Genova. L’assenza di discariche per i rifiuti pericolosi, 31 depuratori su 71 non conformi, la gestione dei rifiuti delle “grandi opere” in una Regione con carenza impiantistica, fino all’extracosto di 25-28 milioni di euro che peserà sulla partecipata genovese Amiu per il conferimento di rifiuti in altre Regioni perché la discarica di Scarpino é chiusa.
Sono i problemi che dovrà affrontare la Liguria nei prossimi anni secondo la relazione della Commissione
parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Regione, presentata stamani nella sala del Consiglio della Citta’ Metropolitana di Genova. “In Liguria non sono presenti discariche per i rifiuti pericolosi – rileva la relazione – ed esiste solo una discarica con cella monodedicata, Bossarino a Vado Ligure, che puo’ ricevere solo rifiuti di cemento amiantifero non friabile e senza fibre libere”. “Appare evidente la carenza impiantistica dedicata a questa tipologia di rifiuti rilevante in termini di pericolosita’”, sottolinea.
Mentre la discarica di Genova Scarpino, la più mportante della Regione, continua a rimanere chiusa a causa dei suoi problemi di saturazione e instabilità “graverà sulla partecipata per la raccolta dei rifiuti del Comune di Genova Amiu il conferimento di rifiuti in altre Regioni che potrebbe generare un extracosto di 25-28 milioni di euro”.
La relazione interviene sul nodo da sciogliere delle ‘grandi opere’ perché “una nota della Regione Liguria del maggio 2015 aggiorna i dati contenuti nel Piano rifiuti prevedendo che per la costruzione del Nodo ferroviario di Genova le quantità complessive di 761 mila metri cubi prima considerate tutte come ‘sottoprodotti’ siano gestite per 490 mila metri cubi come ‘sottoprodotti’ e 271 mila come rifiuti. Crescera’, dunque, a valle della caratterizzazione la quota complessiva dei rifiuti da gestire”.
Per quanto riguarda il trasporto transfrontaliero “nel 2011 la Liguria ha esportato 33.259 tonnellate di rifiuti, di cui 3.670 tonnellate di rifiuti pericolosi. La maggior parte dei rifiuti non pericolosi sono state esportate in Germania (oltre 16 mila tonnellate), Ungheria (6 mila tonnellate) e Svizzera (oltre 3 mila cinquecento. Anche i rifiuti pericolosi sono stati esportati principalmente in Germania (quasi 3 mila tonnellate).I rifiuti importati ammontano a 12.476 tonnellate e sono tutti “non pericolosi”, le maggiori quantita’ provengono da Francia, Germania e Svizzera”.
In merito alla conformita’ dei 71 depuratori liguri alla normativa da un punto di vista impiantistico, e cioe’ la presenza di un trattamento almeno secondario per gli impianti a servizio di oltre 2 mila ‘abitanti equivalenti’ in acque interne e 10 mila in mare, se risultano conformi 40 contro 31 non conformi.