Sono diventati paladini dell’ambiente o meglio sarebbe dire “sentinelle del mare”. Alex e Andrew, amanti del surf, in un un viaggio a Bali in Indonesia, hanno scoperto qualcosa di incredibile: mentre cavaòcavano le onde sono rimasti impressionati dalla quantità di plastica che hanno trovato in mare. Da quel momento i due amici hanno iniziato la loro missione spiegando ai pescatori come salvare il mare e il loro pescato. Ma soprattutto hanno avuto una bella intuizione: le reti da pesca potevano essere lo strumento perfetto per raccogliere la plastica dall’oceano. Dopo aver compreso che i pescatori per cause di forza maggiore si concentravano sul pesce anziché sulla plastica, sapevano che dovevano creare qualcosa che potesse finanziare gli sforzi di pulizia dell’oceano. È nata così l’associazione 4Ocean made in States. Una società molto attiva e con un solo grande obiettivo: ripulire gli oceani. Al tempo stesso è stato prodotto anche il bracciale 4Ocean, realizzato con materiali riciclati pescati in acqua. Ogni braccialetto, assolutamente ecologico, venduto consente di rimuovere il corrispettivo di un chilo di spazzatura. A conti fatti, in meno di due anni, 4Ocean ha rimosso 629.942 libbre di rifiuti dall’oceano e dalle coste. Una start up che opera in tutto il globo e che impiega 150 persone. La plastica che galleggia in tutti i mari danneggia irrimediabilmente 690 specie marine. Il 17% di queste, a causa dell’inquinamento, sono ora a rischio di estinzione.
“4Ocean” in aiuto del mare
