La radio si presenta come l’invenzione che ha cambiato la comunicazione e spiega la sua storia, ripercorrendo tutte le tappe, dalla scoperta delle onde elettromagnetiche alla fine del 1800 fino alla descrizione di come funziona un apparato radio. A Torino, al Museo della Radio e della Televisione, martedì 14 febbraio 2023 sono stati ripercorsi i “99 anni di radio al Museo” nella storica sede di via Verdi. E’ stato il professor Peppino Ortoleva con il direttore del museo Alberto Allegranza a condurre i presenti in un viaggio straordinario che racconta quasi 100 anni di storia della radio ed esplora la storia, parallela, della televisione. Una giornata affascinante ed unica che ha visto in collegamento in diretta «Geo», il programma di divulgazione di Rai 3 condotto da Sveva Sagramola e Emanuele Biggi attraverso gli oggetti che hanno fatto quasi un secolo di radio esattamente a 24 ore dalle celebrazioni della Giornata mondiale della radio. Ospitato nel centro di produzione di Torino della Rai il museo strettamente collegato alla storia sociale e all’evoluzione tecnologica del nostro Paese conserva un ricco patrimonio di migliaia di documenti, oggetti e strumentazioni tecniche. Una collezione di altissimo valore perchè racconta fedelmente la storia delle telecomunicazioni: dalla telegrafia alla telefonia, dalla fonografia alla registrazione magnetica, dalla radiofonia alla televisione. Un percorso che, dal primo telegrafo Wheatstone risalente al 1852, conduce fino al moderno dvd. Non mancano naturalmente le strumentazioni tecniche dall’epoca di Guglielmo Marconi alla radio moderna.






Sono presenti infatti gli apparati utilizzati da Marconi per l’esperimento della “telegrafia senza fili”, il trasmettitore ad arco Poulsen con il microfono ad acqua, le radio a galena, gli antichi apparati a tubi elettronici, altoparlanti a collo di cigno, registratori audio a filo e nastro d’acciaio, il primo microfono della radiofonia italiana, televisori meccanici a disco, l‘incisore di dischi fonografici. Inoltre sono in libera consultazione anche gli archivi digitali sulla storia della Rai e i programmi radiofonici e televisivi prodotti nella sede di Torino. La sala che ospita il Museo è dedicata alla memoria dell’ingegnere torinese Enrico Marchesi, pioniere della radiofonia italiana e primo presidente dell’Eiar. Il museo tra l’altro è diventato anche interattivo ed esperienziale. E’ possibile ripercorrere comodamente seduti sulla poltrona in salotto la storia della radio e della tv grazie ad apparecchiature radio e tv, microfoni, telecamere, allestimenti di studi televisivi e radiofonici, reperti storici e video per attraversare 200 anni di storia. Una storia d’amore con capitoli straordinari degli anni ’30 con le prime radio, degli anni ’50 con la nascita della Rai e delle prime icone della tv: Mike Bongiorno, Raffaella Carrà, e poi i programmi più popolari, da Rischiatutto a Quelli che il Calcio, dal Festivalbar a I Migliori Anni, fino alle ultime edizioni del Festival di Sanremo. Il museo è accessibile a tutti e davvero coinvolgente per ogni età.