Categoria: Cultura
English Library di Alassio: un volume sulla sua storia dal 1875 ai giorni nostri
Sabato 10 dicembre, alle ore 17,00, all’Auditorium “Roberto Baldassarre” della Biblioteca Civica, si terrà la presentazione del volume “English Library di Alassio” celebrativo dei 140 anni dalla nascita e del suo fondo inglese a cura di Alessandro Bartoli con la collaborazione di Jacqueline Poole Rosadoni e Bruno Schivo.
Come è ormai noto, Alassio è stato un piccolo angolo di Inghilterra sulla Riviera italiana. L’Hanbury Tennis Club, l’ex chiesa anglicana, i giardini di Villa della Pergola sono testimonianze di un’epoca in cui la colonia inglese superava i 1000 residenti durante la stagione invernale.
Questo volume, edito da Marco Sabatelli, è stato promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio con il sostegno dalla Fondazione De Mari CR Savona e ripercorre la lunga storia della biblioteca inglese più antica d’Italia e tra le più antiche in Europa, la seconda biblioteca su tutto il territorio nazionale, dopo quella di Firenze, per numero e importanza dei volumi in lingua inglese conservati e catalogati.
Durante i tre secoli che ha attraversato la English Library ha superando due guerre mondiali, sopravvivendo anche al lento tramonto della grande colonia britannica che visse ad Alassio per oltre un secolo. Tra i suoi scaffali si sono soffermati Sir Thomas Hanbury, il compositore Edward Elgar, il grecista Lewis Campbell, l’ammiraglio Arthur Limpus, il compositore Philip Napier Miles e molti altri ancora.
Nel volume si narrano le vicende della biblioteca inglese dal 1875, anno di fondazione da parte del pastore anglicano John Hayes, per poi descrivere le vite delle tre donne che si sono succedute a dirigerla e che ne hanno segnato la storia: Hilda Lamport discendente di una facoltosa famiglia di armatori di Liverpool, Lady Ruth Hanbury moglie di Daniel Hanbury e Jacqueline Poole Rosadoni l’ultimo anello di una storia di quasi 150 anni.
Alessandro Bartoli, il curatore, ne ha ricostruito le vicende dalle origine ad oggi, consultando archivi, documenti e ricercando testimonianze in Inghilterra e Italia, Bruno Schivo ne ha studiato e illustrato il prezioso patrimonio librario mentre Jacqueline Rosadoni ha ripercorso i suoi lunghi e felici anni come bibliotecaria. Infine Carolyn Hanbury ha scritto un breve saggio sulla famiglia Hanbury ad Alassio la cui storia si intreccia con quella di Villa della Pergola e del suo grande e antico giardino.
Ad Albenga l’incontro “Il valore dei beni culturali per l’identità comunitaria”
Sabato 10 dicembre alle 18.30 a Palazzo Oddo, Albenga, Mons. Carlos Moreira Azevedo, Delegato del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, sarà protagonista dell’incontro “Il valore dei beni culturali per l’identità comunitaria”. L’evento si svolge nell’ambito della mostra Onde barocche – Capolavori diocesani tra 1600 e 1750 ed è organizzato dalla Diocesi di Albenga-Imperia in collaborazione con il progetto di valorizzazione dei beni artistici Formae Lucis, con Fondazione Oddi e con Fondazione Agostino De Mari. L’ingresso è libero e gratuito.
La mostra Onde barocche. Capolavori diocesani tra 1600 e 1750, dallo scorso aprile al Museo Diocesano di Albenga, all’Oratorio della Ripa a Pieve di Teco (IM) e in numerosi siti diffusi sul territorio diocesano, è prorogata fino all’8 gennaio 2023. Durante il periodo festivo seguirà i seguenti orari: Albenga: Lunedì 14:30 – 18:30 (su prenotazione), da martedì a domenica 9:30 – 13:00 | 14:30 – 18:30; Pieve di Teco: apertura sabato e domenica 9.30 – 13.00 e 14.30 – 18.30. Nei giorni infrasettimanali e previa prenotazione sono possibili aperture straordinarie per gruppi di almeno cinque persone). Questo il dettaglio dei giorni festivi:
- 8 dicembre: aperto
- 25 dicembre: chiuso
- 26 dicembre: aperto tutto il giorno
- 1 gennaio: chiuso al mattino
- 2 gennaio: aperto tutto il giorno
- 6 gennaio: aperto tutto il giorno
Onde barocche porta sotto i riflettori la ricchezza del patrimonio barocco: le sale del Museo Diocesano accolgono capolavori tra i più importanti e affascinanti di questa fase artistica. Tra i protagonisti della mostra, che dà spazio a opere pittoriche con alcuni splendidi esemplari di scultura, Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Domenico Fiasella, Luciano Borzone, Giulio Benso, i De Ferrari, Gioacchino Assereto, Giovanni Battista Casoni, Domenico Piola e Anton Maria Maragliano. Non solo un’esposizione di tesori artistici, ma un percorso che unisce storia, cultura e itinerari invitando alla scoperta di alcuni tra gli esempi più significativi del periodo compreso tra il 1600 e il 1750 e diffusi sul territorio. La mostra incoraggia l’approfondimento di una stagione altissima dell’arte di tutti i tempi attraverso lo stupore e la meraviglia.
Tutte le informazioni su orari e biglietti sul www.formaelucis.com
«Le ultime lune» di Furio Bordon, doppio spettacolo con la Libera Compagnia Teatro Sacco sabato 10 dicembre alle 21 e domenica 11 dicembre alle 18
«Le ultime lune» di Furio Bordon, doppio spettacolo con la Libera Compagnia Teatro Sacco sabato 10 dicembre alle 21 e domenica 11 dicembre alle 18. L’adattamento è di Franco Bonfanti, la regia di Achille Brugnini. I protagonisti sono Franco Bonfanti, Alessio Dalmazzone, Elena Tura. L’assistente alla regia è Carla Spinola. La fotografia è curata da Giancarlo Deri.
Un anziano ex professore universitario vive in solitudine la sua vecchiaia. A fargli compagnia solo i suoi ricordi, l’amata musica di Bach e un costante, commovente dialogo con il fantasma della moglie morta prematuramente. Nella prima parte della commedia, egli è solo nella sua stanza, in attesa che il figlio quarantenne, che ha accettato sin troppo di buon grado la decisione del padre di “togliere il disturbo”, lo accompagni nella nuova “dimora”. Nell’anonima e triste camera dell’ospizio, in cui si svolge la seconda parte, l’anziano signore trascorre le sue “ultime lune” in compagnia di un vaso di basilico, orientato verso la luce, in attesa consapevole e serena della fine. La bella e toccante commedia di Furio Bordon, scritta nel 1995 e interpretata da Marcello Mastroianni poco prima di morire, viene portata in scena, con la preziosa autorizzazione dell’autore, da Franco Bonfanti, Alessio Dalmazzone ed Elena Tura, attori della Libera Compagnia Teatro Sacco, e con la regia di Achille Brugnini. Nel nostro tempo, improntato all’efficenza ad oggi costo, si insegue freneticamente giovinezza nell’illusione di annullare la morte; ma la vecchiaia non è una vergogna da cancellare, è un privilegio, l’inizio di un nuovo cammino da affrontare con il proprio bagaglio di esperienze ed affetti del passato.
Franco Bonfanti
Lo spettacolo ha debuttato in anteprima nazionale a Noto (Siracusa) il 28 luglio 2021 nell’ambito della prestigiosa Rassegna Teatrale “Atto Unico”. Si ringrazia la dott.ssa Fiorenza Giorgi per la preziosa collaborazione.
Il Teatro Sacco ha una disponibilità di posti a sedere limitata pertanto la prenotazione è consigliata.
INFO E PRENOTAZIONI
TEL: 331.77.39.633
EMAIL: info@teatrosacco.com
E’ nato il Festival del Cortometraggio di Montagna “CORTALP”
In occasione dell’Anno della Montagna Sostenibile 2022, dalla collaborazione del Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai con il Politecnico di Milano – Scuola Design del corso Design Alpino di Aldo Faleri con Roberto Boni e il sostegno del Preside Francesco Zurlo, nasce la prima edizione del Festival del Cortometraggio di Montagna CORTALP e del contest “Manlio Armellini”, rivolto agli studenti del Politecnico di Milano e intitolato allo storico patron del Salone del Mobile e grande appassionato di montagna.
Durante l’evento si terrà la premiazione dei migliori cortometraggi originali degli studenti per il contest “Manlio Armellini” e la proiezione di una selezione dei migliori cortometraggi del Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai. L’appuntamento è in programma per il 1° dicembre, dalle 14 alle 18.30, presso il Politecnico di Milano – Scuola Design (via Candiani 72), Campus Bovisa, Ed. B1 – Auditorium F.lli Castiglioni.
La rassegna CORTALP ha ricevuto il Patrocinio di Montagne Sostenibili 2022 e della Sezione del Cai di Milano.
Il Festival del Cortometraggio di Montagna CORTALP
Il progetto nasce per promuovere il rispetto e la salvaguardia delle terre alte, valori che il Club alpino italiano e il Politecnico di Milano intendono trasferire agli studenti attraverso il patrimonio filmico della Cineteca del Cai e far conoscere lo storico sodalizio e la sua lunga storia di collaborazione con il Politecnico di Milano e le rispettive cariche istituzionali.
«Le aree tematiche sulle quali abbiamo chiesto agli studenti di indagare con i loro strumenti abituali della comunicazione – dichiara Aldo Faleri promotore del progetto e docente di Design Alpino – sono gli ambiti abituali nei quali chiediamo ai futuri designer di misurarsi nel paradigma di uomo-contesto-oggetto, per lo sviluppo di concept di prodotti e servizi per la montagna».
Al termine della premiazione del contest “Manlio Armellini” seguirà la proiezione di alcuni cortometraggi di ambientazione alpina, selezionati dal catalogo del Centro di cinematografia e Cineteca del Cai. Si tratta di corti che affrontano vari aspetti delle terre alte: dalla montagna come luogo di divertimento e di libertà, al soccorso alpino, passando per il tema del climate change e della fusione dei ghiacciai.
La premiazione del concorso cinematografico “Manlio Armellini”
Nell’ambito del contest tematico, gli studenti del Politecnico sono stati chiamati a produrre dei cortometraggi dedicati a mostrare il rapporto fra l’ambito del design, dell’architettura, della grafica e della comunicazione e quello della montagna, intesa in ogni suo aspetto (ambiente, ecologia, lifestyle, alimentazione, sport, sicurezza, produzione), con particolare attenzione a proposte innovative e di sostenibilità negli ambiti sopra citati.
Tre le categorie del concorso cinematografico: prodotto, ambiente e comunicazione. Oltre ad una menzione speciale “Armellini”.
La selezione delle opere vincitrici ha tenuto conto dell’originalità, dell’aderenza alle tematiche scelte e ai valori ispiratori del Club alpino italiano, con priorità a tematiche sensibili quali sostenibilità ambientale, biodiversità, impatto sull’ambiente.
La giuria del contest, presieduta da Monica Brenga (componente del Centro di Cinematografia e Cineteca), è composta da: Roberto Boni e Aldo Faleri (docenti di Design Alpino del Politecnico di Milano), Nicoletta Favaron (presidente del Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai) e Pamela Lainati (referente del Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai e referente del progetto per il Cai).
Il legame con Manlio Armellini, grande amante dell’alpinismo, è duplice: da un lato lo scorso maggio Armida Armellini ha donato alla Cineteca del Cai un fondo di 130 film di montagna che suo marito ha raccolto in vita, dall’altro lo scorso marzo il Salone del Mobile ha promosso delle borse di studio in suo nome con il Politecnico.
Armida Armellini ha sostenuto con grande piacere fin dall’inizio l’iniziativa, così come i vertici del Club alpino italiano, a partire dal Presidente generale Antonio Montani e del componente aggiunto del Comitato direttivo centrale Angelo Schena, per arrivare a Nicoletta Favaron, presidente del Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai, che dichiara, in rappresentanza del Sodalizio, di aver «apprezzato molto innanzitutto la partecipazione genuina dei ragazzi, poi il buon livello dei film in concorso. Ci auguriamo che questa iniziativa faccia conoscere agli studenti del Politecnico tutte le attività del Cai attraverso il patrimonio filmico della nostra Cineteca, perché se ne possano ricordare in futuro nella loro crescita professionale».
L’evento è ad ingresso libero e gratuito previa registrazione, per motivi organizzativi, al seguente form.
“I Diari del Limbo” una storia ai confini della realtà
In questo periodo, visto il poco tempo libero, mi è capitato di usufruire della promozione del Black Friday di Storytel, per chi non conoscesse l’app, si tratta di un’applicazione per cellulare dove si possono sentire audiolibri , audiofumetti e podcast, infatti Storytel ha fatto una promozione che fa pagare 2€ per due mesi e quindi ne ho approfittato così da avere il loro parco titoli a disposizione.
Mentre cercavo qualcosa da ascoltare, mi è capitato questo audiolibro fatto da Emons. Record, I Diari del Limbo, scritto da Manlio Castagna, un audioserie composta da 11 capitoli di 40 minuti ciascuno, una storia Young Adult a tinte Mistery/Grottesco, che vi immergerà in un mondo misterioso, tra l’altro fin da subito, il titolo mi ha attirato e dopo aver letto la trama e visto l’immagine di copertina, mi ha molto incuriosito e ho deciso di immergermi in questa storia, naturalmente devo premettere che l’audio libro, l’ho ascoltato in due giorni, ma se fosse stato per me, l’avrei divorato in un solo giorno, da quanto mi aveva preso.
La storia parla di Ottavia, una ragazza di quindici anni, che si sveglia in un posto che non conosce, senza memoria e senza avere la ben che minima idea, di come ci sia arrivata, e scopre di trovarsi alla Fortezza di Haresind.
Le informazioni sul dove è, e sulle regole a cui dovrà sottostare, le verranno date un po’ in maniera centellinata da Lugosi, un funzionario (molto particolare) dell’accoglienza della Fortezza, che accompagnerà Ottavia nella parte iniziale della storia, potremmo dire un po’ come Virgilio accompagna Dante nell’Inferno e nel Purgatorio.
Il problema di Lugosi e che spesso risponde, alla moltitudine di domande di Ottavia, con mezze risposte per lo più incoerenti, almeno per l’ascoltatore/lettore, in quanto pian piano noi stessi, insieme ad Ottavia ci faremo un’idea di cosa sia la Fortezza e del significato delle parole di Lugosi.
Ho trovato il personaggio di Ottavia molto particolare, empatizzi quasi subito con lei, e mentre ascolti l’audiolibro, non lo vivi da spettatore, ma potremmo dire da protagonista, perché è un po’ come se anche tu stesso/a fossi insieme a Ottavia e volessi capire cosa sta succedendo.
Naturalmente, Ottavia non ci sta alla regole che gli vengono imposte da Lugosi e dalla Fortezza, e decide di scappare, nel suo viaggio dantesco, oltre alle tantissime scoperte che farà, sarà accompagnata anche da due compagni che si uniranno a lei, nella scoperta e nella fuga dalla Fortezza Tito e Pepi, due personaggi molto intriganti a parer mio, il primo con un anno in più di Ottavia, quindi potremmo dire suo coetaneo, che fin da subito l’ammalia con il suo modo di fare, con la sua gentilezza e il suo modo di suonare (si perché Tito è un musicista), la seconda più grande di entrambi, sui vent’anni o poco più, che sarà un po’ la mente del gruppo che si andrà a formare, la quale già in passato, ha cercato di scappare dalla Fortezza.
Ora lo sapete, come al solito non voglio spoilerarvi troppo, perché mi piacerebbe vi andaste a sentire l’audiolibro o che vi compraste il libro, però voglio dirvi che la cosa stupenda di quest’ultimo, sono le voci che lo hanno letto e interpretato, infatti abbiamo Greta Esposito nel ruolo di Ottavia, che devo dire fin da subito, è come se fosse stata una mia amica, la sua voce secondo me, è giustissima per Ottavia, è molto simpatica e ti fa molto empatizzare con lei, infatti, per quanto mi riguarda, ha interpretato il personaggio perfettamente, Tommaso Ragno nel ruolo di Lugosi, anche lui a livello di interpretazione mi è piaciuto molto, poi quest’accento un po’ tedesco che gli dava, secondo me ci stava tantissimo su Lugosi sul tipo di personaggio che doveva interpretare, Riccardo Ricobello nel ruolo di Tito e Liliana Bottone nel ruolo di Pepi, esattamente come Greta Esposito, interpretano i loro personaggi per quanto mi riguarda alla perfezione, infatti, è proprio per questo che mi hanno fatto immergere così tanto nella storia, vi giuro ragazzi, mentre succedevano gli avvenimenti dell’audiolibro io ero li con loro e un po’ come se fossi stato il quarto del gruppo e io stesso dovessi scappare dalla Fortezza.
Ma le domande principali, sono: “Come è arrivata Ottavia in questo posto e soprattuto cosa è la Fortezza di Haresind?“, “Dove sono i suoi genitori e sua sorella?“, “E soprattutto come può fare per andarsene?“, sinceramente ci sarebbero anche tantissime altre domande, ma entrerei troppo nell’ambito spoiler e non voglio.
Devo essere sincero, Il libro scritto da Manlio Castagna, I Diari del Limbo, mi ha sbalordito, mi ha trasmesso un’insieme di emozioni pazzesche, dalla tenerezza, alla tristezza, dal divertimento, alla paura, tanto che ho deciso quest’anno per natale di farmi un regalo, l’edizione fisica del libro, I Diari del Limbo, perché è uno di quei libri che voglio avere con me, anche in formato fisico, così che possa sempre portarlo con me in qualsiasi occasione.
Tra l’altro su Storytel si trovano altri libri di Manlio Castagna come l’Amore Vince Tutto, Le Belve, e Petrademone, ed è proprio quest’ultimo, che al momento ho iniziato ad ascoltare e che mi sta prendendo molto.
La cosa bella di Manlio Castagna, del modo in cui scrive e riuscire a trasmettere tutte quelle emozioni che in un libro vorresti provare, mettendoci sempre una buona dose di mistero e facendoti alcune volte, tornare anche un po’ ragazzo/a.
Come al solito ora vi lascio i link di storytel per l’audio libro e del libro di Amazon:
https://www.amazon.it/dp/8851186731?ref_=cm_sw_r_cp_ud_dp_K29EC962XYB13VD6KVWS
https://www.storytel.com/it/it/books/i-diari-del-limbo-1372965
https://www.storytel.com/it/it/cerca-Manlio+Castagna
https://emonsaudiolibri.it/audioserie-e-podcast/i-diari-del-limbo
e poi vi lascio il mio link dove potete scrivermi se volete commentare o altre gli articoli:
La Cappella Sistina di Savona tra i luoghi del festival d’arte contemporanea “Connexxion”
La Cappella Sistina è inserita tra i luoghi di “Connexxion” – Festival Diffuso di Arte Contemporanea, progetto inedito dell’associazione culturale Arteam di Albissola Marina, ideato e curato da Livia Savorelli e che si svilupperà fino al 7 gennaio per “Riconnettersi a partire dalla città”, come recita lo slogan.
Venerdì 25 novembre, giornata inaugurale, alle ore 16 si terrà infatti il vernissage dell’installazione “Niente sarà più come prima” di Giovanni Gaggia, frutto del laboratorio “Far Filò un paesaggio contemporaneo”, realizzato il 7 novembre nel Seminario Vescovile in collaborazione con una rappresentanza di donne ucraine ospitate dalla Caritas diocesana.
La progettazione di “Connexxion” ha avuto inizio nei primi mesi del 2022 dal presupposto che la cultura, essendo connessa allo sviluppo individuale e collettivo, sia una risorsa indispensabile per la coesione sociale e la salute biopsicosociale della comunità. Un bene prezioso per nutrire lo spirito e la mente del singolo, aiutandolo a meglio destreggiarsi tra le urgenze della contemporaneità, soprattutto in una congiuntura storica così complessa.
“Credo fortemente nel valore rigenerativo dell’arte contemporanea, in particolar modo di quella chiamata arte relazionale e partecipata – afferma Savorelli – Ho così pensato che il miglior modo di riflettere in modo corale sul significato e il valore della città fosse attraverso un evento capillare, basato sulla relazione, sulla connessione tra le persone, su un processo attivo e partecipativo sul territorio. Da qui il sottotitolo, perché la rigenerazione del singolo è fondamentale per quella della comunità tutta”.Gaggia e gli altri dodici artisti selezionati sono stati invitati a vivere Savona e creare un progetto connesso ad un luogo della città, scoprendo le sue bellezze culturali e le sue criticità, a partire da chi la definisce e la costituisce, ovvero i suoi abitanti. Storie e ricerche degli artisti si sono intessute con quelle del luogo, dando vita a nuove narrazioni e percorsi di senso e nel collegare passato e presente in vista di nuove prospettive future hanno contribuito alla definizione di un nuovo paesaggio urbano fondato sulla rilettura del patrimonio storico e artistico di Savona.
Fate The Winx Saga dal cartone alla Serie TV
L’inverno scorso, con la mia famiglia abbiamo iniziato a vedere questa serie, Fate The Winx Saga, sono sincero ero molto scettico in quanto, sapendo che era tratto da un cartone per bambini, ho pensato che poteva essere la classica serie tv, per famiglie e invece, mi sono dovuto ricredere.
Intanto, la serie, la potete trovare su Netflix e vanta ben due stagioni, una da 6 episodi e una da 7 episodi sui 50 min l’una, quindi possiamo dire molto veloce e fruibile, ve ne voglio parlare adesso, perché il 16 settembre è uscita la seconda stagione ed è una serie secondo me che vale la pena di discutere e soprattutto perché questo mese è stata cancellata, quindi non si terrà una terza stagione almeno per il momento a meno che non venga venduta ad un’altra emittente (speriamo) e per quanto mi riguarda non è giusto che Netflix l’abbia cancellata, in quanto è una delle serie insieme a Stranger Things, più vista sul loro servizio in abbonamento.
Come già detto, la serie, è basata sul cartone Winx Club e parla di Sei fate e dei loro rispettivi elementi da cui prendono energia, di nome Bloom (fuoco), Stella (Luce), Aisha (Acqua), Terra (Terra), Musa (Mente) e Flora (che raggiunge il gruppo nella seconda stagione, Natura), che dovranno salvare l’Oltremondo (il mondo delle fate), dai nemici che lo attaccheranno, mentre nel frattempo, studiano a scuola, creano amicizie e nuovi amori.
Possiamo dire, che per molti versi, è un Teen Drama/Fantasy, basato sul cartone ma che non narra la stessa storia, però è molto simile alla saga di Harry Potter, perché in quest’ultima avevamo Harry, Hermione, Ron e i loro amici, che mentre andavano a scuola, combattevano il ritorno di Lord Voldemort, qua invece abbiamo queste fate, che hanno poteri magici, che mentre vanno a scuola, combattono il male che attacca l’Oltremondo, composto da Streghe del Sangue, Bruciati, Beatrix (che è un personaggio molto ambiguo, buona, cattiva, neutrale, doppio giochista e chi più ne ha più ne metta) e con la cattiva della prima serie, Rosalind Hale.
Nella storia scopriamo che le fate vengono mandate ad Alfea, una scuola, che gli farà apprendere la loro magia, ci sono vari tipi di magia, fuoco, acqua, mente, terra, luce, natura (e alcune a noi non conosciute, come la magia del sangue) e infine ci saranno gli specialisti, che sono delle fate senza poteri, ma che sono portate per i combattimenti e insieme alle fate magiche, combattono sempre in prima linea, per difendere l’Oltremondo.
Bloom, è una ragazza che vive nel mondo degli umani, che scopre solo da teenagers di essere una fata e viene invitata dalla preside di Alfea, ad andare a studiare in questa scuola, dove dovrà fare i conti con le sue paure, i suoi sentimenti, il suo passato e le sue emozioni sia positive che negative per capire chi è lei e come poter usare al meglio il suo poter di fuoco.
Naturalmente essendo che la scuola è anche un campus Bloom, vivrà a stretto contatto con altre sue coetanee, Aisha la sua compagna di stanza, utilizza come elemento l’acqua, è la mente del gruppo, su di lei ci si può sempre affidare per piani o ragionamenti importanti, sarà quella che ci spiegherà un po’ cosa sta succedendo nei momenti delicati, per fare un po’ il punto della situazione e trovare la maniera migliore per uscirne.
Terra, è l’amante della natura, dei minerali, di tutto ciò che la circonda infatti camera sua è piena di piante, ed è un po’ il cuore del gruppo, colei che se non ci fosse, il gruppo apparirebbe piatto, infatti lei tiene il gruppo sempre unito, in camera con lei c’è Musa, una fata della mente, che fin da subito scopriamo, forse, essere il potere più difficile da gestire e da avere, in quanto perennemente lei sente sia i pensieri che le emozioni degli altri e alcune volte fa pure casino e cerca di manipolarli, lei possiamo dire che è quella sempre presente, che quando c’è bisogno di lei, non scappa mai e ti aiuta.
Alla fine troviamo Stella, la principessa dell’Oltremondo, che ha il potere della luce, molto interessante e a parer mio, molto romantico, la cosa positiva è che può diventare anche invisibile, grazie ai cambiamenti che riesce ad apportare alla luce e possiamo dire che è un po’ la nostra spia del gruppo, grazie a lei, sappiamo ciò che succede nei momenti più importanti e nonostante all’inizio sia una vera e proprio palla al piede, riuscirà a ritagliarsi un posto importante nel gruppo, diventandone insieme a Terra il cuore pulsante e infine dalla seconda stagione vediamo arrivare anche la cugina di Terra, Flora che ha il potere della natura, a parer mio è una ragazza molto misteriosa, sa molte cose, ma non spiega il perché le sa o altro (la maggior parte delle volte), e un po’ l’incognita del gruppo, che può aiutarle a risolvere la situazione, oppure a complicare ulteriormente i casini che nasceranno.
Tra gli Specialisti invece, troviamo di importanti Sky, che è l’ex ragazzo di Stella, ed è conteso nella prima stagione da Stella e Bloom, che è un ragazzo molto forte, purtroppo per lui gli succedono spesso cose sgradevoli ed ha perso in passato il padre per colpa di Rosalind, ma di questo non ve ne parlo più di quel tanto, altrimenti spoilero troppo e tra prima e seconda stagione avrete un quadro più generale su di lui e sulla sua vita e poi troviamo Riven, un ragazzo a parer mio un po’ enigmatico, sembra il classico spaccone del gruppo, molto lascivo, che pensa solo a divertirsi e non è mai concentrato (si ha il sentore che Terra e Riven abbiano dei trascorsi, infatti, non vanno molto d’accordo almeno da parte di quest’ultima, che lo tratta sempre un po male), però man mano che le due stagioni andranno avanti, lo rivaluterete e sappiate che insieme ad un altro ragazzo, è il tipo di Beatrix (ebbene si nella serie c’è un ménage à trois).
Sono molto carismatici, anche gli insegnanti, tra cui il capo degli specialisti Silva, colui che ha cresciuto Sky e migliore amico del padre, che vedremo sviluppare un rapporto molto interessante con Sky, il professor Harvey il papà di Terra e di Sam, (flirt di Musa), che cerca a tutti i costi di proteggere la famiglia e infine Farah la preside che a parer mio, uno dei personaggi riusciti meglio sia per complessità, sia per caratterizzazione.
Secondo me, ribadisco, Netflix ha totalmente sbagliato a cancellare la serie, ma purtroppo non è la prima volta che succede, in serie interessanti di Netflix, speriamo veramente possa trovare un’altra casa e continuare, perché secondo me c’era ancora tanto da raccontare.
Ragazzi se dopo di quello che vi ho raccontato a grandi linee, non avete voglia di vedere questa serie tv, non so cos’altro dirvi, ah si una cosa c’è lo, che aspettate attaccate il televisore e guardate Fate The Winx Saga.
Come al solito ecco i link:
https://www.netflix.com/it/title/80220679
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Nove spettacoli per «AlbengAteatro», riparte la stagione dell’Ambra
Svelato il programma della rassegna «AlbengAteatro2023». Dopo due anni di stop riparte la stagione dell’Ambra con un ricco cartellone che verrà inaugurato il 15 dicembre. Il programma comprende nove spettacoli, di cui sette in abbonamento e due fuori abbonamento e andrà avanti fino al 22 aprile 2023. La rassegna è promossa dalla Teatro Ingaunia, diretta da Mario Mesiano, con il contributo del Comune di Albenga, assessorato alla Cultura. «Si parte 15 dicembre alle 21 con uno spettacolo fuori abbonamento «La finta ammalata» di Carlo Goldoni che vede in scena Franco Oppini». Ecco il cartellone ufficiale della rassegna albenganese che da ben quattordici edizioni porta il teatro di qualità nella cittadina ingauna. Dopo Franco Oppini il 4 febbraio alle 21 Alessandro Benvenuti porta in scena «Panico ma rosa» del Diario del tempo sospeso; il 12 febbraio alle 18 Debora Caprioglio, Edy Angelillo, Blas Roca Rey e Adelmo Fabo saranno i protagonisti de «La ciliegina sulla torta», scritta e diretta da Diego Ruiz; il 25 febbraio alle 21 Margherita Fumero, Mario Bois, Mauro Villata portano in scena «Sherlock Holmes e il mistero di Lady Margaret», giallo comico di Valerio di Piramo e Cristian Messina; il 18 marzo alle 21 sarà la volta della Compagnia teatrale Masaniello con lo spettacolo «O’Scarfalietto» di Eduardo Scarpetta per la regia di Alfonso Rinaldi; il 19 marzo alle 18 Franco Fasano con «Io amo, Così ogni tanto mi oriento”», incontro tra musica e parole; il 2 aprile alle 18 Marco Falaguasta sarà in scena con «Non ci facciamo riconoscere» per la regia di Gabriele Pignotta; il 15 aprile alle 21 sarà in scena Ketty Roselli con alla chitarra Luciano Miceli per «Woman in rock»; il 22 aprile alle 21 Mario Mesiano e Carla Lombardi saranno impegnati con Max Pisu (videopartecipazione) in «Al cuor non si comanda». Per i vecchi abbonati sarà possibile confermare e rinnovare il proprio abbonamento entro e non oltre sabato 3 dicembre. Gli abbonamenti (per i vecchi abbonati) saranno in vendita presso il Teatro Ambra nelle giornate di venerdì 25 novembre e 2 dicembre dalle ore 16,30 alle ore 18,30 ed sabato 26 novembre e 3 dicembre dalle ore 9,30 alle ore 11,30. Da domenica 4 dicembre sarà possibile acquistare nuovi abbonamenti o biglietti per i singoli spettacoli presso Iat piazza san Michele, Uffici Strobe Srl Albenga, Casa del Disco Alassio e su www.Italianticket.it
A Palazzo Oddo di Albenga la mostra «50 sfumature di natura»
L’idea iniziale, la raccolta delle foto e la prima curatela della mostra sono state di Valter Bernardeschi (insigne fotografo naturalista, due volte tra i protagonisti delle biennali di fotografia internazionale di Albenga del 2014 e 2016) e del compianto Enzo Righeschi (liason officer FIAP per l’Italia e Direttore del F.E.C. di Montevarchi che si occupò del gemellaggio col Circolo Fotografico San Giorgio di Albenga).
La mostra contiene 50 scatti di 50 fotografi naturalisti italiani, tutti pluripremiati ed encomiati a livello nazionale e internazionale. Alcune delle foto hanno ricevuto premi nei maggiori Concorsi Internazionali specializzati come quello organizzato dal Museo di Scienze Naturali di Londra, quello lanciato dalla rivista Oasis, o hanno contribuito alle vittorie della nazionale italiana di fotografia che, nel tema “foto di natura”, ha vinto per 16 anni di fila la FIAP World Cup, imponendosi tra il centinaio di nazioni che fanno parte di questa Federazione Mondiale.
Esposta per la prima volta a Montevarchi, quindi a Roma e, a seguire, nel luglio scorso, a Casa Girardenghi in Peagna, con l’organizzazione del Circolo Fotografico San Giorgio per il Patrocinio del Comune di Ceriale, e con la presenza dei due curatori toscani, la mostra è oggi collocata al Museo dei vetri romani “Magiche Trasparenze”, per la curatela della palazzo Oddo che collabora da anni col circolo fotografico.
Il San Giorgio BFI-ILFIAP, infatti, gestisce il FIAP Exhibitions Center al terzo piano del palazzo della cultura e vi allestisce dal 2014 una media di 3 mostre internazionali all’anno, con altri eventi fotografici nelle sale adiacenti.
“50 sfumature di natura” ha il Patrocinio del Comune di Albenga, per la soddisfazione del Presidente della pal. Oddo dott. Pirino e del Circolo prof. Tavaroli, entrambi entusiasti per il “magico” abbinamento tra arte romana e animali nel loro mondo naturale, tra museo e buona fotografia.
I volontari del sodalizio fotografico ingauno ci tengono a dedicare l’evento alla memoria dell’amico Enzo che, dopo una dura lotta, è morto pochi giorni addietro, subito dopo l’ultima visita felice di luglio ad Albenga.
La Mostra Fotografica 50 SFUMATURE DI NATURA è visitabile dal martedì a domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30 al primo piano di palazzo Oddo presso l’esposizione Magiche Trasparenze.
“Alassio a Teatro”, sei spettacoli all’ex Anglicana
Sei spettacoli, da dicembre a marzo con attori e attrici molto conosciuti e amati dal pubblico. Torna «Alassio a Teatro», la stagione curata Produzioni teatrali «MC Sipario» che vede come direttore artistico l’attore Giorgio Caprile. «Un ritorno grazie all’Amministrazione comunale. La stagione – afferma Caprile – inizierà con la compagnia «MC Sipario» che ha la sua sede in Alassio e vede protagonista tra gli altri Franco Oppini, nel programma ci saranno spettacoli molto divertenti con molti attori sul palco, cosa assai rara di questi tempi, e ci saranno anche spettacoli con musica dal vivo e musical». La «prima» della stagione all’ex chiesa Anglicana di Alassio è in programma venerdì 16 dicembre alle 21 con «La finta ammalata» di Carlo Goldoni. In scena Franco Oppini, Miriam Mesturino, Roberto D’Alessandro, Giorgio Caprile, Luca Negroni, Giorgia Guerra, Riccardo Feola e la partecipazione di Ada Alberti.
Si prosegue sabato 14 gennaio con «Noi quasSud» di Renato Converso e Pasquale Addisi che vedrà tra i protagonisti dello spettacolo oltre a Renato Converso anche Renzo Sinacori, Rosy Cannas, Matteo Granà. Sabato 28 gennaio sarà la volta di «Valjean, a musical drama» di Fulvio crivello tratto da «I Miserabili» con Fabrizio Rizzolo, Isabella Tabarini, Mario Sebastiano Di Bella, Susi Amerio, Giorgio Menicacci e Diego Micheli. Il 5 febbraio all’ex Anglicana arriverà «Il Vantone» di Pierpaolo Pasolini per la regia di Nicasio Anzelmo con Domenico Pantano, Nicolò Giacalone, Paolo Ricchi, Monica Guazzini, Fatima Romina Ali, Giacomo Mattia. Venerdì 24 febbraio andrà in scena «Faccia un’altra faccia» di Tiziana Foschi per la regia di Antonio Pisu.
A chiudere il cartellone degli spettacoli sarà «Diamoci del Tu» di Norm Foster per la regia di Enrico Maria Lamanna con Gaia de Laurentiis e Pietro Longhi. L’abbonamento a sei spettacoli costa 100 euro, il ridotto per studenti 70 euro, il biglietto per il singolo spettacolo 20 euro, per studenti biglietto ridotto a 15 euro. La prevendita è prevista presso la «Casa del disco di via Vittorio Veneto 70 nel Budello di Alassio telefono 0182.640479.
Tutti i vincitori del premio “Acqui Edito & Inedito”
Federico Goglio e Massimiliano Longo, con “Yukio Mishima. Ultimo Samurai”, edito da Ferrogallico Edizioni, si aggiudica il Premio Acqui Edito & Inedito per la sezione edita nel graphic novel. Per la sezione inedita Narrativa – Romanzo familiare vince Alessandro Pepè con Quattro soldi a battimuro, che sarà pubblicato da De Ferrari Editore, per la sezione inedita Tesi di laurea – saggio storico si aggiudica il premio Marco Liguori con Caterina Costa, la nave dei misteri, che sarà pubblicato da De Ferrari editore, e per la sezione inedita Romanzo storico si aggiudica il premio Corrado Palmarin, con In mezzo ai girasoli e sotto le betulle, che sarà pubblicato da Impressioni Grafiche.
Ricevono una menzione speciale Alice De Matteo, con Giuseppe Elia Benza. Pensiero e azione di un repubblicano ligure, per la sezione inedita Tesi di laurea – saggio storico e Natale Pace, con Alex. Una storia di caporalato per la sezione inedita nel romanzo storico.
Nel premiare il vincitore della sezione edita, la giuria si compiace inoltre di aver potuto valutare quest’anno un certo numero di opere di grande valore grafico e narrativo, fra le quali segnala l’adattamento a fumetti del romanzo “La luna e i falò” di Cesare Pavese (Marco D’Aponte, Marino Magliani, Ed. Tunuè), “Lucille degli Acholi”, biografia del chirurgo Lucille Teasdale (Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti, Ed. il Castoro) e infine “Una vita per Pola. Storia di una famiglia istriana” (Stefano Zecchi, Federico Goglio e Giuseppe Botte, Ed. Ferrogallico).
Nel premiare i vincitori delle sezioni inedite, la giuria ha sottolineato il buon livello dei seguenti lavori: per la sezione inedita Narrativa – Romanzo familiare “La felicità è una lunga pazienza” (Maria Teresa Cusumano), “L’ultima estate dei gabbiani” (Vittoria Caiazza) e “Il fervore” (Serena Perasso); per la sezione inedita Tesi di laurea – saggio storico “L’intervento civile in Italia nelle disposizioni del ministero dell’interno: il caso degli anglo – maltesi 1940 – 1945” (Pierluigi Bolioli), “Quella croce a Cefalonia l’eccidio della divisione Acqui” (Martino Danilo Di Biase) e “La toponomastica femminile in Italia tra retaggi del passato e sfide del presente” (Camilla Zucchi); e per la sezione inedita Romanzo storico “La luce di Pirano” (Valentino Quintana).
Il Premio Acqui Edito & Inedito è nato dall’esigenza di ampliare il Premio Acqui Storia aprendo le porte a nuove tipologie di opere storiche che diano voce a scrittori emergenti.
I vincitori sono stati selezionati dalle giurie del concorso, composte come segue: Luca Cremonesi, Gianluca D’Aquino, Danilo Poggio, Emanuele Mastrangelo, Mariapaola Pesce, Elisa Rocchi per la sezione degli editi; Fabrizio De Ferrari, Vito Gallotta, Paolo Lingua, Aldo A. Mola, Vittorio Rapetti per le sezioni degli inediti.
I vincitori riceveranno i premi durante la cerimonia conclusiva della 4a edizione del Premio Acqui Edito & Inedito, che si svolgerà sabato 3 dicembre alle ore 17.00 presso la Sala Consiglio del Comune di Acqui Terme, piazza Levi 12.
La manifestazione è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, massimo ente finanziatore del premio, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, dalla Regione Piemonte, dalla CTE S.p.A., dall’Istituto Nazionale Tributaristi, dall’AMAG S.p.A., dalla BRC S.p.A., dal Gruppo Benzi Srl, e dal Comune di Acqui Terme.
MOTIVAZIONE VOLUMI VINCITORI 2022
SEZIONE EDITO
Sezione Graphic Novel
“Yukio Mishima. Ultimo Samurai” di Federico Goglio e Massimiliano Longo – Ferrogallico Edizioni (vincitore)
“Yukio Mishima. L’ultimo samurai”, di Federico Goglio con alle chine Massimiliano Longo (Ed. Ferrogallico), è la biografia a fumetti del più famoso e controverso scrittore giapponese del XX secolo. Con un tratto che mostra l’ottima padronanza della scuola argentina e la lezione di Sergio Toppi e una sceneggiatura che ci conduce nei meandri della mente di Mishima, il lettore si immerge nella vicenda umana, artistica e politica di un uomo che non si è rassegnato alla fine del suo mondo, facendo della sua stessa vita un’opera d’arte con un finale tragico nel nome di un disperato amore per un Giappone che stava scomparendo. Il volume è arricchito da un saggio dello stesso sceneggiatore e dalla prefazione di Mario Vattani, diplomatico (attuale ambasciatore italiano a Singapore), musicista e scrittore, profondo conoscitore del Giappone.
SEZIONE INEDITO
Sezione Narrativa – Romanzo familiare
Quattro soldi a battimuro di Alessandro Pepè
Una vicenda vivace e un moderno affresco della Calabria, superando schemi banali, con un intreccio degno d’un geniale “giallo” che si sovrappone a rappresentazioni socio-economiche e familiari. Scrittura moderna vivace e agile.
Sezione Tesi di Laurea / Saggio Storico
Caterina Costa, La nave dei misteri di Marco Liguori
E’ una ricostruzione scrupolosa e originale d’un tragico episodio dell’ultima guerra mondiale, rimasto, come emerge dai fatti e dai documenti, ancora avvolto nel mistero. La motonave “Caterina Costa”, appartenente all’armatore “Giacomo Costa fu Andrea”, adibita al trasporto di rifornimenti con la Tunisia, il 28 marzo 1943, mentre è attraccata nel porto di Napoli viene distrutta da una esplosione improvvisa che provoca un gran numero di morti e di feriti oltre che disseminare carburante e proiettili nel porto e nella città. La ricostruzione non tralascia alcun particolare dai verbali alle testimonianze dei protagonisti. Seguono tutte le ricostruzioni successive che però non hanno mai portato a una identificazione di responsabilità e di precise motivazioni. E’ la storia d’un autentico “mistero” scritta con grande chiarezza e riccadi stimoli e di provocazioni.
Giuseppe Elia Benza. Pensiero e azione di un repubblicano ligure di Alice De Matteo (menzione)
Avvocato di Porto Maurizio, esponente d’una famiglia di facoltosi commercianti d’olio, Benza è stato un esponente del movimento democratico ligure, sia pure meno noto, ma oggetto di studio da parte di importanti e prestigiosi studiosi del Risorgimento. L’amicizia con Mazzini è stata fondamentale e feconda, anche se non c’è stata una visione politica omogenea, così come non c’è stata con Cavour. Benza è stato ed è rimasto un democratico più progressista nettamente di Cavour e però meno “rivoluzionario” di Mazzini, anche se il loro dialogo non si è mai arrestato. Il saggio che lo recupera alla nostra memoria mette in evidenza come sia stata numerosa e tutt’altro che trascurabile quella parte della borghesia risorgimentale democratica e moderata. La ricerca è dettagliata e rigorosa e apre un faro sul mondo ligure che si schierò per l’unità d’Italia.
Sezione Romanzo Storico
In mezzo ai girasoli e sotto le betulle di Corrado Palmarin
Il testo presenta una elaborazione narrativa, descrittiva e realistica, ricavata dai documenti (lettere, rapporti, racconti, immagini) di Umberto Montini (1922-2003), un giovane soldato di leva che partecipa alla spedizione della spedizione italiana in Russia nel 1941-43. Il racconto si snoda dagli anni dell’adolescenza del protagonista, cresciuto nelle parole d’ordine del regime, che via via deve misurarsi con la realtà della guerra, con la tragedia dell’ARMIR e poi della prigionia, con l’instaurarsi di rapporti con i russi e gli altri prigionieri, con la vita dell’ospedale da campo. Affiorano temi politici e religiosi, ma il racconto disegna soprattutto un percorso di consapevolezza e di scoperta di umanità, che resta indelebile nella memoria del reduce e lo portano a ricercare quelle relazioni aldilà dei “muri” delle ideologie e dei confini. Così la ricerca e poi la corrispondenza diviene sostegno alla memoria. Il linguaggio dell’autore restituisce l’immediatezza e l’essenzialità della documentazione utilizzata.
Alex. Una storia di caporalato di Natale Pace (menzione)
In “ALEX. Storia di caporalato” Natale Pace fonde la sua personale esperienza politico sindacale, ispirata dal magistero civile e letterario di Leonida Repaci, con l’urgenza di proporre all’attenzione, nella forma di romanzo, il perdurante dramma dello sfruttamento del lavoro: una piaga irrisolta nel Mezzogiorno (ove quello dei “migrati” si interseca con l’altro, arcaico, del sottoproletariato locale).
La narrazione conduce dalla plaga di Lamezia Terme, non lontana dalla sua nativa Palmi, a Torino e viceversa, con le tensioni e le contraddizioni dei due protagonisti “narranti”, ALEX, una focosa sindacalista e giornalista, e Luca, due volti e due voci di un’Italia ansiosa di riscatto.