Da Vado Ligure ad Aarhus (Danimarca) per dare supporto al team tecnico

Un gruppo di nostri colleghi é partito nei giorni scorsi in direzione Danimarcaper dare supporto al team operativo del Terminal Aarhus di proprietá di APM Terminals nell’implementazione del nuovo Terminal Operating System (TOS).

Grazie all’esperienza maturata negli ultimi anni all’interno di Vado Gateway nell’implementazione e messa in servizio del TOS attualmente in uso, il gruppo di talentuosi ragazzi potrá dare un importante contributo ai colleghi di oltre alpe.

Al momento sono tre le persone che da Vado Ligure sono giá arrivate ad AarhusMaurizio (Planner), Aldo (Dispatcher) e Matteo B. (Gate & Cargo Controller). In estate a questo primo gruppo si uniranno anche Alberto (Planner), Matteo R. e infine Daniele (Dispatcher). Questa importante esperienza consentirá anche a tutti loro di rientrare in Italia forti di un bagaglio di esperienze maturate in un terminal straniero.

Firmato il protocollo d’intesa per la promozione e la diffusione della «RRE» la relazione di regolarità edilizia e conformità catastale  

 Il geometra Fabio Becchi, presidente provinciale Fiaip Savona, il geometra Domenico Anselmo, presidente del Collegio Geometri di Savona, il notaio Michelangelo La Cava, presidente del Consiglio Notarile di Savona hanno sottoscritto un protocollo d’intesa allo scopo di accelerare e semplificare i controlli in materia edilizia, riducendo i costi per cittadini e imprese.

«La legislazione nazionale e regionale in materia edilizia – spiegano i promotori dell’intesa – reprime e scoraggia gli abusi edilizi prevedendo sanzioni che possono anche invalidare gli atti notarili di trasferimento aventi ad oggetto costruzioni abusive. Rientra nella responsabilità precontrattuale dell’agente immobiliare il dovere di informare le parti circa l’importanza della regolarità catastale ed edilizia urbanistica mentre tra i compiti del notaio figura anche il dovere di informazione sugli aspetti che influiscano sulla regolare circolazione dei beni immobili e quindi in materia edilizia e catastale. Al fine di avere una esatta conoscenza dello stato dell’immobile è necessario l’intervento di un professionista iscritto ad un Albo Professionale Tecnico in grado di attestarne la regolarità edilizia e catastale ovvero evidenziarne le eventuali difformità. Con la redazione della R.R.E. tutti i soggetti coinvolti nella contrattazione immobiliare avranno una chiara conoscenza della situazione catastale ed urbanistica dell’immobile con conseguente riduzione del contenzioso».

Con la Relazione di Regolarità Edilizia e conformità catastale (R.R.E.) redatta dai Geometri, gli utenti-consumatori saranno informati, sin dalla fase precontrattuale, in modo compiuto e trasparente circa lo stato dell’immobile che stanno acquistando.

I promotori del protocollo si impegnano a promuovere l’uso e la diffusione della R.R.E. tra i propri iscritti, a favorirne l’adesione a ulteriori associazioni e categorie professionali interessate a condividere gli obiettivi enunciati e auspicano che la stessa possa divenire una prassi a livello nazionale.

 

Livello di vita soddisfacente – Le risposte della Psic LA DOMANDA DI OGGI è: Ci rendiamo conto di avere un corpo?

Questo periodo di Covid credo abbia fatto brutalmente passare in secondo piano il corpo nella sua importanza strategica per sviluppare e per allevare la coscienza di essere vivi. Il corpo è stato sbalzato nella dimensione dell’essere curato in emergenza quando era aggredito dalla pandemia.
Dovrebbero riaprire le palestre a breve, il primo pensiero va al corpo e non alla linea.
A quel corpo che non degniamo di troppa attenzione, che talvolta trattiamo come un semplice contenitore in cui inserire cibi e bevande quasi fosse un distributore.
Che ricopriamo di stoffe, tessuti più o meno colorati come fosse un semplice manichino. A cui aggiungiamo magari delle scarpe per non fargli toccare il suolo su cui appoggia i piedi, perdendo il contatto con un prato o con un terreno rugoso che stimola il cervello a condurci nel mondo.
Quello stesso corpo che ci dà la possibilità di sentirci vivi attraverso le sensazioni che elabora e che trasmette alla nostra anima.
Non è questione di pesarlo il corpo, richiede cura, affetto, carezze abbracci, che in questo periodo storico sono stati soppressi e proibiti.
La palestra è una delle modalità che abbiamo per riprendere contatto con il corpo, di gestirlo in uno spazio umano;
per attivare la consapevolezza che con il corpo entriamo in contatto con gli altri, possiamo accorciare o aumentare le distanze, possiamo fonderci con altri corpi.
Il corpo ci orienta nello spazio quotidiano, se ne abbiamo considerazione il ritorno è di benessere, di capacità di saperci muovere nel nostro spazio personale, di poterci appropriare di una nostra personale dimensione e collocazione.
Se lo maltrattiamo ci sentiremo in equilibrio precario, ogni azione diverrà difficoltosa, sentiremo dolore e questo ci frenerà nello svolgere la nostra vita.
Se gli togliamo energia con il sonno non potrà andare avanti, la stanchezza gli impedirà di muoversi e di evolvere.
Attraverso l’allenamento in palestra si può divenire più capaci di gestire sé stessi e di prolungare più a lungo possibile l’autonomia dei propri movimenti.
Un corpo trascurato poco per volta si irrigidisce, perde flessibilità, si ritira impaurito di fronte ai guizzi di vita.
Perde colore, diventa grigio di fronte alla presenza di altre presenze umane; rifugge il confronto, è costretto a ripiegarsi, a volgersi altrove.
Allenarsi a gestire i movimenti, per esempio, delle braccia e delle gambe permette di sentire la linfa vitale che ci attraversa, ci porta ad individuare una felicità ed una sicurezza che ci fanno stanno in piedi, ci fanno assumere una posizione orientata verso il sole, sino ad arrivare a cercare poi la notte per riposare.
Vi consiglio di considerare il corpo diversamente, di prestargli una cura differente per iniziare a restare concentrati su di voi in maniera unica, per piacervi, per amarvi.

Alla prossima puntata, e ricordatevi che la rubrica della Psic ha cadenza quindicinale!
Se avete domande mi trovate via e-mail: info@giovannaferro.it
Giovanna Ferro, psicologa-psicoterapeuta

Livello di vita soddisfacente – Le risposte della Psic LA DOMANDA DI OGGI è: Perché parlare di dipendenza da lavoro?

“Nel panorama delle dipendenze patologiche la work addiction, o dipendenza da lavoro, è una tra le più attuali e pericolose forme di dipendenza senza uso di sostanze, avente per oggetto un’attività che fa parte del normale svolgimento della vita quotidiana di una persona” (Harpaz & Snir, 2003).

È confusiva, non si riconosce bene, perché il lavoro è parte integrante della nostra vita quotidiana: normalmente in una suddivisione del tempo di vita quotidiana una parte viene riservata inevitabilmente al lavoro. Fa stare male le persone, ma non è semplice ammettere la propria dipendenza, attivando la consapevolezza della propria fragilità interiore, senza sentirsi inadeguati e giudicati dagli altri.

Provare a riflettere se si possa modificare la scaletta di vita quotidiana, può attivare una modifica, che poi avrà ricadute su una gestione diversa della propria giornata anche interiore. Quanto tempo si dedica alle varie attività? Davvero non si può aumentare lo spazio per una attività, per diminuire quello che affatica eccessivamente a livello emotivo?

Sulla carta di identità cartacea era indicata la professione, il lavoro occupava una sua casella ben precisa, per andare a designare un tratto ben specifico. Oggi il curriculum vitae è parte integrante di chi si affaccia sul mercato del lavoro. Tanti automatismi di vita a cui non prestiamo attenzione, ma che ci condizionano.

La work addiction viene anche denominata workaholism. Il termine workaholism, o ubriaco da lavoro, nasce negli Stati Uniti (Oates, 1971) e deriva dalla stretta analogia che tale patologia ha con l’alcoldipendenza; infatti, il comportamento del workaholic è molto simile a quello dell’alcolista (Mentzel, 1979). A questo punto dentro la nostra menti la dipendenza da lavoro diventa più definita e forse riesce anche a far preoccupare per il danno che può provocare sull’individuo.

Robinson (1998) si riferisce alla dipendenza da lavoro definendola the welldressed addiction (la dipendenza ben vestita) perché costituisce un fenomeno pervasivo, ma non riconosciuto dalla società. Secondo l’autore si tratta di un disturbo ossessivo-compulsivo che si presenta mediante richieste autoimposte, un’esagerata dedizione al lavoro fino all’esclusione delle altre attività della vita. Queste parole ci fanno capire come l’essere ben vestita le fornisca una buona maschera, per girare indisturbata tra di noi. Il fatto che sia pervasiva, sino ad arrivare a tirare via dalla vita tutto, ci indica quanto deprivi l’essere umano della sua innata vitalità.

Le ricadute sui familiari, coniugi, partner, genitori, figli sono devastanti.

Credo sia importante attivare misure di prevenzione; poiché ho a cuore i ragazzi ritengo che percorsi di orientamento scolastico e professionale possano favorire una loro crescita e qualità di vita serene.

Vi invito a seguire l’evento serale gratuito che condurrò assieme alla collega Annita Belotti a cura del Centro Dipendiamo con cui collaboriamo in data 12 maggio alle ore 20,30: TI TRADISCO CON IL LAVORO. QUANDO IL LAVORO SOSTITUISCE L’AFFETTO, perché sarà davvero l’occasione per fare chiarezza sulla dipendenza da lavoro e su come riconoscerla.

Alla prossima puntata, e ricordatevi che la rubrica della Psic ha cadenza quindicinale!

Se avete domande mi trovate via e-mail: info@giovannaferro.it

Giovanna Ferro, psicologa-psicoterapeuta

 

 

 

 

 

 

 

Festa dell’Europa, gli studenti dell’Alberghiero dialogano col ministro Bianchi

L’istituto “Giancardi Galilei Aicardi” ha vinto- con gli allievi della sua sezione “Giancardi” di Alassio- la partecipazione in rappresentanza delle Scuole Italiane alla Festa dell’Europa, segnalatosi per i suoi Progetti PON in merito all’argomento e per l’impegno sul tema della cittadinanza europea.
Grande emozione nello scoprire che saranno proprio gli allievi alassini a dialogare col neo Ministro Patrizio Bianchi che ha voluto conoscere i ragazzi del Progetto e partecipare alla trasmissione e alla festa.

L’Istituto si era già fatto notare nei mesi precedenti per l’attività social web e digitale disposta durante il lockdown, nonché per le innovative metodologie didattiche- formative utilizzate allo scopo di tenere unito il corpo scolastico durante tutti i frangenti della pandemia e svolgere al meglio l’attuale anno scolastico. Era stato premiato nel Progetto #Noisiamolescuole con tre splendidi video dedicati, classificandosi per la seconda volta terzo anche nel Premio Scuola Digitale.

Con il nuovo governo e l’avvicendamento al Ministero, l’Istituto si è trovato ai vertici di un’attenta analisi sui Progetti Europei, prescelto per i PON “Tornare a Ventotene”, conclusi nel 2019.

Il team degli allievi- composto da : Letizia Rizzuto, Sharon Costa, Sara Fousfos, Asia Masilli, Iris Rendina, Sara Manitto, Gobrial Pishoy e Mariem Chlih – ha oggi affrontato le prove tecniche di trasmissione. I ragazzi, comprensibilmente provati dalla terribile disgrazia che ha coinvolto due compagni in queste ore, hanno saputo reagire con impegno e dedizione, nello stile della comunità scolastica che si è stretta attorno alla famiglia dei suoi allievi.
L’appuntamento è per lunedì 10 maggio quando, in particolare Letizia e Sharon dialogheranno col Ministro, raccontando e illustrando la bellissima avventura di “Tornare a Ventotene”.

La soddisfazione di aver affrontato le difficoltà con successo è notevole, specie perché tutto avviene a suggellare quel processo graduale ma deciso d’innovazione nella continuità con la grande tradizione dell’Istituto promosso con decisione dal Dirigente Salza, dai docenti, dal personale e dai soggetti principali ai quali sono diretti tutti gli sforzi: gli allievi e le loro famiglie.

 

“Comunicare il pesce di lago per promuovere la pesca e l’acquacoltura sostenibili”

“Comunicare il pesce di lago per promuovere la pesca e l’acquacoltura sostenibili” è il nuovo progetto della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, cofinanziato dal “Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca” attraverso un bando della Regione Piemonte, finalizzato a “Misure a favore della commercializzazione” dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura valorizzando la sostenibilità.

Obiettivo del progetto che si concluderà a settembre 2021 è promuovere, in un’ottica di rispetto ambientale, il pesce di acqua dolce proveniente dalla pesca professionale nei laghi Orta e Maggiore e dagli allevamenti ittici del territorio per rilanciarne l’intera filiera.

Promozione gastronomica, per evidenziare le grandi potenzialità e versatilità in cucina del pesce d’acqua dolce ma anche turistica, per raccontare all’esterno questa importante eccellenza del territorio, risultato di una tradizione millenaria e di un insieme di valori economici e culturali che si sono mantenuti nel tempo. Inoltre, promozione sul fronte educativo, coinvolgendo le nuove generazioni nella riscoperta di una delle “arti” principali del luogo in cui vivono, sensibilizzando gli istituti superiori sul patrimonio ambientale dei laghi e invitando i giovani degli istituti alberghieri a dare il loro contributo in cucina per inventare ricette che valorizzino in cucina i pesci di recente introduzione, ancora quasi sconosciuti per la gastronomia di lago.

Il progetto sostiene una comunicazione multimediale dal sito internet www.pescideinostrilaghi.it, alla pagina Facebook “Pesce di lago”, al canale Youtube “Pesca Verbano”, rivolta ai consumatori del territorio e verso l’esterno, per raccontare il pesce d’acqua dolce da tutte le angolazioni: gastronomica, storica, ambientale, imprenditoriale, economica e sociale.

Saranno realizzati video – documentari per presentare il territorio e l’attività della pesca professionale e sarà organizzata una specifica comunicazione per i media locali e nazionali di settore che si concluderà con un viaggio stampa sul territorio, durante il quale i giornalisti ospiti assisteranno ad uno showcooking e visiteranno alcuni dei luoghi simbolo della pesca professionale e dell’acquacoltura.

L’iniziativa “Il Lago a Tavola” coinvolgerà, invece, le attività ristorative e gastronomiche del territorio, stimolandole a inserire il pesce d’acqua dolce proveniente dal VCO all’interno dei propri menù, con una particolare attenzione alle specie alloctone, in un’ottica di sostenibilità e di consumo a KM0.

Un vero e proprio evento della durata di circa un mese, da realizzarsi nella stagione estiva, durante il quale gli aderenti saranno invitati a proporre ai clienti questo tesoro gastronomico, riscoprendo ricette tradizionali o inventandosene di nuove e creative, da servire al tavolo, da asporto o in modalità street e fast food. Un’occasione per far apprezzare ai consumatori locali e ai turisti una risorsa alimentare deliziosa e di grandi proprietà nutrizionali.

Due saranno, poi, i contest destinati ai più giovani. “Una ricetta per i nuovi pesci del lago” coinvolgerà gli istituti alberghieri del Verbano-Cusio-Ossola, per promuovere tra gli allievi e i docenti l’utilizzo in cucina delle specie ittiche invasive in modo da sfoltire la presenza di questi pesci non originari della nostra fauna che hanno un impatto devastante sulle specie tipiche di lago. I partecipanti avranno il compito di ideare una nuova ricetta con protagonista una specie ittica alloctona presente nei laghi d’Orta o Maggiore, come ad esempio il Lucioperca, il Siluro e il Gardon. A conclusione del contest, a fine maggio, una giuria composta da esperti e rappresentanti delle istituzioni selezionerà la ricetta migliore e il “team” vincente si aggiudicherà un premio di 500 euro da destinare in acquisto di attrezzature didattiche.

Il contest “Acque sostenibili” riguarderà, invece, gli istituti superiori del territorio per promuovere attività didattiche che riguardino la sostenibilità ambientale dei laghi e dei torrenti della provincia.
I partecipanti dovranno elaborare una ricerca dedicata agli aspetti naturalistici e ambientali dei corsi d’acqua del Verbano Cusio Ossola, mettendo in evidenza temi centrali come le biodiversità da proteggere, gli impatti antropici e quelli delle specie alloctone e le buone pratiche di sostenibilità che impattano positivamente sull’ambiente acquatico. Anche in questo caso le ricerche saranno giudicate da una giuria qualificata e la classe “vincente” si aggiudicherà un premio di 500 euro per l’acquisto di attrezzature didattiche.

“Il progetto vuole comunicare le molteplici potenzialità gastronomiche del patrimonio della Provincia del Verbano Cusio Ossola, che riguardano, con la dovuta sensibilità ambientale, laghi e torrenti.

La sostenibilità della pesca e dell’acquacoltura, garantendo la protezione della biodiversità, evidenzia le capacità della gastronomia locale, in grado di offrire ai consumatori golose ricette delle specie ittiche dei corsi d’acqua e del lago in particolare” spiega Arturo Lincio, Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola.Per informazioni

Da Toys Center un libretto per far conoscere ai bambini la natura e i suoi cicli

Tempo di primavera. Cresce la voglia di divertisti all’aria aperta e Toys Center ha messo a punto un libretto per far conoscere ai bambini la natura e i suoi cicli, insegnando in modo semplice e giocoso come coltivare un piccolo orto.

Con i consigli di un esperto agricoltore e l’allegria di Joy, il cavallino mascotte dell’insegna, l’avventura dei più piccoli continua tra semi e terra. Si parte con la creazione degli strumenti utili alla semina – come il vasetto coniglietto e le palette colorate utili a indicare la tipologia di piantine in crescita – fino a vedere tutti i passaggi che danno vita a un personalissimo orto, ricco dei profumi del basilico e i colori dei pomodorini.

Nel viaggio che accompagna i bambini dalla preparazione alla raccolta dei frutti, c’è la scoperta della grande magia della natura, capace di spiegare quanto siano importanti insetti, acqua, e la cura per la terra. E per conoscere le stagioni, la varietà di prelibatezze che si susseguono lungo l’anno, quando coltivarle e portarle a tavola, all’interno del libretto è presente la ruota degli alimenti, da ritagliare e tenere sempre a portata di mano. E per sperimentare fin da subito, è disponibile una bustina di semi di basilico.

Tra le pagine del manuale anche tante curiosità green e l’invito ai giovani coltivatori a condividere sui canali social con l’hashtag #coltiviamoavventure la propria esperienza. Un modo per farsi portavoce del rispetto per l’ambiente.
Il libretto orto è disponibile dal 3 maggio in tutti i negozi Toys Center a solo 1 euro.

1975: Esplode la Yuppi Du mania, dal disco alle magliette

Il 1975 è l’anno in cui tutti amavano esibire la maglietta di Yuppi Du, il nuovo successo del molleggiato Adriano Celentano (1938). La t shirt con l’immagine del cantante in posa plastica di spalle da Cristo Re crocefisso, divenne il capo di vestiario più venduto e imitato.
Tant’è vero che ne circolavano degli evidenti falsi, immediatamente riconoscibili per la scritta Vuppi Du. All’epoca, sulla scia del favore suscitato dal nuovo brand, a ogni film (Lo Squalo) o sceneggiato televisivo (Sandokan) di successo venne associata la relativa maglietta e altri gadget come i cuscini.
In occasione dell’uscita, Adriano Celentano esibendo le sue tipiche movenze, presentò Yuppi Du nel programma Rai del venerdì in seconda serata Adesso Musica, condotto da Nino Fuscagni (1937-2018) e Vanna Brosio (1943-2010).
A parte il titolo in stile “celentanese”che non significa nulla, questa volta il cantante preferì l’inglese autentico al gramelot di Prisencolinensinanciusol pubblicata nel 1973. Lo accompagnava la moglie Claudia Mori (1944).
Il singolo Yuppi Du faceva in realtà parte di un progetto ben più vasto, che comprendeva l’album colonna sonora dell’omonimo film, diretto, prodotto, interpretato, montato (e si vede), dallo stesso Celentano.
La pellicola, che riporta come data d’uscita il 1974, fu scelta l’anno successivo per rappresentare l’Italia al Festival cinematografico di Cannes, riscuotendo critiche lusinghiere. Purtroppo, nonostante l’ottimo riscontro, Adriano Celentano decise di sospendere l’attività di regista e produttore, a causa dei debiti contratti per la sua realizzazione.
Il disco cosi come il film, rappresentava un tipico esempio di collaborazione tra il cantante milanese e gli elementi del suo “Clan”, gruppo di amici musicisti con cui condivise l’omonima etichetta fondata nel 1961, per avere maggiore autonomia creativa. Fra essi il nipote Gino Santercole (1940-2018) e Ricky Gianco (1943).
Per l’album, nel nutrito gruppo di collaboratori troviamo lo stesso Santercole e la giovanissima, all’epoca, figlia Rosita (1965) corista nel brano Do Dap. Entrambi interpreti del film.
Da una figura sempre sopra le righe come il Celentano di quegli anni, ma anche attuale, non ci si poteva aspettare un film tradizionale. Infatti, la pellicola spazia dal drammatico al fiabesco, dal comico al musicale. Caratteristiche che ritroveremo nei suoi progetti futuri, come il controverso Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, uscito nel 1985.
Celentano tocca tematiche forti come quella delle morti bianche, la situazione di Porto Marghera negli anni ’70, l’inquinamento, lo stupro e l’affidamento dei figli. Sullo sfondo una Venezia descritta come città viva, in contrapposizione a Milano dove esistono solo interessi economici.
Yuppi Du racconta la storia d’amore pazza e onirica di un povero pescatore, Felice Della Pietà (lo stesso Celentano) vedovo della bella e misteriosa Silvia Della Noce (Charlotte Rampling, 1946) e sposato in seconde nozze con Adelaide (Claudia Mori).
Celebre la sequenza del ritorno di Silvia e il balletto: Silvia non è morta è ritornata dal canal con l’esibizione di Jack La Cayenne (Alberto Longoni, 1937), il caratterista tuttofare inventore delle movenze cui si ispirò Celentano e che fecero la sua fortuna.
Nonostante il grande successo al botteghino, Celentano proibì la distribuzione del film in videocassetta. Per fortuna dopo i pochi passaggi televisivi, finalmente nel 2008 è stato riproposto in versione restaurata alla 65ma Mostra del Cinema di Venezia.
Roberto Davi
RadioStudio107Milano

Anche la Luna si colora (di rosa) per la ripartenza

La notte fra il 27 e il 28 aprile sarà protagonista della prima Superluna del 2021: il termine Luna Rosa, con il quale si indica in maniera non scientifica questo avvenimento, si utilizza quando la Luna piena, che sembrerà più grande all’occhio umano del 7%, coincide con l’approssimarsi del nostro satellite alla minima distanza dalla Terra, il cosiddetto perigeo, previsto alle 17:25 del 27 aprile.

L’effetto si manterrà fino a mercoledì mattina. L’aggettivo “rosa” non deriva dal colore con cui si vedrà il satellite, bensì dal nome del fiore di campo ‘Phlox subulata’, che sboccia all’inizio della primavera ed è originario del Nord America orientale. Dopo quella che ci sarà a maggio, quella di oggi è la seconda luna piena più grande del 2021.

Radio Farda, l’emittente che diffonde valori democratici per l’Iran

Radio Farda, l’emittente che diffonde valori democratici per l’Iran

Fornire una forma di giornalismo obiettivo e professionale. Radio Farda che si ascolta sui 12.005 Khz in onde corte è un’emittente in lingua persiana di Radio Free Europe / Radio Liberty. Fornisce programmi radio 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per l’Iran su più piattaforme, comprese trasmissioni di segnali satellitari e ad onde corte che coprono completamente il Paese. Inoltre, Farda ha un programma televisivo di un’ora al mattino sul satellite, “Colazione con notizie”. Radio Free Europe / Radio Liberty, è una società che diffonde notizie in modo indipendente. Riceve una sovvenzione dal Congresso degli Stati Uniti attraverso l’Agenzia degli Stati Uniti per i media globali (USAGM). Ai funzionari del governo degli Stati Uniti, compreso l’amministratore delegato di USAGM, è vietato interferire nella segnalazione di notizie da parte di RFE / RL.

«La nostra missione – come spiegano da Radio Farda –  è promuovere i valori e le istituzioni democratiche e fornire ciò che molte persone del nostro pubblico non possono ottenere a livello locale: notizie non censurate, discussione responsabile e dibattito aperto. Serviamo 23 paesi in 25 lingue». Il sito Web persiano di Farda è uno dei più popolari siti di notizie e informazioni in lingua persiana, con i suoi forti canali di social media. «La missione di RFE / RL – aggiungono i vertici della società – è quella di promuovere i valori e le istituzioni democratiche e promuovere i diritti umani riportando le notizie nei paesi in cui la libertà di stampa è vietata dal governo o non è pienamente istituita. I giornalisti di RFE / RL forniscono ciò che molte persone non possono ottenere localmente: notizie non censurate e dibattito aperto. RFE / RL si sforza di soddisfare i più alti standard di giornalismo obiettivo e di riferire i fatti, imperterrito da pressioni o tentativi di influenza».

A Sviluppo Genova Spa il certificato di conformità  ai sensi della ISO 37001, Bureau Veritas

Sviluppo Genova Spa ha ottenuto la certificazione ISO 37001 Anti-Bribery. Questa mattina nella sede di via San Giorgio 1 si è svolta la cerimonia di consegna formale da parte di Bureau Veritas.

«L’ottenimento di questa certificazione anticorruzione – spiega l’Amministratore di Sviluppo Genova Franco Floris – è un importante traguardo raggiunto da Sviluppo Genova S.p.A. nell’ambito dell’erogazione di servizi quale stazione appaltante di opere infrastrutturali nel settore pubblico e privato, unitamente al rating della legalità già ottenuto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell’agosto del 2020 (punteggio: ++) e per il quale è già stato chiesto un aggiornamento di punteggio a fronte della nuova certificazione ISO 37001».

«Quello della corruzione è un terreno minato, che solleva preoccupazioni di ordine morale, politico ed economico. La norma ISO 37001 – sottolinea Claudia Strasserra, Chief Reputation Officer di Bureau Veritas – è la best practice internazionale fondata sulla cultura della prevenzione della corruzione. E’ importante quindi sottolineare come, attraverso il rilascio del certificato di conformità ai sensi della ISO 37001, Bureau Veritas premi concretamente l’impegno di Sviluppo Genova nei fatti fornendo una traccia per le numerose società pubblico-private che potrebbero seguire questo esempio, implementando sistemi di prevenzione del rischio di fenomeni corruttivi. L’esperienza di Sviluppo Genova, dimostra quanto sia importante dotarsi di un efficace sistema di procedure e controlli e aprirsi alla valutazione periodica di una parte terza, come è per l’appunto Bureau Veritas, per garantire trasparenza e assecondare la ricerca costante di un miglioramento».

ICIM Spa, Ente di certificazione a maggioranza ANIMA Confindustria e CRIT,

54 milioni di euro di investimenti realizzati negli ultimi quattro anni da parte di 37 aziende italiane, che hanno colto le opportunità offerte dal Piano Industria 4.0 grazie alla partnership realizzata tra ICIM SpA, ente di certificazione di riferimento in ambito trasformazione industriale e Industria 4.0 (a maggioranza ANIMA Confindustria) e CRIT, centro di ricerca e innovazione tecnologica che ha sede a Vignola ed ha appena festeggiato i vent’anni di attività.
Dall’Abruzzo al Piemonte, dal Friuli alla Toscana passando per Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Marche la collaborazione tra CRIT e ICIM ha permesso a decine di imprese manifatturiere di essere supportate nei percorsi di innovazione di processo/prodotto, potendo così investire in innovazione e competitività ed accedere ai benefici fiscali previsti, grazie alle oltre duecento attestazioni di conformità rilasciate.
In particolare, la collaborazione tra i due hub tecnologici di Milano e Vignola ha guidato le imprese tra le varie misure disponibili, aiutandole ad individuare strategie che permettessero di sfruttare appieno gli incentivi previsti come l’iper-ammortamento e il super-ammortamento e l’attuale credito di imposta. Si tratta di misure che hanno lo scopo di incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi in ottica Industria 4.0.
Poter cogliere le opportunità legate alla cosiddetta quarta rivoluzione industriale fa aumentare di molto la competitività e la produttività delle aziende, condizioni oggi indispensabili in ambito manifatturiero per rispondere adeguatamente alle sfide di mercati sempre più complessi e connessi”, dichiara Marco BaracchiDirettore Generale di CRIT, che aggiunge: “Grazie all’integrazione delle nostre rispettive competenze abbiamo potuto offrire ai nostri clienti servizi a elevata specializzazione, supportandoli nel percorso di innovazione e affiancandoli in ogni fase del processo di certificazione”.
Nell’ambito della partnership, infatti, CRIT ha fornito ad ICIM, tramite una specifica attività di audit, indicazioni sull’effettiva rispondenza dei beni ai requisiti tecnici previsti dal Piano Industria 4.0, necessari per la successiva fase di verifica delle condizioni tecnologiche previste dalla normativa per l’accesso ai benefici fiscali 4.0 e il conseguente rilascio di attestazione di conformità. Le imprese hanno potuto così godere in sicurezza dei benefici fiscali, tutelando gli investimenti effettuati e traendone vantaggi in termine di efficienza produttiva e competitività.
“La collaborazione instaurata con CRIT ci ha permesso di mettere a disposizione il nostro know-how in ambito trasformazione industriale e Industria 4.0 – dichiara Gaetano Trizio presidente di ICIM SpA e amministratore delegato di ICIM GROUP – Il processo di digitalizzazione delle aziende e l’inserimento di nuove tecnologie digitali negli ambiti produttivi sono in continua evoluzione e rappresentano passaggi determinanti per la crescita o, talvolta, per la stessa sopravvivenza di realtà imprenditoriali nei diversi settori merceologici”. 
Il Piano Nazionale 4.0 ora confluito nel Piano Nazionale Transizione 4.0 amplia le misure fiscali a disposizione delle imprese, non solo focalizzandole sugli investimenti in beni 4.0 ma anche sulle spese sostenute per progetti di R&S, Innovazione e Innovazione Digitale. La partnership CRIT – ICIM sarà ancora una volta messa in campo per supportare le imprese a cogliere queste ulteriori opportunità, avvalendosi delle competenze e garanzie offerte dalle due società.
ICIM SpA è l’ente di certificazione di riferimento in ambito Industria 4.0, accreditato presso Accredia secondo le norme ISO/IEC 17020, ISO/IEC 17021 e ISO/IEC 17065. ICIM SpA è parte di ICIM GROUP, il polo di competenze a maggioranza ANIMA Confindustria che aggrega aziende con diverse e peculiari competenze per offrire una risposta concreta a tutte le esigenze del mondo della imprenditoria meccanica, e non solo, attraverso una proposizione integrata di Certificazione, Testing, Ispezione nonché Supporto Tecnico finalizzato all’individuazione di soluzioni che contribuiscano alla sostenibilità del business delle aziende. – www.icim.it
CRIT è una società privata con sede a Vignola nata nel 2000: grazie ad uno staff tecnico d’eccellenza supporta le imprese nei percorsi di innovazione di processo e di prodotto, favorendo il trasferimento di conoscenze tecnologiche tra le aziende socie. Partendo dal confronto su temi di interesse condiviso, CRIT organizza scambi di best practices e benchmarking specifici da cui scaturiscono soluzioni tecniche, gestionali ed organizzative. I soci di CRIT sono esclusivamente aziende, molte delle quali leader mondiali nei rispettivi settori, tra cui: Alstom, Beghelli, Datalogic, Ferrari Spa, System Ceramics, Technogym, Sacmi e Tetra Pak. CRIT partecipa inoltre a importanti circuiti nazionali e internazionali dell’innovazione, tra cui EFFRA (European Factories of the Future Research Association), SPIRE (Sustainable Process Industry through Resource and Energy Efficiency) e la Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna. – www.crit-research.it