In origine erano stati chiamati “Eschimesi dei caribù” (Caribou Eskimo) dai partecipanti alla spedizione del 1921-1924 guidata dall’esploratore Knud Rasmussen.
Nel Nord del Canada, in quella che oggi è conosciuta come Regione Nunavut, affacciata sulla Baia di Hudson, c’è una terra abitata da un popolo chiamato inuit dei caribù. Oggi la cultura inuit sta scomparendo, fagocitata dai nuovi stili di vita arrivati dall’occidente industrializzato, spesso troppo attraenti per tutti.
Con un’attuale popolazione di circa 3000 individui, gli inuit dei caribù erano tradizionalmente nomadi, spostandosi nella propria regione in base alla stagione. Il nome di questi inuit deriva dall’animale che, sopra ogni altro, sono soliti cacciare. I caribù venivano sfruttati in ogni loro parte: le corna per gli strumenti, le pelli per i vestiti e per le tende.
I gruppi sociali degli inuit dei caribù erano guidati dagli ihumataq, gli anziani. La religione era animista, e tra i credi c’era tradizionalmente quello che ogni ogni cosa avesse un’anima o un energia. I riti vedevano la presenza di sciamani, anche donne, in grado di indursi uno stato di trance mistica.Negli anni ’30, però, molti inuit (ma non tutti) vennero convertiti al cristianesimo da alcuni missionari.