Dieci anni senza Steve Jobs. Il genio e la mente di Apple moriva infatti a soli 56 anni il 5 ottobre 2011

Ha unito tecnologia avanzata e design, il genio di Apple nel corso degli anni – e ancora in vita – è riuscito anche nell’impresa di diventare un’icona a sua volta, riconoscibile e riconosciuto nell’immancabile completo fatto da un semplice dolcevita nero e jeans chiari.

Il 5 ottobre 2011 a soli 56 anni moriva Steve Jobs, il genio e la mente di Apple. Un uomo che ha conquistato innovazione dopo innovazione la Silicon Valley: prima, molto prima di iPhone, iPad ed Apple Store come luoghi di culto informatico, Jobs sfidava il diretto concorrente Bill Gates con il primo personal computer dotato di mouse – il Macintosh – passando poi per la rivoluzione dell’iPod e di iTunes.

È stato il cofondatore di Apple Inc. e ne è stato amministratore delegato fino al 24 agosto 2011, quando si è dimesso per motivi di salute (assumendo la carica di presidente del consiglio di amministrazione). Ha fondato anche la società NeXT Computer. È stato inoltre fondatore e amministratore delegato di Pixar Animation Studios prima dell’acquisto da parte della Walt Disney Company, della quale era inoltre membro del consiglio di amministrazione oltre che maggiore azionista.

Ha introdotto prodotti di successo come Macintosh, iMac, iPod, iPhone e iPad. È stato tra i primi a intuire la potenzialità del mouse e dell’interfaccia grafica basata sull’impiego di icone e di finestre per menu a tendina[2], presenti sugli Xerox Star, ideando il Macintosh. Jobs è stato classificato primo tra i 25 uomini d’affari più potenti per il 2007 da Fortune[3] e persona dell’anno 2010 dal Financial Times.[4] Molte persone note negli Stati Uniti hanno rilasciato dichiarazioni sulla morte di Steve Jobs, fra cui Barack Obama, Bill Gates, Bob Iger, Mark Zuckerberg, Sergey Brin, Larry Page, Tim Cook, Meg Whitman, Steve Ballmer e Richard Stallman.

Nuovi I-phone in arrivo? Sì, ma in ritardo

I nuovi iPhone, attesi in autunno, arriveranno nei negozi in ritardo rispetto al solito. Lo ha confermato, dopo mesi di indiscrezioni, il direttore finanziario di Apple, Luca Maestri, nel corso della presentazione dei risultati trimestrali della compagnia.

“L’anno scorso abbiamo iniziato a vendere gli iPhone a settembre. Quest’anno ci aspettiamo che la fornitura sia disponibile qualche settimana dopo”, ha detto Maestri.

Il manager non ha fornito motivazioni. Secondo le indiscrezioni circolate negli ultimi mesi, lo slittamento del lancio degli iPhone 12 dipenderebbe in parte da ritardi nello sviluppo del dispositivo causati dalla pandemia di coronavirus e dai conseguenti lockdown.

Apple e Google varano l’app Immuni, privacy tutelata?

Apple e Google hanno annunciato di avere rilasciato la tecnologia per smartphone che permetterà l’elaborazione di app in grado di avvisare automaticamente le persone che potrebbero essere state esposte al coronavirus. Fra i 22 paesi che utilizzeranno questo software anche l’Italia con l’app Immuni. Il sistema si basa sulla tecnologia Bluetooth per rilevare se un utente che ha scaricato l’app abbia avuto contatti con qualcuno che in seguito sia risultato positivo al Covid-19.

Finora i tentativi condotti finora si sono riscontrati problemi tecnici ma la cooperazione fra Apple e Google che – con iOs e Android – controllano praticamente la totalità dei sistemi operativi a livello globale dovrebbe permettere di superare gli ostacoli. Tutto questo manterrò le necessarie tutele della privacy? L’identità degli utenti delle app sarà protetta da crittografia e beacon identificativi anonimi e a rapido cambiamento.

Le visiere protettive Apple in dono a tutti gli operatori sanitari nel mondo

Il ceo di Apple, Tim Cook, attraverso un video pubblicato sul suo account Twitter, ha annunciato che la societa’ fondata da Steve Jobs, ha cominciato a produrre delle visiere protettive trasparenti da donare a tutti gli operatori sanitari nel mondo.

Il ritmo di produzione è in crescita: un milione di visiere ogni settimana. Apple, in contatto con i governi mondiali, sta anche studiando come organizzare una distribuzione il più capillare possibile.

Apple non è l’unica azienda hi-tech a cimentarsi con la produzione di dispositivi medici per fronteggiare l’emergenza. Gli ingegneri di Tesla hanno pubblicato in queste ore un video su YouYube in cui spiegano il funzionamento dei ventilatori che il costruttore di auto sta producendo, usando proprio alcuni componenti delle vetture.

MacBook 13 e MacBook Air, Apple rilancia due grandi classici per conquistare il mercato

Mettetevi comodi perché Apple  ha deciso di rinnovare il suo parco macchine. In particolare i MacBook 13 e i MacBook Air. Per il primo è previsto un prodotto che vedrà un rinnovamento generazionale. Apple ha intenzione di aggiornare con i nuovi processori usciti negli ultimi mesi ma soprattutto ha intenzione di sostituire la tastiera di vecchia data con quella di nuova generazione introdotta con l’ultimo MacBook 16. Questo arriverà durante la prima metà del 2020 ed è probabile che Apple decida di introdurlo già durante il mese di marzo.

Sempre sui MacBook è possibile che vi sia anche un “update” di minore importanza per il nuovo MacBook Air. Qui l’azienda potrebbe decidere di sostituire i vecchi processori con la nuova generazione e addirittura sostituire il display con il più interessante pannello “True Tone”. In questo caso per il suo arrivo sul mercato comunque se ne riparlerebbe addirittura a luglio 2020.

 

 

L’Apple rilancia: a settembre in arrivo tre nuovi Iphone

Apple non si ferma. Dal prossimo mese di settembre lancerà sul mercato iPhone 11, 11R e 11 pro. Da quel che si mormora, sinora sarebbe stata confermata la gamma composta da tre modelli, successori di iPhone Xs, Xr e Xs Max. Saranno i primi iPhone con una fotocamera tripla, disposta in un quadrato come nel Huawei Mate 20, saranno dotati di batterie più grandi e venduti con ricarica wireless inversa e ricarica rapida a 15W nella scatola.

Dal punto di vista estetico i modelli della mela morsicata non varieremmo molto dai precedenti: saranno simili a quelli del 2018, con qualche piccola variante (vetro smerigliato sulla scocca posteriore e nuovi colori come lavanda e verde?). “I nuovi iPhone dovrebbero adottare il chip A13 fornito da TSMC, che chiaramente migliorerà prestazioni ed efficienza. Ci sarà ovviamente il Face ID sulla fotocamera frontale True Depth e un identico notch. L’unica differenza evidenziata da 9to5mac è che Apple potrebbe sbarazzarsi del 3D Touch mentre la selfie cam godrà della possibilità di registrare filmati in slow motion”, ha spiegato Panorama.

Non si sa ancora se ci sarà lo scanner di impronte sullo schermo, il che sarebbe una bella novità dal punto di vista biometrico. Sul retro ci sarà un’area quadrata, “la stessa per tutte e tre le versioni degli iPhone 2019. Oltre al tradizionale grandangolo e teleobiettivo degli anni precedenti, 11 e 11Max avranno un nuovo sensore grandangolare. L’11R poggerà invece su una fotocamera wide e ultra-wide, con gli stessi strumenti di creazione bokeh”, spiega sempre Panorama.

Gli smartphone saranno dotati di una “Smart Frame”: aiuta ad acquisire contenuti aggiuntivi attorno alla foto (per foto e video). “Tali informazioni vengono archiviate per un periodo di tempo limitato in modo da poter tornare indietro ed espandere i margini del riquadro se si lascia qualcuno o qualcosa fuori dallo scatto”, ha rilevato il settimanale.

Altre voci suggeriscono che l’iPhone 11R sarà disponibile in lilla e verde, due colori che sostituiranno le opzioni di corallo e blu dell’anno scorso, con pure un interruttore di silenziamento circolare sul lato, simile a quello dell’iPad, sotto al quale ci sarà la porta Lightning e non USB-C.
Sul fronte prezzi, è probabile che Apple prosegua sulla strada dell’abbassamento dei costi avviata con il più abbordabile della line up, l’iPhone XR. Secondo alcuni investitori tech, inoltre, l’azienda di Cupertino dovrà ridurre i prezzi dell’iPhone se vorrà rimanere competitiva. Aspettiamoci, comunque, un listino prezzi che parta dai 750-800€ per arrivare anche a 2.000€ per il top class con le funzionalità premium (l’equivalente del Samsung Galaxy Fold), ha scritto money.it.

Dimensioni: 143,9 x 71,4 x 7,8 mm
Display: 5,8 pollici/6,5 pollici
Fotocamera: posteriore tripla con sensori da 12 MP; interna da 10 MP con nuovo obiettivo a 5 lenti e apertura f/2.0; supporto fotografie subacquee
Batteria: fino a 4.000 mAh, con ricarica wireless a due vie e ricarica rapida 15W
Sistema operativo: iOS 13
Processore: SoC Apple A13 con processo produttivo a 7nm
RAM: 4 GB/6 GB
Porta USB-C: Sì
Storage: 64 GB, 256 GB, 512 GB

Il Garante multa le aziende che programmano la morte dei telefonini

Il garante dei consumatori italiano è il primo al mondo a multare delle aziende che programmano la morte dei propri prodotti (tendenzialmente quando la garanzia è scaduta). Lo scrive Eunews.it Dieci milioni di multa alla Apple, cinque alla Samsung, questo è il risultato di una lunga inchiesta condotta dal Garante italiano dei consumatori che colpisce i due giganti della telefonia rei di aver imposto ai consumatori di scaricare aggiornamenti software che hanno peggiorato il funzionamento di alcuni loro modelli. E’ questa la prima decisione al mondo che colpisce la “obsolescenza programmata”, ma non è l’unica inchiesta in merito.

Apple è sotto processo per lo stesso reato anche in Francia. E il Parlamento europeo da tempo chiede che sia introdotta una “etichetta di durabilità” proprio per garantire gli acquirenti che un oggetto non smetta di funzionare il giorno dopo la scadenza della garanzia. In sostanza, secondo il garante, gli aggiornamenti del software pubblicizzati da Apple e Samsung con insistenti proposte di ‘scaricamento’, “hanno provocato gravi disfunzioni e ridotto in modo significativo le prestazioni” dei telefoni, spingendo i clienti a comprarne di nuovi. Samsung lo ha fatto con il telefono Note4, Apple con gli iPhone 6, 6Plus, 6s, 6sPlus, 6s/6sPlus.

Apple vara la rivoluzione del suo negozio digitale

Apple starebbe preparando una rivoluzione del suo negozio digitale per iPhone e iPad, l’App Store: sulla scia di quanto fa Google, la compagnia di Cupertino sta pensando di far pagare gli sviluppatori per mostrare le loro applicazioni in primo piano nella vetrina del negozio digitale e anche per comparire più in alto nelle ricerche degli utenti all’interno del negozio online. A questo scopo, secondo indiscrezioni riportate dal sito di Bloomberg, Apple avrebbe messo in piedi un team “segreto” di almeno 100 persone al lavoro su nuove strategie per l’App Store.

In particolare l’introduzione dei pagamenti per il posizionamento ‘sponsorizzato’ nei risultati di ricerca – un business multimilionario per Google – darebbe ad Apple una nuova possibilità di monetizzazione del suo App Store. Il progetto sarebbe supervisionato da Todd Teresi, vice presidente Apple che aveva guidato l’unità iAd, la piattaforma pubblicitaria che la Mela Morsicata chiuderà il 30 giugno.

Il team “segreto” starebbe cercando anche nuove soluzioni per migliorare l’esperienza dei consumatori sul negozio digitale, in particolare per quanto riguarda la ricerca di applicazioni di proprio interesse.

Decriptare l’Iphone? Apple contro il giudice federale

L’Apple ha annunciato che si opporrà all’ordine del giudice federale che ha ordinato all’azienda di Cupertino di decrittare l’iPhone usato dal killer di San Bernardino “nella speranza di ottenere prove cruciali” riguardo alla strage del 2 dicembre scorso in cui sono state uccise 14 persone e ferite 22. In un messaggio ai propri clienti, il Ceo Tim Cook ha detto che costruire una ‘back door’ per accedere ai dati criptati dell’iPhone di Syed Farook costituirebbe un precedente “troppo pericoloso”.

“Il governo degli Stati Uniti ha chiesto ad Apple di intraprendere un passo senza precedenti che minaccia la sicurezza dei nostri clienti”, si legge ancora nel messaggio in cui si spiega la decisione di opporsi all’ordine che “ha implicazioni che vanno molto al di là del caso in oggetto” e che finirebbero per colpire solo i cittadini onesti che si fidano della compagnia per proteggere i propri dati.

“Criminali e cattivi continueranno ancora a criptare, usando strumenti che sono pronti a loro disposizione”, si legge ancora nel messaggio in cui si sottolinea come la decisione di “opporsi all’ordine non è qualcosa che prendiamo alla leggera”. “Ci opponiamo alle richieste dell’Fbi con il più profondo rispetto per la democrazia americana e l’amore del nostro Paese, noi crediamo che sarebbe nel miglior interesse per tutti fare un passo indietro e considerare le implicazioni”, conclude Cook.

L’ordine del giudice federale è arrivato dopo che Apple si era rifiutata di fornire volontariamente l’aiuto richiesto dall’Fbi per ‘sbloccare’ lo smartphone. In effetti, la richiesta del giudice non è quella di decrittare il telefono ma di sbloccare la cancellazione dati che scatta dopo 10 tentativi falliti di inserire la password. Così che i tecnici del governo possano continuare a provare decine di milioni di combinazioni senza rischiare la distruzione dei dati.

L’ordine è arrivato una settimana dopo che il direttore dell’Fbi, James Comey, ha ammesso al Congresso che il bureau non era stato ancora in grado di entrare nel telefono del killer: “Sono passati due mesi e ancora ci stiamo lavorando”. Da tempo Fbi e altre agenzia investigative americane sono frustrate per la difficoltà, se non impossibilità vera e propria, di accedere ai dati degli smartphone, nell’ambito delle principali inchieste, soprattutto terroristiche.

Apple afferma che non è in grado di sbloccare i nuovi iPhone, anche in presenza di un mandato, perché sono costruiti in modo che l’azienda non abbia la “decryption key” e che non può unilateralmente disattivare la cancellazione dei dati dopo i 10 tentativi falliti di inserire la password. Per Cook quindi “il governo degli Stati Uniti ci ha chiesto qualcosa che non abbiamo e che consideriamo troppo pericoloso per essere creato: ci hanno chiesto di costruire una ‘back door’ all’iPhone. Una volta creata, questa potrebbe essere usata molte altre volte, in diversi strumenti elettronici. Nel mondo reale, sarebbe l’equivalente di un passepartout in grado di aprire milioni di serrature, ristoranti, banche, negozi e case, nessuna persona ragionevole potrebbe accettarlo”.

CASA BIANCA – L’Fbi non ha chiesto alla Apple di creare una apposita back door per accedere ai dati criptati dei suoi cellulari, ma “semplicemente di fare qualcosa che abbia un impatto su questo singolo apparecchio”. Così il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha risposto all’azienda di Cupertino che ha annunciato di volersi opporre all’ordine del giudice di decrittare l’iPhone usato dal killer di San Bernardino.

L’annuncio da Apple: “In arrivo nuovi Iphone e Ipad”

Roma. L’attesa è finita e Apple è pronta a svelare alla stampa nuovi prodotti. La conferenza è in programma il 21 marzo alle 10 al Campus di Cupertino. Un evento che potrà essere seguito anche in Italia a partire dalle 19.

Lo slogan “Let us loop you in” che accompagna l’invito si presta a innumerevoli interpretazioni: potrebbe semplicemente richiamare il luogo dell’evento (la strada in cui sorge il campus si chiama Infinite Loop) oppure un “lanyard loop”, il cordino rimovibile da legare al polso che potrebbe equipaggiare i nuovi iPhone.

Come sempre non c’è alcuna certezza sul contenuto dei nuovi annunci, ma è ragionevolmente prevedibile che saranno presentati nuovi modelli di iPhone e iPad. In particolare si attende l’iPhone SE, con uno schermo compatto e dimensioni simili a quelle dell’iPhone 5 ma con componenti interni aggiornati.
Il processore dovrebbe essere lo stesso dell’iPhone 6S, con un’evoluta fotocamera da 8 Mpixel e sensore Touch Id di nuova generazione. Questo smartphone va incontro a chi cerca un iPhone compatto e leggero ma allo stesso tempo potente e completo.

La nuova versione del tablet dovrebbe appartenere alla serie iPad Pro, ma il display dovrebbe essere più piccolo rispetto ai 12,9 pollici del modello attuale. Come dimensioni dovrebbe essere simile all’iPad Air 2 e avrà il supporto per l’Apple Pencil e per una tastiera esterna. Previsto anche un evoluto sistema audio a quattro speaker.

A Savona apre l’Apple Museum, nuova location sulla vecchia darsena

Savona. Sabato 28 novembre prossimo apre ufficialmente al pubblico l’All About Apple Museum, nella nuova prestigiosa sede nel cuore della Darsena di Savona: una realtà unica nel mondo dell’informatica e una piccola grande eccellenza museale italiana. Leggi tutto “A Savona apre l’Apple Museum, nuova location sulla vecchia darsena”

Il Museo Apple italiano di Savona va verso la riapertura

Savona. Dentro c’e’ praticamente tutta la storia di Apple e ora e’ pronto per la riapertura: e’ il museo All About Apple di Savona, il più fornito al mondo sull’azienda di Cupertino, che ha vinto la sfida di raccolta fondi online per reperire risorse necessarie al nuovo allestimento. Lanciata a fine gennaio sulla piattaforma di crowdfunding ‘Eppela’, la raccolta ha superato i 5mila euro posti inizialmente a traguardo e ora punta a nuovi obiettivi prima che la campagna chiuda, il 5 marzo. Leggi tutto “Il Museo Apple italiano di Savona va verso la riapertura”