I giovanissimi e l’amore per l’ambiente, iniziativa del Rotary Club Varazze

Progetti didattici e attività pratiche in spiaggia. Sono gli elementi trainanti dell’iniziativa rivolta ai ragazzi delle scuole di Varazze e Celle per sensibilizzare le nuove generazioni sulla salvaguardia dell’ambiente.

A lanciarla è il Rotary Club Riviera del Beigua alla sua seconda esperienza di questo tipo nel 2021, con il patrocinio della Regione Liguria, della Provincia di Savona, dei due Comuni e il sostegno fattivo dei volontari della Protezione Civile, Rotaract Varazze Riviera del Beigua e l’associazione Menkab il Respiro del Mare.

“L’associazione Menkab-il Respiro del mare opera in Liguria da oltre 10 anni per il monitoraggio e lo studio della biodiversità marina con particolare attenzione ai cetacei del Santuario Pelagos”, dice Giulia Calogero presidente di Menkab il respiro del Mare. “Con la
convinzione che sia fondamentale diffondere una ‘cultura del mare’ – prosegue – oltre ai progetti di ricerca, porta avanti programmazioni didattico divulgative cercando di coinvolgere cittadini e scuole.

Ne sono un esempio le attività del progetto SeaLab, una sorta di contenitore nato anche grazie a Amp isola di Bergeggi e Autorità Portuale, per poter effettuare attività di pulizia spiagge, fondali e laboratori didattici. La pulizia della spiaggia organizzata da Rotary con l’Istituto Mandela di Varazze-Celle rientra perfettamente in questa progettualità e porta avanti una continuità di collaborazione con i Comuni della Riviera del Beigua, tra cui soprattutto Varazze”.

La preziosa collaborazione tra il Rotary e le Direzioni Didattiche delle due cittadine con i loro insegnanti, consentirà di coinvolgere concretamente oltre 400 studenti tra i 9 e i 14 anni in una sorta di happening nel segno della natura, del divertimento ma,
soprattutto, dell’impegno diretto per la tutela dell’ambiente, ossia del bene più prezioso per tutti. Un messaggio forte di amore per ciò che la natura ci ha donato e che abbiamo tutti l’obbligo di preservare.

Gli appuntamenti sono fissati per i prossimi 12 ottobre a Varazze e il 13 ottobre a Celle. Costanti aggiornamenti sulle iniziative si possono trovare seguendo gli hashtag #RivieraDelBeiguaSostenibile, #VarazzeSostenibile e #CelleLigureSostenibile.

 

Legge Salvamare, il Focus di Accademia Kronos

Grazie all’approvato del Governo del “Disegno di Legge Salvamare” i pescatori sia professionisti che dilettanti finalmente possono raccogliere nel mare i rifiuti di plastica. In precedenza non era possibile perché la raccolta di rifiuti galleggianti nel mare era configurata come un reato ambientale!

Ora tutti i comuni costieri si stanno organizzando per dedicare un angolo dei loro porti alla raccolta della plastica “pescata a mare”, che poi finirà nelle isole ecologiche.
C’è voluto qualche anno per convincere burocrati e parlamentari dell’assurdità delle disposizioni che vedevano chi raccoglieva plastica nel mare come un potenziale “criminale ambientale”. Non solo Accademia Kronos, ma tutte le associazioni ambientaliste italiane alla fine hanno raggiunto lo scopo di far cancellare le assurde norme sul mare che vietavano ai privati di raccogliere la plastica. Ora con la legge Salva Mare le cose sono ben diverse… finalmente! Bisogna comunque aspettare ancora un po’ per rendere operativa al 100% la legge, comunque ormai ci siamo!

I pescatori così potranno finalmente portare a terra la plastica finita nelle reti. Finora, come abbiamo già detto, erano costretti a rigettarla in mare perché altrimenti avrebbero compiuto il reato di trasporto illecito di rifiuti.
Il Ministro Costa ha così accolto l’approvazione della legge “Salvamare”: “È una grande vittoria per il nostro mare, finalmente iniziamo a ripulire il mare dalla plastica e lo facciamo con degli alleati eccezionali – i pescatori – che conoscono il problema meglio di tutti perché ogni giorno tirano su le reti raccogliendo spesso altrettanta plastica rispetto al pescato“.

Con questa nuova legge i pescatori che diventeranno “spazzini” del mare potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta.
Il Mediterraneo è particolarmente esposto al problema della plastica, in quanto si tratta di un mare semichiuso: si pensa che siano almeno 250 miliardi i frammenti di plastica al suo interno. Nel Tirreno il 95% dei rifiuti galleggianti avvistati, più grandi di venticinque centimetri, sono di plastica, il 41% di questi sono buste e frammenti.

In Italia esistono già dei progetti sperimentali di coinvolgimento dei pescatori nella raccolta della plastica che stanno dando ottimi risultati: nell’arcipelago Toscano (a Livorno) e anche in Puglia. Come ricordano gli ambientalisti, nel Mar Mediterraneo 134 specie sono vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini.

I centri Crea tutti in un volume da mettere in borsa

Fornire una panoramica completa sull’ingente patrimonio strutturale e umano – diffuso sull’intero territorio nazionale – dei numerosi istituti di ricerca scientifica, dei laboratori specialistici, delle piattaforme strumentali e informatiche, dei centri di alta sperimentazione.

Questo l’obiettivo del volume “I Centri di Ricerca del Crea” a cura di Carlo Gaudio. Il volume permette di scoprire, Centro per Centro, la ricchezza di istituti, conoscenze, mezzi tecnici e professionalità che il più importante Ente italiano di ricerca sull’agroalimentare mette a disposizione per il progresso della nostra agricoltura. Un viaggio alla scoperta dei 12 centri di ricerca del Crea, dai 6 interdisciplinari ai 6 filiera, che fanno fronte alle sfide poste all’agricoltura e all’agroalimentare, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale e socioeconomica delle produzioni.

“C’è un parallelismo che mi è venuto in mente, l’Italia ha un patrimonio artistico immenso valorizzato solo per una quota, lo stesso vale per l’agroalimentare. Abbiamo dei patrimoni in gran parte inesplorati e sconosciuti che potrebbero essere valorizzati. L’eccellenza dell’Italia è forse in questi due settori, dobbiamo fare uno sforzo per promuovere e valorizzare e far conoscere tutto quello che c’è, ha detto Gaudio, subcommissario Crea con delega all’attività scientifica.

“Il valore della produzione agricola in Italia vale 3 punti di Pil, noi siamo terzi dopo Francia e Germania. Il Made in Italy è un settore di eccellenza che esporta 35 miliardi, siamo a livelli eccellenti ma possiamo avere dei miglioramenti e degli sviluppi molto importanti. L’Italia – ha spiegato – soffre di superfici coltivate molto minori rispetto agli altri due paesi, quindi deve puntare sul valore aggiunto della qualità e dei prodotti di nicchia di eccellenza. Bisogna quindi puntare sull’innovazione. L’attuale situazione è che nel campo degli investimenti nella ricerca e sviluppo siamo al livello dell’1,29% del Pil, di questo il 30% è per la ricerca e sviluppo del campo agricolo. Quindi si comprende dai dati come abbiamo poco a cuore i settori che potrebbero invece dare un grande impulso. Il binomio agricoltura innovazione – ha concluso – è veramente il cuore del problema”.

I 6 Centri di ricerca interdisciplinari (Genomica e Bioinformatica, Agricoltura e Ambiente, Difesa e Certificazione, Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari, Alimenti e Nutrizione, Politiche e Bioeconomia) si occupano degli ambiti di ricerca trasversali all’agricoltura, all’agroalimentare e all’agroindustria, all’alimentazione e nutrizione, alle politiche agricole europee e nazionali, integrate con i nuovi scenari della bioeconomia delle aree rurali. Ai 6 Centri di filiera (Cerealicoltura e Colture Industriali, Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, Viticoltura ed Enologia, Orticoltura e Florovivaismo, Zootecnia e Acquacoltura, Foreste e Legno), invece, sono attribuite le mission specifiche per la valorizzazione delle produzioni tipiche di qualità del made in Italy, ma anche studi e ricerche per la gestione sostenibile delle foreste e dell’arboricoltura da legno.

Con l’App “Green League” si gioca e si salva l’ambiente

Salvare l’ambiente giocando. E’ questa la mission della nuova app ‘Green League’ realizzata dal Conou, Consorzio Nazionale degli Oli Usati con la consulenza scientifica di Legambiente. Green League, disponibile gratuitamente per il download su dispositivi mobile dalle piattaforme Google Play e Apple Store, si rinnova proponendo tre giochi (Snuck, Garble e Oil Buster Reloaded) che richiamano volutamente la dimensione arcade che ha caratterizzato l’epoca d’oro del gaming da sala. L’app, realizzata in collaborazione con la società di innovazione digitale Mashfrog, si presenta con una veste grafica pensata per garantire una funzionalità semplice e intuitiva soddisfacendo l’esigenza di divertirsi ma fornendo strumenti per imparare i processi virtuosi dell’economia circolare.

“Green League è un’app elaborata con un duplice obiettivo: da un lato vuole sensibilizzare un vasto pubblico che va dagli studenti delle scuole elementari ai teenager, dai millennials ai giovani adulti amanti del gaming. Dall’altro vuole incoraggiare l’adozione di comportamenti virtuosi per favorire la tutela ambientale: per questo si serve della doppia anima del progetto Green League che unisce contenuti formativi alla presenza ludica” ha dichiarato Paolo Tomasi, presidente del Conou.

Prima di iniziare la partita, i giochi offrono infatti pillole formative sui temi della sostenibilità ambientale, sul risparmio energetico, sulla gestione differenziata dei rifiuti urbani e pericolosi oltre ad informazioni sull’attività del Conou e sull’economia circolare. Al termine della sessione di gioco, l’utente è invitato a rispondere ad alcuni quesiti su quanto appreso in precedenza, avendo l’opportunità di incrementare il proprio punteggio e scalare la classifica mondiale: una modalità finalizzata a favorire la creazione di una vera e propria community di player che accettano la sfida di dare una mano all’ambiente e diffondere a loro volta il messaggio.

I giochi. Oil Buster Reloaded: si presenta con un nuovo concept di gioco suddiviso in 14 livelli e layout con focus sulla qualità della raccolta dell’olio usato. Protagonista del gioco è Joil, la storica mascotte dei progetti di educazione ambientale del Conou. Il personaggio, riprodotto in versione 3d, è impegnato a liberare le gocce d’olio usato colpendo gruppi di sfere e successivamente a raccoglierlo, evitando però di includere gocce d’acqua o di altre sostanze inquinanti per preservare la qualità del rifiuto raccolto.

Snuck: è l’evoluzione green di Snake, l’indimenticabile gioco che ha dominato gli anni ’90, che assume una nuova veste grafica in 3d per rendere ancora più realistica l’esperienza. Il giocatore, alla guida di un mezzo di raccolta del Conou, deve raccogliere il maggior numero di barili di olio usato possibile contribuendo così all’economia circolare della Filiera.

Garble: è realizzato sulla logica del classico tetris e centrato sul recupero di materiali di uso quotidiano in un’ottica di economia circolare evoluta. Lo scopo è abbinare tre o più icone dello stesso oggetto riciclabile (olio usato, carta, plastica, alluminio, rifiuti organici e batterie) per innescare serie di combo, prestando però particolare attenzione ai rifiuti speciali al fine di ottenere punti aggiuntivi e incrementare il tempo di gioco a disposizione.

Pandemia e ambiente, che cosa ci aspetta in futuro?

Quale futuro per l’ambiente oggi? Se lo chiedono Francesco Ferrante e Roberto Della Seta su Huffington Post, in occasione del 50mo anniversario dell’Earth Day, nato da una manifestazione spontanea negli Stati Uniti, con una giornata memorabile che vide quasi 20 milioni di americani, soprattutto giovani, scendere in piazza nel nome della difesa dell’ambiente.

Da quel mercoledì di mezzo secolo fa, ogni 22 aprile si celebra in tutto il mondo l’Earth Day. Da quel mercoledì l’ambientalismo si è progressivamente imposto come movimento sociale – dalle associazioni “storiche” come Wwf e in Italia Legambiente, fino alla recentissima mobilitazione dei “Fridays For Future” guidati da Greta Thunberg. Ma in questo nuovo secolo “l’ambientalismo è immerso in una sfida più temibile di tutte le altre affrontate nel passato: convincere la politica e l’economia a fare ciò che serve per fermare la crisi climatica legata soprattutto all’uso di combustibili fossili.

Da settimane però tutti noi, ambientalisti compresi, siamo immersi in una diversa emergenza, la pandemia, nell’immediato ancora più insidiosa e che secondo alcuni toglierebbe urgenza, priorità, alla lotta alla crisi climatica. E’ così? Nella realtà no, nella realtà – anzi – tra la crisi sanitaria mondiale prodotta dal COVID-19 e il tema-ambiente corrono solide e profonde correlazioni. Anche qui serve sgomberare il campo da sciocchezze che talvolta e disgraziatamente si presentano come “ecologiste”: tipo l’idea che questa epidemia sia una specie di vendetta di “madre terra” contro noi umani che la maltrattiamo, o che – in termini meno spiritualistici – sia la dimostrazione che l’umanità ha varcato la soglia critica nella pressione distruttiva sull’ambiente.

La Fiat 500 che rispetta l’ambiente

La Fiat 500 è diventata un’icona trendy della mobilità in città e non
solo. Il primo passo dell’elettrificazione del marchio Fiat vede 500
e Panda adottare una tecnologia ibrida efficiente, compatta, leggera e accessibile.

Le nuove nuove Fiat 500 Hybrid e Fiat Panda Hybrid, che debuttano con la serie speciale
“Launch Edition”, sono equipaggiate
con il motore 3 cilindri da 1 litro della famiglia Firefly, che eroga 70 CV
(51,5 kW), accoppiato a un motore
elettrico BSG (Belt integrated Starter
Generator) da 12 volt e una batteria al litio.

Il cambio è manuale a 6 rapporti. La nuova coppia di citycar ibride di Fiat è amica della città, ma anche del mare. Il messaggio culturale è chiaro e tangibile: per la prima
volta in un auto, i sedili sono rivestiti
di un tessuto altamente tecnologico, il filato “Seaqual® Yarn”, ottenuto
da plastica riciclata di cui il 10% di
origine marina e il 90% di origine terrestre. Su strada, grazie al sup-
porto del motore elettrico, la 500 Hybrid diventa ancora più briosa
e scattante nelle ripartenze, grazie all’energia immagazzinata nella
batteria.

In Brianza la mostra etica contro l’abbandono della plastica per educare i piu’ piccoli al rispetto dell’ambiente

Avvicinare i bambini delle scuole primarie di quattro Comuni brianzoli (Vedano al Lambro, Macherio, Biassono e Sovico) al tema, sempre più attuale, dell’abbandono della plastica in ambiente. Un ambiente da tutelare e da preservare al fine di garantire alle generazioni future questa preziosa e non replicabile eredità.

Questo l’obiettivo della mostra-laboratorio interattiva “Nelle squame di una trota”, che sarà esposta tra il 30 gennaio e il 22 febbraio nelle biblioteche e negli istituti comprensivi dei Comuni aderentiper essere visitata da circa 1200 alunni di 60 classi delle scuole locali.

Il progetto nasce dalla volontà del Gruppo Family delle Sezioni del Club alpino italiano di Macherio e di Vedano al Lambro (MB) di avvicinare tutti i bambini (e non solo quelli delle famiglie aderenti alle attività CAI) a una crescita con spirito critico e attento al tema della plastica.

La mostra, curata dalla Cooperativa Ecosviluppo, è la “versione scolastica” dell’esposizione “Obiettivo 2030: Conoscere per Crescere”, allestita per la prima volta in occasione del Festival BergamoScienza. Il “tour” brianzolo vede la collaborazione di BCC Valle del Lambro e Brianzacque, con il patrocinio dei comuni di Vedano al Lambro, Macherio e Biassono.

Gli alunni si addentreranno dapprima in un tunnel costituito da bottigliette e sacchi, che rappresenta la plastica che opprime l’ambiente, per trovarsi circondati poi da pannelli con immagini legate al mondo della plastica e del suo riciclo.
L’esperienza prevede poi attività ludico-interattive, per far apprendere ai piccoli brianzoli una serie di elementi per migliorare la raccolta differenziata e il riciclo. Al termine del percorso, infine, lo sguardo si proietta sul futuro, con la presentazione di diverse pratiche ecosostenibili, a partire dall’utilizzo della borraccia.
Le parole chiave dell’iniziativa, dunque, sono rispetto dell’ambiente, conoscenza e riutilizzo della plastica e valorizzazione del prodotto acqua come bene comune.

Entrando nel dettaglio, la mostra sarà esposta giovedì 30 e venerdì 31 gennaio nella Scuola primaria Giovanni XXIII di Vedano al Lambro (via dei Monti), per poi spostarsi, da lunedì 3 febbraio a venerdì 14 febbraio, nella sala mostre dellaBiblioteca Civica di Macherio (via Roma, 38). Ultima tappa, dal 17 al 22 febbraio, la Scuola media Verri di Biassono (via Locatelli, 41).

Nelle squame di una trota” vivrà un momento ufficiale domenica 9 febbraio alle ore 11 nella Biblioteca Civica di Macherio: in programma l’illustrazione e la visita della mostra per le autorità e gli enti coinvolti nel progetto, alla quale seguirà, nel pomeriggio, l’apertura al pubblico, con specifici laboratori curati dal Family Cai. Apertura al pubblico che sarà replicata con le stesse modalità la mattina di sabato 22 febbraio (dalle ore 9.30) presso la scuola Verri di Biassono.

L‘apertura al pubblico è a ingresso libero previa iscrizione on line a questo link: bit.ly/382CQ3m

Il progetto prevede una conclusione in montagna nella prossima primavera: domenica 19 aprile il Family Cai Macherio Vedano organizzerà infatti un’escursione aperta a tutti in Valle Imagna (Orobie bergamasche), intitolata “Nelle squame di una trota. Cantieri di sostenibilità ambientale”. In programma attività di pulizia (in modo ludico) e promozione della buona cittadinanza, della tutela del territorio e della socialità. Agli alunni che visiteranno la mostra verrà consegnato un volantino di invito.

Droni in volo sul Salento a caccia di incivili che deturpano l’ambiente

Droni in volo sul Salento a caccia degli incivili che continuano deturpare l’ambiente, trasformando le strade e l’entroterra in discariche a cielo aperto. E’ l’offensiva decisa dalla Provincia di Lecce raccontata dal quotidiano di Puglia.

Occhi elettronici, di ultima generazione, sono stati acquistati nelle scorse settimane dall’ente di Palazzo dei Celestini e si alzeranno in volo all’inizio del nuovo anno.

A guidare le operazioni di pattugliamento aereo da terra saranno gli agenti della Polizia provinciale agli ordini del comandante Antonio Arnò. Gli stessi operatori che in queste settimane hanno cominciato a seguire specifici corsi di addestramento per usare i nuovi mezzi ad ampio raggio attraverso i quali la polizia provinciale avrà la possibilità di monitorare tutto il territorio salentino in tempo reale e individuare con maggiore facilità coloro che commettono reati ambientali di qualsiasi natura. A partire proprio dall’abbandono indiscriminato dei rifiuti.

Al pattugliamento aereo per mezzo dei droni si affiancherà una nuova azione di controllo a terra attraverso l’utilizzo di fototrappole. Nell’ambito dell’operazione tolleranza zero a tutela dell’ambiente, infatti, l’amministrazione guidata dal presidente Stefano Minerva ha acquistato 12 nuove apparecchiature mobili oltre alle due già in dotazione agli agenti di Polizia provinciale. Strumenti elettronici che consentiranno agli uomini in divisa di immortalare, sanzionare e denunciare chi si ostina a commettere reati ambientali.

Sentiero Italia Cai: un progetto in continua evoluzione

Abbiamo la piena consapevolezza di essere solo all’inizio, nella fase in cui il sogno prende forma ma è ben lungi dall’essere realizzato: iniziativa in continuativa evoluzione, infatti, il Sentiero Italia CAI è destinato alla mutevolezza e all’aggiornamento continuo”.

Scrive così il Presidente generale del Club alpino italiano Vincenzo Torti sulla rivista Montagne360 di dicembre. Un numero che contiene uno speciale proprio sul Sentiero Italia CAI, dopo un anno, il 2019, durante il quale i circa 7200 km del percorso dalla Sardegna al Friuli Venezia Giulia sono stati tracciati e le tappe individuate, con il posizionamento della segnaletica e l’organizzazione delle prime escursioni.

Per il 2020 il primo obiettivo del Club alpino sarà la creazione di una rete capillare di “Punti di Accoglienza”: “strutture di natura diversa (sia di proprietà Cai, sia private), capaci però di offrire servizi e di rappresentare un punto di riferimento all’inizio e alla fine di ogni tappa. Strutture adatte per accogliere gli escursionisti, in grado di fornire non solo vitto e alloggio, ma anche informazioni sul cammino”, scrive il Vicepresidente generale del CAI Antonio Montani, sempre sul numero di questo mese di Montagne360. “Queste strutture saranno convenzionate e riconosciute con un’apposita targa”.

Per stimolare la fruizione del cammino da parte delle Sezioni del Club di tutta Italia, è stato lanciato poi il progetto “Cammina Italia CAI 2020 – Le Sezioni in cammino”, curato dalla Commissione Centrale Escursionismo: l’obiettivo è comporre un lungo calendario di escursioni e di trekking che si snodi attraverso l’Italia, in grado di valorizzare il sentiero. Le iniziative saranno inserite in un elenco che sarà disponibile sul sito www.sentieroitalia.cai.it, in modo da facilitare la partecipazione di tutti gli interessati.

Con il Ministero della Pubblica Istruzione, inoltre, è in fase di definizione un progetto rivolto a studenti e insegnanti, che consenta loro di camminare lungo il percorso e li coinvolga in un concorso per promuovere una fruizione consapevole e responsabile della montagna.

Come spiega il Presidente Torti, infine “nel corso del 2020 saranno realizzate le prime Guide ufficiali di tutto il Sentiero Italia CAI, strutturate in modo da fornire ogni più opportuna indicazione su percorsi, distanze, punti d’appoggio, luoghi e riferimenti storici e culturali, segnalazioni sull’ambiente e curiosità sulle realtà di ciascun territorio”.

“Il Cai, che ha sempre avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo del turismo montano (dalla genesi delle guide alpine ai rifugi), è ben consapevole che investire sulla promozione del territorio e del trekking in certe aree (come ad esempio quelle del sud, bellissime e frequentabili anche in inverno) significherebbe invertire il paradigma e creare nuovi motivi d’attrazione anche in stagioni comunemente poco appetibili“, conclude il Vicepresidente Montani.

Per maggiori informazioni: www.sentieroitaliacai.it

Gli “Alberi straordinari d’Italia” raccontati in un libro curato dall’associazione Patriarchi della Natura

Il libro racconta la storia di un’ottantina di alberi, da Nord a Sud. Agli alberi più “straordinari” è stato dedicato un volume fotografico curato dall’associazione Patriarchi della Natura in Italia. Edito da Pearson con il sostegno della Fondazione Bracco.

Nella mappa, una sorta di guida per i viaggiatori, ci sono i platani di Milano, tra tutti dei giovincelli con i loro 200 anni di età, il millenario olivo di Manduria ‘Il Barone’, il carrubo di Polignano (Bari), il Magico Ciliegio di Besana in Brianza, che ha anche una pagina Facebook e, ancora, il leggendario Castagno dei cento cavalli di sant’Alfio in Sicilia, una vera locanda arborea, che fu, narra la leggenda, rifugio per la regina Giovanna D’Angiò e i suoi cento cavalieri. Tra i patriarchi più noti, con i suoi 2mila anni e più, è considerato il castagno più vecchio del mondo e la pianta più antica d’Europa.

Di fronte all’emergenza ambientale, il cambiamento climatico che minaccia il futuro del pianeta, l’impegno dell’Associazione Patriarchi della Natura in Italia è quello di far comprendere l’impatto e la ricchezza delle altre forme di vita, prima di tutto le piante, da cui dipende la sopravvivenza dell’essere umano. Il volume ‘Alberi straordinari d’Italia’ condensa trent’anni di ricerche dell’associazione che hanno portato al censimento nel nostro paese di circa 13mila alberi secolari, plurisecolari, millenari.

Con Airnb un mese sabbatico in Antartide per diventare ambasciatori dell’ambiente

Si chiama “Antarctic Sabbatical”. E’ una spedizione di ricerca in uno dei luoghi più isolati della terra.

Airnb lancia un’iniziativa singolare, ma occorre fare in fretta. “Unisciti ad altri 4 volontari e parti per una spedizione scientifica unica nel suo genere con la scienziata ambientale Kirstie Jones-Williams. Raccoglierete informazioni e dati sulla presenza di microplastiche nel continente più isolato della Terra: l’Antartide”.

Ci si può candidare entro le 23:59 dell’8 ottobre 2019 (ovvero le 6:00 del 9 ottobre, orario italiano). L’offerta è soggetta ai termini di partecipazione.

Settimane 1 e 2

La preparazione avverrà in Cile: incontrerai i tuoi compagni di squadra e la leader della spedizione, Kirstie Jones-Williams. Dopo le presentazioni, trascorrerai due settimane di training, sia fisico che psicologico, per prepararti a condurre ricerche nel rigido ambiente dell’Antartide. Qui ti abituerai al linguaggio scientifico, controllerai l’attrezzatura, incontrerai partner locali ed esplorerai la natura selvaggia del Cile.

Settimana 3

Ricerca in Antartide: una volta arrivati all’Union Glacier Camp, trascorrerai dieci giorni di lavoro ed esplorazione. Avrai la possibilità di visitare il Polo Sud ed esplorare la bellezza di siti antartici come Drake Icefall, Charles Peak Windscoop ed Elephant’s Head. Tra una corsa in motoslitta e una in mountain bike, trascorrerai gran parte del tempo lavorando fianco a fianco con il tuo team, raccogliendo campioni di neve da studiare in laboratorio e sviluppando la tua ricerca per vedere se le microplastiche sono presenti all’interno dell’Antartide.

Settimana 4
Organizzazione dei dati: dopo il tempo trascorso sulla terra ferma, tu e il tuo team farete ritorno in Cile per trascorrere alcuni giorni a elaborare quanto appreso, così da poter mostrare l’impatto che gli uomini hanno avuto su una delle regioni più remote della Terra. Collaborerete con Ocean Conservancy per diventare ambasciatori per la protezione degli oceani, condividendo con il mondo i metodi con i quali ridurre al minimo la propria impronta collettiva in termini di utilizzo della plastica e non solo.

Costa Crociere ripristinerà l’Isola del Giglio, al via i lavori

Genova. Costa Crociere, Assicuratori e Micoperi Ravenna hanno firmato il contratto per i lavori di ripristino ambientale a Isola del Giglio dopo la rimozione della Costa Concordia avvenuta quattro mesi fa. I lavori prenderanno il via già dall’inizio della prossima settimana. Leggi tutto “Costa Crociere ripristinerà l’Isola del Giglio, al via i lavori”