Nasce la rivista ‘The Catcher’, il magazine della Scuola Holden

Torino. E’ stata lanciata oggi sulla piattaforma di pubblicazione online Medium la rivista «The Catcher», il magazine della Scuola Holden.

Sarà uno dei primi magazine online italiani nati interamente su questa piattaforma, e dunque perfettamente in linea con l’idea che da sempre guida la Holden nel mondo della narrazione: quello spirito pionieristico con cui avventurarsi nei territori sterminati e riassunti genericamente dalla parola “storytelling”.

Il nome «The Catcher» è naturalmente un richiamo a , il libro di Salinger a cui anche la Scuola deve il suo nome. Ma non solo: perché l’obiettivo della rivista sarà proprio “prendere al volo” tutto quello che succede nel mondo dello storytelling, a partire da quello che accade nelle aule della Caserma Cavalli, per poi spaziare liberamente in ogni ambito narrativo possibile catturandone il meglio e le novità più interessanti.

«The Catcher» parlerà di libri e serie TV, di film e campagne pubblicitarie, pubblicherà documenti tratti dagli storici archivi Holden e, contemporaneamente, esplorerà le avanguardie tecnologiche; ci saranno infografiche e podcast audio da scaricare, i meme più assurdi della settimana e interviste ai grandi narratori che passando da Scuola, così come articoli firmati dai docenti, dagli alunni e dagli ex-alunni della Holden. Si rifletterà su tutto il mondo dello storytelling, sia andando in profondità che surfando in superficie, con leggerezza e molta ironia. E avendo sempre uno sguardo trasversale, perché l’intenzione non è di pubblicare semplici recensioni, quel che interessa è che «The Catcher» diventi lo spazio in cui Scuola Holden riflette sulle forme del raccontare e sul nostro tempo.

Scriveranno in tanti: la redazione sarà ibrida anche per dare la possibilità agli studenti di partecipare al lavoro di creazione dei contenuti, dalla pianificazione editoriale all’editing, dalla scrittura dei pezzi alle ricerche necessarie per gli articoli.

La prima settimana si aprirà con l’editoriale di Martino Gozzi, direttore didattico della Holden, e verrà pubblicata la torrenziale Intervista in 56 domande a Nicola Lagioia, nuovo direttore del Salone del Libro di Torino: un pezzo per cui si consiglia di mettersi comodi e prendersi un momento di tranquillità. Lagioia ha parlato per due ore di quasi tutto: di musica e calcio, delle sfide del Salone del Libro, delle presentazioni più strambe che ha fatto, di quella volta che rischiato di rimanere a piedi a Scicli, del suo amore per Lynch e Proust, della radio, della sua idea di Patria, del suo amore per gli animali (e per la sua gatta). Ci sarà poi un articolo su Masterchef, una riflessione leggera in bilico tra antropologia e narrazione, che tenterà di rispondere alla domanda “perché ci piacciono tanto i talent che parlano di cibo?”, e un pezzo su The Founder, che a partire dal film traccerà una storia del brand e dei meccanismi narrativi che ci stanno dietro. Inoltre, verrà annunciato il nuovo Tormentone della Holden: una sfida che ogni anno viene lanciata agli studenti della Scuola e a tutto il mondo culturale, per riflettere collettivamente su un tema attuale, problematico e apparentemente irrisolvibile.

In generale, la linea editoriale di «The Catcher» prevede che ogni settimana escano un importante articolo di approfondimento, uno o più documenti di Holden Dust (la rubrica che ripesca i dagli archivi storici della Scuola), il riassunto degli eventi degli ultimi sette giorni (trattati in modo buffo, con meme e link alle notizie da non farsi sfuggire), e un’analisi fatta tramite infografiche.

La redazione che lavora dietro le quinte di «The Catcher» è in subbuglio da tempo, come giustamente accade in ogni testata che si rispetti.