Olio Ansaldi apre uno store nel cuore di Alassio

L’ultimo punto vendita inaugurato è nel Budello in via XX Settembre 36, nel cuore del centro storico di Alassio. Un gioiello tutto nuovo dell’azienda olearia Ansaldi di Lucinasco. Gli altri store, dello stesso brand, sono già attivi in via Genova 70 a Diano Marina, in via Bonfante 50 a Imperia, in via Palazzo a Sanremo e ovviamente nella sede centrale di via Roma a Lucinasco. “La nostra – spiega Giuseppe Ansaldi – è un’impresa olearia storica. Siamo alla terza generazione e la nostra produzione si concentra su tre ettari di terreno. Tre i settori dove ci siamo concentrati: la produzione dell’olio, la sua trasformazione in tutti i derivati e lo shopping”. L’ultimo store è nato ad Alassio per una scelta di famiglia. Qui trascorrevano le vacanze i genitori di Giuseppe e della sorella. “In questo nuovo punto vendita è possibile trovare ogni prodotto della nostra azienda. Alassio è un punto di riferimento importante della Riviera di Ponente. Aprire qui uno store era uno dei nostri obiettivi”.

Dalla Valle Impero ad Alassio, Olio Ansaldi in vetrina nella città del Muretto

Apre i battenti, l’inaugurazione è in programma domani domenica 5 marzo ad Alassio in via XX settembre 36, “Olio Ansaldi”, nuovo punto vendita, stavolta fuori provincia, in provincia dopo quelli di Imperia in via Bonfante e di Diano Marina, della storica famiglia di produttori d’olio di Lucinasco, dal 1877. Giuseppe Ansaldi ex giocatore dell’Imperia calcio, spiega la decisione di sbarcare ad Alassio” “Il progetto è partito da Imperia anni fa, poi abbiamo aperto a Diano, ora a Alassio per proporre a residenti e turisti prodotti esclusivamente artigianali come quelli che produciamo noi a Lucinasco, in valle Impero. Si tratta olio e derivati della filiera, come paté, olive in salamoia e anche trasformati come, per esempio, il pesto”. Il brand Ansaldi, si completa con una linea di prodotti di biocosmesi alla lavanda e, appunto, all’olio d’oliva. Olio Ansaldi vende anche on line.

A Ortovero si celebra il Pigato con Pino Petruzzelli

Lunedì 27 febbraio a Ortovero sarà una giornata dedicata interamente al Pigato. Laboratori didattici, contest, degustazioni e un incontro con l’attore Pino Petruzzelli. Appuntamento promosso dalla Scuola di Ortovero, l’IC di Alassio e l’Istituto Agrario di Albenga in collaborazione con il Comune di Ortovero e la Cooperativa dei Viticoltori Ingauni. L’appuntamento si terrà presso il Salone Enologico di Ortovero dal mattino fino alla sera. Al termine della mattinata gli alunni della scuola media di Ortovero parteciperanno al contest “Disegna l’Etichetta”: ogni studente dopo aver ricevute le dovute informazioni sul vitigno del Pigato dovrà disegnare una possibile etichetta su un foglio da disegno e una giuria di esperti voterà la migliore. L’elaborato selezionato diventerà un’etichetta per un’edizione limitata di circa mille bottiglie della cantina dei Viticoltori Ingauni. Il drammaturgo e attore Pino Petruzzelli mostrerà agli studenti l’importanza del racconto e delle storie che possono ruotare intorno ad un prodotto storico del territorio.
Pino Petruzzelli sarà l’ospite speciale della giornata e alle 18 sempre presso il Salone Enologico, presenterà il suo libro “Io sono il mio lavoro”.

Alassio, il Festival della Cucina con i Fiori pronto per la nuova edizione 2023


Torna il Festival Nazionale della Cucina con i Fiori, la seconda edizione sotto l’egida del Comune di Alassio, sostenuto dalla Gesco e dalla Marina di Alassio. 

E mentre si sta mettendo a punto il programma definitivo, quello che già trapela è che l’evento sarà ancora più ricco e strutturato: non mancheranno, come da tradizione della manifestazione, degustazioni, show cooking, educational e incontri con chef, aziende, giornalisti, operatori del settore, ma le iniziative che stanno prendendo forma e vita sono davvero tante.

​Il Festival prenderà il via venerdì 31 marzo con la finale del Contest gastronomico “Metti un Fiore in Tavola”, inserito nel Festival della Cultura di Alassio 2022, presso l’Istituto Alberghiero “Giancardi Galilei Aicardi”. 

“Proprio in questi giorni – commenta Fabio Macheda, Assessore al Commercio e alle Politiche Scolastiche del Comune di Alassio – sui social del Festival della Cultura, di Visitalassio e della Città di Alassio, è possibile votare i cocktail che prendono parte al contest. Dopo i barman, nei prossimi giorni si sfideranno a colpi di like anche i cuochi. L’Istituto Alberghiero Giancardi Galilei Aicardi, sta partecipando con tre cocktail e si contende lo scettro con il Lycée Albert Camus di Frejus. Lo spirito è sempre quello di creare occasioni di confronto creativo per gli studenti a livello locale e internazionale”.

Anche i Giardini di Villa Pergola, premiati lo scorso anno con il titolo di “Giardini più belli d’Italia” insieme alla  Marina del Porto di Alassio, ospiteranno incontri e degustazioni a base di fiori e pescato del giorno sotto la sapiente guida di Patrizio Roversi, volto del Festival.

“Questo Festival accoglierà numerosi visitatori e turisti e valorizzerà l’aspetto gastronomico dei fiori – aggiunge Angelo Galtieri Vicesindaco e Assessore al Turismo del Comune di Alassio – che verranno uniti con gli altri prodotti tipici del territorio, quali l’olio e le olive, i vini locali e le diverse De.Co firmate Alassio Experience. Il Festival vuole dare un impulso e caratterizzare la cultura gastronomica esperienziale della Città di Alassio, proponendo un modo originale e innovativo di fare gastronomia. Per questo motivo gli incontri, laboratori e corsi di formazione dedicati alla cucina con i fiori saranno rivolti ad un pubblico molto ampio. Dai semplici appassionati ai futuri professionisti del settore”. Quartier generale d’eccezione il  Diana Grand Hotel che ospiterà gli incontri scientifici  promossi dal Crea di Sanremo, i laboratori didattici e gli show cooking. 

Grande attesa anche per la conferenza di Barbara Ronchi della Rocca che tratterà il tema di come apparecchiare la tavola con i fiori. Una 

“Flowers Dinner Experience”chiuderà la giornata del sabato. Una cena placée a cura dello chef Ivano Ricchebono* stella Michelin – The Cook Ristorante di Genova e con la partecipazione straordinaria di Enrico Derflingher presidente Euro-Toques International, che proporrà il suo famoso “Risotto della Regina Vittoria” con foglie e petali di Nasturzio.

«Continua ad aumentare il numero degli chef che usano i fiori eduli – ci spiega il direttore artistico della manifestazione, nonché Presidente de “I Ristoranti della Tavolozza”, Claudio Porchia – Nell’ultimo anno la cucina con i fiori ha conquistato le cucina di moltissimi ristoranti del Piemonte e della Liguria. La nostra attività rivolta alla promozione e formazione di chi vuole scoprire sapori e gusti nuovi e originali, è sempre più apprezzata e riconosciuta. Fiori utlizzati come ingrediente principale della preparazione e non come semplice abbellimento del piatto. Voglio ringraziare il comune di Alassio, La Gesco e la Marina del Porto di Alassio per la fiducia ed il convinto sostegno per questa quarta edizione, che si preannuncia davvero straordinaria».

Domenica protagonista la cuoca selvatica, Eleonora Matarrese. Con lei Giuseppe Amato, il pasticcere più famoso al mondo che terrà un laboratorio di pasticceria e presenterà il suo ultimo libro. Confermato il gemellaggio con il concorso “Un fiore nel piatto” di Boario Terme (BS) ideato da Loretta Tabarini. Presenti gli chef Francesco D’Amico – Ristorante Bella Iseo di Brescia e Andrea Signorini del Ristorante Il Campanile di  Darfo Boario Terme.

“Una master class aperta a tutti – aggiunge il Sindaco di Alassio Marco Melgrati – un evento che già lo scorso anno è riuscito a richiamare un pubblico internazionale, svelando un modo nuovo di fare turismo. Alassio in questi cinque anni ha lavorato per rilanciare questo settore tanto fondamentale per il tessuto della città, l’ha fatto con metodo affidandosi a professionisti e sviluppando aspetti del nostro territorio fino ad ora trascurati. Il risultato di questi eventi ci dimostra di essere sulla strada giusta, di aver costruito con le nostre partecipate un team completo, efficiente ed efficace. Il programma è ancora in corso di definizione, ma l’obiettivo è andare oltre il grande successo della precedente edizione”. 

“Una manifestazione particolare, di altissimo livello per far conoscere le peculiarità della nostra regione, dall’entroterra, ai sentieri, al mare – le parole di Rinaldo Agostini, Presidente di Marina di Alassio – quest’anno poi ci sarà uno spazio dedicato proprio a diportisti dove poter imparare a utilizzare i fiori eduli per preparare piatti sfiziosi anche a bordo, dove gli spazi per cucinare possono sembrare poco compatibili con piatti elaborati e da gourmet”.

“Siamo orgogliosi di collaborare con Comune e Marina di Alassio  – aggiunge Igor Colombi, Amministratore Unico di Gesco – alla quarta edizione del Festival della Cucina con i Fiori, che diventa un appuntamento fisso della primavera Alassina. Questa edizione sarà ancora più ricca e densa di appuntamenti nell’arco dei quattro giorni, con novità significative ed eventi non solo gastronomici, come la passeggiata alla scoperta dei fiori eduli e delle erbe spontanee organizzata in collaborazione con la guida GAE Antonella Piccone, il convegno a tema presso l’Hotel Diana e la presentazione del libro di Lucilla Cremoni e Giuseppe Amato – già chef di pasticceria presso il ristorante La Pergola di Heinz Beck. Ringrazio il Comune per la costante dimostrazione di fiducia nei confronti di Gesco e delle nostre capacità organizzative, che anche in questa occasione cercheremo di mettere a disposizione della Città”. 

Oltre a Gesco e a Marina di Alassio, il Festival di avvale di sponsor importanti del settore come l’azienda Ravera Bio di Albenga, azienda leader nella coltivazione di fiori eduli. Lo stesso Diana Grand Hotel durante la manifestazione ospiterà corner e stand delle aziende che sostengono la manifestazione. 

Il Festival chiuderà lunedì 3 aprile con il tradizionale corso di aggiornamento rivolto a studenti e chef presso ’Istituto Alberghiero “Giancardi Galilei Aicardi”. 

Dalle ore 9.00 alle 12.00 ci sarà una master class a cura della chef Eleonora Matarrese e dello chef Giorgio Servetto stella verde Michelin aperta al pubblico su prenotazione.


Maggiori informazioni sulla pagina del Comune di Alassio e sul sito dei Ristoranti della Tavolozza.

A Gusto Montagna arriva lo chef Pino Cuttaia del ristorante ** Michelin La Madia

Venerdì 24 febbraio, allo Ski Grill di Frabosa Soprana (CN), lo chef Pino Cuttaia de La Madia** (Licata, AG) curerà la terza cena della sesta edizione della rassegna di alta cucina in alta quota Gusto Montagna. Per lo speciale ospite, che sarà protagonista dopo le cene di Isabella Potì del ristorante Bros’* (Lecce) e Massimiliano Mascia del San Domenico** (Imola, BO), si tratta della seconda partecipazione alla kermesse, dopo quella che lo ha visto protagonista nella terza edizione, tenutasi nel 2019.
“Tornare nelle montagne piemontesi per quest’appuntamento è per me bellissimo, nostalgico direi. Gran parte del mio passato l’ho vissuto in questa regione, nella quale mi sono trasferito da bambino con la mia famiglia. A Torino devo molto: qui ho appreso la rigorosa cultura sabauda, che mi ha permesso di ottenere i risultati che ho raggiunto negli anni” ha detto lo chef. “Il Piemonte è la mia seconda regione dopo la Sicilia: qui ci vivono ancora sia mia madre che le mie sorelle. La mia è una cucina che va a riprendere alcuni ricordi della memoria siciliana e, per l’occasione, nei piatti si ritroveranno anche dei sapori della tradizione piemontese”.

“Notte Rossa Barbera”, la merenda sinoira diventa pop nello spirito delle antiche piole torinesi

Luci soffuse, tovaglie a quadrettoni imbandite con “quartini” di ottimo barbera e piatti della tradizione. E, naturalmente, musica dal vivo per socializzare e cantare tutti assieme.

Tornano, dopo tre anni, le emozioni di “Notte Rossa Barbera”, l’evento che più di tutti fa rivivere in chiave pop e moderna la storica merenda sinoirail classico e popolare momento di condivisione a tavola made in Piemonte di espressione contadina e poi esteso alla città, antesignano di quello che oggi viene comunemente e un po’ snobisticamente definito “apericena”. 

L’appuntamento è per la serata di venerdì 3 marzo, per un itinerario gastronomico – musicale itinerante che coinvolge 16 tra le più iconiche “piole” di Torino e quelle “rivisitate” in chiave moderna. Ognuna di esse proporrà per la cena un proprio speciale “Menù Notte Rossa Barbera” a prezzi popolari, in onore dello storico cantautore torinese Fred Buscaglione, vero e proprio “cantore” della piola, della sua gente e delle sue atmosfere.

Una sagra diffusa nei cuori gastronomici di Torino, un inno alla rusticità e alla memoria, senza cadere in polverose nostalgie ma rivivendo con eleganza e modernità un pezzo di storia della città. Un’occasione per far riscoprire luoghi, sapori e usanze del Piemonte più autentico a un pubblico di ogni età, a cominciare dai più giovani.

Tra un vitello tonnato e un piatto di agnolotti al plin, uno di acciughe al bagnet verd e una carrellata di bolliti, parteciperanno alla festa anche sedici produttori di Barbera, il vitigno più rappresentativo della tradizione contadina, provenienti da tutto il Piemonte e accuratamente selezionati da “Il Salone del Vino di Torino”. Ogni produttore sarà associato a una piola e proporrà le migliori etichette in abbinamento con i piatti del “Menù Notte Rossa Barbera”.

Non solo enogastronomia ma anche musica. Ogni piola, infatti, ospiterà un artista o un gruppo musicale emergente piemontese, che avrà così l’opportunità di esibirsi dal vivo durante la serata, contribuendo con le proprie armonie a ricreare le atmosfere conviviali delle storiche trattorie piemontesi.

Inoltre, per la prima volta nella sua storia, Notte Rossa Barbera vivrà una sua dolce anteprima nel pomeriggio di giovedì 2 marzo con la Dolce Merenda da Ziccat, presso la Caffetteria Ziccat di Via Pietro Micca 2/h. Un omaggio alla tradizione delle nonne, che nelle fredde giornate invernali accoglievano i nipoti dopo le scuola e li viziavano di dolci, così l’appuntamento da Ziccat offrirà ai più piccoli e agli adulti più golosi un menù pomeridiano con le specialità della casa: diversi assaggini di dolci accompagnati da una bevanda calda. E per i più arditi, un bicerin di Vermouth.

“Notte Rossa Barbera” è ideata e organizzata dall’Associazione Culturale F.E.A. che si avvale della collaborazione di Salone del vino di Torino, Torino Wine Week, Indiependence. Sponsor della manifestazione è Ziccat Cioccolato

Info e contatti: www.sottoilcielodifred.it

fb: sottoilcielodifred

Ig: premiobuscaglione

Tg: t.me/sottoilcielodifred

I NUMERI DELLA SERATA

La settima edizione di “Notte Rossa Barbera” coinvolgerà un circuito di 16 piole torinesi.

16 anche i produttori di Barbera del territorio (uno per piola), il vitigno forse più rappresentativo della tradizione contadina. Selezionati da “Il Salone del Vino di Torino” proporranno in degustazione le loro migliori etichette. Il menù, che prevede 4 antipasti, un primo, acqua e caffè, sarà a un costo – in pieno stile merenda sinoira – decisamente popolare di 18 euro. Ogni piola ospiterà inoltre un artista o gruppo musicale emergente che suonerà dal vivo, in una maratona musicale itinerante che coinvolgerà alcuni delle migliori giovani realtà artistiche del territorio.

LA MERENDA SINOIRA

L’antica tradizione contadina della “merenda sinoira” era la base della ristorazione popolare. Un pasto pomeridiano che, per l’abbondanza, tende a sostituire la cena, per questo “sinoira”. Un momento imprescindibile della giornata di chi, giunta quasi l’ora di sera, non vuole distaccarsi dalla compagnia di amici e si lascia amabilmente rapire da un pasto lento, guarnito da sapori e allegre discussioni. Le piole per il Piemonte erano come nel resto d’Italia quei luoghi chiamati trattorie caratterizzati da una gestione familiare, da una cucina semplice e prodotti autentici del territorio.

LE PIOLE DI NOTTE ROSSA BARBERA 2023

Circolo Risorgimento (Via Giovanni Poggio 16)

Laboratori di Barriera – Via Baltea (Via Baltea 3)

Da Baffo (Via Leinì 18)

Acqua Alta Bagni di Via Agliè (Via Agliè 9)

Osteria Povr’Om (Via Modena 51/F)

Bocciofila Vanchiglietta (Lungo Dora Colletta 39)

Off Topic (Via Pallavicino 35)

PoDiciotto (Corso Moncalieri 18)

Imbarchino (Viale Umberto Cagni 37)

Quicina (Via Morgari 14)

Barbagusto (Via Belfiore 36)

Il Camaleonte Piola (Via Berthollet 9/F)

Ostu (Via C. Colombo 63)

Ristorante Ratatui (Via S. Rocchetto 34) 

Trattoria L’Oca Fola (Via B. Drovetti 6/G)

La Cricca (Via Carlo Ignazio Giulio 25 bis)

I PRODUTTORI DI BARBERA

Alberand  – Salassa (TO) – abbinato alla Piola Off Topic

Alessandro Rivetto – La Morra (CN)abbinato alla Piola “Ostu”

Angelini Paolo – Ozzano Monferrato (AL): abbinato alla Piola “Ratatui”

Azienda agricola Barberis – Cortemilia (CN): abbinato alla Piola “Podiciotto”
Azienda agricola Le Masche – Levone (TO): abbinato alla Piola “Bocciofila Vanchiglietta”

Cantina Oriolo – Montelupo Albese (CN): abbinato alla Piola “Qucina”

Cantina Cà Bianca – Alice bel Colle (AL): abbinato alla Piola “Osteria Povr’om”

Cascina Vadri – Canale (CN): abbinato alla Piola “Acqua Alta Bagni di Via Agliè”

Le More Bianche – Magliano Alfieri (CN): abbinato alla Piola “Off Topic”

Massimo Rattalino – Barbaresco (CN): abbinato alla Piola “Il Camaleonte”

Mulassano Fratelli – Alba (CN): abbinato alla Piola “Oca Fola”      

Oreste Buzio – Vignale Monferrato (AL): abbinato alla Piola “Via Baltea”

Poderi Moretti – Monteu Roero (CN): abbinato alla Piola “Da Baffo”

Scarzella – Rocchetta Tanaro (AT): abbinato alla Piola “Barbagusto”

Terre del Barolo – Castiglione Falletto (CN): abbinato alla Piola “La Cricca”

Vigneti Aliberti – Canelli (AT): abbinato alla Piola “Circolo Risorgimento”

GLI ARTISTI SELEZIONATI

Adam Smith, Alberto Moscone, Alice Isnardi, Carlomagno, Ella, Emanuele Colandrea, Giglio, La Quadrilla Folk Band, Niccolò Bosio, Paolo Antonelli, Paolo Vaccaro, Ripe, Roberto Casesi, Si Scrive Andy, Spaghetti Spezzati, Spermiagrumi.

Adam Smith àQucina

Alberto Moscone à Acqua Alta Bagni di Via Agliè

Alice Isnardi à Circolo risorgimento

Carlomagno à Il Camaleonte Piola

Ella à Osteria Povr’om

Emanuele Colandrea à Off Topic

Giglio à Imbarchino

La Quadrilla Folk Band à Trattoria l’Oca Fola

Niccolò Bosio à Da baffo

Paolo Antonelli à La Cricca Circolo Arci

Paolo Vaccaro à Ostu

Ripe à Barbagusto

Roberto Casesi à Ristorante Ratatui

Si scrive Andy à Po18

Spaghetti Spezzati à Via Baltea

Spermiagrumi à Bocciofila Vanchiglietta

I grandi vini che sanno di Liguria a Vinitaly 2023

Ci saranno anche i grandi vini che sanno di Liguria a Vinitaly 2023, la grande rassegna enologica che ogni anno richiama migliaia di persone a Verona. Una vetrina importante per fare conoscere meglio Pigato, Vermentino, Rossese, Granaccia e Ormeasco ad un pubblico internazionale. Ci stiamo preparando per portare la nostra produzione migliore e valorizzare così le nostre eccellenze e il nostro magnifico territorio!

Nel frattempo i nostri grandi vini firmati Viticoltori Ingauni, Pigato, Vermentino, Rossese, Granaccia, Ormeasco (anche nella versione sciac-a-trà), le bollicine Piganò e Bolle Rosa, il vino da tavola rosso o bianco in box da 3 litri, l’olio extravergine di oliva, le confetture, ma anche grappe, cherry di Ormeasco e Vermouth di Pigato si trovano nello shop di Ortovero. Sono acquistabili anche online. Spedizioni da Savona a Ventimiglia, gratuite per ordini superiori ai 50 euro. Informazioni e ordini: 0182-547127, WhatsApp 391-3624034, info@viticoltoriingauni.it

Eataly Genova produrrà quotidianamente la focaccia di San Giorgio

Eataly Genova produrrà quotidianamente la focaccia di San Giorgio, un tributo alla focaccia ligure e ambasciatrice di Genova nel mondo. Alla prima infornata ha partecipato il sindaco Marco Bucci, insieme a Luisa Puppo, presidente dell’associazione Genova World e a Umberto Curti, enogastronomo e direttore scientifico dell’associazione.

«È un onore assaggiare la focaccia dedicata a San Giorgio. Un’innovazione che unisce due dei simboli più famosi della nostra Genova: l’inconfondibile bandiera e la focaccia con il suo sapore unico. Siamo certi che questa prelibatezza sarà apprezzata non solo dai genovesi ma da tutti i turisti che raggiungeranno la nostra città. L’unione tra tradizione e innovazione aiuterà ulteriormente a promuovere l’immagine di Genova in tutto il mondo» ha commentato il sindaco Marco Bucci.

Ideata da Genova World, associazione culturale che opera in stretta sinergia con il Comune per promuovere l’immagine di Genova nel mondo, la focaccia di San Giorgio prende il nome dalla bandiera di San Giorgio, simbolo della nostra città, e racchiude in una ricetta alcune delle eccellenze liguri. 

Alla base c’è la focaccia genovese con l’aggiunta, in cottura, delle patate che ricordano l’entroterra savonese. A cottura ultimata si aggiungono prescinsêua e origano, che rappresentano Genova, acciughe della provincia spezzina e olive taggiasche per l’imperiese.

La ricetta è stata messa a punto da Umberto Curti: «Sono lietissimo di aver condiviso la ricetta coi panificatori di Eataly Genova così da farla assaggiare anche a turisti e gourmet che arrivano da tutto il mondo».

«La focaccia di San Giorgio è un omaggio alla Liguria e sposa in pieno la filosofia di Eataly, che da sempre si adopera per dare spazio alle eccellenze locali» ha aggiunto il direttore di Eataly Genova Endri Lleshaj.

I baci di Alassio “espatriano” a Milano

Anche sotto la Madunina si possono mangiare i baci di Alassio. Sembrerà strano ma i celebri dolci di cioccolato sono finiti anche a Milano e più precisamente in via San Marco. Al civico 34 è attiva la pasticceria del Take Away. L’idea di “esportare” i baci da Alassio al capoluogo lombardo è venuta a Massimiliano Acquaviva. Nella città del Muretto e degli innamorati ha conosciuto Paola e l’ha sposata. E così la deliziosa variante dei baci di dama sono finiti nel cuore della city economica.

Il successo per i baci esposti in vetrina è stato immediato. Massimiliano festeggia il traguardo raggiunto insieme ad altri tre soci: Eliseo, Federico e Nicholas. I baci, come noto, sono due gusci friabili di nocciola e cacao con un velo di cremina nel mezzo che può essere di cioccolato o di pistacchio (una versione vegana). Una curiosità: i baci sono di un’altra pasticceria altrettanto conosciuta ad Alassio, La Riviera. Nella foto Massimiliano Acquaviva è al centro insieme a El Diablo Claudio Chiappucci e ad Eliseo uno dei soci della pasticceria milanese.

Albenga tra passato e presente, al San Carlo la presentazione del libro sulla storia del Pigato

La Fondazione G. M. Oddi per la rassegna “Albenga Passato e Presente” propone Sabato 18 febbraio 2023 la presentazione del libro di Flavio Maurizio “Pigato- l’oro dei vigneti nel Ponente Ligure”, Edizioni Del Delfino Moro. L’Autore, dopo una ricerca storica dedicata al nome  ‘Pigato’,  delinea la crescita di un vino inizialmente prodotto in modeste quantità per un consumo familiare, diventato in campo enologico il simbolo della piana albenganese. Flavio Maurizio racconta con viva partecipazione la continua ascesa di un prodotto che col passare degli anni ha conquistato i mercati d’Italia e d’Europa, apprezzato dai più raffinati intenditori, da rinomati chef, richiesto da illustri personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e della vita sociale in genere.

Un vero e proprio “viaggio tra storia, passione e commercio” del Pigato che l’Autore sente come una sua creatura e che ha contribuito ad ottenere l’ambita denominazione DOC. E’ previsto l’intervento di Gerry Delfino che traccerà il percorso storico del “Pigato” dalle epoche passate sino all’oggi. Coordina l’evento Mario Moscardini.

 La presentazione ad ingresso gratuito, avrà inizio nella Sala San Carlo in Via Roma 58 alle ore 17 e si concluderà con una degustazione di vino Pigato offerto da Cantine Calleri e Vecchia Cantina. Rinfresco offerto dalla Fondazione G. M. Oddi.

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“Sanremology”, i 10 cocktail ispirati alle canzoni che hanno trionfato al Festival di Sanremo

Musica italiana e cocktail, da sempre un abbinamento vincente. In occasione del Festival di Sanremo un panel di esperti bartender ha creato “Sanremology”, i 10 cocktail ispirati alle canzoni che hanno trionfato alla kermesse ligure.

Dallo Spicy Thrill firmato da Bruno Vanzan che celebra “Brividi” di Mahmood & Blanco con la Tequila Don Ramón infusa nel peperoncino, all’Old Fashioned dedicato a “Non ho l’età”, fino al Blue Lagoon ispirato a “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno e al Moment Of Silence per rievocare la hit mondiale “Zitti e Buoni” dei Maneskin: ecco tutti gli abbinamenti per celebrare al meglio la musica italiana gustando un cocktail di qualità.

“Sanremo e la musica hanno il potere d’influire su emozioni e percezione del gusto: tutto questo rende l’esperienza di sorseggiare un drink ancora più intensa e piacevole”, Riccardo Campagna, Spirit Advocate di Mavolo Beverages.

Questa volta non sarà solamente tutta “colpa del whisky” ma anche del gin, del rum e del vermouth. L’accostamento cocktail musica italiana è sempre stato presente nei testi delle canzoni dei più importanti artisti rappresentando una modalità di narrare storie di vita, d’amore e di divertimento.

Da Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, che nella loro “Birra” chiedevano alla barista “uno shot freddo, con o senza schiuma”, al “Whisky soda e Rock ‘n’ Roll” di Renato Carosone, passando per lo storico “Champagne” di Peppino di Capri per “brindare ad un incontro”, fino all’improbabile accoppiata “Tequila e Guaranà”, hit estiva a firma di Elodie.

L’abbinamento cocktail-musica è da sempre un’esperienza che unisce i sensi del gusto e dell’udito per creare un’atmosfera unica e piacevole che trova il suo apice nella settimana del Festival di Sanremo dove un buon cocktail può essere reso ancora più speciale se accompagnato dalla giusta colonna sonora e dalla giusta compagnia.

Proprio per l’occasione del Festival un panel di esperti bartender ha creato “Sanremology”, la prima drinklist creata per celebrare attraverso 10 gustosi e variegati cocktail le più iconiche canzoni che hanno fatto la storia vincendo la kermesse ligure.

“Il Festival di Sanremo è stato ed è tuttora uno degli eventi più importanti per la socialità in Italia. Ogni anno, infatti, questo evento riunisce milioni di persone, famiglie e gruppi d’ascolto per seguire le esibizioni dei cantanti e divertirsi e per celebrare la cultura e la tradizione musicale italiana – afferma Riccardo CampagnaSpirit Advocate di Mavolo Beverages, azienda che importa e distribuisce distillati, spirits e champagne – Cosa c’è di meglio di farlo abbinandoci un cocktail e creando così un’esperienza ancora più coinvolgente e conviviale: la musica, infatti, ha il potere di influire sulle emozioni e sulla percezione del gusto, rendendo l’esperienza di sorseggiare un drink ancora più intensa e piacevole”.

Ed è proprio in occasione del festival di Sanremo che, il volto tv e campione del mondo di bartending Bruno Vanzan, per celebrare l’ultima hit trionfatrice del Festival “Brividi” di Mahmood & Blanco, ha “portato sul palco” dell’Ariston, all’interno del format #CitofonarePassoni con il famoso speaker radiofonico Diego Passoni il suo Spicy Thrill: una rivisitazione piccante del Tommy’s Margarita, con tequila Don Ramón infusa nel peperoncino, succo di lime e sciroppo d’agave, una combinazione perfetta per creare quella sensazione di piacere che parte dal palato e corre lungo la schiena, proprio come è successo a molti ascoltando la traccia vincitrice nel 2022.

Cocktail innovativi ma anche grandi classici: dal mitologico Angelo Azzurro che è stato scelto per celebrare Francesco Renga che trionfò al Festival del 2005 con la sua “Angelo”. Tornando ancora più indietro nel tempo, l’Old Fashioned viene dedicato all’immortale “Non ho l’età” di Gigliola Cinquetti (1964), mentre il Blue Lagoon non può che essere associato all’iconica “Blu dipinto di blu” di Domenico Modugno del 1958. Ma cosa c’è di meglio di un Red Sunset per brindare ai tramonti rosso fuoco di Nord-Est? Questo cocktail analcolico è stato scelto in abbinamento alla canzone “Luce” di Elisa che sbancò la Riviera dei Fiori nel 2001.

Riferimenti alle canzoni ma non solo: il Monkey Gland dedicato a “Occidentali’s Karma” di Francesco Gabbani è una chiara citazione della “scimmia nuda” che il cantautore ha portato sul palco dell’Ariston nel 2017. L’aroma dolce e il profumo delicato del Rose Cocktail non potevano non essere associati alla canzone di Simone Cristicchi “Ti regalerò una rosa” (2007), mentre a coloro che vogliono stare solo per un momento “Zitti e buoni” viene consigliato il drink A Moment of Silence, dove il whisky presente nella composizione potrà regalare un breve istante di degustazione in pace con il mondo prima di riprendere a scatenarsi proprio come i Maneskin nel 2021 sul palco dell’Ariston.

Chiudono la drinklist della “Sanremology” il Moneymaker, che con il verde alla base della sua miscelazione rievoca la celebre “Soldi” di Mahmood del 2019, e Hellfire, cocktail in grado di far tornare alla mente “Non è l’inferno”, grazie alla quale Emma trionfo nel 2012.

Ecco infine le 10 ricette per preparare a casa i cocktail protagonisti del trend “Sanremology” e godersi al meglio il Festival cantando con amici e parenti:
Spicy Thrill: “Brividi” – Mahmood & Blanco
Blue Lagoon: “Nel blu dipinto di blu” – Domenico Modugno
Angelo Azzurro: “Angelo” – Francesco Renga
A Moment Of Silenc: “Zitti e Buoni” – Maneskin
Money Maker: “Soldi” – Mahmood
Old Fashioned: “Non ho l’età” – Gigliola Cinquetti
Monkey Gland: “Occidentali’s Karma” – Francesco Gabbani
Rose Cocktail: “Ti regalerò una rosa” – Simone Cristicchi
Hellfire: “Non è l’inferno” – Emma
Red Sunset: “Luce (Tramonti a Nord-Est)” – Elisa

Ricette cocktail

Spicy Thrill: 5 cl Tequila Don Ramón Punta Diamante Reposado infusa al peperoncino; 5 cl succo di lime; 1 cl sciroppo d’agave.
Blue Lagoon: 4 cl Vodka Tom of Finland; 2 cl Blue Curaçao; 2 cl Succo di Limone; 1 cl Sciroppo di Zucchero.
Angelo Azzurro: 4 cl Gin Pink47; 2 cl Triple Sec; 1 cl Blue Curaçao; 1 cl Succo di Limone.
A Moment Of Silenc: 4,5 cl Rye Whiskey; 3 cl Liquore all’albicocca; 1,5 cl Amaro alle erbe; 1,5 cl Angostura; 0,7 cl Brandy; 0,5 cl Red Bitter.
Money Maker: 2 cl Liquore al melone verde; 1 cl Vodka alla pera; 2 cl Succo di Limone.
Old Fashioned: 4,5 cl Wilcox Bourbon; 2 gocce di Angostura; 1 zolletta di zucchero; 1 spruzzata di Soda.
Monkey Gland: 5 cl Mayfair Gin; 3 cl Succo d’arancia; 2 gocce di granatina; 2 gocce d’assenzio.
Rose Cocktail: 6 cl Not Another Vermouth; 1,5 cl Kirsch; 2 gocce di sciroppo alla fragola.
Hellfire: 3 cl Rum Hell or High Water Spiced; 3 cl Birra allo zenzero; 2 gocce di salsa di tabasco.
Red Sunset: 6 cl Succo d’ananas; 6 cl Succo d’arancia; 6 cl Succo di pesca. Menta.

La Liguria in primo piano a Wine in Venice: la Tenuta Maffone premiata per etica, sostenibilità ed innovazione

Wine in Venice, l’iconico evento del vino  si è svolto a Venezia dal 28 al 30 Gennaio 2023 con un prestigioso red carpet nel suggestivo scenario della Grande Scuola della Misericordia di Venezia e nello storico palazzo di Cà Vendramin Calergi.

La Tenuta Maffone è stata riconosciuta come una delle 20 migliori cantine d’Italia da una giuria di giornalisti, sommelier ed esperti che hanno premiato le cantine per il loro impegno in materia di Etica, Sostenibilità ed Innovazione nella produzione vinicola.

La Tenuta Maffone, situata a Pieve di Teco in Liguria, si distingue per il suo scenario alpino e agricolo, che offre le condizioni migliori per la maturazione delle uve. La famiglia che gestisce la tenuta coltiva i vigneti di proprietà in modo tradizionale, evitando l’uso di diserbanti e concimi chimici. La posizione privilegiata dei vigneti, molto areati in altitudine e ben esposti al sole, permette una coltivazione rispettosa dell’ambiente e della natura circostante.

​​L’impegno della Tenuta Maffone per l’ambiente e per la valorizzazione del territorio si traduce anche nella sperimentazione in cantina, concentrandosi sul vino Ormeasco e nell’enoturismo. La Tenuta Maffone dimostra inoltre un impegno etico nel fare rete con altre realtà locali, contribuendo allo sviluppo sostenibile del territorio.

La premiazione della Tenuta Maffone a Wine in Venice rappresenta un traguardo importante non solo per la cantina, ma anche per la Liguria che, grazie alla sua presenza, è diventata protagonista dell’evento. La Tenuta Maffone dimostra che la qualità del vino non è solo il risultato di una buona coltivazione, ma anche di un impegno costante verso la sostenibilità e l’eticità.

Eliana Maffone, proprietaria della Tenuta Maffone, esprime la sua soddisfazione per questo premio: “Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento. La nostra passione per la viticoltura ci ha portato a recuperare terreni abbandonati e a valorizzare il nostro territorio attraverso la coltivazione delle viti. La nostra sfida più grande è sempre stata quella di preservare l’ambiente e la natura che ci circonda, attraverso l’uso di pannelli solari, il recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione e un profondo rispetto per la natura“.