“I Diari del Limbo” una storia ai confini della realtà

In questo periodo, visto il poco tempo libero, mi è capitato di usufruire della promozione del Black Friday di Storytel, per chi non conoscesse l’app, si tratta di un’applicazione per cellulare dove si possono sentire audiolibri , audiofumetti e podcast, infatti Storytel ha fatto una promozione che fa pagare 2€ per due mesi e quindi ne ho approfittato così da avere il loro parco titoli a disposizione.

Mentre cercavo qualcosa da ascoltare, mi è capitato questo audiolibro fatto da Emons. Record, I Diari del Limbo, scritto da Manlio Castagna, un audioserie composta da 11 capitoli di 40 minuti ciascuno, una storia Young Adult a tinte Mistery/Grottesco, che vi immergerà in un mondo misterioso, tra l’altro fin da subito, il titolo mi ha attirato e dopo aver letto la trama e visto l’immagine di copertina, mi ha molto incuriosito e ho deciso di immergermi in questa storia, naturalmente devo premettere che l’audio libro, l’ho ascoltato in due giorni, ma se fosse stato per me, l’avrei divorato in un solo giorno, da quanto mi aveva preso.

La storia parla di Ottavia, una ragazza di quindici anni, che si sveglia in un posto che non conosce, senza memoria e senza avere la ben che minima idea, di come ci sia arrivata, e scopre di trovarsi alla Fortezza di Haresind.

Le informazioni sul dove è, e sulle regole a cui dovrà sottostare, le verranno date un po’ in maniera centellinata da Lugosi, un funzionario (molto particolare) dell’accoglienza della Fortezza, che accompagnerà Ottavia nella parte iniziale della storia, potremmo dire un po’ come Virgilio accompagna Dante nell’Inferno e nel Purgatorio.

Il problema di Lugosi e che spesso risponde, alla moltitudine di domande di Ottavia, con mezze risposte per lo più incoerenti, almeno per l’ascoltatore/lettore, in quanto pian piano noi stessi, insieme ad Ottavia ci faremo un’idea di cosa sia la Fortezza e del significato delle parole di Lugosi.

Ho trovato il personaggio di Ottavia molto particolare, empatizzi quasi subito con lei, e mentre ascolti l’audiolibro, non lo vivi da spettatore, ma potremmo dire da protagonista, perché è un po’ come se anche tu stesso/a fossi insieme a Ottavia e volessi capire cosa sta succedendo.

Naturalmente, Ottavia non ci sta alla regole che gli vengono imposte da Lugosi e dalla Fortezza, e decide di scappare, nel suo viaggio dantesco, oltre alle tantissime scoperte che farà, sarà accompagnata anche da due compagni che si uniranno a lei, nella scoperta e nella fuga dalla Fortezza Tito e Pepi, due personaggi molto intriganti a parer mio, il primo con un anno in più di Ottavia, quindi potremmo dire suo coetaneo, che fin da subito l’ammalia con il suo modo di fare, con la sua gentilezza e il suo modo di suonare (si perché Tito è un musicista), la seconda più grande di entrambi, sui vent’anni o poco più, che sarà un po’ la mente del gruppo che si andrà a formare, la quale già in passato, ha cercato di scappare dalla Fortezza.

Ora lo sapete, come al solito non voglio spoilerarvi troppo, perché mi piacerebbe vi andaste a sentire l’audiolibro o che vi compraste il libro, però voglio dirvi che la cosa stupenda di quest’ultimo, sono le voci che lo hanno letto e interpretato, infatti abbiamo Greta Esposito nel ruolo di Ottavia, che devo dire fin da subito, è come se fosse stata una mia amica, la sua voce secondo me, è giustissima per Ottavia, è molto simpatica e ti fa molto empatizzare con lei, infatti, per quanto mi riguarda, ha interpretato il personaggio perfettamente, Tommaso Ragno nel ruolo di Lugosi, anche lui a livello di interpretazione mi è piaciuto molto, poi quest’accento un po’ tedesco che gli dava, secondo me ci stava tantissimo su Lugosi sul tipo di personaggio che doveva interpretare, Riccardo Ricobello nel ruolo di Tito e Liliana Bottone nel ruolo di Pepi, esattamente come Greta Esposito, interpretano i loro personaggi per quanto mi riguarda alla perfezione, infatti, è proprio per questo che mi hanno fatto immergere così tanto nella storia, vi giuro ragazzi, mentre succedevano gli avvenimenti dell’audiolibro io ero li con loro e un po’ come se fossi stato il quarto del gruppo e io stesso dovessi scappare dalla Fortezza.

Ma le domande principali, sono: “Come è arrivata Ottavia in questo posto e soprattuto cosa è la Fortezza di Haresind?“, “Dove sono i suoi genitori e sua sorella?“, “E soprattutto come può fare per andarsene?“, sinceramente ci sarebbero anche tantissime altre domande, ma entrerei troppo nell’ambito spoiler e non voglio.

Devo essere sincero, Il libro scritto da Manlio Castagna, I Diari del Limbo, mi ha sbalordito, mi ha trasmesso un’insieme di emozioni pazzesche, dalla tenerezza, alla tristezza, dal divertimento, alla paura, tanto che ho deciso quest’anno per natale di farmi un regalo, l’edizione fisica del libro, I Diari del Limbo, perché è uno di quei libri che voglio avere con me, anche in formato fisico, così che possa sempre portarlo con me in qualsiasi occasione.

Tra l’altro su Storytel si trovano altri libri di Manlio Castagna come l’Amore Vince Tutto, Le Belve, e Petrademone, ed è proprio quest’ultimo, che al momento ho iniziato ad ascoltare e che mi sta prendendo molto.

La cosa bella di Manlio Castagna, del modo in cui scrive e riuscire a trasmettere tutte quelle emozioni che in un libro vorresti provare, mettendoci sempre una buona dose di mistero e facendoti alcune volte, tornare anche un po’ ragazzo/a.

Come al solito ora vi lascio i link di storytel per l’audio libro e del libro di Amazon:

https://www.amazon.it/dp/8851186731?ref_=cm_sw_r_cp_ud_dp_K29EC962XYB13VD6KVWS

https://www.storytel.com/it/it/books/i-diari-del-limbo-1372965

https://www.storytel.com/it/it/cerca-Manlio+Castagna

https://emonsaudiolibri.it/audioserie-e-podcast/i-diari-del-limbo

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Fate The Winx Saga dal cartone alla Serie TV

L’inverno scorso, con la mia famiglia abbiamo iniziato a vedere questa serie, Fate The Winx Saga, sono sincero ero molto scettico in quanto, sapendo che era tratto da un cartone per bambini, ho pensato che poteva essere la classica serie tv, per famiglie e invece, mi sono dovuto ricredere.

Intanto, la serie, la potete trovare su Netflix e vanta ben due stagioni, una da 6 episodi e una da 7 episodi sui 50 min l’una, quindi possiamo dire molto veloce e fruibile, ve ne voglio parlare adesso, perché il 16 settembre è uscita la seconda stagione ed è una serie secondo me che vale la pena di discutere e soprattutto perché questo mese è stata cancellata, quindi non si terrà una terza stagione almeno per il momento a meno che non venga venduta ad un’altra emittente (speriamo) e  per quanto mi riguarda non è giusto che Netflix l’abbia cancellata, in quanto è una delle serie insieme a Stranger Things, più vista sul loro servizio in abbonamento.

Come già detto, la serie, è basata sul cartone Winx Club e parla di Sei fate e dei loro rispettivi elementi da cui prendono energia, di nome Bloom (fuoco), Stella (Luce), Aisha (Acqua), Terra (Terra), Musa (Mente) e Flora (che raggiunge il gruppo nella seconda stagione, Natura), che dovranno salvare l’Oltremondo (il mondo delle fate), dai nemici che lo attaccheranno, mentre nel frattempo, studiano a scuola, creano amicizie e nuovi amori.

Possiamo dire, che per molti versi, è un Teen Drama/Fantasy, basato sul cartone ma che non narra la stessa storia, però è molto simile alla saga di Harry Potter, perché in quest’ultima avevamo Harry, Hermione, Ron e i loro amici, che mentre andavano a scuola, combattevano il ritorno di Lord Voldemort, qua invece abbiamo queste fate, che hanno poteri magici, che mentre vanno a scuola, combattono il male che attacca l’Oltremondo, composto da Streghe del Sangue, Bruciati, Beatrix (che è un personaggio molto ambiguo, buona, cattiva, neutrale, doppio giochista e chi più ne ha più ne metta) e con la cattiva della prima serie, Rosalind Hale.

Nella storia scopriamo che le fate vengono mandate ad Alfea, una scuola, che gli farà apprendere la loro magia, ci sono vari tipi di magia, fuoco, acqua, mente, terra, luce, natura (e alcune a noi non conosciute, come la magia del sangue) e infine ci saranno gli specialisti, che sono delle fate senza poteri, ma che sono portate per i combattimenti e insieme alle fate magiche, combattono sempre in prima linea, per difendere l’Oltremondo.

Bloom, è una ragazza che vive nel mondo degli umani, che scopre solo da teenagers di essere una fata e viene invitata dalla preside di Alfea, ad andare a studiare in questa scuola, dove dovrà fare i conti con le sue paure, i suoi sentimenti, il suo passato e le sue emozioni sia positive che negative per capire chi è lei e come poter usare al meglio il suo poter di fuoco.

Naturalmente essendo che la scuola è anche un campus Bloom, vivrà a stretto contatto con altre sue coetanee, Aisha la sua compagna di stanza, utilizza come elemento l’acqua, è la mente del gruppo, su di lei ci si può sempre affidare per piani o ragionamenti importanti, sarà quella che ci spiegherà un po’ cosa sta succedendo nei momenti delicati, per fare un po’ il punto della situazione e trovare la maniera migliore per uscirne.

Terra, è l’amante della natura, dei minerali, di tutto ciò che la circonda infatti camera sua è piena di piante, ed è un po’ il cuore del gruppo, colei che se non ci fosse, il gruppo apparirebbe piatto, infatti lei tiene il gruppo sempre unito, in camera con lei c’è Musa, una fata della mente, che fin da subito scopriamo, forse, essere il potere più difficile da gestire e da avere, in quanto perennemente lei sente sia i pensieri che le emozioni degli altri e alcune volte fa pure casino e cerca di manipolarli, lei possiamo dire che è quella sempre presente, che quando c’è bisogno di lei, non scappa mai e ti aiuta.

Alla fine troviamo Stella, la principessa dell’Oltremondo, che ha il potere della luce, molto interessante e a parer mio, molto romantico, la cosa positiva è che può diventare anche invisibile, grazie ai cambiamenti che riesce ad apportare alla luce e possiamo dire che è un po’ la nostra spia del gruppo, grazie a lei, sappiamo ciò che succede nei momenti più importanti e nonostante all’inizio sia una vera e proprio palla al piede, riuscirà a ritagliarsi un posto importante nel gruppo, diventandone insieme a Terra il cuore pulsante e infine dalla seconda stagione vediamo arrivare anche la cugina di Terra, Flora che ha il potere della natura, a parer mio è una ragazza molto misteriosa, sa molte cose, ma non spiega il perché le sa o altro (la maggior parte delle volte), e un po’ l’incognita del gruppo, che può aiutarle a risolvere la situazione, oppure a complicare ulteriormente i casini che nasceranno.

Tra gli Specialisti invece, troviamo di importanti Sky, che è l’ex ragazzo di Stella, ed è conteso nella prima stagione da Stella e Bloom, che è un ragazzo molto forte, purtroppo per lui gli succedono spesso cose sgradevoli ed ha perso in passato il padre per colpa di Rosalind, ma di questo non ve ne parlo più di quel tanto, altrimenti spoilero troppo e tra prima e seconda stagione avrete un quadro più generale su di lui e sulla sua vita e poi troviamo Riven, un ragazzo a parer mio un po’ enigmatico, sembra il classico spaccone del gruppo, molto lascivo, che pensa solo a divertirsi e non è mai concentrato (si ha il sentore che Terra e Riven abbiano dei trascorsi, infatti, non vanno molto d’accordo almeno da parte di quest’ultima, che lo tratta sempre un po male), però man mano che le due stagioni andranno avanti, lo rivaluterete e sappiate che insieme ad un altro ragazzo, è il tipo di Beatrix (ebbene si nella serie c’è un ménage à trois).

Sono molto carismatici, anche gli insegnanti, tra cui il capo degli specialisti Silva, colui che ha cresciuto Sky e migliore amico del padre, che vedremo sviluppare un rapporto molto interessante con Sky, il professor Harvey il papà di Terra e di Sam, (flirt di Musa), che cerca a tutti i costi di proteggere la famiglia e infine Farah la preside che a parer mio, uno dei personaggi riusciti meglio sia per complessità, sia per caratterizzazione.

Secondo me, ribadisco, Netflix ha totalmente sbagliato a cancellare la serie, ma purtroppo non è la prima volta che succede, in serie interessanti di Netflix, speriamo veramente possa trovare un’altra casa e continuare, perché secondo me c’era ancora tanto da raccontare.

Ragazzi se dopo di quello che vi ho raccontato a grandi linee, non avete voglia di vedere questa serie tv, non so cos’altro dirvi, ah si una cosa c’è lo, che aspettate attaccate il televisore e guardate Fate The Winx Saga.

Come al solito ecco i link:

https://www.netflix.com/it/title/80220679

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Zetafobia una saga “Made in Italy” sull’epidemia zombie

Quest’estate mi è capitato, di riprendere in mano un po’ il mio Kindle, in cerca di qualcosa da leggere che mi conciliasse il sonno e ho trovato una saga, al momento formata da due libri, ma con presto l’uscita del terzo, di uno scrittore italiano Gualtiero Ferrari chiamata Zetafobia 1 e il seguito, Zetafobia 2 La città Morta editore Delos Digital.

Dovete sapere, che sono un’appassionato di libri sull’argomento zombie e dopo aver letto la trama e aver scoperto che parlava di un’epidemia che si svolgeva in Italia, nello specifico a Torino, mi sono detto diamogli una possibilità e da li è stato tutta una discesa, molto ripida a rotta di collo di emozioni sparse, dal divertito, alla suspense, al mistero, alla tristezza, be mi pare ovvio che muoia qualcuno, anche senza spoiler, si parla di uno libro horror sugli zombie.

Partiamo dal principio, i libri narrano la storia di Domenico e della sua famiglia, composta da Lucrezia (sua moglie) e Sebastiano (suo figlio), che vivono nella periferia di Torino.

All’inizio della storia, inizieremo a conoscere Domenico, in quasi ogni sua più piccola sfaccettatura e piano piano, a conoscere anche la sua famiglia; verremo catapultati fin da subito in un’epidemia di influenza aviaria, che diventerà in breve tempo globale, infatti all’inizio non sembra particolarmente preoccupante, parte come epidemia per poi evolversi in pandemia.

A quanto pare questo virus colpirà le persone e le farà rianimare trasformandole in zombie, da qua inizierà il viaggio dei nostri protagonisti per resistere, barricarsi, sopravvivere e sperare nella risoluzione della pandemia. Ma cosa succederà? Riusciranno i nostri protagonisti a farcela? Incontreranno altri superstiti e se si, saranno buoni o cattivi?

Ma chi sono veramente Domenico, Lucrezia e Sebastiano?

Domenico lavora per un’azienda che tratta prodotti chimici, che ha una particolare peculiarità: è una persona un po’ paranoica, tende a pianificare, ed essere un maniaco del controllo, tutto questa sua paranoia nella vita, prende forma nel suo cervello come un folletto irlandese (potremmo dire un Leprecauno), di nome Patrick che rappresenta il suo io più primordiale, la parte di lui che è sempre attenta e che cerca di fargli notare dove sbaglia o cose che sul momento non vedrebbe, colui che lo risveglia dal torpore della paura,  che si può provare vedendo ciò che può succedere durante un’epidemia zombie, dandogli l’adrenalina necessaria per farcela.

Lucrezia è una donna forte, ma allo stesso tempo molto dolce, ama profondamente suo marito, anche se lo ritiene ogni tanto fuori come una campana, però nella sua pazzia, scorge sempre qualcosa di particolare che tende a farsi che lei si possa fidare di lui e grazie a questo le faccia superare le avversità che dovranno affrontare nella storia, ama i suoi famigliari e si trova catapultata insieme a loro, in un mondo di puro terrore e morte.

E infine parliamo di Sebastiano, nella storia passerà dall’adolescenza nel primo libro alla pubertà nel secondo, che lo porteranno ad avere un’evoluzione pazzesca del personaggio, sia nel modo di pensare, sia nel modo di agire, sia nel modo di interagire con gli altri, parte da bambino di 11 anni molto chiuso, con problemi a scuola e con i compagni e finisce per venire catapultato in un mondo che “O cresci O muori”, per certi versi nel primo e nel secondo libro lo vedremo spesso più maturo di Domenico, ma chi non lo diventerebbe se dovesse crescere in un mondo così.

Dovete sapere che ho avuto il piacere di avere Gualtiero Ferrari come ospite, sul mio canale YouTube e sono molto felice di parlarvene perché è una persona squisita, molto gentile, aperto nel discutere dei suoi libri e dei suoi personaggi e non solo, anche in generale del mondo nerd, lui stesso si è definito nerd.

Gualtiero è una persona molte genuina, semplice, ho amato molto come ha parlato dei suoi personaggi, di come si è evoluto come scrittore, dei corsi che ha fatto per migliorare sempre più e devo essere sincero, mi è capitato di leggere libri sull’argomento da Stephen King con “A Volte Ritornano” a “Diario di un Sopravvissuto agli Zombie” di J.L. Bourne, fino ad arrivare “Finchè Zombie non ci separi” di Jesse Petersen a “World War Z” di Max Brooks, ma dei libri così scorrevoli come i suoi sono difficili da trovare, sinceramente se non avessi dovuto lavorare, penso me lo sarei divorato in un’intera notte, da quanto mi aveva preso il primo libro e idem il secondo, quindi ora sono in trepidazione per il terzo capitolo della saga che uscirà nel 2023.

Gualtiero è nato e cresciuto a Torino e nei suoi libri, oltre che una storia di terrore, con alcuni tratti divertenti (vedi siparietti famigliari o con Patrick), si sente proprio la sua voglia di far conoscere un territorio, per l’esattezza il Piemonte con il suo capoluogo Torino, partendo prima dalla periferia fino ad arrivare alle vie del centro, nel libro si sente tantissimo, la sua voglia di far conoscere cose, che alla maggior parte delle persone sono sconosciute, dalle armi, ai protocolli militari, all’anatomia; quando succedeva qualcosa di particolare, il lettore grazie alle sue descrizioni scorrevoli che raggiungevano direttamente il punto, (passatemi il termine, non pesanti o lunghe), riusciva a capire facilmente di cosa si parlava, avendo inoltre un quadro accurato di dove si stava svolgendo la storia, di cosa i nostri protagonisti stavano usando o di cosa stavano facendo ecc, senza mai cadere nello stucchevole anzi, regalandoti una saga da divorare a morsi.

Oltre che l’articolo, vi consiglio di andare a guardare anche il video dell’intervista/quattro chiacchiere che ho avuto il piacere di fare con lui, così da farvi un’idea sia di come sia lui, sia di come siano i suoi libri, che vado consigliarvi in questo articolo, il tutto naturalmente made in Italy e ad un passo da noi.

Ecco il video:

Ora un po’ di link utili:

Qua potete trovare tutto su Gualtiero Ferrari e dove acquistare i suoi libri:

https://gualtieroferrari.com

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Dr Stone dal futuro al passato in maniera strampalata

Da un po’ di tempo, vedevo su Crunchyroll, questo anime Dr Stone e non so perché mi ispirava, sarà che il protagonista, Senku, con i capelli così mi ricordava un po’ Yu-gi-oh, chi lo sa, eppure nelle ultime settimane, mi sono iniziato a vedere questa serie anime e mi sono meravigliato da quanto ti prendesse e fosse bella, una storia che racchiude più generi dall’avventura alla fantascienza, dal comico alla storia, dal postapocalittico alla cultura.

La serie anime di cui parlo, è tratta da un manga, che appunto si chiama Dr Stone (ドクターストーン Dokutā Sutōn in giapponese), scritto da Riichirō Inagaki e disegnato da Boichi, composto da 26 volumi edito da Star Comics (al momento ne sono usciti 20, quindi è in fase di pubblicazione), mentre l’anime è composto da 35 episodi, divisi in due stagioni, più due speciali che potete trovare sottitolati in italiano su Crunchyroll (inoltre, è stata annunciata una terza stagione in arrivo nel 2023), è stata fatto tra le altre cose un manga spin-off, chiamata Dr. Stone Reboot: Byakuya (Dr.STONEドクターストーン reboot:夜Dokutā Sutōn Ribūto: Byakuya), dove c’è il padre di Senku e la sua storia.

Ma addentriamoci insieme nella storia, immaginatevi un ragazzo, Taiju, che un bel giorno, mentre è a scuola, va dal suo migliore amico, che vediamo con camice da laboratorio in aula di scienze, Senku, e gli dice “Oggi mi dichiarerò alla ragazza che amo Yuzuriha“, il suo amico naturalmente lo prende in giro, ma sotto sotto sa che lo farà, così decide di andare alla finestra, insieme ad altri compagni per vedere la dichiarazione, anche se sa già che la ragazza sicuramente dirà di si, al suo amico.

Taiju, arrivato davanti ad un albero, dietro alla scuola, dove lo sta aspettando Yuzuriha, sta per dichiararsi, quando una luce fortissima di color verde, investe tutto il mondo, lui per paura, si mette davanti alla ragazza e da quel momento tutto cambia, l’intera razza umana, viene pietrificata all’istante, però ci accorgiamo che Taiju continua ad essere cosciente, dentro alla pietra, determinato a riuscire a spaccare la pietra che lo avvolge e così a dichiararsi finalmente alla sua amata.

Passano 3700 anni e un bel giorno ci riesce e si trova in una grotta, con un liquido che continua a caderle sulla nuca, sarà stata la sua determinazione a spaccare la pietra o forse quel liquido, che continuava a cadergli addosso?

Esce dalla grotta e scopre che l’umanità ha fatto un repentino passo indietro, fino a tornare all’età della pietra, infatti non ci sono più, case, palazzi, negozi o oggetti del XXI secolo, intorno a lui le persone sono ancora pietrificate, ma ricordatevi che per lui la cosa più importante e Yuzuriha e dopo aver capito dove si trova, va a cercarla e appena trovata, gli promette di salvarla nonostante lei sia ancora nella pietra. Ma attenzione, l’albero che ha protetto la sua amata, ha su una scritta fatta da Senku, ebbene si, perché a quanto pare lui, è riuscito a uscire dalla pietra mesi prima e gli scrive di raggiungerlo.

Da li inizierà l’avventura dei nostri due amici, Senku e Taiju, che insieme si prefiggeranno, lo scopo di salvare la razza umana e far progredire la scienza in brevissimo tempo, per far si di tornare velocemente a come era il passato, con la scienza al suo massimo splendore.

E fin qua, la storia per quanto mi riguarda, era già molto interessante, infatti la cosa bella di questo anime/manga e che ti spiega, come creare gli oggetti, che servono per far si che la scienza progredisca, partendo dalla semplice frantumazione di determinati minerali, per costruire i principali materiali, per progredire nelle ere esattamente come nella nostra antichità, il tutto in maniera strampalata ma reale, tipo come costruire la prima panacea medicinale (l’antibiotico), oppure la prima lente per occhiale o cose così.

Ma torniamo alla storia, un giorno Senku e Taiju, capiscono come risvegliare le varie persone dalla pietrificazione, allora vanno a prendere Yuzuriha, ma vengono attaccati da dei leoni e leonesse, per paura di rompere la statua di pietra che imprigiona l’amore di Taiju, decidono di risvegliare un ragazzo, Tsukasa, conosciuto come il liceale più forte che sia mai esistito, grandissimo errore, infatti all’inizio li aiuta salvandoli e nutrendoli, poi Senku, capisce che c’è qualcosa che non quadra in lui e scopre che il vero scopo di Tsukasa, è eliminare tutti gli adulti, per creare un mondo tutto suo, senza la tecnologia moderna visto che ha portato in passato a guerre, ingiustizie e differenze tra poveri e ricchi.

Da qua inizierà, la creazione di due fazioni ben distinte, l’impero di Tsukasa contro il mondo della Scienza di Senku, Taiju e Yuzuriha (si anche lei viene risvegliata tranquilli), ma la domanda grande che aleggia è la seguente, “Cosa potranno fare due ragazzi, uno mingherlino amante della scienza e uno con una forte resistenza e una ragazza, contro il liceale più forte che sia mai esistito?”, “Dove potranno trovare un aiuto?”, “E soprattutto siamo sicuri che siano gli unici, umani?”

Altro non vi dico, altrimenti entro troppo nello spoiler, però una cosa voglio dirvela, questo anime/manga, mi ha ricordato quando da piccolo, guardavo “Siamo fatti così”, ed ero preso dalla sete di scoperta, di come funzionava il mio organismo, naturalmente, quella sensazione qua è palpabile perché quando Senku inizia a spiegarti, come costruire qualcosa, scopri delle cose che non avresti mai pensato e in più questa contrapposizione, tra queste due fazioni è molto interessante e ti domandi chi avrà mai la meglio, facendoti così avvicinare ulteriormente all’anime/manga.

Ora la passa la palla passa a voi, che ne pensante di questo primo incipit, lo andrete a vedere, oppure vi comprerete il manga? Io come al solito vi lascio un po’ di link utili su dove trovare cosa:

Crunchyroll:

Prima stagionehttps://www.crunchyroll.com/it/dr-stone/episode-1-stone-world-786941

Seconda stagionehttps://www.crunchyroll.com/it/dr-stone/episode-1-stone-wars-beginning-801906

Specialehttps://www.crunchyroll.com/it/dr-stone/dr-stone-special-episode-ryusui-ryusui-853149

Dr Stone Manga Amazonhttps://www.amazon.it/dp/8822610768/ref=cm_sw_em_r_mt_dp_7J9JJ5V1C9A0W56E4YQ5?_encoding=UTF8&psc=1

Star Comics: https://www.starcomics.com/fumetto/dragon-245-dr-stone-1

Dr Stone Reboot Amazon:https://www.amazon.it/dp/8822622235/ref=cm_sw_em_r_mt_dp_RDW7WD0DC3ZJSTWCH8KY?_encoding=UTF8&psc=1

Star Comicshttps://www.starcomics.com/fumetto/dr-stone-reboot-byakuya

ed ecco il mio nuovo link dove trovate tutto su di me:

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Paper Girls di Amazon affronta Stranger Things di Netflix a testa alta

Nel weekend appena trascorso, mi sono detto è arrivato il momento, dobbiamo iniziare Paper Girls su Amazon Prime Video, una nuova serie tv che hanno accostato molto a Stranger Things di Netflix, quindi, ammetto di avere avuto un po’ di aspettativa a causa dei titoloni che si vedevano in giro, Paper Girls il nuovo Stranger Things, Amazon vs Netflix con il nuovo Paper Girls, ecc., ma devo essere sincero l’aspettativa questa volta ha ripagato.

Fin da subito, ho notato che la serie, era formata da 8 episodi e che mediamente gli episodi risultavano lunghi, dai 40 ai 50 min all’incirca, quindi già diverso da Stranger Things che invece si parlava di un’ora se non di più, spesso, la serie è uscita il 29 luglio 2022 quindi qualche settimana fa, ma a quanto pare ha già riscosso molto successo, si parla di una serie fantascienza, con sfumature thriller, ma andiamo a parlarne nello specifico.

Avendo naturalmente l’hype a mille, mi sono piazzato sul divano, attaccato Amazon Prime Video e mi sono fiondato in questo nuovo mondo; la storia inizia, il 1 novembre 1988, giusto a ridosso di Halloween, dove quattro ragazze sui dodici anni di età, devono uscire di casa presto per consegnare i giornali nel loro paesino.

Iniziamo così a conoscere Erin, una ragazza asiatica che vive con la madre e sua sorella in una casa in periferia, la madre vediamo da subito non parla l’inglese, o per meglio dire lo capisce ma non lo parla e chiede alla figlia se è sicura, di voler iniziare questo lavoro di consegna dei giornali, più che altro fa questa domanda, per il pregiudizio che l’America aveva in quegli anni per gli asiatici.

Subito dopo conosciamo Mac, la dura del gruppo, vive in una casa abbastanza trasandata, con la madre e il fratello maggiore, in quanto suo padre se ne è andato perché era un tipo violento, a primo acchito vediamo subito che anche suo fratello, non sembra tanto da meno, ma lei è la tipica ragazza forte, che spaccherebbe il sedere a chiunque.

KJ, invece, è una ragazza ebrea, che vive nell’agio con la sua famiglia, ma che sembra molto scocciata dalla cosa, perché viene subito etichettata come la ragazza ricca, con la puzza sotto al naso, cosa che non è assolutamente e anche discriminata perché ebrea e infine abbiamo Tiff la ragazza di colore del gruppo, che fin da subito diventerà l‘amica di tutti e grazie ai suoi walkie talkie, riuscirà a far si che le quattro ragazze possano rimanere in comunicazione mentre consegnano i giornali.

Come abbiamo detto prima, le ragazze si ritrovano a consegnare i giornali, proprio la notte dove è appena finito Halloween, quindi i ragazzi grandi, che di sera si sono divertiti a lanciare uova sulle porte delle case e carta igienica e hanno fatto casino per strada sono ancora in giro, infatti, le ragazze vengono aggredite in due occasioni, la prima cercando di salvare KJ, da un gruppo di ragazzi che la voleva bullizzare, la seconda invece un ragazzo aggredisce Erin e gli portano via il Walkie Talkie di Tiff.

Le ragazze, stufe per quello che sta succedendo, decidono di affrontare i bulli, andandoli a cercare in una casa in ristrutturazione, ma quello che troveranno li, non saranno i bulli ma altre persone, impaurite da quello che vedono, escono dalla casa e scoprono che il cielo si è fatto fucsia, non capendo che sta succedendo corrono a casa di Mac.

Erin, Mac, Kj e Tiff, inizieranno ad avere paura, visto che in giro non c’è anima viva, ad un certo punto Mac prenderà la pistola del fratello, perché è frustrata e in preda ad un’attacco di panico e sparerà a Erin per sbaglio e da quel momento la serie inizierà a farsi interessante, le ragazze cercheranno di portare Erin in ospedale, ma verranno fermate da due ragazzi, che le faranno entrare in una navicella e le porteranno nel 2019.

Se vi state domando ma tutto questo succede così istantaneo senza un ma ne un perché, ebbene si, succede tutto velocemente, noi lo vediamo dal punto di vista di Erin, che è in fin di vita, ma poi piano piano nella storia vengono spiegati sia i ma sia i perché tranquilli.

Arrivati nel 2019, le ragazze non capiscono cosa sia successo, nel frattempo Erin è guarita miracolosamente, (e qua il significato, se mai te lo spiegheranno, farà molto Lost, secondo me), quindi decidono di andare a casa di quest’ultima, pensando sia ancora il 1988 e scoprono che c’è Erin a casa, ma in versione adulta e da li partirà un’insieme di circostanze che le porterà a viaggiare nel tempo, per sventare una cospirazione portata avanti da due fazioni di viaggiatori del tempo, che cercano una di preservare il flusso del tempo, nonostante gli errori che ci possano essere, mentre l’altra, cerca di rimediare agli errori fatti, dall’uomo nelle varie epoche, per poter vivere al meglio sia nel passato che nel futuro, ed è proprio quest’ultima che cercherà di aiutare le ragazze, per tornare alla loro epoca.

La cosa bella di questa serie, è che va contro i principi che abbiamo visto finora dei viaggi nel tempo, se ben ricordate nelle serie e nei film, viene spesso detto che non bisogna parlare vedere o venire a contatto con il proprio io, del futuro o del passato, in quanto potrebbe accadere un paradosso e quindi il mondo disintegrarsi su se stesso o implodere, invece qua viene resettato tutto in quanto, i nostri stessi personaggi, verranno a contatto con i loro stessi più grandi, nelle varie epoche senza che succeda niente.

La serie è stata paragonata secondo me a Stranger Things, sono ambientate più o meno negli stessi anni e sono entrambe serie con dei ragazzi/e, come protagonisti che devono affrontare qualcosa di inusuale, che sia il Sottosopra con Vecna e il Demogorgone o due fazioni in lotta nel tempo, sono paragonabili a livello di situazioni, ma poi secondo me il paragone si ferma li, infatti, il viaggio nel tempo in Stranger Things non c’è, a meno che non vogliate collegare la cosa del Sottosopra che è fermo al 1983 anche se mi sembra una forzatura, ok, ogni tanto c’è qualche strizzata di occhio a Stranger Things, vedi i Walkie Talkie ecc, però si ferma li secondo me, le musiche sono carine, ma non pagaronabili secondo me a Stranger Things poco ma sicuro, in più in Paper Girls ci sono anche i robots e delle specie di Gundam (forse più stile Pacific Rim), ma comunque avete capito.

Al momento la serie non è ancora stata confermata per una seconda stagione, da Amazon Prime Video, ma se ne parlava già da tempo, quindi sicuramente la vedremo il prossimo anno, secondo me e vi dirò ho un certo hype su questa serie, per vedere come può continuare.

Voglio ricordare che la serie nasce come fumetto e poi in un secondo momento è stata trasposta sui nostri schermi, infatti i fumetti sono di Brian K. e sono 6.

Qua trovate il primo delle 6 grafic novel:

https://www.amazon.it/Paper-girls-Brian-K-Vaughan/dp/8865437227/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=HU8QNHTJ5GNR&keywords=paper+girls&qid=1660658733&sprefix=paper+girls%2Caps%2C93&sr=8-2

e qua trovate la serie su Amazon Prime Video:

https://www.primevideo.com/detail/Paper-Girls/0SXAIJ5V3UWT5NQ8O0DV44N2F4

Non vado oltre a raccontarvi, perché altrimenti vi spoilererei troppo, spero di avervi un po’ incuriosito così che possiate iniziare questa serie, quindi ora la palla passa a voi, fatemi sapere se la vedrete, se siete curiosi e se vi aspettate tanto da questa serie, come al solito ecco i miei link:

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Re/Member un Manga Horror Agghiacciante

Oggi parliamo di un manga agghiacciante, di quelli che quando li leggi, non dormi la notte, sia per come è scritto a livello di storia, sia per come è stato disegnato; le tavole del manga, sono così tanto ben fatte, che i personaggi sembrano quasi uscire e volerti avvinghiare e trascinarti nelle tenebre.

カラダ探し Karada sagashi o Re/Member Karada sagashi (che vuol dire la “Ricerca del Corpo” anche se in Italia, lo si conosce direttamente con il nome di Re/Member) è un manga horror, mistero, scolastico, del 2014 scritto da Welzard e disegnato da Katsutoshi Murase edito da J-Pop in Italia, al momento la serie si avvale di 17 volumi, più uno spin-off di 5 volumi che si chiama カラダ探し 解 Karada sagashi: Kai o Re/Member Unravel (in Italia Re/Member Unravel) che vuol dire “La Ricerca del Corpo Districamento”.

Iniziamo a parlare della trama, immaginatevi un mondo normale, dove dei ragazzi vanno tranquillamente a scuola, i protagonisti sono Asuka, Takahiro, Rumiko, Shota, Kenji, Rie, ma un bel giorno una loro amica Haruka, in maniera abbastanza agghiacciante, con una faccia spiritata, ferma i protagonisti e chiede loro di cercare il suo corpo, i ragazzi sul momento non riescono a capire, ma la sera mentre pensano a quello che è successo, iniziano a ricordarsi di una maledizione che aleggia sulla scuola e gli arriva un messaggio con queste regole:

La bambina in rosso apparare a scuola dopo le lezioni
La bambina in rosso appare di fronte a uno studente quando rimane da solo
Chi vede la bambina in rosso, non deve assolutamente voltarsi finché non
esce dal cancello della scuola
Chi lo fa viene diviso in otto pezzi e nascosto nell’edificio scolastico
Lo studente ucciso dalla bambina in rosso, il giorno dopo compare davanti
a tutti e chiede di cercare il suo corpo
Non ci si può rifiutare di cercare il corpo
La bambina in rosso compare anche durante la ricerca
La ricerca non termina finché il corpo non viene trovato
Anche se durante la ricerca perdi la vita non muori
Iniziamo a conoscere un po’ i nostri personaggi principali, Asuka e Takahiro, potremmo dire che sono la coppia, non ancora coppia, (scusate il gioco di parole) lei la dolce ragazza che sotto sotto e innamorata di Takahiro, e quest’ultimo il classico principe dall’armatura bianca, che farebbe di tutto per la sua principessa e la difende a suon di pugni e calci, Rumiko, per molti versi lei è la ragazza esuberante, alcune volte un po’ sopra le righe, l’opposto di Rie che invece è la ragazza timida, poi abbiamo Shota che è lo stratega e l’intelligente del gruppo e Kenji, che è un po’ outsider del gruppo, che non centra poi molto con loro, che sembra avere un segreto e qualche collegamento con la maledizione e la bambina in rosso.
Da qua, inizia la storia, i ragazzi si ritrovano teletrasportati a mezzanotte in punto, davanti alla scuola, e scoprono che non possono uscire dai cancelli, ad un certo punto si apre la porta della scuola e vengono da li a breve uccisi da una bambina coperta di sangue, scoprendo tra l’altro altre regole non scritte nel messaggio.
La bambina in rosso canta una canzone
Se la bambina in rosso ti raggiunge, si aggrappa alla tua schiena
e una volta terminata la sua canzone ti uccide.

Man mano che si susseguiranno le nottate, i ragazzi moriranno sempre, ma inizieranno a scoprire un po’ di più, sulla maledizione della bambina in rosso e sul segreto che aleggia su Kenji, inizieranno a trovare piano piano le parti che compongono il corpo di Haruka, (iniziando ad esplorare la scuola e cercando in ogni parte degli edifici), che dovranno essere messe in una bara all’entrata della scuola (ricordo che i pezzi da trovare sono otto), ma la storia è una semplice maledizione o c’è qualcos’altro sotto? La bambina è una sola o forse c’è anche un’altra bambina? Come mai l’altoparlante della scuola annuncia sempre dove si trova la bambina in rosso? E soprattutto i ragazzi sono i primi a subire questa maledizione o già qualcuno nella scuola ne ha avuto a che fare e ha già risolto la ricerca del corpo? E come mai uno degli insegnanti sembra sapere qualcosa? Come mai la bambina in rosso uccide? Cosa succede se si portano tutti i pezzi del corpo?

Queste sono tutte domande, che fin dal primo volume inizieranno ad aleggiare su di voi, portandovi ad ogni pagina sempre più dritti verso l’agghiacciante e paurosa storia, che Welzard e Murase hanno voluto raccontarvi.

E’ stato trasposto anche nel 2017 l’anime di 10 episodi al momento introvabile in Italia, della durata di 10 minuti ad episodio.

Filastrocca della Bambina in Rosso
Un vestito rosso vorrei, anche i vestiti bianchi di rosso tingerei! Di rosso, di rosso tingi la faccia, le mani: di rosso tutto tingi; i capelli, le gambe: di rosso tutto tingi! No, no, di rosso lo tingerei… No, no, di rosso mi coprirei… Le mani staccherei e di rosso tingerei! Il corpo smembrerei e di rosso tingerei! Le gambe strapperei e di rosso tingerei! La schiena di sporcizia tutta piena io la troverò, e rosso a fiumi ne estrarrò! Un vestito rosso diventare vorrei…

Ho voluto parlarvi di questo manga horror perché l’ho trovato molto interessante a livello di storia e anche come è stato disegnato, è un manga che chi è amante degli horror deve assolutamente leggere.

I manga li trovate sul sito di J-pop e su Amazon serie regular:

https://j-pop.it/it/re-member-001.html

https://www.amazon.it/Re-member-Karada-Sagashi-2/dp/8868836203/ref=sr_1_3?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=LE0GHCOG2UVO&keywords=re%2Fmember+1&qid=1660296345&sprefix=re%2Fmember+1%2Caps%2C146&sr=8-3

Serie Spin Off:

https://j-pop.it/it/re-member-unravel-001.html

https://www.amazon.it/Re-member-unravel-1-Welzard/dp/8832757435/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=LE0GHCOG2UVO&keywords=re%2Fmember+1&qid=1660296345&sprefix=re%2Fmember+1%2Caps%2C146&sr=8-1

Come al solito ora la palla passa a voi, fatemi sapere che ne pensante, se cercherete di recuperare questo manga e se avete dei manga da consigliarmi, così da poterne parlare nella nostra rubrica, mi trovate sui miei social naturalmente:

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Resident Evil la serie di Netflix sotto le polemiche ma sarà giusto?

Nella settimana appena trascorsa, ho visto interamente Resident Evil: La serie, che è uscita su Netflix, il 14 luglio 2022, per un totale di 8 episodi, della durata media di 50 min e devo dire che non mi è dispiaciuta, anzi secondo me, potrebbe avere degli ottimi spunti per un’eventuale seconda stagione e come me molte altre persone con cui ho avuto modo di interagire, che come me conoscono e amano la serie, mi hanno dato dei pareri positivi.

Non fraintendetemi, non è una serie da 10 (difficile trovare una serie così), però non è neanche una serie da 3, come ho letto in molte testate giornalistiche, addirittura mi è capitato di leggere delle cose che per alcuni potevano essere fastidiose o addirittura per chi ha scritto l’articolo, come ad esempio il fanservice o i collegamenti “classici” alla saga, (che poi io vorrei dire, se non fai collegamenti alla saga, in una serie che parla di eventi dopo la saga, come fai a chiamarlo Resident Evil) ma che io non condivido per niente e se andrete avanti con la lettura capirete perché.

Fin da ragazzo seguo la saga Resident Evil di Capcom, dai videogiochi passando per i libri, fino ad arrivare ai film sia con persone reali che in Cgi, ed ero curioso di vedere questa serie, in quanto già dall’annuncio c’erano state delle polemiche, per uno degli attori che non era dell’etnia “giusta” rispetto al videogioco, il personaggio in questione è Albert Wesker (cattivo storico di Resident Evil), nella saga di Shinji Mikami era di etnia caucasica e con i capelli biondi, nella serie invece, interpretato da Lance Reddick (già visto nei film di John Wick e in serie come Intelligence, American Horror Story, …) un’attore di colore, secondo me, alquanto bravo nell’interpretare i ruoli che gli affidano e Wesker non fa eccezione.

Ora io mi domando, “Se un attore è di etnia diversa, cosa cambia?” Sinceramente a me non cambia niente, per quanto mi riguarda la cosa importante èm che riesca a cogliere l’essenza del personaggio; ora è vero che Lance Reddick non ha mai giocato neanche uno dei videogiochi, (be non possiamo mica aspettarci che siano tutti come Henry Cavill che è un giocatore accanito di videogiochi), però sicuramente chi ha scritto la sceneggiatura o comunque lo stesso regista che ha deciso di girare la serie, conoscerà il franchise di Resident Evil e sicuramente avrà dato dei consigli a Lance Reddick riguardo al personaggio Albert Wesker.

Però io devo spezzare una lancia in favore dell’attore, perchè sapendo quello che succede nella serie, naturalmente senza farvi spoiler, è giusto che il suo comportamento sia come meglio creda, in quanto è vero che è Albert Wesker ma è anche vero che non lo è, chiedo scusa il gioco di parole ma lo capirete meglio guardando la serie.

Ieri stavo giusto leggendo delle recensioni e ho notato una cosa, ultimamente per qualsiasi serie, videogioco, libro, film o altro di mediatico, la gente non è mai contenta, trova spesso anche il pelo nell’uovo, “Ma bisogna per forza andarlo a cercare?”, anche io mi aspetto delle cose dai sopra citati media, però secondo me a nessuno piacerà mai una cosa veramente, chiunque troverà sempre qualcosa da ridire, ultimamente che le persone cercano la perfezione, ma lasciatevelo dire non esiste.

Ma torniamo alla serie, che si accavalla in due periodi temporali ben distinti, prima dell’epidemia, ma dopo ciò che è successo a Raccoon City e dopo l’epidemia, per l’esattezza quando le protagoniste Jade e Billie, figlie di Wesker, (avute in provetta con donazioni dell’ovulo di due donne di etnie diverse, così non storcete subito il naso e non iniziate a farvi mille domande su quando le ha concepite), arrivano a Nuova Raccoon City, a causa del lavoro del padre, che viene trasferito nella struttura della  Umbrella, per lavorare su un nuovo farmaco, che dovrebbe aiutare le persone con depressione, istinti suicidi, psicosi, stress ecc, questo farmaco è chiamato Joy, ma indovinate un po’ ha una percentuale di Virus T, il virus mutogeno che trasforma umani e animali, in zombie.

In tutto questo, scopriamo che a capo dell’Umbrella c’è Evelyn Marcus, la nipote del Dottor James Marcus, (ricordiamo, fondatore insieme a Ozwell E. Spencer dell’Umbrella Corporation, che conosciamo in Resident Evil 0 e in un secondo momento in Resident Evil 5, tramite dei documenti) una donna sadica, molto odiosa, che pensa di tenere alla sua famiglia, ma invece la manipola e che vuole aumentare il fatturato dell’Umbrella, anche a discapito delle persone, tanto per cambiare.

Qua vediamo Wesker, sotto un’altra ottica, infatti, non è come lo vediamo di solito, che fa macchinazioni dietro le spalle di tutti, che cerca di distruggere il mondo e tenersi il suo tornaconto, anzi qua cerca di persuadere Evelyn Marcus, ad aspettare a far uscire Joy, a stabilizzarlo così che non ci siano problemi, come è già successo a Tijuana, dove in un laboratorio gli esperimenti sono andati fuori controllo.

In tutto questo vediamo un po’ stile teen drama, la vita di Jade e Billie che cercano di integrarsi nella nuova scuola, con nuovi amori, con gelosie e un problema grosso che si paleserà nelle prime puntate, che intaccherà una delle ragazze.

Però questo è il passato e come già accennato, la parte del presente invece vede Jade grande non più ragazzina, che cerca di capire come poter battere la razza predominante sul pianeta gli Zero, cioè gli zombie, così da poter tornare insieme alla sua famiglia (un uomo di nome Arj e sua figlia) a vivere finalmente, ma in tutto questo a contrastarla c’è l’Umbrella, che dopo l’epidemia sembra stia cercando di controllare tutto e tutti e sembra che vogliano a tutti i costi Jade, ma in tutto questo la domanda predominante è “Billie dove è?”, be fin dalle prime puntate, si sospetta le sia successo qualcosa e che sia collegata all’Umbrella, di Wesker e degli altri protagonisti della parte invece del passato con Billie e Jade ragazzine non vediamo nessuno nel presente “Quale fine avranno fatto?”.

Allora ammetto di aver pensato più o meno fino alla quinta puntata, se non ci fosse stato scritto Residenti Evil, sarebbe stata una serie con un maggiore indice di gradimento, però dopo la quinta puntata mi sono dovuto ricredere e tutte le citazioni e alcune delle risposte che ti danno, a delle domande: “Come mai Wesker è ancora vivo?” “Come ha fatto ad essere vivo nel primo Resident Evil, se il Tyrant l’ha ucciso?” “Cosa è successo veramente?” “E soprattutto chi è Wesker? Un soldato, un doppio giochista o un ricercatore (come veniamo a scoprire nel primo videogioco di Resident Evil).

In Resident Evil: La Serie, il fanservice è un’ottimo espediente, per fartela vedere, ma troviamo anche delle nostre vecchie conoscenze a livello di mostri come ad esempio: Cerberus (il cane zombie), i Licker, i Web Spinner (i ragni), l’Alligatore, Il Verme che vediamo subito nel primo episodio (tratto da re3 e Code Veronica), vari tipi di zombie e anche le persone con il cappuccio con la motosega (di Resident Evil 4).

Ad un certo punto, quando Jade e Richard Baxter dell’Umbrella vengono presi e portati in una struttura con degli zombie che fanno dei lavori per gli umani, (non vi dico come ovvio altrimenti sarebbe spoiler) sono sincero, ho trovato che il capo di questa comunità assomigliasse un po’ ad Heisenberg personaggio di Resident Evil Village, ma l’ho sentito come un’Easter Egg tutto mio, non so se altri l’hanno notato, più che altro per come era vestito e come si comportava tra l’altro ad un certo punto si è parlato di un personaggio che si chiamava Barry che aveva aiutato Jade in passato, io e molte persone, abbiamo pensato subito a Barry Burton, storico membro della S.T.A.R.S. Special Tactics and Rescue Service, che abbiamo visto in alcuni giochi di Resident Evil e visto che era passato un po’ da gli eventi di Raccoon City, poteva essere lui, però ho escluso quasi subito la cosa, probabilmente voleva solo essere un altro Easter Egg, così da indurci a pensare che potesse essere lui, dico così perché la persona in questione non aveva la massa muscolare e i tipici tratti contraddistinti del buon Barry Burton.

Tutto questo per dirvi, che la serie secondo me può avere potenziale, bisogna smussare degli angoli, ma nel complesso, la storia mi ha intrigato parecchio, ribadisco se non si fosse chiamata Resident Evil la serie, sicuramente avrebbe preso un punteggio più alto, al momento la serie si prende un 7, tranquillamente, ma con possibilità di crescita, tra l’altro dobbiamo contare che i collegamenti ci sono alla saga di Resident Evil, ma sono più riscontrabili, verso la fine della serie; secondo me,  hanno voluto fare così, perché questa serie deve prima iniziare a stare sulle sue gambe e in un secondo momento darti spunti e i collegamenti con la saga, spero tantissimo in una seconda serie, specialmente per ciò che succede alla fine della prima stagione, ora naturalmente come al solito sta a voi dirmi la vostra sui miei canali social:

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Enciclopedia dei Videogiochi Podcast di Ace The Brave e Hiyuga

Come ben sapete, è un po’ di tempo che seguo podcast, su varie piattaforme e all’incirca un mese fa, insieme a Storie di Videogame, di cui trovate l’articolo qua: https://www.areamediapress.it/2022/07/09/alla-scoperta-di-storie-di-videogame-podcast-di-andrea-porta/ ho scoperto due fratelli, molto simpatici, che crescendo insieme, hanno iniziato ad avere un grande sogno, creare un podcast, una vera e propria enciclopedia sui videogiochi, passando sia da videogiochi che hanno già giocato e amato negli anni, che li hanno formati come videogiocatori, sia a giochi non ancora giocati, ma di cui si sono documentati e spesso grazie ad ospiti e alla loro community, iniziano a parlarne e aggiungere un nuovo tassello di questa “Enciclopedia dei Videogiochi”, (da qui il nome del podcast) che stanno creando, così che tutti possano accedervi e possano commentare o appassionarsi come il sottoscritto e trovare sempre nuovi giochi da scoprire.

I ragazzi si chiamano Alessandro Ace The Brave e Marco Hiyuga, per loro come per molti altri di noi, il videogioco è un’arte che va analizzato in tutte le sue sfaccettature, sia come viene concepito, sia come viene sviluppato, sia l’emozione che c’è dietro il giocarlo, infatti sia che sia un gioco appena uscito, un retrogame, o un’indie, se è interessante e vale la pena di parlarne, sicuramente lo troverete in questo podcast, perché Ace e Hiyuga non se lo faranno sfuggire e c’è lo faranno conoscere.

Parlando con i ragazzi, ho scoperto che Hiyuga, tratta i giochi più dal punto emozionale, da quello che ha provato quando li ha giocati in passato o nel presente, mentre Ace più dal punto di vista tecnico, infatti lui è un’ingegnere e a più quella mentalità analitica, dove vuole scoprire cosa c’è dietro come è stato sviluppato, dove guarda ogni particolare del gioco, ma naturalmente anche lui quando si parla di giochi, che ha giocato insieme a Hiyuga crescendo, lascia un po’ spazio all’emozioni provate; la cosa positiva di questi due ragazzi e che quando inizi a sentire i loro podcast, non ne hai mai abbastanza, perché vuoi sempre sapere di più di quel gioco, di ciò che c’è dietro, di tutto ciò che concerne quel determinato argomento, tratto in quel determinato videogioco, loro riesco a trasmettere tramite le loro parole, la voglia di prendere in mano videogiochi magari sconosciuti o magari spesso sentiti solo nominare e dire: “Ok, è ora di tuffarmi in questo mondo”, quindi possiamo dire che Ace e Hiyuga, ti aprono dei mondi che altrimenti sarebbe difficile aprire, e ti fanno viaggiare con la fantasia e ti raccontano storie mai viste prima. 

Personalmente ascoltando i loro podcast, mi hanno fatto scoprire dei videogiochi, che non avevo mai sentito e dei giochi anche che magari avevo già sentito, ma non avevo avuto ancora il tempo di poterli recuperare, una cosa importante che loro pensano e che anche io condivido, è che bisogna sempre dare una possibilità a qualsiasi videogioco; cosa interessante, sentendo i loro podcast, è che loro parlano sia di giochi che gli sono piaciuti, sia di giochi che non gli sono piaciuti, però danno una possibilità a tutti, perché citando Hiyuga: “Non esiste un gioco brutto”, perchè in ogni gioco c’è molto lavoro dietro, esistono giochi belli e giochi menobelli, però comunque sempre interessanti e sicuramente sempre con una storia dietro.

Ace ha iniziato su Youtube, poi un po’ come me, iniziando ad avere una famiglia, ha creato il canale Twitch, per poi evolverlo e farlo diventare il canale ufficiale di “Enciclopedia dei Videogiochi”, dove ogni tanto fanno live, anche se il loro sogno è, il podcasting, perchè ogni giorno creano una pagina in più di questa Enciclopedia, grazie a loro due, ai loro ospiti e allora loro community.

Una cosa che apprezzo molto, è che danno voce ad ogni persona che li segue, infatti spronano, a lasciare commenti anche su podcast vecchi, così da poter inserire questi messaggi vocali, direttamente in quella puntata, audio dove chi li segue possono dire la loro su quel determinato gioco e soprattutto loro stessi chiedono alla loro community, se hanno consigli sul prossimo/i gioco/giochi, da portare nel podcast, quindi possiamo dire che la loro community, è integrata nei loro podcast a 360°, cosa che è veramente difficile trovare in media di questo genere e questa cosa gli fa molto onore, facendoti venire voglia ancora di più voglia di seguirli.

Sicuramente ci saranno delle collaborazioni future con loro, ne abbiamo già parlato e vi consiglio di seguirli, perché se come me avete fame di scoprire nuovi giochi e poter dare la possibilità a giochi, che magari ne avete sentito parlare male, eppure volete vedere con i vostri occhi come è, (cosa che secondo me chiunque dovrebbe almeno fare), questo è il podcast che fa per voi.

Un consiglio che vi do e di andarvi a vedere il video, che trovate sul mio canale Youtube, dove abbiamo parlato di tantissime cose e dove scoprirete qualcosa di più, delle persone dietro alla voci che sentite nel podcast “Enciclopedia dei Videogiochi“.

Ora come al solito sta a voi, spero tantissimo andrete a sentire i podcast e vedere i video di Youtube dei ragazzi e soprattutto che li seguiate anche su Twitch perché ne vale veramente la pena, vi lascio il loro link:

https://enciclopediadeivideogiochi.it/

ed ecco i miei link scrivetemi pure sui miei social per farmi sapere che ne pensate:

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Alla Scoperta di Andrea Porta e del suo Podcast “Storie di Videogame”

Negli ultimi tempi, una tipologia di intrattenimento, che si sta facendo sempre più strada sono i podcast, cioè delle trasmissioni radio trasmesse su internet, dai classici dove qualcuno parla dell’argomento/i che più gli interessa, fino ad arrivare a dei veri proprio racconti narrati in stile podcast esempio Batman un’autopsia di cui potete trovare il mio articolo qua https://www.areamediapress.it/2022/05/17/batman-unautopsia-una-nuova-storia-spotify-tutta-dascoltare/

Il mese scorso, ho avuto il piacere di poter intervistare e chiacchierare, con Andrea Porta un Podcaster, che conduce un programma chiamato “Storie di Videogame”, che ho scoperto grazie a Spotify.

Chi è Andrea Porta?

Andrea Porta, è un ragazzo che nella sua vita, a sempre avuto a che fare con i videogame, che fin da ragazzo ha cercato di scrivere per testate cartacee, quali Giochi per il mio Computer o Game Machine, senza purtroppo riuscirci, visto la giovane età, ma successivamente è riuscito ad iniziare a lavorare e quindi fare la gavetta, come giornalista o freelance, in siti di spicco nel settore videogame, quali Spaziogames, Everyeye, Multiplayer.it e Playstation Magazine.

Il nostro Andrea ci raccontava che il suo primo articolo scritto su Everyeye fu al tempo Clive Barker’s Jericho (un FPS Horror scritto da Clive Barker lo scrittore statunintense), e che negli ultimi anni fino più o meno al 2014-2016 fu in pianta stabile su Everyeye e uno dei suoi ultimi articoli fu proprio Control di Remedy, che fu contentissimo di recensire soprattuto anche per il collegamento ad Alan Wake (sempre di Remedy). Dopo il mondo del giornalismo, iniziò a lavorare nella sezione Marketing in Milestone, l’azienda italiana più grande a livello di assunzioni nell’ambito di videogiochi, che sviluppa videogiochi di racing e così riuscì a vedere con i suoi occhi come i videogiochi vengono fatti, come i vari dipartimenti devono coesistere e da qua ha iniziò a vedere il videogioco in maniera ancora più diversa, tanto da trasmetterla nei suoi podcast.

Negli ultimi anni a questa parte, ha deciso di non scrivere più e non farlo più come lavoro, (anche perchè ora lavora nell’elettronica), ma semplicemente per piacere personale, nel suo tempo libero, creando appunto il podcast “Storie di Videogame”.

Nei suoi podcast Andrea, racconta di tutte le sfaccettature, che ci sono state dietro ad un videogioco, lo sviluppo, di come sono arrivati a scrivere la storia e di tutto ciò che ha portato o ad un successo o ad un declino, per quella determinata azienda e per quel determinato, gioco o serie. La cosa interessante e che oltre a raccontarlo, fa dei piccoli stacchetti, dove racconta a modo suo come secondo lui sono avvenute le cose, non più raccontando ma interpretando magari un dirigente o uno del team di sviluppo, strappandoti anche un sorriso, sempre rimanendo naturalmente fedele a ciò che si può apprendere, da libri o dai racconti di quel determinato gioco o casa di sviluppo.

Al momento che vi sto scrivendo, si possono trovare ventiquattro puntate, del podcast, di solito ne esce uno a settimana o uno ogni dieci giorni, in base alle esigenze lavorative di quest’ultimo e alle ricerche da fare, nei suoi podcast ha parlato di giochi come Alan Wake, Silent Hill, The Last of Us, Tomb Raider, Assassin Creed, Disco Elysium, Alien Isolation, Mass Effect, Kingdom Come Deliverance, Dark Souls, Jedi: Fallen Order, Cyberpunk 2077, The Witcher, World of Warcraft, Bioshock, No Man’s Sky e Deadly Premotion, attenzione però come detto sopra, oltre che parlarti dei videogiochi in se ti parla anche di come la casa produttrice è nata e di come sono arrivati a fare quel videogioco.

Personalmente, le puntate che mi sono rimaste più impresse, sono la storia di Silent Hill e del Team Silent, che già un po’ conoscevo, grazie al mio amico, Derekfearhornist (Dario Lucchi, grandissimo conoscitore della saga di Silent Hill) e grazie ad Andrea ne ho saputo ancora di più e le storie che ci sono dietro Alan Wake e Bioshock che sono pazzesche; diciamo che prima di sentire “Storie di Videogame”, non immaginavo che dietro ad un gioco, potesse esserci così tanta storia e non parlo di storia o di trama del gioco, ma proprio di tutto ciò che c’è dietro e devo ringraziare Andrea, per avermi fatto conoscere le nuove sfaccettature di questo mondo.

Un consiglio che vi do e di andarvi a vedere il video, che trovate sul mio canale Youtube, dove abbiamo parlato di tantissime cose e dove scoprirete qualcosa di più, della persona dietro alla voce che sentite nei podcast di “Storie di Videogame“, Andrea Porta.

Vi lascio i suoi link:

https://linktr.ee/storiedivideogame

Ora la palla passa a voi, fatemi sapere sui miei social se anche voi ascoltate podcast e se avete altri, podcaster da consigliarmi come al solito i miei link:

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Al Torino Comics esplode la magia dei Fumettisti e Cosplayer

Il Torino Comics, non è stato solo una fiera di avvenimenti, ma anche un posto dove tantissimi fumettisti, scuole di fumetto e Cosplay, si sono riuniti per trasmettere la loro passione, a tutti coloro che volevano guardarli, ascoltarli e apprendere da loro.

A livello di scuole, ci è capitato di parlare con dei ragazzi della Scuola del Fumetto di Milano, che ci hanno raccontato come funziona un po’ la loro scuola, ci hanno mostrato sia lavori degli insegnanti, che dei ragazzi, a parer mio fantastici di cui vi lascio sotto delle foto. Fin da piccolo un mio sogno nel cassetto, sarebbe stato diventare un fumettista, in quanto ho sempre avuto uno spiccato occhio per il disegno, anche se adesso faccio altro per vivere, trovo molto interessante e istruttiva questa scuola in quanto, ti può formare e mostrarti come poter far diventare un lavoro questa passione, ma attenzione non si parla solo di disegno, ma anche di come creare un giocattolo, un gioco da tavolo, animazioni, sceneggiature, sculture, fotografie, videogame, Filmmaking e tanto altro ancora, per questo vi consiglio di andare sul loro sito per poter vedere, se interessati, l’obbiettivo di formazione che si avvicina di più alla vostra passione.

Per informazioni su questa scuola vi lascio i loro link, vi ricordo che le sedi sono a Milano, Verona e Palermo:

https://www.scuoladelfumetto.com

email: info@scuoladelfumetto.com

Un’altra scuola molto interessante è La Scuola di Manga che ha sedi dal Piemonte all’Abruzzo, anche qua si possono fare lezioni sia in sede che online, cosa interessante sono i corsi anche per i bambini dai 9 ai 12 anni, un consiglio che vi do è di andare a vedere entrambi i siti così da farvi un’idea e se abitate in queste città almeno sapete chi contattare se amate i manga e volete scoprire tutto su di essi.

https://www.scuoladimanga.it

https://www.scuoladifumetto.info/index.html

email: scuoladimanga@gmail.com

L’ultima scuola che abbiamo visto è stata la Scuola Internazionale di Comics, fondata da Dino Caterini, eclettico disegnatore, che nel corso degli anni, ha fatto si che i corsi potessero spaziare a 360°, dalle arti figurative, grafiche, digitali e letterarie. La scuola ha varie sedi in tutta Italia sia al Nord che al Sud, naturalmente al Torino Comics, abbiamo potuto vedere in azione quella con sede in Torino, anche qua se siete interessati a tutto ciò che concerne, il mondo dei media, il fumetto e tutte le sue forme dal digital al cartaceo, la scrittura, web design, videogame, ecc., (degno di nota, anche tantissimi corsi per bambini), potete fare un salto sul loro sito e scoprirne di più sulla loro scuola.

https://scuolacomics.com/home/

Oltre a queste scuole abbiamo visto all’opera tantissimi disegnatori di cui vi lascio le foto qua sotto:

 

 

Ci ha molto incuriosito anche un fumetto, (ideato da Fulvio Nebbia e Alberto Puliafito, sceneggiatura di Fulvio Nebbia, disegni e colori di Cleo Bissong, immagine di copertina di Daniel Cuello, Editore Slow News) di nome Entangled, una grafic novel Fantascientifica, che affronta temi come le pandemie, la crisi climatica e che tratta il tema dello spaziotempo, che vede come protagonisti cinque adolescenti (più un robot sentimentale), che cercano di cambiare il futuro e si scontrano con il mondo degli adulti, incapace di comprenderli.

Abbiamo avuto il piacere di conoscere la disegnatrice, Cleo Bissong, una ragazza molto simpatica, che ci ha parlato del fumetto con molta passione, sicuramente sono molto curioso di recuperarlo, vi lascio inoltre qualche link utile e le foto fatte:

https://www.slow-news.com/entangled-fumetto-landing-page/

In uno degli stand, abbiamo incontrato il grandissimo “Bigio” Luigi Cecchi, autore di Drizzit, The Author, Fantasy Enders e tante altre, che stava disegnando e firmando alcuni dei suoi lavori. Dovete sapere che lo conobbi qualche anno fa a Lucca e per quanto mi riguarda è un mito (infatti ho tutti i giochi di carte da tavolo usciti di Drizzit che gioco abitualmente con gli amici e parenti) e subito mi sono detto vediamo se qualche stand vende per caso uno dei libri Gdr su Drizzit, purtroppo nessuno li vendeva, però vendevano un nuovo libro di Bigio, il suo primo libro games di nome Makhtum- Il Risveglio, subito incuriosito lo compro e gli è lo porto da far firmare e lui gentilissimo si è fatto quattro chiacchere con noi e mi ha firmato e disegnato il suo libro, Bigio è sempre un’autore/disegnato/master grandissimo, vi consiglio, in primis i suoi fumetti che sono divertentissimi poi i suoi manuali di gioco di ruolo, i suoi libri e anche il suo gioco di carte su Drizzit, un Must, che non potrà mai mancare da giocare con gli amici.

Oltre a ciò di cui vi ho parlato, ci sono state tantissimi persone, sia Cosplayer che non, non solo ragazzi, ma gente di tutte le età che hanno sfilato, hanno fatto compere e si sono divertite, sia sul palco del Torino Comics, cantando, sia semplicemente essendo nella folla, a fare fotografie con chi le riconoscevano.

Ed ecco a voi la carrellata di foto di alcuni Cosplayer:

Naturalmente, girando abbiamo parlato con un bel po’ di persone e chiedo venia se non le menzioniamo tutte, ma sarebbe complicato, però questo Torino Comics sotto tutti i punti di vista è stato veramente spumeggiante, sicuramente un mondo che una/due volte all’anno per chi è appassionato come me e molti altri, è da visitare e da seguire.

Vi ricordo sempre, che la maggior parte delle foto che avete visto, sono di Anthony Andronaco il mio collega di Areamediapress.

Come al solito ora la palla passa a voi fatemi sapere che ne pensante sui miei social e se attendente con trepidazione il Xmas Comics & Games di Torino come me e ora un po’ di link utili:

https://www.youtube.com/c/VanhellsingTV

https://www.facebook.com/VanHellsingtv-453780681648146

https://www.instagram.com/vanhellsing/

https://www.twitch.tv/vanhellsingtv

 

Al Torino Comics tra Associazioni ed Eventi Spumeggianti

Quest’anno, con il mio collega di Areamediapress, Anthony Andronaco (fotografo, grafico), siamo andati al Torino Comics, sono passati ormai anni dal mio ultimo Torino Comics però devo dire che mi ha meravigliato e stupito e in questo articolo voglio spiegarvi, il perchè di tutto ciò; quest’anno tra l’altro, è stato l’anno dei record, 60000 visitatori per questo magico evento di tre giorni 10-11-12 Giugno 2022 a Lingotto Fiere.

Appena arrivati alla fiera abbiamo avuto la possibilità di poter visitare ben due padiglioni, questo non l’ho sapevamo ma già dal Xmas Comics & Games, la versione del Torino Comics invernale, era stato aperto un secondo padiglione, un po’ per i distanziamenti, un po’ per le richieste di stand e delle varie iniziative.

Per prima cosa volevamo conoscere Kristian Nairn (Hodor del Trono di Spade), ospite del Torino Comics di quest’anno, ma sono sincero, ci siamo fatti rapire dagli stand e dalle tante associazioni, che ci raccontavano un po’ di loro, che alla fine non abbiamo fatto in tempo a conoscerlo, però ci è stato detto da molti ragazzi con cui abbiamo parlato, che è stato molto interessante e simpaticissimo, infatti, spero che se mai tornerà al Torino Comics, di conoscerlo, magari anche di intervistarlo e se devo dirla tutta, magari farmi firmare anche il libro del Trono di Spade, tra l’altro nell’arco dei tre giorni della fiera ha conosciuto tantissimi fan e fatto tantissime dediche. HODOR!

Quest’anno, abbiamo deciso di partire dal primo padiglione, e partire dall’alto verso il basso, guardando così stand, associazioni e tanto altro, infatti, da lontano abbiamo subito visto una figura minacciosa stagliarsi su di noi, il Stay Puft Marshmallow Man, indice che li vicino avremmo trovato sicuramente l’associazione Cultura Ghostbusters Italia, associazione nata nel 2014, per omaggiare tutti i fan italiani che si sono impegnati a rendere grande sia il sito che il forum di ghostbusters.it; questi ragazzi sono stati simpaticissimi, come vedete dalle foto, loro sono i nostri Ghostbusters nostrani.

Una cosa molto divertente per chi voleva, c’era la possibilità di fare uno spettacolino dove le persone potevano sedersi sul sedile della ECTO-1, dove c’era attaccato lo zaino protonico e attivando il fumo, ti sembrava anche tu di essere un Ghostbusters e di prendere Stay Puft Marshmallow Man e alla fine ti veniva stampato un’attestato, per un corso base per diventare Ghostbusters.

Vi lascio qui sotto i loro recapiti, tra l’altro se vi fa piacere si può anche diventare associati, fanno eventi e tante cose interessanti, (personalmente l’ho ammetto mi sono comprato un Peter Venkman in versione Action Figure).

https://www.gbitalia.it

Li vicino, avevamo anche altre associazioni tra cui, il Doctor Who Italian Fan Club, stand molto interessante in quanto, aveva tantissimi cimeli e riproduzioni della serie Doctor Who, tra cui il Tardis, una valigetta con i vari cacciaviti sonici dei dottori che si sono susseguiti nella serie, la console di comando del Tardis, un Dalek e tanti costumi di scena dei vari dottori e attenzione abbiamo scovato un vero Dalek alla fiera e vi mostro qua l’immagine, che si muoveva e faceva il loro tipici rumori, Exterminate!!!

https://www.doctorwhoitalianfanclub.it

Inoltre in abito fantascienza, oltre a loro c’erano gli stand di Star Trek Torino, un gruppo di appassionati del mondo di Star Trek, infatti, mi sono fatto una foto con la versione cartonata della grandissima Sette di Nove e il gruppo di Spazio 1999, appassionati dell’omonima serie fantascientifica, con tanto di modellini delle navi e tanto altro.

https://www.facebook.com/StarTrekTorino/

Ma attenzione, ad un certo punto abbiamo oltrepassato i cancelli di Argonath (vedi Signore degli Anelli), per entrare nel mondo dell’Associazione Culturale Sentieri Tolkieniani e subito abbiamo incontrato un simpatico Hobbit con cui ho fatto una foto e tante armi e fondali del Signore degli Anelli, tra cui il trono di Aragorn con il suo stemma dove ci si poteva sedere, tra l’altro abbiamo scoperto una Webradio di questa associazione chiamata Radio Brea che trasmette tutti i giovedi alle 20.30.

http://www.sentieritolkieniani.net

http://www.radiobrea.net

Subito dopo, abbiamo visto, la Jedi Generation che faceva spettacoli con le spade laser, combattimenti stile Star Wars, veramente interessanti e su un tappeto bello grande, insegnavano alle persone a maneggiare le spade laser e muoversi come i maestri Jedi, insieme alla Jedi Generation naturalmente c’era la Emavox Studio Art, dei costruttori di spade stile Star Wars, sia classiche da show, sia quelle con il design più realistico e promuovevano anche dei corsi per saper maneggiare Spade Laser, che a parer mio sarebbero stati molto interessanti.

https://www.jedigeneration.it

https://www.emavoxstudioart.it

 

Abbiamo parlato anche con una ragazza, per una mostra alla Reggia di Venaria chiamata “Play”, che si terrà dal 22 luglio al 15 gennaio 2023, sul videogioco come forma d’arte che spero, sinceramente di riuscire ad andare a vedere, in quanto per chi appassionato di videogiochi, sicuramente sarebbe un qualcosa di molto interessante.

https://lavenaria.it/it/play

Girovagando per gli stand, abbiamo conosciuto dei ragazzi italiani che facevano parte della Casa Produttrice di Videogiochi Dramatic Iceberg, che stavano facendo vedere due giochi molto interessanti:

Il primo gioco, si chiama Garden In!, è un relax-game, nel quale avrete davanti a voi, tante stanze dove dovrete coltivare le vostre piante e farle crescere e nel frattempo potrete addobbare le stanze come più vi piace, in uscita a prossimamente la demo su steam e itch.io;

Il secondo gioco, si chiama Racoonie – Legend of the Spirits, un gioco molto interessante, dove giocheremo nei panni di un procione, che dovrà viaggiare nel mondo di Everland e raccogliere le benedizioni dei Quattro Spiriti, naturalmente il gioco è uno Zelda-like, un gioco pieno di colori, che vi trasporterà in un mondo con animali parlanti, enigmi da risolvere e svariate trasformazioni da sbloccare, al momento è possibile giocarlo in demo su steam e itch.io, teniamo d’occhio questi ragazzi perchè secondo me, per come ci hanno raccontato il proggetto e per la passione che scaturiva dai loro occhi, ne vedremo delle belle.

https://dramaticiceberg.it/landing/

https://store.steampowered.com/app/1984910/Racoonie_Legend_of_the_Spirits

https://eventhorizonschool.itch.io/racoonie

Nella parte esterna vicino al secondo padiglione inoltre c’erano la pista go kart, il laser game e gli spettacoli dell’Umbrella Italian Division, in più nei due padiglioni Escape Room e poligono di tiro, battaglia navale, la sezione cabinati dove si poteva giocare ai giochi da sala giochi, gli Squid Game Nerd Edition, quindi veramente c’è ne erano per tutte le salse.

https://www.umbrellaitalia.it

Il venerdì, hanno anche suonato sul palco del Torino Comics, i Gremlins, una cover band torinese di colonne sonore di film e telefilm, specializzati nelle sigle anni ’80, vestiti come personaggi iconici, dei film anni ’80.

https://www.facebook.com/gremlinstorino/

 

Il sabato pomeriggio, c’è stato il concerto di Giorgio Vanni, il quale ha fatto cantare a squarciagola la folla che si era accalcata vicino al palco, per seguire il suo live, tra One Piece, Dragonball, Detective Conan e tante altre, secondo me, un Must che assolutamente tutti almeno una volta nella vita, dovrebbero vedere e sentire.

https://www.giorgiovanni.it

https://www.instagram.com/tv/CerJQrEhIhm/?utm_source=ig_web_copy_link

Inoltre nell’area adibita K-pop, si sono esibite una Crew K-pop chiamata Performance Starry Sky KJ, che unisce il ballo e il canto, nata in una palestra milanese e ci sono stati tantissimi eventi legati al K-pop, naturalmente non posso elencarvi ogni singolo evento dei tre giorni, perchè sono veramente tantissimi e c’è ne sono stati anche tantissimi in ambito magico, che era un po’ il tema di quest’anno, però una cosa ve la posso dire quest’anno il Torino Comics è tornato alla grande e sicuramente il prossimo evento, il Xmas Comics & Games 2022, sarà un’evento imperdibile, per gli appassionati come noi nell’ambito Nerd.

http://starry-sky-kj.com

Qua si conclude il primo dei miei articoli sul Torino Comics, spero vi sia piaciuto, abbiamo conosciuto veramente tante persone e chiedo scusa se ci siamo dimenticati di qualcuno, nel prossimo articolo vi parlerò dei fumettisti e dei Cosplay, quindi rimanete sintonizzati su Areamediapress.

Vi ricordo che le fotografie sono state fatte quasi tutte da Anthony Andronaco mio collega di Areamediapress.

La palla come al solito ora passa a voi, siete stati al Torino Comics? L’avete amato? Vi sarebbe piaciuto andarci? fatemi sapere sui miei social ed ecco i miei link:

https://www.youtube.com/c/VanhellsingTV

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The Wilds una serie a metà tra Lost e il Signore delle Mosche

Il mese scorso, per l’esattezza il 6 maggio 2022, su Prime Video, è uscita la seconda stagione di The Wilds, una serie tv, a metà tra Lost e il Signore delle Mosche di William Golding, ma prima di parlavi della seconda stagione stagione, partiamo dal principio, dalla prima stagione, uscita l’11 dicembre 2020, su Prime Video.

La serie parla di un gruppo di nove ragazze adolescenti, che hanno vari problemi, sia a casa sia con i loro amici, sia con la vita in generale, di estrazioni sociali diverse, a cui viene proposto di andare ad un campo estivo, il problema è che mentre sono in viaggio su un’aereo, accade un’incidente e finiscono su un’isola disabitata in mezzo al nulla, (vi ricorda Lost, be le analogie non finiscono qua); mentre attendono i soccorsi, quest’ultime, dovranno iniziare a costruirsi un riparo e procacciarsi il cibo per poter vivere, ma attenzione, fin da subito qualcosa non quadra e scopriamo che le ragazze non si sono schiantate con l’aereo, bensì è tutta una messinscena, perché fanno parte di un’esperimento sociale, fatto da una donna di nome Gretchen Klein (Rachel Anne Griffiths), che insieme alla sua equipe, cerca di studiare il comportamento dei giovani; secondo lei, infatti, mettendo queste ragazze, in determinate condizioni, in un determinato luogo, potrà far si che si uniscano, facendo così fronte comune e cambiando in meglio, così da non avere più problemi con gli altri o con se stesse.

In tutto questo naturalmente, per far si che l’esperimento vada a buon fine, ci sono delle ragazze infiltrate, che dovranno un po’ manipolare e cercare di far cooperare le altre, ma naturalmente le cose non andranno mai come devono, infatti una ragazza muore, (attenzione vi sto parlando di ciò che succede nelle prima, massimo secondo puntata solo per farvi capire il contesto) e da li tutto ciò che succederà sarà, alcune volte manipolato da Gretchen, altre invece lei stessa ne sarà succube, in quanto alcune ragazze piano piano, inizieranno ad avere dei dubbi su quello che è successo e cercheranno di venirne a capo, nelle maniere più disperate.

Nel complesso, i personaggi sono ben caratterizzati, li vediamo in stile Lost, sia prima degli eventi successi, sia durante, per farci così capire i loro stati d’animo e il loro carattere e le persone che li circondano, come influiscono su di loro.

La prima stagione quando la vidi, mi piacque così tanto, che speravo tantissimo arrivasse una seconda stagione e infatti è ciò che è successe per fortuna (ora piccolo appunto da qua in avanti, chi non ha visto la prima stagione, sconsiglio di leggere quanto segue, visto che ci saranno spoiler sulla seconda così che ve ne possa parlare).

La prima stagione, finisce con le ragazze rinchiuse dentro a una struttura, visionata dall’equipe di Gretchen, (dove le stanno interrogando su cosa è successo) e con Leah Rilke (Sarah Pidgeon) una delle ragazze, che cerca di scappare e ad un certo punto mentre cerca di nascondersi, arriva in una stanza, con dei monitor e vede che non sono le uniche che prendono parte all’esperimento, ma che in realtà c’è anche un gruppo di ragazzi.

Naturalmente in questa nuova stagione, vedremo oltre a quello che è successo alle ragazze, anche quello che è successo ai ragazzi, infatti, dopo avergli fatto credere le stesse cose anche a loro, quest’ultimi dovranno iniziare a crescere come gruppo e come persone, esattamente come nel gruppo delle ragazze, anche qua ci sarà un ragazzo che cercherà di unire il gruppo e manipolarlo, sempre messo li da Gretchen, ma anche se all’inizio ci riuscirà, il piano si sgretolerà sempre più fino, ad arrivare ad una scena a parer mio un po’ troppo forte, di cui però non vi voglio parlare, voglio che voi stessi la vediate e vi facciate un’idea se è giusto o meno che ci sia, diciamo semplicemente, che l’ho trovata una scena alla Tredici, un po’ troppo sopra le righe, non giustificata per forza dal carattere del personaggio, che secondo me anche se non ci fosse stata, si sarebbe potuti arrivare allo scopo finale in altre maniere.

Quindi vedremo a confronto, grazie ai ricordi dei ragazzi e delle ragazze, i due gruppi e vedremo come l’equipe di Gretchen, si comporterà con loro, per scoprire quale è stato il punto, che li ha fatti cambiare come gruppo o sgretolare, infatti per certi versi questa seconda stagione, mi ha ricordato molto il Signore delle Mosche, infatti vediamo come il gruppo degli uomini, inizia a interagire, a crescere, evolversi e a spaccarsi piano piano, dovuto da un’avvenimento, che segnerà ognuno di loro nel profondo.

Nel complesso la serie non mi è dispiaciuta, anzi l’hype che mi trascinavo dalla prima stagione, sicuramente ha aiutato ad essere impaziente di vedere la seconda e possiamo dire che sicuramente, che quando uscirà la terza avrò sicuramente voglia di vederla, ricordiamo infatti che è stata rinnovata per una terza stagione da Amazon già a maggio 2022 in uscita quindi per il prossimo anno, l’unica nota dolente ribadisco, è la scena che non mi è piaciuta, nel gruppo dei ragazzi, infatti alcune volte in questi teen drama, si tende un po’ a strafare e dipingere le persone troppo sopra le righe, cosa che non bisogna per forza fare, per far si che gli spettatori abbiano hype, per la serie.

Detto questo ora la palla passa a voi, avete visto tutta la serie di the Wilds finora? Cosa ne pensate? Fatemi sapere sui miei social e sono sempre qua se volete degli approfondimenti, detto questo ora un po’ di link utili:

Amazon Prime Video: https://www.primevideo.com/detail/0JXO0Y1EY6YW6RWRI3989XLG2B/ref=atv_dp_season_select_s1/?language=it_IT

Lost Amazon Prime Video: https://www.primevideo.com/detail/0OSD61UYHFCLQ0D7ZETRQ3HMAJ/ref=atv_dp_season_select_s1?language=it_IT

Lost in DVD su Amazon: https://www.amazon.it/Lost-Serie-Completa-1-6-DVD/dp/B072JN2LLS/ref=sr_1_1?keywords=Lost+Serie+TV&qid=1654856341&sr=8-1

Il signore delle mosche libro Amazon: https://www.amazon.it/signore-delle-mosche-Oscar-moderni/dp/880467685X/ref=sr_1_1?crid=1V0PEOHNFRK7J&keywords=il+signore+delle+mosche&qid=1654856399&sprefix=il+signore+delle+mosche%2Caps%2C107&sr=8-1

ed ecco i miei link:

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