Datato con sicurezza – grazie alle informazioni fornite dallo scavo – al periodo fra la fine del I secolo d.C. e gli inizi del II secolo, il grande piatto è stato realizzato in vetro blu cobalto mediante colatura a stampo. Molato e levigato al tornio su entrambe le facce , il piatto è decorato sulla superficie inferiore con intagli alla ruota e al tornio, completati da incisioni eseguite con una punta, a mano libera.

La decorazione può essere pienamente apprezzata per trasparenza solo quando il piatto è sollevato. Intorno all’orlo corre un fregio formato da una corona di perle e da una fascia di ovoli; al centro, nel disco incorniciato dall’anello del piede, è una scena figurata formata da una coppia di putti bacchici danzanti; quello a sinistra, alato , tiene una siringa a sei canne con una mano, mentre con l’altra impugna un bastone ricurvo da pastore (pedum). L’ altro putto , privo di ali , stringe con la sinistra un otre di pelle ferina caricato sulle spalle , mentre la destra regge il tirso, sul quale è annodata una benda.
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