Storie inedite, “L’Anello di Bindi” il nuovo libro scritto dal giornalista Ferdinando Molteni con la prefazione di Paolo Rumi

S’intitola “L’Anello di Bindi” il libro scritto dal giornalista Ferdinando Molteni con la prefazione di Paolo Rumi.

Ecco la descrizione

Il 1961 di Umberto Bindi e il 2010 di Tiziano Ferro rappresentano, pur nelle loro differenze, due spartiacque. La “confessione” del grande artista spiazza tutti. Ecco, dunque, imporsi da un lato l’indifferenza al fenomeno mondiale gay, dall’altro il gioco, la moda. C’è un prima e un dopo. E tanto in mezzo. Non tutto ciò che è accaduto nella lunga strada dell’emancipazione omosessuale, accompagnata dalle canzoni, è coerente, bello, convincente. Ma tant’è, almeno in Italia, e questo libro ne ripercorre la storia. Umberto Bindi fu crocifisso a Sanremo e, a quella croce, è rimasto appeso per anni, fino alla morte. Oggi Sanremo ospita decine di artisti che con l’estetica gay giocano, talvolta in modo parodistico e, senza neppure rendersene conto, sbeffeggiano e umiliano quanti hanno lottato perché le loro paillettes fossero bene accette sul palcoscenico più reazionario e retrivo d’Italia. Qui troviamo innumerevoli canzoni che a vario titolo – anche attraverso l’ironia –sono legate al tema dell’omosessualità, interpretate da artisti che nei loro diversi approcci hanno raccontato questo mondo. Ivan Cattaneo, Gian Pieretti, Alfredo Cohen, Gianna Nannini, nonché gli imperscrutabili Renato Zero e Lucio Dalla, i dissacranti Skiantos ed Elio e Le Storie Tese:un pugno di nomi tra i molti citati, alcuni dei quali assurti a icone gay come Raffaella Carrà. Questo libro vuol essere un doveroso omaggio a Umberto Bindi.

FERDINANDO MOLTENI giornalista professionista e saggista, ha lavorato per “La Stampa”, “Il Secolo XIX”, “Il Foglio”, “Diario”e molte altre testate. Si occupa, da diversi anni, di canzone d’autore italiana. Ha tenuto e tiene seminari e conferenze in università e istituzioni italiane e internazionali come Università di Genova,New York University, Stony Brook University NY, Saint Joseph’s University in Philadelphia, University of Illinois in Urbana-Champaign, Lycée du Parc Imperial a Nice (Francia), nella Repubblica Ceca (Istituto italianodi cultura di Praga e università di Olomuc, Ceske Budejovice, Opava), e poi Svizzera, Argentina, Uruguay. Ha scritto Controsole. Fabrizio De André e Crêuza de mä (Arcana, Roma 2011), L’ultimo giorno di Luigi Tenco (Giunti, Firenze 2015), Banana Republic 1979 – Dalla, De Gregori e il tour della svolta (Vololibero, 2019).

Il libro verrà presentato in diversi incontri con l’autore e altri ospiti. Ecco quelli al momento confermati 17 giugno Bologna ore 18:00 Gallery16; 7 luglio Santa Margherita Ligure (Ge) in occasione del Premio Bindi.ù

FORMATO: 140×210
PAGINE: 216
PREZZO: € 23,00
ISBN – 978-88-32085-42-6

Al Sipario Strappato di Arenzano lo spettacolo “L’Italia dei poeti” coprodotto dal Teatro Sacco di Savona

Sabato 27 maggio alle ore 21 al teatro Il Sipario Strappato di Arenzano (via Marconi 165) va in scena “L’Italia dei poeti”, coprodotto con il Teatro Sacco di Savona.

Dopo il successo de “La Liguria dei poeti” questa volta il viaggio dei due teatri si estende a tutta la Penisola: sul palco quattro attori e tre musicisti tra poesie e canzoni di artisti italiani.

“Il format incentrato sulla Liguria – spiega Sara Damonte, direttore artistico del Sipario Strappato – è piaciuto moltissimo, dunque abbiamo deciso questa volta di spingerci in tutta Italia con uno spettacolo tra poesie, non lette ma interpretate, e canzoni, su proiezioni ispirate ai quadri di Edward Hopper. Il pubblico potrà riconoscere i versi di Concato, Fossati, Ungaretti, Montale e tanti altri”.

Il regista Lazzaro Calcagno, presidente del Sipario Strappato, spiega: “L’Italia dei poeti è un viaggio nelle molte facce dell’amore. L’amore per la propria terra, l’amore per i nostri genitori, l’amore per i figli, l’amore per l’umanità, l’amore per un amore, nel suo incanto e nel suo disincanto.

Un viaggio che ho affrontato con alcuni dei maggiori poeti italiani che hanno saputo descrivere al meglio sia in forma letteraria che musicale ogni faccia di questo inesauribile e infinito mistero.

I poeti italiani, sono i compagni di questo viaggio che con le loro canzoni e con le loro liriche hanno segnato la colonna sonora di ogni nostro attimo, per cercare di dare un senso alla nostra solitudine”.

Il biglietto costa 12 euro, ridotto 10 euro. Sono disponibili abbonamenti a 5, 10 e 20 spettacoli.

Info e prenotazioni: 3396539121

Euro Toques Liguria, Giorgio Servetto nominato referente regionale

Non finisce mai di stupire per la sua bravura e il suo impegno tanto che continua ad inanellare un successo dopo l’altro. Bravo ai fornelli, straordinario nella preparazione dei piatti, ma anche molto preparato nella loro presentazione. C’era qualcosa che mancava nella bacheca di Giorgio Servetto. Un riconoscimento prestigioso arrivato oggi.

Durante una cerimonia a Cascina Praie ad Andora (Savona) lo chef è stato nominato coordinatore regionale di Euro Toques Liguria. A coronare questo successo c’erano anche altri cuochi e chef arrivati da ogni parte della regione. Per Giorgio Servetto, chef del ristorante Vignamare, una Stella Verde Michelin, e direttore creativo per la ristorazione del gruppo Peq Agri, società agricola/turistico/ristorativa, proprietaria dei marchi Cascina Praie, Lupi e Guglierame, è un ruolo decisamente importante visto che Euro Toques è una storica associazione internazionale di cuochi, sicuramente la più prestigiosa a livello europeo.

“Grazie a tutti, un onore essere coordinatore di Euro Toques. Il mio impegno è lavorare, lavorare, lavorare per valorizzare i prodotti e i piatti liguri, sempre all’insegna del rispetto ambientale”, ha detto Servetto sulla splendida terrazza di Colla Micheri dalla quale si può godere un panorama unico. A rendergli omaggio a questo nuovo successo c’erano molti colleghi: Manuel Marchetta da Sanremo, Daniele Rebosio da Genova, Ivan Maniago da Cavi di Lavagna, Timi Shpetim Xhakosi da Finale Ligure, Renata Siboni e Ugo Vairo da Ranzo, Enrico Derflingher, presidente di Euro-Toques Italia e presidente internazionale di Euro Toques.  Presenti alla cerimonia anche Mario Cucci, editore con la figlia Petra della guida TavoleDoc Liguria, ha introdotto il presidente Derflingher che, a sua volta, ha consegnato a Giorgio Servetto la targa di Euro-Toques

Italia e videogiochi: trend, numeri e i migliori titoli

Ormai anche in Italia il medium videoludico sembra essersi lasciato alle spalle le resistenze che l’hanno sempre accompagnato: da passatempo di poco valore, la sua evoluzione a mezzo d’espressione in senso pieno può finalmente dirsi compiuta. Questo anche grazie a eccellenze tutte tricolori: basti pensare a Valerio Gallo, sim driver vincitore dell’evento dedicato a Gran Turismo 7 tenutosi nell’ambito dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, o a LKA, software house fiorentina autrice di titoli apprezzati a livello internazionale come The Town of Light e Martha is Dead. Lo scenario videoludico italiano, in tutti i parametri, è pienamente in linea con la generale crescita internazionale del settore: secondo un report IIDEA, associazione di categoria italiana che rappresenta l’industria videoludica e ne monitora i numeri, nel corso del 2021 sono stati generati oltre due miliardi di Euro, con una crescita annuale del 2.9%. Un dato che, insieme a molti altri, restituisce l’idea di un Paese a dimensione di videogiocatore.

Limitandosi ai numeri, emerge come gli ultimi rilevamenti parlino di circa 14 milioni di videogiocatori in Italia: compresi tra un’età di 6 e 64 anni, l’età media si attesta sui 29.8 anni. Per quanto riguarda il tempo di gioco, si misura una media di circa 7.50 ore a settimana trascorse in attività videoludiche. Dati considerati estremamente positivi nonostante siano tutti in leggera flessione rispetto alla misurazione dell’anno precedente: in quell’occasione i videogiocatori erano stati quantificati in 15 milioni e mezzo, e anche le ore di gioco si attestavano su un livello superiore con una media di 8.7 a settimana. Le misurazioni più recenti sono comunque considerate positivamente perché la diminuzione era stata ampiamente preventivata: i numeri precedenti erano stati gonfiati dalla complicata situazione globale di quei mesi, e di conseguenza un loro ritorno alla normalità era del tutto atteso.

Per quanto riguarda le piattaforme, si conferma la netta predilezione per il gaming mobile: ben il 69.7% dichiara di dedicarsi al videogaming su smartphone, con console e computer che si mantengono comunque su ottime percentuali di utilizzo. È interessante notare come la vendita dell’hardware di ultima generazione abbia subito una contrazione, misurata in una perdita del 7.7% rispetto all’anno precedente: la responsabilità è da imputare alle difficoltà di approvvigionamento che hanno colpito il settore, con conseguente scarsità di chip anche per tessere magnetiche e mercato automobilistico. Una flessione compensata dal successo che ancora riscuote la precedente generazione di console, con Play Station 4 e Xbox One a garantire ancora ore di gioco agli appassionati.

Anche in Italia i nomi dei videogiochi più apprezzati riflettono quelli che dominano le classifiche globali: si va dall’apparentemente inscalfibile GTA V ai classici appuntamenti annuali come FIFA 23, che sarà l’ultimo della storica serie EA prima del rebrand. Tra i più giocati compaiono ovviamente i titoli globalmente più apprezzati del 2022: compaiono quindi Elden Ring, God of War Ragnarök, Call of Duty Modern Warfare 2 e Stray. Naturalmente grande successo riscuotono i casual game, visto il protagonismo del mobile gaming, e tra questi non possono mancare le slot machine: la loro presenza online, grazie a operatori che mettono in evidenza i numerosi titoli tramite jackpot ed esclusive, le rende infatti uno dei giochi casual più immediati ai quali dedicarsi nei ritagli di tempo. Anche Candy Crush Saga, che nel quarto trimestre 2022 contava oltre 233 milioni di utenti mensili attivi globalmente, continua a essere particolarmente amato: d’altra parte, alle sue origini si trova proprio un italiano.

Tra altre curiosità, emerge che il numero di videogiocatori è sbilanciato a favore degli uomini: le videogiocatrici in Italia infatti si attestano sul 42% del totale. Un dato che comunque non è univoco e cambia da regione a regione: Lazio e Sicilia, per esempio, vantano la maggior distribuzione di videogiocatrici, e in Lazio ed Emilia Romagna videogiocatori e videogiocatrici sono in situazione di sostanziale parità. Tra le regioni più attive spicca poi la Liguria: diverse le aziende attive sul territorio, con il comune di Andora che ha consegnato le chiavi della città al pro gamer Alessandro Avallone nel 2021 e titoli “autoctoni” come Campus Invaders, sviluppato dal game designer di Imperia Marco Vallarino. Dando uno sguardo alla crescita dell’industria italiana, infine, emergono altri dati interessanti: per esempio, il 40% delle aziende videoludiche è oggi passato da start up a piccola/media impresa, mentre solo un anno prima era il 30%. Sono anche raddoppiati i lavoratori del settore, passando dai 1600 del 2021 ai 2400 del 2022, e le imprese che mediamente impiegano tra 10 e 20 unità sono passate dal 15% al 20%: insomma, il futuro dell’industria videoludica italiana sembra decisamente promettente.

Il Certificato di rilevanza storica, il “passaporto” che attesta il valore e la storicità delle auto d’epoca, di veicoli storici e da collezione

Nome in codice «CRS», ovvero Certificato di Rilevanza Storica. E’  un documento che attesta il valore e la storicità delle auto d’epoca, di veicoli storici e da collezione. Non è un documento obbligatorio ma averlo permette di avere certe agevolazioni, come sconti ed esenzione del Bollo Auto.

«I veicoli di interesse storico – introduce così l’argomento Augusto Zerbone, presidente del Club Ruote d’Epoca dei Fiori di Villanova d’Albenga – possono usufruire di importanti benefici, tuttavia i proprietari devono necessariamente ottenere il certificato di rilevanza storica dell’auto. Questo documento attesta il valore storico della vettura, garantendo tutti i vantaggi previsti dalle normative di legge».

Ecco allora ciò che bisogna conoscere a riguardo, per sapere come avere il certificato di rilevanza storica. Il documento viene rilasciato dall’Automotoclub Storico Italiano (ASI) o da altri enti accreditati. «Questo attestato garantisce – entra nel dettaglio Augusto Zerbone – la valenza della storica vettura, attraverso una serie di controlli tecnici e burocratici, affinché il mezzo sia in grado di usufruire dei benefici previsti per questa tipologia di autoveicoli. Tuttavia non basta avere un CRS o un documento di pari valore, infatti la legge richiede anche la classificazione di storicità della vettura all’interno della carta di circolazione. In questo caso bisogna innanzitutto ottenere il Certificato di Rilevanza Storica dall’ASI o un ente federato regionale. Dopodiché è necessario aggiornare i documenti del veicolo, rivolgendosi agli uffici territoriali della Motorizzazione Civile oppure a un’agenzia di pratiche auto autorizzata».

«La nostra associazione – precisa Augusto Zerbone – prevede delle modalità d’iscrizione specifiche. I veicoli devono essere in perfette condizioni, sia internamente che esternamente. Oltre al riconoscimento della vettura, con l’emissione del certificato di storicità dell’auto, associarsi a uno di questi enti offre una serie di vantaggi aggiuntivi. Ad esempio è possibile ricevere magazine e riviste di settore per appassionati delle auto storiche e d’epoca, partecipare ad eventi riservati ai soci e ricevere in maniera più semplice l’abilitazione del certificato di rilevanza storica».

L’ASI è il principale ente certificatore riconosciuto dallo Stato, autorizzato ad emettere il certificato di rilevanza storica moto e auto in Italia. L’organizzazione prevede uno specifico Regolamento Tecnico, tramite il quale i veicoli vengono analizzati per attestarne i requisiti tecnici e storici indispensabili per l’ottenimento del certificato ASI, il quale viene rilasciato appena dopo il consenso da parte della Commissione Tecnica dell’ente.

«L’importanza di essere Felice», lo spettacolo al Sacco di Savona

«L’importanza di essere Felice». Lo spettacolo di Roberto Centazzo e Felice Rossello della Compagnia Teatrale San Fruttuoso sarà messo in scena domenica 28 maggio al Teatro Sacco di Savona alle 18 per la rassegna «Luciana Costantino 2023».

Protagonisti in scena Irene Cataldi, Alessia Bruzzo, Stefano Marcucci, Alessandro Sasso con la partecipazione del Coro Greco Genovese – Cinzia Lamponi e Luigi Massa per la regia di Daniele Pellegrino. I tecnici sono Barbara Romano e Silvano Cristilli.

SINOSSI:

Commedia divertente sul quadrilatero amoroso.

Basta col solito triangolo! I tempi sono cambiati, adesso va di moda il quadrilatero: A che sta con B che sta con C che sta con D… e, forse, non ci fermiamo nemmeno qui!

Un buffo coro greco-genovese ci condurrà per mano attraverso i luoghi e i tempi di questa storia che ha radici nel passato, quando i nostri protagonisti erano ancora studenti universitari spensierati.

La vita tranquilla di Felice, oggi affermato commercialista, viene sconvolta dall’incontro con Ludovica, la sua ex fiamma dai tempi universitari e ancora amica della moglie Monica.

Ludovica è bella, provocante e si presenta alla porta dello studio di Felice con una richiesta assurda e tutto cambierà… tutte le certezze fino a quel momento salde, crolleranno. Persino uno psicologo, Simone, si troverà coinvolto suo malgrado in questa vicenda complicata.

Ma Felice crede davvero di essere l’artefice della propria vita?..

GLI AUTORI

“L’importanza di essere Felice” è una commedia inedita scritta a quattro mani da Roberto CENTAZZO – scrittore (pubblica per TEA i romanzi della serie “Squadra Speciale Minestrina in brodo” e “Le storie di Cala Marina”) e Felice ROSSELLO – già autore televisivo di Fabio Fazio.

LA COMPAGNIA

La Compagnia San Fruttuoso di Genova, nata nel 1992, lo scorso anno è stata selezionata tra le cinque compagnie finaliste al Festival Nena Taffarello presso il Sipario Strappato di Arenzano dove il nostro attore Stefano Pastorino con la commedia “Inamoase a setant’anni” è stato premiato come migliore attore della rassegna. Lo stesso riconoscimento gli è stato attribuito alla rassegna Nini Sapia di Sanremo dove anche la nostra Irene Cataldi è stata premiata come migliore attrice giovane.

Compagnia di teatro amatoriale in genovese, da due anni rappresenta anche commedie in italiano. Infatti dopo il felice riscontro da parte del pubblico di “L’amore è un attico”, “L’Importanza di essere Felice” è il secondo testo in italiano che la San Fruttuoso porta in scena grazie alla fortunata collaborazione con Felice Rossello e Roberto Centazzo.

Con “L’amore è un attico” la Compagnia si è potuta proporre ad una più ampia fascia di pubblico, certamente non solo ligure. La commedia è stata rappresentata a Casal Cermelli, Castellazzo Bormida, Novara, Albissola Marina Circolo degli Artisti, al teatro comunale di Sori e ha aperto la stagione al teatro Garage di Genova.

La San Fruttuoso è iscritta alla FITA, tutti gli attori e tecnici sono coperti da assicurazione, ha la denominazione di Ente di Promozione Sociale ed è una Associazione culturale.

AL TERMINE DELLA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE LA PREMIAZIONE DELLA RASSEGNA LUCIANA COSTANTINO 2023

Rassegna teatrale realizzata con il contributo della Fondazione De Mari

Il Teatro ha una disponibilità di posti a sedere limitata pertanto la prenotazione è consigliata.

INFO E PRENOTAZIONI

TEL: 331.77.39.633

EMAIL: info@teatrosacco.com

I piatti della cucina regionale piemontese in viaggio su Costa Diadema

Prende il largo oggi da Savona, a bordo della nave Costa Diadema, la crociera dedicata alle
eccellenze enogastronomiche piemontesi, un progetto ideato dalla Regione Piemonte, in
collaborazione con Costa Crociere e coordinata da Visit Piemonte.
Sino al 28 maggio, per l’intera durata della crociera, saranno proposte una serie di iniziative che
avranno come protagonista il Piemonte, come una cena con menù piemontese nei ristoranti della
nave, uno show cooking dedicato al riso DOP e due conferenze.
Gli ospiti italiani e internazionali presenti a bordo avranno l’opportunità di gustare piatti e
prodotti del Piemonte a cena, navigando tra Savona e Civitavecchia (per poi visitare Oristano,
Palma de Mallorca, Valencia e Marsiglia), e di conoscere il territorio con due incontri sulla cultura
e la storia gastronomica regionale, tenuti dal professor Piercarlo Grimaldi, già rettore
dell’Università degli Studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo-Bra. Le presentazioni dei territori e
i corner promozionali saranno a cura delle Agenzie Turistiche Locali e si avvarranno anche di video
e filmati trasmessi sui monitor a bordo e di pubblicazioni in più lingue in distribuzione.
Il menù dedicato alle eccellenze piemontesi è stato studiato dagli chef di Costa Crociere e in tavola
spiccheranno il vitello tonnato della tradizione, carne cruda di fassona, agnolotti, Gorgonzola e
Castelmagno DOP, riso DOP, i tipici “rabaton” dell’Alessandrino, salsiccia di Bra, nocciole IGP.

Ad Andora un convegno sul futuro della pesca al bianchetto e con la sciabica

Sabato 20 maggio, alle ore 16,30, nell’ambito della decima edizione di “Azzurro pesce d’autore”, che si svolgerà al Porto Turistico di Andora, il FLAG Gruppo di Azione Costiera Savonese, organizza il convegno dal titolo “Tra le maglie della sciabica, ieri, oggi…e domani?”.

Dopo i saluti istituzionali di Paolo Ripamonti, Presidente del FLAG GAC Savonese e Marco Campomenosi, Membro del Parlamento Europeo, i lavori proseguiranno con gli interventi di Mirvana Feletti (Regione Liguria), Luca Lanteri (Università degli Studi di Genova), Augusto Comes (Confcooperative FedAgriPesca Liguria), Lorenzo Viviani (Biologo e Pescatore) e Martina Angelini (Policy Advisor gruppo ID Commissione pesca). A seguire il dibattito, aperto al pubblico, e le conclusioni.

Il convegno vuole fare il punto su due temi che riguardano da vicino i pescatori non solo Savonesi, ma dell’intera Liguria: la pesca al bianchetto (tecnicamente novellame di sardina), e la tradizionale pesca con la sciabica (un tipo di rete a strascico), entrambe vietate dalla Commissione Europea, con regolamenti che non tengono in considerazione le particolarità storiche, naturalistiche e tecniche della pesca in Liguria.

A difesa della pesca tradizionale, sia quella del bianchetto, sia quella con la sciabica, sono in corso studi scientifici per dimostrare che con dei Piani di Gestione ad-hoc e delle regole ferree tali pratiche siano sostenibili e si possa non penalizzare i piccoli pescatori liguri.

Proprio per questo lo scorso gennaio una delegazione composta tra gli altri da Paolo Ripamonti, Presidente FLAG GAC Savonese, Alessandro Piana, Assessore regionale all’Agricoltura e alla Pesca, Marco Campomenosi, Eurodeputato e Luca Lanteri, Biologo Marino, sono stati a Bruxelles per presentare all’Ambasciatore Verrecchia ed a altri rappresentanti del Parlamento Europeo i risultati dello studio scientifico, realizzato all’Università di Genova, sulla gestione sostenibile della pesca al bianchetto, primo passo per poter ottenere una deroga dalla Commissione europea e poter finalmente riportare sulle tavole (ovviamente con tutte le garanzie di tutela dell’ambiente marino) i prelibati bianchetti.

“Grazie al FLAG GAC Savonese, con il suo ampio partenariato pubblico-privato – afferma Paolo Ripamonti, Presidente – in questi anni si è riusciti a sviluppare importanti azioni e progettualità volte a rafforzare il comparto della pesca professionale: un settore importante per la nostra economia. Tanti progetti realizzati possono essere portati ad esempio come buone pratiche, da assumere a modello, non in ultimo il Piano di Gestione del “bianchetto” che si pone l’obiettivo di far tornare i nostri pescatori a questa pesca tradizionale ligure ed a riportarci sulle tavole questo piatto tipico ligure”. 

“Oltre lo scivolo. Beni culturali ecclesiastici: dall’accessibilità all’inclusione”, la Diocesi di Albenga-Imperia a Firenze

Si è concluso il 13 maggio scorso a Firenze il convegno nazionale “Oltre lo scivolo. Beni culturali ecclesiastici: dall’accessibilità all’inclusione” che inaugura l’edizione 2023 delle Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico, in pieno svolgimento su tutto il territorio nazionale. 

La diocesi di Albenga Imperia, rappresentata da Alma Oleari, Eleonora Devecchi e Roberta Bani, era presente con il progetto Mab “Nati per conoscere” progetto educativo promosso da Museo, Archivio e Biblioteca diocesana rivolto ai ragazzi di ADSO Albenga, associazione che si occupa della qualità di vita delle persone Down in ambito sociale, abitativo e lavorativo, e ai ragazzi dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Albenga, ragazzi di origine straniera che stanno imparando la nostra lingua e cercano di integrarsi nel contesto lavorativo e culturale di Albenga e zone limitrofe. Il percorso finanziato dalla CEI vede lo svolgersi di 6 incontri per istituto culturale durante i quali i pubblici coinvolti avranno la possibilità di indagare il territorio e di fare esperienza di integrazione.

È stato molto emozionante condividere questo progetto a lungo desiderato e progettato che finalmente si sta concretizzando e che ci permette di leggere il nostro patrimonio con occhi nuovi.

Tutta l’esperienza del Convegno,condivisa con le altre diocesi, ci ha permesso di riflettere su come l’accessibilità dei luoghi di cultura sia un punto cardine della mission degli stessi. Punto al quale tendere sempre più per arrivare dalla fruizione all’inclusione.Un’esperienza di Chiesa che ci ha formati e ha aperto molte porte e idee per il futuro.

Durante le due giornate si sono alternati momenti più teorici, dove si è ampiamente parlato di accessibilità fisica, culturale, educativa, a momenti di laboratorio e di testimonianze vive e concrete a cui ispirarsi e di cui fare tesoro.

Toccare con mano percorsi di inclusione, progetti che hanno al centro la persona e il patrimonio hanno arricchito enormemente il nostro bagaglio culturale, professionale e umano.

Chiudiamo questo racconto con una frase di Paul Gabriel Weston “Siamo tutti speciali, quindi l’inclusione ci riguarda”

L’inclusione è per tutti, ognuno si deve sentire interpellato e chiamato in causa, ognuno deve sentirsi incluso.

Ora non ci resta che continuare a lavorare in questa direzione cercando di accogliere sempre nuove sfide e superando ogni barriera, fisica culturale e cognitiva.

Fabio Becchi (Fiaip Savona): «Bene l’intervento del Ministro del Turismo per contrastare il fenomeno dell’abusivismo e dell’irregolarità del settore turistico»

«Accogliamo con soddisfazione la proposta di legge avanzata dal ministro del Turismo Daniela Santanché sugli affitti brevi, per contrastare il fenomeno dell’abusivismo e dell’irregolarità del settore turistico». Lo afferma Fabio Becchi, presidente provinciale della Fiaip di Savona. «Senza criminalizzare bisogna regolamentare un settore che in Riviera, già in passato, aveva mostrato diverse anomalie e irregolarità – continua Becchi – Per la nostra categoria è fondamentale che venga risolta definitivamente la questione del sommerso che rappresenta una concorrenza sleale ed è un danno per la nostra categoria, ma a tutti i proprietari che seguono le disposizioni di legge». Lo stesso Becchi ricorda che «era stato il presidente nazionale di Fiaip Gian Battista Baccarini a presentare un documento al Ministero del Turismo insieme ad altre tredici organizzazioni rappresentative del settore immobiliare». Le organizzazioni, nel documento, hanno sottoposto una serie di proposte operative per rendere il settore più funzionale, trasparente e attivo. «Sono cinque le proposte avanzate nel documento congiunto: si propone un unico adempimento a carico del proprietario che decida di locare per un periodo inferiore ai trenta giorni (o al gestore professionale del suo immobile), una comunicazione telematica alla Questura circa i dati e le informazioni normativamente richiesti con l’assegnazione di un codice identificativo o numero di registrazione. In secondo luogo si ritiene necessario uniformare le normative regionali che coinvolgono le locazioni brevi, troppo spesso differenti tra loro nel trattare la stessa materia. Nell’intento di favorire una maggiore trasparenza del settore, si richiama l’urgenza dell’avvio operativo su tutto il territorio italiano del “Codice Identificativo Nazionale” (CIN), da riportarsi in tutte le comunicazioni di offerte di locazione di immobili nonché della relativa Banca Dati, al fine di garantire i consumatori circa la legittimità dell’offerta. Si propone, inoltre, di abrogare la disposizione che attribuisce al Comune di Venezia il potere di stabilire – per altro con riferimento alle sole persone fisiche – se, come e quando un proprietario possa esercitare il diritto di locare il proprio immobile. Si propone, inoltre, di abrogare la norma inserita nella legge di bilancio 2021 che trasforma obbligatoriamente in imprenditore il proprietario che intenda locare per periodi brevi più di quattro appartamenti, con tutti gli adempimenti conseguenti».

Auto d’epoca belle da vedere anche sui social

Belle da vedere non solo sulle strade, ma anche sui social per essere ammirate in ogni parte del mondo da soci e semplici appassionati. Sono le auto d’epoca, fiammanti e sprintose anche su Facebook. E’ stata appena aperta la pagina istituzionale del club “Ruote d’Epoca Riviera dei Fiori” che, insieme al sito web del sodalizio di Villanova d’Albenga, è la fonte ufficiale non solo di notizie e raduni, ma anche di curiosità inerenti al mondo delle auto d’epoca. Grazie ai social lo scopo del club è quello di tramandare la storia di queste bellissime vetture anche alle generazioni future cercando di avvicinarle al club e al mondo dei motori. Il rombo delle auto d’epoca, insieme bolidi d’altri tempi, cercano di conquistare tutti con foto e post accattivanti sulla pagina social del club. E’ possibile partecipare arricchendo questa vetrina virtuale inviando foto e commenti all’indirizzo ufficiostampa@ruotedepoca.it e soprattutto seguire le notizie principali della nuova pagina Facebook https://www.facebook.com/Ruote-dEpoca-Riviera-dei-Fiori-104595219286848 mettendo “mi piace” per non perdere tutte le novità del club.

«Il tempo», nuovo spettacolo per la rassegna teatrale «Luciana Costantino» sabato 20 maggio alle 21 al teatro Sacco di Savona

 

«Il tempo» scritto e diretto da Alberta Greco con Mirella Addario, Cinzia Parodi, Vito D’Ambrosio, Alberta Greco, Armando Di Natale, Antea Pontetilla per la scenografia di Mariagrazia Cavalli arriva sabato 20 maggio 2023 alle 21 al Teatro Sacco di Savona. Lo spettacolo è inserito nella programmazione della rassegna teatrale «Luciana Costantino».

SINOSSI

Cos’è il Tempo? Il tempo è “l’astratto” che scorre, a volte irruento e crudele come un fiume in piena, a volte lento e delicato come un soffio di vento. Il tempo è il Tempo inarrestabile. Gli corriamo accanto annaspando, con il fiato corto e il cuore in gola. Se potessimo afferrarlo lo prenderemmo a pugni perchè lui è il nemico, è il “tiranno” che ci obbliga a sostenere ritmi serrati, ci affanniamo a corrergli dietro senza quasi mai essere alla sua altezza, è l’emblema della “insensibilità”: ignora le nostre esigenze, ci schiaccia, ci scavalca senza neanche guardarci in faccia, è il “ladro”, ci porta via tutto: gli affetti, le cose e ci lascia a mani vuote.

Ma il tempo è il nostro compagno di vita, è quel qualcosa che ci segue dalla nascita fino alla morte, ci accompagna, ci osserva, non ci giudica, ci lascia agire senza intervenire, ma poi, in un modo o nell’altro, aggiusta tutto. E’ lui che scriverà il finale di ognuno di noi e soltanto quando staremo per leggere la parola FINE ci accorgeremo che il tempo non era quello che pensavamo. Non era “tiranno”, semplicemente seguiva il ritmo del sole e della luna che si alternano nel cielo, non era “insensibile”, era casuale, non era “ladro”, rispettava la regola secondo cui non c’è nulla di eterno. Il tempo non distrugge, il tempo aggiusta. Una piazza anonima di una qualunque città sarà palcoscenico dell’incontro di cinque personaggi estremamente diversi tra di loro, contrapposti per stile di vita: una ricca, un povero, due delinquenti e una donna impegnata nel sociale.

Lo spettatore, attraverso i racconti e le vicende di costoro si troverà, suo malgrado, immerso in una situazione in cui, inevitabilmente, sceglierà empaticamente uno di loro, proverà simpatia, ne condividerà i pensieri e magari le esperienze mentre sarà mal disposto verso gli altri.

Ma il tempo scorrerà per gli spettatori come per i personaggi e, al termine, tutti si troveranno a mettere in discussione la propria posizione, ad ammorbidirsi nei confronti degli altri e a ringraziare il TEMPO che ha dato loro il modo di riflettere e ha aggiustato tutto.

Il Teatro ha una disponibilità di posti a sedere limitata pertanto la prenotazione è consigliata.

INFO E PRENOTAZIONI

TEL: 331.77.39.633 

EMAIL: info@teatrosacco.com

Rassegna teatrale realizzata con il contributo della Fondazione De Mari