Mi preoccupano fortemente le notizie circolanti relative a una drastica riduzione degli organici delle testate giornalistiche del Secolo XIX e della Stampa entrambe facenti parte del gruppo editoriale GEDI e il conseguente ridimensionamento che porterà ad un’unica redazione locale. Il panorama dell’informazione locale, a mio avviso, subirebbe uno svilimento non meritato a discapito di una pluralità di informazione quanto mai necessaria.
Capisco perfettamente che il periodo attuale imponga sacrifici, economie di scala e spending review ma immaginare versioni fotocopia, analogamente a quanto già avviene per la cronaca nazionale, anche per le edizioni locali di entrambi i quotidiani porterà inevitabilmente ad un’ulteriore contrazione nella vendita di quotidiani cartacei o abbonamenti on line. A mio avviso andrebbero riviste le politiche aziendali che hanno portato, in questi anni, alla crisi del settore diventato sempre meno appetibile sia per gli sponsor pubblicitari che per i lettori. La rincorsa ai media on line è stata, secondo me, una delle cause di questa crisi. Impossibile, per un quotidiano cartaceo stare al passo con i quotidiani on line che divulgano nell’immediatezza migliaia di notizie raggiungendo direttamente tutti i potenziali lettori tramite smartphone e altri device digitali.
I quotidiani cartacei avrebbero dovuto investire maggiormente sulle professionalità che potevano garantire settori in cui quelli on line non sono propriamente a loro agio come ad esempio il giornalismo d’inchiesta.
Con l’unificazione delle testate locali avremmo un ulteriore appiattimento dei contenuti e una mancata valorizzazione dei giornalisti senza contratto, pagati un tot ad articolo, alcuni dei quali professionisti che in questi anni hanno garantito pluralità di informazione e varietà di contenuti.
Concludendo non posso che esprimere la massima solidarietà e vicinanza ai giornalisti delle due testate sperando che vi possa essere un ripensamento da parte dei vertici societari che vada verso un miglioramento qualitativo dell’offerta e non verso un suo declassamento.
Giancarlo. Canepa, sindaco di Borghetto Santo Spirito