato di Verdi hanno dato spazio al Pirata di Bellini, al Poliuto di Donizetti, alla Battaglia di Legnano di Verdi, al Mazeppa di Čajkovskij.

venerdì 29 aprile ore 18.15
Quanti capricci!
presentazione musicale del disco Paganini opere per violino e chitarra
con Roberto Noferini, violino; Donato D’Antonio, chitarra
Dalla personalità geniale e impetuosa di uno dei musicisti più emblematici di tutta la storia, Roberto Noferini al violino, già esecutore della prima incisione dei 24 capricci, e Donato D’Antonio alla chitarra presentano in questa produzione discografica un programma cameristico che evidenzia tutta la passione che legava Paganini a questi due strumenti musicali.

venerdì 6 maggio
ore 18.15 ¼ ora accademico
ore 18.30 Insolita #2 – viaggio in Italia
Li piffari e le muse. Musiche da un antico quotidiano
Fabio Rinaudo cornamuse, musa ligure; Stefano Buscaglia, piffero; Walter Rizzo ghironda, bombarda, cornamuse, Luca Rapazzini, violino
Nel ‘600 e nel ‘700 pochi fortunati potevano studiare musica o godere del suo ascolto nei salotti dei grandi palazzi. Ma nelle strade e nelle piazze erano molti i musicisti girovaghi che allietavano le feste, le fiere, le celebrazioni pubbliche. Questo formidabile quartetto ha recuperato i repertori sia nel grande patrimonio della tradizione che nei manoscritti e nelle opere a stampa del Museo della Musica, per un imperdibile concerto dedicato alle “musiche del quotidiano” attraverso i secoli.

sabato 7 maggio ore 17.30
Com’è fatto?
Il salterio
con Franziska Fleischanderl, salterio
Il primo Com’è fatto? sarà l’occasione per ammirare la collezione di salteri del museo, strumento a corde diffuso in tutto il mondo, di cui esistono molte varianti (ad arco, a percussione, a pizzico). Franziska Fleischanderl, una delle migliori interpreti mondiali, racconterà la storia e le musiche scritte per questo affascinante strumento, molto in voga nella Bologna del ‘700 tra i giovani… e non solo: ascolteremo infatti in prima assoluta il mottetto per salterio obbligato (da lei riscoperto) composto nientemeno che da Padre Martini!

mercoledì 11 maggio ore 15.00 incontriore 18.30 concerto
«Pensier non han le travagliate menti che col canto e col suon non s’adormenti»
AA.360: la scoperta di un manoscritto pieno di storie
Opera Qvinta: Fabrizio Longo e Irene Sirigu, violino barocco; Mauro Pinciaroli e Domenico Cerasani, tiorba, chitarra barocca; Federico Lanzellotti, cembalo
La miscellanea AA.360 è uno dei tanti tesori “nascosti“ della biblioteca del museo. Al suo interno si trova un po’ di tutto: da Frescobaldi a passi musicati della Gerusalemme Liberata e brani per danza di autori anonimi, ma anche preziose informazioni per violino, tromba marina e strumenti a tastiera e a pizzico.
E grazie al racconto degli esperti e al concerto finale, ricco di ritmo e affetti, siciliane, sarabande, balli del Gran Duca, gnich-gnach e tremoli doppi per violino torneranno per un giorno ad essere musica da suonare.

venerdì 13 maggio ore 18.15
Il volto di Vivaldi
Luca Baccolini intervista Federico Maria Sardelli
Che faccia avevano i compositori del passato? E perché è così forte in noi la curiosità di incontrarli di persona? Il grande direttore d’orchestra, interprete e ricercatore Federico Maria Sardelli presenta la nuova opera letteraria dedicata alla sua grande passione: Antonio Vivaldi. Tra pittura, musica e storia un’investigazione critica e curiosa sul vero volto del grande musicista, discutendo tutti i ritratti di Vivaldi, gli autentici, gli incerti, gli inverosimili (nonché i falsi conclamati) a partire dal più celebre (e discusso): quello del Museo della musica!

sabato 14 maggio ore 17.30
Com’è fatto?
Liuteria e strumenti ad arco
con Alessandro Urso, liutaio; Fabio Tricomi, polistrumentista
Due maestri ci guidano alla scoperta dell’arte liutaria, tra segreti costruttivi gelosamente custoditi, curiosi strumenti ad arco della tradizione oggi poco conosciuti, per giungere al “rassicurante” suono del violino (ovviamente di pura scuola bolognese) come oggi lo si conosce.

venerdì 20 maggio
ore 18.15 ¼ ora accademico
ore 18.30 Insolita #3 – viaggio in Italia
Virtutibus itur ad astra. Federico da Montefeltro la Musica le Arti la Corte
Anonima Frottolisti: Katerina Ghannudi, arpa, voce; Nicola Di Filippo, voce; Luca Piccioni, liuto, voce; Simone Marcelli, claviciterium, organo portativo; Emiliano Finucci, viola d’arco, voce; Massimiliano Dragoni, dulcimelo, salterio a pizzico, percussioni antiche
Il concerto offre una panoramica sulla musica e sui musicisti di cui il Duca Federico da Montefeltro seppe circondarsi nella sua corte di Urbino: un programma di brani d’epoca tratti dalle fonti più disparate, dai trattati per danza e gli incunaboli conservati al museo fino alle tarsie musicali del suo celebre Studiolo.

sabato 22 maggio ore 17.30
Kulturbiathlon da Augusta a Roma con violino e bicicletta
con Franziska Strohmayr, violino
Il Museo della Musica ospita un evento e un’artista davvero particolari: la violinista Franziska Strohmayr e il suo biathlon culturale (come lei stessa lo definisce). Dopo lo stop forzato dello scorso anno, la musicista, affermata interprete del repertorio bachiano, ripartirà con la sua bicicletta e il suo violino da Augusta per arrivare a Roma, passando da Monaco di Baviera, Salisburgo, Innsbruck, Trento, Verona, Bologna, Firenze, Siena, Orvieto, Viterbo. 14 concerti, 32 giorni, 1.200 chilometri con un obiettivo: suonare lungo il percorso le musiche di J.S. Bach.

sabato 28 maggio ore 17.30
Nova Ars Cantandi
presentazione del Progetto Legrenzi con Giovanni Acciai (direttore di coro), Ivana Vallotti (organista)
Giovanni Legrenzi (1626-1690) è uno dei massimi rappresentanti della musica italiana del Seicento, fra i più degni di occupare un posto di rilievo nella storia musicale universale, sebbene ancor oggi poco conosciuto tra esecutori e musicologi.
Fu musicista capace di riassumere in sé i tratti caratteristici di un’epoca (quella barocca) e di compendiarli tutti con la sua arte creativa, tanto che un suo contemporaneo non esitò a definirlo «virtuosissimo, et ammirabile compositore, avvezzo a cose studiate e sode».
La sua fama durò a lungo anche dopo la sua morte: Bach e Hândel utilizzarono a piú riprese temi tratti dalle sue musiche, a conferma del valore del suo magistero compositivo.
Qui vengono presentati al pubblico in anteprima assoluta i CD Naxos Harmonia d’affetti devoti, opera III e Compiete opera VII, recentemente registrati dal collegium vocale et instrumentale Nova Ars Cantandi diretto da Giovanni Acciai. In essi colpisce soprattutto la vaghezza espressiva e la plastica vivacità ritmica, rilevabile nell’abile trama contrappuntistica dei disegni melodici, nei temi incisivi impiegati in vari schemi formali mai ripetitivi e nel gusto armonico, di una sensibilità tonale ormai ben definita.

venerdì 3 giugno
ore 18.15 ¼ ora accademico
ore 18.30 Insolita #4 – viaggio in Italia. Ottomanìa Venezia e l’Oriente nel ‘500
Musica Antiqua Latina: Giordano Antonelli, lyra greca; Gianni La Marca, viola da gamba; Peppe Frana, lavta, tanbur; Christos Barbas, ney
Uno sguardo sulla musica ed i transiti culturali orientali nel grande porto veneziano, dagli echi ottomani nei documenti di Donà e Toderini e del Codex Caioni alle traiettorie oblique di melodie ebraiche come la mantovana, che dal ‘500 è giunta sino a noi diventando l’inno nazionale dello stato di Israele. Un programma e uno strumento di confine come la lyra greca per disegnare il suono del mondo adriatico, in una città, Venezia, esposta da sempre alle correnti dei grandi imperi del Levante.

sabato 4 giugno ore 17.30
Il primo direttore
presentazione del volume Angelo Mariani. Un grande musicista dell’Ottocento
Piero Mioli incontra Andrea Maramotti
Angelo Mariani (1821–1873) fu il primo vero direttore d’orchestra in senso moderno in Italia, grande interprete del repertorio verdiano, carismatico e “principe” delle orchestre (come fu definito), fu legato da stretta amicizia con Verdi per una quindicina di anni, il primo a dirigere in Italia opere di Wagner.
Un musicista di primati, anche compositore, soprattutto nell’ambito della musica sacra e della romanza da camera, di cui l’autore delinea nel suo volume il profilo artistico e biografico.

sabato 11 giugno ore 17.30
If music be the food of love
concerto finale degli allievi de La Musica Interna
«Se la musica è l’alimento dell’amore, seguitate a suonare,
datemene senza risparmio, così che, ormai sazio,
il mio appetito se ne ammali, e muoia».
(Orsino, atto I, scena I – La dodicesima notte, William Shakespeare)
Nata in Francia nel 1982, la Festa della Musica è diventata un autentico fenomeno sociale in cui musicisti dilettanti e professionisti invadono strade, cortili, piazze, giardini e… musei!
La Musica Interna, ensemble bolognese composto da musicisti professionisti e non, incarna alla perfezione questa visione: docenti e studenti assieme “conquisteranno” il museo con la seconda parte del progetto dedicato alle musiche al tempo di Shakespeare, con musiche di John Dowland, Matthew Locke, John Playford e Thomas Tallis.

domenica 20 marzo ore 15.00
sabato 9 aprile ore 18.00
domenica 8 maggio ore 11.00
venerdì 10 giugno ore 18.00
Musica da vedere le visite guidate alla scoperta delle collezioni
Mozart sbagliava i compiti? La tastiera perfetta è insuonabile? Wagner era bolognese? Nell’orchestra di Respighi c’era un giradischi? Non lo sapete?
Allora, non potete perdere le nostre speciali visite guidate in cui un esperto a vostra disposizione risponderà a queste e a tutte le altre domande sul museo, per un percorso guidato attraverso sei secoli di storia della musica.

I biglietti possono essere acquistati in prevendita:
• presso il bookshop del museo nei giorni e orari di apertura
• on line (con una maggiorazione di € 1) su midaticket.it
I biglietti non sono rimborsabili.
In caso di chiusura delle sedi per motivi legati all’emergenza Covid-19, il biglietto acquistato online non verrà rimborsato, ma verrà sostituito con un voucher di pari importo per consentire di recuperare il servizio non usufruito.


Concerti / Insolita – la musica che non ti aspetti:

€ 10
€ 8 over 65 anni / possessori Card Cultura / studenti universitari con tesserino
gratuito under 18 anni / possessori voucher eventi annullati

Musica da vedere / visite guidate:
comprese nel biglietto di ingresso (max 20 partecipanti a turno)

Gli altri eventi in programma sono a ingresso gratuito, fino a esaurimento posti disponibili.

Informazioni:
Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34 | 40125 Bologna
Tel. +39 051 2757711
museomusica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/musica
Facebook: Museo internazionale e biblioteca della musica
YouTube: MuseoMusicaBologna
#wunderkammer #museomusica

Informazioni per una visita in sicurezza:
www.museibologna.it/musica/documenti/102086

Orari di apertura museo:
martedì, mercoledì, giovedì ore 11-13.30 / 14.30-18.30
venerdì ore 10-13.30 / 14.30-19
sabato, domenica, festivi ore 10-19

chiuso lunedì

Istituzione Bologna Musei
www.bolognamusei.it
Instagram:
 @bolognamusei

A 10 anni dalla morte di Lucio Dalla quel 4 marzo del 1943 diventato canzone e inno

Dieci anni fa moriva Lucio Dalla. Il giorno del suo funerale Piazza Maggiore era piena come non mai, nei giorni precedenti la fila non era mai finita per l’ultimo saluto.

Difficile non fosse così: Dalla e Bologna sono sempre stati indissolubilmente legati. Lui viveva la città e la cantava in testi universali e locali insieme, capaci sempre di anticipare il futuro.

Indimenticabile Lucio che aveva imparato da autodidatta a suonare il clarinetto con profonda invidia di Pupi Avati che suonò con lui a Bologna quando entrambi erano ragazzi. Il suo ultimo giorno lo ha passato suonando.

Tre giorni prima del suo 69esimo compleanno, quel 4 marzo del 1943 diventato canzone e inno. 54 sono gli album che ha pubblicato.

Dalla cantava, scriveva e suonava –  il pianoforte, il sassofono e il clarinetto – e diverse sue canzoni sono state esportate all’estero e tradotte. “Piazza Grande”, “4 marzo 1943”, “Caruso”, “Anna e Marco”, “L’anno che verrà” sono solo una piccolissima parte della produzione della sua lunga carriera, musiche e parole che ancora risuonano nelle radio e che rispecchiano il percorso compiuto dall’artista che ha attraversato varie fasi: dal jazz al beat, dalla sperimentazione alla canzone d’autore.

A Bologna la mostra fotografica “The mast collection”

La Collezione della Fondazione Mast, unico centro di riferimento al mondo di fotografia dell’industria e del lavoro, conta più di 6000 immagini e video di celebri artisti e maestri dell’obiettivo, oltre a una vasta selezione di album fotografici di autori sconosciuti.

Nei primi anni 2000 la Fondazione MAST ha creato questo spazio appositamente dedicato alla fotografia dell’industria e del lavoro con l’acquisizione di immagini da case d’asta, privati, gallerie d’arte, fotografi e artisti. Il patrimonio della Fondazione, che già conteneva un fondo che raccoglieva filmati, negativi su vetro e su pellicola, fotografie, album, cataloghi che negli stabilimenti di Coesia venivano prodotti fin dai primi del ‘900, si è così arricchito ed è andato oltre ai parametri di materiale promozionale e documentaristico delle imprese del Gruppo industriale.

“The Mast Collection – Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia, curata da Urs Stahel, è la prima esposizione di opere selezionate dalla collezione della Fondazione: oltre 500 immagini tra fotografie, album, video di 200 grandi fotografi italiani e internazionali e artisti anonimi.

Tra gli artisti in mostra: Paola Agosti, Richard Avedon, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Margaret Bourke White, Henri Cartier Bresson, Thomas Demand, Robert Doisneau, Walker Evans, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Mimmo Jodice, André Kertesz, Josef Koudelka, Dorotohea Lange, Erich Lessing, Herbert List, David Lynch, Don McCullin, Nino Migliori, Tina Modotti, Ugo Mulas, Vik Muniz, Walter Niedermayr, Helga Paris, Thomas Ruff, Sebastião Salgado, August Sanders, W. Eugene Smith, Edward Steichen, Thomas Struth, Carlo Valsecchi, Edward Weston.

La mostra, proprio per la sua complessità, è strutturata in 53 capitoli dedicata ad altrettanti concetti illustrati nelle opere rappresentate. La forma espositiva è quella di un alfabeto che si snoda sulle pareti dei tre spazi espositivi (PhotoGallery, Foyer e Livello 0) e che permette di mettere in rilievo un sistema concettuale che dalla di Abandoned e Architecture arriva fino alla W di WasteWaterWealth.

Una parata di super vip al “Bologna Jazz Festival”

Si chiama Bologna Jazz Festival ma è ormai una kermesse musicale di dimensioni che vanno ben al di là della città felsinea, coinvolgendo i comuni dell’area metropolitana e le province di Modena, Ferrara e Forlì. Un festival di proporzioni regionali, quindi, che si svolgerà dal 28 ottobre al 16 novembre, ospitando stelle come Paolo Fresu (con la sua formazione all stars in omaggio a David Bowie), John Scofield assieme a Dave HollandGonzalo Rubalcaba in duo con Aymée Nuviola. Attorno ai grandi concerti nei teatri si svilupperà poi una programmazione nei club ricca anch’essa di nomi di primo piano.

Il BJF ‘fa’ musica anche al di là dei numerosi concerti: il programma del festival includerà importanti contenuti didattici e numerose conferenze. Inoltre, grazie alla collaborazione con BilBOlbul – Festival Internazionale di fumetto, è stato coinvolto l’illustratore e fumettista Alessandro Baronciani, che ha realizzato una novel story per l’immagine coordinata del BJF 2021. La si potrà vedere esposta sull’Autobus del Jazz e nelle bacheche storiche di CHEAP on board.

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Bologna Città della Musica UNESCO, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione MAST, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Coop Alleanza 3.0, TPER, Città Metropolitana di Bologna, Peugeot, del main partner Gruppo Hera e con il sostegno del Ministero della Cultura.

Concerti principali nei teatri

Il jazz ha ricevuto molto da David Bowie e ora gli restituisce qualcosa: un omaggio in grande stile orchestrato attorno alla tromba di Paolo Fresu (1 novembre al Teatro Auditorium Manzoni, in collaborazione con Gruppo Hera). Il cast di “Heroes” è a dir poco stellare, completato da Petra Magoni, Gianluca Petrella, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli, Christian Meyer: una band unica, creata appositamente da Fresu per questo progetto convocando grandi musicisti eclettici e provenienti da esperienze diverse, anche lontane dal jazz. Con il primo dei suoi concerti principali, Bologna Jazz Festival 2021 recupera quello che avrebbe dovuto essere l’evento di punta dell’edizione 2020, non andata in scena a causa del lockdown.

Contenuti inediti per il festival caratterizzano invece gli altri due appuntamenti di punta del cartellone. Il duo formato da John Scofield e Dave Holland, che si ascolterà il 9 novembre al Teatro Duse (realizzato in collaborazione con Coop Alleanza 3.0), è un eclatante caso di incontro ai massimi vertici del jazz internazionale tra due campioni dei rispettivi strumenti, artisti che nelle loro ormai lunghissime carriere non hanno mai conosciuto battute d’arresto.

Da Cuba arriverà il celeberrimo pianista Gonzalo Rubalcaba, che depone per un attimo i sui progetti più sofisticati e impegnativi per dedicarsi alla musica della sua terra, in duo con la vocalist Aymée Nuviola (14 novembre, Teatro Auditorium Manzoni, in collaborazione con Gruppo Unipol). La musica afro-cubana è qui proposta nella sua accezione più appassionante, quella dei ritmi di ballo che sono come dei tour de force e delle melodie che richiedono tutta la passione di cui gli interpreti sono capaci.

In ricordo di Steve Grossman

Steve Grossman (1951-2020) è stato uno dei musicisti statunitensi che più hanno lasciato il segno sulla scena jazzistica italiana. Nel corso degli oltre vent’anni trascorsi a Bologna, ha contribuito a formare molti dei più interessanti musicisti emersi in Emilia. A un anno dalla sua scomparsa, il BJF gli dedica una serie live e altre iniziative, tra il 29 e il 31 ottobre.

Dal vivo si ascolteranno il “Tributo a Steve Grossman” della Bentivoglio All Stars al cui nucleo, un ottetto con ben quattro sax tenori, si aggiungeranno come ospiti speciali Jimmy Villotti alla chitarra e Valerio Pontrandolfo, che porterà addirittura a cinque il numero dei tenoristi (il 29 ottobre alla Cantina Bentivoglio); la Steve Grossman Legacy Band, con Piero Odorici e Roberto Rossi come solisti (il 30 al Camera Jazz & Music Club); il trio di Carlo Atti, il cui “So Long Steve” toccherà nel cuore la materia musicale grossmaniana (il 31, Ai 300 Scalini).

Nell’incontro Extemporaneous, Emiliano Pintori traccerà un ricordo di Grossman come uomo e musicista, ricorrendo anche alle testimonianze di coloro che ne hanno condiviso la vita e la carriera (30 ottobre, Museo internazionale e biblioteca della musica).

I jazz club di Bologna

La costellazione dei jazz club bolognesi fornirà la struttura portante del cartellone, con una fitta programmazione nella quale si incastonano i grandi live nei teatri.

Ricca di spunti stilistici diversi è l’offerta musicale della Cantina Bentivoglio, il club cittadino dalla più lunga tradizione jazzistica. Qui si terrà il concerto inaugurale del festival, il 28 ottobre, con l’incontro tra Ada Montellanico, una delle protagoniste del canto jazz italiano, e il tubista francese Michel Godard, personalità davvero unica nel panorama europeo per le sue inusuali scelte strumentali. Arriveranno poi i capisaldi del jazz d’oltre oceano, con i quartetti del virtuoso sassofonista Seamus Blake (3 novembre, con Alessandro Lanzoni al pianoforte) e del chitarrista Peter Bernstein (l’11), e uno spazio dedicato al jazz cittadino, con il debutto del Laboratorio Orchestrale Bologna in Jazz, che affianca noti professionisti e allievi del conservatorio bolognese, diretti da Michele Corcella (il 12). Un concentrato di esperienze è poi il duo della cantante Carla Marcotulli con il chitarrista Sandro Gibellini (il 14).

Cresce in importanza e quantità la presenza nel cartellone del BJF del Camera – Jazz & Music Club. Con la sua solida fama di roccaforte del jazz mainstream statunitense, il Camera ospiterà due serate con il trombettista Jim Rotondi in quartetto (28 e 29 ottobre). Le proposte del jazz nazionale di più solida tradizione vanno dal quartetto della cantante Rossella Graziani (5 novembre) a un quartetto paritetico con Luca MannutzaLorenzo ConteMatteo Rebulla e la presenza solistica di Robert Bonisolo al sax tenore (il 6) sino al quartetto del chitarrista Max Puglia (il 7). Ma il Camera è aperto anche a proposte più moderniste, come dimostreranno i concerti del Trio Rope (31 ottobre) e del trio del batterista Zeno De Rossi (13 novembre).

Il Bravo Caffè ospiterà pesi massimi del jazz italiano come il sassofonista Stefano Di Battista (con un omaggio a Morricone in quartetto, il 2 novembre) e il Tinissima Quartet del sassofonista Francesco Bearzatti (il 4). Ma ci sarà anche la scalpitante tromba di Luca Aquino, ospite d’onore del quartetto del pianista Emiliano D’Auria (28 ottobre). Altrettanto rilevante, sul fronte internazionale, è il trio del polistrumentista Shaun Martin, proveniente della ‘famiglia’ Snarky Puppy (10 novembre).

Odissea in Jazz è una commistione di teatro e musica, con in scena il quintetto del chitarrista Andrea Dessì (con Massimo Tagliata a fisarmonica e pianoforte) e un quartetto di attori alle prese con il testo omerico (Teatro Duse, 2 novembre).

Jazz fuori porta 1: concerti nell’area metropolitana

Sviluppare partnership virtuose con gli altri principali operatori culturali del territorio è uno dei tratti salienti del BJF. Ed è proprio questo gioco di squadra che porta il festival jazz bolognese a valicare i confini cittadini, espandendo la sua programmazione fuori porta verso i comuni dell’area metropolitana e le province di Ferrara, Modena e Forlì.

Il quintetto del batterista Marcello Molinari è chiamato a esibirsi in due distinte occasioni al Cine Teatro Fanin di San Giovanni in Persiceto (BO): l’8 novembre con la presenza speciale della voce di Diana Torto, il 15 con la partecipazione del vibrafonista Joe Locke.

Castel Maggiore (BO) ospiterà invece i Jazzasonic del sassofonista Dario Cecchini, che lascia i panni di leader dei celebri Funk Off per guidare un piccolo ma agguerrito combo (7 novembre, Teatro Biagi D’Antona).

Jazz fuori porta 2: concerti in regione

Il Torrione Jazz Club di Ferrara è un luogo ‘strategico’ per le attività del BJF sparse sul territorio regionale. Qui transiteranno il travolgente jazz-rock del Trio Bobo (29 ottobre); gli sperimentali intrecci della voce di Tiziana Ghiglioni con il trombone di Giancarlo Schiaffini e il contrabbasso di Joëlle Léandre (il 30); il progetto in trio ‘Elpis’ del batterista Zeno De Rossi (12 novembre). Il jazz made in USA, che è parte fondamentale del dna musicale del club ferrarese, sarà rappresentato dal trio del pianista Christian Sands (6 novembre) e dal quartetto di un luminare della chitarra jazz come Peter Bernstein (il 13).

Modena conferma la sua vocazione in the tradition ma con spunti di modernità ospitando il duo che affianca il trombettista svizzero Franco Ambrosetti e il pianista Danilo Rea (13 novembre, Teatro Michelangelo).

Il BJF ‘adotta’ i concerti principali di Jazz a Forlì, copromuovendoli nel proprio cartellone: il trio di Christian Sands (5 novembre, Sala Mazzini); il trio del pianista Danilo Rea con Massimo Moriconi e Alfredo Golino in omaggio a Mina (il 6, Auditorium San Giacomo); il trio della cantante Francesca Tandoi (il 7, Ristorante Tennis Club Carpena); il trio di Zeno De Rossi (l’11, Fabbrica de Candele); il quartetto di Peter Bernstein (il 12, Sala Mazzini); la Special Edition del trombettista Enrico Rava (il 13, Auditorium San Giacomo).

Attività didattiche e altri eventi

Il Progetto Didattico “Massimo Mutti”, dedicato al ricordo del fondatore del festival bolognese e realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, giunge alla nona edizione, che si articolerà in varie sezioni.

Dal 31 ottobre al 4 novembre si terrà il seminario della contrabbassista francese Joëlle Léandre, figura di spicco della musica contemporanea colta oltre che della musica improvvisata di taglio avanguardistico. Il workshop si svolgerà presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna e sarà aperto agli studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale “L. Dalla” di Bologna. Il percorso sarà coronato dal saggio finale in forma di concerto, il 4 novembre sempre presso il Museo internazionale e biblioteca della musica. In tale occasione verrà assegnato il “Premio Massimo Mutti”, consistente in due borse di studio che consentiranno agli studenti selezionati di partecipare ai corsi internazionali di perfezionamento estivi 2022 realizzati dalla Fondazione Siena Jazz – Accademia Nazionale del Jazz.

Dal 20 al 22 dicembre si terrà poi un secondo seminario con un docente d’eccezione: il pianista George Cables. Il seminario sarà preceduto da un concerto in solo di Cables (il 19) e seguito da un saggio in forma di concerto degli allievi (il 23). Tutto presso il Camera Jazz & Music Club.

Torneranno anche le lezioni musicali “Jazz Insights” con Emiliano Pintori (ideate e ospitate dal Museo internazionale e biblioteca della musica, tutti i sabati dal 6 novembre al 4 dicembre): cinque approfondimenti tematici dedicati ad alcuni dei principali protagonisti della musica afroamericana, raccontati dalla prospettiva di un musicista jazz.

Sul fronte editoriale, Vanni Masala Marilena Pasini presenteranno il loro volume illustrato Le muse del jazz (Edizioni Curci), incentrato sulle figure femminili che hanno ispirato composizioni diventate celebri brani jazzistici (13 novembre, Museo internazionale e biblioteca della musica, con la partecipazione di Carla Marcotulli e Sandro Gibellini).

Il BJF continua anche quest’anno il suo impegno in ambito sociale. In collaborazione con il MAST, riserverà 100 posti gratuiti per i concerti principali del festival a medici e operatori sanitari dell’Emilia-Romagna. Il BJF e il MAST ringraziano con un gesto di riconoscenza gli operatori sanitari dell’Emilia-Romagna, che hanno eroicamente affrontato la pandemia in prima linea.

Il MAST diventerà inoltre per la prima volta sede di concerti del BJF, ospitando nel proprio Auditorium il Trio M, formazione all leaders con Myra Melford al pianoforte, Mark Dresser al contrabbasso e Matt Wilson alla batteria (16 novembre). Negli spazi espositivi di Foto/Industria si ascolteranno invece un solo del vibrafonista Pasquale Mirra (il 6, San Giorgio in Poggiale) e un solo del clarinettista Marco Colonna (il 13, MAMbo)

Prosegue poi il viaggio pluriennale di The Sound Routes, iniziativa finanziata attraverso il Programma Europa Creativa della Comunità Europea e dedicata all’integrazione sociale e professionale dei musicisti migranti e rifugiati politici. Il progetto, coordinato dall’agenzia musicale spagnola Marmaduke, prevede numerosi workshop, jam session e concerti in Spagna, Italia, Belgio e Grecia. Nell’attuale fase del progetto, in collaborazione con il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna e con il supporto della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, gli artisti selezionati terranno una lezione-concerto per raccontare la propria esperienza umana e artistica, concludendola con una performance estemporanea realizzata assieme a musicisti del panorama felsineo (29 ottobre e 10 dicembre).

PROGRAMMA

Giovedì 28 ottobre

Bologna, Bravo Caffè, ore 21:45

EMILIANO D’AURIA QUARTET feat. LUCA AQUINO

Luca Aquino, tromba, flicorno e trombone; Emiliano D’Auria, pianoforte, piano elettrico, synth;

Giacomo Ancillotto, chitarra elettrica; Dario Miranda, contrabbasso; Ermanno Baron, batteria

Giovedì 28 ottobre

Bologna, Camera Jazz & Music Club, ore 21:45

JIM ROTONDI

Jim Rotondi, tromba; Matyias Gayer, pianoforte; Paolo Benedettini, contrabbasso; Adam Pache, batteria

Giovedì 28 ottobre

Bologna, Cantina Bentivoglio, ore 22

ADA MONTELLANICO QUINTET feat. MICHEL GODARD

“We Tuba”

Ada Montellanico, voce; Michel Godard, tuba, serpentone; Simone Graziano, pianoforte, Francesco Ponticelli, contrabbasso; Bernardo Guerra, batteria

Venerdì 29 ottobre

Ferrara, Torrione Jazz Club, ore 21 e 22:30

TRIO BOBO

Alessio Menconi, chitarra; Faso, basso elettrico; Christian Meyer, batteria

 

Venerdì 29 ottobre

Bologna, Camera Jazz & Music Club, ore 21:45

JIM ROTONDI

Jim Rotondi, tromba; Matyias Gayer, pianoforte; Paolo Benedettini, contrabbasso; Adam Pache, batteria

Venerdì 29 ottobre

Bologna, Cantina Bentivoglio, ore 22

BENTIVOGLIO ALL-STARS

feat. JIMMY VILLOTTI & VALERIO PONTRANDOLFO

“Tributo a Steve Grossman”

Jimmy Villotti, chitarra; Valerio Pontrandolfo, sax tenore; Matteo Raggi, Barend Middelhoff, Marco Ferri, Michele Vignali, sax tenore;

Davide Brillante, chitarra; Nico Menci, pianoforte; Stefano Senni, contrabbasso, Enrico Smiderle, batteria

Sabato 30 ottobre

Ferrara, Torrione Jazz Club, ore 21 e 22:30

GHIGLIONI – LÉANDRE – SCHIAFFINI

Tiziana Ghiglioni, voce; Giancarlo Schiaffini, trombone; Joëlle Léandre, contrabbasso

Sabato 30 ottobre

Bologna, Camera Jazz & Music Club, ore 21:45

STEVE GROSSMAN LEGACY BAND

Piero Odorici, sassofono; Roberto Rossi, trombone; Danilo Memoli, pianoforte; Stefano Senni, contrabbasso; Massimo Chiarella, batteria

Domenica 31 ottobre

Bologna, Ai 300 Scalini, ore 11:30

Jazz Brunch

CARLO ATTI TRIO

“So Long Steve”

Carlo Atti, sax tenore;  Stefano Dellaporta, contrabbasso; Andrea Grillini, batteria

Domenica 31 ottobre

Bologna, Camera Jazz & Music Club, ore 21:45

TRIO ROPE

Fabrizio Puglisi, pianoforte; Stefano Senni, contrabbasso; Zeno De Rossi, batteria

Lunedì 1 novembre

Bologna, Teatro Auditorium Manzoni, ore 21:15

PAOLO FRESU “HEROES”

Omaggio a David Bowie

Paolo Fresu, tromba, flicorno, elettronica; Petra Magoni, voce; Gianluca Petrella, trombone, elettronica;

Francesco Diodati, chitarra; Francesco Ponticelli, contrabbasso, basso elettrico; Christian Meyer, batteria

In collaborazione con Gruppo Hera

Martedì 2 novembre

Bologna, Teatro Duse, ore 21

ODISSEA IN JAZZ

Interpreti: Umberto Fiorelli, Tommaso Fortunato, Valeria Nasci, Monalisa Verhoven

Musiche dal vivo: Andrea Dessì Quintet featuring Max Tagliata

Una produzione di Associazione Culturale Fantateatro

Martedì 2 novembre

Bologna, Bravo Caffè, ore 21:45

STEFANO DI BATTISTA QUARTET

“Morricone Stories”

Stefano Di Battista, sax soprano; Andrea Rea, pianoforte; Daniele Sorrentino, contrabbasso; Elio Coppola, batteria

Mercoledì 3 novembre

Bologna, Cantina Bentivoglio, ore 22

SEAMUS BLAKE QUARTET feat. ALESSANDRO LANZONI

Seamus Blake, sax tenore; Alessandro Lanzoni, pianoforte; Dario Deidda, basso elettrico; Enrico Morello, batteria

Giovedì 4 novembre

Bologna, Museo internazionale e biblioteca della musica, ore 21

JOËLLE LÉANDRE SOLO CONCERT

Joëlle Léandre, contrabbasso

SAGGIO IN FORMA DI CONCERTO DEGLI ALLIEVI DEL WORKSHOP

Joëlle Léandre, contrabbasso e direzione

Allievi del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna e del Liceo Musicale “L. Dalla” di Bologna

PREMIO MASSIMO MUTTI

In collaborazione con Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna e Liceo Musicale “L. Dalla” di Bologna

con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Giovedì 4 novembre

Bologna, Bravo Caffè, ore 21:45

FRANCESCO BEARZATTI TINISSIMA QUARTET

“Zorro”

Francesco Bearzatti, sax tenore, clarinetto; Giovanni Falzone, tromba; Danilo Gallo, basso elettrico; Zeno De Rossi, batteria

Venerdì 5 novembre

Forlì, Sala Mazzini, ore 21:30

CHRISTIAN SANDS TRIO

Christian Sands, pianoforte; Yasushi Nakamura, contrabbasso; Ryan Sands, batteria

Una produzione di Dai De Jazz

Venerdì 5 novembre

Bologna, Camera Jazz & Music Club, ore 21:45

ROSSELLA GRAZIANI QUARTET

Rossella Graziani, voce; Massimo Mantovani, pianoforte; Stefano Senni, contrabbasso; Dario Rossi, batteria

Sabato 6 novembre

Bologna, San Giorgio in Poggiale, ore 19

PASQUALE MIRRA

“Moderatamente solo”

Pasquale Mirra, vibrafono e percussioni

Una produzione di Fondazione MAST per Foto/Industria

Sabato 6 novembre

Ferrara, Torrione Jazz Club, ore 21 e 22:30

CHRISTIAN SANDS TRIO

Christian Sands, pianoforte; Yasushi Nakamura, contrabbasso; Ryan Sands, batteria

Sabato 6 novembre

Forlì, Auditorium San Giacomo, ore 21:30

DANILO REA – MASSIMO MORICONI – ALFREDO GOLINO

“Tre per una: Tribute to Mina”

guest Massimiliano Pani

Danilo Rea, pianoforte; Massimo Moriconi, contrabbasso; Alfredo Golino, batteria

Una produzione di Dai De Jazz

Sabato 6 novembre

Bologna, Camera Jazz & Music Club, ore 21:45

BONISOLO-MANNUTZA-CONTE-REBULLA

Robert Bonisolo, sassofono; Luca Mannutza, pianoforte; Lorenzo Conte, contrabbasso; Matteo Rebulla, batteria

Domenica 7 novembre

Forlì, Ristorante Tennis Club Carpena, ore 12:30

FRANCESCA TANDOI TRIO

Francesca Tandoi, voce, pianoforte; Stefano Senni, contrabbasso; Marco Frattini, batteria

Una produzione di Dai De Jazz in collaborazione con ITALIA JAZZ CLUB

Domenica 7 novembre

Castel Maggiore (BO), Teatro Biagi D’Antona, ore 17:30

DARIO CECCHINI JAZZASONIC

Dario Cecchini, sax; Claudio Filippini, pianoforte, tastiere; Gabriele Evangelista, contrabbasso; Stefano Tamborrino, batteria

Una produzione di Condimenti Jazz, della Città di Castel Maggiore e dell’Unione Reno Galliera, in collaborazione con Cantina Bentivoglio

Domenica 7 novembre

Bologna, Camera Jazz & Music Club, ore 21:45

MAX PUGLIA QUARTET

Savio Arato, voce e percussioni; Enzo Anastasio, sax soprano; Max Puglia, chitarra; Mario Nappi, pianoforte

Lunedì 8 novembre

San Giovanni in Persiceto (BO), Cine Teatro Fanin, ore 21:15

MARCELLO MOLINARI QUINTET feat. DIANA TORTO
Diana Torto, voce; Andrea Ferraraio, sax tenore; Claudio Vignali, pianoforte; Giannicola Spezzigu, contrabbasso; Marcello Molinari, batteria

Una produzione di Anzola Jazz Club “Hengel Gualdi”

Martedì 9 novembre

Bologna, Teatro Duse, ore 21:15

JOHN SCOFIELD – DAVE HOLLAND DUO

John Scofield, chitarra; Dave Holland, contrabbasso

In collaborazione con Coop Alleanza 3.0

Mercoledì 10 novembre

Bologna, Bravo Caffè, ore 21:45

SHAUN MARTIN’S THREE-O

Shaun Martin, tastiere; Matthew Ramsey, basso elettrico; Cleon Edwards, batteria

Giovedì 11 novembre

Forlì, Fabbrica de Candele, ore 21:30

ZENO DE ROSSI TRIO

“Elpis”

Francesco Bigoni, sax tenore e clarinetto; Giorgio Pacorig, pianoforte e pianoforte elettrico; Zeno De Rossi, batteria

Una produzione di Dai De Jazz

Giovedì 11 novembre

Bologna, Cantina Bentivoglio, ore 22

PETER BERNSTEIN QUARTET

Peter Bernstein, chitarra; Sullivan Fortner, pianoforte; Doug Weiss, contrabbasso; Roberto Gatto, batteria

Venerdì 12 novembre

Ferrara, Torrione Jazz Club, ore 21:30

ZENO DE ROSSI TRIO

“Elpis”

Francesco Bigoni, sax tenore e clarinetto; Giorgio Pacorig, pianoforte e pianoforte elettrico; Zeno De Rossi, batteria

Venerdì 12 novembre

Forlì, Sala Mazzini, ore 21:30

PETER BERNSTEIN QUARTET

Peter Bernstein, chitarra; Sullivan Fortner, pianoforte; Doug Weiss, contrabbasso; Roberto Gatto, batteria

Una produzione di Dai De Jazz

Venerdì 12 novembre

Bologna, Cantina Bentivoglio, ore 22

LABORATORIO ORCHESTRALE BOLOGNA IN JAZZ

Michele Corcella, composizione e direzione; Federico Pierantoni, trombone; Alfonso Deidda, sax alto, clarinetto;

Cristiano Arcelli, sax alto, flauto; Marcello Allulli, sax tenore; Glauco Venier, pianoforte; Stefano Senni, contrabbasso; Alessandro Paternesi, batteria

Con la partecipazione degli studenti del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna

Sabato 13 novembre

Bologna, MAMbo, ore 17:30

MARCO COLONNA SOLO

Marco Colonna, clarinetti

Una produzione di Fondazione MAST per Foto/Industria

Sabato 13 novembre

Ferrara, Torrione Jazz Club, ore 21 e 22:30

PETER BERNSTEIN QUARTET

Peter Bernstein, chitarra; Sullivan Fortner, pianoforte; Doug Weiss, contrabbasso; Roberto Gatto, batteria

Sabato 13 novembre

Modena, Teatro Michelangelo, ore 21

FRANCO AMBROSETTI- DANILO REA DUO

Franco Ambrosetti, tromba; Danilo Rea, pianoforte

Una produzione di Amici del Jazz di Modena

Sabato 13 novembre

Forlì, Auditorium San Giacomo, ore 21:30

ENRICO RAVA SPECIAL EDITION

Enrico Rava, flicorno; Francesco Bearzatti, sassofono tenore; Francesco Diodati, chitarra;

Giovanni Guidi, pianoforte; Gabriele Evangelista, contrabbasso; Enrico Morello, batteria

Una produzione di Dai De Jazz

Sabato 13 novembre

Bologna, Camera Jazz & Music Club, ore 21:45

ZENO DE ROSSI TRIO

“Elpis”

Francesco Bigoni, sax tenore e clarinetto; Giorgio Pacorig, pianoforte e pianoforte elettrico; Zeno De Rossi, batteria

Domenica 14 novembre

Bologna, Cantina Bentivoglio, ore 13

Jazz Brunch

CARLA MARCOTULLI – SANDRO GIBELLINI DUO

Carla Marcotulli, voce; Sandro Gibellini, chitarra

Domenica 14 novembre

Bologna, Teatro Auditorium Manzoni, ore 21:15

GONZALO RUBALCABA & AYMÉE NUVIOLA

“Viento y Tiempo”

Gonzalo Rubalcaba, pianoforte; Aymée Nuviola, voce

In collaborazione con Gruppo Unipol

Lunedì 15 novembre

San Giovanni in Persiceto (BO), Cine Teatro Fanin, ore 21:15

MARCELLO MOLINARI QUINTET feat. JOE LOCKE

Joe Locke, vibrafono; Andrea Ferraraio, sax tenore;

Claudio Vignali, pianoforte; Giannicola Spezzigu, contrabbasso; Marcello Molinari, batteria

Una produzione di Anzola Jazz Club “Hengel Gualdi”

Martedì 16 novembre

Bologna, Auditorium MAST, ore 21

TRIO M – MYRA MELFORD/MARK DRESSER/MATT WILSON

A Bologna il forum su mobilità sostenibile, carburanti alternativi, moderne tecnologie per la logistica

Si avvicina la data di inizio delle manifestazioni di punta italiane per un confronto fra Istituzioni, Associazioni e imprese sui temi della mobilità sostenibile, dei carburanti alternativi e delle moderne tecnologie per la logistica. Da pochi giorni è possibile iscriversi online e scaricare il biglietto che garantisce l’ingresso giornaliero e gratuito al padiglione 20 di BolognaFiere, area destinata ad ospitare le aziende espositrici di Fuels MobilityHESE Hydrogen Energy Summit & ExpoConferenzaGNL e Dronitaly, le manifestazioni ideate e organizzate da Mirumir (In Fieri), in programma dal 6 all’8 ottobre 2021, in contemporanea ad ACCADUEO.

La manifestazione si completa con un ricco programma di convegni nelle sale allestite all’interno del padiglione 15 (partecipazione gratuita previa registrazione) realizzato in collaborazione con le principali associazioni di categoria, centri di ricerca, università e istituzioni internazionali. Più di 150 relatori provenienti da tutto il mondo interverranno in presenza e da remoto contribuendo a una tre giorni di dibattiti altamente qualificati su energia, mobilità e trasporti.

Massima attenzione sarà rivolta ai protocolli di sicurezza anti-covid, per garantire la più ampia partecipazione di pubblico e di operatori del settore, nel pieno rispetto delle normative vigenti, a tutela della salute di tutti. L’accesso di visitatori ed espositori avviene con procedure di ingresso, transito, uscita, modalità, percorsi e tempistiche predefinite e differenziate, al fine di ridurre le occasioni di assembramento. All’ingresso il personale addetto al controllo effettuerà il controllo della certificazione verde COVID-19 (green pass), in conformità a quanto previsto dal decreto-legge 23 luglio 2021, n.105, e secondo le procedure previste dalla specifica normativa. Ad ogni ingresso nel quartiere fieristico, verrà effettuato il controllo della temperatura corporea (limite 37,5°C) con sistema igienico tipo contactless.

Le iniziative saranno anticipate, dal 27 settembre al 5 ottobre, dalla Water+Energy Digital Session, l’anteprima digitale della manifestazione, un qualificato servizio di Business Matching internazionale (gratuito per gli espositori) destinato ad aziende e ai key player del settore, in attesa dell’appuntamento in presenza.

#CiMettiamoTuttaLEnergiaCheVuoi

Per Maggiori Info e Dettagli

www.mirumir.it  – www.fuelsmobility.com – www.hese.it – www.conferenzagnl.com – www.dronitaly.it

“Salutami tuo fratello”, il nuovo tour di Marco Ligabue parte da Bologna

Al via da lunedì 10 maggio da Bologna il tour di “Salutami tuo fratello” nella meravigliosa cornice del PARCO DELLA MONTAGNOLA con la partecipazione di Andrea Barbi che ha sviluppato insieme con l’autore Marco Ligabue un’innovativa e divertente formula di presentazione del libro.
10 maggio BOLOGNA – PARCO DELLA MONTAGNOLA (Zona chiosco verde/azzurro)
per la Rassegna “La UBIK va al parco (con Frida)”
ore 18.30 con Andrea Barbi

15 Maggio PASSIRANO (BS) – CORTE COMUNALE(a fianco la biblioteca)
ore 17.30 con Maria Brognoli di Radio Bruno Brescia

Domenica 16 maggio SAN MARINO DI BENTIVOGLIO (BO) – VILLA SMERALDI
Museo della civiltà contadina, ore 18.00 con Andrea Barbi e Andrea Mingardi

Domenica 30 maggio BORGARELLO (PV) – STAND BIKE CAFFÈ
PARCO MAURICI, ore 18.00

Venerdì 4 Giugno PONTEDERA (PI) – VILLA CRASTAN
Via della Stazione Vecchia 3, ore 19.00

Martedì 15 Giugno MODENA – PIAZZA XX SETTEMBRE
ore 18.00

Sabato 19 Giugno FIRENZE – PIAZZA DUOMO
ore 18.00

Calendario in aggiornamento: https://marcoligabue.it/libro/