Radio, antenne e fibromialgia. Giornate scandite da una malattia che ha oltre 100 sintomi per la quale non esiste cura. Matteo «MacGiver» Peri, 47 anni, di di San Giovanni Valdarno, non si scoraggia. Anzi non perde tempo e costruisce antenne per i radioamatori, praticamente per i nipoti di Guglielmo Marconi. Sono quelli che si mettono le cuffie in testa giorno e notte, collegano il mondo via etere.

Cavi, bobine, cacciaviti, viti, stagno, saldatore. L’officina di Matteo è ricchissima di contenuti. Quello è il suo mondo, quella è la sua vita. La produzione di antenne, di tutte le dimensioni, è curatissima. Ogni dettaglio deve funzionare come un orologio per accontentare il mercato, ma anche per regalare a lui una soddisfazione ogni volta che riesce l’impresa. Una passione quella di Matteo che è diventata anche un lavoro. Le sue invenzioni vengono proposte su Ebay per essere vendute sul mercato globale del web, ma la bellezza del suo lavoro la si può vivere, come la sua stessa passione e impegno, sul suo profilo Facebook. Video e descrizioni sono perfette, non una sbavatura.

Ma c’è un post che attira l’attenzione più di ogni altra cosa sul profilo di Matteo. Lo ha fissato in alto ed è ben chiaro. Le giornate trascorse in officina sono scandite appunto da quella malattia che Laura, una donna di 31 anni, ha ben descritto. Come Matteo anche lei deve convivere con una patologia caratterizzata da dolori muscolari diffusi associati ad affaticamento, rigidità, problemi di insonnia, di memoria e alterazioni dell’umore. Non esiste una vera cura per questo problema. Ed ecco allora che Matteo «MacGiver» ha trovato la sua dimensione, il suo mondo: l’autocostruzione di antenne nel suo laboratorio fatto in casa. Non è un passatempo, ma un modo per convivere la malattia. Ogni antenna che viene realizzata è un successo, una medaglia che lo rende felice e che lo fa emozionare. Ma si congratulano con lui anche chi ha avuto la fortuna di conoscerlo da vicino, soprattutto il suo impegno, la sua fantasia e quella battaglia che è diventata un calvario. Matteo non si arrenderà mai. Questo è chiaro. Il suo laboratorio continuerà a produrre antenne spettacolari proprio come quando Matteo ha deciso di aprirlo per non alzare bandiera bianca.
Giò Barbera