Entra nel vivo la partita del rinnovo dei contributi pubblici per la continuità territoriale marittima con le isole (Sardegna e Sicilia) che fino al prossimo luglio è in mano a Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione. Si parla di un contratto di servizio pubblico che dall’estate del 2012 ha garantito ogni anno alla compagnia di traghetti del Gruppo Moby 72,68 milioni di euro e che scadrà la prossima estate. Il Governo aveva già fatto sapere che la convenzione non sarebbe stata rinnovata e che verrà messa a gara.
I pretendenti sono diversi Corsica Ferries, Caronte&Tourist, Grendi Trasporti Marittimi, Grimaldi Group, Grandi Navi Veloci, oltre ovviamente alla stessa Moby. Per i lavoratori in teoria non dovrebbero esserci ripercussioni perché l’Antitrust e l’Autorità dei Trasporti avevano già chiarito che nel nuovo bando dovrà essere inserita la clausola sociale. Rimane da capire se tutti i marittimi attualmente impiegati sulle rotte in convenzione potranno essere assorbiti dal momento che non è escluso venga sovvenzionato un numero inferiore di linee rispetto.
Attualmente i contributi pubblici a Tirrenia Cin sono rivolti alle rotte Genova-Porto Torres, Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia, Cagliari-Palermo, Civitavecchia-Cagliari-Arbatax, Napoli-Cagliari, Palermo-Napoli e Ravenna-Catania. Su alcune di queste direttrici altri vettori operano in regime di libero mercato senza ricevere soldi pubblici per cui è orientamento del ministero dei Trasporti assegnare risorse solo alle linee che non sopravvivrebbero. Secondo Emanuele Grimaldi, vertice dell’omonimo gruppo armatoriale partenopeo, le linee che “abortirebbero in regime di libero mercato” sono la Genova-Porto Torres, Civitavecchia-Olbia e Napoli-Cagliari.