C’è stato un tempo in cui De André si chiamava semplicemente Fabrizio. I suoi primi 45 giri, pubblicati dalla Karim, così lo citavano sulle copertine. Molto ci sarebbe da dire sulla ritrosia di Faber ad utilizzare tutto il suo nome. Ma le cose andarono così.
A partire dal 1961 pubblicò una serie di singoli che avrebbero contribuito a gettare le basi della sua futura carriera. Da qualche giorno, in edicola, si può trovare, insieme ad un fascicolo ricco di informazioni e storie su De André, anche un cd che contiene i primi quattro singoli pubblicati dall’artista.
Gli amanti di Faber li conoscono a memoria, ma a riascoltarli, ogni volta si impara qualcosa.
In “Nuvole barocche” il giovane De André denuncia la sua ispirazione, Umberto Bindi e, a tratti, Tenco. Così come nel retro intitolato “E fu la notte”.
Brassens affiora nella “Ballata del Michè” e nella “Ballata dell’eroe”, che sarà cantata anche da Tenco nel film “La cuccagna”.
Poi ancora il 45 giri per eccellenza del primo periodo di Fabrizio, quello che contiene, nella prima facciata “Il fannullone” e nel retro “Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitiers”. Due canzoni straordinarie e nuove dovute alla penna di Paolo Villaggio, oltre che a quella di De André.
Il cd in edicola propone, infine, un altro cupo 45 giri: “Il testamento” sul primo lato e una ripresa de “La ballata del Miché” sul secondo.
È il 1963 e il talento di De André comincerà a trovare la propria strada qualche anno dopo. Il primo album arriverà solo nella primavera del 1967. E poi sarà una lunga e bellissima storia.
Ferdinando Molteni
La canzone da sentire: https://www.youtube.com/watch?v=mD0RQbj2z-Y