Volevo raccontare una canzone dell’estate. Così, per alleggerire.
Lì per lì avevo pensato a Jovanotti e alla sua filastrocca amorosa. Noiosetta, peraltro. Poi mi sono ricordato che, proprio qualche ora prima della scrittura della mia rubrica, sarebbe uscito il video di una canzone di Luciano Nardozza intitolata “Overton”.
Seguo Nardozza da molti anni. Lo considero un artista dal talento purissimo e dalle intuizioni geniali. Possiede tanti registri: scrive cose struggenti e intime, insieme a pezzi tiratissimi ed elettrici. Senza mai, tuttavia, tradire la sua ispirazione, che è sempre diretta alla costruzione di buone canzoni.
Questa – che viene dal suo ultimo album – appartiene alla seconda categoria. Una chitarra elettrica ai confini del metal, una ritmica sincopata che mette insieme hip hop e rock d’antan, una melodia ora urticante e potente, ora rap, ora persino rassicurante e non scevra da dolcezze.
Luciano Nardozza – che peraltro possiede un’immagine tra le più interessanti del momento (in bilico tra glam, punk e chissà che cosa) – ha sfoderato un altro asso.
Una canzone che piacerebbe a Caparezza – mi perdoni Nardozza, ma i paragoni sono necessari a comprendere chi non si è ancora ascoltato – ma anche a tanti dei giovani che si affacciano alla ribalta senza un repertorio, e senza una solida capacità di scrittura.
Ecco, Nardozza ha uno e l’altra.
P.S. Il video è strepitoso, ricco di deliziose citazioni, soprattutto nei movimenti dell’artista e degli attori-ballerini, dei primi anni Ottanta. Per chi sappia coglierle.
Ferdinando Molteni
Da sentire: https://www.youtube.com/watch?v=7znLyKBlJH8