La scatola nera (o black-box) è sempre più diffusa in Italia

La scatola nera (o black-box) – ovvero il dispositivo di sicurezza che permette il monitoraggio e la registrazione dei parametri tecnici del mezzo e del comportamento del conducente – è sempre più diffusa in Italia, con una penetrazione media nazionale sui contratti RC Auto nell’ultimo trimestre del 2019 del 23,4% (cfr. Tabella 1). La black-box è particolarmente diffusa nel Sud Italia (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), con punte di circa il 60% nelle province di Caserta e Napoli, ma anche in alcune province del Centro (Frosinone e Latina in Lazio, Prato in Toscana).  L’obiettivo perseguito con la scatola nera dalle compagnie di assicurazione è quello di ridurre i costi legati a frodi e sinistri/incidenti. Tale risparmio per le compagnie dovrebbe riflettersi in un beneficio di prezzo per il consumatore.

Segugio.itleader nella comparazione assicurativa in Italia, ha svolto un’indagine per capire se e quanto la diffusione della scatola nera abbia contribuito nel corso degli anni a ridurre i prezzi dell’RC Auto nelle province più care/rischiose e a diminuire il divario di prezzi con quelle più economiche/virtuose.

Analizzando i dati relativi alle province di Aosta e Napoli – che si posizionano agli estremi dello spettro nazionale dei prezzi, con un premio medio RCA nell’ultimo trimestre 2019 rispettivamente di 303€ e 607€ (cfr. Tabella 2) – si nota che il differenziale di prezzi fra le due province è sceso da 370€ dell’ultimo trimestre del 2015 a 303€ dell’ultimo trimestre 2019 parallelamente all’aumento del divario fra le due province in termini di penetrazione della scatola nera, che si attesta a fine 2019 sui 46 punti percentuali. La crescente penetrazione della scatola nera a Napoli è stata determinante nella riduzione dei premi assicurativi e nell’avvicinamento dei costi, seppur ancora molto distanti. 

Differenziale di premio RCA fra Aosta e Napoli vs differenziale penetrazione scatola nera 

 

 

Un’elaborazione grafica relativa a tutte le province italiane conferma la stretta correlazione tra l’aumento della penetrazione della scatola nera, tra il quarto trimestre 2015 e il quarto trimestre 2019, e la diminuzione del premio medio RC nello stesso periodo.

Correlazione fra penetrazione della scatola nera e premio medio

 

 

Solo per un limitato numero di province la correlazione risulta più debole. In particolare, a Brindisi e Taranto i premi assicurativi sono scesi proporzionalmente più di quanto non sia cresciuta la penetrazione della scatola nera. Lo stesso fenomeno è osservabile, anche se in modo meno marcato, a Reggio Calabria e Vibo Valentia. 

L’ampissima diffusione della scatola nera in Italia rappresenta una storia di successo – commenta Emanuele Anzaghi, Vicepresidente di Segugio.it. Attraverso questa tecnologia, le compagnie di assicurazione italiane hanno trovato una soluzione efficace e di mercato per favorire conducenti virtuosi in aree del paese difficili sotto il profilo del rischio. Certo, i prezzi sono ancora troppo eterogenei sul territorio nazionale, ma il ricorso sempre più capillare e tecnologicamente avanzato a questo tipo di strumenti potrà favorire un’ulteriore riduzione della forbice di prezzi”.

Le auto a maggiore crescita nel 2019 secondo CarGurus

CarGurus (www.cargurus.it) – uno dei principali marketplace di auto a livello mondiale – ha voluto indagare su quali fossero le auto usate che hanno visto aumentare la propria popolarità in Italia nel corso dell’anno appena trascorso.

Per calcolare questo trend di crescita, CarGurus ha preso in esame le auto disponibili su www.cargurus.it, analizzando quelle che hanno mostrato i maggiori picchi nel corso del 2019, quindi rapportando le ricerche effettuate sugli stessi modelli all’inizio dell’anno con quelle effettuate a dicembre 2019.

Ne sono emersi dati molto interessanti che hanno decretato come alcuni modelli abbiano subito un vero e proprio picco nelle ricerche di fine anno, offrendo anche dei possibili trend per il 2020. L’auto che più di tutte ha visto crescere la propria popolarità nelle ricerche online è la Mercedes-Benz Classe CLS, il cui lancio è avvenuto nell’autunno del 2004 e che oggi è arrivata alla terza generazione.

Questa automobile è nata con l’intento di fondere la linea di una classica berlina con quella di una coupé andando a definire un nuovo segmento di vetture: la coupé a 4 porte; una novità molto apprezzata dal pubblico italiano. A seguire, ottimi risultati anche per l’Audi A6, una delle berline di lusso più tecnologiche; tanti sono infatti i sistemi hi-tech di cui dispone, basti pensare che fra gli optional c’è persino uno scanner laser per rilevare gli ostacoli.

Si tratta, quindi, di un’auto proiettata al futuro, soprattutto quando si parla di sistemi di assistenza al guidatore e nell’esperienza che sa offrire il suo abitacolo, ampio e ben insonorizzato.

Sul terzo gradino del podio, torna una Mercedes, nello specifico la Classe E, le cui ricerche sono state probabilmente sostenute dalle recenti notizie legate al suo restyling 2020. La nuova versione, che arriverà prima dell’estate, vede innovazioni significative principalmente per quanto riguarda i motori e i sistemi di assistenza alla guida. In particolare, la nuova Classe E sarà dotata di sette diversi ibridi plug-in tra cui le
varianti 4MATIC.

Ottimi risultati, dunque, per Mercedes Benz che occupa sia il primo che il terzo gradino del podio e torna anche al sesto posto con la sua Classe GLA. Un dato che accomuna l’Italia al Regno Unito, dove lo scorso mese un’indagine di CarGurus ha eletto la Mercedes come il brand più affidabile in UK.

Il resto della classifica vede la Ford Mustang al quarto posto, tre Porsche al quinto, al settimo e al nono posto, rispettivamente con i modelli Boxter, Cayenne e 911 – segno che le ricerche degli italiani danno ampio spazio ad auto iconiche e top level – e ancora all’ottavo posto BMW Serie 7, la cui nuova generazione ha appena cominciato il suo percorso di sviluppo e la Renault Clio a chiudere la top 10.

“E’ interessante notare quali siano state le tendenze emerse in Italia nel corso dell’ultimo anno e quanto agli italiane piacciano le tedesche: i tre modelli che hanno visto un’impennata delle ricerche sul portale italiano sono infatti tre vetture tedesche – ha commentato George Augustaitis, Director, Automotive Industry Analytics di CarGurus – Guardando più in generale la classifica sono ben 8 le auto tedesche presenti, rappresentate da Audi, BMW e soprattutto Mercedes e Porsche, presenti con 3 modelli ciascuno; mentre la prima italiana si trova subito fuori dalla top 10 ed è un’Alfa Romeo Giulia. Essenziale, però, prima di acquistare un’auto usata, è non basarsi esclusivamente sulla nazionalità del produttore ma consigliamo di affidarsi anche agli algoritmi che offriamo e alle valutazioni dei concessionari, che aiutano a prendere
decisioni più informate, rendendo il processo di acquisto delle auto più semplice e veloce”.

La classifica completa
 Mercedes-Benz Classe CLS
 Audi A6
 Mercedes-Benz Classe E
 Ford Mustang
 Porsche Boxster
 Mercedes-Benz Classe GLA
 Porsche Cayenne
 BMW Serie 7
 Porsche 911
 Renault Clio

CarGurus: dal servosterzo all’autoradio, le 7 caratteristiche delle auto di una volta quasi dimenticate

Oggi imparare a guidare è quasi una passeggiata anche se le strade non sono mai state così trafficate. Ma ad essere sinceri sulle auto moderne ormai è quasi tutto elettronico, automatizzato, connesso o comunque affidabile, e questo rende la vita degli automobilisti molto più semplice. CarGurus vuole ricordare sette caratteristiche che rendevano le auto di una volta molto più complicate dal punto di vista del design, della progettazione o anche solo quando si voleva ascoltare un po’ di musica.

Tra le principali:

o   il servosterzo: di questi tempi, privare un’auto del servosterzo è una dichiarazione d’intenti, il segno che si vuole costruire un capolavoro duro e puro;

o   l’aria manuale: Anche se in fin dei conti era una seccatura, c’era un innegabile senso di soddisfazione nel maneggiare la levetta dello starter per far girare il motore senza strappi (o farlo partire del tutto) in una mattinata fredda e umida;

o   l’autoradio: tanti ricordano quando era necessario frugare tra le cassette, saltare manualmente le canzoni che non si sopportavano e, alla fine del primo lato, estrarre la cassetta, girarla, e ricominciare da capo;

o   i fari a scomparsa: I passi da gigante compiuti nelle tecnologie di illuminazione e le normative più rigide per la sicurezza dei pedoni hanno decretato la fine dei fari a scomparsa, baluardo di un’epoca in cui erano considerati la soluzione più semplice per migliorare le prestazioni aerodinamiche;

o   il tettuccio apribile manualmente: Con l’avvento del condizionatore, l’umile tettuccio è diventato una specie in via di estinzione e, anche quando c’è, in genere è alimentato da un motore elettrico.